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Da Picasso a Warhol, la ceramica dei grandi maestri

“Forma e colore – da Picasso a Warhol”, la ceramica dei grandi maestri è protagonista alla galleria Sottana dell’oratorio San Filippo Neri di una interessante mostra aperta fino al 2 giugno prossimo

La galleria Sottana dell’oratorio San Filippo Neri ospita da sabato 15 febbraio la mostra intitolata “Forma e colore. Da Picasso a Warhol”, la ceramica dei grandi maestri.

“Un importante storico dell’arte del Novecento – cita Giovanni Iovane – Henri Focillon, in un suo saggio ‘Vita delle forme’ nel 1936 così scriveva ‘ ogni materia porta racchiusa in sé  la propria vocazione formale’. La vocazione formale della ceramica  e dei suoi derivati come la terracotta, vanta una sua storia plurisecolare , ma è con le avanguardie storiche del Novecento che riscopre una apertura  verso quei materiali di uso quotidiano,  verso quegli oggetti come i piatti, ma anche i giornali, il  cartone e la plastica che ci circondano e reclamano, oltre all’uso e alla funzione, una propria vocazione formale. Le cose che ci circondano, nella vita quotidiana, non sono solo elementi aggiuntivi o sostitutivi dei materiali canonici della storia dell’arte, ma hanno titolo e diritto a reclamare una propria autonomia formale come il marmo o la pittura a olio o acrilico.

La ceramica un tempo era una forma di arte minore o un  riempitivo economico come in Renoir. “Dopo Picasso – spiega Vincenzo Sanfo, curatore della mostra insieme a Giovanni Iovane – quello che prima era considerato soltanto un passatempo per gli artisti  diventa a tutti gli effetti una pratica artistica a tutto tondo e in cui tutti gli artisti tenteranno di cimentarsi a volte con risultati sorprendenti. Nel Novecento si aprirà quindi una gara fra gli artisti di tutto il mondo che, sull’onda di Picasso, vorranno cimentarsi anch’essi con questa tecnica e con le sue diverse sfaccettature. Ne nasce, in parallelo, un collezionismo attento e paro a quello dei dipinti, dei disegni, della scultura e che consente  di allargare il piacere della collezione anche a fasce di pubblico economicamente meno privilegiate.

La ceramica, per la sua duttilità, la sua luminosità, la ricchezza della sua cromia e, non da ultimo, per la facilità della sua collocazione, troverà grandi spazi nel mondo artistico internazionale dando a questa pratica la possibilità di divenire estremamente popolare e diffusa”.

“È stato Picasso – prosegue Vincenzo Sanfo –  a sdoganare la ceramica e a introdurla nel mondo dell’arte, segnando un nuovo percorso che, dopo di lui, vedrà altri grandi maestri dedicarsi a nuove modalità espressive, deviando dai loro consuetudinari ambiti, come la pittura e la scultura. In questa mostra ne sono presenti circa un centinaio, provenienti da ogni parte del mondo, dalla Spagna alla Cina, passando per il Messico, per una esposizione unica nel suo genere”.

“La ceramica, per la sua duttilità, luminosità, ricchezza di cromia e, non ultimo, per la facilità di collocazione, troverà grandi spazi nel mondo artistico e internazionale – precisa Vincenzo Sanfo – dando a questa pratica la possibilità di diventare estremamente diffusa. Non si contano i piatti decorati, i vasi, gli oggetti da collezione, le piccole o grandi sculture che, presenti ovunque, addobbano e danno forza anche dal lato meramente decorativo, a collezioni importanti e diffuse in tutto il mondo”.

Fino al 2 giugno prossimo, la galleria Sottana, attigua alla chiesa più grande di Torino, San Filippo Neri, accoglie circa 100 opere in ceramica provenienti da collezioni private firmate da grandi artisti del Novecento e contemporanei, originari di gran parte del mondo, che hanno praticato l’arte della ceramica senza essere ceramisti puri, bensì, per lo più scultori e pittori. Per quanto riguarda la Cina, sono in mostra opere di Ai Weiwei e Zhang Hongmei, due tra i più grandi maestri del panorama artistico cinese, in cui vi è una visione del tutto antitetica che trova nelle opere di artisti come Pan Lusheng, Liu Ruo Wang e Xu De Qi, i loro compagni di strada, una lucidità di percorso tra poesia e contestazione.

Un mondo in parte ancora sconosciuto è quello della creatività latino americana che spazia dall’arte optional di Julio Le Parc al surrealismo contemporaneo di Vik Muniz, fino alle presenze sofferte di Javier Marin. Sono tutti artisti che ci portano a scoprire una creatività in divenire, raccontandoci con la ceramica l’inquietudine e le speranze di un continente complicato e complesso.

Il mondo dell’arte italiana frequenta da sempre la ceramica, dai derivati della terracotta alla porcellana, sino ai gessi e ai cementi. In mostra si possono ammirare le ceramiche di Marco Nereo Rotelli, una vetrina dedicata a Ezio Gribaudo, una a Marco Lodola, ceramiche di Enzo Rovella e Franco Garelli, che dimostrano come questo rapporto tra la terra e il fuoco sia presente nel nostro DNA. La ceramica è anche stata capace di abbracciare l’arte concettuale, e lo dimostrano le presenze in mostra delle opere di Sol LeWitt, Rudolf Stingel, Alighiero Boetti, che ci riportano a un concetto rigoroso e mentale dell’opera d’arte.

