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Venaria celebra Michele Lessona

Il programma proseguirà sabato 9 novembre 2024 a Venaria Reale e al Museo Regionale di Scienze Naturali a Torino

Michele Lessona, poco conosciuto ai più, è stato personaggio illustre dell’800 e tante sono le lezioni che da lui e grazie a lui possiamo ancora apprendere.

In un’epoca caratterizzata da forte complessità, la conoscenza e la consapevolezza diventano per la società strumenti indispensabili per interpretare e affrontare la realtà. 

È in questo contesto che la Città di Venaria Reale, con il suo Assessorato alla Cultura, in continuità con le iniziative realizzate nel corso del 2023 in occasione del bicentenario della nascita di Lessona, ha promosso un percorso di promozione e valorizzazione della sua figura, che coinvolge tante rilevanti istituzioni del mondo culturale e scientifico.

Michele Lessona è stato pioniere della comunicazione scientifica, è nato a Venaria Reale il 20 settembre 1823 e ha dedicato una parte importante della sua vita da studioso e scienziato in diverse istituzioni di Torino, come Direttore del Museo di Scienze Naturali, Direttore dell’Accademia delle Scienze e Senatore del Regno.

Città di Venaria Reale, Regione Piemonte, Museo Regionale di Scienze Naturali, Dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi dell’Università degli Studi di Torino, Ente di gestione delle aree protette dei Parchi Reali, Consorzio delle Residenze Reali Sabaude La Venaria Reale, Ordine dei Biologi di Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, si sono uniti per un progetto di cittadinanza scientifica che prende il suo avvio con i Lessona Days.

È così che è stato progettato il calendario di eventi tra Venaria Reale e il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, per farci accompagnare da Michele Lessona nella comprensione di quanto la scienza riguardi la vita di tutte le cittadine e di tutti i cittadini e di quanto sia importante contribuire alla costruzione di legame forte e costante tra scienza e società, attraverso percorsi di conoscenza e di responsabilizzazione con particolare attenzione per le nuove generazioni, rispetto alle quali sentiamo il dovere di investire le nostre migliori energie.

Un programma di attività che inaugura giovedì 24 ottobre incontrando Beatrice Mautino, biotecnologa e divulgatrice scientifica, che racconterà quanto sia importante “Prendere la scienza sul serio senza prendersi troppo sul serio”.

Venerdì 25 ottobre inizia alle ore 18 l’incontro “Il restauro della lapide commemorativa di Carlo Lessona e la sua storia”, reso possibile grazie al contributo dell’AVTA – Associazione Venariese Tutela Ambiente. Interverranno Marie-Claire Canepa, restauratrice e docente universitaria, responsabile del Laboratorio manufatti lapidei del Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale e Andrea Scaringella, studioso di Lessona e autore di “Carlo Lessona e l’antico epitaffio. Un’indagine storica”.

Sempre venerdì 25 il climatologo, docente universitario e giornalista scientifico Luca Mercalli presenterà la sua Lectio Magistralis “La comunicazione scientifica: Michele Lessona, un pioniere dell’800 che parla al futuro”, alle ore 21 nella Cappella di Sant’Uberto della Reggia di Venaria, in piazza Repubblica.

Sabato 26 ottobre due gli appuntamenti presso la biblioteca civica Tancredi Milone: alle ore 10.30 Luca Mercalli condurrà un laboratorio per famiglie dal titolo “La comunicazione del cambiamento climatico, tra realtà scientifica e fake news”. Alle ore 18 Alfonso Lucifredi, naturalista, giornalista e scrittore di scienza e viaggi, ci affascinerà con il racconto “Dal Belpaese alla giungla: avventure e disavventure dei grandi naturalisti italiani del XIX secolo”.

Il Parco naturale La Mandria sarà protagonista di questo intenso programma, domenica 27 ottobre: alle ore 11 nella Sala Scudieri di Borgo Castello Giorgio Volpi, laureato in Chimica e Scienze Naturali, tecnico scientifico presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Torino, parlerà di quanto sia importante la capacità di adattamento e spiegherà che “La natura lo fa meglio (e prima). Le sorprendenti invenzioni tecnologiche che la natura suggerisce all’uomo”.

