ilTorinese

Il pane di Predrag Matvejević

Pane nostro, libro di Predrag Matvejević, è stato il frutto di un lavoro lungo vent’anni.

Quella del pane è una grande storia che viene da lontano, scorrendo dal tempo in cui i nostri antenati si stupirono per la simmetria dei chicchi sulla spiga fino a oggi, dove miliardi di esseri umani ancora soffrono la fame e sognano il pane mentre altri lo consumano e lo sprecano nell’abbondanza. Nato migliaia di anni fa in Mesopotamia, nominato con molteplici nomi fin dall’antichità, riportato nelle memorie incise sulle tavolette di terracotta, scritto sulle pergamene, nei poemi orali e nei testi religiosi, il pane è l’architrave del Mediterraneo. Per secoli è stato l’unico contraltare a carestie, epidemie, alle morti per inedia, l’unico elemento ( tra l’altro, comunitario) in grado di separare la sopravvivenza dal baratro della fame. Per questa ragione è stato anche uno straordinario simbolo in tutte le religioni. Ha accompagnato, assumendo la forma e la sostanza della galletta, della focaccia o del biscotto, innumerevoli viaggiatori e pellegrini, marinai e nomadi. Si è ritrovato, suo malgrado, al centro di dispute sanguinose e interminabili: le guerre per procacciarsi il cibo, ma anche le lunghe controversie sul pane lievitato oppure azzimo, da usare per la comunione. E’ stata una disputa inevitabilmente infinita perché il pane è anche un simbolo posto al centro del rito eucaristico. Lo si ritrova, nelle sue mille varietà, in molte opere d’arte dall’antico Egitto fino alla pop art. Raccontando questa saga sul pane, Matvejević  ( uno dei più grandi intellettuali balcanici, nato nel 1932 a Mostar e morto sei anni fa a Zagabria) ci parla di Dio e degli uomini, della storia e dell’antropologia, della fame e della ricchezza, della guerra e della pace, della violenza e dell’amore. Un libro importante, denso di significati, dove la saggezza spesso è temprata nel dolore ma è pur sempre piena di speranza. Con la prefazione di Enzo Bianchi e la  postfazione dello scrittore Erri De Luca, Pane nostro è una opera ricchissima di riferimenti storici e letterari, di citazioni. Un libro potente che rappresenta un omaggio poetico all’alimento più semplice inventato dall’uomo.

Marco Travaglini

Maurizio Scandurra cittadino onorario: “Il mio grazie ai Comuni di Burolo e Montiglio Monferrato”

Il giornalista cattolico e opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ nominato Cittadino Onorario di entrambi i paesi piemontesi.

Un successo la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Montiglio Monferrato, la prima delle cinque consociate della provincia di Asti ad aprire le danze. Una ampia partecipazione di pubblico per due domeniche consecutive che testimonia il grande lavoro di squadra compiuto dal Sindaco Dimitri Tasso, dall’Amministrazione Comunale e da una instancabile Pro Loco super organizzata sapientemente guidata dal Presidente Piercarlo Negro. E’ stato un piacere immenso ritornare con uno show condiviso insieme al cantautore astigiano Danilo Amerio proprio nel paese che per primo mi conferì nel 2019 una Cittadinanza Onoraria, e ritrovare l’affetto e l’abbraccio del pubblico”.

Così Maurizio Scandurra, eclettico giornalista cattolico radiotelevisivo, imprenditore, collezionista di ventilatori, campane e autobus storici, che proprio sabato scorso è stato nominato Cittadino Onorario anche del Comune di Burolo, in Canavese: “Una giornata memorabile, che aggiunge un ricordo prezioso in più a quelli che mi legano a questo municipio ottimamente valorizzato dall’azione costante del Sindaco Franco Cominetto e di tutta la sua Giunta. Ricevere questa onorificenza è una gioia immensa a sigillo di un legame profondo con il territorio e con chi lo popola. Ringrazio di cuore anche l’Assessore Regionale Gianluca Vignale per la sua graditissima presenza alla cerimonia, nonché uno dei migliori imprenditori burolesi apprezzato in tutta Europa, Gianni Bessolo Pejla, leader con la sua ‘Inoxtek Srl’ nel settore delle lavorazioni dell’acciaio, per aver consentito insieme alla simpaticissima moglie Anna, con la loro operosa generosità, di condividere con il pubblico di Burolo un intenso momento di spettacolo insieme sempre al bravissimo Danilo Amerio per raccontare alcuni fra i momenti migliori della storia della canzone italiana di cui è stato protagonista come cantautore, autore, compositore e produttore discografico”, chiosa entusiasta l’opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’.

