ilTorinese

Merce rubata, era nei furgoni. Sei persone fermate

La Polizia di Stato ha sottoposto a fermo sei persone, tutte di origine rumena, gravemente indiziate di ricettazione.

Nei giorni scorsi, personale dell’Arma dei Carabinieri nota movimenti sospetti di due furgoni e un’autovettura. Un gruppo di persone sta rifornendo i veicoli in modo estemporaneo, cercando di rendere l’operazione rapida e di nasconderla ai passanti. Terminato il rifornimento, la carovana composta dai tre veicoli riparte celermente ma viene intercettata e fermata in via Pavia a Rivoli da volanti della Polizia di Stato e da personale dell’Arma dei Carabinieri.

A bordo di ciascun veicolo ci sono tre persone. Nel corso del controllo in uno dei furgoni vengono trovate diverse taniche di gasolio, contenenti circa 120 litri di carburante. Nel mezzo, vengono anche rinvenuti oltre 50 pezzi, soprattutto attrezzi professionali da lavoro: martelli, tenaglie, tronchesi, crick idraulici, seghetti elettrici, oltre ad altro materiale di anura elettronica. Da successivi accertamenti, si scopre che il gasolio e parte degli attrezzi sono provento di furto avvenuto in una ditta edile di Modena nei giorni precedenti. Anche nel secondo furgone e nell’auto ci sono oggetti della stessa natura trovati nel primo veicolo. Tra questi anche una saldatrice, generatori di corrente, avvitatori, batterie auto e telefoni cellulari. Complessivamente, vengono rivenuti circa 120 oggetti.

Nell’auto e nei furgoni, vengono trovati quattro coltelli e quattro cutter; per tale ragione i conducenti vengono anche denunciati in stato di libertà per la violazione della normativa in materia di armi.

Il menù estivo di Obicà mozzarella bar per il ventennale del marchio

 
Il locale situato proprio a fianco alla Rinascente di via Lagrange, continua a emergere nella proposta di  menù freschi e di stagione, nella sue peculiarità, pizze e mozzarelle, accompagnati da vini  e una drink list di livello.
Obicà Mozzarella Bar è il Gruppo portavoce dell’autenticità e della genuinità dei migliori prodotti italiani nel mondo e conta, a oggi, 24 ristoranti tra Italia ed estero, dall’atmosfera cosmopolita e conviviale. Ha succcesso perchè persegue i valori dell’autencità gastronomica italiana e al pubblico piace per questo: senza troppi fronzoli, la cucina italiana dev’essere riconoscibile a partire soprattutto dai prodotti, e poi dalle ricette.  Da Milano a Palermo, da New York a Tokyo,  la Mozzarella di Bufala Campana DOP è l’orgoglioso  emblema che in ogni parte è percepito come “italianissimo” : come orgogliosa é Torino di ospitare questa gustosissima realtà e dove la famiglia Scudieri ha deciso di investire nell’apertura del secondo bar gastronomico del Nord Italia:  piace tanto  agli stranieri, in lenta scoperta ( ancora?) da parte dei torinesi. Ma si sa che a Torino si è  un po’ ‘ bogianen’.
La proposta si inserisce nel contesto delle celebrazioni per il 20° anniversario del marchio, che prevedono una speciale rassegna di piatti che contraddistinguono il loro percorso gastronomico: accostamenti inediti ma anche grandi classici, fanno sì che la materia prima venga  valorizzata al meglio, a scelta fra pesce, formaggi freschi  , pane artigianale e una vasta selezione di oli pugliesi.
Per iniziare, è possibile scegliere tra una selezione di assaggi tra cui la Panzanella di Mare con Gamberi, Calamaretti, Pomodori Datterini Gialli e Rossi, Dressing al Cetriolo e Alici, la Tartare di Pomodoro con Pomodoro Masseria Dauna, Senape, Tarallo Sbriciolato, Capperi Fritti e Salsa al Basilico, e i Crostini, come quello con Mozzarella di Bufala Campana DOP Affumicata e Friggitelli saltati con Alici.
Tra i primi spiccano gli Spaghetti alla Chitarra con Crema di Zucchine, Gamberi in Salsa Bisque e Zucchine Marinate; mentre, tra i secondi, il Fritto dell’Orto con Zucchine, Peperoni, Funghi Portobello, Melanzane in Pastella con Senape, serviti con Salsa al Pomodoro.
 In carta, anche le Insalate – come la Burrata e Fragole con Rucola, Spinacino, Fagiolini, Pinoli Italiani, Basilico Fresco e Riduzione all’Aceto Balsamico – e le Pizze, tra cui la Pesto e Stracciatella con Fiordilatte di Agerola, Pesto di Basilico, Pesto di Pomodori Secchi, Crema di Stracciatella al Lime e Mandorle Tostate, oppure la Filetto di Tonnetto con Pomodoro Biologico, Filetti di Tonnetto Alletterato, Pomodori Datterini Gialli, Olive Taggiasche, Scorza di Lime e Basilico Fresco.
Al nuovo menu, chiamato “Summer Delights” , si affiancano gli “Anniversary Special”, che omaggiano le specialità e i produttori che hanno fatto la storia di Obicà negli ultimi vent’anni. Fino agli inizi di giugno, la protagonista è la Figliata di Latte di Bufala con Bocconcini di Mozzarella di Bufala Campana DOP ( goduria consigliata) sia come piatto singolo sia abbinata a vari piattini, come, ad esempio, i Crostini con Pacchetelle di Pomodorino del Piennolo del Vesuvio DOP e Origano Fresco o  la Caponata Siciliana e il Pesto di Pomodori Secchi. Da metà giugno ad agosto, sarà invece disponibile uno speciale menù campano in collaborazione con Gentile, che propone la pregiata pasta di Gragnano IGP e altri prodotti della tradizione campana. A settembre e ottobre, sarà la volta del Salumificio Santoro, azienda pugliese che produce salumi tradizionali nel cuore della Valle D’Itria, tra cui il Capocollo di Martina Franca, nato da antiche tradizioni contadine che lo hanno conservato fino ai nostri giorni, grazie alla lenta marinatura e al profumo dell’affumicatura con la corteccia di fragno.
CHIARA VANNINI
Obicà Mozzarella Bar 
Rinascente Piano Terra 
V. Lagrange 15 , Torino 
Tel. 011 19042353