A seguire, alle ore 12, con ritrovo sempre a Borgo Castello, la partenza della Passeggiata narrata “Storia di un uomo che cammina tra gli alberi”, con lo scrittore e poeta Tiziano Fratus.

La giornata si concluderà alle ore 16 con lo spettacolo “Michele Lessona. Un soldato della Scienza”, dedicato alla narrazione dell’avventurosa vita dell’illustre scienziato e tratto dal libro di Andrea Scaringella “Il taccuino di Lessona. Avventure, scritti e pensieri di un protagonista dell’Ottocento”.

I Lessona Days proseguiranno sabato 9 novembre con una giornata tutta dedicata a Michele Lessona che si snoderà tra il Museo Regionale di Scienze Naturali e sedi diverse di Venaria Reale.

Il progetto è reso possibile anche grazie alla partecipazione e alla collaborazione di Silvia Lessona, pronipote dello scienziato, e di Pietro Passerin d’Entrèves, studioso di Scienze della Vita e di Biologia dei Sistemi e profondo conoscitore di Lessona. L’intera iniziativa è realizzata con il supporto di Fondazione Via Maestra, Biblioteca civica Tancredi Milone, Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, Pro Loco Altessano-Venaria Reale e AVTA – Associazione Venariese Tutela Ambiente.

L’ingresso agli eventi è gratuito e su prenotazione, fino ad esaurimento posti, al seguente indirizzo web: https://www.eventbrite.com/cc/lessona-days-2024-3732389

Solo per l’evento del 25 ottobre al CCR La Venaria Reale, prenotazioni al seguente link: https://www.centrorestaurovenaria.it/lessona-days-il-restauro-della-lapide-commemorativa-di-carlo-lessona

Informazioni: cultura@comune.venariareale.to.it

Telefono: 0114072 420/240/243

Sito web: www.comune.venariareale.to.it

Social: Facebook Città di Venaria Reale – Instagram cittadivenariareale

Aperto il cantiere per rilanciare la Casa Olimpia di Sestriere

Un passo in avanti per il rilancio di Casa Olimpia quale centro per l’animazione culturale nelle montagne olimpiche: sono iniziati i lavori per la manutenzione straordinaria e l’adeguamento alle normative dell’ex casa cantoniera di Sestriere, concessa in comodato al Comune a seguito della stipula di una convenzione che sarà prossimamente rinnovata. È prevista una spesa di quasi 250.000 euro a carico della Città metropolitana, del cui patrimonio immobiliare Casa Olimpia fa parte. Il cantiere aperto a Sestriere rientra in un più ampio programma di manutenzione straordinaria delle case cantoniere e dei magazzini che sono utilizzati dal Dipartimento Viabilità e Trasporti per le attività di gestione della rete stradale di competenza della Città metropolitana di Torino. Oltre che sulle facciate dell’edificio, sono previsti interventi per il ripristino e l’adeguamento normativo dell’ascensore interno, per la messa a norma degli allacciamenti ai pubblici servizi e di alcune interferenze. L’amministrazione locale ha espresso l’intenzione di collocare a Casa Olimpia la biblioteca comunale e di riprendere ad organizzarvi attività culturali permanenti, mostre, cicli di conferenze, incontri con i protagonisti della cultura, dello sport e della montagna in generale.
“Casa Olimpia è un luogo della memoria, come ex casa cantoniera e come punto immagine della Provincia nel periodo olimpico e post-olimpico. – sottolinea il Vicesindaco metropolitano con delega ai lavori pubblici Jacopo Suppo – Ma può e deve tornare ad essere un luogo in cui si gioca una partita importante per l’attrattività turistica e culturale del territorio”.