Molto significativa è la sezione e dedicata a Picasso. L’arrivo a Vallauris di Picasso, e il suo improvviso innamoramento per la ceramica, complici anche i begli occhi di Jacqueline Roque, che diverrà da lì in avanti la sua compagna di vita, costituisce una sorta di spartiacque tra una concezione utilitaristica o decorativa della ceramica e un suo approdo nel mondo dell’arte moderna che guarderà al fare ceramica in modo nuovo e con crescente interesse.

La creatività femminile trova, in questa sezione, tutta la sua ricchezza: la ceramica è anche donna e lo dimostra la creazione di Marina Abramovic per Illy Cafè, i lavori di Louise Bourgeois, di Jenny Holzer e Yoko Ono, che raccontano con le loro opere come la creatività femminile sappia essere protagonista anche nel mondo della ceramica.

Oratorio San Filippo Neri – galleria Sottana – via Maria Vittoria 5, Torino

Martedì-domenica dalle 10 alle 19 / lunedì chiuso / Pasqua chiuso / aperture straordinarie 21/04 e 02/06

Mara Martellotta

Formazione e bilinguismo, i microprogetti del Programma Italia-Francia

Scadrà il 23 aprile il secondo bando per microprogetti del Programma Italia-Francia ALCOTRA, un’occasione per promuovere iniziative nell’ambito dell’educazione, formazione e bilinguismo, ma anche per il turismo e la cultura.

La Regione Piemonte organizza due Infoday per spiegare i dettagli dell’iniziativa, una vera novità per la programmazione Interreg 2021-2027 finalizzata a coinvolgere attori con minore esperienza nella cooperazione territoriale europea.

Gli eventi informativi si terranno:

– martedì25 febbraio, dalle ore 14.30 alle ore 17 nella sede della Città metropolitana di Torino (corso Inghilterra 7)

– giovedì 27 febbraio, dalle ore 14.30 alle ore 17, nella Sala Mostre della Provincia di Cuneo (corso Nizza 23).

Il Programma Interreg Italia-Francia ALCOTRA rappresenta una grande opportunità per il nostro territorio – spiega l’assessore regionale alla Programmazione territoriale Marco Gallo – Con i microprogetti vogliamo incentivare la partecipazione di realtà che finora hanno avuto meno esperienza nella cooperazione transfrontaliera, promuovendo iniziative concrete nei settori dell’educazione, del turismo e della cultura. L’integrazione e la collaborazione tra Italia e Francia sono elementi chiave per una crescita sostenibile e inclusiva delle nostre comunità”

I microprogetti sono finalizzati a coinvolgere nuovi attori, tra cui associazioni, enti pubblici e privati, con particolare attenzione alle piccole strutture, che propongano azioni concrete nei territori più fragili o rivolte ai gruppi più vulnerabili, grazie a procedure semplificate e budget ridotti, compresi tra 25 mila e 75 mila euro. Questi progetti transfrontalieri vedono la collaborazione di almeno un partner italiano e uno francese, con una durata massima di 18 mesi.

Il secondo bando per microprogetti scadrà il 23 aprile, e ha una dotazione di 1,5 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), suddiviso in due ambiti tematici:

° Educazione, formazione e bilinguismo (500mila euro), con l’obiettivo di migliorare la parità di accesso a servizi di qualità e inclusivi nel campo dell’istruzione, della formazione e dell’apprendimento permanente mediante lo sviluppo di infrastrutture accessibili, anche promuovendo la formazione a distanza.

° Turismo e cultura (un milione di euro), per rafforzare il ruolo della cultura e del turismo sostenibile nello sviluppo economico, nell’inclusione sociale e nell’innovazione sociale.

I risultati del primo bando

Nel primo bando, chiuso a marzo 2024, sono stati selezionati 17 progetti, di cui 11 con partner piemontesi, per un totale di 1 milione di fondi Fesr programmati. Tra i progetti con partner piemontesi si segnalano IA3S (Intelligenza Artificiale per il Terzo Settore), CertForAlp (certificazione delle filiere foresta-legno), RE-VERD (ripensare lo spazio pubblico in risposta ai cambiamenti climatici), SCALA (strategie di adattamento ambientale), e ITACA (iniziativa transalpina per l’energia rinnovabile).

Per ulteriori informazioni e per partecipare agli Infoday consultare la sezione Cooperazione Territoriale Europea del sito della Regione Piemonte ( https://www.regione.piemonte.it/web/temi/fondi-progetti-europei/programmi-progetti-europei/cooperazione-territoriale-europea-piemonte )

Oltre il “Fashion gap”, film manifesto: Ied immagina la moda di domani

Realizzato dal regista e fotografo Ivan Cazzola e studio Comodo64, il video è un viaggio emozionale nel processo creativo degli studenti del Corso Triennale in Fashion Design e dà voce alla loro visione di un futuro possibile

La moda è da sempre il riflesso della società e delle sue mutazioni. È testimone dei cambiamenti culturali e dei valori identitari del proprio tempo. Parte da qui – racconta Paola Zini, Direttrice di IED Torino – il progetto di un fashion film che non documenti solo una sfilata, ma sia un viaggio emozionale nel contesto del “caos creativo” che oggi i nostri fashion designer si trovano ad affrontare”.

Fashion Gap” è una pellicola dietro le quinte con diverse chiavi di lettura che, attraverso immagini di backstage e di momenti progettuali, tra i rumori della città di Torino e testimonianze dal vivo, esplora a fondo come prendano vita le proposte creative degli studenti del Corso Triennale in Fashion Design e dà voce alla loro visione di un futuro possibile. Ne è nato un manifesto che immagina un domani dove la qualità prevale sulla quantità, che guarda al passato reinterpretando i codici classici in una nuova prospettiva contemporanea. 

