Segnaletica coperta e marciapiedi impraticabili
Caro direttore, la Città di Torino, come è noto, ha adottato ” lo sfalcio ridotto” , per permettere alle piante di arrivare fino al seme e per permettere a tutte quelle specie di animaletti che vivono tra le piante di riprodursi. Iniziativa anche lodevole ma contestualmente non osserva una sfalciatura mirata laddove si rende necessaria. Capita infatti di incappare in strade dove la segnaletica verticale è ricoperta da una florida jungla, con relativo pericolo per la circolazione. Capita di imbatterci in strade i cui marciapiedi sono totalmente impraticabili perchè totalmente invase da fitta vegetazione che non consente ai cittadini di camminarci. Va bene la sfalciatura ridotta ma quella essenziale va fatta costantemente.

Lo Russo fan di Vasco
Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha incontrato Vasco Rossi, a margine dei due concerti che la rockstar ha tenuto in città. Ecco il commento del primo cittadino sui social: “Alcuni artisti riescono, con la loro musica, a segnare intere generazioni.
Vasco Rossi è sicuramente tra questi: incontrarlo, da suo fan di sempre, è stata una bella emozione.
Torino lo ha accolto alla grande, lo abbiamo visto ieri sera con un grande concerto e lo Stadio Olimpico, pienissimo, a cantare insieme a un mito della musica.
Vasco mi ha detto che ama Torino, che è una città che gli piace molto: sinceramente, non potevamo ricevere complimento più bello da un’icona come lui. Perché quando artisti di questo calibro si sentono a casa qui, significa che la nostra città ha un’anima che si fa sentire.
Continuiamo su questa strada, aprendo sempre più spazi all’energia della musica e alla bellezza di stare insieme.
E grazie Vasco, per quello che hai dato a Torino, per la magia che ci hai regalato con l’avvio del tuo tour!“
Allerta gialla per i temporali in Piemonte
L’instabilità meteo è in aumento e la Protezione Civile ha diramato un’allerta gialla da oggi lunedì 2 giugno per il Piemonte, con particolare attenzione alle aree a nord del Po. L’avviso è legato all’arrivo di temporali localmente intensi, con possibili grandinate, allagamenti e fenomeni di versante isolati.
Ieri, domenica 1 giugno si sono registrati i primi segnali di instabilità, con rovesci sparsi sull’alto Piemonte e fenomeni isolati sulle pianure occidentali, soprattutto in prossimità dell’arco alpino. Tuttavia, secondo Arpa Piemonte, sarà da lunedì che la situazione meteorologica peggiorerà sensibilmente.
Il principale flusso perturbato si abbasserà di latitudine, favorendo l’ingresso di correnti umide da sud-ovest e infiltrazioni di aria più fredda in quota. Questo porterà a un deciso aumento dell’instabilità, con rovesci e temporali, anche di forte intensità, che si alterneranno fino a metà settimana, soprattutto sui settori occidentali e settentrionali. Le zone sudoccidentali vedranno fenomeni più sporadici e meno intensi, mentre tra Astigiano e Alessandrino le precipitazioni saranno per lo più assenti, salvo occasionali piovaschi nelle aree prossime al confine con la Liguria.
25 Aprile e 2 Giugno


I Sindaci delle Città Milano e di Torino, Giuseppe Sala e Stefano Lo Russo, hanno nominato nuovo Presidente di MITO SettembreMusica Alberto Meomartini, dirigente d’azienda e imprenditore, già al vertice di alcune delle più importanti industrie energetiche del Paese e da sempre attivo in ambito culturale. Al suo fianco, come direttrice artistica per la programmazione 2026 e 2027, è stata scelta Speranza Scappucci, direttrice d’orchestra sul podio delle principali istituzioni musicali del mondo.
