ilTorinese

Controllore Gtt malmenato e scaraventato fuori dal bus finisce in ospedale

Brutta avventura per un controllore sessantenne di Gtt: è stato malmenato e scaraventato fuori da un bus della linea 2 in corso Potenza a Torino da un passeggero al quale aveva chiesto il biglietto. Un altro controllore ha inseguito l’aggressore fino all’arrivo della polizia che lo ha bloccato. Il controllore aggredito è finito all’ospedale Maria Vittoria per le escoriazioni riportate.

Rileggere il Risorgimento. Torino / Italia: 1884-2024

L’esposizione Rileggere il Risorgimento. Torino / Italia: 1884-2024curata da Alessandro Bollo, Silvia Cavicchioli e Daniela Orta, a Palazzo  Carignano vuole ricordare, a 140 anni dall’evento, il primo allestimento del Museo del Risorgimento: il Tempio del Risorgimento all’interno dell’Esposizione Generale Italiana del 1884 nel Parco del Valentino, un allestimento provvisorio, ma di respiro nazionale, preludio della successiva costituzione, nel 1901, del Museo.

Cosa resta di questi valori? Cosa significa oggi il Risorgimento? Come interpretarne le storie, i personaggi in una chiave attuale e contemporanea? Con Rileggere il RisorgimentoTorino / Italia: 1884-2024 si vuole riflettere su questi interrogativi e sulla contemporaneità di valori fortemente radicati nel passato, ma tuttora attuali.

Nel Corridoio Monumentale della Camera Italiana trovano spazio cimeli provenienti dalle istituzioni che oggi studiano e curano il Risorgimento in Italia: dipinti, oggetti – come l’imponente campana che suonò durante le Cinque Giornate di Milano, la chitarra di Giuseppe Mazzini o le pantofole di Garibaldi – e una selezione di spezzoni di film, a cura del Museo Nazionale del Cinema, che rimanda invece all’immaginario di celluloide.

La mostra Rileggere il Risorgimento. Torino / Italia: 1884-2024 ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica.

Rileggere il Risorgimento. Torino / Italia: 1884-2024 è il risultato di uno sforzo corale e nazionale che ha visto coinvolti i più importanti musei italiani del Risorgimento nella sua realizzazione. I materiali esposti arrivano infatti da: Comune di Catanzaro – Palazzo de’ Nobili; Domus Mazziniana, Pisa; Fondazione Camillo Cavour, Santena (To); Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento, Genova; Museo Civico del Risorgimento, Bologna; Museo del Risorgimento “Leonessa d’Italia”, Brescia; Museo del Risorgimento – Civici Musei di Udine; Museo del Risorgimento “Vittorio Emanuele Orlando” – Società Siciliana per la Storia Patria, Palermo e Palazzo Moriggia – Museo del Risorgimento di Milano.

IoLavoro, al Lingotto di Torino la più grande fiera del lavoro italiana

Oltre 50 edizioni in quasi 20 anni: questi i numeri di IoLavoro, la più grande fiera del lavoro italiana promossa dall’Assessorato regionale all’istruzione e merito, lavoro, formazione professionale e diritto allo studio universitario, organizzata da Agenzia Piemonte Lavoro con le risorse del Fondo Sociale Europeo. 

Tre gli appuntamenti in programma, con debutto a Torino mercoledì 23 e giovedì 24 ottobre al padiglione 3 del Lingotto Fiere, in via Nizza 294; apertura al pubblico dalle 10.00 alle 18.00.

L’edizione di Torino

Un ricco calendario di eventi caratterizza l’edizione del 23 e 24 ottobre a Lingotto Fiere (padiglione 3).

Per la prima volta, si presentano le undici Accademie di filiera, il nuovo modello formativo per accrescere le competenze delle persone e rispondere ai fabbisogni di professionalità delle aziende. Appuntamento in Sala azzurra mercoledì 23 ottobre a partire dalle 16. Per partecipare, iscriversi qui

Allo stand della Regione si potranno inoltre conoscere i servizi di individuazione, validazione e certificazione delle competenze e il programma Mip Mettersi in proprio, rivolto a chi ha un’idea di impresa e sogna di realizzarla.

