ilTorinese

Schiaffeggia la moglie in piazza: bloccato da una guardia giurata

Ha insultato e preso  a schiaffi la moglie in piazza Foro boario a Cuneo. Un agente di vigilanza della Telecontrol che lavora all’ospedale e si trovava in zona fuori dall’orario di servizio lo ha fermato. È successo intorno alle 21, poi la coppia si è allontanata. Non sono state presentate  denunce alle forze dell’ordine.

Derubavano gli anziani dopo i prelievi al bancomat

Gli anziani che avevano appena prelevato contante al bancomat venivano accerchiati in maniera discreta. Poi dopo averli distratti gettando per terra monetine o banconote di piccolo taglio, i malviventi si impossessavano con destrezza della somma di denaro prelevata. I colpi avvenivano in Lombardia ma anche in Piemonte a Trecate e Novara.  I carabinieri li hanno contestati a un gruppo di ladri sudamericani – uomini e donne – scoperti  nei giorni scorsi.

Torino – Cosenza 2-0

Il Toro di Vanoli batte  il Cosenza per 2 a 0. In apertura al primo minuto all’Olimpico Grande. Torino, l’autorete di Camporese.  Al 25esimo  tiro di Fumagalli dal limite. Nel secondo tempo Vojvoda anticipa Kouan sul secondo palo e il Torino si salva per miracolo. I granata vincono all’84esimo con Zapata che segna il 2 a 0.

Agliè, riaperta la provinciale 54

Nel Comune di Agliè è stata riaperta al transito la strada provinciale 54 diramazione 1, chiusa nello scorso mese di maggio tra il km 0+650 e il km 1+000, in seguito al cedimento di una quarantina di metri del muro di sottoscarpa e del tratto di strada corrispondente, cedimento causato dalle forti piogge del periodo.
L’intervento, condotto dalla Viabilità della Città metropolitana di Torino, è consistito nella ricostruzione sia della strada che del muro, quest’ultimo realizzato in cemento armato con paramento esterno in pietrame a secco.

I 300 uomini dello Chaberton

Sospesi a 3130 metri di altitudine, nel silenzio più totale, i 300 uomini della 515esima batteria dello Chaberton ascoltano via radio le parole di Mussolini provenienti dal balcone di piazza Venezia a Roma: “…la dichiarazione di guerra è già stata consegnata agli ambasciatori di Francia e di Gran Bretagna..”.

