ilTorinese

Candiolo, il vento ha fatto crollare il tetto del castello

AVVISO

Il vento dei giorni scorsi  ha fatto crollare il tetto del Castello di Parpaglia: è stato letteralmente sradicato e caduto al suolo. Il Comune scrive sui social che la Regione, occupatasi del rifacimento tempo fa, è stata prontamente informata e si valuterà come intervenire. Fortunatamente tranne il castello non ci sono stati incidenti o danni alle persone.
Nella giornata di venerdì il personale cantoniere del comune insieme all’ufficio tecnico hanno provveduto per tutta la giornata al ripristino e messa in sicurezza e ricognizione di controllo su pali e piante del territorio.
Vista la concomitanza dell’evento con le festività, per gli interventi di pulizia dalle foglie sparse dal vento lungo strade e le vie di candiolo occorrerà attendere il rientro del personale comunale mercoledì.

 

I ragazzi di Villar Dora riordinano il cimitero devastato dal vento

“Luca, Dennis, Samuel e Federico hanno compiuto il miracolo”. Così si legge sul profilo Facebook del Comune di Villar Dora. Dopo due giorni di vento forte che ha messo a dura prova il  paese, soprattutto il  cimitero, rispondendo all’appello del Sindaco Savino Moscia, si sono uniti a lui e “in due ore hanno ridato dignità ai nostri defunti”. Con entusiasmo, come sanno fare i giovani senza nulla chiedere, si sono dati da fare al riordino del camposanto.

 

Natale: festa, arte e desideri

Prima di tutto si sceglie lalbero, ogni famiglia ha il proprio sempreverde che la rappresenta, chi acquista larbusto verde classico, chi invece lo preferisce colorato o con effetto neve, c’è poi chi preferisce una decorazione tradizionale e chi invece desidera personalizzarlo con addobbi simpaticied inaspettati, in ogni caso questo è il gesto che segna linizio dei festeggiamenti, come testimoniano anche diverse manifestazioni artistiche. 

Nellopera di David Jacob Jacobsen, Vendendo alberi di Natale, (1853), è evidente che questo primo passo è essenziale: ad ognuno il proprio albero. Su uno stuolo di neve solcata da segni di carrozze e impronte di scarpe di varia numerazione, mentre un sole fioco illumina pallidamente gli edifici sullo sfondo e sfiora i volti delle persone, in primo piano due ragazzini si tengono per mano e si allontanano delusi, senza aver portato a casa lalberello desiderato. Sullo sfondo e ai lati della composizione altre figure, raccolti in piccoli gruppi inscuriti dalla colorazione cupa degli abiti semplici e dallombra proiettata dai palazzi, simpongono sullo sfondo chiaro: un gruppo di donne vende cibaglie, altre invece mostrano dei possibili addobbi natalizi, eppure lattenzione di tutti cade sulle cime dei pini raffigurati al centro del quadro, desiderio dei personaggi dipinti e degli osservatori.
Anche Franz Krüger, immortala limportanza del momento nel suo Padre e figlio in cerca di un albero di Natale, risalente al XIX sec. La scena mostra unaustera figura barbuta armata di accetta, in netto contrasto con la dolcezza di un ragazzino ancorato alla sua slitta e lespressione felice di un cagnolino scodinzolante e curioso, luomo dal volto irto e serioso impugna un alberello sempreverde di medie dimensioni, ognuno degli astanti osserva larbusto già inghirlandato e impreziosito dalle decorazioni minute.

 

