ilTorinese

Masterchef, cucina piemontese tra innovazione e tradizione

SALONE DEL LIBRO 2025

Il cibo è cultura. Questo il messaggio veicolato dall’evento «Cucine giovani – Il Piemonte enogastronomico, oggi e domani». Un viaggio tra la tradizione piemontese e le innovazioni culinarie con gli chef finalisti di Masterchef Italia. Antonio Colasanto, Monir Eddardary e Simone Grazioso hanno dialogato con l’assessore alla Cultura, Turismo e Sport del Piemonte, Marina Chiarelli, sulle tradizioni culinarie di famiglia, sulle rivisitazioni dei piatti piemontesi e su come l’enogastronomia rappresenti una cultura capace di unire paesi e popoli. A moderare il dibattito è stato il giornalista Danilo Poggio. Nella stessa occasione si è parlato del libro Gli opposti che si attraggono, scritto dagli stessi Colasanto ed Eddardary, che rappresenta lo spirito dell’incontro attraverso il dialogo tra due culture diverse in cucina, capaci di unire tradizione e innovazione per creare ricette contemporanee radicate nel territorio.

«La cultura del cibo è più profonda perché si basa su un bisogno primario, che è quello di nutrirsi – ha affermato l’assessore Chiarelli –. Come Regione stiamo lavorando per creare un riconoscimento del brand piemontese nel cibo e nel vino. Presto ospiteremo il World’s 50 Best Restaurants, che metterà Torino e il Piemonte sotto i riflettori dell’enogastronomia mondiale. Mostreremo agli chef e agli organizzatori le eccellenze del Piemonte».

E sull’evento di oggi ha aggiunto: «È stato un esperimento vincente: ne organizzeremo altri per creare un contatto tra i nostri turisti e gli operatori del settore».

Chiara Tagliaferri commuove il Salone: Michela Murgia e l’ultima “Morgana”

Chiara Tagliaferri ha presentato al Salone del Libro di Torino “Morgana. Il corpo della madre”, terzo e ultimo volume del progetto editoriale ideato con Michela Murgia, pubblicato da Mondadori.
 L’incontro, denso di emozione, è stato un omaggio autentico alla scrittrice sarda, scomparsa nell’agosto 2023, e al legame intellettuale e affettivo tra le due autrici.
Nel libro, che affronta il tema della maternità attraverso figure femminili fuori dai canoni, Tagliaferri riconosce l’eredità lasciata da Murgia: “Lei è ancora nei nostri libri, nelle nostre parole. I libri sono templi, le parole possono vincere la morte.”  Consapevoli di non poter concludere insieme il progetto, le due autrici hanno firmato questo ultimo capitolo con piena coscienza della sua portata definitiva.
Morgana” è nata come podcast — oggi tra i più ascoltati in Italia — dopo che la Rai rifiutò il format, ritenendolo inadatto al pubblico maschile. Durante l’incontro la Tagliaferri ha ricordato le discussioni con Murgia sulla scelta delle protagoniste: “Michela diceva che le mie erano troppo disperate. Ma volevamo raccontare donne in frantumi, per ritrovarci.” Il corpo della madre è il più politico dei volumi: esplora maternità non convenzionali, smontando stereotipi biologici e sociali. “Famiglia è dove c’è amore, non dove c’è un uomo e una donna” . Il ricordo di Murgia è vivo anche negli aneddoti personali: “Mi ha insegnato che siamo tutte clippate, addomesticate in qualche modo. Come i fenicotteri di Villa Invernizzi, a cui tagliano le ali per non farli volare. Ma le nostre Morgane non hanno mai rinunciato a rivendicare la loro diversità” . Alla fine dell’incontro, Tagliaferri ha rivelato la sua Morgana del cuore: le sorelle Brontë.
Valeria Rombolá
 Roberta Mariani

Willie Peyote e Rick DuFeru al Salone del Libro: “l’arte ci salva, anche dalla melma umana”

Un dialogo autentico, viscerale, che ha lasciato il pubblico del Salone del Libro con il fiato sospeso e il cuore pieno di domande quello che è andato adesso in scena sul palco live della kermesse torinese si sono incontrati due mondi solo apparentemente distanti: quello del filosofo e divulgatore Rick DuFer, in occasione della presentazione del suo ultimo libro Nessuno parla a nessuno, e quello dell’artista Willie Peyote, rapper e voce critica della contemporaneità.

