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Accesi gli impianti di riscaldamento

Da oggi martedì 15 ottobre, a Torino si potranno accendere i riscaldamenti in casa e sui luoghi di lavoro.

Le temperature registrate e quelle previste per i prossimi giorni hanno fatto propendere per la conferma del calendario ordinario stabilito dalla normativa nazionale che, in base alla zona climatica in cui si trovano le diverse città, stabilisce periodi, limiti di temperatura per gli ambienti e numero massimo di ore di accensione durante la giornata.

A Torino il funzionamento di tutti gli impianti termici è regolamentato come segue:
– periodo di accensione: dal 15 ottobre 2024 al 15 aprile 2025;ore giornaliere massime consentite: 14, dalle 5:00 alle 23:00;
– temperatura massima consentita: 20°C + 2°C di tolleranza per tutti gli edifici a esclusione di quelli adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili, il cui limite rimane invariato a 18°C + 2°C di tolleranza.

Al di fuori del periodo di accensione consentito e senza alcuna ulteriore disposizione delle Autorità, gli impianti termici possono essere attivati dal Responsabile solo in presenza di situazioni climatiche che ne giustifichino l’esercizio e, comunque, per una durata giornaliera non superiore alla metà di quella consentita in via ordinaria (7 ore).

Il periodo e le temperature regolamentati non si applicano ad alcuni edifici quali, tra gli altri, gli ospedali, le cliniche, le case di riposo, le scuole dell’infanzia e i nidi d’infanzia.

L’Amministrazione comunale invita cittadini e cittadine ad adottare sempre comportamenti responsabili e buone pratiche che riducano i consumi energetici a vantaggio dell’ambiente e delle bollette.

Il periodo di accensione dei riscaldamenti terminerà il 15 aprile 2025, salvo nuove disposizioni.

TORINO CLICK

Mpp aderisce a Patto per il Nord

Si è svolta a Vimercate domenica 13 ottobre l’assemblea fondativa del “Patto per il Nord”, associazione che intende federare movimenti, partiti, liste civiche e realtà del mondo federalista, autonomista e indipendentista e che ha visto tra i promotori anche il Partito Popolare del Nord con il segretario Roberto Castelli e il vice segretario Francesca Losi, consigliere comunale a Pontida.

A quest’ultima il Movimento Progetto Piemonte ha delegato di rappresentare la sua adesione al Patto.

“La nostra adesione – dice il presidente di Movimento Progetto Piemonte e consigliere comunale di Strambinello, Massimo Iaretti – è importante ritenendo questo passaggio il momento di un percorso che porti alla nascita di un ampio spazio politico che guardi davvero al futuro, superando divisioni e problematiche del passato e sia davvero il luogo di confronto di tutte le forze autonomiste del Nord, tali da rappresentarlo con una visione macroregionale che, del resto è possibile ai sensi della stessa Carta Costituzionale, secondo un modello bavarese e nel rispetto delle realtà a Statuto Speciale già esistenti. In particolare non possiamo non apprezzare in questa direazione le prese di posizione e la strada tracciata negli ultimi mesi dal Partito Popolare del Nord, dal segretario federale Roberto Castelli e dalla sua dirigenza”.

Giovani under 30: “Aurora Sogna”

In “Borgo Aurora” a Torino nasce un programma, ideato da “Club Silencio”, e rivolto all’ “accrescimento” socio-culturale 

