ilTorinese

Pentenero (PD): “Serve un vero piano casa, non sperimentazioni”

 “Le famiglie non possono più aspettare”

26 novembre 2025 – “Abbiamo provato, in tutti i modi possibili, a modificare il Ddl Marrone, avanzando proposte concrete e migliorative, ma non siamo stati ascoltati e le nostre proposte sono state accettate solo in minima parte cosi come le osservazioni di Sindaci e sindacati. Il voto del Gruppo Pd sarà, pertanto, contrario” dichiara la Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Gianna Pentenero.

“Il provvedimento affronta il tema degli alloggi chiusi per mancanza di manutenzione, ma rischia di sottrarre abitazioni che potrebbero essere rese assegnabili, affidandole a un ente terzo senza garanzie sui tempi e senza alcuna risposta immediata all’emergenza abitativa. Con 5 mila alloggi oggi non assegnabili, servono investimenti certi e immediati, non operazioni sperimentali a lungo termine. E occorre rivedere, in modo completo e non frammentato, la legge n.3/2010 sull’edilizia sociale, adeguandola alle nuove e drammatiche esigenze di una società caratterizzata da un netto aumento della vulnerabilità sociale” aggiunge la Presidente del Gruppo Pd.

“Ci aspettiamo dalla Giunta Cirio che, finalmente, affronti concretamente il tema e proponga un vero piano casa. Serve una nuova riforma, servono più risorse e investimenti per il recupero delle case popolari, non spot occasionali. Le famiglie che continuano a attendere la casa non possono più essere ignorate” conclude Gianna Pentenero.

GAM, doppia performance per CIMAM 2025

CLAUDIA LOSI Arazzo

DAVIDE SGAMBARO No more blue tomorrows (spit)

Venerdì 28 novembre 2025 dalle ore 15:30

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

 

In occasione della 57ª Conferenza Annuale di CIMAM – International Committee for Museums and Collections of Modern Art, la conferenza internazionale dedicata ai musei e alle collezioni d’arte moderna e contemporanea, la GAM propone agli oltre 300 professionisti provenienti da circa 90 paesi, in visita alla GAM, e al pubblico presente due performance degli artisti Claudia Losi e Davide Sgambaro attivate negli spazi esterni e nelle sale del museo.

 

Claudia Losi presenta un nuovo momento performativo dedicato ad Arazzo. L’opera in fieri è un grande ricamo realizzato con fili di lana su un tessuto in cotone, acquisita dalla Fondazione Arte CRT per le collezioni della GAM. Iniziato nel 1995 e concepito come una superficie in continua evoluzione, l’arazzo evolve nel tempo: i punti di ricamo si aggiungono ai punti precedenti, alcuni vengono meno, modificandosi nel tempo proprio come i licheni su una superficie rocciosa si espandono, si sovrappongono, si contraggono. La performance, realizzata in occasione di CIMAM, rinnova l’attenzione al carattere vivo e processuale dell’opera, offrendo ai delegati un’occasione per osservare da vicino l’avanzamento di questo paesaggio tessile in divenire.

 

Davide Sgambaro, artista invitato come “Intruso” della Terza Risonanza, la nuova stagione espositiva della GAM, ripropone la performance No more blue tomorrows (spit) (2023) presentata il giorno dell’inaugurazione. La performance si confronta con l’architettura del museo, amplificando il senso di tensione tra vitalità compressa e immobilità simbolica che attraversa la ricerca dell’artista. All’entrata della GAM, in cima alla pensilina, un corpo immobile si fa display di un gioiello d’argento che pende dalla bocca della performer.

 

L’opera si concentra sulla sospensione di un gesto – lo sputo, forma di resistenza e rigetto, trasformato in un elemento scultoreo e quasi artificiale: un piercing per la lingua diventa un “sputo d’argento”, lucente e immobile, mentre il corpo che lo genera è ridotto a un’esistenza implicita, evocata ma assente.

Le due performance attivano il museo che diventa luogo vivo e in trasformazione, in cui i linguaggi degli artisti e delle loro opere dialogano con gli spazi e le collezioni.

