ilTorinese

Ucraina, da Torino bus in arrivo per la Città di Kharkiv

/
Il sindaco di Torino e vicepresidente nazionale di Anci con delega alle Politiche comunitarie e internazionali Stefano Lo Russo, oggi sarà a Kiev, su invito del Governo ucraino, per partecipare alla seconda giornata di lavori del Terzo Summit internazionale delle città europee e delle regioni, intitolato “Uniti per la pace e la sicurezza”.

Proprio nelle ore in cui proseguono gli attacchi e sembra allontanarsi l’auspicio di una rapida ripresa dei negoziati, la presenza della Città di Torino al vertice internazionale sarà l’occasione per testimoniare ancora una volta solidarietà e vicinanza all’Ucraina, nonché l’impegno ad unire gli sforzi, insieme alle altre istituzioni internazionali, regionali e municipali presenti, per la ricostruzione.

Oggi il sindaco Lo Russo incontrerà il sindaco della città di Kharkiv, Ihor Terekhov. Torino gli metterà a disposizione una decina di autobus Iveco 491, subito pronti a partire per l’Ucraina. Si tratta di mezzi resi disponibili da Gtt, appartenenti al parco del trasporto pubblico locale, recentemente dismessi e sostituiti nell’ambito del processo di rinnovo della flotta in corso. A questi, in ottobre, si aggiungerà un’altra decina di autobus Iveco Citelis EEV. Il numero potrebbe crescere fino a rendere disponibili ulteriori 50 mezzi entro il primo semestre del 2026. Tutto il parco mezzi sarà corredato dai pezzi di ricambio già disponibili a magazzino per la manutenzione.

A Kharkiv, che si trova a soli 40 chilometri dal confine russo, gran parte della flotta del trasporto pubblico locale è stata resa inservibile a causa del conflitto e degli attacchi russi. I bus potranno dunque contribuire a riattivare una rete di trasporto pubblico sul territorio, a beneficio della popolazione rimasta in città.

“Nel corso dell’incontro a Torino con il sindaco di Kharkiv, qualche mese fa – spiega il sindaco Stefano Lo Russo – ci erano stati rappresentati gli effetti devastanti della guerra sulla città ucraina, molto rilevanti in molti settori e in particolare sul trasporto pubblico locale. Ci era stato richiesto un aiuto in tal senso e siamo dunque davvero contenti di poter tendere loro la mano, mettendo a disposizione, grazie all’aiuto di Gtt, un primo sostegno concreto per i trasporti sul territorio cittadino. Sono certo che questo gesto sia solo un primo esempio di collaborazione e che siano molti altri i Comuni, sul territorio nazionale, desiderosi di portare solidarietà alla comunità ucraina colpita dalla guerra. Come Anci, stiamo collaborando con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale all’organizzazione della conferenza sulla ricostruzione che si terrà a luglio a Roma e contribuiremo a coordinare le operazioni di aiuto delle città italiane alle città ucraine e alle loro popolazioni”.

“Come azienda siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo nel processo di ricostruzione di un territorio da troppo tempo colpito da un terribile conflitto – dichiara l’amministratore delegato di Gtt Guido Mulè –. I primi mezzi sono pronti e siamo al lavoro per il disbrigo di tutti i necessari passaggi burocratici e per organizzare le operazioni di trasporto”.

TORINO CLICK

Viola divieto avvicinamento ai familiari, arrestato

La Polizia di Stato ha arrestato a Ivrea un trentenne per violazione di misure cautelari e resistenza a Pubblico Ufficiale.

Personale del Commissariato di P.S. Ivrea e Banchette in servizio di Volante interveniva, nel cuore della notte, per la segnalazione di un soggetto arrecante disturbo.

Giunti sul posto, gli agenti hanno avvertito dei rumori sospetti provenire da un appartamento a loro già noto, in quanto precedentemente oggetto di diversi interventi da parte delle forze dell’ordine.

I poliziotti intercettavano un giovane che apriva il portone del palazzo per uscire ma, accorgendosi della loro presenza, lo richiudeva velocemente e tentava di darsi alla fuga.

I poliziotti impedivano al giovane di allontanarsi, nonostante questi li aggredisse con calci e pugni, provocando loro alcune contusioni, con prognosi di 4 gg. ciascuno.

