ilTorinese

Aggredisce madre, fratello e agenti e devasta l’appartamento

Dopo essere entrato nell’abitazione del fratello, aggredisce lui e la madre e devasta mobili e oggetti dell’appartamento, a Vercelli. Chiamati dall’uomo aggredito gli agenti della Questura hanno arrestato  l’aggressore, marocchino, classe ’83, che ha assalito anche i poliziotti. Uno di loro ha riportato una lesione a una spalla  con prognosi di 10 giorni.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

 

Peste suina, migliaia di maiali abbattuti

A Trecate, Vinzaglio, Lignana e Olengo, nel Novarese migliaia di maiali di allevamento sono stati abbattuti per la peste suina. A Olengo si è scoperto un focolaio che ha obbligato gli allevatori  all’abbattimento di 3700 capi. Solo in provincia di Novara sono  15 mila i suini abbattuti negli allevamenti. Si tratta del quinto focolaio di peste suina in Piemonte.

AL Museo MIIT la personale di Paolo Mantegazza

 

 

Il Museo MIIT di Torino ospiterà dal 7 al 14 settembre 2024 la mostra antologica dedicata a Paolo Mantegazza, con inaugurazione sabato 7 settembre a partire dalle ore 18. In mostra una quarantina di opere tra scultura, grafica e dipinti. Moltissimi i materiali utilizzati nei suoi lavori, dal legno alla pietra, all’argilla, dal gesso al ferro. Nella pittura l’artista utilizza acquerelli, tempere, olio, smalto, vernici spesso uniti a materiali di recupero, assemblati e plasmati fino a ridare una seconda vita, proprio come recita il titolo della mostra, ad oggetti di uso quotidiano come materiale tecnologico, schede elettroniche, CD, tubi elettrici e tastiere.

Paolo Mantegazza (1934 – 2018) ha interpretato al meglio il suo tempo, restituendoci immagini del periodo della sua esistenza e della sua opera quali fossero documenti ufficiali del cambiamento profondo vissuto tra il Novecento e il nuovo millennio. Il Maestro fa tesoro delle sue esperienze di vita e di lavoro nelle trasformazioni epocali di cui la sua generazione, e anche parte di quella attuale, sono stati testimoni. Si è reso protagonista del passaggio da un’arte tradizionale a un’espressione concettuale di idea creativa, dall’utilizzo di materiali nobili della cultura pittorica, dall’olio alla tempera, all’acquerello, a quello sperimentale degli oggetti di uso quotidiano e, in particolar modo, di quelli provenienti dal mondo della tecnologia. Da tutti questi stimoli ha tratto il meglio personalizzando la sua visione attraverso un mestiere coltivato con passione fin da giovanissimo, confrontandosi con il modellato, con la percezione della forma nello spazio, con ricerche azzardate artistiche in cui l’idea diventa motore e fulcro di innovazione artistica e culturale. Fra tutti, il tema centrale della sua produzione, in particolar modo scultorea, è quello della maternità. Le linee morbide e sinuose dei modellati, l’osmosi tra la figura materna e quella del bambino, l’intreccio di mani, braccia, corpi fusi in un continuo sviluppo armonico di volumi, una metafora dell’attesa, della maternità, del concepimento, resa con grazia e sacrale devozione…sono tutti elementi che permettono al fruitore dell’opera di scoprire e amare la sua attenta interpretazione della vita. Nelle venature delle diverse essenze dei legni antichi utilizzati, ulivo, abete, pioppo, nelle tonalità più scure e più chiare, nel rapporto contrastante tra la malleabilità del legno e la durezza della pietra inserita nelle sculture si può leggere anche nei momenti vissuti dal Maestro: la leggerezza e la gioia dell’esistenza. Come pure la drammatica e metafisica sensazione di isolamento e, a volte, di solitudine e graffiante difficoltà esistenziale. Non mancano opere pittoriche di grafica ricche di fascino e cultura della tradizione che l’artista declina con linguaggio personale, affidandosi al colore, al segno rapido e preciso al contempo, mostrandoci una sensibilità particolare nel rapportarsi con il bello e la natura, tanto caro alla cultura italiana e artistica tra Ottocento e Novecento. Paolo Mantegazza diventa così un maestro del nostro tempo, un universo da scoprire che ha saputo anticipare tematiche fondanti della cultura del nuovo millennio e la visione lungimirante di un mondo che deve cambiare per potersi raccontare alle nuove generazioni.

