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A Torino torna il Prix Italia per i festeggiamenti dei 70 anni della TV e dei 100 della Radio

Dopo nove anni il 1° ottobre è tornato a Torino il Prix Italia nell’anno dei festeggiamenti dei 70 anni della TV e i 100 della Radio e si è aperto nel segno della grande divulgazione con l’omaggio a Piero Angela. Nel pomeriggio alla presenza di un emozionato Alberto Angela è stata scoperta la targa con la quale il Centro di produzione TV ha intitolato al papà Piero gli studi RAI di Via Verdi e sulla palazzina è stato inaugurato il murale che ritrae Piero Angela nel suo gesto unico di salutare il pubblico.

Sul palco dell’Auditorium RAI “Arturo Toscanini” più tardi nella serata inaugurale, condotta da Giorgia Cardinaletti, Alberto Angela ha ricordato come proprio da questi studi RAI torinesi sia cominciata la sua avventura. Una serata ricca di ospiti che ha visto tra gli altri la partecipazione di Piero Chiambretti, la Senatrice Lucia Borgonzoni, Padre Paolo Benanti, Susanna Egri e Kabir Bedi e costellata da godibili momenti di spettacolo accompagnati dall’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai.

È stata anche la giornata di due grandi artiste donne. Nel pomeriggio il Museo del Cinema ha accolto la regista Jane Campion, due volte vincitrice del Premio Oscar per Lezioni di piano (1993) e Il potere del cane (2021), per consegnarle il Premio Stella della Mole e una masterclass in cui ha incontrato il pubblico in compagnia di Grazia Paganelli per ripercorrere le tappe più importanti della sua carriera, esplorare le sue fonti di ispirazione e raccontare della scuola di cinema che ha fondato. La sera è stata la volta di un’altra grande donna, giornalista e fotografa Letizia Battaglia, a cui è stato dedicato il doc realizzato da Rai Documentari proiettato al cinema Massimo e che sarà trasmesso su Rai 3 il 6 gennaio.

C’è tempo fino a domani per prenotare gratuitamente diversi eventi, proiezioni e programmi a cui assistere dal vivo nello studio allestito per l’occasione nel Centro Produzione Rai di Torino.

GIULIANA PRESTIPINO

Per maggiori informazioni: https://www.rai.it/prixitalia/

Finta infermiera somministrava farmaci senza prescrizione a ultra novantenne

I CARABINIERI SCOVANO IN CASA DELLA DONNA UNA FARMACIA ABUSIVA

I Carabinieri della Stazione Torino Pozzo Strada, con il supporto dei militari del Nucleo Antisofisticazioni Sanità di Torino, dopo una speditiva attività di indagine, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria una donna, di 57 anni, che dai primi giorni del mese di agosto somministrava direttamente a domicilio e senza averne alcun titolo, farmaci ad una paziente ultra novantenne, esercitando abusivamente la professione medica.
L’allarme è partito dalla figlia dell’ignara paziente che, preoccupata per l’improvviso declino dello stato di salute della mamma, aveva deciso di interpellare altri medici. Dai primi accertamenti sulle condizioni dell’anziana è emerso come alla stessa venissero somministrati dei farmaci in assenza di prescrizione medica, anche tramite terapia endovenosa. Le visite alla paziente venivano effettuate direttamente a domicilio e dietro corrispettivo di 800 euro a prestazione.
I Carabinieri, su decreto di perquisizione delegata dalla locale Procura, hanno fatto poi ingresso in casa della sedicente infermiera, trovando una vera e propria farmacia abusiva (oltre cento farmaci censiti), insieme a strumentazione medica. Il tutto è stato sottoposto a sequestro.

Resistenza, Ravetti: “Può servire un ‘Museo del Piemonte’?”

Il Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte Domenico RAVETTI apre un dibattito sull’opportunità di far diventare il Museo della Resistenza di Torino un museo per tutto il Piemonte, con un ruolo di regia e di coordinamento dei tanti luoghi della Memoria.

