ilTorinese

“Rocky”, una storia d’amore e rivincita, ben oltre l’aspetto sportivo

Sul palcoscenico dell’Alfieri, da venerdì 18 ottobre

Fabrizio Di Fiore è orgoglioso di averne acquistato i diritti e di poter portare per la prima volta in Italia, a Torino in prima nazionale – “per mantenere quella promessa fatta un paio d’anni fa di fare della città un punto d’eccellenza del musical e di tenere su di essa i riflettori sempre accesi” – sul palcoscenico dell’Alfieri, quel (primo) “Rocky” che nel 1977 si portò a casa inaspettatamente tre premi Oscar (Sylvester Stallone rientrò nelle cinquine e fu ad u passo dal vedersi assegnati quello per il miglior attore protagonista e quello per la miglior sceneggiatura originale), scommessa vinta di un giovane attore che fino a quel momento non aveva ancora trovato la sua giusta occasione.

Dopo i successi di Broadway e di Berlino, “faremo rivivere una storia che va ben oltre l’aspetto sportivo. È una grande storia d’amore, è la storia di un uomo che diventa campione non soltanto sul ring ma anche nella vita. Con la caparbietà e la determinazione. Un’orchestra dal vivo, la bellezza della colonna sonora di Tom Conti, delle musiche e delle canzoni, un cast d’eccezione fatto di attori, alcuni usciti dalla nostra scuola, selezionati con grande fatica: certamente il musical più complicato da mettere in scena, per i 31 cambi di scena che prevede, per le aspettative che il pubblico ha verso un film che è diventato un cult, per la necessità di intervenire su simulazioni che a ben vedere sono più cinematografiche che teatrali.”

Luciano Cannito, coreografo e regista di questa grande macchina teatrale che prenderà il via venerdì 18 (le repliche torinesi termineranno domenica 27, poi si proseguirà sino ad aprile 2025 per Trieste e Milano, Roma e Bari, Bologna e Napoli, piazze annunciate per ora), ribadisce che “non è stato facile confrontarsi con un titolo così famoso, è stata l’occasione per andare alla scoperta di nuovi talenti, cosa che certi produttori teatrali ancora fanno, a differenza del cinema che vede sempre più la presenza degli stessi nomi.” Il lavoro è stato tanto, durante l’estate (“mentre voi ve ne stavate al mare”, scherza Cannito con la compatta platea di giornalisti torinesi e non soltanto raccolta in una delle salette del teatro dal nuovo ufficio stampa, seduti in comodi banchi ben allineati sembriamo anche noi degli scolari al primo giorno di scuola), non solo la definitiva scelta dei protagonisti per cui c’è voluta l’approvazione dei responsabili americani, ma anche la preparazione delle scenografie dovute a Italo Grassi (pronto da ieri a buttarsi in un’opera lirica in Giappone, lui già applaudito frequentatore del Comunale di Bologna o del Maggio fiorentino) e dei costumi di Veronica Iozzi (“tutti rigorosamente anni Settanta, in un numero indescrivibile, ogni personaggio ne ha almeno sette”), l’adattamento e la traduzione delle canzoni, sempre di Cannito con la collaborazione di Laura Galigani, dovute a Stephen Flaherty e Lynn Ahrens  (chi abbia per anni, in passaggi televisivi o in rassegne macinato quella storia non potrà ancora commuoversi nel riascoltare “”Eye of the Tiger” o “Gonna Fly Now”), la direzione musicale di Ivan Lazzara e Angelo Nigro e gli arrangiamenti di quest’ultimo chiamato pure a dirigere l’orchestra.

 

Flaherty e Ahrens dovrebbero essere presenti in sala venerdì prossimo: e c’è chi spera anche nel mitico Sly (“non è facile raggiungere personaggi di questo calibro, noi l’invito glielo abbiamo fatto, una risposta dovrebbe arrivare nelle prossime ore e noi ci speriamo ancora”). Dopo i miti americani raccolti di recente dal Museo del Cinema, sarebbe un’altra fascinosa presenza in città.