Paolo Mantegazza nasce a Torino il 12 marzo del 1934 e muore improvvisamente il 28 marzo del 2018. La famiglia è originaria del vigevanese nei pressi di Tornaco e Gravellona Lomellina, paese natale della madre dove Paolo trascorse la sua infanzia nel periodo della guerra e vi rimase per due anni sfollato dal 1943. Paolo trascorrerà tutta la sua vita a Torino nella casa di Via Lancia, che i genitori costruirono quando si trasferirono a Torino in seguito alla crisi economica del 1929. Paolo costruirà lì il suo laboratorio. La casa, negli anni Cinquanta, sorgeva in mezzo ai prati, ai margini della città. Oggi è una delle case più antiche di borgo San Paolo. Vi visse con la moglie, la figlia e la mamma, scomparsa all’età di 110 anni, nel 2014. La sua capacità innata di lavorare il legno emerse da subito, fin dall’adolescenza. Fu costretto dalla famiglia agli studi tecnici, ma il suo desiderio era quello di fare il falegname. Da solo si costruì uno slittino di legno per scivolare sulla neve al parco Ruffini, davanti a casa, e costruì una casetta in legno per le bambole della cuginetta. È sempre stato un autodidatta, non ha frequentato scuole d’arte e si è dedicato all’apprendimento artistico nel suo tempo libero. Collezionista di libri d’arte e conoscitore di tutti gli autori e gli stili, cercò personalmente i materiali da scolpire, e diversi tipi di legno durante i viaggi in Italia e all’estero. Negli ultimi anni della sua vita lavora ore e giorni solo con se stesso, condividendo le proprie esperienze con le persone più care, famigliari e amici, non esponendo mai le sue opere ad eccezione di qualche mostra personale a Torino nel 1998, alla palazzina Liberty, e qualche partecipazione a mostre tematiche, come quella del 1998 a Santo Stefano Belbo, incentrate sulle tematiche di Pavese “La portatrice d’acqua”. Le sue ultime opere, che intitolerà “Seconda vita” si ispirano al riciclo di materiale tecnologico, schede, CD, tubi elettronici, tastiere, legni antichi in cui possono rivivere come sculture gli oggetti di arredamento. Il laboratorio è il luogo dove Paolo vive la sua seconda vita, lontano da un lavoro che non ama, dal rapporto conflittuale con la madre, dalla relazione dolorosa con la moglie, la cui malattia mentale divora a poco a poco il sorriso, l’amore e la dolcezza, al rapporto ambivalente con la figlia. Non a caso nelle sue opere si riconosce il tema centrale della maternità, rappresentata con colori, materiali e stili differenti, che la rendono una tematica controversa della sua vita, forse un bisogno mai risolto di quell’amore primigenio che ha sempre desiderato.

Mara Martellotta

Rete oncologica regionale: approvato il programma annuale per migliorare i percorsi di cura

/
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore alla Sanità Federico Riboldi, ha approvato il programma annuale ed il finanziamento per la Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta: oltre 1,5 milioni di euro nell’ambito dello stanziamento assegnato ad Azienda Zero che complessivamente, per il 2024, ammonta a 2,7 milioni di euro.
Nel dettaglio, la somma stanziata copre spese per il personale, formazione, progetti di rete con trasferimento fondi agli enti coinvolti, interventi di miglioramento per i percorsi di cura oncologici.
“La Rete Oncologica è da sempre uno dei punti di forza della sanità territoriale ed è intenzione dell’amministrazione regionale continuare a lavorare per il suo consolidamento e potenziamento” afferma l’assessore Riboldi. È fondamentale il suo ruolo per le attività di prevenzione, svolte attraverso gli screening per la popolazione, e per la cura dei pazienti: un lavoro di tanti professionisti che merita di essere sostenuto e valorizzato in modo concreto.”re

Cooperazione transalpina, la Festa delle Alpi

Alla prima “Festa delle Alpi”, organizzata domenica al Colle del Piccolo San Bernardo dalla Regione autonoma Valle d’Aosta e dal Dipartimento della Savoia per valorizzare i legami tra le comunità transalpine di Italia e Francia, c’è stato un invitato in più: il Piemonte.

L’assessore alla Montagna Marco Gallo è stato invitato in rappresentanza di una delle aree chiavi della regione AlpMed e nel suo intervento ha sottolineato come l’evento sia «stato un incontro tra amici, che lavorano insieme su tanti progetti, con la cooperazione transfrontaliera come stella polare».
Visione condivisa da Renzo Testolin, presidente della Valle d’Aosta, che ha tenuto a rimarcare come «grazie alla firma del Trattato del Quirinale si potranno rafforzare ancora di più i già solidi rapporti – istituzionali, culturali e sociali – tra Italia e Francia, che affondano le loro radici nella storia delle nostre due comunità. Un’amicizia che viene da lontano e che deve continuare con lo stesso entusiasmo anche in futuro». Ci crede anche il presidente della Savoia Hervé Gaymard, convinto che questo «sito formidabile abbia bei progetti in cantiere».