Al Cineteatro Baretti, la pièce teatrale “Lo scarto umano”

Andrà in scena giovedì 27 novembre, alle 21, e venerdì 28 novembre, alle ore 20, al Cineteatro Baretti, la pièce teatrale “Lo scarto umano”, spettacolo finale di laboratorio per la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, con il sostegno di “Se non ora, quando?”

In occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, il teatro Baretti si fa voce e corpo di un grido necessario e oltremisura urgente. Nonostante lemparole e le denunce, resta ancora aperto quel portale oscuro attraverso il quale alcuni uomini continuano a considerare le donne una proprietà da possedere, esibire e di cui abusare. Tra le storie più crudeli, note alla cronaca, c’è quella di Gisèle Pelicot, costretta a subire dal marito violenze domestiche da più di 50 uomini. Si tratta di una vicenda di violenza emersa solo di recente, che scardina ogni perbenismo e mette a nudo l’orrore che si consuma nel silenzio delle case, delle strade e delle coscienze. “Lo scarto umano” è uno spettacolo liberamente ispirato a questa storia, dove sul palco recitano otto giovani attrici under 17, allieve di Teatrando, insieme a Marcello Spinetta, per la regia di Christian Di Filippo su testo di Monjca Luccisano. Si tratta di uno spettacolo e di un percorso formativo che nasce da quella ferita, e da lì continua a interrogarsi, laddove il teatro rimane uno dei fari accesi sulla realtà.

Giovedì 27 novembre ore 21 – venerdi 28 novembre ore 20 – spettacolo finale di laboratorio per la Giornata contro la Violenza sulle Donne

Cineteatro Baretti – via Baretti 4, Torino

011 655187

Mara Martellotta

Lingotto, nuova area verde e un polo residenziale in via Invernizio

La Giunta comunale ha approvato  la convenzione che disciplina l’utilizzo delle aree esterne di via Carolina Invernizio 22. L’operazione consentirà di recuperare un’area in parte abbandonata, restituendola alla città con nuove funzioni e maggiore qualità urbana.

L’intervento, già autorizzato dal Consiglio Comunale in deroga al Piano Regolatore Generale, prevede la demolizione dei bassi fabbricati dismessi e la costruzione di un immobile residenziale di circa 1.600 metri quadrati, con cambio di destinazione d’uso da produttivo a residenziale. Un progetto che integra nuove abitazioni e spazi pubblici, contribuendo alla rigenerazione di un ambito urbano da tempo in attesa di valorizzazione.

Il nuovo spazio si svilupperà all’angolo tra via Carolina Invernizio e via Sette Comuni, nel cuore del Lingotto. La nuova area verde, di circa 800 metri quadrati, sarà direttamente collegata al giardino Ex Comau, nei pressi del centro commerciale di corso Traiano, creando un corridoio verde che migliorerà la qualità paesaggistica, la fruibilità e la vivibilità dell’intero isolato.

La realizzazione e la manutenzione del giardino saranno a carico dei soggetti attuatori dell’intervento. Sono inoltre previsti, a favore dell’Amministrazione comunale, oneri di urbanizzazione pari a 118mila euro e un contributo di costruzione di 224mila euro. Un modello virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato, che conferma come la rigenerazione urbana possa generare benefici concreti e condivisi per la comunità.

TorinoClick

Negozi di vicinato, comunità e innovazione: nasce il modello Upskill Piemonte

Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Upskill 4.0, UniCredit e ASCOM collaborano per riportare al centro i negozi di vicinato, rafforzandone il ruolo come luoghi di comunità e come leve per lo sviluppo urbano. All’evento “Torino, città di prossimità” sono state presentate nuove strategie per contrastare la desertificazione commerciale e rilanciare le attività di quartiere, con Upskill Piemonte come esempio concreto di innovazione applicata al commercio tradizionale. I dati mostrano una relazione diretta tra presenza di esercizi commerciali e qualità urbana: dove i negozi scompaiono diminuisce anche il valore immobiliare, e il 74% degli italiani percepisce questa perdita come un peggioramento della qualità della vita.

Torino, 26 novembre 2025 – Rendere i negozi luoghi di relazione, cultura e esperienza, integrare strumenti digitali mantenendo le identità storiche, favorire eventi, collaborazioni e scambi tra imprese, coinvolgere i giovani per portare competenze e visione nel commercio locale: queste sono alcune delle proposte emerse durante l’incontro, realizzato con la partecipazione di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Upskill 4.0, UniCredit e ASCOM Confcommercio Torino e provincia. Presenti, tra gli altri, Maria Luisa Coppa, Paola Casagrande, Cristina Di Bari, Marco Borgione, Stefano Micelli e Stefano Daelli.

