ilTorinese

La Torino di Napoleone

Breve storia di Torino


1 Le origini di Torino: prima e dopo Augusta Taurinorum
2 Torino tra i barbari
3 Verso nuovi orizzonti: Torino postcarolingia
4 Verso nuovi orizzonti: Torino e l’élite urbana del Duecento
5 Breve storia dei Savoia, signori torinesi
6 Torino Capitale
7 La Torino di Napoleone
8 Torino al tempo del Risorgimento
9 Le guerre, il Fascismo, la crisi di una ex capitale
10 Torino oggi? Riflessioni su una capitale industriale tra successo e crisi

 

7 La Torino di Napoleone

Levento che più di ogni altro segna il XVIII secolo è senzaltro la Rivoluzione Francese.
Il movimento parigino che si batte per i diritti delluomo riecheggia in tutta Europa e anche la nostra bella Torino non ne rimane indifferente, e non solo per ciò che riguarda gli alti ideali proposti ma soprattutto per via delloccupazione militare francese che, nel 1798, porta limpeto rivoluzionario allinterno delle stesse mura cittadine.
Nello stesso anno Carlo Emanuele IV di Savoia abdica e si ritira con la sua corte in Sardegna, lasciando la cittadinanza ad affrontare un periodo di forti trasformazioni politiche e sociali: Torino è pronta ad un ulteriore mutamento che presto la porterà ad assumere la forma di una moderna città borghese ottocentesca.
Il nuovo governo repubblicano prende il posto della monarchia, abolisce molti privilegi aristocratici e ridimensiona non di poco linfluenza della Chiesa.
Tale situazione tuttavia non ha vita lunga, la parentesi repubblicana termina appena un anno dopo, nel 1799, quando le armate austro-russe invadono il Piemonte, sconfiggono i Francesi e occupano la città.
Sarà necessario attendere larrivo di Napoleone, nel giugno 1800, per assistere ad una nuova riorganizzazione politica della penisola italica, assetto che vede il Piemonte riannesso al Primo impero francese e costringe i Torinesi a sottoporsi al Codice napoleonico, accettando di conseguenza di sottostare al  sistema giuridico e amministrativo francese.
Torino non è più la città-fortezza dei Savoia, e per sottolineare tale circostanza il generale di origini corse, protagonista indiscusso della prima fase della storia contemporanea, ordina lo smantellamento delle fortificazioni cittadine, rendendo lurbe una città aperta, dallimpianto più similare a quello urbanistico francese, giocato su unimpostazione ad ampio raggio. Il regime governante impone ai costruttori ledificazione di nuove piazze, strade e ponti, come ad esempio quello realizzato tra il 1810 e il 1813 sul Po, viene poi abolita lantica divisione in isolati della città a favore di unamministrazione basata su quattro distretti denominati Po, Dora, Moncenisio e Monviso, corrispondenti alla circolazione dellandirivieni da e verso il centro abitato.

