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“Fondato sul lavoro”: al centro il primo articolo della Costituzione

La mostra a cura di Alessandro Bulgini, da un’idea di Francesco Sena, inauguratasi a Flashback Habitat

Da giovedì 3 aprile a domenica 27 luglio prossimi, negli spazi di Falshback Habitat – ecosistema per le culture contemporanee, in corso Giovanni Lanza 75, a Torino, è possibile visitare la mostra intitolata “Fondato sul lavoro”. La rassegna è a cura di Alessandro Bulgini, con testi di Ginevra Pucci, nata da un‘idea di Francesco Sena. Ancora una volta, la proposta culturale di Flashback si addentra in tematiche spesso taciute o ignorate. Il ruolo dell’artista non è quello di restare in disparte o in silenzio, ma di “gridare” e denunciare, attraverso la sua acuta visione del mondo, le ingiustizie e le sopraffazioni sociali. “Fondato sul lavoro” propone 26 opere che attraversano epoche differenti, e vuole essere testimonianza di questioni che oggi si rivelano urgenti. Il lavoro è al centro del patto sociale, principio fondativo della Repubblica e motore d’avanzamento della società. Ma quale lavoro? Per chi e a quale prezzo ? La mostra esplora il tema nella sua complessità, svelandone contraddizioni e mutamenti. In un momento storico fondato su precarietà, disuguaglianze e dall’emergenza globale delle morti sul lavoro, la questione assume una rilevanza ancora più profonda, dando voce a chi resta spesso invisibile.

La Repubblica Italiana non si fonda semplicemente sull’articolo della Costituzione, ma sulla centralità dell’essere umano, in cui il lavoro gioca un ruolo fondamentale. Per questa ragione si è scelto di declinare la parola “fondata” al maschile, per sottolineare quanto sia il lavoro a essere radicato nell’essere umano, nella sua identità. È il momento di tornare a mettere l’essere umano al centro della riflessione.

Il percorso espositivo si snoda tra linguaggi ed epoche differenti, dal IV secolo fino a oggi, intrecciando le realtà artistiche del passato con le urgenze del presente. Un affresco sulla storia del lavoro domestico viene offerto dall’anonimo ceramista attico Gerhard van Steenwijck e il ceramista cinese della Dinastia Yuan. Le opere riflettono una realtà sociale che attraversa i secoli, dove il lavoro domestico era svolto prevalentemente da donne, spesso giovani e provenienti dai ceti sociali più umili. Un lavoro durissimo e spersonalizzante, privo di autonomia e diritti, che costringeva a rimanere invisibili e silenziosi. La mostra intende abbracciare una più ampia riflessione sul lavoro sessuale, rappresentato dalla prostitute nell’opera di Renato Guttuso. Con il suo stile crudo e diretto, l’artista racconta con precisione la condizione sociale della donna, il corpo come oggetto spesso segnato e sfruttato. La prostitute protagonista dell’opera mette in discussione le nostre percezioni e ci costringe a guardare in faccia a una realtà che non possiamo ignorare: l’esistenza del sex work. Si inseriscono nel solco della riflessione politica e sociale Sandro Mele, con “Folklore globale”, e Turi Rapisarda, con “Mille”. La serie fotografica di Rapisarda documenta la migrazione e degli operai meridionali verso il nord Italia durante il boom economico, ispirandosi alla storica “spedizione dei mille” di Garibaldi. L’opera dedicata al coraggio di questi lavoratori, ma che critica il sistema che li ha sfruttati senza garantire pari opportunità. Realizzata nel 1992, la serie rappresenta ritratti a grandezza naturale, simbolo di una lotta silenziosa per un riscatto economico e sociale. Il pittore viareggino di fine Ottocento Lorenzo Viani, racconta il dramma delle moglie dei pescatori, documentando il lavoro e la resistenza di chi aspetta. “Enterramiento de diez trabajadores”, di Santiago Sierra, svela il lato più brutale del lavoro, le condizioni di sfruttamento e mercificazione dell’essere umano. I protagonisti sono 10 lavoratori senegalesi che accettano per una esigua somma di denaro di essere sepolti sotto la sabbia per una intera giornata. Gianluca e Massimiliano De Serio, attraverso il linguaggio cinematografico, raccontano le storie di chi lavora ai margini, accendendo le luci sul caporalato. Il cortometraggio dell’artista croato Igor Grubic ,“How Steel Was Tempered”, segue le vicende di un padre che porta il figlio in una vecchia fabbrica in disuso, dove un tempo lavorava. L’opera esplora non solo l’evoluzione del problema economico e sociale, ma diventa metafora anche di riconciliazione intergenerazionale. Edificio e simbolo del passato industriale, diventa il contesto in cui padre e figlio si ritrovano. Alla fine il figlio comprende il sacrificio del padre, risanato così il loro legame. Cosimo Calabrese con “Zona Ilva”, e Pierfrancesco Lafratta con “Diorama” si confrontano con le conseguenze della crisi d’abbandono in cui imperversa il territorio tarantino: rimane una città sospesa tra sopravvivenza e morte, tra la necessità del lavoro e l’emergenza sanitaria e ambientale in un luogo fagocitato dall’industrializzazione. Nell’opera “Elisa”, Arcangelo Sassolino richiama una figura femminile che può essere interpretata come simbolo di forza, determinazione e vulnerabilità , facendo riferimento a una condizione di fatica e sacrificio associata al lavoro e alla lotta quotidiana. L’opera di Sassolino evoca inoltre un forte senso di resistenza, di sforzo prolungato, di un corpo che persiste e si oppone pur nella inevitabile consapevolezza dei suoi limiti.  Il linguaggio astratto di Giuseppe Santomaso riguarda sempre il lavoro in fabbrica. La sua “Trancia” è uno strumento per forare materiali duri come il metallo, rappresentazione del duro lavoro e sacrificio legato alle attività industriali. Una riflessione sulle conseguenze dell’inquinamento industriale proviene dall’opera “Per l’eternità” di Luca Vitone, che racconta gli effetti, le cicatrici, l’amara eredità dell’impatto che l’eternit ha avuto sulla vita delle persone e sul territorio piemontese. Quella polvere bianca è un nemico invisibile ma presente, cristallizzato nelle voci di chi quella tragedia l’ha vissuta nella paura che suscita la paura del vento, che per analogia diventa paura di respirare.