Tra parole sferzanti, ironia pungente e confessioni intime, i due hanno scavato a fondo nell’anima dell’arte e nelle sue contraddizioni, affrontando con coraggio temi come il senso del fallimento, il dolore della perdita, il valore dei legami umani e la responsabilità di lasciare una traccia. Non un talk, ma un incontro che ha sfiorato la dimensione del rito.
“Scrivo da quando avevo nove anni – racconta DuFer dal palco – poi ho fatto un lavoro che mi ha spento. Quando ho smesso di scrivere, è come se avessi smesso di vivere. L’arte, per me, non è mai stata una scelta: è l’unica cosa che potevo fare per restare integro.”
Willie Peyote, con la sua cifra schietta e disincantata, rilancia: “Non puoi fare arte se non ne hai bisogno. Se non è qualcosa che ti salva, che ti tiene a galla quando tutto affonda, non vale la pena nemmeno iniziare. Io l’ho capito il giorno in cui mi sono licenziato: o scrivevo, o impazzivo.”
Ma è nel ricordo della perdita di un amico che il discorso si fa commovente. Rick condivide una riflessione struggente: “Siamo qui non per intensificare il nostro io, ma per lasciare qualcosa negli altri. Mio amico è diventato un buon fantasma,un motore per vivere anche per lui”
Il confronto tocca poi uno dei temi più spinosi dell’arte contemporanea: è possibile separare l’opera dall’artista? La risposta, come sempre, non è semplice.
Non credo alla separazione netta,” dice DuFer. “Ma l’arte è un setaccio: trattiene il meglio, lascia colare via la melma. Céline, Bukowski, anche chi nella vita ha mostrato lati oscuri… se da quella melma esce qualcosa che può salvarmi, allora quell’arte ha valore.”
Peyote aggiunge: “La differenza va fatta tra azione e pensiero. Le opere sono la parte migliore dell’umanità. Sono la nostra occasione per essere migliori di ciò che siamo.” Nelle domande del pubblico ne viene fuori una che mette a nudo l’anima dei due protagonisti: è possibile sconfiggere l’ipocrisia sociale? Esiste una verità, un modo migliore di vivere?
Willie sorride, poi risponde: “È questione di energia. Se metti in circolo qualcosa di buono, qualcosa tornerà. Magari non subito, magari non come ti aspetti. Ma torna.”
Rick conclude con una riflessione filosofica che sa di verità: “La maschera non è finzione, è strumento. Serve per arrivare meglio all’altro. Nella ricerca del carattere farai errori, è inevitabile. Ma se un percorso non è accidentato… allora non è un vero percorso.”
 
Valeria Rombolá 

Rock Jazz e dintorni a Torino: Mahmood e Chiello

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Lunedì. Al teatro Concordia di Venaria si esibisce Chiello.

Mercoledì. All’Osteria Rabezzana suona Lil Darling Quartet. Al Jazz Club: The Chicago Blues Jam!

Giovedì. Al Blah Blah sono di scena i Weird Bloom. Allo Spazio 211 si esibisce Diego Random. Al Jazz Club suonano i Train Power Blues. All’Hiroshima Mon Amour è di scena Cajo Redivivo. Al Cafè Neruda suona l’Oiseaux Trio.

Venerdì. Al Blah Blah si esibisce la cantautrice Claudia Buzzetti. Allo Spazio 211 sono di scena i Fasti + Le Schiene di Shiele+ Calantha. Al Jazz Club suonano i Sp4rkles. Alla Divina Commedia si esibisce la Marconi Blues Band. All’Hiroshima è di scena Comete + Lato B. Al Circolino suona Valentina Nicolotti 4 tet.

Sabato. All’Inalpi Arena arriva Mahmood Allo Ziggy si esibiscono i Necrodeath + Nerocapra. Al Blah Blah suonano i Madbeat + Bad Frog. Al Jazz Club Growing The Blues. Alla Divina Commedia si esibisce la Lucky Phoenix Band.