37ª edizione della Strarivoli: un successo di sport e partecipazione

Si è svolta ieri la 37ª edizione della #Strarivoli, la tradizionale gara podistica della città di Rivoli, che ha visto la partecipazione di atleti e appassionati di tutte le età. La competizione, articolata su un percorso di 10,5 km, ha avuto la partenza presso il Circolo dei Sardi Quattro Mori alle ore 9.30, con l’arrivo fissato al Giardino Emanuela Loi in via San Paolo.
“La Strarivoli rappresenta un appuntamento fisso per la nostra città, un momento di sport e condivisione che coinvolge non solo gli atleti, ma tutta la comunità. Questa manifestazione incarna i valori dello spirito sportivo e della partecipazione attiva, ed è un piacere vedere cittadini riuniti per celebrare lo sport.” ha dichiarato il sindaco Alessandro Errigo. “Desidero ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento: dall’organizzazione ai volontari senza dimenticare il prezioso supporto delle forze dell’ordine che hanno garantito la sicurezza durante la gara.”
Il sindaco ha inoltre sottolineato come la promozione dello sport rappresenti uno dei pilastri del suo programma di mandato. “Negli anni passati, molti cittadini sono stati costretti a spostarsi nei comuni limitrofi per praticare attività sportive. Con eventi come la Strarivoli e con i progetti in corso, il nostro obiettivo è trasformare Rivoli in un punto di riferimento per lo sport a livello locale, offrendo strutture e occasioni di partecipazione accessibili a tutti.”
La #Strarivoli, aperta sia agli atleti professionisti che agli amatori, è stata un momento di festa per la città, confermandosi un evento sportivo di riferimento nella regione.
Per maggiori informazioni e classifiche finali, si prega di visitare il sito ufficiale dell’evento www.irunning.it

Quaglieni festeggiato nel trentennale della medaglia d’oro

Il 13 ottobre  1994  nel corso di una solenne cerimonia alla presenza del  Magnifico Rettore dell’Universita’ e di molte autorità veniva consegnata la medaglia d’oro di benemerito della scuola, della cultura e dell’arte conferitagli dal Presidente  della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro al professore cavaliere  di Gran Croce Pier Franco Quaglieni che è stato tra i più giovani insigniti della più alta onorificenza conferita ad un docente italiano. A trent’anni di distanza l’associazione che riunisce gli insigniti ha festeggiato ieri il prof.Quaglieni  nel corso di un incontro sul tema “Quaglieni maestro di cultura libera” consegnandogli un  attestato in cui è scritto tra l’altro: “Più che mai oggi Pier Franco Quaglieni attraverso l’ideale cattedra dei giornali, dei suoi libri e del Centro Pannunzio continua ad impartire una grande lezione di alta cultura ed  è un nobile e raro esempio di indipendenza libera  nei confronti delle giovani generazioni. Già molti anni fa  uno dei suoi maestri Alessandro Passerin d’ Entreves  giunse a paragonare Quaglieni a Gobetti”. Al termine il prof. Quaglieni è stato festeggiato in un incontro conviviale a Varazze.

Io non rischio, in piazza le buone pratiche di Protezione civile

Come ogni anno anche la Regione Piemonte ha partecipato alla campagna nazionale Io non rischio, dedicata alle buone pratiche di Protezione civile.