UN PO’ DI STORIA

Era il rifugio dei cantonieri quando le bufere di neve imperversavano e tenere aperta la Statale 23 del Sestriere era, più che un lavoro, un’impresa. Ha continuato, almeno in parte a svolgere la funzione di ricovero notturno di uomini e mezzi, ma, nel frattempo, è diventata il punto-immagine della Provincia di Torino nei giorni in cui Sestriere era il cuore pulsante delle Olimpiadi Invernali del 2006, teatro delle gare di sci alpino. Durante le Paralimpiadi vi si è installata la “Casa Italia” che accoglieva ogni pomeriggio e sera gli atleti, i dirigenti e i giornalisti. Poi, dal dicembre del 2006, la storica Casa Cantoniera di Sestriere, è diventata Casa Olimpia, il luogo in cui la cultura, la musica, l’alpinismo e lo sport si sono dati appuntamento per animare i pomeriggi le serate del “Colle”. La “Cantoniera” fu edificata nel 1864 quando il Governo del neonato Regno d’Italia decise che la strada del Sestriere doveva essere tenuta in ordine tutto l’anno e che i viaggiatori che si inerpicavano fino ai 2.000 metri di quel Colle allora disabitato dovevano poter contare su un punto di rifugio e soccorso. A Casa Olimpia sono passati e hanno lasciato il loro segno praticamente tutti i grandi nomi della letteratura e della musica italiana, insieme ad autorevoli giornalisti, ad alpinisti di fama mondiale e ad una schiera di campioni dello sport che va dai calciatori della Nazionale di calcio al “Cannibale” dello slittino Armin Zoeggeler. Comune e Città metropolitana hanno deciso di unire le forze per cogliere le opportunità che una struttura così centrale nell’abitato di Sestriere e così vicina alle piste da sci in inverno e al campo da golf in estate offre a coloro che vogliono impiegare in modo costruttivo le ore di relax dopo l’attività sportiva.

Chiusura invernale per la strada provinciale 32 della Valle di Viù

Scatta anche per la strada provinciale 32 della Valle di Viù, a partire da lunedì 21 ottobre, la chiusura invernale del tratto compreso tra il km 32+500 e il km 37+160, vale a dire tra l’abitato di Margone e il lago di Malciaussia, nel Comune di Usseglio. La provinciale 32 è una strada di alta montagna (il lago di Malciaussia si trova a quota 1805 metri), con andamento molto tortuoso e carreggiata di larghezza limitata, e, anche per la presenza di valloni con frequenti fenomeni valanghivi, non è possibile svolgere il servizio sgombroneve in sicurezza. Inoltre, prima della stagione invernale occorre smontare le protezioni marginali, che verrebbero divelte dalle slavine, e che verranno ricollocate per la riapertura primaverile.

Il servizio Viabilità della Città metropolitana ha disposto, inoltre, la chiusura temporanea – dalle 8,30 di lunedì 21 alle 17,30 di venerdì 25 ottobre e dalle 8,30 di lunedì 28 alle 17,30 di mercoledì 30 ottobre – della strada provinciale 13 di Front, dal km 22+820 al km 23+180, nel Comune di Valperga. Il provvedimento è motivato da lavori di sostituzione di una condotta idrica e fognaria, che saranno realizzati da Smat Spa, e riguarda tutti i veicoli, ad eccezione dei mezzi di soccorso e di quelli dei residenti e dei clienti degli esercizi commerciali; il percorso alternativo è segnalato in loco.
Da segnalare anche la proroga per tutto il mese di novembre della chiusura della Sp 61 di Issiglio dal km 2+300 al km 2+800, nel Comune di Vidracco, per lavori di adeguamento della strada.

Segnaliamo due provvedimenti di senso unico alternato, con possibilità di chiusura completa se le caratteristiche della strada e dei lavori lo richiedono:
– a Castagneto Po, lungo la strada provinciale 99 di San Raffaele Cimena, dal km 3+940 al km 4+572 e dal km 5+575 al km 5+727, fino a venerdì 25 ottobre dalle 8 alle ore 18 di tutti i giorni lavorativi, per lavori di ripristino della copertura bituminosa successivi alla posa di fibra ottica;
– a Ceresole Reale, lungo la strada provinciale 50 del Nivolet, nel tratto compreso tra il km 4+900 e il km 6+700da martedì 22 ottobre a venerdì 1 novembre, limitatamente ai giorni lavorativi, per lavori di manutenzione della pavimentazione stradale

Culle per la vita in ogni struttura sanitaria con un reparto di pediatria o neonatologia

Un’opportunità in più di accoglienza e vita per le cittadine piemontesi

Il Consiglio Regionale ha approvato oggi un Ordine del Giorno presentato dal Gruppo Consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale che impegna la Giunta Regionale a predisporre tutte le iniziative necessarie per la collocazione di una “culla per la vita” in ogni struttura sanitaria sul territorio regionale che disponga di un reparto di pediatria o neonatologia e ad attuare una opportuna campagna di informazione in tutta la regione.