Giovedì 24 ottobre a partire dalle 14 focus sugli Its Academy, che offrono formazione d’eccellenza nei settori più avanzati dell’economia. L’incontro è rivolto agli insegnanti e agli orientatori. Per partecipare iscriversi qui

Nello stand della Regione sarà distribuita gratuitamente l’edizione aggiornata della pubblicazione OPLÀ – Obiettivo Piemonte Lavoro – Le principali misure della Regione Piemonte per favorire l’occupazione”.

Durante la due giorni si potrà partecipare a numerosi eventi, laboratori, cogliendo tante opportunità di incontro e di confronto utilissime per scegliere percorsi di formazione, studio, specializzazione e sbocchi lavorativi.

Il programma generale degli eventi

Gli eventi promossi dalla Regione

Gobetti liberale?

IL COMMENTO   di Pier Franco Quaglieni

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In una bella intervista inedita a Norberto Bobbio  fatta dal gobettiano fedelissimo Bruno Quaranta Bobbio sostiene che Gobetti era un liberale, correggendo lo stesso Quaranta che lo definiva “anomalo”. Gobetti, che secondo Bobbio – avendo avuto un rapporto con il liberista liberale Luigi Einaudi – sarebbe stato coerentemente  anti statalista e quindi antisocialista, contro Turati che fu anticomunista come Matteotti,  in nome della libertà.  Potrebbe essere oggetto di discussione il carattere liberale della gramsciana occupazione delle fabbriche torinesi, ma non può essere accolta l’interpretazione  in chiave di “Rivoluzione liberale” della rivoluzione bolscevica sorta nel 1917 e quasi subito trasformatasi in una rivoluzione marxista – leninista che guardava al giacobinismo francese e alla Comune di Parigi oltre che ai testi di Marx . Diceva Hegel che “le teste non si tagliano come i cavoli”. Quella rivoluzione ha mietuto più teste che spighe perché il terrore giacobino e leninista  insanguinò la grande  Russia. Gobetti visse fino al  1926 e quindi ebbe tempo di vedere e di patire il fascismo, ma anche di conoscere sia pure indirettamente il comunismo sovietico.
Come Turati e Matteotti denunciarono il vero volto demoniaco  della rivoluzione dei soviet, Gobetti esaltò in modo mitizzato ed acritico la Rivoluzione di ottobre che fu si’ liberatrice dal giogo zarista , ma fu profondamente illiberale  fin da subito. Essere antisocialista per Gobetti non significò essere antistatalista alla maniera di Einaudi. Gobetti fu antisocialista perché contrario nella sua intransigenza al riformismo  socialista  e  al Giolittismo. Anche Einaudi fu antigiolittiano come Gobetti.
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Le elezioni del 1919 con la proporzionale e il suffragio universale segnarono la crisi di Giolitti e dello Stato liberale con una forte ascesa di cattolici e socialisti. Il Biennio rosso impedì una democrazia compiuta in Italia dopo la guerra attraverso un rapporto tra liberali, socialisti e popolari che avrebbe scongiurato l’avventura del bolscevismo all’italiana e del fascismo, sfociata nella guerra civile. È  difficile orientarsi nella contemporaneità, ma Gobetti si perse nel labirinto delle utopie. La sua “Rivoluzione liberale”  fu assai poco liberale. Carlo Dionisotti colse l’ossimoro del Gobettismo: i liberali  non sono rivoluzionari  ma conservatori o riformisti e i rivoluzionari sono assolutamente illiberali perché coltivano e praticano la violenza rivoluzionaria. Questo è il motivo vero per cui il liberalismo di Gobetti si lasciò  contaminare e snaturare dal Gramscismo. In ogni caso appare con tutta evidenza che lo Stato dei soviet fu da subito oppressivo, totalizzante e sanguinario, in una parola assolutamente statalista. In modo meno esplicito e molto più timido maturò  negli anni  una mia  discussione con Bobbio che considero comunque un maestro. Senza l’ingombrante presenza di segretari il nostro dialogo si materializzò in tante occasioni  non pubbliche in cui il maestro ebbe la pazienza di ascoltare i miei dubbi sul liberalismo di Gobetti, dubbi  che ebbe anche Manlio Brosio.
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Bobbio mi ascoltò  con pazienza e poi mi disse che per lui Gobetti rappresentava il modello di una giovinezza che non aveva saputo vivere “eroicamente”.  E il discorso ebbe termine e tante altre volte venne ripreso su altri temi. Da quel dialogo rispettoso ho imparato molto , ma il culto di Gobetti non mi ha mai convinto. Dopo il fascismo i gobettiani diventarono quasi tutti comunisti , anche se i comunisti non divennero certo liberali . Basti pensare alla parabola di un gobettian comunista come Augusto Monti. Anzi  essi divennero stalinisti di stretta osservanza. A Bobbio non ebbi mai il coraggio di obiettarlo, ma questa è l’idea che ho  maturato nei decenni. Mi piacerebbe invece un dialogo  con Quaranta che ritengo un intellettuale onesto ed equilibrato che ho sempre stimato. In tempi in cui Filippo Burzio era ignorato e persino disprezzato ,con Quaranta abbiamo ricordato insieme il grande intellettuale demiurgico. Anche Burzio non amava Gobetti. Anche a Bobbio mi permisi di dirlo perché Bobbio aveva studiato Burzio e lo aveva considerato un conservatore illuminato e non solo un antifascista. L’intervista inedita di Quaranta consente di riprendere una riflessione che appare sempre importante come ogni scritto di Bobbio.