A seguito di accertamenti svolti negli uffici di polizia, a carico dell’uomo è emerso un divieto di avvicinamento ai familiari, misura violata, e per la quale è scattato l’arresto, oltrechè per la resistenza adoperata all’atto del fermo.

La Procura della Repubblica di Ivrea ha richiesto e ottenuto la convalida dell’arresto.

 

“Castelli in Giallo” a Rosignano Monferrato

Un week end da “brivido” per omaggiare i trent’anni di “Castelli Aperti”

Sabato 7 e domenica 8 giugno

Rosignano Monferrato (Alessandria)

Un intero borgo trasformato in un suggestivo (più di quanto lo è di per sé) romanzo noir a cielo aperto. Borgo “Bandiera Arancione” del “Touring Club Italiano”, sarà Rosignano Monferrato (Alessandria) – tra impareggiabili location storiche, esperienze inclusive, paesaggi patrimonio “Unesco” e ospiti d’eccezione – ad ospitare il prossimo week end, sabato 7 e domenica 8 giugno, “Castelli in Giallo”, secondo appuntamento della rassegna “Tutti i colori della cultura” che celebra i trent’anni del progetto “Castelli Aperti”, promosso dall’omonima Associazione per valorizzare il patrimonio storico-artistico del Piemonte. Dopo il successo dell’esordio a Pamparato (Cuneo), il testimone passa, dunque, alla provincia di Alessandria, con due giornate dense di eventi, tra letteratura, laboratori, degustazioni e spettacoli “in noir”.

Realizzata con il patrocinio del “Comune” in collaborazione con la “Pro Loco” , l’“Info Point Turistico” e i “Produttori vitivinicoli” locali, l’iniziativa vedrà il suo momento inaugurale sabato 7 giugno, alle 17, presso il cortile del “Municipio”, con l’aperitivo di benvenuto per i partecipanti. Segue, alle 17,30 (con ingresso libero), la presentazione del romanzo “Tremi chi è innocente” (Einaudi) con l’autrice Barbara Frandino. A moderare l’incontro, la giornalista, scrittrice e bookinfluencer Petunia Ollister, nom de plume di Stefania Soma.

Il pomeriggio prosegue, alle 18,30, in piazza Sant’Antonio con la “Merenda sinoira al buio con delitto” , a cura dell’“Associazione APRI – Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti” , che grazie a “Castelli Aperti” ha collaborato alcuni mesi fa all’installazione a Rosignano di due pannelli tattili per rendere inclusiva la visita al borgo anche alle persone con esigenze specifiche. L’evento è pensato per chi vuole mettersi in gioco ed esplorare il mondo di chi non vede, cercando nel frattempo di scoprire l’assassino della contessa. Compito non facile, degno del miglior Sherlock Holmes.

In serata, alle 21 (con ingresso libero), l’ex Chiesa di Sant’Antonio ospita l’ inaugurazione della mostra “Alfabeto Simenon con le tavole dell’illustratore – fumettista pugliese Maurizio Lacavalla. A seguire, il “racconto immersivo” sul creatore del “Commissario Maigret”, con l’autore Alberto Schiavone, l’attrice Claudia Ferrari, il compositore Gianluca Verlingieri e la sassofonista Agnese Garufi.

La seconda giornata (domenica 8 giugno) di “Castelli in giallo” si apre alle 11, presso il Cortile del “Municipio”, con la presentazione del libro “La finestra del terzo piano” (“Piemme”) della scrittrice esordiente Paola Darò. Modera ancora Petunia Ollister. Nel pomeriggio, alle 15, con partecipazione su prenotazione è in programma la visita del suggestivo “centro storico” di Rosignano ed in particolare degli “Infernot”, le cantine scavate a mano nella “Pietra da Cantoni”. Durante la passeggiata panoramica, si farà tappa anche alla mostra d’arte contemporanea “FiloFood”, curata da Gabriella Anedi ed allestita presso i “Saloni Morano”.

Previste anche attività per i più piccoli: alle 16, infatti, la “Biblioteca comunale” ospita, per i bimbi dai 6 ai 10 anni, la “Merenda con caccia al ladro”, a cura di Sara Magnoli, seguita (alle 17), presso il “Belvedere” adiacente al “Castello”, dalla presentazione del thriller “La montagna nel lago” (“Giunti”) di Jacopo De Michelis.