Ancora una volta, anche il potere ecclesiastico viene colpito duramente, nelle stessa Torino ben ventinove tra monasteri e conventi vengono chiusi, con conseguente confisca delle terre di cui disponevano gli stabilimenti.
La città pedemontana risponde ormai alle nuove procedure in voga nella Francia napoleonica: si introduce il concetto di uguaglianza tra cittadini, si esalta il valore dellautorità imperiale, del progresso razionale e del servizio pubblico.
La nuova legislatura torinese si basa sul Codice napoleonico, che riconferma labolizione dei privilegi della nobiltà, estende i diritti civili, amplia la tolleranza religiosa, specie nei confronti della comunità ebraica presente sul territorio piemontese e fatto che mi piace rimarcare in questi periodi così moderni–  considera il matrimonio più come un contratto civile di competenza statale che un sacramento religioso, logica che porta anche alla legalizzazione del divorzio.
Le nuove norme investono anche il campo amministrativo-commerciale. Napoleone ordina leliminazione delle corporazioni, cancella i dazi doganali e tutte le difficoltà che possono recare danno alle vendite, inoltre istituisce nuovi organi quali la Camera del commercio, la Borsa e il Tribunale commerciale, tutti enti appositamente pensati per promuovere rapporti di mercato tra i Torinesi e gli imprenditori francesi.
Questa generale spinta modernizzatrice investe le autorità di nuovi poteri, ad esempio il ruolo del sindaco acquisisce un maggior valore, si ampliano le mansioni dellamministrazione municipale, che ora si occupa anche del mantenimento dellordine pubblico, della sanità, dellassistenza ai bisognosi nonché della gestione degli ospedali.
Altro aspetto determinante del dominio napoleonico riguarda proprio lambito della cura alla persona, lassistenza medica rispecchia ora dei canoni moderni, in più gli stretti contatti  tra Torino e Parigi fanno sìche si crei una sorta di infrastruttura amministrativa interna che rende più veloci le mansioni burocratiche, snellendo il carico di lavoro che prima ricadeva su medici e infermieri, che ora possono dedicarsi quasi esclusivamente allo studio delle terapie. Il punto di riferimento per la sanità, nello specifico per le malattie non infettive e curabili, diviene lospedale San Giovanni, a cui è riconosciuto lo status di ospedale nazionale ed è posto sotto il diretto controllo del ministero degli interni di Parigi; si affiancano a tale struttura specifiche istituzioni con compiti precisi, ognuna appositamente dedicata ad una categoria di persone con criticità, quali orfani, poveri o donne che dovevano affrontare gravidanze indesiderate.
Lestrema attenzione alla questione sanitaria porta a due grandi vittorie: la prima riguarda limpedimento di consumare cibo avariato, attraverso controlli meticolosi e limposizione di rigide norme su mercati e macelli, la seconda invece concerne la (momentanea) sconfitta del vaiolo, una delle malattie più temute dellepoca, grazie ad una sorta di vaccinazione di massa attuata nei primi anni dellOttocento.
Lo Stato si impegna inoltre anche in campo sociale: vengono tutelati gli orfani, gli anziani e gli indigenti e anche le persone con disabilità.
Nondimeno Napoleone ha a cuore la diffusione della cultura allinterno della capitale piemontese. Diversi circoli letterari privati ricevono ingenti fondi monetari, come ad esempio accade allAccademia dei Concordi o ai Pastori della Dora. Anche alcuni personaggi ricevono lonore di essere sostenuti dal generale francese, come Prospero Balbo, diplomatico e intellettuale, nonché giovane rampollo di nobili origini, che, nel 1801, è nominato Rettore dellUniversità di Torino. Balbo, grazie a legami politici e a un innato atteggiamento avveduto, riesce a gestire non solo il polo universitario, ma anche lAccademia delle Scienze, lAccademia di Agricoltura, lOsservatorio astronomico e diversi Musei. Inoltre, il vero merito di Balbo e dei suoi collaboratori- sta nellessere riuscito a realizzare un primo effettivo progetto di collaborazione tra ricerca e istruzione a livello territoriale piemontese.
Tuttavia non è tutto ora ciò che luccica, infatti se da una parte il nuovo governo pare dare vita ad una città idilliaca, allinterno della quale vigono giustizia ed uguaglianza, dallaltra, limperatore teme di poter perdere il consenso nobiliare, motivo per il quale diverse famiglie illustri vengono favorite, attraverso lassegnazione di cariche pubbliche o ricoprendo ruoli di prima importanza allinterno delle diverse corti, come ad esempio quella assai ambita di Camillo Borghese, governatore francese di Piemonte, Parma, Liguria.
Si assiste dunque ad una lenta ma continua fusione tra aristocrazia e borghesia: si forma una nuova classe dirigente che occupa i piani alti del consiglio municipale e degli altri organi che reggono la città di Torino.