Marcel Rieder, in Decorando lalbero di Natale, (1898), mostra invece latto magico decisivo, tramite il quale una semplice pianta finta ovviamente, cari ambientalisti-  si tramuta nel cuore pulsante della casa, il finto pino diviene lorgano vivo dellabitazione, ogni battito riflette landamento delle lucine che lo attorcigliano, al piano delle radici artificiali spuntano man mano pacchetti e regalini, e più il numero dei doni misteriosi aumenta, più è evidente lavvicinarsi del grande giorno.
Rieder dipinge un ambiente intimo e accogliente, nella penombra una giovane donna appoggia con delicatezza le decorazioni sullarbusto, sotto di lei sintravvede qualche balocco, mentre in primo piano, sul tavolino giacciono piccoli giocattoli usati, forse i desideri dellanno precedente. Ad illuminare il momento labat-jour dal paralume in stoffa, che attutisce il diffondersi del chiarore e trasporta lo spettatore nellatmosfera che precede larrivo convulso dei familiari, la notte della vigilia, quando le coppie possono ancora approfittare dellintimità della solitudine e scambiarsi un affetto più raccolto e delicato.
È il momento che preferisco personalmente, la calma prima del festaiolo trambusto, lo scambio dei doni con la propria dolce metà, quel regalo veramente sentito barattato con i sorrisi sinceri e carezze sfiorate; è il momento che amo di più perché, mentre Babbo Natale sorvola i tetti del mondo, ognuno di noi ha lopportunità di  trascorrere del tempo con chi desidera sul serio, senza i convenevoli che ogni tradizione  trascina dietro di sé.
La notte finisce, il buon Santa Claus ha compiuto nuovamente la sua magia, ognuno ha la propria aspettativa sotto lalbero.
William Holbrook Beard, nel suo Babbo Natale, (1862), dipinge una scena tratta dallimmaginario classico condiviso a livello mondiale: una slitta trainata da renne si confonde tra le nuvole notturne, i comignoli sbuffano il fumo delle stufe e un signore paffuto fa lievemente cadere dolciumi e prelibatezze dai cocuzzoli dei tetti.
Vi sono alcune cose sacreed intoccabili a questo mondo, una di queste credo- sia proprio la figura di Sinterklaas, a cui si attribuiscono nomi differenti e che appunto per noi è “Babbo Natale, persino Picasso ed Andy Warhol si sdebitano con lui, regalandogli a loro volta un ritratto speciale, il primo eseguito con linee essenziali e precise, il secondo tutto incentrato sul volume della barba lanosa e sul brillore dei piccoli occhiali rotondi.
Ma è ormai il didi festa. Ce lo mostra Viggo Johansen,  in Felice Natale, del 1891, su uno sfondo scuro emergono caldamente illuminate le figure danzanti di una famiglia numerosa che esegue un girotondo intorno allalbero addobbato. I bambini ridono e osservano il luccichio delle candele incastonate sui rami, la madre, di spalle, partecipa alla felicità familiare con il contegno che saddice a chi è sempre vigile e pronta a sedare eventuali capricci infantili. Oppure Albert Chevallier Tayler, che, con il suo Lalbero di Natale, (1911), dipinge il vociare allegro della famiglia tutta disposta lungo la tavolata imbandita di prelibatezze, mentre sullo sfondo luccica lalbero di natale, i volti rubicondi degli astanti presentano gote arrossate e bocche piene, persino il nonno sulla sedia a dondolo, seduto vicino al camino e meno volenteroso dallegria, è costretto dal nipotino intrepido e rinunciare a quel momento di raccoglimento per partecipare alla grande gioia.

 

Symons, Mark Lancelot; The Day after Christmas; Bury Art Museum


Natale è festa per tutti, dai soldati di Wojciech Kossak, fino ai bordelli di Munch, nessuno può esimersi da questo giorno di pasti, risate e abbracci.
Quello che viene dopo lo sappiamo tutti, eppure ben lo rappresenta Mark Lancelot Symons, nellopera titolata Il giorno dopo Natale, (1931). Nella raffigurazione si nota unabitazione scompigliata, i festoni si appoggiano stanchi alla libreria in secondo piano, a terra le carte spacchettate dei balocchi nascondono il pavimento e su tutto vincono i volti esausti ma felici dei bambini, intenti e concentrati a giocare con le novità appena ricevute.
Lo aspettiamo tutto lanno questo momento di pausa, forse ogni anno che passa con maggiore necessità di fermarsi dalla frenesia della vita moderna. E come sempre il tempo ci vola via senza che possiamo fare niente per fermarlo o perlomeno rallentarlo un po.
Quello che credo è che, mentre corriamo irrequieti da un negozio allaltro, dovremmo forse trovare qualche istante per formulare dei desideri seri, come ritrovare un podi assennatezza e di senso del limite.
Questo Natale, cari lettori, regaliamoci un podi coraggio per affrontare le sfide delle responsabilità che ci richiede la vita e un podi umiltà per apprezzare che ogni frutto ha la sua stagione.
Questo Natale, proviamo a fare gli adulti, magari in tal modoregaleremo ai bambini la possibilità di vivere la propria infanzia gioiosamente e non attaccati al monitor di uno smartphone, così come potremmo donare agli adolescenti che tutti additiamo lopportunità di imparare qualcosa sul serio.
Un felice Natale a tutti, cari lettori, vi auguro di trovare sotto lalbero sincerità e affetto, ma soprattutto spero che voi troviate il tempo, che è il regalo più bello di cui disponiamo, ma che alla fine non scartiamo mai.