Per scoprire cosa ciascuno di noi può fare per ridurre i rischi sul proprio territorio, 300 volontarie e volontari di Protezione civile hanno incontrato la cittadinanza domenica 13 ottobre ad Alessandria in corso Acqui angolo via Tolstoj, ad Asti in piazza Alfieri, a Cuneo in piazza Galimberti, a Novara in piazza Duomo, a Torino in piazza Castello, a Verbania Pallanza in piazza Garibaldi. Quest’anno le piazze del Piemonte hanno infatti assunto una veste provinciale: le associazioni di volontariato di ogni provincia hanno contribuito con un lavoro sinergico all’allestimento della piazza, segno tangibile di come la collaborazione fattiva possa essere un punto di forza determinante.

Oltre ai punti informativi dove i volontari comunicatori hanno dialogato con i cittadini sulle buone pratiche di Protezione civile sono stati allestiti diversi spazi dedicati ad attività per adulti e bambini, finalizzate a trasmettere i valori della campagna. Così, a Torino, Asti e Novara è stata svolta un’attività di sensibilizzazione ed educazione nata per gli studenti della scuola secondaria di primo grado e realizzata dalla Regione Piemonte in collaborazione con il Politecnico di Torino, che è proposta attraverso un gioco virtuale di promuovere l’adozione di comportamenti corretti e misure di autoprotezione nelle situazioni di emergenza. I partecipanti alla simulazione hanno indossato dei visori collegati ad una piattaforma virtuale e sono stati immersi in uno scenario di rischio alluvione dove, giocando, erano chiamati a districarsi in diverse situazioni critiche. L’attività è stata gestita da tecnici e funzionari del Settore Protezione civile della Regione Piemonte.

«Io non rischio fornisce indicazioni preziose per educare e preparare famiglie, scuole ed aziende ad essere pronte per fronteggiare situazioni di pericolo – hanno sostenuto il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi – Crediamo fermamente che l’informazione e la preparazione siano fondamentali per affrontare qualsiasi emergenza e siamo convinti che insieme possiamo ridurre i rischi e garantire un futuro più sicuro per tutti. Ringraziamo la Protezione civile e tutti coloro che si sono impegnati per la riuscita di questa iniziativa. La sicurezza è un impegno collettivo, e insieme possiamo fare la differenza».

Pedalata “per non dimenticare”

Nell’ambito di Io non rischio si è inserita anche la Pedalata “Per non dimenticare”, in ricordo delle vittime dell’alluvione avvenuta in Piemonte 30 anni fa, nel novembre 1994. I partecipanti sono andati in bicicletta da Cuneo ad Alessandria, passando per Alba e Asti, per ricordare quanto avvenuto in quei giorni. L’evento è stato organizzato dalla Protezione civile di Alba “Proteggere insieme” e dal gruppo “Bike is life #pedaliamoitalia”.

Rock Jazz e dintorni a Torino: Robert Plant e Roberto Vecchioni

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GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA

Martedì. Alle OGR si esibisce Robert Plant, il mitico cantante dei Led Zeppelin. Al Teatro Colosseo arriva Roberto Vecchioni. Al Blah Blah si esibiscono i Tea Eater.

Mercoledì. Allo Ziggy suonano i Mizmor + i Nitritono. Al Teatro Colosseo è di scena la Glenn Miller Orchestra. Al Blah Blah si esibiscono i Nictomorfo. All’Off Topic suonano Jack The Smoker & Big Joe.

Giovedì. Al Circolo della Musica di Rivoli sono di scena Paolo Saporiti &Xabier Iriondo. Al Blah Blah si esibisce Valerian Swing. Al Magazzino sul Po suonano i Ndox Electique.

Venerdì. Al Blah Blah si esibiscono i Crummy Stuff. Allo Ziggy suonano Crystal Viper & Savage Master. All’Off Topic è di scena Dile. A Piazza dei Mestieri suona il trio di Sonia Schiavone. Al Magazzino sul Po si esibiscono The Body & Dis Fig.

Sabato. Allo Ziggy suonano i Sacri Cuori &Threestepstotheocean. Al Magazzino sul Po si esibiscono Winter Dust + Plastic Palms + New Adventures.

