ilTorinese

In Piemonte nuova ricerca di portalettere

Anche in Piemonte Poste Italiane è alla ricerca di portalettere da inserire con contratto a tempo determinato che si occuperanno del recapito postale (pacchi, lettere, buste, raccomandate, etc.) nell’area territoriale di propria competenza.

Per candidarsi è sufficiente inserire, entro mercoledì 22 ottobre, il proprio curriculum vitae sulla pagina web del sito posteitaliane.it, nella sezione “Carriere” dedicata a “Posizioni Aperte” in cui sono indicati i requisiti per partecipare alla selezione. In fase di candidatura, sarà possibile indicare l’area territoriale di preferenza.

I requisiti richiesti per la candidatura sono il possesso di un diploma di scuola media superiore con votazione minima 70/100 o diploma di laurea, anche triennale, è inoltre richiesta la patente di guida, in corso di validità, idonea alla conduzione dei mezzi aziendali. Non è richiesta alcuna conoscenza specialistica pregressa, il patrimonio di competenze ed esperienze che ognuno porta con sé è infatti per Poste Italiane un valore chiave.

Il Gruppo, che vede nella sua presenza capillare sul territorio uno dei propri asset strategici, rappresenta una realtà di primo piano nel panorama nazionale grazie anche all’attenzione che rivolge a temi di impatto sociale determinanti quali la sostenibilità, l’innovazione digitale e la coesione nazionale.

Educazione sessuo-affettiva a scuola, da Torino parte una petizione

La petizione per promuoverla. 

Il Festival Women and the City lancia  “Conoscere per rispettare. L’educazione che manca”

 

 In occasione della giornata inaugurale di Women and the City 2025, il festival diffuso dedicato alla parità di genere ideato da Torino Città per le Donne (TOxD), sarà lanciata la petizione “Conoscere per rispettare. L’educazione che manca”, un’azione concreta per promuovere l’introduzione strutturata dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole italiane.

 

La presentazione ufficiale della petizione, redatta da un gruppo di lavoro di socie per TOxD coordinato da Anna Mastromarino, Professoressa ordinaria di Diritto Pubblico Comparato all’Università di Torino e Presidente del Comitato Scientifico di TOxD, si terrà nella giornata dedicata alla violenza di genere “Educare all’amore è un atto politico”, che si svolgerà giovedì 23 ottobre al Campus Luigi Einaudi dell’Università di Torino.

 

“Conoscere per rispettare” nasce dalla convinzione che una scuola capace di illuminare le relazioni, proteggere i corpi e nutrire le coscienze sia il primo presidio contro la violenza e la disinformazione. L’obiettivo è chiedere al Ministero dell’Istruzione e del Merito di rendere obbligatoria e strutturale l’educazione sessuo-affettiva in tutti gli ordini scolastici, come già avviene nella gran parte dei Paesi europei.

 

L’Italia è oggi tra i pochi Stati dell’Unione – insieme a Bulgaria, Cipro, Lituania, Polonia e Romania – a non prevedere percorsi obbligatori di educazione sessuale e affettiva. Eppure, l’OMS raccomanda dal 2010 programmi educativi su questi temi sin dalla prima infanzia, e la stessa Convenzione di Istanbul (recepita dall’Italia nel 2013) invita gli Stati a promuovere una formazione mirata alla prevenzione della violenza di genere.

 

Nonostante la recente Legge 168/2023 (cosiddetta Legge Cecchettin) abbia riaffermato l’urgenza di un’azione educativa, oggi in Italia il tema resta frammentario e affidato alla discrezionalità dei singoli istituti. La petizione, elaborata da un gruppo di lavoro insediato nella primavera 2025, chiede che si passi finalmente a una progettualità nazionale, capillare e continuativa, garantita da docenti formati e da esperti del settore.

 

Durante tutto il festival – che si svolgerà a Torino dal 22 al 26 ottobre, con tappe successive il 5, 13 e 23 novembre – la petizione sarà presentata, ricordata e rilanciata in più occasioni, come parte integrante del percorso di riflessione su educazione, parità e prevenzione della violenza. Al termine della manifestazione, le firme raccolte saranno inviate al Ministro Giuseppe Valditara.