Sauze, Barbara Merlin: “Ferma opposizione per migliorare le cose”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Barbara Merlin, candidata sindaco alle elezioni comunali di Sauze D’Oulx

 

Cari Concittadini, sostenitori e amici,

Con rammarico vi comunico che non abbiamo vinto questa tornata elettorale.

È un momento difficile da accettare, ma come la vita e lo sport insegnano non bisogna arrendersi.

Vorremmo innanzitutto ringraziare di cuore tutti voi che ci avete sostenuto, con il voto, con i fatti, con le parole e con gli abbracci. Il vostro supporto è stato inestimabile e ci ha dato la forza di combattere fino alla fine.

Nonostante la sconfitta, la nostra determinazione rimane intatta, anche perché rappresentiamo la volontà di quasi il 50% del paese, e sentiamo tutta la responsabilità nel farlo.

La nostra opposizione sarà dura e ferma, ancorata ai valori che vi abbiamo promesso. Essere fuori dalla maggioranza non significa rinunciare a cambiare e migliorare le cose. Rimaniamo un gruppo unito e coeso, deciso a non perdere nessuna occasione per riunirci e partecipare attivamente alla vita politica della nostra amata Sauze.

La politica non si ferma senza le poltrone; la politica si fa con la presenza costante. Vi chiediamo di non abbandonarci, di continuare a seguirci su tutti i canali a nostra disposizione. Saremo costanti nella pubblicazione di aggiornamenti sul nostro lavoro e soprattutto nel condividere tutto ciò che riguarda la vita amministrativa.

Insieme possiamo ancora fare la differenza. Grazie di cuore a tutti.