Open day, mercoledì 16 ottobre, ore 18

Inserito nella settima Circoscrizione, confinante con il “Centro Storico torinese”, il quartiere “Aurora” (comunemente noto come “Borgo Aurora”) è il più giovane fra i quartier cittadini, secondo il rapporto di ricerca “Sguardi su Aurora” realizzato da “AuroraLAB – Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio” del “Politecnico” e dell’“Università” di Torino. Non è un “quartiere facile”, con “un passato industriale – dicono i responsabili del rapporto – che ha lasciato un’eredità di ghettizzazione e una popolazione giovanile in crescita che fatica a trovare opportunità di sviluppo e punti di riferimento”. “Il quartiere – proseguono – presenta tassi di disoccupazione elevati e un’alta percentuale di giovani ‘NEET’ (Not in Education, Employment or Training), che raggiunge il 16,7%”. Situazione complessa, per fare fronte alla quale nasce “Aurora Sogna”, il progetto di “empowerment giovanile” ideato dall’Associazione Culturale“Club Silencio” che si rivolge ai “giovani under 30” che desiderano contribuire all’offerta culturale del quartiere. Lanciato in collaborazione con realtà locali che operano da anni sul territorio di “Aurora”, come Associazioni Culturali, Centri di aggregazione giovanile e Istituzioni che hanno permesso di avere una visione integrata del quartiere, “Aurora Sogna” mette a disposizione“spazi per esprimersi” attraverso la cultura e le arti, oltre a fornire strumenti pratici per l’inserimento lavorativo, valorizzando le risorse già presenti nel quartiere e mettendo in rete nuove competenze.

Il progetto verrà presentato e divulgato ai giovani (e non solo) di “Aurora”, in un “Open day” che si terrà mercoledì 16 ottobre (ore 18) presso l’“Hub della creatività”, al “Cortile del Maglio”, in via Andreis 18, a Torino.

Obiettivi di “Aurora Sogna”: “quelli di ascoltare– dicono gli organizzatori – i bisogni specifici dei giovani ‘under 30’ rispetto all’offerta socioculturale del quartiere affiancandoli affinché diventino costruttori attivi dell’‘Aurora di domani’; facilitare la costruzione di gruppi per la co-progettazione di iniziative culturali per il territorio e potenziare le competenze artistiche e artigianali dei giovani del territorio; favorire, infine, l’incontro tra giovani, realtà del panorama culturale e socioculturale del territorio e ‘stakeholder’ della ‘Città di Torino’ lavorando insieme alla narrazione dell’identità creativa di ‘Aurora’”.

In agenda, sono tante le iniziative individuate per la pratica realizzazione di questi obiettivi: dai “laboratori creativi” ai “corsi formazione” e a specifici “workshop ed eventi culturali” che si svolgeranno gratuitamente (grazie ai contributi di “Circoscrizione 7”, “Città di Torino” e “Finpiemonte – InnoSocialMetro”) nel quartiere. Sono inoltre previsti percorsi di “mentoring” per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro o la creazione di nuove imprese locali.

Alla prima fase, “Aurora Sogna (e ascolta)” che servirà per entrare in contatto con il quartiere e le sue istanze ascoltando le voci di chi lo vive, seguirà la residenza artistica relazionale di “Aurora Sogna (e crea)” con l’artista Roberto Alfano. Terza fase del progetto, “Aurora Sogna (e progetta)” è invece il percorso di formazione e accompagnamento per lo sviluppo di progetti culturali e socioculturali. Nel frattempo, “Club Silencio” prosegue con il lavoro in rete per ampliare la progettualità e gettare le fondamenta per la costituzione di un “Osservatorio sulle creatività” del quartiere.

E concludono gli organizzatori: “In questo modo, non solo si migliorano le opportunità per i singoli partecipanti, ma si contribuisce anche a una rigenerazione sociale e a cambiare la percezione dell’area, tanto per chi la vive quanto per chi la osserva dall’esterno”.

Per info: www.clubsilencio.it

g.m.

Nelle foto: “Aurora Sogna”, Credit “Club Silencio”

Ziccat, la fabbrica di cioccolato di Torino come Willy Wonka: nasconde 30 biglietti d’oro

 

Ziccat, storica fabbrica di cioccolato artigianale a Torino, ha lanciato un’iniziativa unica nel 2024 che riporta alla mente il celebre film “Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato“.