Pier Luigi Fuggetta

Per il futuro dell’auto. Lettera aperta a Tavares

Pubblichiamo la lettera aperta di Mino Giachino a Carlo Tavares, ad di Stellantis

 

Egregio Dott. TAVARES, Venerdi ho seguito con attenzione la Sua audizione in Parlamento e vorrei dirle alcune cose. Ci tengo tantissimo alla FIAT e al settore dell’auto che a Torino e all’Italia hanno dato un patrimonio industriale e di ricerca unico , anche perché offre e offrirà posti di lavoro ben retribuiti e di qualità per i giovani diplomati o laureati senza costringerli a cercare lavoro e futuro all’estero . Le scrivo anche perché a fine 2021 e’ partita dal sottoscritto la prooosta che divenne poi la Mozione parlamentare Molinari per finanziare la transizione del settore auto. Ne scaturì lo stanziamento che ha alimentato gli incentivi di questi ultimi anni. Premesso che a parlare di quella che era la FIAT a e di settore Auto in Parlamento e col Governo dovrebbe essere John Elkan che ,come erede della Famiglia Agnelli , ha responsabilità morali importanti con l’Italia e non Lei che dagli azionisti ha il mandato di portare i maggiori utili. Lei ha ragione quando sottolinea il peso enorme della decisione europea peraltro votata dal PD e dalla sinistra . Ecco perché i toni accesi di Conte e della Schlein non sono credibili. A questo proposito non nota una contraddizione con i giornali di proprietà di Exor (Elkann) che osteggiano con forza proprio la Meloni e Urso che invece in Europa erano contrari a quella decisione? Hanno maggiore consistenza le critiche di Calenda e dei partiti di maggioranza perché se i modelli vendono o meno questo dipende dalle scelte aziendali. Le sue scelte in questi anni hanno messo in gravi difficoltà il settore auto generato proprio dalla Fiat e dalle scelte degli Agnelli appoggiate e finanziate dai Governi del dopoguerra.

Il settore Auto italiano rappresenta sicuramente la eccellenza della manifattura che nasce dalla rivoluzione industriale dell’800. Nasce a Torino la mia Città . A fine 800 a Torino vi erano una decina di piccole aziende che costruivano auto o prototipi. A fine 800 per merito di alcuni imprenditori nasce La FIAT che successivamente passerà nelle mani del Senatore Giovanni Agnelli, il trisnonno di John Elkan, un vulcano che negli anni trenta del 900 aveva portato la Fiat a operare per Terra, Mare Cielo. Dalla industria pesante all’auto al settore delle macchine utensili molto nasce dalla Famiglia Agnelli e dal mio Paese che l’ha supportato in tutto e per tutto. Il Senatore Agnelli stabilì un forte rapporto con Henry Ford. Erano i tempi in cui si andava negli USA con la nave. Dalla Fiat arrivo’ un fortissimo impulso al Politecnico di Torino e alle Scuole di Formazione. Nacquero i grandi stabilimenti del Lingotto e di Mirafiori. Per comprendere meglio il settore auto italiano ricordo la definizione dei grandi esperti di politica industriale. Il settore dell’auto viene chiamato : la “Fabbrica delle Fabbriche” perché ha generato un sistema produttivo di migliaia di aziende dell’indotto che hanno dato sviluppo e lavoro al mio Paese. Ma la storia della FIAT di Agnelli si intreccia con quello dello sviluppo del nostro Paese e anzi in alcuni momenti ne guida o anticipa le scelte strategiche. -Negli anni venti spinge alla nascita del porto Torino Savona per poter importare ed esportare; Negli anni 30 il Senatore Agnelli, grande trisnonno di John Elkan,lancia l’idea della costruzione della autostrada TORINO MILANO e trascina gli industriali torinesi alla sua costruzione; Nel dopoguerra contribuisce in modo fondamentale la rinascita di Torino, la Città più bombardata , crea centinaia di migliaia di posti di lavoro e attira lavoratori da Sud a Nord. Torino da 300 mila abitanti arriva a superare il milione. Negli anni 50 costruisce il Traforo autostradale del S. Bernardo.-Nel 1960 da il via alla costruzione della autostrada per Savona verso il suo porto più vicino. Negli anni 70 nasce la Fondazione Agnelli per contribuire a studiare il futuro . Cresce il Centro ricerche FIAT.