 

Women and the City 2025, dal titolo “Dove c’è parità c’è futuro”, offrirà oltre 100 eventi e 300 ospiti, tra cui Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace 2003, Emma HoltenRiccarda Zezza e Yvonne Sciò, con incontri, mostre e progetti diffusi anche in sette comuni piemontesi.

Al centro, i temi del presente: lavoro e welfare, salute fisica e psicologica, rappresentanza, sostenibilità, linguaggio e educazione sentimentale. Un tema centrale quest’ultimo che insieme alla petizione sarà dibattuto dalle studentesse e gli studenti di Torino che il 23 ottobre incontreranno Pietro Grasso, presidente della Fondazione Scintille di Futuro e lo psicoterapeuta e scrittore Alberto Pellai. La mattinata dedicata alla scuola che forma al rispetto, alla libertà e alla consapevolezza e all’azione collettiva contro i femminicidi sarà condotta dalla giornalista Elisa Forte, direttrice del Festival Women & the City e potrà essere seguita in streaming

https://youtube.com/@womenandthecity?si=86E1I0C9afJIgOyk 

 

Come ricorda Antonella Parigi, presidente dell’Associazione TOxD  promotrice del festival, “la parità si costruisce insieme, a partire dalla cultura. Perché dove c’è parità, davvero, c’è futuro.”

La petizione

Il programma online

Leitner presenta la stagione sciistica invernale, dal Piemonte all’Abruzzo

Ancora più confortevoli e sostenibili, gli impianti di risalita Leitner saranno protagonisti della stagione sciistica invernale che si aprirà fra poco più di un mese, con tante novità tra cabinovie, seggiovie e skilift che verranno inaugurati lungo tutta la penisola, dall’Abruzzo alla Valle d’Aosta, passando per Emilia Romagna, Piemonte, Trentino Alto Adige e Friuli. Il piano di modernizzazione, preso tutto assieme, vale circa 85 milioni di euro. Novità provengono dal comprensorio sciistico di Pila, in Valle d’Aosta: qui, già lo scorso anno, è stata realizzata la cabinovia Couis 1, che porta i passeggeri dal Couis 1 al ristorante panoramico Stella del Couis. Per la prossima stagione, è stata realizzata la cabinovia da Pila a Couis 1. In questo modo sarà possibile raggiungere in soli 30 minuti, da Aosta, il punto più alto, compreso il ristorante panoramico a oltre 2700 metri d’altitudine. Tra le opere più attese troviamo sicuramente la nuova seggiovia a sei posti “Glück” nel comprensorio sciistico altoatesino di Speikboden, in Valle Aurina. Si tratta del primo impianto “Ropera” al mondo, il nuovo standard per le ferrovie monofune, che offre il massimo in termini di prestazioni, sostenibilità, flessibilità, silenziosità, sicurezza sul lavoro e facilità di manutenzione di tutti i componenti. Proseguendo con le opere più rilevanti, le cabinovie a dieci posti, una delle novità più attese è la “GD10 La Crusc 1”, in Alta Badia, che consentirà di raggiungere la storica chiesa di La Crusc direttamente dalla valle. L’impianto, attivo tutto l’anno, offrirà in futuro un comodo servizio di trasporto con vista sul patrimonio culturale delle Dolomiti, soprattutto alle famiglie con bambini e le persone anziane. Passando al Veneto, sarà attiva la nuova “GD 10 Lezuo”, che trasporta gli appassionati di sport invernali lungo il Sellaronda del Passo Pordoi verso la Val di Fassa, e contribuirà a un importante aumento della velocità e all’eliminazione dei tempi d’attesa. Un grande passo verso la modernizzazione è stato compiuto anche nel comprensorio sciistico di Folgaria, nell’altopiano dell’Alpe Cimbra, in Trentino: la nuova cabinovia a dieci posti “Francolini” sostituisce la seggiovia a due posti, e mira ad aumentare la qualità turistica della regione sia in inverno sia in estate. Altro nuovo impianto da dieci posti è stato realizzato nel comprensorio sciistico altoatesino di Carezza, con la cabinovia “GD 10 Franzin”, che creerà un collegamento continuo tra Nova Levante e il Passo Carezza. Un’altra novità della stagione sciistica alle porte sarà la nuova cabinovia a dieci posti da Castelrotto alla zona ricreativa di Marinzen, sempre in Alto Adige, e già in funzione da qualche mese. Al posto della seggiovia precedente, gli sciatori potranno godersi il comfort delle cabine panoramiche EVO, mentre ammireranno la splendida vista sulle Dolomiti. Passando alle seggiovie a sei posti, alcune novità vi sono in Alta Badia, a Colfosco, dove sarà attivo l’impianto “CD 6 Forcelles”, mentre in Piemonte, ad Artesina, in provincia di Cuneo, tutto è pronto per la “CD 6 Turra-Cima Durand”, che garantirà un accesso più agevole all’altopiano della Turra. Per la nuova stagione si rinnovano altre storiche seggiovie biposto: una nel comprensorio sciistico abruzzese di Campo Felice e l’altra in Friuli, a Sella Nevea, grazie alla collaborazione pluriennale con il gestore Promoturismo.
La panoramica delle novità targate Leitner è completata da cinque skilift tra Alto Adige e Lombardia. Sciovie che contribuiscono in modo significativo alla promozione dello sci, facilitando l’avvicinamento a questo sport per gli sciatori di domani. La stagione dell’azienda altoatesina, accanto a cabinovie, seggiovie e skilift, vedrà anche il posto per un ascensore inclinato, realizzato per i Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026, in Val di Fiemme; accanto al trampolino di salto con gli sci, verrà inaugurato l’”IE 20 Predazzo”, che condurrà direttamente dalla zona di atterraggio al trampolino, con due fermate intermedie nella torre dei giudici di gara e nei posti degli allenatori. Il progetto prevede anche la modernizzazione dell’impianto di innevamento artificiale da parte di Demaclenko.