Alle 18,30 possibilità di ammirare gli splendidi paesaggi monferrini tanto amati dal pittore “divisionista” Angelo Morbelli (Alessandria, 1853 – Milano, 1919) con l’“Aperitivo in vigna” presso l’ “Azienda Agricola Roveto”, non lontano da Frazione Colma, dove nel pomeriggio, alle 15,45, sarà possibile visitare lo “Studio” di Morbelli a “Villa Maria” con il giardino e l’“orto morbelliano” ed apprezzare le riproduzioni di alcuni quadri del pittore fruibili in autonomia in quanto situati lungo le vie e le strade panoramiche che collegano la frazione con l’azienda vitivinicola.
Chiusura a tema della rassegna, come si conviene, alle 20, presso il trecentesco “Castello di Uviglie” con la “Cena con delitto”, a cura di Sara Magnoli: un misterioso omicidio da risolvere attraverso l’ascolto dei testimoni, materiali e “documenti” che saranno consegnati alle squadre. Previsto un massimo di dieci componenti per squadra che dovranno consegnare la soluzione prima del dolce o del caffè. E, di nuovo, tutti i giochi saranno aperti per i molti (non si hanno dubbi) Sherlock Holmes di turno.

Per info dettagliate e aggiornamenti su tutte le aperture: www.castelliaperti.it

g.m.

Nelle foto: Veduta di Rosignano; Barbara Frandino; Castello di Uviglie

Museo Nazionale della Montagna: “Guido Rey. Un amateur tra alpinismo, fotografia e letteratura”

Un’importante mostra dedicata all’eclettica figura del grande alpinista, pronipote di Quintino Sella

Fino al 19 ottobre

“Io credetti, e credo, la lotta coll’Alpe utile come il lavoro, nobile come un’arte, bella come una fede … La Montagna è fatta per tutti, non solo per gli Alpinisti: per coloro che desiderano il riposo nella quiete come per coloro che cercano nella fatica un riposo ancora più forte”. C’è in queste parole tutta l’essenza e la complessità dell’uomo, grande appassionato di montagna e alpinismo, e, al contempo, profondo narratore e, pur anche (quale fu) attento illustratore per parole ed immagini di quell’universo roccioso che seppe tenerlo a sé legato per l’intera vita. Sono parole tratte dall’introduzione di “Alpinismo acrobatico” (1914), fra le varie opere dedicate alla montagna e scritte fra i primi del ‘900 e la metà degli anni ’30, da Guido Rey (Torino, 1861 – 1935) “figura chiave al crocevia tra alpinismo, fotografia e letteratura” della cultura piemontese e del panorama nazionale ed internazionale a cavallo di Otto e Novecento. Pronipote di Quintino Sella, ministro del Regno e fondatore nel 1863 del “Club Alpino Italiano” (in cui anche Guido tenne sempre un ruolo di primissimo piano) a lui il “Museomontagna” di Torino dedica, fino a domenica 19 ottobre, una nuova retrospettiva, dopo la monografica già proposta nel 1986. Il progetto, curato da Veronica Lisino e Mattia Gargano, nasce dal riordino del complesso dei “Fondi Guido Rey”, conservato dal “Centro Documentazione” del “Museo” di Piazzale Monte dei Cappuccini e catalogato nel 2024.

Curioso l’aggettivo amateur parte del titolo. Si tratta di un termine, spiegano i curatori, “che – privo dell’odierna accezione negativa ‒ indicava chi, tra XIX e XX secolo, si dedicava a un’attività per puro passatempo. L’essere ‘dilettante’ consentì a Rey di esprimersi in maniera più libera e disinvolta, tra scrittura, disegno e fotografia. Ciascuno di questi linguaggi diventa un filtro che gli permette di prendere le distanze da una realtà per lui limitata e di proiettarsi così in un ‘mondo altro’”. In un mondo ideale che accanto “all’intimità delle scene famigliari”, fu soprattutto per Guido rifugio inviolabile dove toccare vedere e ascoltare i luoghi amatissimi delle sue “terre alte”, in particolare di “quella montagna” a pronunciata forma piramidale che, per mano allo zio Quintino, Guido imparò a conoscere fin dal 1874, all’età di soli 13 anni. Era un bimbo e quello fu il suo primo grande grandissimo amore: quei 4.478 metri del “Cervino” (settima vetta e terza montagna italiana per altitudine), cui più tardi (1904) dedicò anche un libro “Il Monte Cervino”, con splendide vedute disegnate dall’amico – scultore Edoardo Rubino e l’introduzione di Edmondo De Amicis, al quale insieme al figlio Ugo, lo legò una profonda e sincera amicizia. Sul Cervino, Rey ebbe modo di salire più di cinque volte, attraverso imprese (anche letterarie e fotografiche) che ne fecero l’alpinista italiano più amato e tradotto prima di Walter Bonatti.