A Torino Il Salone dell’auto e della Tecnica era uno degli eventi mondiali del settore. La Fiat produce modelli di successo in tutto il mondo . La FIAT UNO viene presentata dall’ing. Ghidella, cui Lei dovrebbe ispirarsi di più, a CAP Canaveral. Gianni Agnelli viene nominato Senatore a vita e pochi mesi prima di morire interviene al Senato e citando Paolo VI adì e che la parola Pace va intesa come sviluppo. La vendita della FIAT a Peugeot senza nessuna garanzia per il mio Paese e’ stato un momento di svolta difficile che ha creato molti problemi a aziende storiche dell’indotto con oltre cento anni di attività . Mentre Spagna, Germania e Francia hanno difeso con i denti il settore auto, l’Italia non si è data una politica industriale così vi è stato un forte calo della produzione senza che la politica , i governi, il sindacato e i Sindaci di Torino sollevassero grandi obiezioni. Non difendere con forza il settore auto ha portato un forte calo della economia di Torino e del Piemonte che non può essere sostituita dal turismo o dalle start up che tanto piacciono al suo Presidente. La caduta della produzione e delle aziende dell’indotto ha pesanti ricadute sulla logistica e sul settore delle spedizioni ..La linea di Stellantis di questi anni ha tagliato in ogni dove senza riguardo a cosa rappresentava la FIAT e le aziende dell’indotto per l’Italia e a cosa aveva dato il mio Paese alla FIAT . Mirafiori e’ il simbolo dell’Italia industriale del dopoguerra , rappresenta molto di più della TOUR EIFFEL per Parigi e la Francia.

 

La novità positiva e importante la richiesta del Governo Meloni di puntare a risollevare la produzione di auto in Italia a 1 milione l’anno , un livello importante anche per le ricadute sull’indotto o attraverso Stellantis o anche col contributo di un secondo produttore. L’Italia ha voluto tanto bene alla FIAT che ha impedito l’arrivo di un altro produttore. Abbiamo la terza economia d’Europa e produciamo quest’anno un quinto delle auto prodotte in Spagna.Il Presidente Elkan non può pensare solo ai risultati di bilancio ma deve essere attento alle conseguenze sociali delle sue decisioni… Lei si è mai chiesto cosa pensano della fine della FIAT da lassù i due Senatori AGNELLI? A Torino abbiamo un patrimonio o know how sul settore dell’auto molto importante, dal Centro Ricerche della Fiat alle importanti aziende di design, Il 50% dell’indotto auto si trova nel mio Piemonte. Le amministrazioni o i politici che hanno dato per scontato un calo del settore auto hanno fatto un errore madornale che stanno pagando i lavoratori , i giovani e i cassaintegrati. Alla mobilità del futuro , Torino e l’Italia possono dare un contributo importante e insostituibile. Ecco perché Lei avrebbe dovuto consegnare le slide che ha presentato al sindacato anche al Parlamento e al Governo. I luoghi deputati a definire l’interesse nazionale sono il Parlamento e il Governo. Capisco che Lei preferisca avere rapporti buoni col Sindacato che in questi anni Le hanno consentito di portarci a questo punto ma l’interesse generale del Paese , di cui il settore auto e’ parte importante , lo decidono Parlamento e Governo. La ringrazio molto della attenzione e… della risposta

Mino GIACHINO Responsabile piemontese trasporti e logistica di FDI

Al Sant’Anna primo caso al mondo di parto dopo delicato intervento al cranio della mamma

