ilTorinese

Fondi Fesr per l’ambiente: 475 milioni nel quinquennio

Il programma di lavoro sui temi dell’ambiente è stato al centro della seduta della Quinta Commissione di questa settimana presieduta da Sergio Bartoli.

L’assessore Matteo Marnati ne ha illustrato i contenuti, partendo dalle risorse a disposizione: “Il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) ha avuto un forte incremento: è passato da 181 milioni di euro per il periodo 2014-2022 a 475 milioni per il 2023-2027; questo “ci permetterà di lavorare al meglio per la transizione ecologica, a favore di enti pubblici e aziende, per contribuire a ridurre le emissioni climalteranti e inquinanti”.

Sergio Bartoli

“In particolare sono stati stanziati 73 milioni di euro per mitigare gli effetti dell’agricoltura sulla qualità dell’aria. La Regione Piemonte ha anche a disposizione i fondi complementari al Pnrr: 29 milioni per l’acquisto di 100 mezzi entro il 2026 e 5.3 milioni per la rottamazione di mezzi commerciali inquinanti e la sostituzione con veicoli green. La Regione inoltre – ha detto l’assessore – ha messo a disposizione 3.6 milioni per la sostituzione di stufe e caldaie a biomasse (con cui sono già stati installati 1.700 generatori) e 6 milioni di euro per favorire la mobilità sostenibile nelle città”.

“In questo momento – ha proseguito Marnati – la Regione lavora su 470 milioni su diverse tipologie di bandi provenienti da diverse fonti finanziarie, per il miglioramento della qualità dell’aria attraverso misure dirette su: trasporti, efficientamento energetico, green community e idrogeno. Abbiamo già investito 158 milioni di euro, oltre a 36 milioni dal Ministero dell’Ambiente impiegati per l’acquisto di 168 nuovi pullman, 78 milioni per 488 nuovi autobus”.

Rispetto ai rifiuti l’assessore ha illustrato i principali obiettivi da raggiungere: per la raccolta differenziata il 70% entro il 2025, il 75% entro il 2030 e l’82% entro il 2035, la bonifica completa dall’amianto (1500 siti contaminati in Piemonte) e l’aggiornamento del Piano per la gestione dei rifiuti speciali.

Sul tema aria proprio in queste settimane è all’esame della Commissione Ambiente il nuovo Piano regionale per la qualità dell’aria. Al termine della seduta infatti i consiglieri hanno iniziato la discussione sulla proposta di delibera della Giunta sul Piano, in seguito alle consultazioni che si sono svolte nelle scorse settimane. È intervenuto anche il direttore di Arpa Piemonte Secondo Barbero che ha assicurato che il Piano è già coerente con le nuove direttive Ue.

Sul Piano aria sono intervenuti i consiglieri: Gianna Pentenero (Pd), Alice Ravinale (Avs), Mimmo Rossi (Pd), Roberto Ravello (FdI), Marco Protopapa (Lega), Alberto Unia (M5s), Emanuela Verzella (Pd).

“Il Silenzio che Parla” nella “Giornata Mondiale dell’Ascolto”

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La torinese “Fondazione Time2” organizza un “laboratorio” rivolto ai giovani fra i 18 ed i 26 anni

Lunedì 21 ottobre, dalle 17,30 alle 19

Lunedì 21 ottobre si celebra la “Giornata Mondiale dell’Ascolto”. In tanti, penso non lo sapessero. E fra quei tanti ci sta pure il sottoscritto. Eppure si tratta, non c’è dubbio, di un’occasione importante per promuovere, una volta tanto, questo benedetto “ascolto” (di cui tanto si parla in tempi di enormi fragilità, psichica soprattutto, dell’essere umano e in particolare di adolescenti e giovani in generale) in modo davvero attivo e consapevole. “L’ascolto è una delle abilità più importanti per una comunicazione efficace e una buona qualità delle relazioni”: a sostenerlo, e a ragion veduta, è la “Fondazione Time2” (realtà torinese creata nel 2020 dalle sorelle Antonella e Manuela Lavazza, con l’obiettivo di promuovere una cultura inclusiva per giovani “con” o “senza disabilità” e permettere loro di costruire un proprio progetto di vita indipendente) che, in occasione di questa particolare “Giornata” e nell’ambito delle attività del “Counseling Day”, promosso in tutta Italia dall’Associazione professionale di categoria “AssoCounseling”, organizzerà il Laboratorio “Il Silenzio che Parla”, finalizzato a trasmettere l’importanza dell’“ascolto reciproco”. L’appuntamento è dedicato ai ragazzi e alle ragazze tra i 18 e i 26 anni, “con” e “senza disabilità”  e si terrà dalle 17,30 alle 19, nello Spazio Open della “Fondazione” (Corso Stati Uniti 62b, a Torino), un luogo nato per stare insieme, studiare, proporre idee in libertà e immaginare il proprio futuro.