Dieci outfit, progetto di tesi di altrettanti giovani stilisti, sono protagonisti del video realizzato da studio Comodo64 e dal regista e fotografo di moda Ivan Cazzola, che con uno sguardo originale e provocatorio porta sullo schermo il processo creativo e le idee che lo hanno ispirato. L’era di contrasti che vive la moda oggi – in bilico tra l’effimero dell’immagine digitale che alimenta un mercato sempre più veloce e la spinta verso il ritorno all’artigianalità – è infatti lo spunto di partenza per indagare i temi più diversi: dall’impatto degli oggetti sulle relazioni sociali e sulla necessità di riscoprirne l’essenza, alla ricerca di un rifugio interiore e protezione attraverso la moda, alla rappresentazione della fluidità del tempo e della sua percezione, fino all’analisi critica della nostra società. Ciascun progetto unisce elementi di arte, moda e design per indagare il rapporto tra individuo e collettività, invitando alla riflessione sull’equilibrio ecologico, l’evoluzione delle idee e l’impatto del passato sul presente, attraverso tecniche innovative e simbolismi che sfidano la visione tradizionale della realtà. 

 

In IED – continua Zini – stimoliamo i nostri studenti a vivere il Fashion Design non solo come una forma estetica, ma anche come un’opportunità per riflettere e rispondere alle sfide del presente con creatività e consapevolezza, senza perdere di vista la cultura e l’arte sartoriale che hanno reso celebre la tradizione italiana”. 

Attraverso il confronto costante con i docenti e la Coordinatrice del Corso Alessandra Montanaro, gli studenti hanno prima prototipato virtualmente e poi partecipato attivamente alla produzione dei capi della propria linea, selezionati e confezionati con l’aiuto dei docenti di modellistica, Ilaria Turchetti e Gianpiero Capitani, con le pelli e i tessuti messi a disposizione dalle aziende partner, Rino Mastrotto e Berto. 

  

Ne sono nate collezioni che, seppur diversi nei concept e nelle tecniche di realizzazione, riflettono però una visione ben precisa, quella del corso di Fashion Design di IED Torino, che si distingue per una metodologia progettuale che unisce cura del dettaglio e uso di strumenti digitali, come l’innovativo software CLO3D, con una grande attenzione a ogni fase della produzione, dallo sketch a mano libera fino al confezionamento dell’abito finito. In classe gli studenti acquisiscono infatti competenze tecniche e artistiche, imparando a selezionare i materiali e a valorizzare la manualità. In questo approccio si innesta anche una particolare sensibilità alla sostenibilità e all’inclusività, promuovendo una moda che assimila le istanze delle nuove generazioni e celebra la diversità, permettendo a ogni giovane designer di sviluppare un proprio stile attraverso un percorso creativo che culmina in una tesi espressiva e personale 

  

La forte influenza dall’estetica urban, che identifica lo stile e richiama anche il contesto territoriale e il background in cui si sviluppa il corso – Torino, ex città industriale con una storica vocazione all’innovazione – ritorna anche nel video. Il palcoscenico su cui sfilano i modelli sono infatti le strade del quartiere di San Salvario ma soprattutto gli ambienti della nuova sede Marconi di IED Torino, il cui progetto di riqualificazione, realizzato all’insegna dell’uso consapevole delle risorse e firmato dallo studio di architettura Marcante Testa, invita a trasformare l’ordinario in straordinario. Cuore pulsante dei nuovi spazi sono i Laboratori di sartoria e accessori, dove i capi prendono vita, nel video e nella realtà: qui e nell’Archivio gli studenti possono sperimentare materiali, filati e stoffe per approfondire la conoscenza delle diverse fibre e texture e lasciarsi ispirare.  

  

In questo nuovo hub creativo trovano casa in particolare gli oltre 250 studenti iscritti ai corsi dell’area Moda, dai Trienni in Fashion Design e Design del Gioiello e Accessori ai corsi di Formazione Continua in Visual Merchandising e Clo3D al Summer Camp in Fashion Graphics: un ampio ventaglio di opportunità di studio per esplorare le nuove tendenze e trasformarle in ispirazioni, imparare le tecniche e i processi di lavorazione e collaborare con alcune dei più importanti brand del settore italiani e internazionali.   

 

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Fashion Gap” 

Una produzione di Comodo64 

Regia: Ivan Cazzola 

Montaggio: Luca La Piana 

Dop: Giorgio Blanco, Alessandro Dominici 

Presa diretta e musiche: Mattia Corrado 

Gaffer: Antonio Roseti 

Rental: Ouvert 

Produzione: Andrea Fusco 

Colorist: Simone Lizza  

 

I progetti sono stati realizzati da:   

Martina Costaggiu, Alessio Di Gangi, Adele Domini, Chiara Fiorino, Lorenzo Gamba, Marta Genovese, Eleonora Gentile, Marta Paschetta, Matteo Rendina, Benedetta Rolando  

   

Grazie agli studenti in fashion design a.a. 2023/2024:   

