ilTorinese

In 31 minuti da Porta Susa all’aeroporto, il nuovo collegamento dal 20 gennaio

Si avvicina la riapertura, il 20 gennaio, della linea che collegherà Torino con l’aeroporto di Caselle, diventando un collegamento prezioso per torinesi e turisti. “La nostra città è entrata in una fase di espansione ed è sempre più attrattiva, per questo è importante che sia supportata da un’adeguata rete di collegamenti e di trasporto pubblico locale che sarà al centro delle nostre priorità dei prossimi anni», sottolinea il sindaco della Città metropolitana e di Torino Stefano Lo Russo.

Il collegamento tra Torino e Ciriè sarà ogni mezz’ora con un tempo di percorrenza di 44 minuti. In 31 minuti, invece, sarà possibile raggiungere l’aeroporto dalla stazione di Torino Porta Susa e viceversa. Per l’attuale conformazione infrastrutturale della linea, il collegamento è inoltre garantito ogni ora tra Ciriè e Germagnano, da dove si prosegue con i bus fino a Ceres

Stellantis, Torino soffre. Calo di produzione a Mirafiori

Se il Gruppo Stellantis cresce nel suo complesso del 9,6 per cento nella produzione di veicoli nel 2023, le cose vanno peggio negli stabilimenti di Cassino (-11,3%) e nell’intero polo torinese,  con un calo del 9,3 per cento. “Se si vuole giungere all’obiettivo del governo di un milione di auto da produrre in Italia, bisogna incrementare i volumi del 33%”, secondo Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim-Cisl. Ma è mancata la spinta  da Maserati e dalla 500 elettrica: a Mirafiori nell’anno trascorso sono state prodotte 77.500 unità, niente male ma ci si aspettava di più. Si pensi che solo per la produzione della 500 full electric si sarebbe dovuto arrivare alle 90mila unità, e oltre le 100mila nel 2024.

Schianto tra due auto, muore un ragazzo

Nello scontro tra una Mercedes e una Fiat Punto è deceduto il conducente della seconda vettura, un giovane di 26 anni, residente a Sangano. L’incidente è avvenuto ieri sulla provinciale 23 del Sestriere, in frazione Meano, a Perosa Argentina.

La fine delle feste per i nostri amici a quattro zampe

IL TORINESE… CON LA CODA

Se l’Epifania tutte le feste porta via, facciamo un riassunto di quelli che sono stati i principali problemi dei nostri amici a quattro zampe durante le feste.
Abbiamo parlato della paura dei botti e di come affrontarli, ma c’è un’altra problematica che ha riempito i pronto soccorso veterinari durante le vacanze natalizie: le gastroenteriti, ovvero l’infiammazione di stomaco e intestìno.
La principale causa è stata quella di aver mangiato cibo non appropriato. Qualcuno ha rubato il panettone, o il cotechino, qualcuno, peggio ancora il cioccolato.
Il fatto di mangiare cibo non adatto, e i nostri dolci lo sono, può provocare sintomi come vomito, diarrea e, nei casi più gravi, vere e proprie intossicazioni.
Se il cane, o il gatto, è un soggetto adulto, è vigile e reattivo, la terapia sarà molto probabilmente solo farmacologica, con farmaci che disinfiammano l’intestino, dieta e fermenti lattici.
Se invece, il soggetto è un cucciolo, o un animale anziano, e si presenta non reattivo e abbattuto, è facile che si prescriva il ricovero in una struttura veterinaria. Peggio ancora se l’animale risulta intossicato.
Ricordate sempre che il cioccolato a certe dosi infiamma, ma ad alte dosi può essere letale.
Le feste sono quasi finte e da lunedì saremo tutti a dieta, non sarebbe una cattiva idea far fare un po’ di detox anche ai nostri amici!
Dott.ssa Federica Ferro
Dott. Stefano Bo

Controesodo: su strade e autostrade 3 milioni e mezzo di persone

NEL FINE SETTIMANA DELL’EPIFANIA  

 