ALESSI CAGNOTTO

Debutta al Teatro Stabile la trasposizione teatrale del film di Paolo Genovese “Perfetti sconosciuti”

In scena al teatro Carignano, dal 26 dicembre al 7 gennaio

 

Dopo il successo della versione cinematografica uscita nel 2016, Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di “Perfetti sconosciuti”, la commedia campione d’incassi, vincitrice di numerosi premi, tra cui due David di Donatello e tre Nastri d’argento. Tra gli attori figurano Dino Abbrescia, Alice Bertini, Marco Bonini, Paolo Calabresi, Massimo De Lorenzo, Lorenza Indovina e Valeria Solarino. Lo spettacolo vede impegnati la Compagnia “Nuovo Teatro” e la Fondazione Teatro della Toscana.

Amicizia, amore, tradimenti, accade tutto e il contrario di tutto in questo brillante spettacolo di Paolo Genovese che ci pone di fronte alla nostra incapacità di comunicare in modo sincero con i nostri simili. Secondo il regista ognuno di noi ha tre vite: una pubblica, una privata, una segreta. Un tempo, quella segreta era ben protetta nell’archivio della nostra memoria. Oggi è nelle nostre sim. Cosa succederebbe se quella schedina si mettesse a parlare? Come nel film, un gruppo di amici, durante una cena, decide di fare un gioco della verità mettendo i propri cellulari sul tavolo per condividere pubblicamente messaggi e telefonate. Un’apparentemente innocuo gioco di scambi si trasforma in un disastro a catena che svela senza alcun pudore, in uno slalom spietato tra situazioni esilaranti e colpi di scena, segreti inconfessabili, misteri e ambiguità.

 

Teatro Carignano, “Perfetti sconosciuti”, Piazza Carignano 6, Torino

Orario spettacoli: martedì, giovedì, sabato ore 19:30/mercoledì, venerdì ore 20:45/domenica ore 16:00

Martedì 26 dicembre ore 20:45

Lunedì primo gennaio ore 16:00

Martedì 2 gennaio riposo

La recita del 31 dicembre è fuori abbonamento e si tiene alle 20:30

 