Una notizia miracolosa arriva dal reparto di ostetricia di Ginecologia e Ostetricia univesritaria 1 dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino (diretta dalla professoressa Chiara Benedetto).
Una mamma di 36 anni ha da poco partorito il suo primo figlio, nonostante la gravidanza sia stata complicata dall’insorgenza di un condrosarcoma del clivus, una struttura ossea localizzata al centro della scatola cranica.
Il condrosarcoma è un tumore raro della cartilagine, che di solito colpisce le ossa lunghe. In gravidanza, fino ad oggi, sono stati descritti pochissimi casi, ma mai nessuno era localizzato nel cranio e per di più durante una gravidanza. Quando il tumore si sviluppa in tale sede può determinare la compressione di strutture nervose e vascolari adiacenti, causando sintomi aspecifici, quali cefalea, nausea, alterazioni della vista, fino a manifestazioni più gravi se il tumore diventa di grandi dimensioni.
Nel caso seguito dall’équipe della professoressa Benedetto alcuni sintomi visivi, comparsi alla fine del terzo mese di gravidanza, hanno indotto il dottor Andrea Carosso, ginecologo curante, ed il professor Luca Marozio, coordinatore della gestione delle gravidanze a rischio, ad avviare una serie di valutazioni che ha portato alla diagnosi di questo raro tumore.
La lesione di circa 1.5 cm, identificata mediante risonanza magnetica, si stava sviluppando in un’area del cranio nella quale iniziava a comprimere i nervi che controllano i movimenti oculari. L’intervento chirurgico era quindi l’unica opzione per poter ottenere un sollievo dai sintomi visivi e per ottenere una diagnosi precisa.
Il tumore è stato pertanto rimosso, nel quarto mese di gravidanza, grazie ad un delicato intervento neurochirurgico, effettuato presso l’ospedale Molinette di Torino dal dottor Francesco Zenga, responsabile della Chirurgia del Basicranio e Ipofisaria dello stesso ospedale, e dalla dottoressa Federica Penner, afferenti al Dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute di Torino (diretto dal dottor Vincenzo Villari).  L’assistenza anestesiologica  è stata garantita dall’équipe del dottor Roberto Balagna. La procedura, effettuata con una tecnica mini-invasiva endoscopica, ha consentito, passando attraverso le narici, di arrivare fino al centro della scatola cranica, dove era presente il condrosarcoma. L’intervento è durato circa 3 ore.
Il prosieguo della gravidanza ha visto coinvolte varie figure professionali: ginecologi, neurochirurghi, oncologi e radioterapisti, che hanno collaborato affinché si potessero raggiungere le 38 settimane di gravidanza ed espletare il parto.
Il parto è avvenuto mediante taglio cesareo, eseguito dal dottor Andrea Carosso, con il supporto anestesiologico della dottoressa Serena Ditaranto, afferente al servizio di Anestesia e Rianimazione diretto dalla dottoressa Mariella Maio. Il neonato, in ottime condizioni di salute (3090 grammi di peso alla nascita), è stato preso in carico dalla Neonatologia universitaria dell’ospedale Sant’Anna (diretta dalla professoressa Alessandra Coscia).
Mamma e neonato sono già a casa e stanno bene. La neo mamma potrà ora completare il percorso di terapie necessarie alla cura di questo raro tumore.
“Sono felice che questa mamma sia riuscita a realizzare il suo sogno, nonostante abbia dovuto affrontare insieme a noi una sfida molto impegnativa. Il risultato è stato ottenuto grazie ad un grande lavoro di squadra, che ha visto collaborare in modo multidisciplinare tutti i professionisti coinvolti nel percorso di cura. È proprio questo che ha fatto la differenza in una situazione che avrebbe potuto diventare drammatica” afferma la professoressa Chiara Benedetto.
“Effettuare un intervento chirurgico, per giunta complesso e in una zona delicata ricca di strutture nervose e vasi sanguigni, durante una gravidanza è una sfida che può essere superata solo tramite una perfetta sinergia tra tutti i professionisti, infermieri e medici, che sono intervenuti nel periodo peri-operatorio” aggiunge il dottor Francesco Zenga.
“Ancora una volta la sanità del nostro Piemonte si conferma tra le eccellenze in Italia e nel mondo. Un ringraziamento ai nostri professionisti della Città della Salute di Torino che hanno salvato mamma e neonato. Queste eccellenze meritano strutture ospedaliere di ben altro livello, per le quali stiamo lavorando. Questo lieto evento merita un fiocco azzurro davvero speciale” dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte).
“E’ il miracolo della vita. Ancora un esempio delle eccellenze della nostra Città della Salute e del valore dei nostri professionisti, che ogni giorno si impegnano per permettere che avvengano miracoli come questo” dichiara il dottor Giovanni La Valle (Direttore generale della Città della Salute di Torino).
“Dopo l’intervento chirurgico il recupero è stato molto rapido e quindi abbiamo potuto programmare controlli ambulatoriali periodici al fine di monitorizzare il benessere della madre e del feto. Non si sono verificate ulteriori complicanze per cui si è riusciti a portare a termine la gravidanza in modo da consentire al feto di raggiungere il suo completo sviluppo “aggiunge il professor Luca Marozio.
“Ho avuto il privilegio di assistere questa paziente nel suo duro percorso. Vorrei ringraziarla in particolare per la sua tenacia e per il suo ottimismo: ci sono stati momenti difficili, ma non si è mai persa d’animo e abbiamo condiviso ogni decisione, fino alla gioia più grande, quella del parto” afferma il dottor Andrea Carosso.