  • Operative 2425 unità di personale tecnico e di esercizio più altre 200 nelle Sale Operative Territoriali e la Sala Situazioni Nazionale per assicurare il monitoraggio del traffico in tempo reale h24

Roma, 5 gennaio 2024 

Traffico in costante aumento su strade e autostrade Anas. Nel fine settimana dell’Epifania circa 3,5 milioni di persone si metteranno in viaggio sulla rete in gestione Anas per rientrare in città dopo le vacanze natalizie. Anas (Società del Polo Infrastrutture del Gruppo FS Italiane) per facilitare la circolazione sulla propria rete stradale e autostradale ha rimosso fino all’8 gennaio 171 cantieri.

Nel periodo natalizio il traffico è cresciuto del 15% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Complessivamente, in questo fine settimana di rientro è prevista una crescita del traffico del 11% rispetto ai valori medi di dicembre 2023, con picco del 19% previsto nella giornata di venerdì 5 gennaio.

Per quanto riguarda i rientri, si prevede circolazione sostenuta soprattutto in prossimità dei centri urbani e in particolare a Roma sul Grande Raccordo Anulare e a Milano lungo la SS36 “Del Lago di Como e dello Spluga”.

Traffico in crescita anche sulla A2 “Autostrada del Mediterraneo” con incrementi previsti del +20% nella giornata di oggi venerdì 5 gennaio, +25% nella giornata di domani sabato 6 e + 30% domenica 7 gennaio.

La presenza su strada di Anas è di 2.425 risorse in turnazione, personale tecnico e di esercizio, più 200 unità delle Sale Operative Territoriali e della Sala Situazioni Nazionale per assicurare il monitoraggio del traffico in tempo reale h24

Sabato 6 gennaio e domenica 7 gennaio 2024 è prevista la sospensione della circolazione dei mezzi pesanti dalle ore 9:00 alle ore 22:00.

Per la situazione dei cantieri inamovibili, Anas invita i viaggiatori a consultare prima di partire il sito stradeanas.it.

Mercato rionale Vs ipermercato

Nel nostro Paese, proseguendo una tradizione dovuta alle invasioni arabe, quasi ogni Comune anche piccolo ha un suo mercato rionale. Torino, poi, detiene due record: quello di unica città italiana ad avere i mercati rionali tutti i giorni della settimana e di avere il mercato aperto (Porta Palazzo) più grande d’Europa.

Fino alla metà degli anni ’70 i mercati rionali ed i negozi di prossimità rappresentavano l’unica possibilità per acquistare alimenti, prodotti per le pulizie, abbigliamento, articoli regalo e casalinghi. Spesso il negoziante, conoscendoci, poteva guidarci nell’acquisto, avvisarci dell’arrivo imminente di un articolo e, soprattutto nei piccoli centri, farci credito segnando su un quaderno sapendo che a fine mese avremmo saldato.

Per particolari necessità potevamo andare in supermercati non eccessivamente grandi quali Upim, Standa e Rinascente.

L’arrivo dei primi ipermercati, inseriti in veri e propri centri commerciali, ha modificato radicalmente il nostro modo di fare acquisti: innanzitutto per la presenza di parcheggi che rendono più agevole recarsi a fare la spesa, poi per la presenza di carrelli, di sconti o offerte 3×2 in periodi prefissati, per la presenza di lavanderie e calzolai dove lasciare le cose all’arrivo e ritirarle all’uscita e di ristoranti dove rigenerarsi dopo la full immersion nel centro commerciale.