Elisabetta Arnoul, Nicole Atzeni, Sofia Conti, Martina Costaggiu, Alessio Di Gangi, Marta Genovese, Eleonora Gentile, Arianna Pozella, Matteo Rendina, Galatea Repetto, Benedetta Rolando, Edoardo Rosso, Giorgia Sculli, Ludovica Sindoni, Marica Sulas, Anna Vinci, Elena Zebro, Mattia Benna, Camilla Borgia, Vittoria Cellone, Adele Domini, Gaia Ferrari, Chiara Fiorino, Arianna Franzin, Lorenzo Gamba, Federica Gattolin, Francesca Gennari, Carlotta Gulino, Alice Leone, Angelica Lo Giudice, Alexandra Migliano, Martina Olivieri, Marta Paschetta, Cristina Paliy  

   

Coordinamento del progetto di tesi:   

Alessandra Montanaro  

   

Sponsor tecnici:  

Rino Mastrotto, Berto 

IED è un Gruppo internazionale, il più grande Network di Alta Formazione in ambito creativo ad aver mantenuto dal 1966 uno sguardo globale e una matrice culturale profondamente italiana. È presente con 11 sedi in 3 paesi, Italia, Spagna e Brasile. In Italia, IED opera attraverso la capogruppo che nel 2022 è stata trasformata in una Società Benefit con l’obiettivo di formalizzare il suo impatto positivo sulla società e sul pianeta. IED è una scuola inclusiva e transdisciplinare che utilizza il design come linguaggio universale per il cambiamento.

Ogni anno avvia progetti di innovazione in ambito formativo nelle discipline del Design, della Moda, della Comunicazione e del Management, delle Arti Visive, del Cinema, dell’Arte e del Restauro, sviluppando forme di apprendimento e nuovi modelli per interpretare il futuro.

L’offerta formativa comprende corsi Undergraduate (Diploma Accademico di I° Livello – DAPL, Título de Grado en Enseñanzas Artísticas Superiores de Diseño – TGEA, Diploma de Bacharelado, Bachelor of Arts Hons – BAHons, Ciclo Formativo de Grado Superior, Diploma Accademico Magistrale Restauratore di beni culturali e Diploma IED), corsi Postgraduate (Diploma Accademico di II° Livello – DASL, Master di Primo Livello, Master IED, Postgrado, Pós-Graduação e Dottorato di Ricerca – PhD) e corsi Lifelong Learning. IED può contare su una rete di oltre 3.000 docenti, attivi nei rispettivi settori di riferimento, con cui collabora costantemente per assicurare il perfetto svolgimento delle attività di formazione delle sue sedi.

IED Torino è parte del Gruppo da oltre 35 anni. La sede subalpina, che conta circa 1.100 studenti il 15% dei quali proviene dall’estero, propone un’offerta formativa che spazia dai Diplomi Accademici di Primo e Secondo Livello ai Master, dai corsi di Formazione Continua ai Summer Camp, nei campi Design, Arti Visive, Moda, Transportation, Marketing e Comunicazione. Con un corpo docente di oltre 400 professionisti, l’Istituto è in grado di creare forti legami con l’ambiente lavorativo esterno, sviluppando più di 80 collaborazioni all’anno con realtà locali, enti, associazioni, istituzioni, fondazioni e aziende nazionali e multinazionali. Grande importanza rivestono le progettazioni didattiche, che vedono coinvolte committenze reali e studenti su progetti non solo legati al prodotto, ma anche a temi di rilevanza sociale. Il Career Service IED Torino supporta efficacemente l’inserimento dei diplomati nel mondo del lavoro, con un tasso medio di collocamento a sei mesi dal diploma del 90% frutto anche dei rapporti consolidati con centinaia di aziende. Nel corso dell’anno vengono inoltre organizzati incontri tra studenti e rappresentanti di imprese per brevi colloqui conoscitivi, facilitando così il contatto diretto con il mondo del lavoro.

Ivan Cazzola ha accumulato nel corso degli anni una grande esperienza come fotografo e regista, collaborando con magazine (Vogue, Dazed & Confused, i-D) e fashion labels, tra Milano, Londra, Parigi e New York, approdando anche al video come director di alcuni short movies. Con i suoi scatti ha esplorato mondi diversi tra loro, da una realtà vicina e autobiografica, agli scatti di modelle, artisti, rock bands, star del cinema, gangster, borghesi decadenti, il tutto con una costante stilistica attraverso un occhio spesso intimo, a volte insolente, ma sempre iconico e provocativo. Nel 2010 è stato designato dalla rivista Dazed & Confused come uno dei fotografi più interessanti nel panorama internazionale.

SIS Roma a Torino trionfa nella Unipol Cup

La quattordicesima Coppa Italia è della SIS Roma che al Palazzo del Nuoto di Torino batte 10-7 L’Ekipe Orizzonte e trionfa nella Unipol Cup. Le capitoline alzano al cielo il trofeo per la quarta volta, seconda consecutiva, dopo averla vinta nel 2019 (6-5 a Rapallo) nel 2022 e appunto nel 2024 (6-4 e 6-5 al Plebiscito Padova), e sfatano anche un tabù dopo essere state sconfitte dall’Orizzonte in tutte le finali in cui le due squadre si erano affrontate in precedenza (12-6 nel 2018 e 6-5 nel 2021).

Match vibrante e giocato ad altissimo livello da entrambe le squadre. Le giallorosse, praticamente sempre avanti nel punteggio ad eccezione del 3-3 di metà secondo tempo, conducono 6-4 all’inversione di campo. Le etnee si portano tre volte sul -1 fino all’8-7 di Bettini a quattro minuti dalla conclusione; poi l’allungo decisivo della SIS Roma con la doppietta di Chiappini, autrice di una quaterna come Ranalli, per il 10-7 finale. Le rossoblù pagano il 2 su 11 in superiorità numerica, oltre all’assenza di Tabani per l’infortunio al costato – escluse fatture dopo accertamenti in ospedale – sostituita dal campionessa-presidente Tania Di Mario, 47 anni il 4 maggio.