Momenti di violenza al pronto soccorso: giovane si scaglia contro i medici

Ancora attimi di tensione ad un pronto soccorso: questa volta è successo al San Giovanni bosco di Torino, zona nord della città, nella nottata dell’11 ottobre. Un ventisettenne torinese, noto alle forze di polizia, si reca al pronto soccorso per essere visitato: ancora in sala di attesa viene ripreso da un’infermiera perché tiene la musica ad alto volume… partono le prime minacce da parte del giovane; poi dopo essere stato visitato – e dimesso – non soddisfatto del trattamento si scaglia contro la porta dell’ufficio dei medici colpendola con calci e pugni.

L’intervento dei Carabinieri del radiomobile è immediato: il giovane se la prende anche con loro ma viene bloccato e arrestato per “danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale “. Successivamente per lui sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Giù dal nostro palcoscenico

Tranquilli, nulla di veramente teatrale, anche se assistere a qualche spettacolo di qualità a teatro non può che farci bene. Stiamo invece qui parlando del nostro personale palcoscenico metaforico, quello che ci fa sentire al centro di ciò che succede intorno a noi.

Che ci fa magari avere, ad esempio, la sensazione che le persone ce l’abbiano con noi, mentre invece più probabilmente hanno mille problemi personali… Quante volte ci sarà capitato, ad esempio, di chiedere un caffè al bar e di avere la sensazione che il barista non ci dia attenzione.

O sia sgarbato intenzionalmente nei nostri confronti, o serva qualcun altro prima di noi. Molto probabilmente ci siamo infastiditi, un po’ dubbiosi sull’appeal della nostra presenza, senza invece considerare che magari quella persona sia un po’ distratta di natura.

O che che abbia riposato male nella notte, o sia piena di pensieri o preoccupazioni e quindi un po’ distratto o nervosa, o confusa… Scendere giù dal nostro palcoscenico ha esattamente questo significato, di evitare di pensare che i comportamenti delle persone siano sempre e unicamente diretti a noi.

Piuttosto che invece frutto di loro dinamiche individuali e personali, contingenti o abituali. Stare al centro del nostro metaforico palcoscenico, oltre a essere causa di sofferenze a volte intense, non ci aiuta di certo ad avere un buon rapporto con gli altri.

Ci fa spesso essere suscettibili, irritabili, e anche un po’ sospettosi circa gli altrui comportamenti. Quasi sempre sono gli stati d’animo personali (e indipendenti da noi) delle persone con cui ci relazioniamo e veniamo in contatto a determinare il loro agire. Sicché possiamo smetterla di farci troppe “paranoie”…

(Fine prima parte).

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
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Autore della rubrica de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”