Attraverso questi sguardi eterogenei ed altre opere e artisti in mostra, “Fondato sul lavoro” non si limita a rappresentare il lavoro, ma lo mette in discussione. Chi lavora oggi ? In quali condizioni ? Qual è il valore reale del lavoro in una sistema in evoluzione ? Attraverso epoche diverse gli artisti hanno narrato la fatica quotidiana, la precarietà, la miseria e i drammi umani legati al lavoro, rendendo visibili quelle realtà spesso trascurate e ignorate. Dare luce a ciò che è nascosto, marginalizzato e dimenticato è uno dei compiti che Flashback si assume con forza, ponendolo al centro attraverso un dialogo tra arte e vita, tra opere e quotidiano. In questo modo l’arte viene percepita anche nel ruolo attivo e vivo capace di parlare di sfide e speranze dell’esistenza umana. L’arte diventa una lente di ingrandimento sulla realtà e un efficace strumento per comprenderla, criticarla e trasformata.

Mara Martellotta

Presentata la finale della Kings League Italy

Ieri è stata presentata la finale della lega italiana della Kings League, in programma il prossimo 22 maggio all’Inalpi Arena.

La competizione ideata dall’ex calciatore del Barcellona Gerard Piqué, che unisce in un format innovativo sport e intrattenimento, ha scelto nuovamente il capoluogo piemontese come sede di una finalissima del torneo.

Il Sindaco di Torino, intervenendo alla conferenza stampa al Museo Egizio, si è detto particolarmente soddisfatto che la città torni ad ospitare un evento della Kings League, dopo il grande successo di pubblico registrato della Kings World Cup Nation che si è disputata il 12 gennaio scorso all’Allianz Stadium.

Alla conferenza stampa di questa mattina ha partecipato anche Claudio Marchisio, Head of Competition: “Abbiamo già visto in altre occasione come l’Inalpi Arena possa vibrare di emozioni – ha spiegato l’ex calciatore bianconero – e non vediamo l’ora che sia il 22 maggio: aspettiamo tanti ragazzi, ma anche i loro genitori e i loro nonni”.

La Kings League è un format innovativo che prevede tornei di calcio a sette in cui i presidenti delle varie squadre sono influencer o streamer, con regole molto particolari che sono più vicine a quelle di un videogioco sul calcio che a quelle del calcio tradizionale. È una competizione sportiva ma anche – e soprattutto – un prodotto di intrattenimento che in questi anni ha attirato un interesse crescente da parte del pubblico, sponsor e celebrità.