Rapina in farmacia: in manette due pregiudicati amici di lunga data

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Collegno:- Il modus operandi è sempre lo stesso, il primo uomo entra in farmacia e chiede informazioni. Poi una volta stabilito che è tutto tranquillo, effettua un cenno di via libera al complice che in pochi minuti si fionda all’interno e mette a segno la rapina. I due soggetti italiani di 64 e 51 anni, pregiudicati conosciuti ai militari di Collegno, amano agire sempre insieme, la loro amicizia ha radici profonde, probabilmente nata nei dormitori del circondario. Due sbandati che di professione fanno i rapinatori. La sera del 16 ottobre, la scelta ricade su una farmacia di Collegno, il 64 enne entra e chiede un farmaco che per propria natura richiede prescrizione medica. Si intrattiene pochi minuti e dopo aver analizzato l’ambiente, mentre si trova in corrispondenza della porta di uscita, con un gesto della mano comunica il “via libera” al complice che velocemente si fionda all’interno e con toni minacciosi urla alla dottoressa “dammi i soldi, dammi i soldi”. L’azione è rapida e incisiva. Il bottino sarà di circa 1500 euro. I Carabinieri di Beinasco, con un’attività d’indagine immediata, sono riusciti ad individuare i due presunti rapinatori in quanto a loro già conosciuti. In particolare il 64 enne ha agito a volto scoperto e grazie alla visione dei filmati di video sorveglianza è stato riconosciuto. Il 51 enne, anch’esso già noto, nonostante abbia agito con il volto coperto, è stato riconosciuto dai militari perché nel compiere la presunta rapina, ha avuto un cedimento delle proprie articolazioni che lo facevano quasi cadere a terra. Particolare non passato in secondo piano, in quanto il modo claudicante di camminare è una caratteristica del 51 enne e conosciuta dai Carabinieri di Beinasco. La sera stessa, i due vengono individuati in un dormitorio del paese dove sono dichiarati in arresto perchè gravemente indiziati di “rapina aggravata in concorso”. Entrambi sono stati accompagnati presso la casa circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.