«Nei mesi scorsi a Camagna Monferrato è stato inaugurato il Museo della Resistenza del Basso Monferrato, una realtà importante per il territorio alessandrino, che si aggiunge al centro di documentazione della Benedicta e al Museo della Resistenza della Val Borbera a Rocchetta Ligure. Se prendiamo in mano la cartina del Piemonte vediamo un numero impressionante di “musei” (o affini) dedicati alla lotta resistenziale. Accanto ai più noti come il Colle del Lys e la borgata Paraloup, ecco il Museo della Resistenza di Boves e i “I sentieri della memoria” di Chiusa di Pesio, il Memo4345 di Borgo San Dalmazzo e il Memorial di Cumiana, gli ecomusei della Val Sangone e di Alpette, la Casa della memoria di Vinchio e l’aeroporto di Vesime, la Casa del Partigiano di Ornavasso, le Person dij Partigian di San Maurizio Canavese…e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Questa quantità di “luoghi della memoria” non stupisce, perché non c’è zolla del nostro Piemonte che non sia stata bagnata dal sangue resistente e non abbia visto scrivere durante i venti mesi della lotta di Liberazione pagine di dolore e di coraggio. In un’epoca in cui assistiamo ad un preoccupante analfabetismo sulla Storia contemporanea, quando non ad una falsificazione della medesima, mentre ci stanno lasciando i testimoni diretti della Shoah e della Resistenza, non possiamo permetterci di andare in ordine sparso e si pone la necessità di evitare che questi “luoghi” si riducano ad essere teatri di commemorazioni ufficiali sempre meno partecipate. Giustamente molto si è discusso sul Museo Diffuso della Resistenza di Torino (Resistenza, ma anche-non dimentichiamolo-deportazione, guerra, diritti e libertà), soffermandosi sui temi della “governance” e della sostenibilità economica. Aspetti certamente fondamentali ma ora si pone la necessità di meglio ragionare sulla mission. Avvicinandosi le celebrazioni degli 80 anni della Liberazione (e poi della Repubblica e, infine, della Costituzione) vorrei aprire una riflessione pubblica sull’ opportunità di far diventare quello di Torino un museo per tutto il Piemonte, venendo così a svolgere un ruolo di regia e di coordinamento dei tanti luoghi della Memoria piemontesi che, pur con le corrette e condivise autonomie dei protagonisti locali, potrebbero così essere potenziati dal punto di vista culturale e turistico, trovando anche il modo per meglio conservare e valorizzare archivi e raccolte private che in taluni casi rischiano di andare disperse. Abbinando la sua anima multimediale e immateriale, con tutte le potenzialità offerte delle nuove tecnologie indispensabili per coinvolgere le generazioni più giovani, con un’anima materiale, che è quella che troviamo nei vari musei, case della Resistenza, memoriali e sacrali. Come Comitato Resistenza e Costituzione nella scorsa legislatura abbiamo fatto bene a promuovere una “rete tematica regionale” per potenziare la ricerca storica e le attività culturali e costruire progettualità comuni, ma ritengo che, almeno sul piano dell’analisi, si debba partire da quella proposta per tentare di andare oltre, e provare a pensare al Museo Diffuso di Torino come un Museo del Piemonte, perno di una rete che deve avere come “nodi” gli istituti storici ma anche Provincie e Comuni nella veste di responsabili e custodi della memoria.

Una riflessione che rivolgo apertamente e con spirito costruttivo alla nuova assessora regionale Marina Chiarelli, al Comune di Torino, al presidente Daniele Jalla e a tutti i protagonisti del Comitato Resistenza e Costituzione».

Domenico RAVETTI

Vicepresidente Consiglio regionale del Piemonte

Presidente del Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte

TRIP – La mostra collettiva che unisce arte contemporanea, design e musica

È curata da Lucrezia Nardi, si svolgerà a Torino il 12 e il 13 di ottobre e ospiterà 23 artisti in 13 location della città

La mostra collettiva TRIP è concepita come un evento sincronico e multidisciplinare che fonde arte contemporanea, design, musica, esperienze didattiche e visite in location uniche, aperte eccezionalmente al pubblico di Barriera Design District (BDD), e che ospiteranno una serie di iniziative curate da Lucrezia Nardi, docente presso lo IAAD di Torino e curatrice indipendente molto stimata. L’idea è quella di un viaggio, sia in termini di location che costituiscono la mappatura del distretto, sia in termini di pratiche, storie, narrazioni e fenomeni che si contaminano e si attivano con la fruizione del pubblico. Talk, mostre, studi aperti, workshop, mostre personali di artisti cittadini ospiti presso le realtà di BDD, performance, videoproiezioni e una suggestiva sound experience finale costituiranno la cornice per inaugurare la prima stagione culturale di BDD. Realtà che, come una costellazione, si illuminano aprendo le loro porte per presentarci le loro attività e ospitando eventi curati per rappresentare l’idea che ci costituisce: un luogo di incontri, dialogo e cooperazione tra persone e discipline. Frammenti che compongono un’opera complessiva, così come le diverse realtà che costituiscono BDD.