La Culla per la vita è un dispositivo riscaldato e collegato con i servizi sanitari di primo soccorso nel quale le madri in difficoltà possono lasciare il neonato in totale anonimato, aprendo la strada a un percorso di adozione, senza riconoscerlo.

La culla per vita è un’opportunità che affianca il percorso del parto in anonimato e un’alternativa a gesti estremi di disperazione, in quanto offre alla madre l’opportunità di lasciare il neonato con la certezza che in breve tempo incontrerà persone e sanitari pronti a prendersene cura.

Ci auguriamo che quest’Ordine del Giorno trovi quanto prima completa attuazione, diffondendo la culla per la vita in tutte le strutture sanitarie piemontesi che dispongano di un reparto di neonatologia o pediatria e che un’adeguata campagna informativa porti a conoscenza di questa opportunità il maggior numero possibile di cittadine e cittadini piemontesi.

I dati pubblicati dall’Istat e relativi al 2023 riportano un calo delle nascite rispetto al 2022 del 3,4%: l’anno scorso sono nati soltanto 379.890 bambini, con un record negativo di 1,2 figli per donna che colloca l’Italia agli ultimi posti al mondo per natalità. Quello relativo alle “Culle per la vita” è soltanto un piccolo passo, ma nel corso della legislatura il nostro Gruppo si impegnerà perché siano messe in campo tutte le azioni possibili a favore della famiglia e della natalità.

Attualmente in Piemonte sono operative tre “Culle per la vita”:

  •  Casale Monferrato – Movimento per la Vita (via Gonzaga 65);
  • Giaveno (TO) – Centro Accoglienza alla Vita l’Annunciazione (via Rametti angolo via Seminario – di fronte all’ospedale);
  • Torino – Movimento per la Vita, presso Ser.MI.G (Arsenale della Pace, piazza Borgo Dora 61).

Silvio Magliano, Capogruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale in Consiglio Regionale

Sergio Bartoli

Mario Salvatore Castello

L’isola del libro: personaggi famosi

 

RUBRICA SETTIMANALE A CURA DI LAURA GORIA

 

 

 

Robert Jobson “Catherine Principessa di Galles” -Rizzoli- euro 20,00

E’ bellissimo il ritratto di Kate Middleton tracciato dal biografo reale (da 35 anni) Robert Jobson in “Catherine Principessa del Galles”.

E giusto per chiarire subito un punto: la commoner che sarà futura regina d’Inghilterra non corrisponde minimamente all’immagine velenosa delineata dai Sussex.

Jobson ripercorre la vita della Principessa, a partire dall’ infanzia felice in una famiglia accudente e solida, che ha saputo forgiare la giovane donna empatica e sensibile che oggi affronta la sfida peggiore, dimostrando una forza d’animo che ha incantato il mondo.

La biografia si legge con la scorrevolezza di un romanzo e si affaccia dietro la banale immagine della favola reale. Jobson sfata alcuni preconcetti e mette in chiaro delle nozioni fondamentali.

Kate non è affatto l’arrampicatrice sociale millantata da voci malevole; ha sposato William per amore e poi si è impegnata a fondo, con intelligenza e serietà, nel duro lavoro che le impone il suo importantissimo ruolo a corte.

E’ la donna che ha saputo dare stabilità e una famiglia al principe William, del quale non è gelosa; anzi, da creatura superiore e sicura di sé, ignora i vari pettegolezzi su eventuali infedeltà.

Altro dato importante, ha cercato di fare riappacificare William con il fratello Harry e la moglie Meghan; però dopo i loro vari colpi bassi ora la fiducia è venuta meno.