«Dal 2007, MITO SettembreMusica ha saputo costruire una solida alleanza tra Milano e Torino all’insegna di un programma musicale di qualità. Il Festival è stato capace di rinnovarsi senza perdere la sua identità e mantenendo sempre al centro il suo pubblico. Un successo che vogliamo ulteriormente consolidare con queste nomine: diamo il benvenuto al nuovo presidente Alberto Meomartini, certi che saprà raccogliere la preziosa eredità della compianta Anna Gastel, e alla nuova direttrice artistica Speranza Scappucci, che dalla prossima stagione sarà la prima donna alla guida di MITO. Un sentito ringraziamento al maestro Giorgio Battistelli, direttore artistico delle ultime due edizioni, per aver saputo valorizzare al meglio la sinergia tra le due città»,dichiara il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
«MITO SettembreMusica è una delle esperienze culturali più importanti nate dalla collaborazione tra Milano e Torino. In questi anni ha saputo crescere, coinvolgere sempre più pubblico e portare la musica classica contemporanea in spazi e contesti sempre nuovi. Voglio ricordare con grande affetto Anna Gastel, che ha guidato il Festival con passione e competenza, e ringrazio il maestro Giorgio Battistelli, che con le ultime edizioni ha dato a MITO una direzione artistica solida e innovativa. Ora il testimone passa ad Alberto Meomartini, milanese, uomo di grande esperienza e sensibilità culturale, e a Speranza Scappucci, direttrice d’orchestra di livello internazionale. A entrambi rivolgo i miei auguri di buon lavoro. Con il loro contributo, MITO continuerà a crescere e a rappresentare al meglio lo spirito culturale delle nostre città», dichiara il Sindaco di Milano Giuseppe Sala.
Alberto Meomartini (Milano 1947) è stato presidente di società come Snam, Italgas e Saipem, ed è stato Amministratore Delegato e Direttore Generale di ENI. Già Presidente di Assolombarda, membro della Giunta e del Comitato Direttivo di Confindustria, Vice Presidente della Camera di Commercio di Milano, è stato componente dei CdA dell’Università Bocconi, del Teatro alla Scala e del Museo Poldi Pezzoli di Milano. «Ho trascorso una parte importante della mia vita professionale, e del mio impegno culturale, – sottolinea il neo Presidente Alberto Meomartini –tra Milano e Torino: motivo in più di orgoglio per questa nomina prestigiosa della quale ringrazio i sindaci e gli assessori alla Cultura. Oggi però voglio prima di tutto ricordare la figura di Anna Gastel che, come Presidente di MITO SettembreMusica, tanto ha dato a questo Festival e alle comunità delle due città. Il mio impegno sarà rivolto a rafforzare l’identità dell’iniziativa sin dall’imminente edizione 2025, ideata da Giorgio Battistelli, e asostenere i nuovi progetti che presenterà Speranza Scappucci».
Speranza Scappucci (Roma 1973) direttrice d’orchestra e pianista, è stata la prima italiana a dirigere un’opera al Teatro alla Scala (I Capuleti e i Montecchi di Bellini nel 2022). Diplomata al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, si è perfezionata alla Juilliard School di New York Già Principal Guest Conductordell’Opéra Royale de Wallonie” di Liegi, dal 2025 è PrincipalGuest Conductor della Royal Opera House di Londra, è nota al pubblico televisivo per aver affiancato Corrado Augias in diverse trasmissioni su Rai3. «Ringrazio di cuore il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala ed il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo – afferma Speranza Scappucci – nonché gli Assessori alla cultura Tommaso Sacchi e Rosanna Purchia per la fiducia che ripongono in me affidandomi questo prestigioso incarico. Accetto questa nomina con entusiasmo, ma altresì con un grande senso di responsabilità. Da subito ci metteremo al lavoro per le programmazioni 2026 e 2027, con l’obiettivo di mantenere l’eccellenza di MITO SettembreMusica. Ma di questo e molto altro parleremo in autunno, dopo l’edizione 2025 appena presentata».
