Due ore di concerto che spazieranno dai grandi brani della tradizione Gospel, ricchi di spiritualità, alle composizioni più recenti con trascinanti sonorità soul e funky.
Interazione, canto, aggregazione e condivisione sono i temi fondamentali su cui si sviluppa il progetto del Sunshine Gospel MASS Choir che rappresenta una vera e propria esperienza formativa, una possibilità di creare connessioni tra le persone, immergendosi nella cultura gospel più pura e veritiera, in compagnia delle sue eccellenze.
Padrone di casa dell’evento il Sunshine Gospel Choir al gran completo che, dopo aver conquistato il Golden Buzzer di Joe Bastianich nell’edizione 2020 di “Italia’s Got Talent”, è stato eletto nel 2024 il miglior coro d’Europa presso la prestigiosa Royal Albert Hall di Londra, vincendo il concorso “How Sweet The Sound”, uno dei concorsi americani Gospel di maggior prestigio. Oltre ad essere stato protagonista in mondo visione della cerimonia di apertura delle FISU World University Games Winter 2025 e delle Special Olympics World Winter Games.
Sul palco gli immancabili:
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Maestro e Minister Alex Negro
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la cantante e vocal coach Rosanna Russo
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il Bluesman Joe Nicolosi.
Performers speciali dagli Stati Uniti cinque stelle internazionali del gospel:
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Noreda Graves, cantante degli Harlem Inspirational
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Pastor Edward “Busta” Fields da Filadelfia
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“Overseer” Rodney Bradley da New York
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Minister Tyree Miller da Filadelfia
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Pastor Maryta Fields, vincitrice del concorso “Best Afro-American voice” presso l’iconico Apollo Theatre di New York
Il concerto sarà accompagnato dalla band live composta da Silvano Borgatta e Paolo Gambino al piano e tastiere, Michele Bornengo al basso, Mario Bracco alla batteria e Federico Memme alla chitarra.
Alex Negro, anima e cuore del Sunshine dichiara: “Questi ultimi anni sono stati assolutamente eccezionali per il nostro coro. Abbiamo ricevuto così tanta energia e calore che era doveroso restituirne almeno una parte. Torino è la nostra casa e non potevano che organizzare qui l’evento eccezionale che è il MASSChoir, tra la gente che ci vuole bene, stretti in un grande abbraccio. Il Gospel è condivisione, ha la capacità magica e curativa di creare aggregazione e rete tra le persone, di fare del bene. Per questo abbiamo voluto sposare ancora una volta una causa del cuore devolvendo parte dell’incasso dell’evento all’AITF, Associazione Italiana Trapianti di Fegato. Nel 2015 siamo riusciti ad acquistare grazie al MASS un’ambulanza per la Croce Rossa; quest’anno contiamo di fare meglio, con l’aiuto del nostro pubblico.”
INFO BIGLIETTI
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I biglietti per l’evento sono in vendita:
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Per maggiori informazioni o per la prenotazione di gruppi è possibile scrivere all’indirizzo e-mail info@sunshinegospel.com e consultare il sito ufficiale |
Il baldo direttore del Centro Gobetti non finisce mai di stupire. Adesso ci dà lezioni sullo spirito del Martinetto, facendone una descrizione geografica e pseudo storica. Va bene che anche lui scriva del Martinetto perché a 81 anni dalla morte gloriosa del Gen. Giuseppe Perotti e degli uomini del Comitato Militare del CLN Piemontese è giusto che a tutti indistintamente sia garantito il diritto di scrivere liberamente. Ma due cose non dovrebbero essere permesse al direttore: ignorare in primis il racconto straordinario di Valdo Fusi “Fiori rossi al Martinetto” che esprime come nessun altro lo spirito di quel tragico evento a cui egli stesso partecipò come testimone straordinario e quasi vittima predestinata. Il libro di Fusi è uno dei più belli della Resistenza che travalica la politica e gli odi, rivelando il patriottismo senza retorica delle vittime fucilate al Poligono nel 1944. Ebbe la prefazione di Alessandro Galante Garrone e poi di Marcello Maddalena. Come curatore di quel libro sono indignato dell’oblio riservato ad esso. Il direttore evidentemente non sa o non vuol sapere, chiuso come è nel suo settarismo politichese chi sia stato Valdo Fusi morto nel 1975. Quegli uomini del Martinetto gridarono viva l’Italia, un grido geneticamente estraneo a certo culturame, come avrebbe detto Mario Scelba che conobbe da vicino il clima post resistenziale comunista.