Poi la tempra della sua personalità è stata lampante nell’ultimo anno in cui ha combattuto con un tumore e la chemioterapia. Al primo posto mette sempre i figli e il marito; ma non dimentica certo gli impegni reali e la fedeltà nei confronti di re Carlo, che la stima profondamente e la ama come una figlia.

Lascio a voi lettori scoprire pagina dopo pagina chi è veramente questa splendida e straordinaria donna dal carattere pacifico, calmo e sempre disponibile verso gli altri; capace di trovare sagge soluzioni ai vari problemi che via via le intralciano il cammino. E non si può che amarla e tifare per lei.

 

 

Ursula Beretta e Maria Vittoria Melchioni “John Kennedy Jr. & Carolyn Bessette. Due icone immortali” -Minerva Edizioni- euro 23,00

Belli, ricchi, talentuosi, di successo; ma anche travolti da un destino tragico. Il 16 luglio del 1999 il Piper guidato da John F. Kennedy Jr. precipita al largo di Martha’s Vineyard e si inabissa con a bordo la moglie Carolyn Bessette e la sorella di lei Lauren. Un volo disgraziato e una morte prematura che li catapulta direttamente nel mito.

L’erede maschio della dinastia più famosa d’America e la bellezza magnetica che riuscì a portarlo all’altare furono la coppia più amata, glamour e sofisticata del jet-set negli anni ’90. Le loro vite e il loro matrimonio, 25 anni dopo, sono ora raccontati in questa biografia che finalmente mette ordine nel mare magnum dei pettegolezzi e pseudo scoop che li circondarono.

Le autrici hanno letto e scandagliato ogni informazione su di loro e si sono divise i compiti. Maria Vittoria Melchioni ha curato la parte dedicata a John Kennedy Jr.; mentre Ursula Beretta si è concentrata su quella di Carolyn Bessette.

Il risultato è questo libro che li racconta attraverso le loro biografie, scritto con ritmo incalzante, perfetto anche come sceneggiatura per un biopic.

Ci si ritrova dietro le quinte della leggenda e si scopre che, al di là della fiaba, la coppia stava scricchiolando.

Lui abituato alla ribalta e ai riflettori fin dal primo respiro. Entrato nel cuore di tutti con l’immagine del bambino che saluta la bara del padre, il Presidente degli Stati Uniti d’America assassinato a Dallas. Poi adulto impegnato nella complicata sfida editoriale di “George”.

Lei alta, magrissima, pelle diafana, occhi di un azzurro quasi alieno, niente trucco, solo il rossetto. Eleganza innata e uno stile minimalista, con una carriera di successo nel mondo della moda. Carattere affabile e disponibile, benvoluta da tutti quelli che incrociavano il suo tragitto.

Però soffriva moltissimo per l’esagerata esposizione mediatica: inseguita dai flash appena metteva piede fuori dal lussuoso loft di Tribeca, si sentiva braccata e dolorosamente esposta.

Nel libro scoprirete le loro vite, come Carolyn sia riuscita a tenere sulla corda il golden boy e a farlo capitolare; luci e ombre del loro amore. Furono l’emblema di uno stile che ancora oggi sembra un modello a cui ispirarsi.

 

 

Sunita Kumarnair “C B K. Carolyn Bessette Kennedy. A life in fashion” -Abrams. The Art of Books- U.S. $ 65,00

Questo libro fotografico ci consegna l’immagine glamour di Carolyn Bessette Kennedy e testimonia la sua classe innata, il suo fascino particolare e inimitabile.

L’autrice del volume, Sunita K. Nair, ha raccolto una messe di scatti dei fotografi che hanno immortalato Carolyn in diverse occasioni. Spesso mentre cammina semplicemente per strada, da sola o con il marito; immagini che anticipano quello che oggi è diventato di moda, ovvero lo street style.

Carolyn Besssette, figlia di un medico, dopo gli studi da maestra elementare, inizia a lavorare nel campo della moda a New York. Gli inizi professionali sono alla corte dello stilista Calvin Klein del quale cura le pubbliche relazioni con notevole successo. Quella di Pr è la professione in cui eccelle, perché le permette di esprimere il suo innato buon gusto, miscelato ad un notevole savoir faire.