Raffaello Lucchese, professione antiquario

RITRATTI TORINESI 

Raffaello Lucchese, direttore artistico di Mattarte, galleria di antiquariato a Verolengo, in provincia di Torino, proviene da una famiglia di origine napoletana ed è cresciuto in un ambiente dai profumi antichi. Dopo aver compiuto studi classici entra nel mondo dell’antiquariato, e a conoscerlo in modo approfondito, grazie alla moglie Pinuccia Matta, erede della famiglia di proprietari di Mattarte.

 

La sua esperienza negli studi classici ha contribuito a innovare la professione dell’antiquario in quanto conoscitore dell’arte, dedito alla ricerca e allo studio.

È sua convinzione che il lavoro all’interno dell’antiquariato, senza un importante studio alle spalle, diventi impossibile proprio perché, rispetto all’arte contemporanea, l’antiquariato si basa sulla conoscenza e non sulla concettualizzazione dell’arte.

“Il modo in cui interpretiamo l’arte dell’antiquariato – afferma Raffaello Lucchese – risiede nello studiare e ricercare opere ‘dimenticate’, se così si può dire, e riproporle al mondo dei collezionisti e degli appassionati in modo tale da dare loro nuova vita. Gli oggetti che Mattarte commercializza maggiormente sono quadri, mobili di prestigio, che non cadono mai in disuso, e oggettistica di vario genere. Il mercato antiquario, negli ultimi dieci anni, è cambiato molto, e noi ci siamo adeguati a una richiesta improntata sempre più sulle opere importanti e di qualità. Personalmente ho sempre considerato, tra i miei primi amori, l’argenteria del Settecento piemontese e gli orologi, di cui sono molto richiesti quelli da camino, in bronzo dorato.

Successivamente sono rimasto affascinato dai pittori napoletani, genovesi e fiorentini del Seicento. Insomma, come antiquari cerchiamo oggetti che ci facciano sognare e il mondo dell’antiquariato è un progetto sempre futuribile: cercare un oggetto è una sfida, vedere qualcosa che altri non vedono o non considerano e poi riproporlo a chi lo desidera. Non potrei immaginare la mia vita senza arte, sento la necessità di immergermi nelle opere e attraversare storie altrui leggendo tanto”.

Mattarte, la galleria di cui Lucchese è direttore artistico, è presente sul territorio dal 1898, da quattro generazioni.

Raffaello Lucchese e Pinuccia Matta non solo trasmettono ai loro figli l’amore per l’antiquariato. Eleonora è una valida vocalist e Simone un bravissimo ballerino. Entrambi hanno vinto dei premi.

La galleria sarà presente alla Fiera AMART di Milano, che si svolgerà dal 6 al 10 novembre 2024, e a Modenantiquaria, a febbraio. Ad AMART verrà esposta un’opera di Barbara Longhi di Ravenna, pittrice di inizio Seicento, già molto apprezzata dal Vasari.

Raffaello Lucchese, oltre a essere uno stimato antiquario, svolge l’attività di perito sul mercato antico e moderno per il Tribunale di Torino e i più importanti musei nazionali.

 

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

 

 

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Le celebrazioni per i 120 anni di Anpas

Oltre 7000 presenze il 19 ottobre alla seconda edizione dell’Open Day Anpas, l’apertura al pubblico, in un’unica giornata, delle sedi delle Pubbliche Assistenze del Piemonte finalizzata a promuovere tra la cittadinanza il volontariato del soccorso sanitario e della protezione civile.

L’evento rientra nel programma delle celebrazioni per il 120° anniversario di fondazione dell’Anpas insieme alla partecipazione dei volontari e delle volontarie delle Pubbliche Assistenze al primo Raduno Regionale del Volontariato di Protezione Civile, svoltosi nel centro di Torino domenica 20 ottobre.