Mara Martellotta

“1979. L’inverno più buio”: Torino tra piombo, sogni e disillusioni

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TORINO TRA LE RIGHE

C’è una domanda che apre le porte alla storia: Qual è il peso specifico del piombo?
La risposta, forse, la conosce Paolo, giovane studente del Politecnico, idealista con l’anima appesantita da una stagione che ha il colore freddo della rassegnazione e l’odore acre della paura. È il 1979 e Torino è stretta nella morsa del terrorismo: un inverno cupo, carico di tensione, in cui i sogni di cambiamento si mescolano al sangue e alle contraddizioni.
Con il romanzo “1979. L’inverno più buio”, edito da Gilgamesh Edizioni, Luigi Schifitto ci conduce in un viaggio tra passato e presente, tra idealismo e giustizia, raccontando una vicenda potente che prende forma da un fatto storico realmente accaduto nella nostra città. Un attentato, una tragedia. E un diario: quello di Paolo, che quarant’anni dopo riemerge misteriosamente tra le mani del commissario Stefano Cavalli.
Il romanzo si sviluppa su due piani temporali intrecciati con grande perizia narrativa: da un lato, il Paolo ventenne, sospeso tra l’impegno politico e la disillusione; dall’altro, il Cavalli maturo, alle prese con le ombre di un passato che ancora brucia. La storia si costruisce attorno a un interrogativo che non riguarda solo la verità processuale, ma anche la responsabilità morale, collettiva e individuale.
La penna di Schifitto è lucida e coinvolgente, mai compiaciuta, capace di restituire il clima di quegli anni senza retorica. A rendere più vivido il quadro ci pensano anche i riferimenti musicali, da De André ai Ramones, che accompagnano la narrazione come una colonna sonora emotiva.
Il risultato è un romanzo malinconico, avvincente, tragico ma necessario, che riesce in un’operazione tanto ambiziosa quanto riuscita: fondere verità storica e finzione narrativa in un intreccio serrato e fluido.
Il personaggio di Paolo, con la sua lotta interiore, le sue fragilità e i suoi tormenti, è il cuore pulsante del libro. Ma è nel contrasto con il presente, e con il percorso del commissario Cavalli, che emerge tutta la potenza del romanzo. Il lettore viene trascinato in un’indagine che è prima di tutto umana, oltre che giudiziaria.
E poi c’è il finale. Un finale che non si dimentica, che sorprende e lascia un velo di malinconia addosso. Un epilogo coerente, emozionante, che dà senso all’intero viaggio.
Luigi Schifitto, siracusano di nascita e torinese d’adozione, insegna matematica e fisica in un liceo della città. Da anni scrive di Torino e per Torino. Tra i suoi lavori precedenti, ricordiamo L’uomo con lo zainettoDelitti di stagione e Una persona scorretta, tutti con protagonista il commissario Cavalli. Con questo nuovo romanzo, lo scrittore conferma la sua capacità di raccontare la città nei suoi chiaroscuri più profondi, mantenendo vivo il dialogo tra memoria e contemporaneità.
“1979. L’inverno più buio” non è solo un noir. È un promemoria. Un invito a non dimenticare. Un libro che ci obbliga a guardare indietro, per capire dove siamo oggi.
E forse anche per chiederci, ancora una volta, quanto pesa davvero il piombo.
Marzia Estini