 

Per celebrare la sua lunga tradizione, dal 15 ottobre al 29 novembre, nasconderà 30 Biglietti d’Oro nelle sue tavolette di cioccolato, offrendo ai fortunati vincitori l’opportunità di visitare il suo laboratorio.

Questa esperienza esclusiva si terrà presso il sito storico di via Bardonecchia 185, da poco rinnovato per valorizzare al meglio l’arte della lavorazione del cioccolato.

 

La fabbrica di cioccolato Ziccat

L’iniziativa dei “Golden Tickets” non è solo un’occasione per accedere a un mondo normalmente riservato ai maestri cioccolatai, ma è anche un modo per riscoprire una tradizione che affonda le radici nel cuore della cultura torinese.

 

Ziccat è infatti un’azienda nata nel 1958 e conosciuta per le sue lavorazioni artigianali, in particolare per il celebre gianduiotto, simbolo del cioccolato piemontese, e per le sue raffinate praline, apprezzate in tutta Italia. Il legame tra tradizione e innovazione è una delle chiavi del successo di Ziccat, che con questa iniziativa mira a coinvolgere il pubblico in una forma di esperienza immersiva, celebrando l’arte del cioccolato in tutte le sue sfumature.

 

La scelta di Ziccat di ispirarsi a Willy Wonka non è casuale

La possibilità di visitare il laboratorio è un’esperienza rara: Ziccat normalmente non apre le porte al pubblico, rendendo questa occasione ancora più speciale. I visitatori potranno interagire direttamente con i maestri cioccolatai, conoscere le tecniche di produzione, ma soprattutto vivere un momento di puro piacere per i sensi, circondati dall’aroma inebriante del cioccolato in fase di lavorazione.

Questa iniziativa in stile Willy Wonka rappresenta quindi un ponte tra passato e futuro: da una parte celebra la lunga storia di un marchio simbolo di eccellenza nella produzione di cioccolato artigianale, dall’altra punta a coinvolgere nuove generazioni di appassionati e curiosi, offrendo un’ esperienza che va oltre il semplice consumo di un prodotto.

I 30 vincitori dei Golden Tickets avranno l’opportunità di vivere una giornata indimenticabile, ma anche coloro che non troveranno il biglietto dorato potranno godere delle prelibatezze che Ziccat continua a creare con passione e dedizione.

CRISTINA TAVERNITI

A/R Andata e racconto, proclamati i vincitori

“18.12-Pisa Centrale” di Flavia Forestieri, “Commedia all’italiana” di Jacopo Milani e “Nanosomia le dimensioni dell’amore” di Carlo Junior Desdro. Sono loro i tre racconti vincitori della seconda edizione del concorso letterario A/R Andata e racconto. In viaggio…. con amore. Un’iniziativa lanciata, dopo il successo della prima edizione, dal Salone Internazionale del Libro di Torino e del Gruppo FS con l’obiettivo di premiare racconti inediti di scrittori e scrittrici esordienti dai 16 anni in su.

Un modo per rimarcare la vicinanza del Gruppo FS al mondo della cultura, ai suoi territori e ai suoi prodotti. Cultura che non è solo quella dei grandi eventi, dei grandi personaggi, ma anche quella che vede protagonisti scrittori e autori in erba che con le loro parole e i loro messaggi sanno restituire il romanticismo intramontabile del viaggiare e il fascino del treno, inteso non solo come mero mezzo di spostamento, ma anche come eccezionale veicolo di conoscenza, cultura e incontro con il mondo.

Gli autori sono stati premiati sabato da Alessandra Calise, responsabile comunicazione esterna e media del Gruppo FS. La cerimonia è stata introdotta dal Presidente del Salone del Libro Silvio Viale e si è tenuta nell’ambito della manifestazione Portici di Carta.

