ilTorinese

I sindaci di Chiusa dalla Liberazione ad oggi

A Chiusa di San Michele (TO), Comune valsusino ai piedi della Sacra di San Michele (monumento simbolo del Piemonte) all’interno dell’80° anniversario della Liberazione e della festa della Repubblica, si è celebrata una cerimonia per ricordare eonorare i Sindaci che si sono succeduti dalla Liberazione ad oggi.

Ai Sindaci o ai loro familiari: Riccardo Cantore (1945-1946), Aurelio Sestero (1946-1961), Alfredo Perotto (1961-1963), Giuseppe Taddei (1963-1964), Armando Borello (1964-1970), Riccardo Cantore (1970-1982), Alberto Pipino (1982-1995), Ferruccio Sbodio (1995-2004), Domenico Usseglio (2004-2014), Fabrizio Borgesa (2014-2024), definiti “le sentinelle della democrazia” è stata consegnata una targa di ringraziamento per aver garantito con il proprio impegno la Democrazia.

Il Sindaco Riccardo Cantore, dopo aver portato il saluto del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e del Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione Domenico Ravetti, nel suo intervento ha concluso ricordando un importante frase di Sandro Pertini, Partigiano, Socialista e Presidente della Repubblica: “dietro ogni articolo della Costituzione ci sono centinaia di giovani morti nella Resistenza. La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale solo quando comincia a mancare”.

La prima “sentinella” è stata Riccardo Cantore primo Sindaco della Liberazione, nominato dal CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) nel 1945 fino al 1946 e poi Sindaco dal 1970 al 1982. Riccardo Cantore ha premiato suo nonno Riccardo Cantore consegnando una targa a suo papà Daniele Cantore.

Ricorrendo in questi giorni il 5 Giugno,
la festa dell’Arma dei Carabinieri ed essendo presente alla cerimonia il Comandante della Stazione di Condove Massimo Quaranta, Daniele Cantore ha chiesto un applauso per i Carabinieri e tutte le Forze dell’Ordine per l’impegno e la dedizione che offrono ai cittadini e allo Stato ogni giorno.

Sindaco è stata una giornata sicuramente particolare ma anche ricca di molti sentimenti, come l’ha vissuta?
Io intanto sono molto contento di aver organizzato insieme alla Regione Piemonte questa occasione per ricordare i Sindaci che hanno guidato questo Comune prima di me. Ho provato una doppia emozione e commozione premiando mio nonno e consegnando il premio a mio papà.

Che cosa ricorda di suo nonno?
Beh intanto nel 45’ il suo ruolo determinante, nella trattativa, perché le truppe Tedesche passassero in Valle e quindi anche da Chiusa senza spargimento di sangue a fronte di un lasciapassare consentito dai Partigiani. Il suo attaccamento ai valori della Resistenza, della libertà e della democrazia. Il suo essere un convinto socialista liberale e il suo grande attaccamento a Chiusa di San Michele e alla Valle di Susa. L’aver saputo coniugare la sua importante attività imprenditoriale con il suo ruolo di Sindaco.

Quali pensa siano i punti da ricordare nella sua attività amministrativa dal 70’ all’82’?

il ritorno dei terreni che erano stati opzionati dalla FIAT al Comune e lasciati abbandonati e dopo una lunga trattativa restituiti all’agricoltura; l’aver portato la Farmacia a Chiusa di San Michele, Comune nel quale non era mai stata presente e tantissime opere per renderlo agibile, vivibile, a dimensione d’uomo per i Chiusini e attrattivo per le attività economiche e per il turismo. Non ultimo, l’essersi battuto, spesso con pochi altri Sindaci, per la costruzione dell’Autostrada del Frejus la Torino – Bardonecchia.

La targa l’ha consegnata a suo papà, è stato anche lui un amministratore e politico di primo piano?
Sì la targa l’ho consegnata a mio papà e ai mie due fratelli Andrea e Carlo e a Romano Barella Assessore di mio nonno dal 1970 al 1982. Anche mio papà è molto legato a Chiusa e alla Valle di Susa; è sua una delle tre prime firme della legge, approvata all’unanimità, che ha fatto diventare la Sacra di San Michele simbolo del Piemonte. Ha ottenuto da Assessore Regionale al Turismo insieme al Comitato promotore nel 92’ a Budapest i Campionati Mondiali di SciAlpino del 97’ a Sestriere prodromici alle Olimpiadi del 2006.Mio papà è stato Segretario Nazionale dei Giovani Socialisti, membro dell’assemblea Nazionale e della direzione Nazionale del PSI, nell’85 Segretario della federazione del PSI di Torino, nel 1990 Assessore della Regione Piemonte con importanti deleghe. Un socialista riformista, craxiano convinto. Poi dopo il 94’ e il bombardamento del PSI, ha aderito a Forza Italia dove è stato poi due volte Capogruppo alla Città di Torino e due volte Consigliere Regionale del Piemonte.