Torino Click
A causa di previste condizioni meteorologiche avverse, le attività previste nel pomeriggio del 2 giugno nell’area antistante l’ingresso dell’ospedale Regina Margherita in occasione del Regina Music Fest non potranno svolgersi e vengono rimandate a data da destinarsi. Per soddisfare l’attesa dei bambini e delle loro famiglie di trascorrere un pomeriggio in musica, rimangono confermate alcune attività di intrattenimento e gioco all’interno dei reparti.
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Il 2 giugno si terrà il ‘Regina Music Fest’ per i piccoli degenti del Regina Margherita e per la raccolta fondi per l’ampliamento della struttura riabilitativa
Lunedì 2 giugno Torino ospita la terza edizione del ‘Regina Music Fest’, un appuntamento quest’anno dedicato ai piccoli degenti del Regina Margherita, in piazza Polonia.
Si tratta di un appuntamento speciale che trasformerà piazza Polonia in un palcoscenico a cielo aperto, dove risuoneranno le musiche di artisti come Neja, regina della Dance anni ’90, e Willie Peyote, cantautore torinese tra i più noti nella scena hippy hop italiana. Saranno presenti le 4Calamano, sorelle di Varazze celebri per le loro armonie a cappella e il trio D! PS, la cui musica fonde elettronica, rap e indie pop. Non mancheranno i Bandakadabra, con fiati e percussioni in stile brass band e I Patagarri, finalisti del più noto talent italiano che coinvolgeranno il pubblico con la loro travolgente energia gipsy jazz. Un tocco di internazionalità giungerà dagli artisti senegalesi Ablaye Magatte Dieng, mentre Pietro Morello, musicista e tiktoker , guiderà la manifestazione insieme a Cristina Chiabotto e Mattia Villardita.
Completeranno il clima festoso le performance itineranti dei trampolieri di Settimo Circo, travestiti da Kiss, con giochi e racconti.
La kermesse, che avrà inizio alle ore 16, è patrocinata da Ugi, in collaborazione con la Città della Scienza e della Salute di Torino.
Grazie a supporto di Reale Foundation e Iren, l’edizione 2025 sostiene un progetto ambizioso, che è quello dell’ampliamento dell’area riabilitativa dell’ospedale, con uno spazio dedicato ài più piccoli. Con la collaborazione del collettivo Sant3 Molest3 e grazie al settore educativo del gruppo Iren, Eduiren, verrà realizzato un arazzo collettivo da scoprire fatto di materiali di scarto, che torneranno a nuova vita.
Ingresso gratuito con offerta libera.
Mara Martellotta
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Le pareti delle case della storica frazione di Bardonecchia ospitano le foto dei volti e delle vite di donne e bimbi di ieri a salvaguardia della storia e delle tradizioni locali
Maggio, da poco concluso, nella Conca bardonecchiese equivale ad un momento di sogno dove le fioriture dei profumatissimi lilla’, dei colorati gladioli, dei fiori spontanei prataioli, il profumo intenso delle erbe, delle giovani pigne, delle tenere gemme ricche di preziosi olii essenziali lo rendono un momento dell’anno davvero particolare per bellezza ed intensità di emozioni. In questo contesto in cui la natura pare non stancarsi di elargire i suoi doni con grande generosità ed abbondanza, a Melezet, una delle antiche e storiche frazioni che la compongono, si è svolta in questo lungo week end di fine Maggio l’inaugurazione della mostra “ Storie di donne e bambini. Volti di un tempo” nell’ambito della rassegna “ Dran k’la sie tro tar ”, frammenti di memoria di storie bardonecchiesi. Una mostra fotografica ” en plein air “che si snoda nelle vie del borgo, non su cavalletti più o meno stabili ma sugli antichi muri delle sue solide case che parlano esse stesse di secoli di storia vissuta. Si tratta di una raccolta di fotografie d’epoca tratte e date in prestito dalle collezioni private, dagli affascinanti vecchi album fotografici che le famiglie locali hanno messo a disposizione, andando così ad arricchire il percorso diffuso già esistente e nato nel 2019.