“Durante il laboratorio – spiegano gli organizzatori – i partecipanti scopriranno come la comprensione reciproca è possibile grazie alla disponibilità al dialogo, all’ascolto attivo e allo scambio reciproco, in modo coinvolgente e creativo, sperimentando tanto il potere delle parole, quanto quello del dialogo non verbale”.

Su questi elementi si basa la capacità del “counseling” di affiancare le persone “per favorire  lo sviluppo delle loro risorse, la ricerca di nuovi equilibri, la realizzazione di scelte consapevoli, il fronteggiamento di cambiamenti o di momentanee situazioni di difficoltà”.

Il “Laboratorio” si terrà in modo totalmente gratuito e a condurlo ci saranno le “professional counselor” Ida Ginosa e Anna Mirenzi, insieme a Samuele Pigoni (segretario generale di “Fondazione Time2” e “counselor sistemico in formazione” presso l’Istituto “Change” di Torino).

Per info“Fondazione Time2”, corso Stati Uniti 62b, Torino; tel. 011/786545 o www.fondazionetime2.it o www.counselingday.it

g.m.

Nelle foto: “Laboratori” in “Fondazione Time2”

Sua Maestà il Bollito, re di Montaldo Torinese

Dal 25 al 27 ottobre 2024 il Comune di Montaldo Torinese propone l’evento “Festa
del Bollito”, un momento di festa e animazione per conoscere le bellezze naturali di
questo piccolo territorio adagiato sulla collina chierese.
Il Comune di Montaldo Torinese ha voluto trasformare la Sagra in Festa per adattarsi
ai tempi che cambiano, come anche suggerito dall’Unione Europea nelle sue linee
guida. Trasformare da sagra in Festa vuol dire fare cultura, creare momenti di
aggregazione, incontrarsi. Sarà un momento di comunità che supera il concetto del
semplice cibo. Lo stare insieme una giornata ponendosi la questione del cambiamento
della società. Per essere protagonisti ora per il domani.
S’inizierà venerdì 25 ottobre alle 21 con la commedia in piemontese “Se perd la
passiensa … camp la cota ‘n sij busson!” presentata dall’Associazione Teatrale
Carmagnolese J’Amis del Teatro; lo spettacolo sarà presso il Circolo Polisportivo
Montaldese in Via Marentino 3 con ingresso libero.
Sabato 26 ottobre alle 15,30 l’Associazione XBacco propone la Caccia al Tesoro, con
una camminata alla scoperta dei sentieri della collina montaldese.
Domenica 27 ottobre alle 9 il Tour guidato di circa 2 ore alla scoperta della storia di
Montaldo; partenza dal Circolo Polisportivo Montaldese. Alle 11 l’inaugurazione alla
presenza delle Autorità.
La cena di sabato 26 e il pranzo di domenica 27 ottobre saranno dedicate al Gran
Bollito Piemontese, piatto tipico montaldese; un momento di convivialità e di
aggregazione. Le prenotazioni sono possibili al n. 345 4973061.