L’open day dell’Anpas ha coinvolto, in numerose attività, centinaia di bambini e ragazzi delle scuole primarie e secondarie, insieme alle loro famiglie e ai tanti cittadini interessati al mondo del primo soccorso e del volontariato.

Durante la giornata è stato infatti possibile visitare le sedi delle associazioni e ricevere informazioni sui presidi e sulla strumentazione delle ambulanze e su come diventare volontari soccorritori. Una particolare attività proposta ha riguardato proprio l’esperienza di essere soccorritore per un’ora, diventando parte di un equipaggio di ambulanza in un intervento di soccorso sanitario simulato.

Tanti sono stati i corsi di primo soccorso gratuiti aperti a tutti, come la formazione sulle manovre salvavita, massaggio cardiaco e la disostruzione delle vie aeree in età pediatrica e su persona adulta, che hanno visto la partecipazione di numerosi genitori, e ancora corsi di primo soccorso in caso di incidenti domestici e sportivi, dimostrazioni sull’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno, simulazioni di interventi di soccorso in emergenza e attività di prevenzione sull’abuso di alcol con percorsi sensoriali che simulavano lo stato di ebbrezza.

Le attività per le scolaresche hanno riguardato soprattutto la chiamata di soccorso, il Numero unico di emergenza 112 e Sistema 118, truccabimbi e ambulanza dei pupazzi per i più piccoli, dimostrazioni con le unità cinofile e altro ancora.

Le celebrazioni per i 120 anni di fondazione dell’Anpas proseguiranno il 24 ottobreGiornata Nazionale delle Pubbliche Assistenze. Il 24 ottobre è infatti la data del Congresso di Lerici (1987) durante il quale avvenne la trasformazione della Federazione nazionale delle società di pubblica assistenza e di pubblico soccorso in Associazione nazionale.

Il 24 ottobre i monumenti e gli edifici storici di numerosi comuni italiani verranno illuminati di arancione, colore delle divise dei volontari di pubblica assistenza. In Piemonte ammireremo illuminati di arancione la Mole Antonelliana di Torino, il Castello di Grinzane Cavourpiazza Ottinetti di Ivrea, la Cupola della Basilica di San Gaudenzio a Novara e diversi palazzi comunali.

Il momento istituzionale del 120° anniversario di fondazione dell’Anpas si terrà il 29 novembre 2024, a Torino presso il Grattacielo della Regione Piemonte con la premiazione delle volontarie e dei volontari che maggiormente si sono distinti per l’impegno nell’attività di volontariato e nella condivisione dei valori Anpas. Per l’occasione è stato infatti istituito il premio Essere Anpas che andrà alle volontarie e ai volontari che maggiormente rappresentano i valori di umanità, volontarietà, solidarietà e gratuità che caratterizzano il movimento delle Pubbliche Assistenze.

La premiazione avverrà alla presenza del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, dell’assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi e dell’assessore regionale alla Protezione Civile, Marco Gabusi.

Anvur promuove il Politecnico di Torino

L’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) ha giudicato “Pienamente Soddisfacente” nel rapporto di valutazione del Politecnico di Torino, redatto dalla Commissione di Esperti Valutatori. È il primo Ateneo in Italia a raggiungere il livello più alto del modello di valutazione

 

Il rapporto 2024 redatto dall’ANVUR sulla visita di Accreditamento periodico delle Sedi e dei Corsi di Studio per il sistema di Assicurazione della Qualità negli Atenei ha attribuito al Politecnico di Torino la massima valutazione: “Pienamente Soddisfacente”“Siamo il primo Ateneo a ricevere la valutazione più alta del modello ANVUR (AVA3) – precisa il Rettore del Politecnico di Torino Stefano Corgnati – e questo è motivo di grande orgoglio per la nostra comunità, che ha fatto della Qualità un principio cardine per raggiungere l’eccellenza nelle sue missioni istituzionali”.