Per la prima volta nella sua storia, la Global Playoff Week, dal 9 al 12 maggio, vedrà in campo contemporaneamente le squadre di tutte le leghe qualificate alla fase finale: oltre alla Lottomatica.sport Italy, anche la Kings League Spain, Kings League Openbank Americas, Kings League Brazil e Kings League France.

Maggiori informazioni su https://kingsleague.pro/it/italia

TORINO CLICK

Regione, licenziato per l’Aula il Piano rifiuti speciali

La Quinta Commissione, presente l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati e il presidente Sergio Bartoli (nella foto), nella seduta di ieri ha licenziato a maggioranza il Piano Rifiuti Speciali presentato dalla Giunta regionale che verrà discusso nell’Aula del Consiglio regionale nelle prossime settimane.

La Commissione ha poi ascoltato l’audizione del presidente dell’Autorità Rifiuti Piemonte che ha riferito ai Commissari sulla scelta di ingrandire l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti, già operativo al Gerbido da diversi anni e bisognoso di lavori di ristrutturazione, per far fronte al trattamento dei rifiuti urbani dei prossimi anni.
Il presidente dell’Autorità ha spiegato che sono stati valutati gli altri siti proposti dai sindaci di Asti e Ghemme (No) ma che non rispettavano i parametri richiesti. Oggi in Piemonte c’è una produzione di 162 chili l’anno di rifiuti indifferenziati per abitante da smaltire. L’obiettivo è di arrivare a 90 chili entro il 2035, ma verosimilmente arriveremo soltanto a 107 chili per abitante a quella data perché i rifiuti pro capite aumentano anche con il calo degli abitanti. È necessario lavorare sulla raccolta differenziata.
Diversi consiglieri di M5s, Avs, Pd, Sue, Fi, Lega hanno rivolto domande per avere chiarimenti sui lavori necessari all’inceneritore, il metodo di trasporto dei rifiuti da altre zone del Piemonte, le compensazioni dovute ai Comuni.

“Legalità è cultura”: 200 studenti alla scuola Giovanni Falcone

Per promuovere la coscienza civile nei giovani

Una giornata di grande significato, dedicata ai giovani, alla legalità e alla cultura della giustizia: un’iniziativa importante, firmata Regione Piemonte, che ha visto coinvolti 200 studenti, che hanno avuto l’opportunità di conoscere più da vicino il sacrificio di chi, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ha dato la propria vita per combattere la mafia e per difendere la nostra democrazia. Questa giornata si inserisce nell’ambito del bando regionale “Legalità è cultura”, realizzato grazie alla collaborazione tra la Regione Piemonte, il Ministero della Giustizia, il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e il Corpo di Polizia Penitenziaria. Un’opportunità unica per sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della legalità, sulla memoria storica e sul rispetto delle istituzioni. La presenza di autorità come il Sottosegretario Andrea Delmastro, il Vicepresidente Elena Chiorino, e il Capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria Lina Di Domenico, ha confermato l’importanza di questa iniziativa che, attraverso l’educazione, punta a formare cittadini consapevoli e pronti a difendere i valori fondamentali della nostra Nazione.

Questa iniziativa rappresenta un importante strumento di crescita per i nostri ragazzi – ha dichiarato il Vicepresidente Chiorino -. La scuola ha un ruolo fondamentale nella costruzione di una società consapevole e rispettosa delle regole. Sostenere progetti che avvicinano i giovani ai valori della legalità e del rispetto delle istituzioni significa investire nel futuro della nostra Nazione. E’ così che possiamo costruire una coscienza civica forte e radicata nei nostri giovani, che li renda protagonisti di un futuro in cui la legalità e la giustizia siano valori imprescindibili. I ragazzi devono conoscere la storia di chi ha sacrificato la propria vita per combattere la mafia, prendendo come esempio il coraggio e la determinazione di uomini e donne che hanno lottato per la tutela della legalità. Il concorso regionale dedicato alla memoria dell’Agente scelto Giuseppe Montalto è un segnale concreto dell’impegno del Piemonte nel trasmettere ai ragazzi la consapevolezza dell’importanza della giustizia e della lotta a ogni forma di criminalità. Ci tengo a ringraziare i professori che hanno promosso la partecipazione ai ragazzi all’iniziativa, i dirigenti e funzionari della Regione che l’hanno seguita e tutti gli agenti della polizia penitenziaria per la straordinaria accoglienza riservata agli studenti”.