È poi opportuno sottolineare come agli immediati successi subentrino non poche difficoltà, legate a problemi economici, al brusco impatto dei repentini cambiamenti imposti dal regime francese alla cittadinanza e allapplicazione concreta delle riforme amministrative. Torino poi è certamente parte del generale rinnovamento, ma rimane in una posizione subordinata rispetto al resto dellimpero francese, fatto che implica diverse problematiche legate alla circolazione delle merci e alleconomia, anche landamento demografico riporta alcune criticità: nei primi ventanni dellOttocento la popolazione pare diminuire di un terzo rispetto al secolo precedente.
Torino si scopre dunque ad eseguire le nuove indicazioni in modo decisamente passivo e ben presto il malcontento si diffonde non solo tra la popolazione ma anche allinterno della classe nobiliare; chi partecipa alla vita pubblica lo fa senza esporsi eccessivamente, chi invece risente del taglio dei legami con la famiglia Savoia non puòche rimanere ostile al nuovo governo straniero. A livello lavorativo la modernizzazione non porta solo dati favorevoli, al contrario aumenta la disoccupazione e i nuovi ritmi di produzione si fanno ancora piùestenuanti senza la protezione delle corporazioni e dellatteggiamento paternalistico dellaristocrazia.
Quando l 8 maggio 1814 le truppe austriache entrano a Torino sotto la guida del del generale Ferdinand von Bubna-Littiz, la popolazione non si dimostra ostile nei confronti dei nuovi arrivati.
Non ci sono né giubili né azioni violente, solo un generale e livellato malcontento, perché il potere e il benessere sono di pochi, per i più la fame e la miseria rimangono sempre tali, indipendentemente dalle insegne che le ricoprono.
Nihil sub sole novum.

ALESSIA CAGNOTTO

Il Consiglio regionale celebra i talenti sportivi del Pinerolese

“Il Piemonte ama lo sport e voi rappresentate un orgoglio piemontese non solo in Italia ma nel mondo intero”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale Davide Nicco accogliendo a Palazzo Lascaris, con la consigliera Marina Bordese, una delegazione di atleti del Pinerolese.

“Lo sport – ha aggiunto Nicco – è, come la vita, un alternarsi di vittorie e di sconfitte: è necessario lottare e non mollare nei momenti difficili e non montarsi la testa nei momenti di successo: vi auguro un’esistenza fortunata come quella sportiva che state vivendo”.
“Come pinerolese – ha aggiunto Bordese – sono orgogliosa dei vostri successi: grazie per l’esempio che rappresentate e per i sacrifici che fate”.
La delegazione era composta dalle campionesse mondiali di curling Lucrezia Grande, di pallavolo Yasmina Akrari e di trial Sofia Rabino, dalla giocatrice della Juventus serie A femminile Barbara Bonsea, dai giocatori di hockey su prato Andrea Dell’AnnoAlberto UghettoAlex Monardo e Jacopo Solera, dal ciclista under 23 Stefano Minuta, dal trialista Carlo Alberto Rabino e dai loro accompagnatori.

Ufficio stampa CRP

Si accende il Boschetto di Natale, le Feste prendono il via a Torino

 

Con l’accensione del Presepe di Emanuele Luzzati ai Giardini Sambuy, dell’albero di Natale a Palazzo Civico e del Boschetto in piazzetta Reale Torino è entrata nel vivo delle festività natalizie. Ultima tappa domani in piazza Carlo Alberto, con il primo spettacolo del Teatrino di Natale.

“Come da tradizione – ha dichiarato il sindaco Stefano Lo Russo -, nel giorno dell’Immacolata, accendiamo alcune delle principali installazioni natalizie della città, dal Presepe di Luzzati all’albero di Natale a Palazzo Civico, che invito tutti a visitare in questi giorni di apertura straordinaria, fino al Boschetto di Natale, che quest’anno si presenta ancora più grande e più bello. Il Natale è un momento di luce e di speranza e sappiamo quanto ce ne sia bisogno in tutto il mondo. Alle torinesi e ai torinesi, così come ai tanti visitatori arrivati a Torino per le feste, auguro un Natale sereno, da vivere con le persone care”.