Al centro dell’iter espositivo, uno spazio dedicato alle sue vicende biografiche. Attorno si sviluppano quattro sezioni tematiche: Letteratura alpinistica, Fotografia di montagna, Fotografia tra montagna e pittorialismo, Fotografia pittorialista, quella attraverso cui Rey amava ricreare quadri famosi con effetti di “tableaux vivants”. Si tratta di aree da vedersi come ambienti in continua connessione tra loro che consentono al visitatore di muoversi liberamente, senza obblighi di percorso, tra le imprese alpinistiche, la cultura fotografica e gli interessi letterari, accompagnati dagli “occhi pieni di visioni” e dall’“animo ricco di ardimenti” di Guido Rey.

Sottolineano ancora i curatori: “La mostra ha l’obiettivo di riconsiderare la sua figura, confinata in passato entro schemi fin troppo rigidi e che invece merita di essere rivalutata nella molteplicità delle sue manifestazioni. Riprendendo le parole del suo amico e compagno di cordata Ugo De Amicis, è un pregiudizio pensare che l’acuta sensibilità artistica sia incompatibile con quella dell’uomo d’azione, poiché quel dualismo interiore ed esteriore, cioè del sentire e dell’agire, significa integrazione e ricchezza, invece che contraddizione e debolezza. Questa visione si riflette nella varietà dei materiali in mostra, che spaziano dalle fotografie e dagli apparecchi fotografici a schizzi, disegni, volumi, riviste, diari e lettere, fino all’attrezzatura alpinistica, offrendo un ritratto sfaccettato del suo universo creativo ”.

Gianni Milani

“Guido Rey. Un amateur tra alpinismo, fotografia e letteratura”

“Museo Nazionale della Montagna”, Piazzale Monte dei Cappuccini 7, Torino; tel. 011/6604104 o www.museomontagna.org

Fino a domenica 19 ottobre

Orari: mart. – ven. 10,30/18; sab. e dom. 10/18

Nelle foto: Ugo De Amicis “Guido Rey guardando il Cervino”, stampa alla gelatina bromuro d’argento, post 1910 e (tableau vivant) da Caspar David Friedrich “Il viandante sul mare di nebbia”, olio su tela, 1817, “Amburgher Kunsthalle”, credit WikimediaCommons; Guido Rey “Grandes Jorasses”, stampa alla celloidina, 1905 ca.; Guido Rey “L’Hotel del Giomein e il Cervino”, stampa alla gelatina bromuro d’argento, 1899 ca.

Plastic Free, protocollo d’intesa a Chieri

Il Sindaco di Chieri Alessandro Sicchiero e i rappresentanti dell’associazione Plastic Free hanno sottoscritto un Protocollo di intesa con l’obiettivo di creare un canale di comunicazione diretto tra le parti per lo sviluppo delle attività di volontariato dell’associazione sul territorio e per il miglioramento della città dal punto di vista ambientale.

Commenta l’assessore all’Innovazione, Smart City e Ciclo dei Rifiuti Flavio Gagliardi: «In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, dedicata proprio alla “Beat Plastic Pollution”, vogliamo sottolineare quanto sia urgente agire su questo fronte. Con la firma di questo Protocollo d’intesa con Plastic Free, rafforziamo concretamente l’impegno della nostra città nella lotta all’inquinamento da plastica. Chieri si distingue da tempo per risultati eccellenti nella raccolta differenziata ma resta ancora molto da fare sulla riduzione complessiva dei rifiuti e nel contrasto al loro abbandono, anche dei più piccoli. La collaborazione con Plastic Free ci permette di affrontare queste sfide attraverso azioni mirate che integrano volontariato, sensibilizzazione e tutela del territorio. Questa collaborazione non si limita agli eventi di pulizia, ma si estende alla promozione di un cambiamento culturale profondo e duraturo, per aiutare tutti a comprendere quanto siano importanti anche i piccoli gesti quotidiani.La plastica monouso, che tanto ci semplifica la vita, diventa purtroppo protagonista di spreco e inquinamento: utilizzata spesso per pochi secondi, se dispersa nell’ambiente permane per secoli, contaminando mari, terreni e perfino il nostro cibo e l’acqua attraverso le microplastiche. È quindi necessario ridurne il consumo e favorire comportamenti più responsabili.Vorrei sottolineare quanto sia prezioso il sostegno della comunità. Quando associazioni e cittadini si mettono in gioco per migliorare la nostra città, si assumono una parte importante di responsabilità per il bene comune, completando e integrando il lavoro delle istituzioni. Questo spirito di solidarietà e collaborazione è essenziale perché la nostra comunità possa affrontare con determinazione le sfide ambientali che ci attendono».