Con gratitudine e impegno,
Barbara Merlin

Ecco come saranno ripartiti i seggi del nuovo Consiglio regionale del Piemonte

Con la chiusura dello spoglio nella notte tra lunedì e martedì, sono definitivi i numeri della composizione del Consiglio regionale.
Sono 44 gli eletti delle liste circoscrizionali a cui va aggiunto il presidente Alberto Cirio.
Per effetto della nuova legge elettorale, risultano quindi eletti i primi 6 candidati della lista regionale, il cosiddetto “listino”.
Le forze di maggioranza sono così ripartite: Fratelli d’Italia 11 eletti, Lista civica – Cirio presidente 5, Forza Italia 4, Lega Salvini Piemonte 4, ai quali naturalmente saranno aggiunti i sei eletti nel listino dei rispettivi partiti.
Per quanto riguarda le opposizioni: Partito Democratico 12, Movimento 5 Stelle 3, Alleanza Verdi Sinistra 3, Stati Uniti d’Europa 1, Lista civica Pentenero presidente 1, che però cede il seggio per garantire l’ingresso in Consiglio alla candidata presidente Gianna Pentenero.

Ragazza aggredita e spinta a terra per rubarle il cellulare

I poliziotti del Commissariato Centro hanno arrestato un quarantatreenne di nazionalità marocchina gravemente indiziato di aver commesso una rapina aggravata in concorso con persona rimasta ignota.

I fatti sono accaduti nel cuore della notte quando una ragazza che stava facendo ritorno a casa, camminando su via Nizza, giunta all’altezza di via Monti, viene afferrata alle spalle per il collo da un soggetto che le intima di consegnargli il telefono e che, nella foga, la faceva cadere a terra.

La ragazza nota solo in quel momento la presenza di un secondo uomo, complice del primo, che si dava alla fuga insieme all’aggressore.

Alle richieste di aiuto della giovane accorrevano un passante ed un motociclista in transito, che invertendo la direzione di marcia, inseguiva la coppia di fuggitivi e a bloccarne uno sino all’arrivo, pochi istanti dopo, della pattuglia della Polizia di Stato.

A seguito degli accertamenti effettuati negli uffici di Polizia, è emersa la posizione irregolare dello straniero sul territorio nazionale e l’inottemperanza all’ordine del Questore, emesso e notificato nel mese di aprile 2024, di abbandonare il Paese.

L’uomo è stato arrestato per la rapina e denunciato per violazione della Legge sull’immigrazione.

Malformazione al cuore: 26enne operato con chirurgia “senza sangue”

Maria Pia Hospital di Torino è punto di riferimento per la cardiochirurgia ed anche per le procedure “bloodless”, che permettono un risparmio di sangue con vantaggi per il paziente

Ad eseguire con successo l’intervento complesso è stata l’équipe guidata dal dott. Mauro Del Giglio

 

Torino, 11 giugno 2024 – Il paziente GUCH (Grown Up Congenital Heart) è un adulto con patologia cardiaca congenita che necessita di un monitoraggio periodico della salute del cuore. Grazie alle evoluzioni in ambito cardiologico e cardiochirurgico, i pazienti affetti da malformazioni congenite hanno oggi un’aspettativa di vita a medio e lungo termine alta e una qualità di vita migliore, anche se, a volte, si rende necessario ricorrere a interventi chirurgici correttivi che, negli anni, possono richiedere una ulteriore revisione. Così come è successo ad Alessandro, 26enne ligure affetto da Tetralogia di Fallot, una cardiopatia congenita complessa, che è stato recentemente sottoposto per la terza volta ad un intervento cardiochirurgico.  Un intervento raro, sia per la complessità sia per il fatto che è stato eseguito con tecnica “bloodless”, cioè con l’applicazione di un protocollo che consente di ottimizzare la “risorsa sangue” del paziente e di evitare le emotrasfusioni durante gli interventi chirurgici.

Presso il Maria Pia Hospital di Torino, Ospedale di Alta Specialità di GVM Care & Research accreditato con il SSN, l’équipe di Cardiochirurgia, guidata dal dott. Mauro Del Giglio, ha messo a punto per lui un intervento di correzione della cosiddetta Tetralogia di Fallot, una delle cardiopatie congenite più trattate che tuttavia presenta un quadro complesso, in quanto vede la concomitanza di quattro anomalie cardiache che riducono l’afflusso di sangue ossigenato al corpo e compromettono il regolare funzionamento dell’organo (ovvero il difetto interatriale, l’aorta a cavaliere cioè a cavallo dei due ventricoli, la dilatazione del ventricolo destro e il restringimento sottovalvolare e valvolare polmonare).