Secondo elaborazioni Confcommercio, tra il 2012 e il 2024 in Italia hanno chiuso 118.000 negozi al dettaglio, oltre un quinto del totale. A Torino la densità commerciale è passata da 12 esercizi ogni mille abitanti nel 2012 a 9,5 nel 2024, e senza interventi ad hoc potrebbe scendere a 7,6 nel 2035, con una perdita potenziale del 23% delle attività esistenti. La desertificazione commerciale incide anche sul mercato immobiliare: in quartieri privi di negozi il valore delle abitazioni cala del 16%, con un differenziale che può arrivare fino al 39% rispetto alle aree ricche di attività. L’impatto non è solo economico: il 57% della popolazione considera i negozi un presidio di sicurezza territoriale e il 64% li identifica come luoghi di socialità e sostegno comunitario.

In questo quadro si inserisce Upskill Piemonte, promosso da Fondazione Sviluppo e Crescita CRT con Upskill 4.0, UniCredit e Ascom Torino, un modello che riunisce imprese, studenti, banche, esperti e istituzioni per accompagnare le attività locali nei processi di innovazione. Cristina Di Bari sottolinea: «La passione è il motore dell’imprenditorialità, e il commercio è una forza trainante non solo per l’economia, ma anche per la coesione sociale… Perché dove si è accolti, nasce anche la voglia di tornare e di acquistare». Grazie al design thinking e al coinvolgimento di 60 studenti ITS Academy, sei imprese del Distretto Urbano del Commercio hanno sviluppato prototipi e strategie per rafforzare competitività, attrattività e presenza nel quartiere.

Maria Luisa Coppa commenta: «Questa iniziativa dimostra come sia possibile attivare soluzioni concrete e immediate per rilanciare il commercio di prossimità… La vera sfida ora è portare questo modello oltre Torino». Marco Borgione aggiunge: «Come UniCredit crediamo profondamente nello sviluppo del territorio legato al commercio di prossimità, e riteniamo che la leva più efficace siano i giovani… Questo dialogo intergenerazionale è, per noi, una prospettiva strategica su cui continuiamo a investire».

Sei imprese hanno trasformato esigenze reali in prototipi pronti per essere applicati: Latteria Bera sviluppa un e-commerce narrativo dedicato alla filiera casearia piemontese; Confetteria Stratta avvia un percorso di internazionalizzazione; Libreria Luxemburg lavora a una piattaforma digitale con meccanismi di reward per acquisti e attività culturali; Profumeria Cavour 11 DK punta su esperienze olfattive integrate con digitale e realtà aumentata; Gioielleria Palmerio sviluppa eventi e percorsi di co-design per ampliare i target; Trifule & Bulè realizza iniziative immersive per raccontare la filiera del tartufo e promuovere turismo gastronomico. I prototipi sono ora avviati verso la loro implementazione con il supporto della Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, Ascom e degli studenti ITS.

A Natale, la Sicilia arriva a Torino: la magia delle ceste regalo firmate Zabbara

Informazione promozionale

In Piazza Edmondo De Amicis, a Torino,  esiste un luogo che profuma di autenticità e calore: Zabbara – Eccellenze Siciliane.