Marini, il grande sindacalista che diventa anche leader politico

Rileggere con onestà intellettuale e senza pregiudizi la biografia pubblica di Franco Marini – cioè l’impegno sindacale prima e poi quello politico ed istituzionale – ci permette di arrivare alla conclusione che si tratta quasi di un “unicum” nella storia democratica del nostro paese. E cioè, un dirigente di primo livello del sindacato italiano – è stato segretario generale della Cisl dal 1985 al 1991 – e poi un leader politico e di partito altrettanto importante e autorevole sino alla fine della sua vita. Una esperienza, appunto, originale e sino ad oggi unica nel panorama politico e sindacale del nostro paese. Certo, ci sono stati molti sindacalisti che hanno assunto, poi, ruoli politici ed istituzionali importanti. Nella Cgil come nella Cisl e nella Uil. Ruoli politici, di partito e soprattutto istituzionali che, però, non hanno mai eguagliato quello che ha rappresentato Franco Marini nel panorama pubblico italiano per molti anni.

Ora, al di là del suo concreto percorso sindacale, politico ed istituzionale – a tutti noto e conosciuto – quello che non può non essere rilevato è che Marini, pur avendo una forte indole e carisma politici, non ha mai confuso la sua lunga, proficua e ricca attività sindacale con una militanza diretta nell’azione politica. Pur facendo parte da sempre della corrente di Carlo Donat- Cattin, Forze Nuove, la storica sinistra sociale di ispirazione cristiana, Marini non ha mai confuso i due piani perchè ha sempre predicato, e soprattutto praticato, l’autonomia sindacale rispetto alla concreta militanza politica. Percorso che poi ha concretamente declinato nel momento in cui ha cessato definitivamente la sua attività nella Cisl. Ed è proprio questo l’elemento che fa di Marini un punto di riferimento e, soprattutto, un esempio di credibilità e di trasparenza nel rapporto tra il sindacato e la politica. Certo, rientra nel dna storico della Cisl questa concezione. Da sempre alternativa rispetto a quella della Cgil che contempla la cosiddetta “cinghia di trasmissione” tra il sindacato e il partito di riferimento. Ieri il Pci e oggi il Pd. Ma quello che merita di essere richiamato e fortemente sottolineato è che il modello perseguito da Marini – cioè da un sindacalista che è stato ai vertici di un’organizzazione nazionale e poi da un politico che è stato unanimemente riconosciuto come un autorevole leader di partito – è sempre stato chiaro e netto. Nessuna commistione, nessuna confusione e, nello specifico, nessuna tentazione di trasformare il sindacato in una semplice clava da scagliare contro il nemico politico di turno. Insomma, potremmo dire che l’esperienza concreta di Franco Marini è stata semplicemente alternativa rispetto a quella che oggi declina, ad esempio, il leader indiscusso della Cgil Maurizio Landini. Ovvero, un sindacato schieratissimo con una coalizione politica – quello della sinistra, e sin qui nulla di nuovo sotto il sole – e dove non si capisce bene dove c’è la proposta sindacale rispetto a quella squisitamente politica e partitica.
Ecco la differenza di fondo dell’attività sindacale prima e politica poi di Marini rispetto a quella di molti sindacalisti di oggi. Dico questo perchè il sindacato è forte, autorevole, competitivo e soprattutto rappresentativo se non diventa solo ed esclusivamente un braccio operativo ed organizzativo di un partito o di uno schieramento politico. Perchè quando si presenta questa situazione non si capisce più chi detta l’agenda a chi. Se il sindacato al partito o il partito al sindacato. E proprio sotto questo versante l’esempio di Franco Marini continua ad essere di straordinaria attualità e modernità anche nella stagione sindacale e politica contemporanea.

Giorgio Merlo

BallaTorino – Social Dance presenta Balli dal mondo

Domenica 20 ottobre, ore 15:30
PIAZZA MADAMA CRISTINA – Tettoia del mercato, Torino 

 

20 compagnie di danza tra comunità regionali italiane e straniere di Torino si incontrano in una festa di culture e di pace.

 

Ass. Piemonte Grecia “Santorre di Santarosa” danze popolari greche

ACFIL – Associazione Culturale Filippina del Piemonte

Amece (Marocco)

Artemide Danza Egiziana

Ass. Culturale Baldanza danze popolari

Ass. Maria Tanase (Romania)

BeppeTango

Centro Aziza orientale

Comunità anglofona (Nigeria)

Comunità cattolica srilankese

El purgarsito (Salvador)

Gens d’Ys – Accademia (Danze Irlandesi)

Gruppo sudamericano

Ass. Primo Passo danze popolari internazionali Gruppo Vatra e Gruppo L

Rivoli Ballet Tango Argentino

Samar Academy FCBD

Compagnia Artistica La Paranza del Geco Danze del Sud Italia

 

In collaborazione la Circoscrizione 8, L’Agenzia per lo sviluppo locale di San Salvario e ASAI.