Arte, valore e diritto: quando la collezione incontra il diritto

In un momento in cui il mercato dell’arte vive una trasformazione profonda, dove le transazioni sempre più complesse richiedono competenze che vanno ben oltre la semplice conoscenza del diritto civile, Torino si appresta a ospitare un dialogo che promette di gettare luce su uno dei settori più affascinanti e meno conosciuti della pratica legale contemporanea. Mercoledì 29 ottobre, alle 15.30, Sant’Agostino Casa d’Aste, in corso Alessandro Tassoni 56, a Torino, ospiterà la XII edizione di Art&Law Conversation, un appuntamento che riunisce attori chiave del panorama artistico, legale e finanziario nazionale.

L’evento, organizzato con il coordinamento dello Studio Legale Tributario Morabito, con forte vocazione in diritto dell’arte e pianificazione patrimoniale, rappresenta uno spazio di riflessione raro nel panorama italiano e un’occasione in cui artisti, collezionisti, professionisti del diritto e esperti di mercato si incontrano per discutere su questioni che definiscono il presente e il futuro del patrimonio culturale. Il titolo di questa edizione, “Arte, Diritto e Valore: nuove regole e nuove ricchezze”, cattura perfettamente il senso di una transizione in corso, dove le tradizionali categorie giuridiche incontrano le sfide poste da un mercato in costante  evoluzione.

Tra i relatori figurano nomi di spicco della comunità legale italiana specializzata nel settore. Francesco Fabris e Mattia Pivato porteranno la loro prospettiva su temi dove la competenza tecnica si intreccia necessariamente con questioni di sensibilità culturale e patrimoniale. Paolo Turati, direttore del Lab. Finanza Decentralizzata e docente di Saa Torino, affronterà la crescente finanziarizzazione degli investimenti in opere d’arte, un fenomeno che ha trasformato il collezionismo in uno strumento sofisticato di gestione del patrimonio.

L’evento è arrivato alla dodicesima edizione soprattutto grazie alla presenza di Simone Morabito, avvocato e presidente della Commissione di diritto dell’Arte dell’associazione scientifica BusinessJus e cofondatore di ArtLawyers, Morabito, figura ormai consolidata nel panorama nazionale del diritto dell’arte, che interverrà sul tema della successione e trasmissione del patrimonio artistico, argomento che tocca il cuore della questione: come il collezionista deve porsi di fronte a questioni che riguardano beni il cui valore non è solo economico, ma anche e soprattutto culturale e storico.