Le voci del coro Madre Enrichetta della Comunità Cattolica Francofona di Torino hanno accompagnato l’accensione del Presepe di Emanuele Luzzati ai Giardini Sambuy, seguita dall’inaugurazione dell’albero della Città a Palazzo Civico. Il cortile d’onore ha accolto una folta folla di visitatori, richiamati dalla musica della Bandakadabra Marching Band, che ha poi animato le vie del centro con un’esibizione itinerante. Nel cortile sono iniziati anche gli incontri con Babbo Natale dedicati ai bambini, che proseguiranno sabato 13 e sabato 20 dicembre, dalle 15 alle 19.

La giornata si è chiusa in piazzetta Reale con l’inaugurazione del Boschetto di Natale, in un nuovo allestimento, completamente rinnovato rispetto alla passata edizione. Ad accompagnare il momento l’esibizione del Sunshine Gospel Choir. Piazzetta Reale e il Boschetto resteranno il centro dell’animazione per tutto il periodo delle feste, con un calendario continuo di esibizioni musicali e performance che accompagneranno torinesi e visitatori fino all’Epifania.

TorinoClick

Druento, auto-ariete contro la vetrina: razzia in un negozio

Prima Beinasco, poi Druento: lo stesso copione per fare razzia del maggior numero di prodotti possibile. È successo nella notte di ieri, poco prima della mezzanotte, quando i malviventi hanno sfondato la vetrina di un punto vendita “Più Me” in via Giuseppe Verdi. L’auto, risultata rubata, è stata usata come ariete per scagliarsi contro il vetro, mandandolo in frantumi, e permettendo ai ladri di portare via numerosi articoli, dai prodotti per l’igiene personale ai profumi.

Dopo il fatto, i malviventi sono fuggiti a bordo di una seconda vettura. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Venaria Reale per effettuare i rilievi e analizzare le immagini delle telecamere della zona per rintracciare gli autori del colpo.

VI.G

I mercatini di Natale del Piemonte: magia tra le montagne

In Piemonte il Natale arriva avvolto dalla cornice naturale delle montagne. Le Alpi che circondano la regione regalano una scenografia unica ai mercatini natalizi, rendendo ogni borgo e ogni città un piccolo teatro all’aperto. Passeggiare tra le casette illuminate, con il profumo di vin brulè che si mescola all’aria frizzante di montagna, significa immergersi in un’atmosfera di Avvento che qui sembra mantenere un legame autentico con la tradizione.

Leggi l’articolo su piemonteitalia.eu:

https://www.piemonteitalia.eu/it/esperienze/i-mercatini-di-natale-del-piemonte-magia-tra-le-montagne

Credito fotografico: Distretto Turistico dei Laghi, ph. Marco Benedetto Cerini

 

 

 

Asti – Cuneo, l’autostrada apre il 30 dicembre

Domenica 28 dicembre il viceministro alle Infrastrutture, Edoardo Rixi, e il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, annunceranno ed illustreranno ufficialmente l’apertura al traffico dell’autostrada Asti-Cuneo da martedì 30 dicembre. Rixi e Cirio, insieme agli assessori regionali Bussalino e Gabusi, ai sindaci e alle istituzioni del territorio, alle ore 10.30 percorreranno tutta la tratta da Asti fino allo svincolo con la A6 dove si farà il punto anche sulle opere complementari già autorizzate per oltre 40 milioni di euro.
Lo rende noto il presidente della Regione, Alberto Cirio, che  ha svolto un sopralluogo, d’intesa con l’assessore alle grandi infrastrutture Enrico Bussalino, accompagnato dall’assessore ai trasporti Marco Gabusi e dai tecnici della società Asti-Cuneo, sul tratto tra Roddi e Cherasco dove gli operai stanno ultimando le lavorazioni.
“Ci eravamo impegnati a rendere interamente percorribile l’autostrada entro fine anno e così è – dichiara il presidente Cirio- Finalmente le auto potranno entrare ad Asti, viaggiare fino a Cuneo senza mai uscire dall’autostrada, con un solo breve tratto nel quale si viaggerà a doppio senso di marcia in piena sicurezza su una carreggiata, ma solo fino ad aprile quando avremo l’intero completamento anche della seconda carreggiata. Naturalmente fino ad allora l’intera nuova tratta resterà gratuita. Si tratta di un grande risultato: quando sono diventato presidente nel 2019 era tutto bloccato: cantieri fermi, senza autorizzazioni e senza soldi. Abbiamo fatto un lavoro enorme, con il ministero, con il presidente Meloni e il ministro Salvini, che ringrazio, con il territorio e con la società concessionaria Asti Cuneo per centrare questo obiettivo: arrivare ad avere finalmente l’autostrada che abbiamo aspettato per tanto, troppo tempo e soprattutto mantenere la parola data ad un intero territorio che è tra i più laboriosi e produttivi d’Italia”.