Ma veniamo a lei Signor Sindaco, intanto che professione svolge e quale è stato il suo percorso politico amministrativo?
Io ho una società di servizi per le aziende e organizzazione di eventi, anche musicali, ormai da diversi anni. In politica ho innanzitutto aiutato mio papà a fondare un’associazione politico-culturale “Italia Riformista” dove mio papà è presidente e l’On. Margerita Boniver presidente onorario, nella quale sonoresponsabile organizzativo. Poi mi sono presentato alle elezioni comunali di Chiusa di San Michele e per quindici hanno sono stato capogruppo di minoranza. L’anno scorso con una lista civica di centro, abbiamo vinto le elezioni e sono diventato Sindaco, dopo 42 anni di amministrazioni nate dall’incontro tra cattolici e comunisti.

Cosa ci può raccontare su questo suo primo anno da Sindaco?

Mi sono concentrato in particolare sulla vicenda del nuovo Ostello, costruito in paese per dare ospitalità ai turisti e a chi percorre la famosa Via Francigena che attraversa il nostro Comune, per riuscire ad arrivare presto a un bando di affidamento.Mi sono impegnato nel far ultimare un’opera iniziata negli anni 2000 e non ancora conclusa, a salvaguardia dell’abitato del Paese da eventi alluvionali. Abbiamo cominciato un lavoro di promozione culturale, turistica e architettonica di tutto il nostro territorio e delle nostre eccellenze. Abbiamo lavorato per tutelare le nostre attività commerciali e attrarne di nuove con il Distretto del Commercio. Insieme all’Unione Montana Valle di Susa abbiamo avviato un tavolo di lavoro per fronteggiare il problema PFAS nelle acque. Insieme ai Comuni limitrofi abbiamo portato avanti la candidatura della Sacra di San Michele a patrimonio UNESCO.

(Per gentile concessione de “Il Graffio.net”)

Nelle foto: stretta di mano tra Daniele e Riccardo Cantore, i sindaci, la sala gremita, la famiglia Cantore.

Madre e figlio morti: ipotesi omicidio suicidio

In un appartamento di Savigliano sono stati trovati  corpi senza vita di una donna, 72 anni, e del figlio di 40 anni. I vicini di casa avevano chiamato i vigili del fuoco per il  forte odore di gas che arrivava dalla porta dell’alloggio in un condominio della cittadina. I carabinieri non escludono alcuna ipotesi, anche se gli investigatori sembrano pensare a un caso di omicidio-suicidio.

I giovani e il lavoro: uno sguardo alla situazione in Italia

Informazione promozionale 

I giovani e il lavoro: molti under 30 (e non solo) in Italia si sentono soli e poco supportati nella ricerca di un’occupazione.

A dirlo è l’Osservatorio Jobiri nel report “In cerca di futuro: cosa blocca i giovani nella ricerca di lavoro”, basato su un’indagine condotta tra gennaio e dicembre 2024 su un campione di 1.100 ragazzi tra i 18 e i 29 anni.

Il quadro che emerge è chiaro: il sistema attuale di orientamento e supporto al lavoro è percepito come inadeguato e ha urgente bisogno di un evoluzione.

Lo scenario del 2025 ha già, in seguito agli ultimi risultati in merito, attuato diverse modalità d’intervento per impedire la fuga “dei giovani cervelli verso l’estero”.

Se da un lato il report Jobiri evidenzia il senso di smarrimento tra i giovani e il lavoro, dall’altro emergono segnali positivi: molte aziende e realtà formative stanno attivando progetti per i giovani che vanno oltre i classici corsi per lavorare. L’obiettivo non è solo formare, ma costruire percorsi di crescita professionale e personale, anche nei settori meno “visibili”.