Sale alla ribalta delle cronache quando lega il suo destino a quello di John Kennedy Jr. che ha da poco perso la madre Jackie, il cui ascendente su di lui era fortissimo. E alcuni aspetti accomunano le due donne così importanti nella sua vita. Mentre sua sorella Caroline non entrò mai in grande sintonia con la cognata.

Sfogliando le pagine del libro rivediamo in tutto il suo glamour, il minimalismo che contraddistinse lo stile inimitabile di Carolyn, Moltissime donne all’epoca tentarono di emularla, senza mai riuscirci; perché la sua classe non si poteva insegnare, imparare e tanto meno imitare. Su di lei un semplice paio di jeans diventava alleato di una bellezza senza sbavature.

Emblematica della sua allure è la foto del matrimonio blindatissimo, il 21 settembre 1996, sull’isola di Cumberland in Georgia. Per l’occasione sfoggia un abito sottoveste semplicissimo e raffinato, disegnato apposta dall’amico Narciso Rodriguez. E su di lei ogni capo di abbigliamento diventa subito iconico.

Pare che avesse la dote innata di riuscire a raggiungere una sorta di perfezione senza neanche truccarsi, solo esaltando la sua bellezza con un rossetto che la illuminava; sempre ligia alla regola aurea del “less is more” (“meno è meglio”).

Tanta bellezza ed eleganza in una vita tanto breve: Carolyn Bessette Kennedy aveva solo 33 anni quando l’aereo privato su cui viaggiava con il marito e la sorella scomparve in fondo al mare in una tragica notte.

 

 

Iris Apfel “Colourful” -Hoepli- euro 50,00

Ha salutato per sempre il mondo l’immensa Iris Apfel, morta il 2 marzo di quest’anno a 102 anni appena compiuti. Di lei sono rimaste tantissime cose, in primis l’insegnamento che tutti dovremmo cogliere: attraversare la vita come una grande avventura.

La famosissima “starlette geriatrica americana”, che ha firmato il suo primo contratto da modella a 97 anni, ci lascia questo libro-testamento: 288 pagine ridondanti di piume, colori, stoffe, bracciali e collane vistosi, e molto altro. La sua vita in technicolor è qui racchiusa e si snoda anche attraverso la professione di celebre arredatrice e designer di interni.

Un lavoro creativo e prestigioso che la sguinzagliò in giro per il mondo alla ricerca di meraviglie con cui arredare la Casa Bianca nell’arco di ben 9 presidenze (da Truman in poi), le sontuose dimore di dive hollywoodiane -come Greta Garbo- e altri personaggi illustri.

La sua vita è stata una corsa a perdifiato della quale ha assaporato ogni istante. Figlia di immigrati russi del Queens, pochi soldi in tasca ma talento da vendere a profusione. Una passione sfrenata per i colori e un gusto impeccabile nell’abbinarli, sempre rincorrendo la ridondanza. Un occhio unico, fin da giovane, nello scovare monili nei mercatini, contrattando sempre sul prezzo.

 

“Volti anonimi” apre la stagione teatrale di Ivrea

Sabato 26 ottobre 2024, alle ore 21, e domenica 27 alle ore 15,30, all’Auditorium Mozart di Ivrea ha luogo lo spettacolo inaugurale della diciottesima stagione teatrale organizzata dalla Cittadella della Musica e della Cultura di Ivrea e del Canavese.

Sul palco la compagnia teatrale “Volti anonimi”, già apprezzata in alcune delle precedenti edizioni della rassegna eporediese, con lo spettacolo “VITTORIO LEVANTE IN SERVIZIO AD OGNI ISTANTE”, commedia comicissima in due atti di RoDa, regia di Danila Stievano.