I professionisti (avvocati, commercialisti e specialisti del mercato dell’arte) insieme al pubblico, “converseranno” sul necessario approccio consapevole che il settore dell’arte richiede sempre di più. Non si tratta semplicemente di applicare norme giuridiche a operazioni commerciali: si tratta di comprendere le implicazioni che ogni transazione, ogni consulenza, ogni consiglio legale e fiscale comporta per il patrimonio culturale stesso. In una città come Torino, che ha profonde radici nella storia dell’arte e dell’antiquariato, questa sensibilità rappresenta un elemento distintivo.

L’agenda dell’evento spazia su tematiche di straordinaria attualità. Dalla questione dell’autenticità e della certificazione delle opere, con la necessaria rigorosità scientifica, alla conservazione e valorizzazione delle collezioni, passando per i profili tributari della successione del patrimonio artistico illustrati dalla dottoressa Marta Tosi. Ogni intervento contribuisce a costruire un quadro articolato e complesso di quello che significa, oggi, possedere, trasmettere, proteggere e valorizzare beni d’arte.

Particolarmente rilevante appare il contributo di Montani Tesei, che affronterà le nuove forme di partenariato pubblico-privato per il futuro della cultura, indicando una strada possibile per la contemporanea gestione del patrimonio artistico in un’epoca di risorse pubbliche ridotte. La presenza di Vanessa Carioggia, moderatrice dei lavori, garantirà una prospettiva attenta ai profili trasversali che collegano i diversi aspetti affrontati durante l’incontro.

Quello che distingue Art&Law Conversation dai convegni tradizionali è proprio questo: non si limita a illustrare lo stato dell’arte della normativa, ma tenta di comprendere come il diritto, il fisco e la pratica legale possano stare al passo con un mercato e una società che cambiano più velocemente di quanto i codici riescano a prevedere. È un esercizio di prospettiva, di visione, di responsabilità condivisa verso la preservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale.

Per chi opera nel settore artistico, sia da collezionista sia da professionista, per chi gestisce patrimoni e si interroga su come preservarli e trasmetterli, per chi semplicemente desideri comprendere meglio i meccanismi legali e finanziari che sottendono il mercato dell’arte contemporanea, questo appuntamento rappresenta un’occasione che difficilmente si ripete con questa qualità di contributi e con questa concentrazione di expertise.

La registrazione all’evento è aperta a chi desidera approfondire questi temi in compagnia di esperti riconosciuti a livello nazionale. Gli interessati possono contattare gli organizzatori all’indirizzo eventi@studiomorabito.eu  o info@santagostinoaste.it . L’accreditamento avviene attraverso la piattaforma Riconosco per gli avvocati. I dottori commercialisti possono registrarsi in loco. L’iniziativa gode del supporto del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torino che sarà presente con l’avvocato Stefano Tizzani e del Consiglio dell’Ordine dei Commercialisti: entrambi condividono l’impegno verso l’eccellenza nella comprensione e nella gestione del patrimonio artistico incarnato nella XII Art&Law Conversation.

Una nota finale merita di essere segnalata: in una fase in cui sempre più spesso il collezionismo privato si interseca con questioni pubbliche di preservazione culturale, il ruolo dell’avvocato specializzato in diritto dell’arte acquista una dimensione nuova. Non è più semplicemente un consulente legale, ma un professionista che deve possedere una comprensione profonda dei valori in gioco, della complessità delle operazioni, della responsabilità che accompagna ogni decisione. La comunità torinese ha la fortuna di poter contare su professionisti di questa levatura che dedicano la loro pratica a questi temi.

Art&Law Conversation rappresenta così non solo un momento di aggiornamento professionale, ma un’occasione per riflettere collettivamente su come vogliamo che il diritto accompagni la cultura nel nostro Paese.

Mara Martellotta

Al via le consultazioni sul Piano sociosanitario

Prima tappa, in Città Metropolitana di Torino, del percorso di consultazioni della quarta Commissione dedicate all’esame e all’adozione del nuovo Piano sociosanitario regionale 2025-2030, il documento strategico che definirà l’organizzazione e le priorità del sistema sanitario piemontese per i prossimi anni.