Il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha sottolineato: “La cultura della legalità si costruisce attraverso la conoscenza e il confronto. L’educazione è il primo antidoto contro le mafie, e il coinvolgimento delle scuole in progetti come questo è un passo fondamentale per creare cittadini consapevoli e responsabili.  Il Ministero della Giustizia è orgoglioso di sostenere iniziative che diffondano la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia, dando ai ragazzi strumenti concreti per comprendere l’importanza della legalità. La criminalità organizzata non si combatte solo con le leggi e l’azione delle forze dell’ordine, ma anche con la formazione, la cultura e la costruzione di una coscienza civica forte e radicata nei nostri giovani. Dobbiamo far conoscere loro le storie di chi ha combattuto in prima linea contro le mafie, affinché diventino fonte di ispirazione e modello di integrità e coraggio. Gli agenti della polizia penitenziaria sono eroi silenziosi a cui dobbiamo la nostra gratitudine e a cui va  – sempre – il mio incondizionato apprezzamento per il prezioso servizio svolto”.

GLI STUDENTI “VINCITORI” A ROMA

“Legalità è cultura” – nell’iniziativa della visita a Roma – ha visto anche per l’edizione 24/25 la partecipazione di 200 studenti delle scuole secondarie di secondo grado del Piemonte ed è stato caratterizzato da una serie di attività formative, tra cui l’alzabandiera, il saluto delle autorità, laboratori e interventi illustrativi sulle attività della Polizia Penitenziaria. Gli studenti hanno inoltre visitato stand dedicati alle diverse specialità del Corpo, approfondendo il valore della legalità e il ruolo delle istituzioni nella lotta alla criminalità. Il bando “Legalità è cultura” ha permesso a dieci scuole di ricevere un contributo di 5.000 euro per sostenere i costi di un viaggio d’istruzione a Roma nella primavera del 2025, in occasione delle celebrazioni della Giornata in memoria delle vittime delle mafie, patrocinata dal Ministero della Giustizia.

IL BANDO REGIONALE

Il concorso regionale sulla legalità, destinato alle scuole secondarie di primo grado, è giunto alla sua seconda edizione e fa parte del progetto regionale per l’ampliamento dell’offerta formativa. Le 8 scuole vincitrici hanno proposto progetti innovativi sulla legalità, attraverso l’analisi di testi letterari, la conoscenza di figure simbolo della lotta alla criminalità e l’interazione con associazioni impegnate nella prevenzione e nella gestione dei beni confiscati alle mafie.  Questa iniziativa è solo uno dei tanti passi che la Regione Piemonte e il Ministero della Giustizia stanno compiendo per fare della cultura della legalità una priorità nella formazione delle future generazioni. L’obiettivo è continuare su questa strada, affinché i valori della giustizia, del rispetto delle regole e della difesa della legalità siano sempre più radicati nel nostro tessuto sociale.

L’ELENCO DELLE SCUOLE

Di seguito l’elenco delle scuole che hanno partecipato alla giornata all’interno del concorso legalità:

  • Scuola secondaria di I° Grado IC Castiglione Torinese
  • Scuola secondaria di I° Grado IC  Caselette
  • Scuola secondaria di I° Grado IC Nizza Monferrato
  • Scuola secondaria di I° Grado IC  – Spinetta Marengo
  • Scuola secondaria di I° Grado Istituto Maria Ausiliatrice Giaveno
  • Scuola secondaria di I° Grado IV Settimo Torinese
  • Scuola secondaria di I° Grado IC Bagnolini Villadossola
  • Scuola secondaria di I° Grado IC Piossasco
  • Comunità Ebraica Torino

Auto Moto Turin Show, il Lingotto regno dei motori

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Oggi venerdì 4 aprile, si inaugura la seconda edizione di Auto Moto Turin Show.

 

La cerimonia di apertura è alle ore 11 all’AMTS Arena, nel Padiglione 3 di Lingotto Fiere.