Domenica. Al Jazz Club sono di scena Terry e Lucia.

Pier Luigi Fuggetta

Alluvione in Canavese, Bartoli: “servono tempi rapidi e decisioni concrete”

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AMBIENTE: “IL TERRITORIO RISPONDE” 
Proseguono i sopralluoghi nei territori del Canavese colpiti dall’alluvione del 16-17 aprile. Nella giornata odierna, il Presidente della V Commissione (Ambiente, Energia, Protezione civile) del Consiglio Regionale del Piemonte, Sergio Bartoli, ha effettuato una visita ispettiva con il Consorzio Ovest Torrente Orco, verificando direttamente le criticità e l’efficacia degli interventi urgenti già attuati.
“Ho potuto constatare la prontezza e la competenza con cui il Consorzio è intervenuto per mettere in sicurezza le aree colpite, e desidero esprimere un sentito ringraziamento al Presidente Onorino e ad Alessio Freddi, oltre a tutta la struttura, per la disponibilità e la professionalità dimostrate”, ha dichiarato Bartoli. “Un ringraziamento particolare va anche al sistema del volontariato, che ancora una volta si è distinto per prontezza e generosità.”
Il Presidente Bartoli ha poi sottolineato l’urgenza di un’azione istituzionale rapida ed efficace:
“Il territorio ha risposto, ma ora è il momento che anche le istituzioni facciano la loro parte, con concretezza e tempestività. Non possiamo permetterci ritardi o mancanze di coordinamento. Gli eventi estremi saranno sempre più frequenti: dobbiamo farci trovare pronti.”
“Come Presidente della Commissione Ambiente seguirò passo dopo passo le procedure affinché le misure necessarie vengano attuate nei tempi più brevi possibili. Serve prevenzione, serve manutenzione, serve decisione.”

Pannunzio e il suo “Mondo” raccontati da Quaglieni al Salone del Libro

La presentazione lunedì alle 17,15 al Lingotto

Nel libro di Quaglieni, oltre ad alcuni testi “canonici” per conoscere Mario Pannunzio giornalista e scrittore (Lucca 1910 – Roma 1968), ci sono oltre 60 testimonianze e ricordi che costituiscono una preziosa novità. A volte anche solo in una battuta fulminante, quasi un tweet ante litteram, viene condensato un ricordo su Pannunzio e “Il Mondo” del tutto inedito.

Il prof. Quaglieni

In appendice il libro pubblica per la prima volta il carteggio intercorso tra Benedetto Croce e Mario Pannunzio, rivelatore del rapporto strettissimo tra i due. Uno strumento utile per capire il crocianesimo di Pannunzio. Particolare interesse ha lo scambio di idee sui temi della Resistenza che potrebbe stupire e merita da solo la lettura del libro.

Inaugurate le nuove sale  della Pinacoteca “Raissa Maksimovna Gorbaciova” a Torre Canavese

Bartoli: “Torre è un paese d’arte, ogni strada racconta la sua bellezza”

Torre Canavese (TO), 17 maggio 2025
Si è tenuta a Torre Canavese l’inaugurazione ufficiale delle nuove sale espositive della Pinacoteca “Raissa Maksimovna Gorbaciova”, in un evento molto partecipato che ha visto la presenza di numerose autorità civili e militari, rappresentanti istituzionali e cittadini.
A rappresentare il Consiglio Regionale del Piemonte è intervenuto il Consigliere Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione (Ambiente), che ha voluto sottolineare l’importanza dell’iniziativa per la valorizzazione culturale del territorio:
“Torre è un paese d’arte. Basta camminare tra le sue strade per rendersi conto del patrimonio che custodisce: ogni muro, ogni angolo, ogni quadro esposto lungo le vie racconta una storia. Questa inaugurazione è un segnale forte di attenzione verso l’identità, la memoria e la bellezza del nostro territorio.”
Nel suo intervento, Bartoli ha portato anche i saluti ufficiali del Consiglio Regionale del Piemonte e del Presidente Alberto Cirio, sottolineando il sostegno della Regione a iniziative che rafforzano la coesione culturale e la promozione delle eccellenze locali.
Durante la cerimonia, le nuove sale sono state intitolate alla famiglia Datrino, con un omaggio speciale a Marco Datrino, figura storica del mondo artistico e antiquario, che con passione e visione ha contribuito a trasformare Torre Canavese in un riferimento per l’arte e la creatività a livello locale e nazionale.
Presenti anche l’Onorevole Daniela Ruffino, che ha portato i saluti del Parlamento Italiano, la Consigliera Regionale Paola Antonetto, il Sindaco di Torre Canavese Giampiero Cavallo, i Sindaci di Bairo e Agliè, e il Comandante della caserma dei Carabinieri di Agliè Angelo Pilia.
L’inaugurazione si inserisce in un progetto più ampio di rilancio culturale e turistico del Canavese, che trova nella sinergia tra istituzioni e comunità locali un modello virtuoso per la valorizzazione del territorio.