All’incontro hanno preso parte l’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, il presidente della Commissione Sanità, Luigi Icardi, e i vicepresidenti Davide Zappalà e Daniele Valle, insieme a numerosi consiglieri di tutte le forze politiche.

Questo primo appuntamento è stato dedicato agli Enti locali, alle Università e ai direttori di Asl e ospedali. Nel corso delle prossime settimane saranno ascoltati ordini professionali, sindacati, associazioni di categoria e realtà del terzo settore, per raccogliere osservazioni e proposte utili alla redazione del documento definitivo.

In mattinata sono stati auditi: Jacopo Rosatelli, assessore della Città di Torino, Elena Piastra presidente Ali Piemonte, Matteo Chiantore sindaco di Ivrea, Alessandro Errigo sindaco di Rivoli, Marco Bussone presidente nazionale Uncem, Franca Biglio presidente Anpci, Paola Cassoni vice rettrice Area medica e direttrice Scuola medicina, Filippo Molinari vicedirettore per piano strategico di Ateneo del Politecnico di Torino.

Nel pomeriggio sono intervenuti: Adriano Leli direttore generale Azienda sanitaria Zero, Roberto Gioachin direttore sanitario Azienda Zero e direttore Struttura complessa di emergenza sanitaria territoriale 118, Michele Morandi direttore sanitario Asl Città di Torino, Carlo Conte direttore amministrativo Asl To 3, Luigi Vercellino direttore generale Asl To 4, Bruno Osella direttore generale Asl To 5, Salvatore Nieddu direttore generale Istituto di Candiolo, Anna Sapino direttore scientifico Istituto di Candiolo, Roberto D’Angelo direttore amministrativo Aou San Luigi, Luca Maina responsabile SS Pianificazione strategica e governance Aou San Luigi e Marina Raciti direttore qualità risk management e accreditamento Aou Città della salute e della scienza di Torino.

Sono intervenuti per chiarimenti: Monica Canalis Gianna Pentenero (Pd), Alice Ravinale (Avs), Roberto Ravello (Fdi) e gli stessi presidente Icardi e vicepresidente Valle.

Ufficio Stampa CRP

Luciano Berio, compositore, nel Centenario della nascita 

Nel corso dei secoli la musica ha subito naturali trasformazioni, dal periodo rinascimentale al serialismo integrale del suono nato nel secolo scorso. Felix Mendelssohn, compositore del periodo romantico tedesco, dopo quasi un secolo ha ripescato le grandi opere dimenticate di Johann Sebastian Bach, generando il repertorio musicale. Lo stile contrappuntistico di Bach fu in parte conservato da Carl Philipp Emanuel, il figlio più famoso definito il Bach di Amburgo, ricco di idee e molto ammirato da Haydn. Il genio paterno invece non era affine al figlio più giovane Johann Christian che aveva privilegiato l’elemento armonico e lo stile galante, precursore del classicismo e molto influente su Mozart.

Dopo tanti anni di attesa non si è ripetuto il fenomeno musicale del ’68, lo sciame sismico giunto dall’Inghilterra ormai esaurito ed immerso nel sonno spettrale degli ultimi decenni, splendido miraggio assopito in una società liquida senza valori dove il culto dell’immagine scorre velocemente riducendo l’ascoltatore a semplice pubblico ipnotizzato da false illusioni. L’argomento principale mancante di questo vuoto è stato riempito sapientemente nel 1972 da Luciano Berio (*Oneglia 24-10-1925 +Roma 2003), compositore e pioniere dell’avanguardia europea. La sera del 22 febbraio, una settimana dopo la chiusura del Festival di Sanremo in piena crisi con riduzione della doppia interpretazione introdotta nel 1957, richiesta di sciopero e l’amara prospettiva di sospensione del programma, sul secondo canale Rai andava in onda la prima delle dodici puntate di “C’è musica & musica”.