Il giovane pugile di Philadelphia chiamato a combattere contro Apollo Creed avrà il viso piuttosto d’angelo e i tatuaggi (d’obbligo) che compaiono (per ora) dietro l’orecchio e alla base del collo e tutta l’agilità di Pierpaolo Pretelli. Anche lui scolaretto disciplinatissimo che, ricorda Cannito, “se ne è arrivato alle prime prove già con l’intero testo imparato a memoria”, dice di essere felice e orgoglioso di questo spettacolo “che mi vede coinvolto in prima persona, non è facile incarnare un mito, recito canto e ballo e ne sento tutta la responsabilità. Non ci dormo la notte, mi sveglio con le battute che mi girano in testa, è un’esperienza che ti mette i brividi, anche Fiorello mi ha detto che l’emozione che ti dà il teatro non te la dà nessun altro. Lo sto provando nelle tantissime prove. E poi è un ruolo veramente complesso anche a livello fisico.”

La sua Adriana avrà gli occhi ancora stupefatti, dolcemente meravigliati di Giulia Ottonello, arrivata in questo gruppo senza conoscere nessuno e immediatamente ambientata per quell’aria di famiglia che circola sin dal primo giorno. Calata con passione nel personaggio (fu nel film della bravissima Talia Shire, sorella di Francis Ford Coppola, che aveva sempre pensato a lei per il ruolo di Connie Corleone per la saga del “Padrino”), confessa “di avere parecchi punti in comune con Adriana, non ultimo quello di tenermi dentro un’indole introversa e questo mi ha aiutato anche se come attrice ho fatto di tutto per aggiungere al personaggio molto altro.” Come ognuno sa, il punto cruciale di tutta la vicenda sarà il combattimento finale traRocky e Apollo Creed, un altro momento che ha richiesto una preparazione non indifferente, il risultato che vedremo non potrà che essere pieno di emozioni e di perfetto realismo.”

Elio Rabbione

Nelle immagini, i protagonisti Pierpaolo Pretelli e Giulia Ottonello con il regista e coreografo Luciano Cannito; e ancora Pretelli davanti al guantoni indossati da Sylvester Stallone in “Rocky”, ora alla Mole per la mostra “Movie Icons: oggetti dai set di Hollywood”.

Six Kings Slam, l’Arabia felix del tennis

Inizia oggi  a Rihyad il torneo esibizione più ricco, esclusivo e fantasmagorico del mondo con la presenza del gotha del tennis di ieri e oggi, vere e proprie leggende, come il nostro Jannik Sinner, Alcaraz, Djokovic, Nadal, Medvedev e Rune, e soprattutto con un premio monstre in denaro, solo per la presenza, di 1 milione e mezzo di dollari e di 6 milioni per il vincitore.

Sono cifre da capogiro, da nababbi, quelle offerte dagli sceicchi in Arabia Saudita per un’esibizione tennistica. Cifre che neppure i tornei del Grande Slams possono immaginare. E infatti, vista la latitudine, qualcuno potrebbe pensare che si tratti di una delle tante fiabe narrate da Shahrazad al  re persiano Shahriyar all’interno de Le Mille e una Notte. E invece è tutto vero! Il potere del denaro è in grado di trasformare in realtà anche i sogni più incredibili, come ad esempio far nevicare nel deserto.

Ma, al di là dell’aspetto economico, è pur vero che a confrontarsi dal 16 al 19 ottobre nella capitale saudita ci saranno sei fantastici campioni che hanno scritto la storia del tennis (Nadal e Djokovic) o sono gli eredi delle leggende del passato (Sinner, Alcaraz, Rune e Medvedev). Tuttavia, poiché questo evento fuoriesce dal tradizionale circuito ATP, i giocatori non guadagneranno alcun punto in classifica (non potranno perciò  eventualmente utilizzarli in vista della qualificazione alle imminenti Nitto Atp Finals di Torino).