Nata nel 2019, Plastic Free è una delle più significative realtà impegnate nelle battaglie contro l’inquinamento da plastica. Grazie al Protocollo d’intesa l’associazione affiancherà l’amministrazione comunale nella promozione di attività di sensibilizzazione ambientale e nell’organizzazione di azioni concrete sul territorio (pulizie ambientali, lezioni nelle scuole, passeggiate ecologiche), favorendo così la candidatura di Chieri come “Comune Plastic Free”.

Il Protocollo d’intesa, della durata di quattro anni, non comporta oneri per il Comune: con quest’atto la Città di Chieri rafforza il suo impegno per l’ambiente e contro l’inquinamento, coerentemente con l’adesione all’iniziativa Plastic Free Challenge (2019), con la dichiarazione dell’emergenza climatica (2019) e con l’adesione al “Patto dei Sindaci” (2024). Inoltre, degli oltre 20 patti di collaborazione attivi a Chieri, diversi riguardano la pulizia degli spazi pubblici e la raccolta di rifiuti.

Ph_@Comune di Chieri

In Consiglio regionale le eccellenze del cheerleading

I due vicepresidenti del Consiglio, Franco Graglia e Domenico Ravetti, hanno ricevuto a Palazzo Lascaris una delegazione composta da tre associazioni sportive piemontesi di cheerleading (Aster Cheer Cuneo, Associazione dilettantistica Arcobaleno Borgosesia, Alba Cheer), protagoniste di un importante successo internazionale.
Le atlete e gli atleti, che fanno parte delle otto realtà selezionate a livello nazionale per rappresentare l’Italia, hanno infatti raggiunto risultati di prestigio ai recenti Mondiali di Cheerleading a Orlando (Florida): quarto posto nella categoria All Girl e nono nella categoria Coed (mista maschile-femminile).
Nel corso dell’incontro, è emerso con forza il tema del mancato riconoscimento federale della disciplina in Italia. Il cheerleading è infatti riconosciuto ufficialmente dal Comitato olimpico internazionale (Cio), ma non dispone ancora di una federazione italiana di riferimento, condizione che penalizza atlete, atleti e società sia sul piano normativo sia sul fronte dei finanziamenti e del sostegno strutturale.
I due vicepresidenti hanno espresso grande apprezzamento per il valore sportivo e formativo di queste realtà, e si sono impegnati a promuovere un percorso che possa contribuire alla costituzione di una federazione nazionale, anche attraverso atti formali del Consiglio regionale per sollecitare il ministero competente.
“Il Piemonte è terra di sport, talento e impegno. Il cheerleading merita un riconoscimento formale che valorizzi il lavoro di atlete, tecnici e società. Sosterremo con convinzione ogni iniziativa utile ad avviare il percorso per il pieno riconoscimento federale, dando voce a una realtà in crescita che rappresenta al meglio i nostri valori sportivi e sociali”, hanno concluso Graglia e Ravetti.

Droni ucraini in Russia

Con l’affascinante nome OPERAZIONE RAGNATELA (SPIDER WEB), domenica 1mo giugno 2025 – come ormai noto – ben 117 droni (suddivisi in più mezzi ruotati) sono stati lanciati dalle Forze Armate ucraine verso quattro basi aeree russe distanti migliaia di chilometri dai confini che separano i due Paesi (una quinta è ufficialmente fallita per problemi non certi ma condivisi dai due schieramenti).

Le basi citate sono nelle regioni di Murmansk, Irkutsk, Ivanono, Ryazan e Amur ma sembra ormai quasi certo che solo due abbiano subito danni veramente gravi.