Alessandro è stato sottoposto, in altri ospedali, ad un primo trattamento alla nascita e ad un secondo nel 2013 per l’inserzione di una protesi chirurgica valvolare polmonare che negli anni successivi è andata incontro a una fisiologica degenerazione severa. La situazione attuale richiedeva quindi un ulteriore intervento che è stato valutato dagli ospedali di diverse città. Questo perché, alla complessità dell’intervento si aggiungeva anche la richiesta, da parte del paziente, di evitare qualsiasi trasfusione di sangue.

La struttura torinese di GVM Care & Research è centro di riferimento nazionale per la chirurgia bloodless, ovvero “senza sangue”, che consente di ridurre le emotrasfusioni con un recupero post operatorio più veloce. L’applicazione di protocolli di risparmio del sangue (denominati protocolli di Patient Blood Management) è inoltre raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Ministero della Salute. Negli ultimi anni i protocolli cardiochirurgici sono stati ulteriormente perfezionati portando alla necessità di trasfusione solo in 1 caso su 3. Questa casistica diviene oggi ancor più rilevante data la grande expertise del team chirurgico tale da poter valutare e accettare anche interventi sempre più complessi.

Tornando al caso di Alessandro, il suo quadro clinico inizialmente è stato valutato da altri ospedali che, a causa del tipo di protesi e del modo in cui negli anni si era calcificata, hanno escluso sia la possibilità di procedere con l’inserimento di una nuova valvola con tecnica percutanea all’interno di quella degenerata sia l’eventualità di eseguire un intervento di cardiochirurgia “open”, giudicato non fattibile data la scelta di rifiutare trasfusioni (con la chirurgia “a cielo aperto” sussiste un maggiore rischio di sanguinamento).

“Il paziente è giunto alla nostra attenzione dopo una serie di rifiuti da parte di altre strutture sanitarie e si è rivolto al Maria Pia Hospital data l’esperienza nell’applicazione di tecniche di risparmio di sangue – racconta il dott. Del Giglio – Dopo un’attenta valutazione del rischio, ed esclusa la possibilità di poter intervenire per via percutanea, abbiamo messo a punto una procedura “open” che con buone probabilità ci avrebbe permesso di portare a termine l’operazione riducendo il sanguinamento intraoperatorio e la conseguente necessità di trasfusione. L’intervento è stato particolarmente complesso: abbiamo in primis rimosso la vecchia protesi danneggiata, abbiamo poi ricostruito con patch di pericardio l’arteria polmonare e la via di efflusso del ventricolo destro, ed infine abbiamo impiantato una protesi valvolare biologica di calibro adeguato al paziente. In un paziente giovane la protesi biologica ha una durata molto lunga e quando degenererà tra circa una ventina d’anni sarà più semplice un impianto sostitutivo per via percutanea (una protesi meccanica ha invece un rischio di coagulazione molto alto, pertanto richiede l’assunzione di farmaci anticoagulanti, situazione al limite per un paziente che rifiuta le trasfusioni).

La preparazione del paziente ha costituito una fase estremamente importante e determinante per la riuscita dell’intervento: si è intervenuti in primis sui livelli di emoglobina preoperatori che sono stati innalzati a un livello ritenuto ottimale attraverso una stimolazione midollare per la riproduzione più rapida dei globuli rossi, e si è attuato un puntuale recupero del sangue del paziente a livello intraoperatorio.

Il 26enne è stato dimesso dopo 7 giorni di degenza con una buona condizione cardiaca.