Iniziativa all’interno del Festival dell’Accoglienza e promossa dalla Pastorale Migranti in collaborazione con il Centro Interculturale della Città di Torino.

Telefono Rosa, nuovi Sportelli Antiviolenza Università

Nuovi Sportelli Antiviolenza Università di Torino all’interno dei Poli di Agraria-Medicina Veterinaria e di Economia e Management, gestiti dalle operatrici di Telefono Rosa Piemonte

 La violenza maschile contro le donne di qualunque età continua a mantenere diffusione e frequenza preoccupante. Non stiamo solo parlando delle vittime di femminicidio, ma delle centinaia o per meglio dire migliaia di donne e ragazze che ogni giorno subiscono molestie, abusi e aggressioni fisiche, psicologiche, sessuali, economiche, comprese le violenze perpetrate on line; donne di cui non parlano notiziari e siti web, ma che spesso patiscono danni fisici e/o psicologici duraturi, quando non permanenti.

Ora si realizza un importante passo in avanti nel contrasto alla violenza maschile, con l’offerta di ulteriori opportunità di contatto con il Centro Antiviolenza Telefono Rosa Piemonte di Torino.

L’Associazione, a seguito della decisione adottata dall’ Università degli Studi di Torino, si occuperà di garantire l’operatività di due nuovi Sportelli universitari. 

Importante sottolineare che tali Sportelli possono accogliere le richieste provenienti da studentesse, da personale docente e amministrativo dell’Università, o da dipendenti e collaboratori delle Ditte che operano su servizi esternalizzati; ma consentono l’accesso anche alle cittadine che desiderano una consulenza o un supporto per allontanarsi dalla violenza maschile.

*      Il primo Sportello sarà aperto (martedì 22 ottobre 2024) presso il Polo di Agraria e Medicina Veterinaria di Largo Braccini 2 a Grugliasco: l’help desk sarà operativo in presenza tutti i martedì dalle ore 9.30 alle ore 13.30 (compresa la reperibilità tramite cellulare e whatsapp al numero 327.3275692).  

*      Il secondo Sportello sarà aperto (mercoledì 23 ottobre 2024) presso il Polo di Economia e Management di Corso Unione Sovietica 218 bis a Torino: l’help desk sarà operativo tutti i mercoledì dalle ore 9.30 alle ore 13.30 (compresa la reperibilità con cellulare e whatsapp al numero 327.3275692).

Gli Sportelli sono completamente gratuiti e rispettano la privacy e la riservatezza di chi si rivolge.

Per aumentare le opportunità di ricorrere al Telefono Rosa Piemonte, sono state previste ulteriori forme di contatto:

-dal lunedì al venerdì dalle ore 14.30 alle ore 18.00 al numero 011.5628314

-in orario serale, dalle 19.00 alle 23.00 il mercoledì e il giovedì ai numeri 011.5628314 / 327.3275692

 Resta ovviamente attiva la possibilità di contattare il Telefono Rosa al consueto indirizzo e-mail telefonorosa@mandragola.com

“Usodimare”di Ernesto Franco: il reading al Carignano

Una voce-alta e chiara- una storia- lontana e affascinante- raccontata nella splendida cornice del Teatro Carignano di Torino.
Questi e molti gli altri gli elementi dell’ultimo affascinante reading di Ernesto Franco con Usodimare, edito da Einaudi, che andrà in scena lunedì 21 ottobre alle 19.30 presso il  Teatro Carignano di Torino (Piazza Carignano, 6).
Uno struggente racconto per voce sola, in grado di farci riflettere e portarci a fondo nella nostra solitudine e malinconia. È la storia del capitano Pepe Usodimare, discendente di una stirpe di eroi nati dalla fantasia di Melville, Conrad o Pratt, ha lanciato il suo equipaggio in una misteriosa ricerca: trovare qualcosa che Nenè, una donna a cui è legato da momenti sbagliati, ha nascosto proprio sul Bahía Inútil. Si tratta di un tesoro o forse soltanto della confessione di un amore? Per venirne a capo Usodimare ha solo il tempo sospeso di un ultimo viaggio. Ma la rotta del vecchio mercantile, una balena meccanica dove tutto può ancora accadere, è piena di imprevisti, di insidie, miraggi e pirati. C’è un destino da accettare, per la nave e per il marinaio.
Quello di lunedì sarà uno spettacolo in grado di collegare e unire il teatro alla letteratura e dare una nuova prospettiva al modo di raccontare le storie e approcciarsi ad esse.
I biglietti sono ancora disponibili sul sito del Teatro Stabile di Torino.
Valeria Rombolá 