Come ha descritto molto bene Valentina Veronese su queste colonne il 6 dicembre 2022, gli ipermercati esprimono al massimo la manipolazione che la società consumistica esercita sui potenziali clienti. Nulla all’interno di un supermercato è lasciato al caso. Il carrello ha le ruote che si bloccano? Il cliente, mentre spinge con fatica il carrello, osserverà istintivamente gli scaffali acquistando articoli che non avrebbe acquistato altrimenti. Se i fardelli con le bottiglie di acqua fossero all’ingresso, i clienti riempirebbero subito il carrello e non avrebbero più spazio per altro; ecco perché solitamente sono al fondo del percorso di vendita. Anche la musica ha la sua funzione ipnotica: distoglie la nostra attenzione cosicché i nostri acquisti saranno determinati dalla posizione dell’articolo, dal colore, da eventuali offerte anziché dalla reale necessità. In altre parole, il cliente non si rende conto di non essere responsabile delle proprie scelte ma di essere pilotato da campagne di marketing ed esperti di quella materia che progettano nell’interesse unico dell’impresa venditrice. Quella della posizione di un articolo è particolarmente evidente nel settore giocattoli: se venissero ubicati nei piani alti degli scaffali verrebbero notati solo dagli adulti; posizionandoli in modo che i bambini li vedano e, soprattutto, li chiedano a chi è con loro sono una strategia di marketing non da poco.

Inoltre, e non è l’aspetto meno importante, sottovalutiamo quattrofattori durante i nostri acquisti negli iper.

Primo fattore: alcuni prodotti sono di qualità discutibile, realizzati da marche che producono solo per le catene di iper, venduti a prezzi bassi ma la cui qualità è rapportata al costo.

Poi troviamo spesso articoli il cui prezzo è conveniente se valutato di per sé, ma non ci accorgiamo che trattandosi di confezioni realizzate appositamente per gli iper hanno una capacità ridotta rispetto alle analoghe confezioni dei negozi e, quindi, il prezzo al kg o al litro diventa meno conveniente.

Terzo fattore da non sottovalutare è che, almeno per gli alimentari, siamo portati ad acquistare confezioni famiglia il cui prezzo è conveniente ma, se le poniamo in fondo alla dispensa, rischiamo che giungano a scadenza prima di utilizzarli.

Quarto fattore, la legge consente di porre in vendita prodotti la cui data “Da consumare preferibilmente entro…” sia già trascorsa. Il prodotto è commestibile ma le qualità organolettiche possono risentirne. Prestate, dunque, attenzione alle date: perché accontentarsi quando si può avere la qualità originale?

E che dire della privacy, tanto difesa dalle persone, che però chiedono in tutti gli ipermercati la tessera di fidelizzazione (ai cui possessori, è vero, vengono riconosciuti anche sconti notevoli) così poi le direzione saprà quali assorbenti usate, che misura di preservatici preferite e ogni quanto li acquistate e quanta carta igienica consumate.

Per i fattori che abbiamo visto finora, è già evidente come siano da preferire i punti vendita tradizionali, di prossimità, rispetto ai giganti della Grande Distribuzione Organizzata (GDO).

Ma negli ultimi anni è un altro fattore a spingere le persone verso il ritorno ai negozi sotto casa. Mentre la GDO acquista, talvolta attraverso gruppi di acquisto, ovunque nel mondo, e non si preoccupa delle esigenze del singolo, il negozietto sotto casa si approvvigiona quasi sempre, almeno per la parte alimentare, da produttori e coltivatori locali, spesso conosciuti da anni e che garantiscono la qualità o rischierebbero di danneggiare la propria immagine.

Poi, particolarmente i ferramenta, sono in grado di risolvere i nostri problemi suggerendo, consigliando e impegnandosi personalmente nella soluzione, cosa che nella GDO non può avvenire.

Rivolgendoci massivamente alla GDO aumenteremo i profitti di gruppi imprenditoriali, spesso esteri o con sede fiscale all’estero,in cambio di poche, limitate, assunzioni di cassiere e magazzinieri.

Perché non sostenere l’attività commerciale nelle mani di un nucleo familiare, che ci coccola, ci sa guidare e che, a guardare bene, non ha prezzi molto più cari della GDO?

Quando i guru del marketing fanno notare che acquistando in un certo iper si risparmia un tot percento andando in determinati giorni non vi spiega, però, che dovete aggiungere 2 ore almeno (in alcuni periodi anche 3) per raggiungere l’iper, fare la coda alla cassa e ritornare a casa. Valutate quant’è il risparmio e giudicate se le vostre ore valgano quella cifra: probabilmente no.