Non parliamo solo dei nuovi lavori legati al digitale, ma anche di ruoli più tradizionali o operativi, come quelli nei magazzini industriali, dove aziende all’avanguardia introducono strumenti e tecnologie innovative. È il caso delle macchine Mima, già utilizzate e vendute da imprese specializzate come Cieffe Carrelli.

 In un ambiente di lavoro conosciuto è bene sentirsi tutelato con i giusti mezzi.

A tal proposito, MIMA offre soluzioni flessibili per la gestione delle esigenze di sollevamento e movimentazione delle merci: la sua gamma di carrelli elevatori, con batteria al piombo e litio, è pensata per un utilizzo non intensivo, garantendo prestazioni affidabili, costi contenuti e una maneggevolezza ideale anche in spazi ridotti.

Anche in ambiti più relazionali come le lingue, le traduzioni o il turismo culturale, molte realtà stanno puntando su inserimenti stabili e redditizi. Tuttavia, affinché questo cambiamento diventi strutturale, serve un impegno serio anche da parte delle istituzioni.

Perché oggi più che mai, i giovani e la crisioccupazionale sono un nodo cruciale da affrontare con strumenti nuovi, concreti e duraturi.

I giovani e il lavoro: perché la ricerca ha dato un risultato così negativo?

Le cause profonde del divario tra giovani e occupazione in Italia

Per quale motivo la ricerca dell’Osservatorio Jobiri ha restituito un quadro tanto critico sulla relazione tra i giovani e il lavoro?

Le risposte risiedono in una serie di fattori strutturali e culturali che da anni penalizzano le nuove generazioni. Tra questi, un ruolo importante lo gioca la carenza di politiche efficaci: nonostante gli sforzi del Ministero Politiche Giovanili.

A questo si aggiunge un forte malessere esistenziale, alimentato da incertezza, precarietà e mancanza di prospettive concrete. Molti giovani vivono la necessità di lavorare non solo come un “bisogno di lavorare”, ma anche con un’ansia continua legata alla paura di non avere un futuro rassicurante.

 È un tema che rientra pienamente nel più ampio tema sulla crisi economica e i giovani, dove l’instabilità economica si riflette in una generale disillusione.

Infine, anche l’ambiente lavorativo ha un peso: in un ambiente di lavoro conosciuto è bene sentirsi una parte attiva e valorizzata, ma spesso i ragazzi si trovano spaesati e poco integrati, senza reali occasioni di crescita. Un problema che richiede risposte urgenti e concrete.

Opportunità per i giovani: oltre i blocchi emotivi della ricerca del lavoro

La crisi e i giovani: un nodo da sciogliere per costruire il futuro

Per parlare di opportunità per i giovani (senza che lascino la patria), nel settore lavorativo, bisogna notare come i dati del sondaggio Jobiri evidenzino chiaramente quanto sia profondo l’impatto emotivo della ricerca di un impiego.

Ansia (68%), confusione (65%) e solitudine (41%) sono le emozioni più diffuse tra i ragazzi che cercano lavoro, seguite da rassegnazione (36%) e rabbia (13%). Questi numeri raccontano una realtà complessa: giovani e lavoro oggi si incontrano in un clima di fragilità e insicurezza, che richiede interventi strutturali e mirati.

In questo contesto, serve investire in vere opportunità per i giovani, rafforzando percorsi di orientamento, supporto psicologico e soprattutto corsi per lavorimirati. Per affrontare la crisi, le istituzioni e il mondo produttivo devono garantire spazi di ascolto, crescita e formazione reale.

I giovani e il lavoro: strategie digitali e AI per un futuro occupazionale più accessibile

I giovani e il lavoro rappresentano oggi uno dei binomi più urgenti e complessi del panorama italiano. La difficoltà di accesso al mondo del lavoro da parte delle nuove generazioni è aggravata da una preparazione spesso insufficiente nella fase cruciale del pre-colloquio.

Sempre secondo l’Osservatorio Jobiri, infatti, il 77% dei giovani non si esercita prima di un colloquio, l’80% non raccoglie dati sull’azienda e l’88% non si informa sul recruiter.

Dati allarmanti che evidenziano alcune delle principali cause della disoccupazione giovanile.

Per rispondere a queste criticità, Jobiri propone progetti per i giovani basati su soluzioni tecnologiche e supporto mirato.

In particolare, l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale consente di ottimizzare la stesura di CV, lettere di presentazione e profili LinkedIn, offrendo strumenti efficaci per valorizzare le proprie competenze e affrontare i processi di selezione con maggiore sicurezza.