“Convivo con questa malattia dalla nascita, sono stato operato la prima volta a soli 3 mesi, poi ancora a 15 anni e quando, a distanza di 12 anni, ad un controllo annuale è emersa la necessità di sostituire la valvola biologica che mi era stata impiantata, in qualche modo ero preparato, conoscevo le difficoltà a cui sarei andato incontro per tenere fede alla mia scelta di non ricorrere a trasfusioni – racconta Alessandro, tempra da lottatore e voce tranquilla -. Così davanti al rifiuto da parte dell’équipe di cardiochirurgia dell’ospedale che mi aveva sempre avuto in cura, dopo essermi documentato, mi sono rivolto al Maria Pia Hospital, dove ho trovato un’équipe di professionisti straordinari, competenti e generosi, che hanno studiato un intervento su misura per il mio caso clinico. Oggi sto bene, il recupero è veloce e spero di tornare quanto prima alla mia vita di sempre”.

La scelta di un paziente di rifiutare emotrasfusioni può essere dettata anche dalla fede religiosa (ad esempio nel caso dei Testimoni di Geova). “In qualità di équipe chirurgica valutiamo se l’intervento presenta un rischio accettabile; l’intervento viene rifiutato qualora non si riuscisse ad individuare una procedura che ci consenta di portare a termine l’intervento senza trasfusioni. Viene pertanto stipulato un “contratto” con il paziente, il quale accetta il rischio di astensione alla trasfusione”, conclude il dott. Del Giglio.

Alta Val Susa, il bilancio della stagione invernale

Una prima stima dei dati in termini di flussi turistici e economici fa registrare, a causa di un meteo ballerino, un andamento ondivago, soddisfacente ma con tante ombre

E’ terminata da poco la stagione invernale 2023/2024 e anche in Val di Susa è tempo di bilanci e di un primo resoconto sull’andamento stagionale in termini di presenze sui monti e sulle piste di sci (sci alpino, snowboard e fondo) nel vasto Comprensorio della Via Lattea (Sestriere, Cesana, Claviere/Monginevro, San Sicario, Ulzio/Salice d’Ulzio e Pragelato) e di Bardonecchia (Campo Smith, Pian del Sole, Les Arnauds, Melezet-Chesal, Jafferau, Pian del Colle).

Naturalmente anche quest’anno si sono vissute le ormai note e tipiche criticità stagionali legate a un altalenante e imprevedibile fenomeno nevoso, cui neppure l’innevamento artificiale può far fronte sia per le temperature oltre la media sia per i costi enormi derivanti da un uso eccessivo dei cannoni. Aspetti, noti da tempo, sui quali si interrogano peraltro politici, scienziati, climatologi e ovviamente gli operatori del settore turistico montano, concordando sul fatto che si debba giocoforza porre in essere tutta una serie di strategie innovative per limitare e arginare questo annoso problema che, al momento, non sembra risolversi naturalmente e che arreca evidenti danni economici a tutto il settore. Un tema talmente sensibile da essere persino e continuamente all’ordine del giorno nell’agenda, in primis, della Coppa del Mondo di Sci Alpino. E senza entrare nel dibattito aperto, polemico e contraddittorio del cambiamento climatico e del global warming, assurto quasi a scontro fazioso,  fideistico e settario, rimane tuttavia evidente che un problema reale sussista al di là che le cause siano di origine antropica (cioè la responsabilità umana) o più semplicemente, essendo la Terra e il clima sempre vivi e in movimento, di origine naturale, secondo cicli che prescindono dalle attività inquinanti e impattanti degli esseri umani (attività produttive e abitudini varie di ogni singolo uomo o della società nel suo complesso).

E’ stata una stagione particolarmente faticosa – spiega il presidente della Sestriere S.p.A. e del Comprensorio Via Lattea Giovanni Brasso – per via delle altalenanti condizioni meteo che non hanno garantito un innevamento costante e ottimale durante l’intera stagione invernale. Grandi nevicate alternate a situazioni meteo molto soleggiate, insieme alla presenza di un forte vento, hanno complicato a dismisura il regolare andamento della stagione turistica invernale, provocando ovviamente un impatto sensibile sui costi sostenuti per l’innevamento artificiale, quando e se reso possibile da una temperatura idonea all’impiego dei cannoni, una minore presenza dei solitamente tantissimi turisti italiani e stranieri, che ogni anno raggiungono la nostra Alta Valle con il suo comprensorio, e una serie di disguidi connessi alla situazione contingente.