L’assessore Gallo si è soffermato su due aspetti particolari della cooperazione transalpina. Il primo: che i tanti progetti di rilancio sul tavolo per queste zone di montagna puntino a una «prospettiva sempre più a misura d’uomo, in cui coinvolgere non solo gli amministratori ma le comunità locali». Ecco, le comunità locali, il secondo aspetto imprescindibile secondo l’assessore regionale alla Montagna: «Il successo dell’operazione passa inequivocabilmente dal contributo e dal coinvolgimento di chi vive sul posto. Solo così le nostre proposte, i nostri progetti potranno realizzarsi concretamente».

Luciano Caveri, assessore alla Montagna della Valle d’Aosta, ha fatto notare l’importanza dell’incontro «tra le autorità politiche di questo perimetro attorno al Piccolo San Bernardo per parlare delle prospettive di collaborazioni fra regioni, comuni e anche in ambiti più vasti come la macroregione alpina o l’euroregione AlpMed. La cooperazione transfrontaliera può contribuire a migliorare i rapporti reciproci sempre in una chiave europea».

“E…state con noi 2024” per garantire più sicurezza sulle strade

 

“E…state con noi” è l’iniziativa che vede impegnati gli operatori della Polizia Stradale della Polizia di Stato, in una campagna itinerante sul tema dell’Educazione alla Sicurezza Stradale, essa si compone di due momenti distinti: una giornata di prossimità e sensibilizzazione e una di controlli per il contrasto della guida in stato di ebbrezza da alcool e droga.

Tra le tappe piemontesi hanno visto interessate le splendide cornici di Alba, Aosta e Bardonecchia, dove tra le giornate del 30 e 31 agosto 2024, con la presenza del Pullman Azzurro, una vera e propria aula didattica mobile, e la Lamborghini della Polizia di Stato, operatori della “Stradale a disposizione dei residenti e dei turisti presenti hanno promosso la diffusione della cultura della guida responsabile.

L’obiettivo è quello di sensibilizzare le nuove generazioni sui rischi che derivano dalle cattive abitudini alla guida e su quei comportamenti pericolosi, in particolare l’abuso di alcool e droghe, che mettono a rischio la propria vita e quella degli altri.

Con le nuove metodologie in uso, gli agenti della “Specialitàhanno illustrato concretamente quali sono gli azzardi del guidare in stato di alterazione da alcool o stupefacenti.

Ci si può divertire senza rischiare, basta scegliere di non guidare dopo aver bevuto e fare rientro a casa usando i mezzi pubblici, taxi e autobus di linea, o organizzandosi con qualcuno del gruppo che non beve e accompagna gli altri a casa.

Durante le notti del 31 agosto e del 1settembre, nelle stesse località, altri equipaggi della Polizia Stradale di Torino e, nel comune di Bardonecchia anche del Commissariato di PS di Bardonecchia e della Polizia Municipale di Bardonecchia, con l’ausilio di personale sanitario a bordo di un sofisticato laboratorio mobile, hanno controllato 87 veicoli e 138 persone.

Tra i conducenti controllati 9 sono risultati in stato di alterazione,di cui 5 positivi all’etilometro e 3 positivi al test per gli stupefacenti.

Il servizio si è concluso con la denuncia in stato di libertà per guida alterata per 5 conducenti, con il ritiro di 9 patenti di guida.

Nell’ambito delle attività di vigilanza e nell’ottica di disincentivare i comportamenti illeciti alla guida il Compartimento Polizia Stradale Piemonte e Valle d’Aosta ha inoltre implementato i servizi nelle maggiori barriere autostradali nelle giornate contrassegnate da una previsione di maggiore afflusso per il rientro dalle località di villeggiatura: 290 i veicoli controllati, 544 le persone identificate e 35 le infrazioni contestate.

Giro d’Italia Amatori, in corso i preparativi

Procedono a pieno regime i preparativi per l’organizzazione della dodicesima edizione del Giro d’Italia Amatori che, come noto, si svolgerà domenica 15 settembre sulla costa romagnola, precisamente a Misano Adriatico nell’ambito dell’Italian Bike Festival, la più importante fiera italiana dedicata al mondo del ciclismo.