Il format di questa epocale esibizione contempla un torneo a eliminazione diretta, con due giocatori, Rafa Nadal e Nole Djokovic, che ottengono direttamente l’accesso alle semifinali. Il programma prevede oggi il primo scontro tra il nostro Jannik e il russo Medvedev (recentemente battuto a Shangai) – diretta su Supertennis, canale 64 del digitale terrestre, ore 18.30 -, seguito dalla battaglia tra il danese Holger Rune e lo spagnolo Carlos Alcaraz; giovedì 17 ottobre scenderanno in campo, per il primo singolare, il serbo Djokovic contro il vincente tra Sinner/Medvedev, e lo spagnolo Nadal che affronterà in semifinale il vincente tra Alcaraz/Rune. Venerdì, in osservanza delle regole Atp, giornata di riposo, mentre Sabato andranno in scena la finalina per il terzo posto e la finalissima che celebrerà il campione del torneo-esibizione.

PATRIZIO BRUSASCO

Accoltella la moglie nel sonno e chiama i carabinieri

Ha ucciso la moglie a coltellate, questa mattina a Solero nell’Alessandrino. L’uomo, 61 anni, dopo il delitto ha chiamato i carabinieri. I militari sono intervenuti dal comando provinciale di Alessandria insieme al 118. Per la donna di 53 anni non c’è stato nulla da fare, era già deceduta. Ora si tratterà  di conoscere i motivi del delitto.

Schianto contro ponte in cemento, muore 34enne

È intervenuto anche l’elisoccorso ieri sera ma non è stato possibile salvare il 34enne che è morto uscendo di strada e schiantatosi con la sua auto contro un ponte in cemento. L’incidente è avvenuto sulla provinciale 13 che collega Busano a Front Canavese. L’uomo lavorava per un’azienda di materiale idraulico.

Getta zaino di droga dal finestrino: arrestato

È accaduto nel pomeriggio del 14 ottobre a San Giorio di Susa (TO), borgata Garda: un quarantacinquenne del posto, a bordo della propria autovettura – una Fiat Panda – ha incrociato una pattuglia del Nucleo Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Susa (TO).
L’uomo, temendo di essere fermato dai militari, ha cercato di disfarsi di uno zainetto che aveva con sé gettandolo dal finestrino. I Carabinieri, insospettitisi, lo hanno inseguito e fermato; contestualmente hanno recuperato lo zaino scoprendo il motivo del lancio dal finestrino: conteneva 475 grammi di sostanza stupefacente di tipo marijuana.
Il fermato, già conosciuto dalle forze dell’ordine, è stato arrestato con l’accusa di “detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio” e successivamente accompagnato agli arresti domiciliari mentre la droga è stata sequestrata.

PNT Solutions vince il premio “SEO Agency dell’anno”

PNT Solutions ha recentemente trionfato alla premiazione “Le Fonti Awards”, conquistando il titolo di “SEO Agency dell’anno” nella categoria “innovazione”. L’evento si è svolto presso il prestigioso Palazzo Mezzanotte a Milano, in occasione della sua Fall Edition il giorno 10 ottobre 2024.

I Le Fonti Awards sono un riconoscimento annuale che celebra le eccellenze nel mondo delle aziende e dei professionisti, con particolare attenzione all’innovazione e alla qualità dei servizi offerti: questi premi vengono assegnati a realtà che si distinguono per la loro capacità di innovare e di rispondere alle sfide del mercato, rappresentando un importante punto di riferimento nel panorama imprenditoriale italiano.

Gabriele Pantaleo, consulente SEO e fondatore di PNT Solutions, ha espresso la sua gioia ed emozione per questo riconoscimento, sottolineando che rappresenta un simbolo del duro lavoro svolto da lui e dal suo team nel corso del 2024. Il team di PNT Solutions è composto da esperti come Nino Ribaudo, web master professionista, e Ginevra Lupo, SEO copywriter.

“Questo premio è la testimonianza della dedizione e della passione che mettiamo nel nostro lavoro quotidiano. Siamo orgogliosi di essere riconosciuti per l’innovazione che portiamo nel settore SEO.”