Nelle motivazioni della premiazione c’è tutto il significato dell’iniziativa e dei suoi valori più intimi. Come quelli che si rintracciano nel racconto classificatosi primo, quello di Flavia Forestieri. Secondo la giuria (composta da noti scrittori e scrittrici italiane e da un rappresentante del Gruppo FS), si tratta “un racconto preciso, un racconto che sa di cosa sta parlando, un racconto che ti tiene seduta sul posto accanto – quello che di solito si vorrebbe vuoto, ma con questo bravo modo di descrivere il mondo si resta accanto a te volentieri”.

Milani, invece, secondo la giuria, “con pochi tratti, un tocco umoristico stralunato e lieve, e soprattutto uno sguardo di assoluta tenerezza verso le debolezze che ci rendono umani, Milani racconta senza mai cedere alla tentazione della retorica la verità più semplice – e più complicata da mettere in parole – degli amori che durano quanto la vita. Cioè che il viaggio è lungo e complicato, e che è impossibile, umanamente impossibile, arrivare preparati all’ultima fermata”.

Le motivazioni del successo di “Nanosomia”  di Carlo Junior Desdro, infine, prendono le forme di uno scambio tra due giurati Valentina Farinaccio e Guido Catalano che discutono sulla qualità dell’opera. Per Farinaccio emerge subito “la grazia con cui è scritto (un corpo piccolo, una piccola stazione e così via: tutto sembra combaciare con la prosa minima, gentile e precisa utilizzata). Mi è piaciuto il viaggio di una vita raccolto in poche pagine”, mentre Catalano prima scettico, alla fine ammette: “la cosa che più mi piace di questo racconto è la magia che pervade tutta la storia, potrebbe diventare un cartone animato in stile giapponese, credo si chiamino “Anime”. Proprio quella stessa magia che solo il legame tra cultura, letteratura e il tema del viaggiare riescono ieri come oggi perfettamente a restituire.

“Grazie di tutto” di Ornella Florio, un viaggio nelle profondità dell’animo umano

Torino tra le righe

Proseguiamo il nostro viaggio nel panorama letterario torinese con Grazie di tutto, un romanzo di tematica psicologica scritto dall’autrice chierese Ornella Florio. Laureata in Lettere Classiche presso l’Università di Torino, Florio ha insegnato greco e latino nei licei, per poi cambiare percorso professionale, mettendo la famiglia al primo posto. Attualmente lavora come dipendente comunale, dove promuove progetti di lettura in biblioteca, ma continua a coltivare la scrittura, una passione che l’accompagna da sempre.
A due anni dal suo esordio con Il sapore buono della speranza (EtaBeta, 2022), la Florio torna con una nuova opera incentrata sulla crescita emotiva di un giovane, offrendo una profonda riflessione sulle difficoltà relazionali e sugli ostacoli che la vita ci impone, ma anche sulla speranza che, nonostante tutto, possiamo sempre rinascere.
Il protagonista del romanzo è Giulio, un bambino che, al contrario dei suoi coetanei, si trova a vivere un’infanzia segnata da una famiglia incapace di offrirgli l’affetto e il sostegno di cui avrebbe bisogno. Isolato e triste, trova nella scuola un rifugio, un ambiente che gli dona serenità grazie alla presenza di un’insegnante determinata a cambiare il suo destino. Questa figura, centrale nella vita del ragazzo, si impegna con forza e dedizione per liberarlo dal senso di abbandono che lo opprime, cercando di offrirgli una vita diversa da quella che lei stessa ha vissuto.
Mi ha colpito molto come l’autrice esplori con precisione gli aspetti più intimi del percorso di crescita di Giulio, dando vita a descrizioni dettagliate delle sue emozioni. Dalla sofferenza iniziale, manifestata attraverso pianti incontrollabili e un profondo senso di vergogna, alla sua adolescenza, in cui Giulio cerca di reprimere il disagio mordendosi un dito, in un grido silenzioso che però resta inascoltato. Le emozioni represse si trasformano in attacchi di panico, con sintomi fisici come fiato corto, sudorazione e pallore.  Giulio avverte anche il peso della responsabilità di prendersi cura del fratello più piccolo, Giacomo, determinato a proteggerlo affinché non debba vivere le stesse sofferenze che ha subito lui. Sarà proprio l’insegnante a riconoscere i segni del suo dolore e a prendersi cura di lui, diventando il suo punto di riferimento.
Come nel suo primo romanzo, Florio ci ricorda che, anche di fronte a un destino avverso, esiste sempre una possibilità di riscatto. Se la protagonista de Il sapore buono della speranza aveva combattuto da sola per il proprio futuro, Giulio può contare su chi si prende a cuore la sua situazione, gli “angeli” che lo accompagnano nel suo percorso di rinascita. E a loro non può che dire: “Grazie di tutto”.
Con Grazie di tutto, Ornella Florio offre un’opera profonda che invita a riflettere su tematiche complesse e delicate, come la solitudine, l’abbandono e la responsabilità verso i propri cari, proponendo una via di speranza anche nelle situazioni più difficili.
Leggere questo romanzo mi ha fatto pensare a quanto sia importante non solo la nostra forza interiore, ma anche il sostegno degli altri nel superare le difficoltà. Giulio ci insegna che, nonostante le sfide della vita, c’è sempre una luce che possiamo trovare, se permettiamo a chi ci circonda di aiutarci. È una lezione che porto con me: il coraggio di chiedere e accettare aiuto non ci rende deboli, ma umani. Grazie di tutto ci ricorda che, insieme, possiamo affrontare qualsiasi destino.
Marzia Estini