“Dreams” per ricordare Marco Di Rella

 SABATO 13 DICEMBRE ALLE 21, SPETTACOLO SOLIDALE AL TEATRO SUPERGA DI NICHELINO

ADRIANA CAVA DANCE COMPANY E ADRIANA CAVA JAZZ BALLET UNITI IN SCENA PER SOSTENERE L’UGI (UNIONE GENITORI ITALIANI)

Marco Di Rella era un giovane nichelinese con tanti progetti nel cuore e un sorriso pieno di vita, scomparso tre anni fa a soli 26 anni a causa di un male incurabile, una tragedia che ha sconvolto la sua famiglia, i suoi tanti amici e l’intera comunità nichelinese.

Per ricordarlo e sostenere chi si occupa delle persone che soffrono si è pensato di mettere in scena lo spettacoloDreams”, una performance di danza dai ritmi suggestivi e coinvolgenti, in cui si alterneranno sul palcoscenico i giovani allievi della scuola Adriana Cava Jazz Ballet e i ballerini della compagnia Adriana Cava Dance Company.

Quest’anno il filo conduttore della serata è uno sguardo fantastico e a tratti onirico sulla realtà contemporanea, senza tralasciare l’omaggio ad alcuni grandi musical come I Miserabili, Cats, Otello l’ultimo bacio, Notre Dame de Paris.

Adriana Cava

La danza e la musica, legate in un eccellente lavoro coreografico dalla “scatola magica” del palcoscenico, porteranno il pubblico nella dimensione delle emozioni più profonde e preziose.

Gli interpreti delle coreografie saranno gli allievi della scuola Jazz Ballet e i ballerini professionisti della Compagnia, dirette entrambe da Adriana Cava, che con il loro talento e professionalità daranno vita ad una serata speciale. Allo spettacolo parteciperà come ospite Elena Bidoia, artista di grande valore per le sue coreografie aeree e direttrice della famosa scuola Fly Royal Academy.

Il ricavato dello spettacolo, in scena sabato 13 dicembre alle 21 presso il Teatro Superga di Nichelino, sarà devoluto per sostenere le attività dell’Unione Genitori Italiani di Torino, dedicate quotidianamente alla cura di tanti bambini che lottano quotidianamente contro le patologie tumorali presso l’ospedale pediatrico Regina Margherita.

La serata vuole celebrare e ricordare una giovane vita spezzata dal destino, un evento che ha lasciato attoniti e stupiti tutti coloro che lo conoscevano, per una notizia che non avrebbero mai voluto ricevere. Tifosissimo dell’Inter, Marco lavorava in un supermercato nichelinese.

«Sono davvero lieta di riportare questo spettacolo a Nichelino e di onorare così la memoria di Marco Di Rella – spiega Adriana Cava -. Questa serata si prefigge l’obiettivo primario di far sognare e riflettere al contempo chi ci verrà a vedere, e con la mission di dare una mano concreta a sostenere economicamente le molteplici attività promosse dall’UGI, Unione Genitori Italiani al fianco dei bambini che lottano contro importanti patologie tumorali».

Adriana Cava, danzatrice, insegnante e coreografa, ha saputo creare un suo stile caratterizzato da un elevato livello tecnico e da una grande espressività: ogni anno organizza numerosi spettacoli e rassegne che porta in tourneè in Italia e all’estero.