Una è la base di Murmansk, remoto nord ovest russo accanto la Finlandia e l’altra si trova nella Siberia centrale a più di 8000 chilometri da Mosca, vicino alla Mongolia settentrionale.

Prime notizie davano per distrutti ben 41 fra bombardieri strategici e caccia-bombardieri. I numeri poi si sono modificati nel giro di qualche ora. Nella consueta guerra dell’informazione i dati sono spesso imprecisi ma in caso di una trentina di mezzi distrutti – o temporaneamente inutilizzabili – un terzo della flotta aerea ex sovietica sarebbe ora fuori combattimento.

A raccontarlo in poche righe, si potrebbe considerare un’operazione semplice per i tempi super-tecnologici che viviamo da tempo: camion con cassoni modificati per una doppia soffittatura scoperchiabile, carichi di piccoli droni ad elica caricati con esplosivo ad alto potenziale sono stati fatti partire da breve distanza dagli obiettivi, le cui difese non hanno più potuto opporre valide difese.

Questa semplicità è solo di facciata… come ogni militare un minimo esperto sa, fatto noto è che le gli attacchi via aria a strutture aeroportuali arrivano da lontano.

Per questo ogni difesa di perimetro si basa precipuamente su missili guidati da radar. In aggiunta, ogni base aerea oppone a ipotetici attacchi di fanteria pattuglie di terra, per intercettare potenziali aggressori di fanteria.

L’attacco ucraino con mezzi ruotati civili fatti avvicinare agli obiettivi, con piccoli droni guidati da remoto, ha invece saputo andare oltre gli schemi tradizionali.

Si è trattato di un’operazione estremamente complessa e durata un anno e mezzo, che ha coinvolto servizi segreti ucraini, aiuti ‘esterni’, certamente basi di appoggio spionistico sul territorio, molta capacità tattica e, nel complesso, un capitale umano di altissimo livello.

Anche da considerare che, in quanto guerra ANCHE civile, non è difficile ipotizzare che ci siano russi di origine ucraina disposti a collaborare per Kiev (come per Mosca contare su fiancheggiatori di origine russa ma residenti da generazioni in zone ‘ora nemiche’).

In ogni caso il presidente Volodymir Zelensky ha commentato l’operazione come “brillante successo raggiunto in 18 mesi dall’inizio della sua pianificazione”.

Quante vittime e quali i danni?

Senza entrare in speculazioni partigiane per questa o l’altra parte, il dato delle vittime russe sembra si aggiri attorno numeri di 12/15 vittime e TUTTE militari (a differenza dei macelli causati ‘sul terreno’ dalla controparte russa, responsabile di vittime civili ucraine vicine all’abnorme numero di 14/15.000 persone).

I costi economici: nonostante che una parte tenda ad esagerare i danni inflitti al nemico e l’altra a diminuirli, un dato probabilmente veritiero (fonti Difesa USA) sarebbe di 7 miliardi di dollari, con la distruzione del 34% dei vettori strategici della Federazione, non poco anche per una grande nazione come quella russa.

Nel complesso, fra mezzi distrutti e danneggiati, più o meno seriamente sono 5 bombardieri strategici Tupolev Tu-95MS (aereo simile ai B-52 americani ma  ancora equipaggiato da motori a turboelica), due Tu-22M3 e un aereo da trasporto militare Antonov An-12 (altre fonti riferiscono anche di uno o più aerei radar A-50).

Come noto, dal 2022 è iniziata una guerra di invasione di logoramento, certamente devastante per la nazione invasa, ma che si sta rivelando molto onerosa in tutti sensi anche per la controparte di Mosca.

Fatto evidente è che per la Russia, l’attacco del 1mo giugno rappresenta un danno militare e reputazionale di qualche portata, ma più simbolica che operativa, che non impedirà un prosieguo di successi militari in quasi tutte le regioni ucraine toccate da questa guerra. Il riferimento alle conquiste di Donetsk, Kharkiv e Sumy pare inequivocabile.

Cosa colpisce piuttosto è la non casuale coincidenza con i colloqui di pace di Istambul, fissati per il giorno dopo l’attacco.

Se cerchi la pace, non certo idea vincente è inasprire la guerra. Alternativamente, Kiev potrebbe anche aver cercato di dimostrare a Mosca che la partita non è finita e tante frecce sono ancora nella faretra ucraina.