Trama della commedia

La storia ha come protagonista Vittorio Levante, ben­zinaio costretto a lavorare notte e giorno da quando il proprietario della stazione di servizio, abbandonato dalla moglie, è caduto in depressione e non si reca più al lavoro. Nel corso di una giornata si intrecciano le storie di un camionista caro amico di Vittorio e di sua figlia che lo affianca alla guida, le vicissitudini sentimentali di un industriale danaroso, di una avvenente ex attrice, di un frate impacciato, di una timida e devota signorina, un avvocato privo di scrupoli e una moglie arrabbiatis­sima. A fare da sfondo, nel piccolo paese della provincia piemontese, sarà il vento della contestazione giovanile degli anni Settanta, cavalcato in scena dal figlio conte­statore di Vittorio.

La compagnia

Pone le sue radici a Torino a fine degli anni Settanta, esibendosi con il nome di CCS AVIS. L’esperienza teatrale amatoriale condivisa e maturata in oltre dieci anni si consolida nel 1990 dando vita all’associazione “Volti anonimi”. La sensibile e comica tradizione del teatro piemontese, di cui Macario sarà custode perenne, ha profondamente ispirato la compagnia, che dal 1993 ha rappresentato le commedie più belle del repertorio del grande attore. La peculiarità del gruppo è saper mescolare nei dialoghi di scena la lingua piemontese e quella italiana con un preciso obiettivo: avvicinare al teatro dialettale chiunque sia radicato nel tessuto sociale locale e, al contempo, custodire la memoria di un patrimonio storico piemontese, divulgandone i suoni, i costumi e le tradizioni locali anche fuori dall’ambito regionale. Dal 2009 la compagnia è invitata a realizzare gli spettacoli per il Gran Galà di Capodanno al Teatro Monterosa di Torino.

Cagliari – Torino 3-2

Il Cagliari era in vantaggio sui Granata nel primo tempo con la rete di Viola, ma Sanabria segna al 41′. Nel secondo tempo gol di Linetty, poi in pochi minuti la  rete di Palomino e l’autogol di Coco ribaltano la partita segnando la sconfitta del Torino.

Il giallo del cadavere trovato nella Dora

Il corpo senza vita di un uomo è stato ritrovato oggi nella Dora a Montalto nel Torinese nei pressi delle locale centrale elettrica. Sul posto soccorsi, carabinieri e vigili del fuoco. Non si esclude alcuna ipotesi: che si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario. La vittima, di cui non si conoscono le generalità, potrebbe avere circa 70anni.

La protezione civile del Piemonte scende in campo per aiutare l’Emilia Romagna alluvionata

Su richiesta della Commissione Speciale di Protezione civile e d’intesa con la Regione Emilia Romagna, quattro squadre del Coordinamento regionale del Volontariato di Protezione civile del Piemonte dotate di quattro moduli di pompaggio della Colonna mobile stanno prestando la loro opera a Valsamoggia, Comune di 33.000 abitanti della Città metropolitana di Bologna.

Il contingente piemontese è composto da 13 persone. A dirigere il loro lavoro un coordinatore operativo del Volontariato e alcuni funzionari regionali che sono sul posto da ieri e si raccordano con il Comune.

Il presidente Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi seguono l’operazione ed evidenziano che “ogni volta che si rende necessario, il Piemonte è in prima fila per prestare soccorso alle popolazioni colpite dal maltempo con le donne e gli uomini della nostra Protezione civile”.

Salvata bimba di 7 mesi con trapianto di fegato e autotrapianto di giugulare alle Molinette