Parallelamente, la digitalizzazione dei servizi di orientamento professionale consente a i giovani italiani di accedere a percorsi personalizzati di career coaching ovunque si trovino, abbattendo le barriere logistiche e rendendo il supporto più inclusivo.

Anche la preparazione ai colloqui viene potenziata attraverso simulazioni, feedback digitali e tecniche per la gestione dello stress, rendendo i candidati più consapevoli e reattivi.

In un mercato che ancora oggi presenta lavori ben pagati che non vuole fare nessuno, spesso per scarsa informazione o timori infondati, questi strumenti digitali rappresentano una leva fondamentale per aprire nuove opportunità.

Iniziative per i giovani: il 2025 sarà un anno chiave per il lavoro in Italia

Nonostante le criticità, è importante sottolineare che il Paese sta attivamente investendo in strategie innovative per affrontare le nuove sfide occupazionali.

Le istituzioni e molte realtà imprenditoriali stanno sviluppando soluzioni avanzate per accompagnare i giovani nel mondo del lavoro, garantendo loro mezzi e risorse eccellenti per contribuire con competenza e sicurezza alla crescita del sistema produttivo.

Oltre all’aggiornamento tecnologico e all’orientamento, si stanno facendo strada politiche che puntano sulla qualità del lavoro, come l’introduzione di ore di assistenza psicologica per i dipendenti.

Questa misura mira a promuovere un ambiente sano e collaborativo, riducendo lo stress e aumentando il benessere organizzativo. La qualità della vita lavorativa non è più considerata un lusso, ma una componente essenziale della produttività e della fidelizzazione.

Nel frattempo, crescono le iniziative per i giovani per renderli protagonisti attivi di questo cambiamento: dai corsi per lavorare in banca a percorsi professionalizzanti in settori tecnici e digitali, le opportunità si stanno ampliando. Eppure, l’allarme legato all’emergenza della fuga dei giovani dall’Italia resta centrale. Non è più una voce di sottofondo, ma un fenomeno reale che richiede azioni concrete.

Il 2025 si profila come un anno decisivo: i giovani e il lavoro oggi rappresentano un nodo cruciale per lo sviluppo del Paese. Investire su formazione, orientamento, supporto psicologico e valorizzazione dei cosiddetti lavori ben pagati che non vuole fare nessuno è l’unica via per invertire la tendenza e restituire fiducia a un’intera generazione.

Il lavoro per i giovani non può più attendere, e l’Italia ha la responsabilità – e l’occasione – di dimostrare che un cambiamento è possibile.

Giordano Bruno Guerri alla guida del Comitato scientifico del Centro Pannunzio

 

Lo studioso e presidente del Vittoriale, già Premio Pannunzio 2023, assume la presidenza del Comitato scientifico

Giordano Bruno Guerri, presidente del Vittoriale degli Italiani, è stato nominato presidente del Comitato scientifico del Centro Pannunzio.

Già insignito del Premio Pannunzio nel 2023 – riconoscimento assegnato annualmente a personalità della cultura, del giornalismo e dell’arte che si siano distinte per indipendenza di pensiero – Guerri raccoglie il testimone alla guida dell’organo scientifico del Centro. E’ una nomina voluta per il contributo offerto alla diffusione di una cultura libera e non conformista, oltre che per il suo impegno nella valorizzazione della figura di Gabriele d’Annunzio e per lo slancio ridato al Vittoriale degli Italiani, ora divenuto uno dei centri culturali più importanti d’Italia. 

Il Centro Pannunzio – fondato nel 1968 da Arrigo Olivetti, Mario Soldati, Pier Franco Quaglieni e altri intellettuali – è un’associazione culturale ispirata a una visione aperta e non elitaria della cultura. Promuove da oltre cinquant’anni il dibattito intellettuale, il confronto delle idee e l’arricchimento personale, sempre nel rispetto della pluralità delle opinioni.

Il primo presidente del Comitato scientifico fu Norberto Bobbio, seguito fra gli altri da Arrigo Olivetti, Luigi Firpo, Mario Soldati, Alda Croce.

Tra i membri che hanno fatto parte del Comitato si ricordano figure di alto spessore culturale, tra cui Nicola Abbagnano, Gianni e Umberto Agnelli, Renzo De Felice, Oriana Fallaci,  Ugo La Malfa, Indro Montanelli, Sergio Pininfarina, Rosario Romeo, Giuseppe Saragat, Giovanni Spadolini, Armando Testa e molti altri.