Giornata della Prevenzione Sanitaria a Castellamonte: visite gratuite e innovazione per la salute pubblica

“L’impegno del personale medico è stato encomiabile”, ha dichiarato il consigliere regionale Sergio Bartoli

Ieri presso la Scuola di Musica di Castellamonte, si è svolta la Giornata della Prevenzione Sanitaria, un’iniziativa di grande rilevanza per la salute pubblica che ha visto la partecipazione entusiasta di numerosi cittadini. L’evento, promosso e organizzato dai Lions Club Alto Canavese e Lions Club Rivarolo Canavese Occidentale, è stato diretto dal presidente Giacomo Spiller, che ha accolto con calore i partecipanti, sottolineando l’importanza della prevenzione come strumento fondamentale per il benessere della comunità.

Alla manifestazione ha preso parte anche l’assessore Giovanni Agostino Graziano di Ozegna, che ha condiviso con i visitatori il percorso attraverso i vari spazi dedicati alle consulenze e alle visite mediche gratuite. L’iniziativa ha visto l’attiva partecipazione di un team di medici specialisti, i quali hanno offerto gratuitamente visite odontoiatriche, pediatriche, endocrinologiche, dermochirurgiche, oltre a consulenze nutrizionali e cardiologiche.

“L’impegno del personale medico è stato encomiabile”, ha dichiarato il consigliere regionale Sergio Bartoli, sottolineando quanto sia stato prezioso il contributo di tutti i professionisti coinvolti. “Hanno messo a disposizione il loro tempo e la loro competenza per offrire un servizio di prevenzione fondamentale, dimostrando che la salute è una priorità condivisa.”

Oltre al personale sanitario, un ringraziamento speciale va anche alle numerose associazioni di volontariato che hanno sostenuto l’evento. Tra queste spiccano AVIS, AVULSS, la Croce Rossa Italiana e i gruppi locali di volontariato, che hanno contribuito in maniera determinante alla buona riuscita della manifestazione, offrendo supporto logistico e assistenza ai partecipanti.

Ma l’evento non si è limitato solo alla prevenzione sanitaria. Una nobile causa ha arricchito la giornata: tutte le donazioni raccolte saranno infatti destinate all’acquisto di un innovativo software di intelligenza artificiale per la diagnosi precoce dei tumori alla prostata, un progetto all’avanguardia che sottolinea il connubio tra tecnologia e salute pubblica.

La Giornata della Prevenzione Sanitaria a Castellamonte si conferma quindi un appuntamento di grande valore, non solo per l’accessibilità alle cure, ma anche per l’importante messaggio di solidarietà e innovazione che ha saputo trasmettere.
L’evento è stato un esempio concreto di come il territorio, attraverso la collaborazione tra istituzioni, associazioni e cittadini, possa lavorare insieme per il benessere collettivo, promuovendo iniziative che mettono al centro la salute, la prevenzione e la cura delle persone.