Magliano: azzerata l’Irap per tutte le Organizzazioni di Volontariato

Accolta dalla Giunta la mia proposta: un segnale importante per chi si spende per la comunità

Se il Consiglio Regionale approverà la variazione di Bilancio proposta dalla Giunta e attualmente in esame in Commissione dal 2025 tutte le Organizzazioni di Volontariato e le IPAB iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore non pagheranno più l’Irap, imposta regionale sulle attività produttive, dovuta per le attività organizzate finalizzate alla produzione o allo scambio di beni o all’erogazione di servizi.

L’esenzione dall’Irap del grande mondo del Volontariato è un segnale di attenzione verso chi si spende gratuitamente per il benessere della nostra comunità e attua azioni a volte fondamentali in molteplici campi, dalla tutela dell’ambiente all’accoglienza, dalla cultura alla solidarietà sociale, dalla protezione civile alla sanità.

E’ un risultato che accolgo con grande entusiasmo e che segna una svolta, in attesa dell’approvazione da parte del Consiglio Regionale, per un lavoro che ho iniziato nella scorsa Consiliatura, con un Ordine del Giorno approvato a fine novembre 2023 che richiedeva l’esenzione dall’Irap per gli Enti del Terzo Settore iscritti al RUNTS e che ora la Giunta regionale ha posto in essere per una parte rilevante. Ringrazio l’Assessore al Bilancio, Andrea Tronzano, e il Presidente Alberto Cirio per l’impegno nel reperire le risorse finanziarie e soprattutto per l’attenzione e la disponibilità nei confronti dei Volontari, colonna portante del sistema piemontese di coesione sociale.

Silvio Magliano, Capogruppo Lista Civica Cirio Presidente

Piemonte Moderato e Liberale in Consiglio Regionale

Una grande festa di sport all’Interclub – Test Event di Saint Vincent

Addio a Laura, avvocata di 48 anni

È deceduta in ospedale a Cuneo l’avv. Laura Franza, stimata legale di 48 anni, malata da tempo. Cordoglio dall’ordine degli avvocati del capoluogo della Granda. Fino all’ultimo ha continuato a svolgere la propria attività professionale.  Lascia marito, figlio, mamma e un fratello.

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