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Nelle scorse settimane una bimba di 7 mesi di età e 6 kg di peso è stata salvata presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino, grazie al trapianto della parte sinistra del fegato di un donatore pediatrico ed all’autotrapianto di vena giugulare destra per ricostruire la sua vena porta.
Nata a febbraio di quest’anno con una rara malformazione delle vie biliari, la bimba era stata sottoposta nel mese di giugno scorso ad un primo intervento chirurgico ad intento riparativo, presso la Chirurgia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (diretta dal dottor Fabrizio Gennari). Persistendo purtroppo un quadro di ittero con progressiva compromissione della funzione epatica, la piccola era stata avviata ad un percorso per inserimento in lista d’attesa per trapianto di fegato nel mese di luglio. Durante il mese di agosto le condizioni del fegato della bimba si erano ulteriormente aggravate, conducendo al ricovero ospedaliero obbligato dall’inizio del mese di settembre, presso la Gastroenterologia pediatrica dell’ospedale Regina Margherita (diretta dal dottor Pierluigi Calvo), ed all’inserimento in urgenza nella lista d’attesa nel programma nazionale di trapianto di fegato pediatrico. Dopo 3 settimane di ricovero senza prospettive di dimissione, durante le quali i marcatori del sangue di insufficienza epatica avevano raggiunto livelli talmente alterati da non lasciare più alcuna speranza di sopravvivenza anche a breve termine, finalmente è giunto il tanto sospirato dono.
In Veneto la famiglia di un adolescente deceduto per trauma cranico aveva infatti acconsentito al prelievo degli organi a scopo di trapianto ed il Centro Nazionale Trapianti di Roma (diretto dal dottor Giuseppe Feltrin) aveva diramato l’offerta d’organo per i pazienti pediatrici più urgenti ai Coordinamenti Regionali. Il Coordinamento Regionale Trapianti del Piemonte (diretto dal dottor Federico Genzano) ha trasmesso l’offerta al professor Renato Romagnoli (Direttore del Dipartimento Trapianti e del Programma trapianto fegato adulto e pediatrico della Città della Salute di Torino), il quale ha subito accettato la parte sinistra (più piccola) del fegato del donatore per trapiantare la bimba così gravemente malata.
Nella sala operatoria dell’ospedale veneto si è trovata quindi ad intervenire per la delicata operazione di divisione del fegato per trapianto (il cosiddetto ‘split’) l’équipe del Centro di Torino (composta dai dottori Giorgia Catalano e Davide Cussa) in collaborazione con l’équipe dell’ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, destinatario della parte destra (più grande) del fegato del donatore. In sala operatoria presso l’ospedale Molinette di Torino intanto la piccola veniva preparata per il trapianto dagli anestesisti dell’Anestesia e Rianimazione 2 (diretta dal dottor Roberto Balagna). Il trapianto è durato 12 ore ed è stato eseguito dal professor Renato Romagnoli con la sua équipe, costituita dai dottori Francesco Lupo e Stefano Mirabella. Il trapianto si è rivelato tecnicamente molto complesso a causa del severo restringimento della vena porta della piccola ricevente, ormai disabitata dal flusso sanguigno. È stato quindi necessario sostituire completamente il tronco della vena porta della piccola, reperendo come suo miglior rimpiazzo la vena giugulare destra autologa della bimba stessa, con un vero e proprio autotrapianto. Durante il lungo tempo in sala operatoria alle Molinette, si sono avvicendati gli anestesisti dottori Angelo Panio, Luca Cremascoli, Patrizia Andruetto e Stefano Skurzak, oltrechè innumerevoli infermieri ed operatori socio-sanitari esperti nel trapianto di fegato. Il decorso postoperatorio è stato regolare. La ripresa funzionale del fegato trapiantato è stata ottimale e le condizioni generali della bimba sono migliorate in modo straordinariamente rapido. A tal punto che, a sole 3 settimane dal trapianto, la piccola ha fatto rientro a casa. Da ricordare anche le numerose unità di sangue pediatriche che sono state utilizzate per permettere questa impresa, tutto grazie ai donatori della Banca del Sangue e Immunoematologia della Città della Salute di Torino (diretta dal dottor Marco Lorenzi).
“Anche in questa occasione il sistema trapianti della nostra regione Piemonte si conferma ai massimi livelli italiani con un trapianto di rara difficoltà. Voglio ringraziare tutte le famiglie dei donatori di organi e tutti i donatori stessi di sangue che permettono ai nostri professionisti di compiere miracoli come questo” dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte).
“Una storia a lieto fine che ancora una volta diventa esempio delle eccellenze della nostra Città della Salute, del valore dei nostri professionisti e della collaborazione imprescindibile tra i nostri ospedali. Collaborazione che ha permesso di salvare la vita di una piccola neonata” dichiara Giovanni La Valle (Direttore generale della Città della Salute di Torino).