Girano voci ai vertici NATO del possibile desiderio di voler prolungare lo scontro da parte ucraina, sperando di riprendere territori ora in mano nemiche.

La Storia fissa i fatti, ma quando questa si sta scrivendo, tante sono le variabili, le menzogne, i tranelli all’Informazione.

Gli Stati Uniti hanno subito preso le distanze dall’operazione, ma sembra provata una forma di aiuto satellitare e di Intelligence da parte della Gran Bretagna.

In quel caso, si potrebbero ipotizzare ulteriori differenti logiche di intervento sul dramma ucraino da parte americana, rispetto a quella britannica, non più nazione UE, ma pur sempre europea.

La situazione di teatro continua a dimostrarsi mobile, molto incerta per tutti gli stakeholders coinvolti, Italia compresa.

Quando tuona il cannone, il domani potrebbe rilevarsi diverso, addirittura opposto all’oggi.

Ferruccio Capra Quarelli

“Giochiamo d’anticipo”, scuola Colombo sul podio

L’anno scolastico 2024-25 si è chiuso in bellezza per gli studenti della classe 1°B della scuola Cristoforo Colombo di Torino che si sono aggiudicati il terzo posto della seconda edizione di “Giochiamo d’Anticipo”, il concorso didattico nazionale promosso da Groupama Assicurazioni, prima filiale del Gruppo francese Groupama e tra i più importanti player del settore assicurativo in Italia. Il progetto, intitolato “Il telefono del nonno si rompe”, è stato riconosciuto come un esempio virtuoso per la sua chiarezza espositiva e per aver messo in “scena” la capacità di problem solving degli studenti, ed è stato premiato con un buono di 800€, valido per l’acquisto di materiale scolastico.

L’elaborato, frutto di un percorso strutturato di Educazione Finanziaria integrato nel Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto, ha permesso a studentesse e studenti di familiarizzare con concetti fondamentali quali rischio, risparmio, previdenza, responsabilità e guadagno, guidandoli verso la capacità di effettuare scelte consapevoli. Attraverso la costruzione di una storia a bivi, arricchita da quiz interattivi, i giovani partecipanti hanno esplorato scenari realistici, riflettendo sulle conseguenze delle proprie decisioni e imparando a valutare alternative. “Il telefono del nonno si rompe” è la storia di un ragazzo che per sbaglio rompe il telefono del nonno e sottolinea l’importanza di una copertura assicurativa per gli oggetti di valore. Il giovane si trova di fronte a due scelte: aiutare il nonno a capire se il telefono è coperto da un’assicurazione oppure nascondere l’accaduto ai genitori. Gli studenti, attraverso un percorso a bivi che hanno messo in scena le loro capacità di problem solving e pensiero critico, optano per le scelte più consapevoli: contattare l’assicurazione per un rimborso o chiedere aiuto ai genitori per la gestione delle pratiche assicurative?

“GIOCHIAMO D’ANTICIPO”: EDUCARE ALLA PREVENZIONE PER UN FUTURO CONSAPEVOLE
“Il telefono del nonno si rompe” ha saputo incarnare pienamente lo spirito di “Giochiamo d’Anticipo”, il percorso didattico promosso da Groupama Assicurazioni, la cui missione è chiara: educare i più giovani alla cultura della prevenzione, fornendo gli strumenti essenziali per progettare il futuro con consapevolezza e responsabilità sociale e personale. Con un approccio coinvolgente e stimolante, il progetto guida studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo grado in un’esplorazione della cultura assicurativa attraverso scenari concreti di vita quotidiana.

“Siamo profondamente orgogliosi di assistere a un coinvolgimento così entusiasta delle scuole e a un interesse crescente da parte dei ragazzi su un tema che, pur apparendo spinoso, è invece cruciale per il loro futuro,” – ha dichiarato Pierre Cordier, Amministratore Delegato di Groupama Assicurazioni. “I risultati di questa seconda edizione, che a livello nazionale hanno visto la partecipazione di 387 scuole medie e oltre 8.500 alunni, ci confermano che i temi dell’educazione finanziaria e della prevenzione non sono affatto distanti dalla quotidianità dei giovani, ma anzi dimostrano una chiara volontà di acquisire maggiore consapevolezza. In qualità di assicuratori, crediamo fermamente che la nostra missione vada oltre la protezione, estendendosi alla capacità di fornire gli strumenti per una maggiore autonomia e consapevolezza nelle scelte future, contribuendo così a costruire una società più resiliente e informata”.