Il percorso è quello di una vera e propria scoperta, uscendo ed entrando da location che accolgono, dialogano e si modulano con gli interventi artistici che ospitano. Tre macro aree di interesse costituiscono TRIP: via Cervino, con quattro location, gli spazi di Edit, suddivisi in tre piani esperienziali, e parte dei Docks Dora. L’Enoteca Prunotto, in corso Vercelli 70, ospiterà una mostra fotografica di Alberto Chimenti, oltre che essere un punto di ristoro convenzionato con l’evento.

 

Iniziando il tour visitando le installazioni presso Concreto, location unica che ospita uno spazio di coworking, la suggestiva Casa Armonia e Velvet Studio, si potrà non solo visitare gli spazi modulari, chiari, onesti e brutali disegnati dal fondatore Gianluca Bocchetta, ma anche accreditarsi e ritirare la tessera necessaria per visitare tutte le altre location. Velvet Studio è luogo di approcci esperienziali, ergonomici, di raffinato design – e le installazioni che racchiude seguono un filo logico simile, di contatto e allo stesso tempo di contrasto. Entrando nelle scale del building un’opera sonora di Francesca Bruna crea un primo impatto emotivo e sintetico, metallico, che fa eco al brutalismodell’architettura che la contiene. Entrando nello spazio di Velvet si potrà visitare lo studio di architettura, interior e product design, per poi salire nella cucina ed accedere al terrazzo, in cui le sculture di Alina Kleytman si fondono con le piante e le strutture del rooftop. Sabato sera, dalle 18.00 alle 21.00 una performance firmata Bruna & Sabina Kaufman (vestita con abiti disegnati da Davide Racca, che espone ai Docks) creerà un ulteriore layer: sonorizzazioni techno, industriali e ambientali di manipolazioni acustiche e vocali inserite tra i tetti del distretto e tra le sculture della Kleytman.

Nella medesima via, poco più in là, nella giornata di sabato il BansOne Tattoo Studio (via Cervino 13) si convertirà in spazio per la fruizione di una collettiva composta da EricaGariboldi, artista milanese che ci porterà nel mondo oscuro della techno culture e dei rituali collettivi con una video installazione, accanto a Corn79, storico graffiti artist torinese con materiali corrosi e consumati dalle sue manipolazioni pittoriche, e Fabio Zanino, con una delle sue “Decostruzioni” che giocano con il senso di ipotesi dato dallo smembramento e dalla ricollocazione di materiali e simboli.
Nella giornata di domenica, invece, Magazzini Tessili, lì accanto, sarà protagonista di un live tra rito e meditazione sonora a cura di Carlotta Scotti e Michele Poli, in arte Slow Times. Magazzini Tessili è un laboratorio creativo di rifodero, tappezzeria, cuscini che propone corsi di cucito, uncinetto, tappezzeria e tendaggi: perfetto il match con le sonorizzazioni morbide e potenti del duo che, tra vocalizzi e sintetizzatori, porta in scena un rituale collettivo di viaggio emotivo e ricollocazione cosmologica del sé.
Poco più in là, la storica vineria Prunotto, in cui le fotografie graffianti e raffinate, di perfezione stilistica e ironia plastica di Alberto Chimenti fanno capolino tra le scaffalature dello spazio, in pieno stile di un business locale che non passerà mai di moda per la sua anima che è quella dei quartieri rionali italiani. Un inno alle bevute condivise e alle auto sportive che si incontrano in corso Vercelli 70.

Sempre in via Cervino, questa volta verso i Docks Dora, Laboratorio Ventre (via Cervino 60) apre le sue porte per uno studio visit dei due proprietari: Fabio Zanino e Diego Pomarico, che oltre a mostrarci il loro lavoro nell’intimità del luogo in cui nasce e si capillarizza, propongono un workshop (che non ha prezzo maggiorato rispetto alla tessera associativa, ma consente un massimo di sei partecipanti) che fonde le loro visioni artistiche. La pittura colorata e onirica, surreale e sognante di sovrapposizioni di Pomarico, che si fa interprete del processo di Decostruzione di Zanino: un’immagine viene disegnata per essere poi divisa in frammenti e ricomposta. Un talismano-amuleto che ci invita a pensare a come i messaggi in codice siano aperti a una infinità di letture. Così come i desideri, i ricordi e le modalità di comprensione del mondo.