PNT Solutions è una seo e web agency che lavora a stretto contatto con piccole e medie imprese (PMI) e professionisti, curando tutti gli aspetti della creazione di siti web e dell’ottimizzazione SEO per i motori di ricerca. Fondata nel 2021, l’agenzia si è affermata come un partner strategico per le PMI, offrendo servizi personalizzati che spaziano dalla realizzazione di siti web professionali all’implementazione di tecniche SEO avanzate.

Il team utilizza approcci innovativi e mantiene sempre un occhio attento al futuro. Tra i servizi offerti ci sono analisi e audit SEO, copywriting SEO, ottimizzazione on-page, realizzazione di siti web ed e-commerce, link building e consulenza di web marketing. Grazie a questo approccio multidisciplinare e completo, PNT Solutions è in grado di garantire risultati concreti e misurabili per i propri clienti, aiutandoli a emergere nel panorama digitale. Pantaleo ha aggiunto:

“Il nostro obiettivo è rendere il sito web dei nostri clienti una calamita per potenziali acquirenti in target, trasformandolo in uno strumento efficace per aumentare le vendite.”

Con questa vittoria ai Le Fonti Awards, PNT Solutions si afferma ulteriormente come un punto di riferimento nel panorama del digital marketing italiano, continuando a fornire servizi di alta qualità a professionisti e PMI.

Energie rinnovabili, per il Piemonte un fattore di sviluppo industriale

Puntare sulle energie rinnovabili non è solo una necessità per tutelare l’ambiente, ma anche un’opportunità di sviluppo e di competitività industriale per il Piemonte. Ad affermarlo è il Presidente del Gruppo Energia dell’Unione Industriali di Torino, Giuseppe Bergesio, nel corso dell’incontro “Scenari energetici 2025”, organizzato dal Comitato Torino Finanza della Camera di Commercio di Torino,al Centro congressi dell’Unione Industriali di Torino. L’incontro ha coinvolto  l’Ordine dei Commercialisti e l’Ordine degli Ingegneri di Torino e la Confservizi del Piemonte e della Valle d’ Aosta.

“Più puntiamo sulle rinnovabili – ha affermato Bergesio – meno sorprese avremo sui costi dell’energia. I metri cubi di gas consumati non sono sotto il nostro controllo,”.

“Il Piemonte comunque è in linea con gli obiettivi di sviluppo delle energie “pulite”, in particolare per la fonte idroelettrica – ha proseguito Bergesio – e se in Italia nel 2022 si fosse rovesciato il rapporto fra rinnovabili ed energie fossili, che è del 35% contro il 65%, non avremmo avuto la crisi”.

Sulle opportunità che le aziende possono cogliere dalla cosiddetta Transizione 5.0 ha parlato Paola Aglietta, dell’Ordine dei Commercialisti di Torino: “Vi sono incentivi sotto forma di credito di imposta interessanti – ha affermato – ma i tempi sono brevi, perché bisogna fare gli investimenti orientati al risparmio energetico entro il 2025”.

Stentano però a decollare gli strumenti di autoproduzione di energia rinnovabile, come le Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e i Gac (Gruppi di autoconsumo collettivo), che consentono alle aziende non solo di risparmiare, ma anche di condividere i benefici ambientali ed economici con la collettività . Ma “Sono strumenti – ha proseguito Aglietta –ancora poco utilizzati, al contrario all’estero funzionano già bene per resistenze culturali e difficoltà applicative, anche dal punto di vista fiscale”.

Un quadro normativo che blocca anche lo sviluppo di nuovi impianti di produzione delle energie rinnovabili, ha sostenuto Agostino Re Rebaudengo, Presidente di Elettricità futura, l’organizzazione di Confindustria che raggruppa aziende che producono e vendono il 70% dell’energia elettrica prodotta in Italia. Ci sono lungaggini burocratiche (per avere un’autorizzazione ci vogliono 5 anni) e l’ostilità di molte regioni: “E il Testo unico sulle rinnovabili – ha aggiunto Re Rebaudengo – peggiora ancora la situazione. Ma la paura che gli impianti fotovoltaici sottraggano terreni all’agricoltura e danneggino i suoli è infondata: in Italia occupano solo lo 0,1% della superficie agricola”.