Il prezzo dei biglietti è pari a 15 euro per quelli interi, 10 euro i ridotti per bambini fino a 10 anni.

Per informazioni e prenotazioni si può contattare i seguenti indirizzi di posta elettronica: jazzballet@virgilio.it oppure  info@adrianacava.it .


In alternativa si può chiamare la segreteria del Jazz Ballet, al numero telefonico 389/66.316.57, dal lunedì al giovedì dalle 16.30

Duetti senza età, Retesette e Gypsy Academy di Torino di nuovo insieme

 

Nel nuovo family talent ricco di emozioni da martedì 9 dicembre

“Duetti senza età”; al via su Retesette la musica che unisce le generazioni. Prende il via da martedì 9 dicembre alle ore 21.30 sul canale 13 del telecomando il nuovo talent show ideato da Retesette in coproduzione con la prestigiosa Gipsy Academy, dal titolo “Nonni e nipoti – Duetti senza età”. Si tratta di un format originale e completamente made in Turin che vuole essere molto di più di una semplice gara, ma un viaggio musicale nel cuore dei sentimenti familiari, un’esperienza di condivisione e riscoperta del legame speciale  che unisce nonni e nipoti.
Attraverso la magia della musica e del talento, il programma celebra l’unione indissolubile tra le generazioni, trasformando il palcoscenico in un luogo di emozioni autentiche e ricordi da custodire.
Si tratta di un talent completamente innovativo, pronto a far parlare di sé per la sua formula originale, costituita di divertimento, buona musica,  spettacolo e soprattutto sentimenti veri.

I valori chiave dello show sono chiari e universali, famiglia, ascolto reciproco, condivisione, rispetto, gioia della musica e crescita attraverso l’insegnamento reciproco tra nonni e nipoti. A fare da cornice inclusione, semplicità e autenticità, elementi che si riflettono in un linguaggio accessibile e in un’atmosfera calorosa e accogliente.
Le coppie formate da nonni e nipoti si esibiranno in duetti musicali ricchi di emozione, davanti a una giuria di eccezione, presieduta da Margherita Fumero , nota attrice torinese di teatro e televisione, indimenticabile protagonista di Drive in.
Per partecipare non è  richiesta esperienza professionale,  ma soltanto la voglia e il desiderio dimettersi in gioco.
Nonni e nipoti andrà in onda martedì 9 dicembre e mercoledì 10 dicembre in prima serata.

(Casting@rete7.it Whatsapp 3488040252)

Mara Martellotta

Un volo verso la speranza: a Torino tre bambini di Gaza feriti e malati

Tre bambini provenienti da Gaza, in fuga da guerra, ferite e malattie, sono arrivati a Torino dove hanno ricevuto assistenza sanitaria e supporto all’accoglienza. I piccoli pazienti sono stati ricoverati all’Ospedale Regina Margherita, mentre i loro familiari hanno trovato ospitalità in città grazie al coordinamento della prefettura e della protezione civile. L’organizzazione logistica è stata gestita dalla Centrale Operativa del 118 di Azienda Zero.

La più piccola, Mariam, ha un anno ed è affetta da una rara sindrome genetica. È accompagnata dalla madre e dal fratellino di quattro anni. Anche Fatin, tre anni, e Ahmed, sedici, sono giunti in condizioni critiche: entrambi sono rimasti feriti durante i bombardamenti su Gaza. Fatin viaggia insieme ai genitori, mentre Ahmed è accompagnato dalla madre e dai suoi fratelli di undici e tredici anni e dalla sorellina di sei.

Il volo militare che li ha trasportati è atterrato a Caselle intorno all’una della notte. A bordo c’erano anche altri bambini provenienti dalla Striscia, presi in carico successivamente dal sistema sanitario lombardo.