Diego Pomarico sarà anche ospite nella prima location che incontreremo entrando nei Docks Dora, sulla sinistra, Due Linee Architettura. Uno spazio al primo piano, luminoso e caratteristico, che diventa incubatrice delle opere di Mauro Baio, in collaborazione con Noire Gallery. Il pittore torinese propone delle bucoliche e grafiche vedute di spazi sportivi a cui è stata sottratta la figurazione umana: candide, pastellate e seducenti.
Di fronte a Due Linee Architettura, lo studio dell’artista di Las Palmas Octavio Floreal ospiterà, alle ore 11.00 di sabato e domenica, una colazione d’artista con un talk in collaborazione con Lucrezia Nardi: una conversazione sulla sua pratica trentennale, oltre che sul senso della fenomenologia artistica nel contemporaneo. Un’occasione per vedere, nel suo atelier, una selezione di opere curate come mostra personale.
Sempre ai Docks Dora, lo studio del fotografo Diego Dominici e del pittore Angelo Barile apriranno le loro porte per condurci nel luogo della creazione artistica e nella magia del processo: dove le opere nascono, prendono forma e si affacciano sul mondo. Un’occasione unica per poter, come voyeur ed osservatori, percepire lo studio dell’artista e farne esperienza diretta.
Il Cerchio e le Gocce, spazio espositivo legato all’associazione culturale che promuove forme radicali underground, street art e graffiti-writing, è palcoscenico di una mostra personale di Edoardo Bansone, artista che fonde le pratiche del tatuaggio, della street art e della pittura in chiave astratta. La sua pratica artistica combina linee pulite e geometriche tipiche della grafica e del design avanguardistico con un’espressione post-graffiti di astrazione, in cui colori vivaci collaborano con linee nere audaci. Le immagini celano scritte, trasformandosi in forme di pattern astratti taglienti e sinuose allo stesso tempo, ricontestualizzando, in questa occasione, la sua pratica da una superficie bidimensionale a una tridimensionale.

Cingomma Factory, laboratorio di artigiani che utilizzano pneumatici e camere d’aria di biciclette per creare accessori di design e moda, ospita la bipersonale di Davide Racca e Lux Aeterna. I due artisti si muovono tra i bancali da lavoro e le scaffalature, tra le gomme e i processi di suturazione, proprio come le poetiche dei due artisti. Davide Racca, giovane designer, esplora il dialogo tra arte e design, concentrandosi sulla formazione identitaria e sull’impatto delle sovrastrutture sociali odierne. Lux Aeterna ci propone una pratica di ricollocazione, deformazione e sedimentazione: materiali corrosi, alchemicamentetrasformati e trasformativi.

Anche Elisabetta Riccio, fotografa torinese, apre il suo studio al fondo dello spazio Docks Dora con una mostra personale curata, aperta nelle due giornate. Una narrazione di storie personali, di luoghi, di resilienza, di memoria in un viaggio tra visioni e narrazioni, esperimenti di ferrotipia, manipolazioni polaroid e doppia esposizione. Immagini che sublimano l’essenza, come archeologie visive, messaggi nascosti e senso di familiarità con luoghi lontani.

L’ultima location è Edit, aperto sabato e domenica dalle 17.00. Qui, distribuite su tre piani, saranno ospitate tre installazioni di videoarte, alcune fotografie e sculture. Chiara Vivalda e John Bringwolves al piano terreno, Tommaso Montaldo al primo piano e Matteo Melotto al loft.
Il progetto audio-video a tre canali ospitato nella Brewery di Edit è una suggestiva sinergia tra Vivalda e Bringwolves: immagini che scorrono, si sovrappongono e si intrecciano, immerse in un tessuto sonoro e testuale. Il bianco e nero asciutto e malinconico di Chiara Vivalda trova espressione nei suoni poetici di John Bringwolves. Un frame dopo l’altro, un’immagine statica seguita da una in movimento: tutto in S0M3WH3R3 B3TW33N TH3 P4551NG 0F T1M3pulsa con la vitalità del fluire dell’esistenza, riflettendosi perfettamente nel video a tre canali.
Al piano superiore, Tommaso Montaldo proietta Dance Confession. Uno spazio buio, in cui le immagini appaiono, calde e vibranti, una alla volta. Così come le persone che le popolano. Voyeuristico, il nostro sguardo vaga tra una stanza e l’altra, comprendendo che è sempre la stessa – così come la musica: sia quella che percepiamo noi spettatori che quella che Tommaso Montaldo ha fatto ascoltare a tutti i partecipanti all’esperimento. Chiedere alle persone di comportarsi liberamente in relazione allo spazio e alla musica, ipoteticamente soli se non per l’occhio della telecamera che li stava immortalando. La scelta è quella di vivere, simultaneamente, un’esperienza simile: dentro un ristorante, entrare in una sala privata e fruire dei sette minuti della proiezione video in loop, psichedelici, sognanti, ritualistici e sciamanici.
Infine, lo spettacolare Edit Loft 12 ospiterà una digressione sul sogno firmata Matteo Melotto: gli schermi delle stanze da letto e quello del salotto open-space saranno colonizzati e infettati dalle immagini del suo nuovo progetto TANTALUS, una performance-for-camera girata presso Associazione Barriera a Torino. L’installazione, ossessiva e nevralgica, è sincronica ma differenziata per una lieve scadenza temporale diversa su ogni schermo: a metà tra grottesco e onirico, è una riflessione che nasce dal confronto tra due pratiche lontane nel tempo ma legate dal concetto di rilassamento e benessere fisico – la coppettazione egiziana e l’asmr.