Terzo posto a Trieste, che batte Rapallo per 7-3.

Le parole del capitano della SIS Roma Domitilla Picozzi. “Onore a questa squadra, perché veniamo da un periodo impegnativo e ne stiamo uscendo alla grande. Abbiamo disputato due partite ottime e ovviamente intense. Non ci siamo mai disunite. Oggi ci prendiamo festeggiamenti e voglia di lavorare”.

Le parole dell’allenatore della SIS Roma Marco Capanna. “Le ragazze sono state bravissime, confermarsi non è mai semplice. Abbiamo preparato questa partita, disputandola al meglio, da squadra matura. Abbiamo sofferto, senza perdere però tranquillità. Il gruppo sta svolgendo un grandissimo lavoro in un periodo ricco di impegni e tutti di grandissimo livello. Le ragazze si meritano questi successi”.

Le parole dell’allenatore de L’Ekipe Orizzonte Martina Miceli. “Complimenti alla SIS Roma che è stata più cattiva di noi, meritando la vittoria. Mi dispiace perché abbiamo giocato al di sotto delle nostre possibilità, peraltro abbiamo sbagliato molti contropiedi e ciò non è da noi”.

Le parole della centroboa della SIS Roma Agnese Cocchiere. “E’ la mia quinta Coppa Italia. E’ una vittoria che ci trasmette grande energia, in vista della parte finale della stagione. Adesso testa al campionato, perché il nostro grande obiettivo è lo scudetto”.

Risultati e tabellini della Final Six 2025
Quarti di finale – giovedì 20 febbraio
(1) Pallanuoto Trieste-Brizz Nuoto 18-7 – trasmessa in diretta streaming su Waterpolo Channel
(2) Plebiscito Padova-Rapallo Pallanuoto 10-11 – trasmessa in diretta streaming su Waterpolo Channel

Semifinali – venerdì 21 febbraio
SIS Roma-Pallanuoto Trieste 8-7 – trasmessa in diretta su Raisport HD
L’Ekipe Orizzonte-Rapallo Pallanuoto 10-8 – trasmessa in diretta su Raisport HD

Finali – sabato 22 febbraio

3° posto
Pallanuoto Trieste-Rapallo Pallanuoto 7-3 – trasmessa in diretta streaming su Waterpolo Channel

1° posto
SIS Roma-L’Ekipe Orizzonte 10-7 – trasmessa in diretta su Raisport HD

Foto LC Zone Fotogtafia&Comunicazione

Torino e le verità sussurrate: “I sorrisi non fanno rumore”

Torino tra le righe

Per Torino tra le righe oggi vorrei parlarvi dell’ultimo libro di Enrica Tesio “I sorrisi non fanno rumore”.
Enrica Tesio è blogger e scrittrice torinese. Laureata in Lettere con indirizzo cinematografico, fa la copywriter da quando aveva 20 anni. Nel 2015 ha pubblicato per Mondadori “La verità, vi spiego, sull’amore”, dal quale è stato tratto un film. Nel 2017 è uscito per Bompiani “Dodici ricordi e un segreto”. Nel 2019 ha pubblicato per Giunti la raccolta di poesie “Filastorta d’amore. Rime fragili per donne resistenti”, che è diventata uno spettacolo teatrale in giro per l’Italia. Per Bompiani ha pubblicato “Dodici ricordi e un segreto” (2017), “La dispensa della memoria” (2017), “Tutta la stanchezza del mondo” (2022) e “I sorrisi non fanno rumore” (2023). Ha tenuto diverse rubriche su “La Repubblica” e “Donna Moderna”.
La storia è una favola moderna, scritta per incantare gli adulti. La protagonista è tutto fuorché la classica eroina da fiaba, ma riesce comunque a trasmettere quel senso di “e vissero felici e contenti” che ci aspettiamo e, forse, ci meritiamo.
La storia prende il via da un fatto curioso, un episodio fra il comico e il tragico. Antonia, per tutti Toni, è l’autrice e illustratrice di una fortunata serie di libri per bambini. Ma durante una presentazione della sua ultima opera, di fronte a un vasto pubblico di ragazzini della scuola elementare, si lascia sfuggire una dichiarazione poco adatta all’uditorio: semplicemente, con candore, dice ai suoi giovani lettori che Babbo Natale non esiste. Toni si sente soffocare in un momento che pareva una farsa e la verità le sembra una boccata d’ossigeno. Ma i bambini presenti scoppiano in un mare di lacrime e i loro genitori sono in cerca di un capro espiatorio… Così la piccola distrazione di Toni la costringe alla fuga, e il temporaneo isolamento la spinge a fare i conti con il suo passato.
Da questo episodio in poi, il romanzo prende una piega particolare e diventa una storia che ruota tutta intorno a due parole chiave: assenza e presenza. La protagonista ci mostra come assenza e presenza siano due facce della stessa medaglia e quanto queste sfumature definiscano la nostra esistenza. L’assenza è la perdita delle persone che non sono più con Toni, che sono venute a mancare o che l’hanno lasciata. La presenza è l’amore infinito, ma sofferto, che la donna sente nei confronti della figlia, e sono i nuovi incontri o le vecchie relazioni da rimodulare.
La protagonista è alla ricerca di un equilibrio: non si sente una madre giusta per la figlia, soffre nel vedere il suo ex marito accanto a una nuova compagna, giovanissima, solare e finlandese, vive tra il caos di ricordi che non riesce ad abbandonare ma che le fanno provare dolore, e il disastro di una routine andata in pezzi all’improvviso. Alla fine capisce che l’unica felicità possibile è quella che possiamo concederci, accettando noi stessi, gli errori e il tempo che passa. Una serenità semplice, eppure capace di fare la differenza in una vita.
A me questo libro è piaciuto tantissimo. Ha i toni intimi, sinceri e commoventi di una confessione. Una favola moderna, certo, ma che ci fa anche scontrare con tematiche serie e importanti, in modo dolce e un po’ amaro. Toni e Vittoria, ma anche Riccardo e Cesare, ci fanno riflettere sulla vita da adulti, sulle responsabilità e le scadenze che hanno la meglio su tutto, sulla ricerca di visibilità e di protagonismo, sul ricordo e la perdita. Fa sorridere come da una verità possano nascere tante bugie e come da un allontanamento si possano mettere in moto dinamiche inaspettate.
Ho iniziato questo libro una sera e non sono riuscita letteralmente a staccarmi dalle pagine. L’ho letto tutto d’un fiato.  Mi sono sentita vicina alla protagonista, al suo senso d’inadeguatezza, il timore di non essere la mamma “giusta” per la figlia, quel sentirsi sempre fuori posto, sola e frammentata. Il dover rispondere alle aspettative altrui, il bisogno di mostrarsi come gli altri vogliono vederci. E credo di non essere l’unica a riconoscersi in Toni.
Accanto alle emozioni e alla crescita di una donna che è anche madre, l’autrice affronta un tema cruciale della società di oggi e della genitorialità stessa: i social media, luoghi di giudizi sommari, impietosi e gratuiti, capaci di lasciare cicatrici profonde. Enrica Tesio ha il raro dono della leggerezza, di uno stile pacato e divertente, lieve e profondo, dove la rivelazione di Antonia diventa il motore per fare pace col passato e il presente, per perdonarsi, per tornare ad amare.
“I sorrisi non fanno rumore” è un libro che invita alla riflessione, che ci accompagna in un viaggio di consapevolezza e accettazione. Una lettura che consiglio a chiunque abbia voglia di emozionarsi e riconoscersi in una storia autentica e sincera.
Marzia Estini
Nino the mischievous elf an incredible Christmas adventure of friendship and magic
linktr.ee