 

Intervengono all’opening

 

Gabor Ganczer, Amministratore Delegato GL events Italia
Valentino Magazzù, Consigliere Città di Torino

Alberto Scuro, Presidente ASI – Automotoclub Storico Italiano
Roberto Giolito, Head of Stellantis Heritage
Davide Lorenzone, Conservatore Museo Nazionale dell’Automobile
Alberto Ferrari, Club Silencio
Elisabetta Cozzi, Donne e Motori

Ad AMTS – Auto Moto Turin Show, si avrà  l’opportunità di esplorare un’ampia varietà di esperienze nel mondo dei motori, ammirare le migliori vetture da collezione, scoprire gli ultimi modelli all’avanguardia e conoscere le innovazioni più recenti nel settore automobilistico. Incontra club storiciassociazioniesperti dealer e prestigiose case automobilistiche che si riuniscono a Lingotto Fiere Torino. Interagisci con produttori e rivenditori di componenti per scoprire le ultime tendenze e tecnologie, vivendo un’esperienza unica nel cuore dell’automotive.

Gli highlights dell’evento


– Padiglione 3: un v
iaggio nella storia dei motori, dalle grandi vetture del passato alle anteprime di alcuni grandi marchi, con dealer, fondazioni, enti e brand del settore.  Concessionari che propongono le novità più interessanti in commercio, partner d’eccezione per il motorismo storico come ASI, Automobile Club Torino e l’ente Eritage di Stellantis.

 

– Oval: il regno del tuning. Dodicesima edizione di Expo Tuning Torino, con 300 vetture selezionate provenienti da tutta Europa, contest Be bETTer per chi crea auto modificate di altissimo livello e un programma di eventi e show sul palco.

 

– Area esternaPista Sparco con spettacoli e show mozzafiato: drifting, esibizioni acrobatiche, sfilate di auto sportive e storiche e il taxi drift, dove visitatori possono salire a bordo di una vera auto da competizione e affrontare curve spettacolari accanto a un pilota professionista.

Pasqua, tradizioni ed emozioni in alto Piemonte

In primavera l’alto Piemonte fiorisce in un mosaico di tradizioni e emozioni. Affascinante in ogni stagione, durante le festività pasquali questo territorio svela il meglio della sua bellezza e delle sue antiche usanze, regalando momenti indimenticabili. L’alto Piemonte trasforma la Pasqua in un momento tutto da scoprire, dal novarese, a Vercelli alla Valsesia con processioni e rievocazioni che rimandano alla storia e alle tradizioni locali. A Romagnano Sesia, ogni due anni dispari il borgo diventa un teatro a cielo aperto per la sacra rappresentazione della passione di Cristo. Nei tre giorni della Pasqua, oltre 300 figuranti, interpretati dagli abitanti del paese, portano in scena le ultime ore di Gesù e la sua Resurrezione, muovendosi tra le vie e le piazze in una atmosfera carica di sentimento. Questa tradizione attira migliaia di visitatori, offrendo un evento di grande intensità e partecipazione. A Oleggio la Pasqua si anima con la Corsa della Torta, dove gli scapoli del borgo corrono lungo le vie del centro storico per contendersi il Palio delle Contrade e la Torta del Sindaco. A precedere la competizione, un corteo rinascimentale in costumi d’epoca si raduna sotto la torre del Bagliotti, trasformando la città in uno scenario suggestivo.

Spostandoci a Vercelli, in occasione del Venerdì Santo si assiste alla processione delle macchine. Straordinari gruppi statuari che sono vere e proprie opere d’arte scolpite nel legno e che vengono portati a spalla dagli incappucciati delle confraternite, dando vita ai momenti più intensi della passione di Cristo.

Salendo verso la Valsesia, a Quarona dal 1982 il Venerdì Santo è dedicato alla rievocazione della Via Crucis: le scene rappresentate, un tempo itineranti, ora si svolgono tra piazza Silvio Pellico e la Chiesa di San Giovanni al Monte, richiamando ogni anno un pubblico sempre più numeroso e affascinato da questo momento di storia e di Pathos.

A Varallo, la domenica delle Palme si accende di emozione con la processione delle Sette Marie. Le protagoniste, sette giovani donne che incarnano il dolore di Maria, aprono un corte solenne che si snoda dalla collegiata di San Gaudenzio fino al Sacro Monte, patrimonio UNESCO, attraversando il cuore della città in un connubio di devozione e simbolismo che lascia un‘impronta indelebile nell’animo di chi vi partecipa.