Teresa Maresca, “Il primitivo del sogno” 

Domenica 3 novembre verrà presentato l’evento dal titolo “Rock Art- Il primitivo del sogno” in cui Teresa Maresca, l’artista e autrice del libro intitolato “Il primitivo del sogno”, dialogherà con il poeta Gian Giacomo Della Porta sui temi della sua opera.

L’appuntamento avrà luogo alle ore 19, presso Diagon Hall, in via San Domenico 47 a Torino, e prevederà anche l’esposizione di alcune opere pittoriche e materiche di Teresa Maresca.

Teresa Maresca vive e lavora a Milano. Dopo gli anni di formazione a Roma, dal ’92 ha iniziato ad esporre in mostre collettive e personali presso istituzioni museali e gallerie in Italia e all’estero. La sua pittura figurativa e visionaria è stata accostata a maestri come Munch, Nolde, De Pisis e Carrà. Ha esposto alla Biennale d’Arte di Venezia, alla Galleria d’Arte Moderna di Genova, al Museo Diocesano di Milano, al Museo Marino Marini di Pistoia, in ex fabbriche come la Falk di Sesto San Giovanni e i Musei dell’Industria e del Lavoro di Brescia. Da tempo lavorava a un progetto sulla Rock Art del Paleolitico Superiore.

Teresa Maresca, originale e libera pittrice, dà vita a quadri di ammaliante bellezza misterica, ed è un’artista di colta sensibilità antropologica, orientata sulla perpetua e ipnoticamente enigmatica energia degli archetipi. In questo suo libro rivolge i propri sentimenti ai miti, alle visioni del mondo, ai riti delle popolazioni indigene polinesiane e di alcune etnie nordamericane (struggente la sua devozione a Wounded Knee) amazzoniche. Con frequenti richiami alla poesia, non solo di Whitman, ma anche, tra gli altri, di Byron, Kinsella e altri artisti della scena contemporanea, Teresa Maresca ha scritto un libro dedicato alla natura ed esalta la dimensione del sogno, scorrendo in essa, sciamanicamente, l’essenza inspiegabile dell’umano, e affidandosi alla sequoia di Whitman vede una campaniana prateria senza fine dove le orme dei bisonti sono le tracce dell’assoluto.

Rock Art – Il primitivo del sogno

3 Novembre, ore 19

Diagon Hall, via San Domenico 47, Torino

Per prenotazioni: infoeventi@larteficio.com

 

Mara Martellotta

“Amiamo gli animali ma i divieti vanno rispettati”

Caro direttore,
la maleducazione e l’inciviltá vengono manifestate ogni giorno: regolamenti, ordinanze, cartelli di divieto  diventano inutili per i trasgressori seriali. Laddove c’è un divieto c’é sempre chi lo viola. Stavolta siamo nelle aree verdi dinanzi al LIDL  di corso Unione Sovietica angolo corso Sebastopoli. Numerosi  cartelli indicano il divieto di introdurre cani  nelle aree verdi. Cartelli ben visibili e scritti in italiano chiarissimo. Il cane, poverino, non sa leggere quindi non é una levata di scudi contro i cani ma contro i loro proprietari  che violano non curandosene e  perseverando  i divieti. Le foto lo dimostrano eloquentemente. Nessuno gli insegna l’educazione?
Luigi Gagliano

Castello di Miradolo. “Storia di una rinascita”

Nuovo make-up al Castello di San Secondo di Pinerolo e, da marzo a giugno, “Erbari d’autore”

San Secondo di Pinerolo (Torino)