La Centrale Operativa del 118 di Azienda Zero ha gestito il trasferimento dei piccoli verso l’Ospedale Regina Margherita, coordinando le ambulanze di Croce Rossa, Sogit e Croce Verde di Vinovo e Piobesi. Le equipe di medici e infermieri hanno seguito i bambini durante tutto il percorso e li hanno successivamente affidati al Dipartimento di patologia e cura del bambino, guidato dalla professoressa Franca Fagioli. I familiari, assistiti da due mediatrici culturali, sono stati accompagnati negli alloggi predisposti per loro dalla protezione civile.

Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Federico Riboldi sottolineano:
«Ancora una volta il Piemonte dimostra la sua grande tradizione di solidarietà e generosità, accogliendo altri tre bambini provenienti da Gaza. Il sistema sanitario regionale interviene con la propria professionalità e competenza medica per curare bambini che provengono da zone del mondo martoriate dalla guerra. Grazie a tutti i medici, infermieri ed operatori sanitari dell’ospedale pediatrico Regina Margherita che in questi frangenti dimostrano la loro grande umanità. Un ringraziamento ad Azienda Zero per il cooordinamento logistico dell’accoglienza. L’augurio è che i bambini possano essere curati e possano tornare presto a sorridere e a vivere in un contesto diverso da quello, terribile, dal quale provengono.»

Anche il direttore generale di Azienda Zero, Adriano Leli, presente all’operazione notturna a Caselle, esprime riconoscenza per il lavoro svolto:
«Essere presenti a un’operazione come questa ricorda a tutti noi il senso profondo del nostro lavoro. Offrire protezione e cure a bambini in condizioni così fragili non è soltanto un dovere, è un privilegio. Azienda Zero è orgogliosa dell’impegno della propria emergenza sanitaria, che anche questa notte ha dimostrato competenza e capacità di risposta».

Dal Regina Margherita arrivano parole di impegno e vicinanza. Il Commissario Franco Ripa e la professoressa Franca Fagioli affermano:
«L’Ospedale Infantile Regina Margherita è da sempre vicino all’infanzia in difficoltà con particolare attenzione ai bambini provenienti dai paesi in guerra. I tre bambini arrivati da Gaza questa notte sono in gravi condizioni cliniche. Da noi sarà avviato un percorso multidisciplinare per sanare le ferite del corpo e della mente provocate dalla guerra e per aiutarli a superare il distacco dal paese d’origine. Il cammino da fare sarà lungo e complesso ma confidiamo di aiutare loro e le loro famiglie.»

Infine, Livio Tranchida, direttore generale della Città della Salute, ricorda il significato più ampio dell’operazione umanitaria:
“Abbiamo accolto e assistito fin da subito tre bambini con le rispettive famiglie nell’ambito della missione “Food for Gaza” che ha il significato di creare un ponte tra l’ospedale Infantile Regina Margherita e i bambini di Gaza tramite l’intermediazione delle forze diplomatiche e dei sanitari israeliani e palestinesi. Fin dai primi accertamenti l’ospedale si è attivato con le sue eccellenze multidisciplinari nelle migliori cure. Ringraziamo la rete di associazioni del terzo settore, grazie alle quali sarà possibile accogliere le loro famiglie. Ancora una volta il Piemonte e l’ospedale Regina Margherita si confermano modello di cooperazione internazionale e di solidarietà”.

“Resistenza e Creatività”, l’Eterno Partigiano al Polo del ‘900

Giovedì 11 dicembre 2025, ORE 17.30

POLO DEL ‘900 – Auditorium

Palazzo San Daniele – Piazzetta Franco Antonicelli – Torino

Con Paolo BERIZZI, Massimo ZAMBONI e Caterina ZAMBONI RUSSIA

 

 

Nell’ottantesimo anniversario della Liberazione, il titolo “L’Eterno Partigiano” ha un significato preciso: confrontarsi con l’inevitabilità della scomparsa degli ultimi partigiani viventi. Cosa resta della lotta di Resistenza? Come conservare e accogliere l’eredità di quella storia? Come rendervi partecipi le generazioni più giovani?