Da Conad Nord Ovest 104mila euro a sostegno del Regina Margherita

Un risultato importante raggiunto grazie alla generosità dei clienti Conad, che hanno sostenuto l’iniziativa solidale “I gesti d’amore si fanno sentire”, svoltasi lo scorso anno

prima del periodo natalizio

Torino,  febbraio 2025 – Conad Nord Ovest annuncia oggi il risultato della raccolta di 104.200 euro a sostegno di Fondazione Forma per l’Ospedale Infantile Regina Margherita grazie all’iniziativa solidale “I gesti d’amore si fanno sentire” attiva nei punti vendita Conad alla fine dello scorso anno.

La raccolta è stata resa possibile grazie alla straordinaria generosità dei clienti Conad, che hanno sostenuto l’iniziativa acquistando le campanelle di Natale, all’interno di una linea di 12 soggetti, realizzati in plastica (ABS) riciclata, ispirati ai personaggi più famosi dei film d’animazione Disney.

Per ogni campanella distribuita nei punti vendita, infatti, Conad Nord Ovest ha raccolto dai propri clienti 50 centesimi a favore di ospedali e reparti pediatrici del territorio. I fondi raccolti in Piemonte andranno quest’anno alla Fondazione Forma per l’Ospedale Infantile Regina Margherita, che destinerà il contributo di 104.200€ alla realizzazione del nuovo Reparto di Patologia Neonatale e della prima Infanzia. In cinque anni di collaborazione con il Regina Margherita, l’iniziativa solidale del periodo natalizio ha permesso a Conad Nord Ovest di devolvere all’Ospedale oltre 458.000 euro completamente destinati a sostegno di progetti utili a garantire le migliori cure ai tanti pazienti ricoverati.

“Siamo orgogliosi di essere al fianco di un ospedale che, da anni, rappresenta un’eccellenza per la cura dei piccoli pazienti. – Dichiara Giuseppe Fornasiero, Direttore Rete Piemonte e Valle D’Aosta di Conad Nord Ovest, insieme a Nadia Rossin, Stefano Giallombardo e Elisa Rizzola, Soci e Consiglieri di amministrazione anche in rappresentanza dei Soci del territorio  Il risultato è frutto di un’importante collaborazione tra Soci, Cooperativa e clienti che si sono stretti in un gesto solidale per favorire il benessere futuro dei bambini ricoverati e delle loro famiglie. Donare è un gesto di solidarietà che crediamo possa davvero fare la differenza nella vita delle persone che vivono situazioni di difficoltà”.

 

“La generosità di Conad e di tutti i suoi clienti rappresenta un risultato importante e in crescita di anno in anno a testimonianza dell’incredibile affetto verso l’Ospedale dei bambini di Torino e della proficua collaborazione volta al benessere dei più piccoli. La campagna natalizia sosterrà la realizzazione del nuovo reparto di Patologia Neonatale e della Prima Infanzia. Gli interventi di Forma hanno un denominatore comune: migliorare la qualità delle cure, dei percorsi terapeutici e della degenza di un presidio ospedaliero che, come il Regina Margherita, è fondamentale per il nostro territorio. Quindi ancora un grazie di cuore a Conad e a quanti contribuiscono ad aiutare gli altri, ad aiutare i nostri bambini”. dichiara Luciana Accornero, Vicepresidente di Fondazione Forma.