Era il 10 giugno 1940. La guerra con i francesi si avvicina, sono attimi di grande tensione e incertezza. Al forte Chaberton, fra il valico del Monginevro e il Colle del Sestriere, tra l’alta Val Susa e la valle di Briancon, a strapiombo sui paesi di Cesana e Claviere, la guarnigione è comandata dal giovane capitano Spartaco Bevilacqua mentre sul versante opposto i mortai francesi sono pronti ad aprire il fuoco per distruggere l’odiato Chaberton. Fa freddo lassù e la nebbia è fitta. I primi giorni trascorrono in una relativa calma interrotta solo da scariche di fucileria e di armi automatiche. I cannoni del forte aprirono il fuoco alcune volte verso obiettivi militari francesi ma con scarso successo. Nella notte tra il 13 e il 14 giugno suonò l’allarme per l’arrivo di alcuni aerei nemici che sorvolarono il forte e raggiunsero Torino che verrà pesantemente bombardata. Nei giorni successivi il nostro presidio militare assistette a duelli di artiglieria a distanza tra il forte italiano Jafferau, sopra Bardonecchia e il forte francese de l’Olive. Niente di più, l’artiglieria francese, per il momento, ignorò lo Chaberton e si concentrò contro la fanteria italiana in valle. Ma il 21 giugno fu una giornata drammatica: un inferno di fuoco si scatenò ai 3130 metri del monte Chaberton. L’imponente figura della montagna fu teatro di una delle tante battaglie della II Guerra mondiale. I francesi decisero di fare sul serio: l’ordine impartito ai comandi militari fu di demolire lo Chaberton. I mortai francesi cominciarono a martellare la vetta distruggendo sei delle otto torri del forte e la stessa teleferica, nove uomini dello Chaberton morirono sotto le bombe, una cinquantina tra ustionati e feriti, di cui alcuni gravi e notevoli furono i danni alle strutture.
Ci fu poca gloria per il forte alpino più alto e più famoso d’Europa costruito a fine Ottocento, ai tempi di Umberto I, proprio per la sua notevole importanza strategica, una fortificazione nota come la batteria dello Chaberton. Costituiva una grave minaccia per il fondovalle e in particolare per la conca di Briancon e quindi i francesi non vedevano l’ora di metterlo fuori uso. Ma restò sempre una postazione militare di assoluta rilevanza a tal punto che lo stesso De Gaulle nel 1947 pretese e ottenne la vecchia fortezza. In quel momento il monte Chaberton passò alla Francia, nel territorio del comune di Nevache. Le rovine della batteria sono visitabili ma bisogna pur sempre arrivare fino in vetta dove è possibile osservare non solo i resti delle torri ma anche le gallerie sotto il forte che si snodano per centinaia di metri nelle viscere della montagna. È quindi necessario attrezzarsi in maniera adeguata e informarsi bene prima di partire. Il monte è diventato una classica meta per escursionisti e scialpinisti. Il forte è raggiungibile a piedi o in mountain bike percorrendo la vecchia strada militare da Fenils (frazione di Cesana) o, a piedi, partendo dal paese di Claviere. Non solo vediamo chiaramente il monte salendo in auto in alta Valle di Susa, lassù ad oltre tremila metri, con quella cima dentellata dalle torri della fortezza ma, ogni volta che lo guardiamo, ci domandiamo a cosa serviva e se è servito a qualcosa a quell’altitudine il forte Chaberton. Per saperne di più si può leggere il sempre attuale libro “Distruggete lo Chaberton!” scritto dal colonnello di artiglieria Edoardo Castellano, edizioni Il Capitello, Torino. Un vecchio libro assai utile per scoprire i segreti militari dello Chaberton nel quale la tragica giornata del 21 giugno 1940 è documentata nei minimi particolari dall’autore, ufficiale di artiglieria e gran conoscitore della montagna. Un volume che ci parla di cannoni, di traiettorie, di mortai, di guerra, di sangue e soprattutto di 300 valorosi soldati e del loro forte.
 Filippo Re

Guasto elettrico e perdita d’acqua, si ferma il grattacielo Piemonte

Un’email di prima mattina ha informato i dipendenti regionali che il grattacielo della Regione Piemonte almeno per oggi sarà inagibile. Nella notte, infatti, un guasto elettrico al 42esimo piano e una successiva perdita d’acqua hanno reso impraticabili i locali. Il personale oggi potrà lavorare in Smart working in attesa della agibilità degli spazi.

Quaglieni presenta “Matteotti” a Bardonecchia

Mercoledì 14 agosto alle ore 17,30 nel Foyer del Palazzo delle Feste di Bardonecchia (piazza Valle Stretta 1) verrà presentato il libro che lo storico Pier  Franco Quaglieni ha curato, dotandolo di un suo importante  saggio storico che sta facendo molto discutere, su Giacomo Matteotti nel centenario del suo assassinio (1924 – 2024), edizioni Pedrini. Oltre al suddetto saggio dal titolo “Matteotti fra contemporaneità e storia”, la pubblicazione contiene il discorso di Matteotti alla Camera dei Deputati del 30 maggio 1924 in cui egli denunciava i brogli perpetrati dai fascisti per vincere le elezioni dell’aprile 1924;  un inedito di Mario Soldati, il saggio che Piero Gobetti scrisse e pubblicò con la sua Casa Editrice all’indomani del delitto commesso il 10 giugno e scoperto il 16 agosto 1924, ed un ricco apparato iconografico sulla vita di Matteotti. Il saggio  di  Quaglieni è un lavoro fortemente innovativo su Matteotti, che propone una lettura storiografica lontana dalle banalizzazioni che hanno caratterizzato lo studio della figura politica di Matteotti nel passato. Interverrà Edoardo Massimo Fiammotto. Ingresso libero. L’iniziativa rientra nel calendario delle manifestazioni estive promosse dal Comune di Bardonecchia.