Mara Martellotta

Il Cto si adegua contro il rischio sismico: al via lavori per 30 milioni

Trenta milioni di investimento di fondi Pnrr per l’adeguamento sismico Al via i lavori di adeguamento sismico dell’ospedale CTO di Torino. Un intervento da 30 milioni di euro finanziato con fondi Pnrr presentato oggi durante l’Assemblea del personale, dalla Direzione aziendale della Città della Salute di Torino. I lavori, che inizieranno la prossima settimana e termineranno entro il 2026, sono necessari per la messa in sicurezza di tutte le strutture e gli ambienti nei quali si svolgono attività sanitarie, in caso di emergenza sismica, per poter garantire soccorso alla popolazione. CONTESTO E FINANZIAMENTO DELL’OPERA L’intervento è finanziato con le risorse destinate alle Regioni ed alle Province Autonome per i progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano degli Investimenti Complementari, nell’ambito della Missione 6, Componente 2, Investimento 1.2 – “Ospedali sicuri e sostenibili” che punta ad affrontare gli aspetti critici del sistema sanitario pubblico italiano, avviando un vasto piano di investimenti e riforme, al fine di allineare i servizi ai bisogni di cura dei pazienti in tutto il Paese. IL PROGETTO DI ADEGUAMENTO Il progetto prevede la messa in sicurezza delle strutture del presidio ospedaliero del CTO secondo quanto previsto dalle NTC (Norme Tecniche per le Costruzioni) 2018. Sin da subito, si è configurato il quadro dei “vincoli” del progetto: . mantenimento dell’operatività delle attività di ospedalizzazione; • presenza dell’elisuperficie e mantenimento della sua funzionalità durante i lavori; • rispetto delle prescrizioni legate all’interesse paesaggistico insistente sull’area di progetto. Tali condizioni, pertanto, hanno indirizzato l’approccio progettuale delle opere di consolidamento dei manufatti, preferendo soluzioni che comportassero il minor numero di interferenze con le attività sanitarie ed un’attenta programmazione delle stesse. In virtù delle specificità del presidio ospedaliero oggetto di intervento, sin da subito è emersa la stretta connessione tra la progettazione delle opere e quella, particolarmente attenta, della sicurezza. Per tale ragione, il processo progettuale ha coinvolto in un confronto costante con la Direzione Aziendale e di Presidio ed è possibile considerare il presente progetto quale risultato di strategie concordate e partecipate. Per garantire il rispetto dei vincoli urbanistici sussistenti sull’area, l’approfondimento delle soluzioni progettuali è stato di volta in volta condiviso con gli altri Enti coinvolti. SOLUZIONI ARCHITETTONICHE E INGEGNERISTICHE Per garantire la costante operatività dell’ospedale e minimizzare le interferenze con le attività sanitarie è stata adottata la soluzione degli esoscheletri esterni di facciata in carpenteria metallica, fondati su una moltitudine di pali sormontati da travi di fondazione, pensati per sopportare l’azione sismica del terremoto. Gli esoscheletri, lasciati volutamente a vista, lasciano intravedere i prospetti esistenti e si palesano in quanto elementi strutturali ed ingegneristici. L’armonia con il contesto è garantita dall’impiego di cromie che richiamano quelle degli elementi in calcestruzzo esistenti. Altro importante intervento di adeguamento dell’ospedale riguarda la realizzazione di tre torri rigide ancorate sui fronti dell’edificio. Le torri, necessarie per l’intervento strutturale, sono state pensate per integrarsi il più possibile all’interno nel contesto del presidio ospedaliero, mediante l’impiego di rivestimenti similari a quelli esistenti in laterizio e lamiera. «Dopo tanti anni di immobilismo, l’edilizia sanitaria nella nostra regione è ripartita sia per costruire nuove strutture che per ammodernare quelle esistenti – dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Ai 32 milioni stanziati come piano straordinario per la messa in sicurezza delle Molinette e gli interventi sul Sant’Anna si aggiungono ora altri 30 milioni del Pnrr per il Cto che è un altro ospedale strategico per Torino e per l’intero territorio. Una struttura che è stata realizzata prima delle attuali normative antisismiche e che ora sarà adeguata a garanzia della massima precauzione e sicurezza dei pazienti e di chi vi lavora». “L’avvio dei lavori è l’esito di uno straordinario lavoro di squadra, che ha visto coinvolte tutte le strutture aziendali dalla Direzione generale e sanitaria alle Direzioni di Presidio alle strutture tecnico amministrative, armonizzando le azioni per rispettare i tempi imposti per il PNRR. Una grande sinergia anche alla luce della gestione organizzativa, per garantire la massima operatività clinica durante le fasi di realizzazione, senza incidere sulla continuità dei servizi sanitari” dichiara il Direttore generale della Città della Salute dottor Giovanni La Valle. L’OSPEDALE CTO OGGI Il Presidio CTO è un ospedale con competenze di alta specializzazione nei campi della Chirurgia Ortopedica e Traumatologica, della Chirurgia Plastica, della Neurochirurgia, della Neurologia e della Medicina del Lavoro. È inoltre Trauma Center regionale di riferimento per il politrauma, la traumatologia vertebrale, i Grandi Ustionati e la Microchirurgia. Ospita la Banca della Cute e la Banca dei Tessuti Muscoloscheletrici. È sede dell’Unità Spinale Unipolare, centro di riferimento per la cura e la riabilitazione delle patologie cronico – degenerative dell’apparato osteoarticolare. L’Azienda ospita le attività accademiche della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Torino nelle discipline ortopediche, traumatologiche, di Medicina del Lavoro, Tossicologia ed Epidemiologia Industriale, riunite in uno specifico Dipartimento Funzionale Universitario. LE ORIGINI Il Centro Traumatologico Ortopedico e di malattie sociali e del lavoro, comunemente noto come CTO, è un presidio ospedaliero inaugurato nel 1965 come azienda sanitaria pubblica ed è il principale ospedale traumatologico della città di Torino. Il suo grattacielo, alto 75 metri per un totale di 16 piani, è attualmente la quinta costruzione più alta della città.Rivestita in laterizio a vista con grandi finestrature, la torre del CTO è infatti uno dei principali landmark che la Torino del boom economico costruisce negli anni di maggiore sviluppo demografico, punto di riferimento in un paesaggio urbano caratterizzato dalla collina e dal fiume Po.