Attualmente fanno parte del comitato: Dario Antiseri, Luciano Basso, Pier Luigi Battista, Piero Bianucci, Hervé Cavallera, Rossana Cavallo, Dino Cofrancesco, Alberto Cottino, Guido Davico Bonino, Fabrizio Fracchia, Mario Garavelli, Ruggiero Grio, Lodovica Gullino, Claudio Magris, Loris Maria Marchetti, Erasmo Miceli, Ugo Nespolo, Gianni Oliva, Franco Pastrone, Marcello Pera, Francesco Perfetti, Giuseppe Piccoli, Francesco Pizzetti, Gian Enrico Rusconi, Mirella Serri, Jacqueline Visconti.

Maturità al via per oltre 33mila studenti in Piemonte

Sono 33.284 gli studenti piemontesi  che saranno esaminati da 898 commissioni in occasione della Maturità. Sul totale dei candidati all’esame di Stato 32.548 sono interni e 736 esterni, mentre 31.968 frequentano la scuola statale e 1.316 la scuola paritaria. Invece 16.760 sono studenti dei licei, 10.852 degli istituti tecnici e 5.672 degli istituti professionali. Rispetto alla maturità  del 2024, in Piemonte il numero dei candidati è aumentato dello 0,1% . Nelle province registrano un aumento  le istituzioni scolastiche delle province di Asti (+1,6%), Biella (+8,1%), Cuneo (+0,3%), Novara (+4,3%), Verbano Cusio Ossola (+6,2%) e Vercelli (+2,0%)

CinemAmbiente, al cinema Massimo 77 film provenienti da tutto il mondo

Ai nastri di partenza la 28esima edizione del Festival CinemAmbiente, diretto da Lia Furxhi, che si svolge dal 5 al 10 giugno  a Torino, e online sulla piattaforma Open DDB, con una selezione dei titoli in cartellone visibili in replica fino al 21 giugno sul sito www.festivalcinemambiente.it. Si tratta della più importante rassegna italiana dedicata alla cinematografia ambientale, organizzata dal Museo Nazionale del Cinema, con sede al Cinema Massimo. L’edizione 2025 presenta 77 film in arrivo da 26 Paesi e in rappresentanza di 5 continenti. I film proposti sono suddivisi nella consueta spartizione del Concorso Documentari, Concorso Cortometraggi, Made in Italy  e Panorama. Approfondiscono sia temi da tempo al centro del dibattito ambientale, quali cambiamenti climatici, l’antropizzazione del pianeta, la perdita di biodiversità, lo sfruttamento delle risorse naturali , il pericolo delle pandemie, sia temi emergenti o tornati alla ribalta, come l’energia nucleare, la conquista spaziale, data la prevista inabitabilità del nostro e l’ecocidio come strumento bellico. Novità di quest’anno la Sezione Panorama si divide in tre focus tematici: gli immaginari ecodistopici, il rapporto tra ambiente e guerra e la reintroduzione della fauna selvatica.

L’inaugurazione della 28esima edizione coincide con la Giornata Mondiale dell’Ambiente e, ad aprire il Festival, sarà la proiezione del film muto “Wonders of the Sea”, alle 20.30, sala 1, musicato dal vivo dai Perturbazione. La serata vuole porre attenzione all’importanza dei temi al centro della conferenza ONU sugli oceani, in svolgimento concomitante a Nizza. Diretto nel 1922 da J. WIilliamson, regista, fotografo e ingegnere britannico, il film è stato recentemente restaurato da Cinémathèque Française, ed è uno dei primi film della storia del cinema a contenere riprese subacquee dal vero. I Perturbazione sono una band piemontese che della sottrazione del testo ha fatto la propria cifra stilistica, in quanto mette il loro suggestivo mondo sonoro a disposizione della narrazione  per immagini. La proiezione sarà introdotta da Thierry Lucas, Senior Programme Officer di UNEP, e Francesca Santoro, online, Senior Programm officer di UNESCO – IOC, Partner del progetto “Sea Beyiond” del Gruppo Prada.