Centro scommesse chiuso dal questore per tre giorni

Il Questore di Torino ha sospeso per 3 giorni le licenze per l’esercizio dell’attività di raccolta scommesse e del gioco lecito mediante apparecchi videoterminali di una sala scommesse ubicata nel quartiere Nizza, con la contestuale chiusura dell’esercizio, a decorrere dal 9 Agosto.

Il provvedimento scaturisce da una meticolosa attività di controllo effettuata nelle scorse settimane dai poliziotti dal Comm.to di P.S. Barriera Nizza.

Nel corso delle verifiche effettuate nei mesi di Maggio e Giugno, all’atto dell’ingresso nel centro scommesse non era presente il titolare: dietro al bancone vi erano due dipendenti che, pur essendo privi di apposita autorizzazione emessa dall’Autorità di Pubblica Sicurezza, erano intenti ad esercitare l’attività di raccolta scommesse dai numerosi avventori presenti.

Avendo dunque dato luogo in più occasioni ad una rappresentanza senza la prevista autorizzazione, che configura un abuso del titolo di polizia in questione, il Questore della provincia di Torino ha  disposto  la sospensione delle licenze per l’esercizio dell’attività di raccolta scommesse e del gioco lecito mediante apparecchi videoterminali per il centro scommesse, che rimarrà chiuso per 3 giorni  a decorrere dal 9 Agosto 2024.

La nuova piazza Baldissera, ecco il progetto esecutivo

Entro fine 2024 gara d’appalto e assegnazione dei lavori

Prosegue l’iter per il riassetto della viabilità in piazza Baldissera, uno dei principali snodi cittadini, destinata a cambiare aspetto per gestire in maniera ottimale i flussi di traffico in transito in un punto nevralgico della rete viaria, dove già oggi convergono oltre 5mila auto all’ora.

La Giunta Comunale, su proposta dell’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta, ha approvato il progetto definitivo dell’intervento che prevede l’abbandono della circolazione sulla rotatoria, sostituita da un incrocio controllato da sei semafori, che sarà altresì percorso da una linea tranviaria ad elevata frequenza.

Il progetto contempla infatti anche il ripristino dell’impianto tranviario già presente lungo le vie Cecchi, Chiesa della Salute e Bibiana con la riattivazione del servizio tra piazza Statuto e via Massari, oggi effettuato con autobus.

“Con la soluzione individuata la gestione dell’intersezione avverrà in modo dinamico, ovvero in base alle reali condizioni del traffico e consentirà di controllare l’andamento dei flussi di veicolari, come di quelli pedonali e ciclabili, oltre che quelli della linea 10 del tram”, spiega l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta.

Ogni carreggiata, poi, sarà dotata di una corsia diretta destra per consentire di effettuare la manovra di svolta a monte dell’intersezione senza dover impegnare l’incrocio.

“Insieme a una maggiore sicurezza la nuova progettualità consentirà di recuperare aree vivibili dove i cittadini potranno passeggiare e ritrovarsi”, spiega ancora l’assessora Foglietta.

La trasformazione da rotatoria a incrocio con un diametro ridotto a 60 metri permetterà infatti di realizzare attorno, negli spazi tra le diverse strade convergenti nell’intersezione, una serie di piazze pedonali con pavimentazione permeabile e illuminate, aree verdi, panchine, aree di sosta per le bici e, eventualmente, con piccoli chioschi.

Inoltre, agevolando l’intermodalità con il servizio ferroviario metropolitano e garantendo la sicurezza degli attraversamenti ciclo e pedonali del nodo e la loro interconnessione con la rete pedonale e ciclabile della città, verrà incentivato l’utilizzo del trasporto pubblico e resa più sicura la mobilità dolce.

Saranno realizzati percorsi tattili con connessione alle fermate del trasporto pubblico e i nuovi dispositivi semaforici saranno dotati degli ausili acustici funzionali anche per le persone ipovedenti.

La spesa complessiva dell’intero intervento è di 7 milioni e 500mila euro finanziata per 4 milioni e 500mila euro con fondi della Città e per 3 milioni di euro con le risorse assegnate dal PN Metro Plus.

Entro la fine del 2024, dopo l’espletamento della procedura di gara, è previsto l’affidamento dei lavori. L’avvio del cantiere, che avrà una durata di 13 mesi, è fissato per il primo trimestre del 2025.