Se Odifreddi imita Scalfari

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
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Eugenio Scalfari intrattenne un fitto dialogo iniziale con Papa Francesco. Ne uscì anche un libro che oggi, dopo il pontificato di Francesco, si rivela poco più che aria fritta.  Facemmo anche discussione su Papa Francesco da poco eletto e il clericalismo e il  conseguente anticlericalismo. Approdammo alla conclusione che con Francesco non aveva senso un anticlericalismo astioso ed obsoleto come quello del venerato Bruno Segre, violentemente contrario ad ogni religione. Infatti Segre, annebbiato dal suo settarismo, fu l’unico che non colse la novità rappresentata da Francesco. Sembra che Odifreddi, che non ha neppure frequentato un liceo, ma un istituto per geometri in cui è assente lo studio della filosofia, voglia imitare Scalfari, tentando il colpaccio, lui ateo dichiarato e irridente in modo volgare  nei confronti di ogni religione come lo fu Segre,  di entrare in rapporti diretti con Leone XIV. Papa Bergoglio, pur apertissimo verso i non credenti, non volle avere rapporti con Odifreddi che alla morte del Papa, scrisse un necrologio offensivo  e volgarissimo anche  nel linguaggio  che rivelò come il geometra-matematico non abbia avuto rispetto neppure per la morte. Apparirebbe davvero una follia demagogica assurda che il nuovo Papa intrattenesse un rapporto   con Odifreddi che pontifica su Agostino e Pascal, forse per rendersi simpatico al Papa. Il Cardinale di Torino dovrebbe informare il Papa su chi è davvero Odifreddi che non è neppure una pecorella smarrita, ma un lupo superbo che, se dipendesse da lui, forse azzannerebbe tutti i credenti come privi di ragione.

Festival Internazionale dell’Economia, un’edizione dedicata alle nuove generazioni

Tutti gli eventi del Festival sono a ingresso gratuito, e aperti al pubblico con accesso libero fino a esaurimento posti. Per alcuni appuntamenti potrebbe essere richiesta la prenotazione. Per rimanere aggiornati: www.festivalinternazionaledelleconomia.com

Torino, 30 maggio – 2 giugno 2025

 

Le nuove generazioni del mondo” è il titolo della quarta edizione del Festival Internazionale dell’Economia a cura di Editori LaterzaCollegio Carlo Alberto (CCA) – Torino Local Committee (TOLC), con la direzione scientifica di Tito Boeri, che si terrà dal 30 maggio al 2 giugno 2025 a Torino. Dopo il successo delle prime tre edizioni, il Festival riafferma l’esigenza di mantenere uno sguardo aperto alla complessità, alla pluralitàall’approccio scientifico. Questa edizione è dedicata alle nuove generazioni, colte in un momento di forte disagio che riguarda diversi ambiti: lavoro, istruzione, salute mentale e vita sociale. Gli avvenimenti degli ultimi anni hanno lasciato cicatrici profonde, e sempre più evidenti, in un’intera generazione. Allo stesso tempo, questi cambiamenti così rapidi e complessi creano anche nuove possibilità di crescita. Dobbiamo fare in modo che i giovani abbiano gli strumenti necessari per coglierle.