“Vivi Alto Piemonte – un mosaico di meraviglie” è un progetto di valorizzazione turistica del Piemonte nord orientale promosso dalla Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, volto a promuovere le bellezze delle province di Novara, Vercelli, Biella e Verbano Cusio Ossola. Si tratta di un invito a scoprire un territorio che offre esperienze indimenticabili tra enogastronomia, cultura e tradizioni sia per gite di prossimità sia per vacanze più lunghe, esplorandone le numerose sfaccettature e specificità. “Vivi Alto Piemonte” punta a far riscoprire una terra che, come un mosaico, svela le sue meraviglie pezzo dopo pezzo, offrendo a ogni visitatore un’esperienza unica.

Mara Martellotta

Nel 2024 il Piemonte sesto nella raccolta RAEE

 

Nel 2024 la regione Piemonte ha raccolto 23.648 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche e elettroniche (RAEE). È quanto emerge dal Rapporto regionale realizzato dal Centro di Coordinamento RAEE, l’organismo che sintetizza i risultati ufficiali conseguiti da tutti i sistemi collettivi che si occupano del ritiro presso i centri di raccolta comunali e i luoghi di raggruppamento organizzati dalla distribuzione e dalla gestione dei rifiuti tecnologici in Italia.

Il risultato si dimostra in crescita del 2% rispetto al 2023 seppure leggermente inferiore all’andamento emerso a livello nazionale ( +2,5%). Questo non impedisce alla regione Piemonte di conquistare un posto nella classifica nazionale che la fa salire al sesto posto fra le regioni più virtuose per volumi complessivi.

Un andamento simile avviene anche per il reddito pro capite che, in forza di un incremento del 2,2% sale a 5,5 kg per abitante. Il valore è al di sotto della media italiana (6.07kg/ab) ma consente alla regione di passare dal quattordicesimo al tredicesimo posto nella graduatoria italiana.

A livello di singoli raggruppamenti nei quali vengono suddivisi e raccolti i RAEE, il rapporto evidenzia chela crescita dei volumi regionali è l’esito del miglioramento in pressoché tutti i raggruppamenti. Fa eccezione solo TV e monitor (R3) la cui raccolta risulta in calo del 17,1% ma in modo similare all’andamento nazionale con un – 10,9%. Questa diminuzione è da considerarsi fisiologica dopo le perturbazioni del mercato digitale dovute allo switch off del segnale digitale.

A trainare la raccolta complessiva sono piccoli elettrodomestici ed elettronica di consumo (R4), la cui raccolta registra il 9,1% pari a 471 tonnellate aggiuntive, per un totale di 5634 tonnellate avviate a corretto riciclo. Segue freddo e clima (R1) la cui raccolta registra un +4,7% per un totale di 7619 tonnellate, 344 in più rispetto al 2023. Cresce invece del 2,4% la raccolta di grandi bianchi R2, per un totale di 7702 tonnellate, mentre sorgenti luminose R5 segna il +3,3 % per un totale di 127 tonnellate.

L’analisi della raccolta per singole province mostra che tutti migliorano la propria performance a eccezione di Asti, la cui raccolta registra la flessione del 5,1% e scenda a 1077 tonnellate. L’incremento più elevato spetta alla provincia di Vercelli, la cui raccolta aumenta del 13% rispetto al 2023, per un totale di 1463 tonnellate. Segue Biella, con +4% per un totale di 785 tonnellate, crescono del 2,9% le province di Verbano Cusio Ossola e Novara. Alessandria migliora del 2,2%, seguita da Cuneo con l’1,8% e Torino con il +1%, per un totale di 10 mila 387 tonnellate, valore che incide per il 44% sui volumi regionali avviati a riciclo.

Mara Martellotta

È uscito “L’uomo di Lugano. Il denaro non puzza” di Claudio Bollentini

Un thriller finanziario ambientato nel Ticino dei primi anni Duemila.

È uscito in settimana, autopubblicato su Amazon da Claudio Bollentini, “L’uomo di Lugano. Il denaro non puzza”. È un libro ispirato da vicende e fatti realmente accaduti, opportunamente celati e romanzati, raccontati con lo stile senza fronzoli del giornalista d’inchiesta. Lo scenario è la piazza finanziaria luganese dei primi anni Duemila. Un periodo critico e decisivo per gli gnomi svizzeri, costellato di strani suicidi e torbide trame collegate ad alcuni irrisolti scandali italiani. La narrazione che si dipana nell’arco di un biennio è una buona occasione per fare il punto della situazione nel Ticino di allora, una fase in cui si ponevano le basi delle trasformazioni successive. Un mondo finiva irrimediabilmente per gli evidenti limiti di una generazione che anche per motivi biologici era alla fine e per le pressioni internazionali sempre più incombenti. Un periodo di mezzo in cui non si intravedevano ancora le soluzioni più appropriate per la sopravvivenza della piazza finanziaria luganese.