Nello stesso giorno, alle 9.30, al cinema Massimo, si è tenuta la premiazione CinemAmbiente Junior, la selezione competitiva che si rivolge alle scuole di ogni ordine e grado, giunto alla sua sesta edizione. Nel corso della premiazione è stato assegnato il premio speciale Scuola Park di Achab Group a tre delle produzioni finaliste. Sono stati anche premiati i finalisti della seconda edizione del concorso fotografico Scatti Sostenibili 2025, dedicato al fondatore del Festival Gaetano Capizzi, dell’IIS Amedeo Avogadro di Torino. Nel pomeriggio, in sala 3, il Festival ospiterà la relazione annuale sull’ambiente, pubblicata da ARPA  e Regione Piemonte. La 28esima edizione presenta con l’Università degli Studi di Torino due installazioni intitolate “Food Jam Session” e “Traspirazioni sonore”, prodotte da UniVerso, ideate da Vincenzo Guarnieri e presenti fino al 15 giugno all’Orto Botanico.

Venerdi 6 giugno, alle ore 10, presso il Circolo dei Lettori si svolgerà il panel “Distopie ambientali nell’audiovisivo contemporaneo”, della Sezione Panorama, che esplora le sfide ambientali attraverso immaginari distopici nel cinema ambientale contemporaneo. Al panel intervengono la regista Jessica Woodworth, Bruno Surace del Dipartimento degli Studi Umanistici dell’Università di Torino e Mattia Galli, Phd student all’Università Cattolica del Sacro Cuore. In serata, alle 22, al cinema Massimo, la regista Woodworth presenterà il suo film “La quinta stagione”, opera intensa e simbolica sulle conseguenze del cambiamento climatico in un villaggio delle Ardenne. A completare il programma, sabato 7 giugno, alle 21.30, il regista Marten Persiel condurrà gli spettatori nell’anno 2054 con “Everything will change”. Protagonista di CinemAmbiente anche il Museo Regionale di Scienze Naturali, dove alle 18 si terrà il panel “Reintroduzione delle specie selvatiche – successi e sfide della conservazione”, dedicato alla difficile coesistenza tra uomo e specie selvatiche in zone particolarmente antropizzate. Interverranno Luca Rossi, professore ordinario di Scienze Veterinarie, Samer Angelone, regista e biologo, fondatore della Swiss Science Film Academy e Elisa Ramassa, funzionario di vigilanza dell’ente di gestione dell’area protetta delle Alpi Cozie. Seguiranno la proiezione di “The Shepherd and Bear” di Max Keegan, che racconta di una comunità montana divisa e del rapporto tra esseri umani e predatori. Il giorno successivo verrà proiettata una storia a più voci sul ruolo del lupo sulle nostre montagne, dal titolo “Lupi nostri. In un paesaggio di paura e amore”, un film di Samer Angelone.

Un evento speciale avverrà in una locazione inedita e inaspettata – Il mondo di sotto, la Cabina primaria Arbarello di Iren – Die! Goldstein presenterà con una doppia esibizione alle ore 21 e alle 22.30 la live cinema performance “Drowned Paradise”; egli è  un artista multimediale noto per i suoi lavori che uniscono musica elettronica e video manipolati in tempo reale. Ha creato un paesaggio sonoro ipnotico e totalizzante, offrendo un ‘esperienza sensoriale che unisce alla musica una riflessione critica sul presente che viviamo e sul futuro che stiamo costruendo.

Nella sala 1 si avvia la Sezione Made in Italy e , alle 19.30, il Concorso Documentari internazionali. Nella sala 3, a partire dalle 16.30, si inaugura il concorso Cortometraggi, alle  ore 18 una proiezione per Made in Italy e, alle 22, per Panorama, verrà proiettata “La quinta stagione” di Jessica Woodworth e Peter Brosens, introdotta dalla regista, che concluderà le proiezioni di giornata in sala 3.

Mara Martellotta

Robert Gabriel Nita: torna a casa capitano!

 

Classe 1997, talento cristallino e visione di gioco da veterano: Robert Gabriel Nita è senza dubbio uno dei protagonisti più brillanti del Barracuda Torino. Trequartista moderno, capace di unire tecnica, intelligenza tattica e freddezza sotto porta, Nita si è imposto come leader della squadra in una stagione difficile ma ricca di spunti positivi.
Il suo nome ha cominciato a circolare con insistenza dopo la straordinaria doppietta decisiva contro il Bacigalupo, che ha dato al Barracuda una spinta fondamentale nella lotta salvezza. Ma il suo contributo va ben oltre i gol: Robert detta i tempi, ispira i compagni e non si tira mai indietro nei momenti complicati.
Nonostante la giovane età, mostra maturità e determinazione: «Penso a migliorare ogni giorno, il resto verrà», ha dichiarato. Il suo profilo non è passato inosservato, e diversi osservatori lo seguono con interesse.
Il talentuoso numero 10 ben figurerebbe almeno in serie D.