Panza (Lega) Ue per modifica status lupi da specie “strettamente protetta” a “protetta”

 “Dopo anni di lavoro finalmente i primi risultati cominciano ad arrivare:  la Commissione ha ufficializzato oggi la volontà di revisione dello status di protezione del lupo e di farlo anche in seno alla convenzione di Berna –  dichiara l’europarlamentare Alessandro Panza, responsabile delle politiche per le aree montane della Lega e Consigliere per la Montagna del ministro per gli Affari Regionali – un passo importante che finalmente mette al centro non solo la tutela della specie ma anche l’importanza del mantenimento dell’attività antropica sulle nostre montagne.

Non si tratta di una battaglia ideologica contro il lupo o contro i grandi carnivori in generale, ma se l’obiettivo deve essere la convivenza, le regole devono essere equilibrate e devono tenere conto di tutti gli aspetti. Il numero dei lupi è aumentato, non ci sono più dubbi a riguardo e una corretta gestione servirà anche a tutelare la specie stessa – conclude Panza.

Così in una nota l’europarlamentare Alessandro Panza, responsabile delle politiche per le aree montane della Lega e Consigliere per la Montagna del ministro per gli Affari Regionali.

Auto investe donna sulla carrozzina

A Venaria una anziana a bordo di una carrozzina elettrica è stata investita da un’auto mentre stava attraversando la strada. Per l’impatto la donna è caduta a terra. Giunti sul posto gli agenti della polizia locale e il personale de 118 è stata trasportata all’ospedale Maria Vittoria di Torino ma non è in gravi condizioni. La polizia locale verificherà se la pensionata stava attraversando sulle strisce o meno.
(foto archivio)

A San Mauro è aperta la piscina Gramsci

I primi appassionati di nuoto si sono tuffati in acqua già di prima mattina, senza attendere il taglio del nastro.

L’impianto, riaperto grazie alla società VO2 che lo avrà in gestione dieci anni, dopo l’inaugurazione da parte della sindaca Giulia Guazzora, l’assessora allo Sport, Daisy Miatton e i nuovi gestori, resterà aperto anche durante le festività natalizie, nei giorni 27, 28, 29, 30 dicembre dalle 9 alle 13. Nello stesso stesso orario, la piscina sarà aperta anche il 2, 3, 4 e 5 gennaio. Le corsie saranno disponibili per il nuoto libero. Dall’8 gennaio, invece, partiranno i corsi ai quali è possibile iscriversi già durante le feste. (Facebook)

Donata al Castello di Rivoli l’opera NFT di Agnieszka Kurant

Sentimentite #57 (COVID-19 vaccines announced), 2022

Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea è lieto di annunciare l’ingresso nella propria Collezione permanente dell’opera NFT di Agnieszka Kurant Sentimentite #57 (COVID-19 vaccines announced), 2022, generosamente donata al Museo da Pablo Rodriguez-Fraile, mecenate americano e grande collezionista di arte digitale.
L’opera di Kurant, che si compone di un NFT (non-fungible token), ovvero un’immagine digitale registrata con una tecnologia blockchain tramite uno smart contract, indaga il rapporto tra capitalismo digitale e geologia. Ispirandosi al modo in cui le forze naturali nel tempo modellano rocce e meteoriti, le forme in evoluzione della Sentimentite
la moneta minerale speculativa del futuro ideata da Kurant sono plasmate dai cambiamenti della società del XXI secolo: 100 eventi storici di grande portata, milioni di post raccolti su Twitter e Reddit e miliardi di emozioni umane aggregate. I tweet, le azioni e i like sono il nuovo petrolio e il nuovo gas.