Aperto a tutti gli Enti della Consulta, la rassegna organizzata da Fabio Zappacenere e Marina Campi si svolgerà, per espresso volere del presidente Emiliano Borgna, sotto l’egida dell’ACSI Ciclismo.

Previste cinque fasce di premiazioni: la Fascia 1 (maglia rosa + premi), la Fascia 2 (maglia rosa + premi) e la Fascia Donne (maglia rosa + premi). Per questa edizione verrà premiato, per la prima volta, anche il primo straniero uomo (maglia rosa + premi) e la prima straniera donna (maglia rosa + premi). Premiata anche la società con il maggior numero di iscritti.

Il tracciato del Giro d’Italia Amatori è stato disegnato lungo 100 km fra i territori della Romagna e delle Marche.

La partenza avverrà dal rettilineo del circuito misanese “Marco Simoncelli”, dopo di che si continua in direzione Pesaro sulla Statale Adriatica. A Gabicce Mare si entra nel primo grande “balcone” sul mare e si giunge a Fiorenzuola di Focara, prima di imboccare una discesa, breve ma intensa, verso il Valico della Siligata. Un po’ di saliscendi e si comincerà a salire verso Monteluro e poi giù a Pirano di Tavullia, il regno di Valentino Rossi. Dopo circa 37 km si torna in Romagna ed ecco la prima salita, lunga ma tranquilla, che porterà il gruppo fino a Saludecio. A quel punto tutti in discesa fino a Morciano di Romagna e di nuovo in Montefiore Conca, con 270 mt di dislivello in 6 km e poi la suggestiva discesa a Pedrosa, impegnativa per la pendenza, con presenza di bell’asfalto e un ricco bosco che fa da cornice. Nella piazza di Montefiore, ai piedi dell’omonima rocca malatestiana edificata nel XIV secolo, sarà allestito un ristoro.

Finita la discesa si risale a Gemmano con una salita molto impegnativa e una pendenza media vicina al 10%, con punte massime del 15%. Si entrerà nella Valle di Onferno, qui il secondo ristoro, poi in discesa verso la Valle del Conca a Molino Renzini. Siamo a 73 km dalla partenza, finalmente un tratto in falsopiano fino a Taverna. Qui è stato tolto il tratto di strada bianca, dato che le condizioni della strada sono notevolmente peggiorate.

Ultima salita interessante verso Croce di Montecolombo, passaggio panoramico a San Clemente e poi in leggera discesa fino a Misano Monte, da dove si potrà scorgere dall’alto il Misano World Circuit, meta finale della granfondo.

Il “rinnovo dei voti di Superga”

Si svolgerà nel fine settimana di sabato 7 e domenica 8 settembre 2024 la tradizionale cerimonia della “Arnovassion dij Vot (Rinnovo dei Voti) – Festa della Vittoria degli Stati di Savoia”, una duplice ricorrenza che, innestandosi nel quadro storico della Guerra di Successione Spagnola (1701-1714), tiene viva la memoria della liberazione di Torino, a quel tempo capitale del ducato di Savoia, dall’assedio franco-spagnolo del 1706 rinnovando, nel contempo, il voto religioso con cui Vittorio Amedeo II di Savoia si impegnò solennemente a edificare una grande chiesa in onore della Madonna, la futura Basilica di Superga.

L’importante avvenimento, che quest’anno sarà organizzato in forma ridotta rispetto al consueto per ragioni di carattere tecnico, è promosso dalla delegazione “Piemonte e Stati di Savoia” del movimento culturale “Croce Reale – Rinnovamento nella Tradizione”, presieduto da Fabrizio Giampaolo Nucera. 

La manifestazione avrà inizio sabato 7 settembre con la celebrazione, prevista alle ore 18.30, della Santa Messa del Rinnovo dei Voti all’interno della chiesa torinese di Santa Cristina, in piazza San Carlo, officiata dal rettore, don Lorenzo Barbay.

Come da tradizione, nella mattinata di domenica 8 settembre ci si trasferirà sul colle di Superga, la splendida ambientazione naturale e architettonica che, a partire dalle ore 9.30 e fino all’incirca alle ore 11, accoglierà le celebrazioni legate alla Festa della Vittoria degli antichi Stati di Savoia, con il rito dell’alzabandiera, seguito dall’esecuzione degli inni sabaudi e dei singoli territori appartenuti al ducato, poi regno di Sardegna, da parte della Banda musicale Santa Cecilia di Trofarello, con la partecipazione e l’accompagnamento dei gruppi storici. La cerimonia si concluderà con la deposizione dell’omaggio floreale nella cappella della Beata Vergine delle Grazie, interna alla Basilica, e presso le Tombe Reali dei Savoia.