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: I problemi dell’Università – La pensione di Barbero – Lettere

I problemi dell’Università
Il numero chiuso  all’Universita’ è sempre stato un elemento  oggetto di vivace e costante discussione. Ricordo che il mio Maestro Alessandro Passerin d’Entreves sostenne in linea di principio il “numero chiuso”  in una “società  aperta”, usando volutamente l’espressione di Popper. Una società  aperta in cui la scuola diventasse ascensore sociale e consentisse potenzialmente a tutti di ascendere ai  gradi più alti degli studi, tenendo conto delle capacità’ e del merito, come prescrive la Costituzione. Adesso per la Facoltà di medicina,  l’unica a numero chiuso, è stato abolito il tanto contestato quiz con le crocette, lasciando una verifica dopo il primo semestre di frequenza . Mi sembra che la ministra Bernini  abbia operato una scelta equilibrata di compromesso. La Bernini e’ la prima ministra dell’Università dotata di cultura, coraggio ed equilibrio che si stenta invece a vedere  in altre politiche del centro -destra, piuttosto incapaci e ondivaghe come l’ex ministra Gelmini. Alla Facoltà di Medicina i problemi relativi ai dottorandi non si risolvono con facilità perché oggi c’è una carenza di medici ed, aggiungerei io, una carenza di bravi  medici. Avremmo bisogno di un numero programmato, anche se è difficile prevedere in un quinquennio e oltre le necessità di medici ,specie se la politica della lesina colpisce la sanità pubblica.
La Facoltà di Medicina è di per sé selettiva per gli alti costi che comporta la frequenza, ma  occorre comunque una selezione rigorosa che forse oggi non c’è.  Il solo fatto delle lauree brevi e magistrali nel settore medico e paramedico (già la parola appare un abuso) genera confusioni anche affaristiche perché a tutti viene conferito il il titolo di dottore che genera equivoci. Un fisioterapista che ottenne la laurea raddoppiò  il suo onorario e dopo poco lo triplicò Abbiamo  perfino gli infermieri laureati, i massaggiatori e le massaggiatrici dottori e esse, gli igienisti dentali laureati .Questa situazione è un elemento di confusione ed e’ un potenziale  danno per i pazienti.   Inoltre purtroppo oggi ci sono medici privi di etica professionale che scelgono la professione quasi esclusivamente per ragioni economiche . Non dico che la medicina debba essere una missione, ma certo non può essere  solo un mestiere  molto redditizio. Occorre che la   Ministra Bernini lavori ulteriormente ad altri ritocchi  sostanziali alla Facoltà di Medicina.  Per altri versi, che le altre Facoltà siano troppo “facili” e aperte a chiunque dovrebbe far riflettere. I perdigiorno pro Palestina invece che vezzeggiati o protetti andrebbero costretti a studiare  e a non creare danni: la parola studenti deriva dal verbo studiare. Una banalità che ad alcuni sembra  essere sfuggita.
A questo riguardo non è possibile non aderire alla  limpida petizione  del prof.  Ermanno Malaspina (nella foto di copertina)  dell’Università di Torino  al rettore Geuna che  ha tollerato l’occupazione devastante del Palazzo delle Facoltà umanistiche da parte di studenti (?) filo palestinesi che sono stati paragonati da una nota e vecchia sociologa  ex sessantottina ai giovani che manifestarono contro la guerra in Viet – Nam. Il livello sessantottino non è stato ancora raggiunto, ma ci stiamo avviando su quella strada in cui la politica devasta e desertifica gli studi. Ascoltare l’accusa che chi condivide la petizione di Malaspina “non ha dialogo con i giovani e sostiene la repressione” intristisce, perché ci porta a ricordare  le accuse  simili rivolte ad eroi della Resistenza e grandi professori come Venturi e Garosci solo perché non volevano cedere alla contestazione che stava bloccando l’Università senza rinnovarla.
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La pensione di Barbero
In una bella  e lunga intervista il prof. Alessandro Barbero alla fine  si confessa e riconosce i suoi limiti di storico. A 65 anni va in pensione  forse anche perché il viaggio a Vercelli diventa un po’  faticoso. Appare sempre giovane, per sua fortuna, ma ha preferito pensionarsi in anticipo. Barbero ha insegnato Storia Medievale all’Ateneo del  Piemonte orientale forse ha anche  scritto libri  di storia medievale degni di attenzione.
Le sue scorribande su tutti i temi storici possibili di ogni epoca rivelano invece un enciclopedismo divulgativo che piace al pubblico televisivo di bocca buona che  non gli da’ invece credito scientifico. Non si può  infatti approfondire un discorso storico su età diverse. Il Medio Evo è cosa lontana dalla contemporaneità. Barbero inoltre è troppo militante politicamente. Io contribuii a farlo conoscere a Torino agli inizi, ma poi mi accorsi dei suoi limiti. Oggi va in pensione e gli auguro anni di riposo magari ancora operoso, come si diceva di Croce, perché ci sono tanti che pendono dalle sue labbra, anche se la storia è cosa diversa. La semplificazione rende facile apprendere. Tutto il contrario di Giovanni Tabacco che praticò studi severi e fu quasi un monaco del sapere. Accostare Barbero a Tabacco sarebbe  blasfemo.
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LETTERE   scrivere a quaglieni@gmail.com