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Con l’arrivo del Natale, questa bottega diventa un vero scrigno di emozioni, ideale per chi desidera regalare qualcosa di unico, originale e ricco di significato. Qui, le ceste e le scatole regalo natalizie, consegnate comodamente a Torino o disponibili per il ritiro in negozio, raccontano storie di sapori, profumi e artigianato della Sicilia più autentica.
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Un Natale siciliano sotto l’albero torinese
Da Zabbara, il Natale è un’esperienza sensoriale. Le ceste sono piccole opere d’arte, pensate per stupire con un assortimento raffinato di vini autoctoni, dolci tradizionali, specialità salate e ceramiche artigianali. Ogni dono è curato nei minimi dettagli, con impacchettamenti eleganti ed emozionanti, carta pregiata, nastri gioiello ed etichette personalizzate. Perché regalare una cesta Zabbara significa regalare un pezzo di Sicilia, che profuma di tradizione, bellezza e identità.
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Sapori tradizionali per un Natale autentico
Le specialità natalizie siciliane selezionate da Zabbara sono vere protagoniste di festa e convivialità. Tra queste troviamo:
  • Buccellato, ricco di frutta secca, miele e spezie
  • Paste di mandorla in versioni pregiate (pura, con carruba o pistacchio)
  • Fruttini di marzapane e frutta martorana, piccoli capolavori plasmati a mano, perfetti anche come centrotavola o segnaposto
Per chi ama la croccantezza, non mancano giuggiulena (croccante al sesamo), croccante di mandorla, varianti con noci, miele e uva passa. A completare il tutto, le creme spalmabili artigianali (pistacchio, carruba, mandorla) e la celebre cioccolata di Modica, simbolo del territorio.
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Vini, ceramiche e artigianato: l’anima della Sicilia in una cesta
Il viaggio sensoriale continua con la selezione di vini autoctoni siciliani: bianchi, rossi e passiti, scelti personalmente da Angela — titolare di Zabbara — tra piccoli produttori locali.
Accanto alle eccellenze enogastronomiche, le ceste possono includere ceramiche artigianali dipinte a mano, rendendo il dono non solo gustoso, ma anche decorativo, elegante e prezioso.
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La conoscenza profonda di un territorio raccontata attraverso i suoi sapori
Angela, torinese d’adozione e siciliana per origine e cuore, ha fondato Zabbara nel 2010. In questi anni ha percorso la Sicilia in lungo e in largo, incontrando produttori, agricoltori e artigiani. Da questi incontri sono nati rapporti di fiducia e una selezione accurata di prodotti che raccontano non solo il gusto, ma anche la storia, l’identità e l’anima dell’isola.
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Perché scegliere una cesta Zabbara
  • Regali unici e autentici, perfetti per sorprendere e emozionare
  • Prodotti artigianali, selezionati da piccole imprese familiari siciliane
  • Impacchettamento curato e scenografico, pensato per emozionare
  • Esperienza sensoriale completa, tra gusto, estetica e tradizione
  • Consegna a Torino, comoda e ideale per condividere la Sicilia anche con chi è lontano
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Degustare la Sicilia: un’esperienza da vivere
Un tratto distintivo di Zabbara è la possibilità, per chi fa parte del “mondo ZABBARA” — le zabbarine e gli zabbarini — di partecipare agli appuntamenti in negozio con degustazioni guidate. In questo periodo natalizio, protagonisti sono quasi tutti i dolci delle feste:
  • paste di mandorla, buccellati e croccanti
  • creme e conserve di pistacchio, carruba e mandorla
  • cioccolata di Modica
  • mini degustazioni di vini e passiti
Le degustazioni non sono semplici assaggi: sono veri racconti di tradizioni, dove Angela narra la storia dei prodotti, la provenienza degli ingredienti e le varianti regionali, rendendo ogni incontro un viaggio emozionante nella cultura siciliana.
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Per un Natale che parla di gusto, bellezza e storia
Zabbara non è solo un negozio, ma un luogo dove si incontra la Sicilia più autentica. Dove ogni cesta regalo racconta una storia, ogni prodotto parla di radici, passione, artigianato e identità.
Se vuoi regalare un Natale con stile, gusto e autenticità — o riscoprire la Sicilia anche da Torino — Zabbara è la meta ideale.
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Zabbara – Eccellenze Siciliane
 Piazza Edmondo De Amicis 78/D – Torino 
 Dal martedì al sabato, 9:30-12:30 | 15:30-19:30
(A dicembre aperto tutti i giorni) 
tel 339 8589291