 

La pubblicazione del Rapporto segna la conclusione di un percorso che ha coinvolto, a vari livelli e con diverse strutture, l’intero Ateneo per più di un anno, culminato nella visita di accreditamento iniziata a febbraio scorso, con le interviste online da parte della CEV, che hanno preceduto la visita in sede del mese di marzo.

In particolare, sono stati coinvolti 6 Corsi di Studio (Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio L-7, Ingegneria Aerospaziale LM-20, Design e Comunicazione L-4, Mechatronic Engineering LM-25, Ingegneria Chimica e dei Processi Sostenibili LM-22 e Matematica per l’Ingegneria L-35), 2 Corsi di Dottorato (Ingegneria Civile e Ambientale, Ingegneria Aerospaziale) e 2 Dipartimenti (Ingegneria dell’ambiente, del territorio e delle infrastrutture, Ingegneria Meccanica e Aerospaziale). È stata valutata anche la qualità del Campus PoliTo e delle sue infrastrutture.

Il sistema AVA (Autovalutazione – Valutazione – Accreditamento), come previsto da ANVUR, ha l’obiettivo di migliorare la qualità della didattica, della ricerca, della terza missione/impatto sociale e delle altre attività istituzionali e gestionali svolte negli Atenei, attraverso l’applicazione di un modello di Assicurazione della Qualità (AQ) fondato su procedure interne di progettazione, gestione, autovalutazione e miglioramento delle attività formative e scientifiche e su una verifica esterna effettuata in modo chiaro e trasparente, verifica che si traduce in un giudizio di Accreditamento.

La sintesi della valutazione all’interno del rapporto ha riconosciuto all’Ateneo un ruolo centrale nei processi di sviluppo territoriale“La CEV ha rilevato in linea generale alcuni tratti dominanti che caratterizzano i temi chiave della Sede in riferimento agli Ambiti di valutazione, quali il ruolo dell’Ateneo nel territorio e l’attitudine a individuare e interagire con i principali portatori di interesse (interni ed esterni), la coerenza tra i documenti di pianificazione ai vari livelli ed il loro utilizzo fattivo nella gestione, una tradizione nell’utilizzo, da parte degli organi di governo e delle diverse strutture di Ateneo, di dati e analisi a supporto delle decisioni con particolare attenzione e riguardo ai processi di programmazione strategica, che ha portato ad un solido sistema di controllo direzionale articolato su diverse funzioni, un profondo senso di appartenenza e l’incisiva partecipazione all’insieme dei processi da parte del personale tecnico-amministrativo e bibliotecario”.

“Ringrazio tutta la comunità per questo eccellente risultato collettivo che poggia le sue basi nel precedente mandato rettorale ed un grazie particolare tutte/i coloro che hanno collaborato in prima persona e a vario titolo per rendere possibile questo importante traguardo di Ateneo; nonché le singole strutture valutate e le squadre di Governo che con la Direzione Generale hanno coordinato le attività insieme al supporto operativo del Presidio della Qualità. – continua il Rettore Stefano Corgnati – La conclusione di questo processo di valutazione è un’occasione per radicare sempre più la cultura della qualità in un percorso di valorizzazione di tutti gli ambiti del nostro sistema politecnico.”

Libri e libri nel segno dei colori nel Medioevo

A Saluzzo, motori accesi per la IV edizione “tutta a colori” della “Festa del libro medievale e antico”

Dal 25 al 27 ottobre

Saluzzo (Cuneo)