La trama. Il libro narra la storia di un gestore patrimoniale varesino poco più che trentenne agli inizi degli anni 2000. La sua vita cambia quando decide di trasferirsi a Lugano in Svizzera nell’estate del 2001 perché assunto da una nota fiduciaria finanziaria. Il periodo non è storicamente dei più favorevoli, ma per lui non è nulla in confronto a quello che succederà dopo la scomparsa di lì a poco del presidente della fiduciaria, una morte ufficialmente derubricata a suicidio per non ben specificati motivi legati al lavoro. Il giovane consulente non crede alle soluzioni di comodo trovate in fretta e furia dalle autorità competenti e alle risposte evasive dei colleghi e intende pertanto vederci chiaro, almeno per capire le conseguenze di questi fatti sul suo futuro professionale. Inizia da quel momento un’altra storia, una trama che si dipana con lo stile di un thriller finanziario in un universo opaco pieno di trappole e sabbie mobili, internazionale e trasversale, misterioso e impenetrabile, denso di pericolose collusioni tra finanza e criminalità, di difficile decifrazione anche da parte degli occhi esperti di inquirenti e magistrati. Il protagonista diventa lo svelatore di una storia emblematica di un certo periodo storico in Ticino, i primi anni Duemila e il prezioso narratore di una genia di persone e ambienti finanziari a questo territorio allora strettamente collegata.

L’autore. Claudio Bollentini (Milano, 1963), laureato in Scienze Politiche e specializzatosi in Relazioni Internazionali prima e in Comunicazione Istituzionale e Politica poi, è un giornalista, esperto di comunicazione reputazionale e crisis management, comunicazione istituzionale e politica, tecniche di influenza e di creazione di immagine, con una lunga esperienza tra Italia e Svizzera. Negli ultimi anni ha dedicato ampio spazio ai new media sul web e ai social network creando blog, portali e giornali. Divide la sua vita tra Varese e Novalesa in Piemonte.

Giornata di Prevenzione della Sindrome del bambino scosso

Domenica 6 aprile 2025 in piazza Bodoni a Torino e in altre piazze italiane
Simeup (Società Italiana Medicina di Emergenza e Urgenza Pediatrica) e Terre des Hommes, fondazione da sempre attiva per la tutela dei minori, in collaborazione con la Pediatria d’Urgenza dell’ospedale Infantile Regina Margherita, della Città della Salute e della Scienza di Torino, Croce Verde Torino e AIMI (Associazione Italiana Massaggio Infantile) saranno domenica 6 aprile in piazza Bodoni dalle ore 11 alle ore 17, per la seconda Giornata di Prevenzione della Sindrome del bambino scosso (Shaken Baby Syndrome), che in 1 caso su 4 porta a morte i neonati.
L’iniziativa porterà per la seconda volta in piazza a Torino e in 70 città in Italia la campagna NONSCUOTERLO!, avviata da Terre des Hommes nel 2017 con il sostegno della Rete Ospedaliera contro il Maltrattamento Infantile.
La Sindrome del bambino scosso è una forma di grave trauma cerebrale che può avvenire nei neonati se scossi violentemente, talvolta da parte di genitori estenuati dal pianto del bambino, particolarmente intenso nei primi mesi di vita, e ignari che questa manovra possa essere così pericolosa.
“E’ questo il messaggio che vogliamo trasmettere ai genitori e a coloro che si prendono cura dei bambini più piccoli. Lo scuotimento è pericoloso nei bambini al di sotto dei 2 anni di vita. A chiunque può capitare di perdere il controllo, ma se un genitore si accorge di non avere più energie per calmare il suo bambino è importante mettere il bambino in un luogo sicuro e chiedere aiuto” spiega la dottoressa Barbara Lauria (responsabile dell’ambulatorio Bambi della Pediatria d’Urgenza, dedicato ai minori vittima di abusi e maltrattamenti).
“Siamo orgogliosi del grande impegno che il nostro Ente svolge nel campo della prevenzione in età pediatrica. Alla giornata dedicata alla manovra per la vita (disostruzione da corpo estraneo) si aggiunge questa iniziativa che vuole prevenire le gravi conseguenze che lo scuotere un bambino può presentare” dice il dottor Antonio Urbino (Direttore Sanitario della Croce Verde di Torino).
Nello stand di piazza Bodoni – allestito da Città della Salute e della Scienza di Torino, ospedale Infantile Regina Margherita, Croce Verde Torino e AIMI – saranno presenti volontari, pediatri, infermieri e psicologi. Gli operatori saranno a disposizione dei cittadini per spiegare i pericoli dello scuotimento e come gestire senza rischi il pianto del lattante nei primi mesi di vita. Lo faranno anche con alcune prove pratiche realizzate con l’ausilio di manichini pediatrici. Saranno inoltre distribuiti materiali informativi multilingue e gadget antistress.
Domenica 6 Aprile a partire dal tramonto la Mole Antonelliana si illuminerà di arancione, colore simbolo della campagna.