Ha più di duecento anni di storia il “Parco” del “Castello di Miradolo”, dal 2007 sede della “Fondazione Cosso”. E, vista l’età, un buon maquillage non era di troppo. Maquillage quasi compiuto, poiché, annunciano dalla “Fondazione, nella  primavera del 2025 si concluderà il progetto di “rinnovamento e manutenzione” straordinaria con cui la “Fondazione Cosso” ha ottenuto i fondi del “PNRR” del bando del “Ministero della Cultura”, finanziato dall’“Unione Europea” attraverso i fondi “NextGenerationEU”: ottavo nel centronord primo in Piemonte nelle graduatorie degli investimenti dedicati alla valorizzazione di parchi e giardini storici. A San Secondo di Pinerolo sono arrivati più di 1milione e 800mila Euro investiti in azioni di “manutenzione ordinaria e straordinaria” della “componente vegetale e del “disegno storico”, oltre che di restauro delle “componenti impiantistiche”, di “ricerca storico-paesaggistica” e di “rinnovamento dei servizi” per i turisti ed i visitatori. Lavori essenziali per un’immagine ancor più fruibile e suggestiva del “Parco storico”, dal 2008 oggetto di particolare attenzione (all’interno di un sapiente progetto di “sostenibilità ambientale”) da parte di PaoloPejrone, uno dei più rinomati paesaggisti italiani, che (al fianco di Elettra Bordonaro“architetto della luce” che ha invece firmato il magico progetto di illuminazione) dopo aver disegnato e progettato l’“Orto”, ha ridisegnato anche la “Corte aulica” del Castello e la zona antistante la “Serra”, con il rinfoltimento della collezione botanica, il ripristino delle antiche “Vaserie” e la selezione di arbusti idonei ad attrarre gli insetti “pronubi”, preziosi per la loro attività di impollinatori.

A fianco degli imponenti lavori incentrati sul progetto di “rinnovamento” del “Parco”, al “Castello” di via Cardonata (dove fino al prossimo 25 dicembre è visitabile la mostra “Giorgio Griffa. Una linea, Montale e qualcos’altro” che coinvolge tutti gli spazi del “Castello” e del “Parco”) già si sono accesi i motori per l’organizzazione della grande mostra primaverile “Di erbe e di fiori. Erbari d’autore. Da Bessler a Penone, da De Pisis a Cage”, a cura della “Fondazione Cosso” e di Roberto Galimberti, con la consulenza di Enrica Melossi e in programma da sabato 22 marzo a domenica 22 giugno del prossimo anno.

“Il percorso della mostra – spiegano gli organizzatori – intende costruire un confronto ‘impossibile’ tra alcune pagine di erbari storici con la visione di alcuni artisti che attorno alla riflessione sulla materia e sugli elementi della natura hanno costruito opere che sono specchio del proprio tempo e del presente”.

L’esposizione sarà, inoltre, accompagnata da un’inedita installazione sonora, a cura del progetto artistico “Avantdernière pensée, dedicata al brano “In A Landscape” di John Cage del 1948. Una lenta sequenza al pianoforte di note “omoritmiche”, separate tra loro dallo stesso intervallo, sembra sottolineare la possibilità di ascoltare e, insieme, di essere “dentro” l’ascolto, in un paesaggio sonoro da osservare con attenzione, da vicino, come un quadro o le pagine di un erbario. “Il sistema di diffusione del suono progettato per le sale espositive – spiega Roberto Galimberti – costruisce lo spazio, ne muta i confini percettivi e dialoga con la dimensione visiva, in un continuo controcanto in cui la cadenza dei suoni sembra confondersi con l’incedere dei passi di chi osserva”.

Parallelamente alla mostra si articolerà il progetto Da un metro in giù: un percorso didattico per i visitatori di tutte le età per imparare, con gli strumenti del gioco, a osservare le opere d’arte e la realtà che ci circonda.

Per info: tel. 0121/502761 o www.fondazionecosso.com

Gianni Milani

Nelle foto: Castello di Miradolo, “Serra neogotica”; Paolo Pejrone; Maria Luisa Cosso e Paola Eynard, presidente e vicepresidente “Fondazione Cosso”