Gli Enti locali ed il Governo potrebbero intervenire efficacemente in aiuto dei piccoli esercenti, ad esempio, impedendo che un canone di locazione possa raddoppiare in breve tempo o a seguito di cessione della proprietà dei muri, strangolando il locatore.

Ma per la fantascienza vi do appuntamento ad un altro articolo.

Sergio Motta

Focus settimanale Covid Piemonte

SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE

In Piemonte l’occupazione dei posti letto ordinari si attesta al 5.5%, quella dei posti letto in terapia intensiva è al 3%, mentre la positività dei tamponi è al 6.4%.

Anche questa settimana si registra unandamento decrescente rispetto al periodo precedente e la situazione rimane sotto controllo.

VACCINAZIONI

Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate in Piemonte 11.057.557 dosi, di cui 3.347.231 come seconde, 2.966.249 come terze, 834.723 come quarte, 255.725 come quinte, 44.654 come seste.

Tra giovedì 29 dicembre e giovedì 4 gennaiosono state vaccinate 6.108 persone: 37 hanno ricevuto la prima dose, 2 la seconda, 57 la terza, 733 la quarta, 3.650 la quinta, 1.616 la sesta, 13 la settima.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo da giovedì 28 dicembrea mercoledì 3 gennaio i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 230.

Suddivisi per province: Alessandria 24, Asti 9, Biella 12, Cuneo 20, Novara 15, Vercelli 8, VCO 9, Torino città 52, Torino area metropolitana 72.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 1.611 (-823). Questa la suddivisione per province: Alessandria 169 (-30), Asti 64 (-27), Biella 87 (-24), Cuneo 142 (-90), Novara 105 (-77), Vercelli 53 (-40), VCO 63 (-17), Torino città 365 (-210), Torino area metropolitana 504 (-277).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nel periodo 28 dicembre-3 gennaio l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è stata 37.9(-33.8%) rispetto a 57.2 del periodo precedente.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza è 12.2(-30.7%). Nella fascia 25-44 anni è 18.0 (-42.5%). Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 31.7 (-30.0%). Nella fascia 60-69 anni è 50.2 (-37.4%). Tra i 70-79 anni è 80 (-33.5%). Nella fascia over80 l’incidenza risulta 100.9 (-32.1%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO IN ETÀ SCOLASTICA

Nel periodo 28 dicembre-3 gennaio, l’incidenza nella fascia 0-2 anni è 38.8(-28.9%), nella fascia 3-5 anni 2.1 (-33%), nella fascia 6-10 anni 4.5 (+61.8%), nella fascia 11-13 anni 4.3 (+ 22.9%), mentre nella fascia tra i 14 ed i 18 anni è 2.6 ( +23.8%).

Bonus neonati a Sauze d’Oulx

SAUZE D’OULX –  Il Comune di Sauze d’Oulx ha istituito il Bonus comunale una tantum per i nuovi nati e/o minori adottati residenti” per l’anno 2023 con scadenza domande 31 gennaio 2024.

Il Sindaco Mauro Meneguzzi sottolinea l’importanza dell’atto: La nostra Amministrazione Comunale si era data l’obiettivo di istituire un contributo a supporto delle famiglie residenti a Sauze d’Oulx che contribuiscono all’incremento delle nascite e a premiare chi esprime fiducia nella famiglia e nello sviluppo demografico della comunità. Purtroppo gli anni della pandemia ci hanno costretti ad operare nuove scelte non preventivate, ma tornando alla normalità con questo bilancio siamo riusciti ad individuare le risorse necessarie a sostenere questo progetto. Pertanto abbiamo reperito la cifra di € 3.000 che verrà ripartitatra le domande pervenute degli aventi diritto per un importo massimo di € 500 per ogni evento di nascita e adozione”.

Potranno partecipare al bando neonati i genitori dei nuovi nati nel periodo tra il 01 gennaio 2023 ed il 31 dicembre 2023.

Sono equiparati ai figli naturali i figli adottati, a decorrere dalla data del provvedimento di adozione. Per i parti gemellari, la famiglia potrà presentare più domande, tante quante i gemelli nati.