Tuttavia, in questo quadro problematico, un primo bilancio -prosegue il presidente del comprensorio sciistico Via Lattea – ci mostra dei segnali incoraggianti, persino migliori delle attese, seppur certamente non si possa parlare di stagione record. Per il prossimo futuro – conclude il presidente Brasso – , in relazione alla stagione invernale e dando per scontato un meteo particolarmente instabile e capriccioso, dovremo urgentemente studiare una serie di misure e di politiche innovative allo scopo di cambiare e di allargare l’offerta turistica, svincolandola, almeno in parte e per quanto possibile, dalle pratiche sportive sciistiche, ma senza perdere ovviamente in termini di fascino, interesse e richiamo tanto per i turisti abituali e affezionati quanto per quelli nuovi”.

Anche per Bardonecchia, i cui impianti e strutture sciistiche sono gestiti da un’altra società, il discorso ovviamente non cambia sia per quanto riguarda le difficoltà provocate dal meteo sia per, seppur soddisfacenti, i minori flussi turistici registrati e legati in primis alla pratica di sport invernali.

Ora però è tempo di stagione estiva e del solleone in tutta l’Alta Valle di Susa e dunque si volta pagina in attesa del sempre più crescente turismo estivo che apprezza, oltre al clima frizzante e fresco delle alte quote, le infinite e variegate bellezze, bontà e possibilità che sa offrire la montagna anche in questa bella stagione in relazione alle attività sportive, turistiche e naturalmente al relax.

PATRIZIO BRUSASCO

Uomo accoltella la ex ma la lama si spezza sul collo della donna

Ha atteso in auto la ex moglie  davanti alla casa della salute di Canelli e quando lei è arrivata al parcheggio, l’ha aggredita alle spalle ferendola con  un coltello nella schiena alla base del collo ma la lama si è spezzata.

Le urla hanno richiamato gente e la donna è stata salvata, ora è in ospedale. L’ex marito è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di tentato omicidio.

Piemonte: Cirio vince con oltre il 56 per cento, Pentenero si ferma al 33 e prevale solo a Torino

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La vittoria del ri-candidato governatore di centrodestra del Piemonte Alberto Cirio è netta: 56,13 per cento contro la sfidante del Centrosinistra Gianna Pentenero che raccoglie in tutta la regione il 33,5 per cento. La candidata supera Cirio solo a Torino città. Ecco i dati definitivi del capoluogo regionale in relazione ai candidati alla presidenza:

 

Tutte le sezioni scrutinate a Torino:

PENTENERO 155.641 voti – 46,45%
CIRIO 140.345 voti – 41,88%
DISABATO 30.355 voti – 9,06%
FREDIANI 5.279 voti – 1,58%
COSTANZO 3.480 voti – 1,04%

Sul sito della Città di Torino www.comune.Torino.it gli aggiornamenti con i risultati di tutti i partiti e le preferenze dei candidati alle Regionali.

DATI E CURIOSITA’

In Piemonte FdI, primo partito, ha ottenuto il 24,5% dei consensi, superando di poco il Pd che ha il 24%.

La maggioranza di Cirio, secondo le proiezioni degli uffici del Consiglio regionale, dovrebbe contare su 30 consiglieri, di cui ben 14 di Fratelli d’Italia. Notevole nel centrodestra l’exploit della lista civica del presidente, “Piemonte moderato e liberale” (il cui regista è stato Gianluca Vignale, capo di gabinetto di Cirio) che ha preso oltre il 12% dei voti.  Tra i seggi assegnati alla minoranza, 12 consiglieri dovrebbero essere del Pd e solo due del Movimento 5 Stelle e altrettanti di Avs.

Tra i candidati più votati il primo è il dem Salizzoni, ex celebre chirurgo dei trapianti, che rientra in consiglio regionale con oltre 16mila preferenze, e gli assessori uscenti Maurizio Marrone (FdI) con più di 10 mila voti, e Andrea Tronzano (FI), oltre settemila. In minoranza la sorpresa di Stati Uniti d’Europa, che dovrebbe fare un seggio: andrebbe alla giovane Vittoria Nallo, tra poco mamma, figura emergente di Italia Viva a livello nazionale.