Presso i locali dell’Associazione Assomont, che è anche stata la sede dell’ex scuola della frazione e che oggi ospita la Scuola di Intaglio, tra le mura di questo bel palazzotto d’epoca a pochi passi dalla stupenda Parrocchiale di S. Antonio Abate, si è svolta la presentazione della mostra, curata dall’Associazione Jonas e realizzata con la partecipazione del Comune con un occhio attento alla valorizzazione delle tradizioni locali, alla presenza del Sindaco Chiara Rossetti, dell’Assessore alla Cultura Maria Teresa Vivino e di un folto pubblico molto interessato cui è seguito in conclusione un simpatico aperitivo conviviale. L’Associazione Jonas per il volontariato culturale opera sul territorio valsusino dal 2004 a salvaguardia del patrimonio artistico fornendo supporto al Centro Diocesano Culturale per l’apertura al pubblico di musei e storiche cappelle nell’ambito del Sistema Museale Diocesano.
E’ noto che le frazioni di Bardonecchia sono preziosi serbatoi di conoscenza della vita e delle tradizioni di questa antichissima terra alpina, di uomini e donne di grande dignità e di instancabili lavoratori, terra bellissima tanto da averle valso l’appellativo di “ perla delle Alpi “ ma difficile da coltivare per le condizioni climatiche invernali ed in passato non facile da raggiungere essendo la zona più a Ovest d’Italia, tutti tratti caratteristici di cui queste fotografie d’antan ne sono in parte testimoni. Si tratta di una raccolta di reperti fotografici dei primi decenni del Novecento che raccontano di donne e bambini, delle loro vite, dei loro rapporti, delle loro tradizioni.
Con i tipici abiti femminili da lavoro le donne andavano quotidianamente nei campi a portare al pascolo gli animali, nell’ampio grembiule raccoglievano le erbe dei prati che diventavano ottime e gustose minestre per la sera in famiglia mentre gli uomini di casa svolgevano i lavori più pesanti, aravano, seminavano, curavano il raccolto soprattutto di segale e patate ma pare in parte anche di canapa. Questi volti di un tempo ci raccontano della loro vita semplice e dignitosa, di quando i bambini erano accuditi dalle nonne e dalle “ magne ”, le preziose zie che si prendevano amorosa ed insostituibile cura delle nuove generazioni di famiglia oltre a filare e ad occuparsi della cucina spesso frugale ma sostanziosa.
Alcune di loro emigravano in Francia dove rimanevano anche per tutta la durata della loro vita lavorativa presso famiglie locali o alberghi, altre si sposavano e non facevano ritorno pur inviando a casa notizie e foto che ora vanno ad arricchire le collezioni private esposte mentre poche altre tornavano e ricompravano la loro casa avìta. Va qui sottolineata l’evidenza dell’importanza della fotografia come serbatoio di documenti e memoria visiva dell’umanità di ieri e quindi fonte certa di informazioni sulle tante sfaccettature di esistenze mai conosciute ma raccontate, di periodi studiati su libri di storia mai vissuti ma che nelle immagini prendono vita e si fanno reali, andando ad arricchire e spiegando la storia locale.
Nelle vie di Melezet le testimonianze familiari ammirate con curiosità mista ad un’attitudine di rispetto, quasi con il timore di turbare la privatezza di quei momenti intimi diventano ricordi collettivi, emozionanti momenti privati condivisi. “ Questa mostra a complemento del percorso di cronaca quotidiana iniziato alcuni anni fa, questo tema a carattere fotografico oggi molto attuale e di grande impatto spalanca una finestra sul vissuto di Melezet in un percorso anche didattico, ricordando chi ha vissuto questi luoghi ed immaginando la loro esistenza – ha detto il Sindaco Chiara Rossetti – perché ognuno ha uno spazio nella collettività per non dimenticare e portare avanti la storia e le tradizioni di questa nostra terra. Avviciniamoci quindi al percorso per poterne fruire in quel silenzio avvolgente che parla e che si avverte per le vie del borgo, per rispettare i tempi che sono stati e quelli che verranno”.
Patrizia Foresto