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Matteotti
Sono stato alla Manta di Saluzzo a sentire la sua conferenza su Matteotti che ha avuto un grande successo di pubblico il quale ha apprezzato il suo equilibrio storico sempre più raro. Io La leggo a volte come polemista, ma quando parla o scrive di storia lei assume una alterità molto diversa che la trasforma. Poco tempo fa ho appreso dell’uscita di un astioso e corposo libro contro Matteotti scritto da un professore italiano che ha insegnato in Svezia, fatto pubblicare dal centro “Giolitti” di Dronero, Cavour, Saluzzo nel 2015 e oggi introvabile: un libro scritto da un autore di estrema destra che non meritava attenzione come è accaduto, perché anche nel centenario  matteottiano quel libro è stato ignorato. Lei cosa ne pensa?     Giulio Bocca
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Io sapevo dell’esistenza di questo libro pubblicato da un editore minore  che , malgrado lo scandalismo oggi di moda, non è riuscito a suscitare interesse. Va bene togliere l’aureola anche ai santi laici come Matteotti, ma cercare di distruggerlo appare  ingiusto. I signori del centro “Giolitti” non devono stupire: il loro senso storico si rivela inesistente. L’atteggiamento contro Matteotti anche umanamente  appare penoso; sine ira et studio è cosa opposta al libro velenoso voluto dal centro “Giolitti”.
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Ztl a Moncalieri
Il sindaco di di Moncalieri  Montegna ha trasformato piazza Vittorio Emanuele in ztl. Non mi ero mai fermata con attenzione a girare a piedi  per quella piazza. A me è sembrata quanto meno poco bella. Con edifici uno diverso dall’altro. Una piazza senza uno stile omogeneo. Cosa ne pensa?   Elvira Rusca
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Io sono affezionato a Moncalieri e quindi non mi sono mai soffermato. A sottilizzare. Certo non c’è mai stato un restauro.  Credo  anch’io che la piazza manchi di una coerenza.  La parte migliore della Moncalieri storica non è la piazza  che il sindaco vorrebbe rivalutare senza avere le idee chiare. Chiederò un giudizio alla storica dell’arte prof. Maria Grazia Imarisio.

Il Patto Civico dei tre consiglieri eletti della Lista Cirio: “Noi, ‘sindaci in Regione’ per essere più vicini al territorio”

Una rete per dare risposte alle Amministrazioni 

Questa mattina a Pianezza, Mario Salvatore Castello del Patto Civico, Sergio Bartoli di Fare per il Territorio, Silvio Magliano dei Moderati, con l’introduzione di Antonio Castello, sindaco di Pianezza e guidati nel dibattito dall’on. Giacomo Portas, Presidente dei Moderati, hanno dibattuto sul ruolo e l’importanza delle liste civiche per il territorio, impegnandosi a essere un tramite tra la Regione e le Amministrazioni civiche e ad essere presenti nei comuni per sostenere gli enti locali, offrire loro soluzioni e raccogliere istanze. All’incontro hanno preso parte insieme a numerosi amministratori locali anche l’on. Daniela Ruffino ed Elana Rocchi, presidente eletta nella Provincia di Biella.

Al dibattito è intervenuto il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: “La Regione vuole essere vicina alle proprie realtà territoriali e sono felice che insieme a noi per governare ci sia una lista di forze civiche che sono essenziali per battere l’astensionismo. Quello di oggi è un incontro importante: oggi siamo insieme in un’esperienza di governo, nella quale il contributo delle liste civiche si aggiunge alla coalizione dei partiti del centrodestra unito, e dobbiamo ora allargare ancora questa realtà: sono convinto che per l’impegno civico e per i moderati ci sia un grande spazio nel nostro Paese, uno spazio fatto di persone di buonsenso e che mettono sempre davanti il bene del proprio comune e dei propri cittadini, persone che sanno ascoltare e rispondere al telefono. Abbiamo tante cose da fare insieme nell’interesse del nostro Piemonte”.