Le iniziative di solidarietà promosse da Conad Nord Ovest nel periodo natalizio contribuiscono da anni al supporto degli ospedali pediatrici delle regioni in cui opera, con risultati davvero preziosi, tanto da aver permesso di donare fino ad oggi complessivamente oltre 6 milioni di euro coinvolgendo nel tempo: Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Ospedale pediatrico Microcitemico e Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari, Azienda Ospedaliero Universitaria Meyer di Firenze, Fondazione Luigi Donato Monasterio di Pisa/Massa e Fondazione Santa Maria Nuova di Firenze. A questi si sono aggiunti l’Istituto Giannina Gaslini di Genova, l’IRCCS Policlinico di Sant’Orsola di Bologna e la Fondazione Ospedale Regina Margherita di Torino, con l’inclusione più recente dell’Ospedale Beauregard di Aosta e il Policlinico di Modena.

Questa iniziativa si inserisce in un più ampio progetto nazionale Conad a favore di 27 ospedali e reparti pediatrici italiani, ai quali solamente in questa edizione saranno devoluti complessivamente 2,2 milioni di euro offrendo un sostegno concreto a chi lavora ogni giorno per rendere la vita dei bambini ricoverati il più serena possibile e con le attrezzature mediche necessarie.

L’iniziativa solidale rientra nel grande progetto di sostenibilità di Conad “Sosteniamo il futuro”, basato su tre dimensioni fondamentali dell’agire quotidiano all’insegna del rispetto dell’ambiente, attenzione alle persone e alle comunità, valorizzazione del tessuto imprenditoriale e del territorio italiano.

Conad Nord Ovest è una delle maggiori imprese italiane della distribuzione associata, con un giro di affari di oltre 5 miliardi di euro. I territori in cui opera con 371 soci imprenditori e oltre 18 mila addetti sono Valle d’Aosta, con quota di mercato del 22,3%, Piemonte, con quota di mercato al 5,8%, Liguria, con quota di mercato al 10,8%Provincia di Mantova, Emilia (province di Modena, Bologna e Ferrara) con quota di mercato al 13,1%, Toscana, con quota di mercato al 15,7%, Lazio (province di Roma, Viterbo) con quota di mercato al 27,2% (assieme a Pac2000) e Sardegna, con quota di mercato al 20,0%. Conad Nord Ovest conta 589 punti di vendita, in cui sono presenti tutti gli attuali format, per un totale di 499.750 mq di superficie.

FORMA Onlus è la Fondazione dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, polo pediatrico di rilievo nazionale ad alta specializzazione, centro di riferimento per tanti bambini colpiti da differenti gravi patologie provenienti anche da altre regioni e paesi stranieri. La Fondazione è nata nel 2005 dalla volontà di un gruppo di famiglie di aiutare l’Ospedale, coinvolgendo gli amici e poi gli amici degli amici, per renderlo più a misura di bambino. È una fondazione di partecipazione, apolitica e aconfessionale, costituita con fondi privati.

La squisita mousse al prosciutto cotto

Eccovi un’idea di sicuro successo, dalla semplice realizzazione, delicata ed elegante.

Ingredienti

300gr. di prosciutto cotto magro
150ml. di gelatina
200ml. di panna fresca da montare
2 cucchiai di Cognac o Marsala
Sale, pepe e limone q.b.

Tritare al mixer il prosciutto cotto privato dal grasso. Preparare la gelatina con qualche goccia di limone, lasciar intiepidire.
Montare la panna con sale e pepe.
Mescolare al prosciutto due cucchiai di Cognac o Marsala, aggiungere 100 ml. di gelatina, incorporare delicatamente la panna. Versare il composto in stampini monodose e raffreddare in frigo per almeno quattro ore.
Servire con crostini di pane tostato.

Paperita Patty

L’arte di James Cameron

L’ arte di James Cameron,  mostra ad alto livello che  inaugura il percorso da Direttore di Carlo Chatrian al Museo del Cinema di Torino.
Il personaggio Cameron uomo di cinema molto conosciuto ci porta a svelare quelle sfumature umane che sprigionano creatività… tutto inizia dall’ arte: opere disegni da dove partono i suoi film da illustratore a regista passando da ricercatore, studioso, innovatore, fantasista.


La mostra sviluppata in verticale come si addice alla struttura della Mole, espone oltre 300 opere origini tratti dall’ archivio personale del cineasta. Alla base dei suoi film diventati pilastri della cultura popolare, proprio i suoi schizzi, disegni e dipinti da lui realizzati. La mostra ci accompagna in un viaggio attraverso la complessità di una mente brillante la cui immaginazione non ha limiti.Dai disegni dell’ infanzia ai dipinti per poster, dalla carta sono partiti anche i progetti più tecnologici che l’innovazione ha portato in vita nei suoi film.


L’omaggio a James Cameron propone al Cinema Massimo, dal 21 febbraio al 5 marzo 2025, una retrospettiva completa, inclusi i film a cui ha collaborato quando lavorava nella Factory di Roger Corman, come sceneggiatore e produttore, insieme a Kathryn Bigelow, di due dei suoi film. La mostra sarà visitabile alla Mole Antonelliana fino il 15 giugno.