Al bando sono ammessi anche i cittadini stranieri residenti a Sauze d’Oulx ed in possesso di regolare titolo di soggiorno del genitore richiedente e del minore.

La domanda, redatta sull’apposito modulo d’istanza dovrà essere inoltrata, a pena di inammissibilità a mezzo posta elettronica all’indirizzo ufficio.protocollo@comune.sauzedoulx.to.it oppure amezzo PEC all’indirizzo comune.sauzedoulx@legalmail.it oppure con consegna a mano presso l’Ufficio Protocollo del Comune di Sauze d’Oulx – Via della Torre n. 11 – Sauze d’Oulx, negli orari di apertura al pubblico.

Il bando ha scadenza 31 gennaio 2024.

Per informazioni e chiarimenti è possibile scrivere una mail all’indirizzo di posta elettronica ufficio.personale@unionevialattea.to.it o contattare il numero0122/89.114 (interno 8).

_____________________________

“La cultura del dono” alla Biblioteca Nazionale Universitaria per i trecento anni della fondazione

A conclusione delle celebrazioni per i trecento anni dalla sua fondazione, la Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino presenta la mostra “La Cultura del Dono”, dedicata al tema del dono in ambito culturale, risultato di tre anni di lavori su alcuni fondi librari conservati presso l’Istituto. La mostra è stata inaugurata mercoledì 20 dicembre alle ore 18 presso l’Auditorium della Biblioteca Nazionale, in piazza Carlo Alberto 5, con i saluti istituzionali, la presentazione del progetto espositivo e una visita alla mostra con i curatori.

Nell’agosto del 2020 la Biblioteca Nazionale ha deciso di valorizzare un corpus di libri custoditi nei suoi magazzini, recuperando circa 17 mila volumi e 11 mila opuscoli, per un totale di 556 metri lineari di opere provenienti da tutto il mondo, di cui la maggior parte antiche e di interesse culturale rilevante. Il nucleo principale di questo patrimonio è costituito da doni giunti in seguito al grande incendio della biblioteca di via Po, che innescò un’immediata gara di solidarietà.

Tra agosto e dicembre del 2020 è stata ritrovata anche documentazione inedita afferente all’archivio storico della biblioteca. Si ricostruì l’arrivo dei doni, la loro consistenza e gli scambi epistolari con i loro donatori, prima fondamentale traccia per una sistemazione fisica dei volumi.

Nasce così l’idea di un progetto integrato che, nell’ambito di un piano di conservazione, tutela e valorizzazione, ha portato alla ricognizione completa dei beni attraverso il riordino, l’inventariazione, la catalogazione dei volumi e dell’archivio storico. È anche stato realizzato un portale 3D ove è possibile sfogliare alcuni dei libri virtualmente.

La mostra si articola in un duplice livello di narrazione, di cui uno sistematico, che affronta il difficile percorso dell’acquisizione del materiale, esplicitato attraverso tre personaggi guida, una linea cronologica e i testi a corredo, e l’altro tematico, in cui a narrare ricchezza e varietà dei doni saranno i volumi stessi, organizzati fisicamente in quindici filoni narrativi.

Trai temi proposti, doni del Cinquecento, un’eleganza fragile, un opuscolo per ogni occasione.

Vittorio Amedeo II, il re fondatore della Biblioteca; Erminia Caudana, la restauratrice che guidò per oltre 50 anni il laboratorio di restauro istituito dopo l’incendio del 1904, e Stelio Bassi, il direttore che traghettò la biblioteca dalla sede di via Po a quella attuale in piazza Carlo Alberto, sono i mentori che accompagnano visitatori e visitatrici alla scoperta degli oltre ottanta volumi protagonisti dell’esposizione.

La mostra sarà visitabile fino al 22 marzo 2024, presso la sala mostre Juvarra, l’atrio annesso e la sala storica della Biblioteca Nazionale, da lunedì al venerdì dalle 10 alle 16, ingresso gratuito.

Mara Martellotta