Giovedì 11 dicembre, alle ore 17.30, l’Auditorium del Polo del ‘900 (Palazzo San Daniele, piazzetta Franco Antonicelli, Torino), ospiterà, nell’ambito dell’evento “Resistenza e Creatività”, il dialogo tra Paolo BERIZZI (Giornalista de La Repubblica e saggista) e Massimo ZAMBONI (musicista, scrittore e fondatore del gruppo CCCP) sul tema “L’Eterno Partigiano”, con letture finali di Caterina Zamboni Russia.

L’incontro è organizzato dal Museo Diffuso della Resistenza di Torino, in collaborazione con il Polo del ‘900, il Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte e il Portami Via Festival.

Spiega Domenico Ravettivicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e presidente del Comitato Resistenza e Costituzione: «L’Eterno Partigiano è stato il titolo dell’edizione 2025 del “Portami Via Festival”, manifestazione culturale diretta da Massimo Zamboni, che si svolge ogni estate nei luoghi dell’alta Langa astigiana. Abbiamo voluto riproporlo a Torino, come momento di riflessione conclusiva dell’80° anniversario della Liberazione. Un incontro pubblico dedicato al tema della “memoria resistente” come valore pubblico, coinvolgendo e dando spazio alle domande delle nuove generazioni».

Un dialogo tra giornalismo, testimonianza e letteratura, una riflessione in merito a come la Resistenza continui a parlare oggi: non come nostalgia, ma come strumento di cittadinanza attiva, diritti e democrazia.

 

Alle 19 visita guidata al Museo Diffuso della Resistenza e aperitivo.

Alle 20.30 concerto “Echi di libertà”: 6 composizioni brevi in anteprima assoluta create ed eseguite da studenti del Conservatorio G. Verdi di Torino, intervallate da letture da parte dell’attrice Valentina Virando di testi sulla Resistenza di Franco Antonicelli, Nuto Revelli e altri, selezionati da Istoreto.

I protagonisti

Paolo Berizzi

Giornalista, inviato speciale de La Repubblica e scrittore. Nel corso della sua carriera ha firmato reportage su lavoro nero e caporalato, criminalità organizzata, narcotraffico, terrorismo di matrice islamica, devianza giovanile e sicurezza urbana. È considerato oggi una delle voci più autorevoli nel racconto e nell’analisi dei movimenti neofascisti in Italia. Su questi temi ha pubblicato diversi saggi, tra cui NazItalia (2018), L’educazione di un fascista (2020), È gradita la camicia nera (2021), fino al recente Il libro segreto di CasaPound. A causa delle pressioni e delle minacce ricevute da gruppi dell’estrema destra, Berizzi vive sotto scorta da diversi anni: è l’unico giornalista europeo ad essere protetto per ragioni direttamente connesse all’estremismo neofascista.

Massimo Zamboni

Musicista, compositore e autore, tra le figure più influenti della scena alternativa italiana. Fondatore insieme a Giovanni Lindo Ferretti nel 1982 dei CCCP – Fedeli alla Linea, ha contribuito a rinnovare profondamente il linguaggio musicale e culturale del punk italiano. Dopo la fine dei CCCP è stato tra i protagonisti del progetto CSI. A partire dagli anni 2000 Zamboni intraprende un solido percorso da solista: pubblica album, colonne sonore e progetti misti tra musica, teatro e narrazione (come nello spettacolo P.P.P. – Profezia è Predire il Presente, dedicato a Pasolini). Nei suoi libri intreccia memoria storica, autobiografia e riflessione civile (L’eco di uno sparoNessuna voce dentroBestiario selvaticoLa Trionferà, e il recente Pregate per Ea). È direttore artistico del Portami Via Festival.

Caterina Zamboni Russia

Laureata in Scienze filosofiche presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Ha pubblicato L’Eterno Partigiano. Frammenti per un’epica della liberazione, un’opera che intreccia memoria storica, narrazione e indagine filosofica attorno alla figura del partigiano, alla sua eredità e ai luoghi della Resistenza. È presidente di Terre Native ETS, un’associazione culturale che si occupa di indagare e praticare l’idea del radicamento come forma virtuosa di appartenenza ai luoghi.

Nelle Foto: Berizzi, Zamboni, Zamboni Russia