“Le liste civiche possono dare qualcosa di diverso e in più dei partiti – ha detto il Sindaco Antonio Castello nella sua introduzione -. Il risultato della Lista Civica Cirio Presidente ce ne ha dato la conferma al punto che questa lista è risultata determinante ed è la terza forza politica in Piemonte. Questo è un valore che si deve considerare.
Non vogliamo sostituirci ai partiti ma essere di supporto per dare risposte ai cittadini che spesso si sentono limitati dalle ideologie”.

Per Silvio Magliano, Presidente del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato Liberale in Consiglio Comunale, “le liste civiche rappresentano la possibilità per ognuno, e la storia di queste tre liste lo dimostra, di occuparsi della res publica. Il dato dell’astensionismo è un dato oggettivamente preoccupante, in provincia di Torino alle scorse elezioni l’affluenza è stata appena del 54%. Vuole dire che le persone non si aspettano più una risposta dalla politica. Ci sono due modalità per portare le persone al voto: con slogan che parlano alla pancia della gente, che però rappresentano risposte semplici a problemi complessi e quindi non sono attuabili facilmente, oppure stare vicino alle persone e occuparsi seriamente di loro. C’è ancora chi fa politica per passione e si prende gravi responsabilità: tanti amministratori locali che si mettono in gioco ogni giorno per le proprie comunità. Noi oggi parliamo a queste persone, dicendo loro che siamo aperti alle loro esigenze, alle loro difficoltà e che possiamo essere un luogo di confronto e discussione su temi e problematiche comuni”.

Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione e consigliere regionale della Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato Liberale ha sottolineato che “questo Patto per il territorio nasce dalla volontà e dalla passione civica dei tre consiglieri della Lista Cirio: noi condividiamo pienamente l’impegno per le nostre comunità, a contatto con la gente, e viviamo questo mandato da sindaci in Regione. Affrontiamo i problemi dei cittadini come li affrontavamo da sindaci, in modo diverso da chi invece è abituato a gestire la politica. Circa un terzo dei comuni italiani sotto i 15mila abitanti è amministrato da liste civiche: questi comuni hanno bisogno di supporto in molti ambiti e devono sentire la Regione più vicina. Chiediamo alla Giunta di fornire un supporto concreto ai nostri sindaci, che spesso trovano difficoltà nell’iter delle pratiche e nelle lungaggini burocratiche. A volte non riescono a mettersi in contatto, e per questo c’è bisogno di essere civici per dare una possibilità a questi sindaci di trovare un interlocutore nelle istituzioni”.

Mario Salvatore Castello, Consigliere Segretario del Consiglio Regionale, ha delineato in breve le modalità operative della rete: “Ci saranno altri incontri in altri territori, gireremo ovunque ci sarà bisogno. Non solo avremo le porte aperte nel nostro ufficio, ma saremo presenti nei comuni e sul territorio. Un ringraziamento particolare va al presidente Cirio che ha saputo unire nella sua lista i migliori raggruppamenti civici del territorio.
L’obiettivo che ci poniamo, ora, proseguendo su questa strada è costruire una casa per l’impegno civico in provincia di Torino e in Piemonte”.

L’on. Giacomo Portas ha sottolineato, in chiusura, che “essere civici vuol dire guadagnarsi il consenso, perché la gente sceglie prima di tutto le persone. Quindi le persone elette nelle liste civiche sono persone che hanno il consenso, che si costruiscono un rapporto con i cittadini e lo mantengono giorno per giorno. La storia dei Moderati, nati venti anni fa, lo dimostra chiaramente. Questa mattina siamo qui per dire che le liste civiche hanno un grande valore, che vanno considerate e che vogliamo impegnarci per aumentarne la presenza”.

Sergio Bartoli
Mario Salvatore Castello
Silvio Magliano