Enzo Grassano

Il social burnout

 

ESSERE SEMPRE CONNESSI PUO’ STANCARE.

Sovraccarico tecnologico, stanchezza mentale o stress da iperconnessione, ecco alcuni modi per definire la fatica e la debilitazione da social overdose. Ore e ore passate al computer ad aggiornare profili, leggere e commentare quelli delle altre persone, stare al passo con i tempi dei social network, tutto questo puo´ provocare indebolimento ed esaurimento fino ad arrivare all’allontanamento, a volte definitivo ma piu´ spesso temporaneo, giusto il tempo di disintossicarsi.

La sindrome generale da burnout e´una risposta ad una situazione percepita come stressante che attiva meccanismi di difesa capaci di affrontare la sensazione di esaurimento psichico e fisico. La mancanza di forze e il senso di sconforto puo´anche sfociare in una despressione e non e´da sottovalutare, ma da tenere sotto controllo per scongiurare eventuali complicazioni piu´dificili da gestire e curare.

Questo stress cronico, che nella sua considerazione generale e´ legato perlopiu´ alla vita professionale, si puo´ riscontrare anche in altri ambiti, quello relativo ai social media e´una declinazione specifica che presenta gli stessi sintomi della sindrome da burnout comune: ansia, mancanza di energia e umore altalenante dovuto allo stress.

La fatigue da iperconnessione e´da poco all’attenzione della psicologia, sono cominciati i primi studi e ricerche per capirne le dinamiche. Oltre al tempo passato davanti ad uno schermo, che sia di un computer o di un cellulare, la fonte dello stress proviene dalla velocita´ richiesta per aggiornare i profili e allinearsi con quelli degli altri; riempire le pagine social di contenuti rispettando i ritmi dettati dalla rete e´ faticoso, stressante, nemico della qualita´ e impiega ingenti risorse mentali e fisiche che la maggior parte delle volte non hanno un corrispettivo in un riconoscimento di qualsiasi tipo. E´come una competizione continua con tanti concorrenti che non ha limiti ne´ troppe soddisfazioni e quindi il divertimento iniziale si converte in frustrazione che costringe prima a prendere le distanze e poi a smettere. E´ una illusione virtuale che porta all’esaurimento e alla necessita´di disintossicazione. I social media, purtroppo e per fortuna, evolvono molto velocemente, aggiungono strumenti e aggiornamenti in grado di contenere sempre piu´contenuti ed informazioni, questo e´ certamente coinvolgente e seducente ma allo stesso tempo richiede maggiore risorse e tempo, e´ come un lavoro, un’ attivita´ ´sempre piu´difficile da seguire. Le aziende che gestiscono queste piattaforme si stanno gia´confrontando con gli abbandoni social causati dal digital burnout e dovranno trovare soluzioni per affrontare le conseguenze economiche dovute a questi disagi di ultima generazione che forse potevano essere prevedibili perche´ qualsiasi attivita´deve essere fonte di equilibrio e benessere e persino la tecnologia che ci supporta sempre di piu´in tante delle nostre attivita´deve fare i conti con il nostro essere umani.

Moderazione, dunque, sara´la parola d’ordine insieme ad equilibrio e senso della misura. I genitori dovranno monitorare i figli affinche´questi non passino tutto il loro tempo libero davanti ad uno schermo e infine i fornitori di servizi saranno costretti a considerare maggiormente la soddisfazione del cliente fruitore e soprattutto la sua salute, psicologica e fisica.

MARIA LA BARBERA

Trascina ragazza sull’asfalto per rubarle la borsetta

I carabinieri della stazione Pozzo Strada di Torino hanno arrestato un quarantaseienne torinese, accusato di una violenta rapina commessa nel  pomeriggio del 16 agosto 2024 ai danni di una ventenne. Sull’auto, dopo averla affiancata, avrebbe cercato di strappare con forza la borsa che la giovane portava con sé, trascinandola per diversi metri sull’asfalto poiché la giovane non mollava  la presa. Il fatto era accaduto tra corso Mediterraneo e corso Einaudi. L’uomo è stato identificato grazie alle telecamere di sorveglianza.