Susa si mobilita per contestare il libro di Culicchia

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

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La presentazione a Susa del libro sul giovane missino Ramelli massacrato di botte che gli hanno procurato la morte, ha suscitato polemiche aspre e presidi antifascisti che hanno portato la polizia a presidiare, a sua volta, la biblioteca di Susa. Forse è stato un misto di antifascismo e di No Tav a creare la miscela della intolleranza. Culicchia non è certo un autore con simpatie fasciste; ha scritto anche  l’esaltazione del cugino brigatista rosso  Walter Alasia pluriomicida. Adesso racconta la storia Ramelli vittima della furia degli anni di piombo e dell’odio politico, quando si riteneva che uccidere un fascista non fosse reato. Non so se Culicchia abbia saputo storicizzare quell’evento drammatico, ma non credo che il suo libro sia meramente apologetico. La mobilitazione a Susa appare del tutto immotivata. Forse Culicchia non doveva farsi presentare dall’assessore della destra radicale Marrone, ma scegliere uno storico o almeno un giornalista con cui interloquire.  Che la presentazione si sia svolta perché la polizia lo ha consentito, è un fatto che induce alla tristezza perché il clima politico  sta precipitando nell’estremismo illiberale che non ammette il pluralismo delle idee. In realtà la mancanza di pluralismo, specie su fatti legati al passato, fa pensare al fascismo, non all’antifascismo. La figura di Ramelli va rispettata da tutti perché è stato vittima della violenza. Chi la pensa in modo diverso, recupera visioni politiche nefaste che speravamo fossero solo il ricordo di un passato da guerra civile che faticosamente venne superato.

“Raccontare e raccontarsi”, quattro artisti selezionati dalla galleria Malinpensa by La Telaccia

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“Raccontare e raccontarsi” è il titolo della mostra allestita dal 25 novembre al 6 dicembre prossimo presso la galleria Malinpensa by La Telaccia, e che vede protagonisti quattro artisti: Cesare Iezzi, Graziano Rey, Gianalberto Righetti e Fulvia Steardo Fermi.

“Quattro artisti in mostra: – dichiara la curatrice e art director Monia Malinpensa – la fotografia di Gianalberto Righetti accarezza alberi che parlano piano.

La pittura di Fulvia Steardo Fermi vibra di foglie oro, una musica di colori che respira.

La scultura di Cesare Iezzi nasce dal gesso e dal legno, illumina il gesto con una luce leggera.

La tecnica pittorica di Graziano Rey è un passo nella stessa danza, armonica e silenziosa. Si tratta di una mostra dove le cromie si intrecciano come radici in ascolto. Ogni mano interpreta il mondo con grazia diversa. Le opere vivono in simbiosi, in un unico respiro che diventa arte”.

Nelle sculture di Cesare Iezzi, i volti umani emergono sospesi in un tempo dilatato, portatori di un senso universale e di una risonanza emotiva profonda. Ogni forma è ricca di valore culturale. La pittura di Graziano Rey può essere tradotta in musica e viceversa, e la danza dei colori penetra nell’animo dello spettatore, e lo porta a vivere sensazioni ed emozioni uniche, conquistandolo. Gianalberto Righetti ha quale protagonista assoluto delle sue opere l’albero. Sorprende per la capacità di coniugare l’armonia formale e la forza comunicativa in un linguaggio molto personale. Fulvia Steardo Fermi esprime un’arte che si nutre di sentimento e di una intensità emotiva rara: il tratto materico, strumento distintivo dell’artista, diventa veicolo di un’espressione potente.

Galleria d’arte Malinpensa by La Telaccia – corso Inghilterra 51, Torino

Ingresso libero

Orari:10.30-12.30 / 16-19 / chiuso lunedì e festivi

Telefono: 011 5628220 – malinpensagalleriadarte@gmail.com

Mara Martellotta

 

E’ in arrivo a Ivrea “La grande invasione”

Appuntamento nel capoluogo canavesano per presentare la XIV edizione del “Festival della lettura”. Ospite lo scrittore Domenico Starnone

Venerdì 28 novembre, ore 18,30

Ivrea (Torino)

“… Piace agli eporediesi e vari viaggiatori
a semplici curiosi e veri intenditori,
pure a chi per dispetto alla sua signora
si evira impunemente a due passi dalla Dora.
Fra riva destra e riva sinistra non fa distinzione:
si tiene a
 Ivrea, è La grande invasione