La coraggiosa serie ideata da Berio proponeva al pubblico televisivo l’alternativa di una nuova estetica, utilizzando nuove forme sperimentali di comunicazione musicale e sapere umanistico. Le varie problematiche sulla scrittura e sul pensiero musicale furono esposte tramite oggetti sonori dal barocco di Monteverdi ai contemporanei Beatles, commentati da importanti personaggi internazionali quali Bernstein, Cage, Boulez, Messiaen, Stockhausen, Sanguineti, Donatoni e Dallapiccola. Le puntate furono replicate sulla stessa rete da marzo a giugno e pubblicate da Feltrinelli nel 2013 con commenti di Michele Dall’Ongaro, direttore musicale di Rai Radio Tre. Nel primo Studio di Fonologia Musicale della Rai di Milano, Berio aveva approfondito con Bruno Maderna la ricerca sonora delle interazioni acustiche tra strumenti, suoni elettronici e parola, affermandosi come autorevole esponente di musica sperimentale.
In “Omaggio a Joyce”, le risorse espressive della mezzosoprano americana e prima moglie Cathy Berberian unite alla rielaborazione elettroacustica crearono una dialettica e un nuovo linguaggio parlato onomatopeico. Tra i vari premi ottenuti da Berio ricordiamo il “Leone d’oro alla carriera” alla Biennale di Venezia, diversi ” Honoris Causa” e il “Premium Imperiale” giapponese. Promotore di musica contemporanea, insegnò nelle prestigiose accademie di Europa e Stati Uniti e a Firenze fondò l’istituto “Tempo Reale”, utilizzando nuove tecnologie e applicazioni elettroniche. Tra i suoi allievi figura Giulio Castagnoli, docente del Conservatorio Verdi di Torino aperto ai diversi contesti artistici con la passione per la fisica acustica, autore di saggi sui suoi mentori Berio, Donatoni e Ferneyhough. Compositore di musica espressiva formata da suoni materici, parafrasa i pensieri musicali del passato con la tipica complessità, per certi aspetti, di Olivier Messiaen.

L’interesse di Berio verso la musica di Castagnoli si era concretizzato dopo il loro incontro a Bonn, dirigendo egli stesso nel 1992 al Comunale di Bologna i “Madrigali per Orchestra” di Castagnoli e nel 2002 commissionandogli per l’Accademia di Santa Cecilia il “Concerto per violoncello e doppia orchestra”. Per il centenario della nascita di Berio, Castagnoli e Andrea Basevi del Conservatorio Paganini di Genova sono stati ospiti della terza sessione del Convegno di Rimini del 19 ottobre 2025, una tavola rotonda dal titolo “Abitare la melodia, due compositori tra le architetture di Luciano Berio”, dedicata alla tecnica sapiente e alla vena creativa del maestro. Con i due compositori, Berio aveva completato e orchestrato l’opera di Sergio Liberovici “Maelzel o delle macchinazioni”, pubblicata nel 1995 da Casa Ricordi. In questo inizio di secolo la musica contemporanea è in fase di cambiamento, percorsi sempre più individuali e scritture meditate non condivise, confusione in atto anche nelle arti figurative.
Armano Luigi Gozzano

Dumsedafe ospita il direttore dell’Asl di Torino Carlo Picco

 

Al via il trittico di incontri dedicato al territorio

Lunedì 27 ottobre 2025, alle ore 12.30, nelle sale storiche dell’Unione Industriali di Torino, Dumsedafe incontrera’ il dottor Carlo Picco, direttore generale dell’ASL Città di Torino, per un appuntamento dal titolo “PNRR socio-sanitario a Torino, un’occasione straordinaria per il territorio”. Con questo incontro si apre un trittico dedicato al territorio, ideato e organizzato da Dumsedafe di Piero Gola, realtà ormai riconosciuta per la qualità e l’interesse delle sue iniziative di approfondimento culturale e sociale.

Piero Gola

Durante l’incontro, il dottor Picco illustrerà l’impatto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sul sistema sanitario torinese, concentrandosi sui circa quaranta interventi previsti in città.
Un numero che dà la misura della portata delle trasformazioni in corso e consente di mantenere il focus sul livello locale, evitando dispersioni sul più ampio e complesso quadro nazionale.