PIEMONTE protagonista NELL’EDUCAZIONE AL FUTURO
Il Piemonte si conferma un territorio attento all’innovazione educativa e alla partecipazione civica. Nell’anno scolastico 2024/25, ben 28 scuole del territorio hanno abbracciato con entusiasmo il progetto “Giochiamo d’Anticipo”, beneficiando della distribuzione di 34 kit didattici. Da Torino ad Asti, da Vercelli a Novara, da Cuneo fino ad Alessandria: il progetto educativo ha coinvolto numerose province della Regione.

Una capillarità che ha contribuito al successo del Piemonte e che testimonia una partecipazione attiva, per un totale di 49 scuole coinvolte nel territorio nel biennio del progetto. Un coinvolgimento scolastico rilevante che, con il trionfo della scuola C. Colombo, pone la Regione al centro dell’attenzione nazionale per le buone pratiche educative nel campo della prevenzione e dell’educazione finanziaria.

Torna la giornata ecologica a Cesana

CESANA TORINESELa Giornata Ecologica di Cesana concede il bis. Dopo il successo della prima edizione di sabato 17 maggio, la Proyoung Pro Loco di Cesana organizza, con il patrocinio del Comune di Cesana Torinese, una seconda giornata ecologica di Cesana e dintorni per sabato 7 giugno. E lo fa nell’ambito del progetto Clean-Up Tour 2025 che riunisce le operazioni di raccolta dei rifiuti nelle destinazioni di montagna in Svizzera e all’estero.

La giornata ecologica si svolgerà nell’orario dalle 09,30 alle 14,30.

Il programma della giornata prevede il ritrovo con briefing e distribuzione del materiale presso l’ufficio del turismo di Cesana Torinese alle ore 9,30.

Dalle 10 alle 12,30 è prevista la giornata di attività di raccolta, pulizia dei gruppi nei settori/sentieri definiti, cui seguirà dalle 12,30 alle 13,30 la pesatura dei rifiuti, il loro corretto smaltimento e l’immancabile foto di gruppo. Il terzo tempo con il picnic conclusivo è previsto presso l’Ufficio del Turismo dalle 13,30 alle 14,30 quando ci saranno i ringraziamenti ed i saluti finali.

Il Sindaco di Cesana Torinese Daniele Mazzoleni invita alla partecipazione: “Siamo molto contenti che si ripeta l’esperienza della giornata ecologica. La prima edizione dello scorso mese di maggio ha visto una bella partecipazione e la giornata ha dato ottimi frutti con il recupero di rifiuti abbandonati. Rinnovo i ringraziamenti ai partecipanti delle prima edizione e alla Pro Loco per aver organizzato l’evento. Ringrazio nuovamente la Pro Loco per questa seconda edizione che è inserita nel progetto Clean-Up Tour 2025 e invito i concittadini ed i villeggianti a partecipare per trascorrere una bella giornata in compagnia facendo una meritoria opera di miglioramento del nostro territorio”.

Il Presidente della Proyoung Pro Loco Cesana Luciano Reymondpresenta la nuova iniziativa ecologica: Visto il successo della Giornata Ecologica di maggio avevamo anticipato che a giugno avremmo ripetuto l’esperienza e lo facciamo con grande piacere nell’ambito del progetto Clean-Up Tour 2025. La prima edizione ha avuto una bella partecipazione, soprattutto di giovani e giovanissimi e allora rilanciamo l’invito a partecipare a questa giornata dedicata al territorio con lobiettivo della pulizia del paese dei principali sentieri nei dintorni di Cesena.

Il presidente Reymond da alcune note tecniche: A tutti i partecipanti verranno

offerti gratuitamente guanti e sacchi. Se avete un vostro paio di guanti portateli con voi. In base ai partecipanti provvederemo allaformazione delle squadre e alla definizione delle zone da pulire. Completata l’attività faremo ritorno sempre all’Ufficio del Turismo per un briefing e per una merenda per tutti i partecipanti. Vi aspettiamo per una giornata all’aria aperta in compagnia e per unamontagna più pulita”.

Per maggiori informazioni e dettagli è possibile contattare l’indirizzo mail prolococesana@gmail.com o visualizzare canali social della Pro Loco su instagram e facebook.