Per Agnieszka Kurant “l’attuale abbandono delle energie dei combustibili fossili e la loro graduale sostituzione con le energie rinnovabili sembra coincidere con la smaterializzazione del denaro e la sua parziale sostituzione con le valute digitali, la cui produzione dipende principalmente dall’energia. L’estrazione tradizionale di combustibili fossili e minerali è oggi accompagnata dall’estrazione di criptovalute, non a caso definite nuove forme di gas”.

Quando vengono riscattati, questi NFT espansi si trasformano in sculture fisiche realizzate con il materiale fittizio di Agnieszka Kurant, la Sentimentite. Per realizzare l’opera, l’artista ha polverizzato 60 oggetti usati come valute nel corso della storia in questo nuovo minerale-moneta.

Carolyn Christov-Bakargiev, Direttore del Castello di Rivoli, afferma “L’opera si compone di un breve video che aggrega i sentimenti in rete in costante mutamento, e di una possibile parte fisica nel futuro. La parte digitale, questo NFT #57 di Sentimentite, si aggiunge alla donazione di Beeple avvenuta nel 2022, costituendo la Collezione di prime opere digitali del Museo. Ringrazio Pablo Rodriguez-Fraile e Desiree Casoni per questo importante dono”.

Biografia

Agnieszka Kurant (Łódź, Polonia, 1978) è un’artista concettuale il cui lavoro indaga l’intelligenza collettiva, le intelligenze non umane e lo sfruttamento del capitale sociale all’interno del capitalismo di sorveglianza. Collabora spesso con scienziati e studiosi di diversi campi disciplinari. La sua ricerca dialoga con più autori tra cui gli scritti sulla plasticità e gli automatismi di Catherine Malabou e Franco Bifo Berardi, il lavoro di David Graeber, Manuel DeLanda e gli scritti del neuroscienziato Antonio Damasio.
Kurant ha ricevuto il LACMA A+T Award 2020, il Frontier Art Prize 2019, il Pollock-Krasner Award 2018 e il Google Artists + Machine Intelligence Grant 2021. Attualmente è Artist Fellow presso il programma Transformations of the Human del Berggruen Institute ed è stata artista in residenza al MIT CAST nel 2017 – 2019. Suoi lavori sono stati esposti al Museum of Modern Art di New York, alla Biennale di Istanbul, alla Kunsthalle Wien, al Kunstverein di Salisburgo, all’Hamburger Kunstverein, al De Young Museum di San Francisco, al MOCA di Toronto, al Jameel Arts Centre di Dubai e alla Triennale di Milano. Le sue mostre personali includono Agnieszka Kurant. Crowd Crystal, Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino (2021); Error-ism, Museum Sztuki, Lódz (2021); The End of Signature, commissionato dal MIT List Visual Arts Center a Kendall Square, Cambridge, MA (2021); The End of Signature, Guggenheim Museum, New York (2015); Exformation, Sculpture Center, New York (2013) e Stroom den Haag (2014). Nel 2010 Kurant ha co-rappresentato la Polonia alla 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia (in collaborazione con l’architetto Aleksandra Wasilkowska) presentando il progetto Emergency Exit al Padiglione Polacco. Il suo lavoro è stato esposto anche al Palais de Tokyo, Parigi; Guggenheim Bilbao; Witte de With, Rotterdam; Moderna Museet, Stoccolma; Whitechapel Art Gallery, Londra; Biennale di Cleveland; The Kitchen, New York; Bonner Kunstverein; Grazer Kunstverein; Kunsthalle Meinz; Museum of Modern Art, Varsavia; MOCA, Detroit; CAC, Cincinnati; Mamco, Ginevra; Frieze Projects, Londra; MUMOK, Vienna; Performa Biennial and Momentum Biennial. La monografia di Kurant Collective Intelligence è stata pubblicata da Sternberg Press / MIT Press nell’autunno del 2021.

Babbo Natale a Sestriere

Babbo Natale ieri era a Sestriere con i suoi assistenti per incontrare i bimbi sulle piste da sci. Alle 16.30 ha accolto i bambini in Piazza Fraiteve sotto l’albero di Natale. A cura della Pro loco Sestriere. (Facebook)