Quarta edizione e nuova curatela che passa da Marco Piccat (medievista, tra gli ideatori e fondatori della manifestazione e ottimo lavoro nelle precedenti edizioni) a Beatrice Del Bo (docente all’“Università degli Studi” di Milano)  che affianca Marco Pautasso (segretario generale del “Salone Internazionale del Libro” di Torino”). Nuovissimo anche il tema “I colori nel Medioevo” e l’immagine – guida firmata dall’illustratore bolognese Daniele Castellano che, a grafica rappresentazione del tema, ha voluto illustrare, attraverso un’icona fortemente associata al Medioevo, la diffusione dei colori in quell’epoca: “Un drago variopinto– spiega – che custodisce come un tesoro i pigmenti che si trasformeranno in colori … colori che si spargono nel mondo, dando vita a quella rivoluzione colorata che partì proprio dal Medioevo”. E con una vitale “esplosione di colori” si appresta, dunque, a partire, per il suo quarto anno consecutivo, la “Festa del libro medievale e antico” di Saluzzo (Cuneo), in programma da venerdì 25 a domenica 27 ottobre, promosso dalla “Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo” e dalla “Città di Saluzzo”, in collaborazione con il “Salone Internazionale del Libro di Torino” e la “Fondazione Amleto Bertoni”.

Cuore della Festa, “Il Quartiere – Casa della Partecipazione” (principale polo socio-culturale della Città), in piazza Montebello 1, dove, al ricchissimo programma di appuntamenti e ai tantissimi ospiti che interverranno (con spazi dedicati alla presentazione di libri, a lezioni magistrali, a spettacoli e performance fino a concerti, mostre, laboratori e proiezioni cinematografiche), si affiancherà, sabato 26 e domenica 27, la “parte espositiva” con “case editrici” specializzate e generaliste e “librerie antiquarie”, provenienti da tutta Italia, che offriranno al pubblico il meglio delle uscite editoriali che raccontano il Medioevo. Foltissimo il gruppone degli ospiti, che intratterranno il pubblico su temi improntati all’“Età di Mezzo”. Ricordiamone solo alcuni: da Licia Troisi (nota scrittrice di fantasy) a Nicola Campogrande (già direttore di “MiTo”) ad Anthony Bale (docente all’“Università di Cambridge”) via via fino al francese Jean-Claude Maire Vigueur (che tratterà dei colori delle città italiane medievali), al medievista spagnolo Igor Santos Salazar, a Marco Piccat e ad Amedeo Feniello (con un thriller ambientato nella Londra medievale), per chiudere, lunedì 28 ottobre (alle 21), con la scrittrice Chiara Valerio, che al Teatro “Magda Olivero” terrà una lezione su Marco Polo e “Il Milione”, a 700 anni dalla morte del grande viaggiatore scrittore ambasciatore e mercante veneziano. E poi ancora: concerti, sfilate in costume e a colori nel centro città, sbandieratori, la proiezione del film cult “Non ci resta che piangere” a trent’anni dalla scomparsa dell’indimenticato Massimo Troisi, mostre, caccia al tesoro digitale (realizzata da “CircolArte”) in giro per il centro storico saluzzese fino all’allestimento, sotto gli spazi dell’“Ala di Ferro” in centro città, dedicato alle “false credenze” sul Medioevo, per sfatare errati luoghi comuni e credenza su quell’epoca. Il tutto sotto il segno di una “Saluzzo a colori”, di un “Medioevo a colori”“Finalmente!”, sbotta compiaciuta la curatrice Beatrice Del Bo“Il verde della Fortuna, del veleno e dell’instabilità; il giallo dei discriminati e dello zafferano; il nero dei lupi e degli omicidi; il rosso delle eretiche, del kermes e delle vesti dell’aristocrazia; l’azzurro dell’acqua, del guado e del manto della Madonna; il bianco della castità e dell’unicorno. Di questo sentiremo parlare nella variopinta Saluzzo”.

Anche quest’anno, alla Festa parteciperanno anche gli “esercizi commerciali” della città esponendo nelle proprie vetrine titoli di libri selezionati sul “tema dei colori”: una “bibliografia medievale” che, a fine manifestazione, confluirà nel “Fondo del libro medievale” in continua espansione, nato nel 2021 con la prima edizione della Festa, custodito dalla “Biblioteca Civica” di Saluzzo “Lidia Beccaria Rolfi” per la fruizione libera e gratuita. Interessante anche la collaborazione stretta, quest’anno, con la “Fondazione Artea” all’insegna della Fotografia. I primi visitatori della “Festa” che acquisteranno libri presso gli espositori al “Quartiere” riceveranno un voucher per un ingresso ridotto alle mostre della “Fondazione” dedicate a due grandi maestri del bianco e nero: “Elliott Erwitt. L’ideale fuggevole” alla “Castiglia di Saluzzo” e “Robert Doisneau. Trame di vita” al “Filatoio di Caraglio”.