Guerre commerciali e dazi, export verso gli USA: il Piemonte vale 5,5 miliardi

Dopo vari tira e molla, minacce e promesse Trump ha presentato quella che ha definito la “giornata della liberazione” con i dati sui dazi, che per i prodotti importati dall’UE arriveranno al 20% senza distinzioni tra i Paesi.

Le nuove misure rischiano di avere un impatto significativo sull’Italia, uno dei Paesi più esposti alla stretta commerciale, insieme alla Germania. Infatti gli USA rappresentano il secondo mercato di sbocco per le esportazioni italiane, con un valore annuale che supera i 67 miliardi di euro, pari al 10,7% dell’intero export nazionale.

Le aree regionali più vocate all’export verso gli USA sono la Lombardia /14,2 miliardi), l’Emilia Romagna (10,4), la Toscana (9,1) il Veneto (7,5) e il Piemonte (5,5). Complessivamente, la quota sportata da queste cinque realtà territoriali sul totale nazionale verso gli USA sfiora il 70%

Una analisi territoriale che considera il peso dell’export negli USA relativo ad autoveicoli, rimorchi e semirimorchi – per il 77,2% ad automobili e veicoli per il trasporto persone inferiore a 10 posti, per il 19,1% da ricambi, accessori e carrozzerie è per il rimanente 3,7% da altri autoveicoli – sul valore aggiunto regionale indica che la maggiore esposizione ai dazi USA sulle automobili si registra in Emilia-Romagna (1,81%), davanti a Piemonte (0,41%), Campania (0,30%) e Trentino-Alto Adige (0,22%). Insieme, queste quattro regioni rappresentano l’89,2% delle esportazioni nazionali di autoveicoli negli USA.

Commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino: “Siamo molto preoccupati in quanto i dazi colpiscono un esteso indotto, dominato dai settori della meccanica. Ma più in generale, tutte le imprese manifatturiere, già provate dalla complessità del mercato globale, saranno  penalizzate dalle restrizioni commerciali. Serve un’azione coordinata a livello europeo per affrontare queste turbolenze. Sul piano internazionale è, quindi, necessario un dialogo costruttivo per evitare scenari economici negativi e tensioni tra Paesi alleati. Guardare ai mercati esteri è imprescindibile per la crescita. Occorre investire su export, formazione e strategie di internazionalizzazione per rafforzare la competitività. Le PMI devono adattarsi rapidamente, puntando su eccellenza e specializzazione, diversificando i mercati e cogliendo opportunità nei Paesi emergenti.”

“Gli Stati Uniti rappresentano un mercato chiave per i prodotti artigianali del nostro territorio, apprezzati per la loro qualità e il loro valore storico, l’introduzione di dazi penalizza gravemente il nostro comparto, rendendo meno competitivi i nostri prodotti rispetto a quelli locali o di altri Paesi non soggetti a restrizioni. Non ultimo, ci preoccupa – conclude De Santis – l’effetto domino che i dazi potrebbero innescare, facendo alzare l’inflazione e mettendo in difficoltà tutta la filiera che in Europa gioca la partita più importante. Oggi il problema è ancora più ampio: l’intero mercato interno europeo è in crisi, con settori chiave come l’automotive e la moda di lusso che registrano forti rallentamenti. Se l’Europa non rilancia la domanda interna, le nostre imprese artigiane – che sono parte essenziale di queste filiere – rischiano di pagare un prezzo altissimo.”