Così simpaticamente, e con non poca goliardia, definiscono “in versi” la loro creatura, nata nel 2013, ad Ivrea, Marco Cassini e Gianmario Pilo. Il primo operante a Torino in “ADD editore” e a Milano per “Accento edizioni” e per la rivista multimediale “Lucy”; il secondo, fondatore delle case editrici “minimum fax” e “SUR”, nonché direttore didattico della “Scuola del libro” di Roma. Sono loro i geniali inventori de “La grande invasione”, l’eporediese “Festival della lettura” che si appresta ad inaugurare, dal 30 maggio al 2 giugno del prossimo anno, la sua XIV edizione, insieme alla più piccina “La piccola invasione” dedicata ai lettori più giovani e curata da Marianna Doria, studentessa di “Magistrale in Editoria” a “La Sapienza” di Roma, e Ludovica Giovine, studentessa di “Filologia letteratura e storia dell’antichità” a Torino.

I tempi non sono stretti, ma già venerdì 28 novembre prossimo, ad Ivrea si terrà un doppio appuntamento preparatorio all’arrivo dell’atteso Festival che “piace agli eporediesi e a vari viaggiatori” per citare ancora un versetto della succitata ironica presentazione a firma (almeno, penso) della coppia Cassini – Pilo.

Il ritrovo è alle 18,30, presso l’“Auditorium Mozart” (corso Massimo d’Azeglio, 69) e prevede, fra l’altro, un incontro con lo scrittore – anche per cinema e teatro – napoletano Domenico Starnone, “Premio Strega 2001” con il romanzo “Via Gemito”, che presenterà il suo ultimo libro “Destinazione errata” (Einaudi), attraverso cui l’autore aggiunge un nuovo tassello alla sua esplorazione della fragilità della coppia, luogo di delizie e di sofferenze, una “sintesi dei disastri di cui è capace il genere umano”.

Incontro “di qualità”, programmato non a caso per segnalare le alte aspettative del Festival e per svelarne alcuni passi importanti. Primo fra tutti il ritorno delle “Lezioni” della “Grande invasione”, guidate da professionisti esperti in diverse discipline, dalla Musica alla Storia, dalla Poesia alla Politica. Ognuno accompagnerà il pubblico in un ideale viaggio in tre tempi, ma ciascuna delle lezioni può essere ascoltata anche singolarmente.

Accanto al ritorno di ospiti eccellenti già presenti in passato, sono numerose le “new entry”: le firme musicali Maurizio Blatto e Giulia Cavaliere, i giornalisti e scrittori Stefano Liberti e Matteo Miavaldi, l’economista Alessandro Giraudo, il duo eporediese Claudio Bovo e Norberto Patrignani e il trio di scrittrici Viola ArdoneChiara Tagliaferri e Chiara Valerio.

L’impostazione delle lezioni di quest’anno, divise per “pacchetti tematici”, è frutto di un dialogo con il pubblico dell’“Invasione”: il programma è costruito in modo che lezioni di discipline simili non si sovrappongano, e che possano quindi essere seguite tutte, nell’arco della giornata, per un totale di 18 cicli e 54 lezioni tenute da 22 ospiti.

I biglietti verranno messi in vendita a partire da venerdì 28 novembre e si potranno acquistare presso la “Galleria del Libro” (via Palestro, 70; tel. 0125/641212 o ivrea@ubiklibri.it ) e online sulla piattaforma “Eventbrite”.

Ogni lezione ha il costo di 7 euro, ma sono previste diverse formule di abbonamento.

La copertina del “libretto” che contiene il programma delle “lezioni” è a cura dell’illustratore toscano Francesco Chiacchio, che sarà protagonista di una delle mostre programmate nell’ambio del “Festival”, in collaborazione con “Caracol Art Gallery”.

Per ulteriori info e aggiornamenti del programmawww.lagrandeinvasione.it

Gianni Milani

Nelle foto: Franco Chiacchio Cover programma lezioni “Grande invasione” (Ph. Ghirigori Agency); Domenico Starnone; Cover “Destinazione errata” di Starnone

Case in montagna: la neve è arrivata, e il mercato corre veloce

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ABITARE CON STILE

Rubrica settimanale a cura di Magda Jasmine Pettinà 
Uno spazio dedicato al mondo della casa in tutte le sue forme: dal mercato immobiliare al design d’interni, dall’arte di valorizzare gli spazi alle nuove tendenze dell’abitare contemporaneo. Consigli pratici, spunti estetici e riflessioni su come rendere ogni casa un luogo che rispecchi chi siamo — con uno sguardo che unisce competenza, bellezza e sensibilità.