La maggior parte degli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuiti. Per info e programma in dettaglio: www.salonelibro.it e www.visitsaluzzo.it

Gianni Milani

Nelle foto: Immagine guida di Daniele Castellano; Beatrice Del Bo e immagini di repertorio (ph. Marco Isaia)

I vincitori della prima edizione del progetto InvesTO

Per sostenere e finanziare nuovi progetti di imprenditoria sociale

 

LabAut, SolCare, BoosTER e Green Hub-Serra Sociale Integrata sono le quattro idee vincitrici della prima edizione di InvestTO sul territorio, un’iniziativa nata dall’unione tra finanza e filantropia per sostenere e finanziare nuovi progetti sul territorio di imprenditoria sociale, capaci di generare un impatto positivo dal punto di vista economico, sociale e ambientale nel territorio della Città Metropolitana di Torino.

I progetti proposti hanno presentato caratteristiche multisettoriali che spaziano dell’inclusione sociale allo sviluppo territoriale, dal contrasto allo spopolamento a quello dell’impoverimento del territorio, intersecando diversi attori, realtà geografiche e settori di intervento. La sostenibilità economica, la rigenerazione dei territori generata dalle attività sociali e ambientali e le realtà dove gli spazi diventano luoghi sono al centro dei progetti proposti.

I vincitori del bando sono

Dalla stessa parte Scs con il progetto LabAut, creazione di un laboratorio dedicato a processi produttivi, rivolto a persone con autismo e al loro inserimento socio lavorativo nelle valli di Lanzo

Gruppo Arco Scs, con il processo SolCare per la prevenzione e l’accesso allo screening dei tumori della pelle rivolto a tutti i torinesi, con particolare attenzione rivolta alle categorie fragili.

Liberi tutti Factory Srl Impresa Sociale con il progetto BoosTER ‘agenzia di sviluppo territoriale’, creazione di un ecosistema territoriale e digitale nelle valli di Lanzo per contrastare lo spopolamento e incrementare le attività economiche, con un focus rivolto alle donne e ai giovani.

Limen Società agricola sociale, con il progetto Green Hub Serra Sociale Integrata, realizzazione di una serra aeroponica, all’interno di Cascina Falchera a Torino, per la produzione di prodotti ortofrutticoli di prossimità, oltre che il rafforzamento di percorsi lavorativi e di inclusione, in un contesto di sostenibilità ambientale.

Ciascun vincitore si è aggiudicato un premio in denaro stanziato dalla Fondazione Sviluppo e Crescita CRT, nonché la possibilità di accedere a un Impact Financing di Unicredit a tasso zero, fino a110 mila euro. Inoltre verrà riconosciuta una premialità fino a 5 mila euro al raggiungimento degli obiettivi sociali dei singoli progetti premiati, secondo lo schema del pay for success.

Liberi tutti Factory srl Impresa Sociale con il progetto BoosTER si è aggiudicato il premio speciale, messo in palio dalla Fondazione Italiana Accenture ETS. Il premio speciale come progetto più innovativo, in grado di garantire la scalabilità e replicabilità al progetto stesso in termini di qualità e quantità di beneficiari raggiunti, consiste in un contributo di 5 mila euro erogato dalla Fondazione Italiana Accenture ETS.

Ai vincitori è garantita la possibilità di usufruire di un supporto formativo e tecnico per una rendicontazione dell’impatto sociale delle attività avviate a cura di Human Foundation, con il contributo di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT.

 

Mara Martellotta

(Credits Michele D’Ottavio)