Per approfondire le dinamiche che determinano questa situazione ed esplorare insieme possibili prospettive, il Festival Internazionale dell’Economia si apre al dialogo con il grande pubblico su questi temi, coinvolgendo istituzioni, università, imprese, mondo dell’informazione attraverso un palinsesto di oltre 100 appuntamenti, articolato in diversi formati di approfondimento: “Le parole chiave”, “Dialoghi”, “Visioni”, “Incontri con l’autore”, “Confronti” e “Intersezioni”.

Un focus specifico sarà dedicato all’emergenza demografica e alle sue implicazioni sistemiche, ai mutamenti nell’organizzazione famigliare, alle trasformazioni del mercato del lavoro e al crescente disagio giovanile, affrontati con un approccio multidisciplinare. Contribuiranno alla discussione, tra gli altri, economisti, sociologi, statistici, demografi, scrittori e psicologi.

Giorgio Barba Navaretti, Presidente del Collegio Carlo Alberto: Siamo molto contenti che a partire da quest’anno la collaborazione tra CCA e TOLC con Editori Laterza, dopo il successo delle scorse edizioni, si rafforzi ulteriormente, con una maggior centralità del ruolo del Collegio Carlo Alberto e del TOLC per radicare ancor di più il Festival nel nostro territorio. Ricerca e formazione orientate al futuro sono il cuore dell’attività del CCA: siamo molto vicini al tema dell’edizione di quest’anno e lieti che il Festival affronti un tema così urgente e attuale, quale quello del disagio e dell’agio delle nuove generazioni, con un’attenzione particolare a sfide e opportunità del mondo del lavoro e dell’istruzione.

Tito Boeri, Direttore Scientifico del Festival Internazionale dell’Economia: Forse mai come quest’anno si avverte la necessità di analisi economiche accessibili ma al tempo stesso approfondite sugli scenari che ci stanno di fronte. Quali saranno gli effetti delle guerre commerciali? Cosa implica il piano di riarmo europeo? Quali le prospettive per l’economia italiana? Quest’anno il Festival sarà incentrato sulle nuove generazioni, il che vuol dire innanzitutto guardare al futuro che ci sta di fronte.

Giuseppe Laterza, Presidente della casa editrice Laterza: Il rapporto tra le generazioni oggi più che mai è la misura dell’equilibrio difficile tra passato, presente e futuro. Il disagio ma anche le aspirazioni, le richieste e i progetti dei giovani saranno al centro dell’analisi e delle riflessioni del Festival, partendo dall’economia e allargando lo sguardo a tante altre discipline. Nel discutere i drammatici cambiamenti in corso, come sempre il Festival affronterà anche le linee di tendenza e le possibilità nel medio-lungo periodo della convivenza globale.

La 500 ibrida non compensa l’addio di Maserati. Futuro incerto per l’auto a Torino

Mentre a Mirafiori si attende il rilancio con la 500 ibrida, Torino dice addio al sogno del Polo del lusso dell’auto.

È ufficiale: entro la fine dell’anno Stellantis trasferirà la produzione dei modelli Maserati GranTurismo e GranCabrio da Mirafiori a Modena, L’annuncio arriva dopo tante indiscrezioni e conferma lo stop al progetto di Sergio Marchionne, che aveva portato il Tridente nello stabilimento ex Bertone di Grugliasco, oggi chiuso e messo in vendita.

“Maserati è indissolubilmente legata a Modena” ha dichiarato il presidente di Stellantis, John Elkann.  Sotto la Mole resteranno soltanto le attività di lastratura e verniciatura.

Il gruppo vuole concentrare gli sforzi torinesi sull’assemblaggio della nuova 500 ibrida, la cui produzione partirà a novembre con l’obbiettivo di 100.000 unità all’anno.

Ma i sindacati sono preoccupati per il futuro di Mirafiori, dove la produzione ha segnato un -70% nel 2024 rispetto al 2023:  il solo rilancio della 500, ne sono convinti, non basta a garantire stabilità e occupazione.

Intanto Stellantis annuncia che promuoverà  un grande concerto il 24 giugno, in occasione della festa di San Giovanni, patrono di Torino. Sarà l’occasione per presentare un nuovo modello, ancora segreto.