C’è chi aspetta il Natale per le luci, chi per il pandoro… e poi ci siamo noi, torinesi, che aspettiamo di vedere la prima neve sulle montagne come un segnale inequivocabile: è tempo di settimana bianca, fughe al caldo dei rifugi e – per molti – anche di dare finalmente un’occhiata al mercato delle seconde case in montagna.

E mai come quest’anno la montagna si conferma una certezza. Non solo per sciare, ma come investimento stabile, rifugio di benessere e – perché no – occasione di reddito grazie agli affitti brevi.

Ho analizzato per voi l’andamento dei prezzi dal 2019 al 2025 nelle località sciistiche più richieste d’Italia, tracciando un quadro chiaro: le case in montagna valgono sempre di più. E tra le grandi protagoniste troviamo proprio Valle d’Aosta e Piemonte, mete storiche per chi vive a Torino e desidera un buen retiro a breve distanza.

Courmayeur e Cervinia: l’élite valdostana vola sempre più in alto

Sul podio nazionale, subito dopo Cortina, troviamo Courmayeur, che si conferma regina incontrastata del lusso valdostano. Qui la richiesta media supera gli 8.000 €/mq, con un aumento del 24% rispetto al 2019.

Un mercato vivace, alimentato da un mix irresistibile: compravendite solide, turisti internazionali e un’offerta di seconde case limitata e di qualità.

Ma la vera sorpresa arriva da Valtournenche – Cervinia, dove la crescita è stata quasi “a doppia cifra larga”: da 2.937 €/mq a 6.740 €/mq in cinque anni.

Qui pesa moltissimo l’appeal del comprensorio del Cervino, che unisce sci ad alta quota, stagione lunga e investimenti infrastrutturali che stanno rivalutando tutto il territorio.

Il Piemonte tiene il passo: Sestriere e le località amate dai torinesi

Dal lato piemontese, la risposta è altrettanto forte.

Sestriere – icona assoluta per sciatori e investitori – supera oggi i 3.650 €/mq, segnando un +21%.

Un risultato trainato dalla posizione strategica, dal comprensorio della Via Lattea e dalla forte richiesta di seconde case da parte di torinesi e lombardi.

In crescita anche le altre località dell’arco alpino piemontese, soprattutto quelle con buona ricettività e stagioni lunghe, che negli ultimi anni hanno beneficiato sia dello smart working sia del turismo outdoor quattro stagioni.

Morgex e le altre chicche valdostane

La Valle d’Aosta, si sa, offre più di una perla.

Morgex, porta d’accesso a Courmayeur e ricercatissima per il mercato delle baite ristrutturate e dei piccoli appartamenti in centro, i valori hanno superato i 3.395 €/mq, crescendo del 19% dal 2019.

Un dato che conferma un trend preciso: le micro-località servite bene, con buon rapporto qualità/prezzo, stanno attirando una nuova generazione di acquirenti – giovani famiglie, professionisti “ibridi” tra città e smart working, investitori che puntano agli affitti brevi invernali ed estivi.

Perché la montagna cresce così tanto?

Le ragioni sono chiare:

  • Ricerca di qualità della vita: più natura, sport, aria pulita e spazi intimi.

  • Investimento sicuro: le località sciistiche non subiscono grandi oscillazioni.

  • Affitti brevi redditizi: prezzi settimanali altissimi nelle festività.

  • Domanda internazionale in aumento: soprattutto nelle mete top come Courmayeur.

  • Offerta limitata: poco nuovo costruito, molto ristrutturato di pregio.

La montagna non è più solo una fuga invernale, ma una scelta di lifestyle.

Il fascino eterno della casa in quota

Con l’inverno alle porte, Torino guarda – come sempre – alle sue montagne.

Oggi però lo fa con una consapevolezza nuova: acquistare una casa in montagna non è solo un vezzo, ma un investimento di valore, capace di unire piacere, redditività e patrimonio immobiliare.

Che sia Courmayeur per chi cerca il topSestriere per gli sportivi, o le piccole località della Val d’Aosta per chi desidera un rifugio intimo… il trend è chiaro: la montagna continua a salire. E non parliamo solo di altitudine.