L’attenzione sarà rivolta in particolare all’edilizia sanitaria, ambito strategico per il miglioramento delle strutture e dei servizi destinati ai cittadini.
La scelta di concentrare l’analisi sulla realtà torinese permette di comprendere meglio i processi in atto e di valorizzare l’impatto concreto del PNRR sul territorio.

Carlo Picco è medico e dirigente sanitario con una lunga esperienza nella gestione dei servizi pubblici di salute.
Dopo aver diretto per diversi anni l’ASL di Alessandria e successivamente quella di Asti, nel 2020 è stato nominato direttore generale dell’ASL Città di Torino, ruolo nel quale ha affrontato le sfide della pandemia e promosso una serie di progetti di riorganizzazione e potenziamento delle strutture sanitarie locali. La sua attività si distingue per l’attenzione al territorio, la promozione della medicina di prossimità e l’integrazione dei servizi socio-sanitari, in coerenza con gli obiettivi strategici del PNRR.

Ancora una volta, Piero Gola e la sua creatura si confermano promotori di momenti di dialogo e conoscenza di alto livello, capaci di unire attualità, competenza e attenzione concreta ai bisogni del territorio.

1ª Giornata regionale dell’ascolto. Un impegno concreto contro la solitudine e l’abbandono sociale

Si è tenuta oggi, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris, la conferenza di presentazione della 1ª Giornata regionale dell’ascolto per la prevenzione e il contrasto alla solitudine e all’abbandono sociale, istituita con la Legge Regionale n. 14 del 24 luglio 2025, sottoscritta dal Consigliere regionale Sergio Bartoli, Presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio Regionale del Piemonte.

Alla presentazione hanno preso parte il Presidente del Consiglio regionale Davide Nicco, il Consigliere Silvio Magliano, promotore dell’iniziativa legislativa, insieme a rappresentanti delle istituzioni, del mondo del volontariato e del Terzo Settore, tra cui la Caritas, Telefono Amico Torino e l’Associazione La Tazza Blu.

La nuova legge sancisce l’impegno della Regione Piemonte nel promuovere politiche di prevenzione della solitudine e del disagio relazionale, istituendo una giornata regionale – da celebrarsi ogni anno il 21 ottobre, in concomitanza con la Giornata mondiale dell’ascolto – e un Osservatorio regionale per l’ascolto e il contrasto all’abbandono sociale, che coordinerà le attività dei soggetti pubblici e privati impegnati in questo ambito.

“L’ascolto è la prima forma di cura – ha dichiarato Sergio Bartoli –. In un tempo in cui l’indifferenza rischia di isolare le persone più fragili, questa legge rappresenta un segnale importante: la Regione Piemonte riconosce il valore dell’ascolto come strumento di coesione sociale e di prossimità umana. È un passo avanti verso una comunità più attenta, solidale e capace di non lasciare indietro nessuno.”

La Giornata regionale dell’ascolto sarà anche l’occasione per valorizzare le tante realtà del territorio che operano silenziosamente accanto a chi vive momenti di solitudine, creando una rete di solidarietà tra istituzioni, volontariato e cittadini.

Telefono Amico Torino. Serata Open per la Giornata Regionale dell’Ascolto

Telefono Amico Torino – L’ascolto. Serata Open per la Giornata Regionale dell’Ascolto

Martedì 21 ottobre prossimo, alle 20,30, a Torino, presso CSV Vol.TO, in via Giolitti 21, al secondo piano, si terrà una serata speciale in occasione della prima Giornata Regionale dell’Ascolto per la Prevenzione e il Contrasto alla solitudine e all’abbandono sociale, recentemente istituita in Piemonte. Si tratta di un’occasione per riflettere sull’importanza dell’ascolto, conoscere da vicino il metodo di lavoro di Telefono Amico Torino e sperimentare momenti di condivisione.

L’evento è aperto a tutti e sarà un momento di ascolto, empatia e connessione.

Info: info@telefonoamicotorino.it

Mara Martellotta