Le celebrazioni di Superga perpetuano la memoria del voto fatto dal duca Vittorio Amedeo II per la liberazione della capitale sabauda dall’assedio del 1706. Salito il 2 settembre, in compagnia del cugino principe Eugenio di Savoia-Soissons, sulla cima del colle, punto di osservazione ideale per concertare il piano di battaglia, il duca Vittorio Amedeo II, come racconta la tradizione, si raccolse in preghiera dinanzi all’effigie della Madonna nel piccolo oratorio di Santa Maria sub pèrgolam, implorandone l’intercessione e promettendo di far edificare sulla vetta della colle una grande chiesa dedicata alla Vergine. La solenne promessa sarebbe stata poi adempiuta a partire dal 1717 con la posa della prima pietra della grandiosa Basilica di Superga, frutto dell’ingegno dell’architetto messinese Filippo Juvarra.

La ricorrenza dell’“Arnovassion dij vot – Festa della Vittoria degli Stati di Savoia” si collega alla vittoria conseguita il 7 settembre 1706 dall’esercito austro-sabaudo, guidato dal duca Vittorio Amedeo II di Savoia e dal cugino, principe Eugenio di Savoia-Soissons, contro l’armata franco-ispanica, forte di 45.000 soldati, che dal mese di maggio cingeva d’assedio la città di Torino, capitale degli Stati di Savoia, nel quadro del conflitto di portata europea conosciuto come “Guerra di Successione Spagnola” (1701-1714).

Il lungo assedio, segnato da continui bombardamenti sulla città con palle di pietra e bombe incendiarie, ebbe termine con la battaglia del 7 settembre, che obbligò i franco-ispanici alla ritirata: negli anni successivi alla grande impresa si affermò, a Torino e nell’intero territorio degli Stati Sabaudi, la consuetudine di celebrare la ricorrenza della vittoria e della liberazione dall’assedio come una grande festa nazionale, e questa gloriosa tradizione, interrotta per un lungo periodo, è stata in tempi recenti riportata in auge, coinvolgendo gruppi e delegazioni provenienti da tutte le province storiche degli antichi Stati, in particolare Nizza e Savoia.

RINNOVO DEI VOTI DI SUPERGA E FESTA DELLA VITTORIA DEGLI STATI DI SAVOIA

Per informazioni sull’evento: www.crocereale.it 

Nuove piste ciclabili: 10 milioni dalla Regione

Collegno

Approvata la graduatoria che si inserisce nel Piano regionale della Mobilità ciclistica, finanziato con 40 milioni

La Regione Piemonte ha approvato la graduatoria per l’assegnazione di 10 milioni di euro a quattro nuovi percorsi ciclabili. Il finanziamento fa parte di un totale di 40 milioni di euro di fondi europei, destinati alla realizzazione di interventi strategici, come previsto dal Piano regionale della Mobilità ciclistica. Le risorse consentiranno di realizzare 30 nuovi chilometri di percorsi ciclabili, connessi ad altri 80 già esistenti, contribuendo a un ulteriore potenziamento della rete ciclistica piemontese, sempre più in linea con gli standard nordeuropei.

In particolare, vengono assegnati al Comune di Cuneo 2,1 milioni di euro per la realizzazione della ciclabile tra Cuneo e Cervasca (10 km), al Comune di Vercelli 2,9 milioni di euro per la ciclovia Caresanablot – Vercelli FS – Area Industriale Pip (12 km). Altri 3 milioni sono assegnati al Comune di Bra per la ciclovia di collegamento tra Bra, Roreto di Cherasco e Pollenzo (4 km) e 2,3 milioni al Comune di Collegno per la ciclabile Rivoli – Collegno – Grugliasco (4 km).

«Abbiamo, per la prima volta, utilizzato il Fondo europeo dello sviluppo regionale (Fesr) e messo in campo risorse, impensabili fin a pochi anni fa, che ci consentiranno davvero di dotare il nostro territorio di una fitta rete ciclabile, nella convinzione che la mobilità ciclistica sia pulita, efficace, sostenibile, oltre che un volano di sviluppo e attrazione turistica», dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Gabusi.

Il bando, rivolto ai Comuni, è l’ultimo tassello che completa il quadro delle risorse stanziate a valere sul Fesr per l’implementazione del Piano regionale della mobilità ciclistica – di 40 milioni complessivi – che nei mesi scorsi ha individuato i 3 itinerari d’interesse regionale: Residenze sabaude, territorio Unesco dei paesaggi vitivinicoli e Lago Maggiore, finanziati con 10 milioni di euro ciascuno.