GABRIELLA DAGHERO

Via Roma pedonale, un errore

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Il prof. Quaglieni

Mi dispiace deludere il sindaco Lo Russo che stimo , ma via Roma tutta pedonalizzata è priva di senso. Una via con ampi portici è già ampiamente pedonale come la storia stessa della città dimostra.  La pedonalizzazione impedirà di fatto agli anziani di andare in via Roma che verrà ovviamente  vietata anche ai taxi. Non sarà certo via Roma  pedonale un’attrattiva artistica e  turistica, a meno di rivalutare Piacentini e l’architettura fascista. Potrà essere utile per qualche artista di strada per le sue esibizioni per lo più pacchiane e rumorose. Qualche musicante senza uditori potrà sfogarsi e illudersi di avere degli ascolti. Ma si tratta di cose che già avvengono nei pezzi di via pedonalizzata da tempo.

Il commercio della via verrà invece  danneggiato da flussi di gente non interessata ad acquisti, anche se il decadimento del centro ha già  ridotto i negozi importanti ad una decina e la via pedonale certo non li incrementerà. Anche  i bar (Augustus, Cotto, Motta) hanno chiuso da anni. Persino i grandi magazzini hanno chiuso. Rendere pedonale la via  farà peggiorare la situazione, generando caos e inquinamento nelle vie circostanti. Cosa saranno piazza Castello e piazza Carlo Felice, via Gramsci e via Bertola? O vorranno anche in queste aree eliminare le auto, riservando alle biciclette e ai monopattini la circolazione? Dodici milioni di euro per un lavoro che si rivelerà inutile o dannoso, si dovevano spendere diversamente: ad esempio, eliminare le buche delle strade e dei marciapiedi. Quella sarebbe stata una vera  “rivoluzione” che avrebbe reso Torino migliore di Roma e di Milano. E avrebbe ridotto la possibilità di incidenti che oggi intasano il CTO. Lasciare le buche in centro e in periferia renderà la città  meno sicura e meno  appetibile ai turisti e ai residenti. Una città che oggi è prevalentemente di anziani non abbisogna di lunghe vie pedonali impercorribili da chi ha difficoltà a camminare. Forse arriveranno i nuovi italiani dalle periferie come succede a Milano? Non mi pare un’ipotesi che Torino debba augurarsi. Chi ha amministrato bene come il Sindaco  Valentino Castellani, ha guardato alla città nel suo insieme ed è ricordato, rimpianto ed amato per il lavoro sistematico che ha saputo impostare e realizzare.

Giachino: “A Torino competenze uniche per costruire l’auto”

 Ora tutti uniti in Europa attorno alla proposta del governo italiano di modifica del green deal

 
Ci voleva Alfredo Altavilla ,il manager italiano più vicino a Sergio Marchionne, per dire ai Torinesi, tramite il Corriere,  che qui a Torino ci sono competenze uniche, ovviamente nella produzione di auto. Nel nostro Paese , e a Torino in particolare,  c’è tutto per costruire un’auto come ripete giustamente l’Anfia. E l’auto è la filiera industriale più importante non solo per le migliaia di aziende dell’indotto che producono le parti dell’auto ma perché attorno ci sono aziende di design, aziende meccaniche, agenzie pubblicitarie, fotografiche, tutti i servizi da quelli più complessi come le attività di  ricerca . Un settore che vale 8% del PIL nazionale e che paga stipendi discreti, più alti di quelli del commercio e del turismo per intenderci.
Non so come han reagito i torinesi che negli ultimi anni  hanno assistito , senza dire nulla, sul calo progressivo delle produzioni a Mirafiori e alla vendita alla Peugeot della più grande azienda italiana , la capofila della filiera industriale più importante in Italia e in Europa quella dell’auto . Amministratori comunali , dirigenti sindacali  e di associazioni , che pur non avendo mai amministrato una azienda che parlavano di togliersi dal giogo della grande azienda per lanciarsi nei territori del turismo, della cultura e del loisir senza mai fare i conti a fine anno dell’andamento del PIL cittadino. Molti di questi non li ho mai visti alle Assemblee della Direzione torinese di Banca d’Italia dove si certificava che Torino stava decrescendo. Incuranti degli avvertimenti dell’Arcivescovo di Torino che parlava delle due Torino, quella che sta bene che non si accorge della metà che sta male. Personaggi autorevoli cui veniva dato spazio per parlare della importanza dei  grandi eventi anche se neanche nel 2006, l’anno delle Olimpiadi invernali, il PIL piemontese era riuscito a crescere più della media nazi9nale.
Mentre la linea logica sarebbe stata quella di difendere il grande patrimonio industriale e competitivo della industria dell’auto con tutte le innovazioni del caso dall’auto elettrica al diesel di ultima generazione, l’euro 7 al quale è difficilissimo calcolare quanto inquini e di puntare anche sul turismo ma anche sulle fiere e sul turismo d’affari, sulla cultura, sui nostri bellissimi Musei  e battendosi per realizzare le infrastrutture europee necessarie. Invece la manifestazione per salvare la TAV l’ho dovuta organizzare io con la collaborazione delle madamin così come per i fondi dell’auto, che non figuravano nell’ultima finanziaria di Draghi, senza che nessun deputato o senatore piemontese se ne accorgesse,  e che sono nati da una mia proposta raccolta da un ottimo deputato alessandrino , la terra di Rivera, l’on. Riccardo Molinari.  Ora mi auguro che tutti i torinesi facciano il tifo per la proposta di modifica alla scellerata delibera del green deal presentata dal  governo italiano che dovrebbe trovare il 5 di marzo una prima importante modifica nella proposta di a Ursula Von der Leyen.
Mino Giachino 
SITAV SILAVORO