Le due serate si concluderanno con un DJ set a cura di ToRadio, sabato ore 21.00-23.00, e con il live del duo milanese The Robinson, domenica ore 19.00-22.00, presso il Rooftop di Concreto. Durante le serate sarà possibile degustare le birre di Edit, in collaborazione con BDD.

BARRIERA DESIGN DISTRICT
Barriera è una periferia mentale”. Partendo da questa considerazione l’associazione Barriera Design District APS nasce per dare nuova luce al quartiere torinese, puntando su Design, Arte e Cultura, lavorando sul territorio al fianco di imprese, pubbliche amministrazioni e comunità, per ridefinire il posizionamento dei luoghi a partire dalle idee di chi li abita e di chi li abiterà.

 

Per partecipare a TRIP e a tutti gli eventi del 2024, è necessario associarsi a Barriera Design District APS. Con un contributo di 10 euro ricevi la tessera “member of BDD”.

Registrazione e ritiro della tessera associativa dal 12 al 13 ottobre, dalle ore 10.30 alle 19.00. C/O CONCRETO, Via Cervino 24.

Gian Giacomo Della Porta

Le opposizioni: “Maggioranza in Regione trovi la voglia di lavorare”

La Maggioranza non ha il numero legale: ennesima mancanza di rispetto verso i lavori della Commissione Urbanistica.
2 ottobre – “Le forze di minoranza in Consiglio Regionale esprimono la loro profonda indignazione per quanto accaduto oggi nella seduta della II Commissione consiliare, convocata per discutere le linee guida dell’urbanistica. Ancora una volta, la maggioranza si è presentata impreparata e priva del numero legale, dimostrando una totale mancanza di rispetto nei confronti delle istituzioni e dei cittadini. Il Presidente non ha neppure inteso mettere in votazione la richiesta di sospensione della seduta presentata dalla minoranza,  nel totale disprezzo delle norme democratiche.
“E’ inaccettabile che tutte le forze di maggioranza non siano presenti durante la relazione dell’Assessore, in un momento cruciale per discutere temi fondamentali per lo sviluppo urbanistico della nostra regione, alla luce oltretutto della bocciatura da parte della Corte costituzionale di alcuni articoli della precedente legge urbanistica della giunta Cirio.
“In segno di protesta e per sottolineare la gravità della situazione, tutte le forze di minoranza hanno deciso di abbandonare la seduta, non potendo più tollerare una gestione così superficiale e disinteressata dei lavori consiliari. Già nelle scorse settimane più volte abbiamo garantito lo svolgimento delle commissioni nonostante l’assenza dei partiti di maggioranza. La prossima settimana non sarà convocato il consiglio regionale per assenza di provvedimenti di giunta, nella seduta consiliare di ieri, terminata già ad inizio pomeriggio, è stata necessaria una sospensione per attendere l’arrivo di almeno un assessore.
“Questo atteggiamento del centro destra dimostra un preoccupante disinteresse verso le esigenze dei cittadini e il corretto funzionamento delle istituzioni. Le forze di maggioranza hanno il dovere di garantire il regolare svolgimento dei lavori, soprattutto in un momento in cui non mancano  temi di grande importanza per il futuro del nostro territorio.
“È ora che la maggioranza si assuma le proprie responsabilità e si faccia tornare la voglia di lavorare”.
I gruppi consiliari PD, AVS, M5S, SUE

Al Politecnico assorbenti gratuiti per le studentesse

Installati i distributori automatici in ogni sede dell’Ateneo

 

In una risoluzione del 2021, il Parlamento Europeo ha invitato tutti gli Stati membri a eliminare l’imposta su assorbenti, coppette mestruali e altri prodotti mestruali. Un’indagine del 2020 dell’Unione Europea ha evidenziato che la povertà legata al ciclo mestruale è un problema costante nell’UE, dove si stima che una donna su dieci non possa permettersi prodotti sanitari adeguati.

Anche il Politecnico di Torino sceglie di sottolineare che “il ciclo non è un lusso e non è una scelta”, installando nelle sedi torinesi dell’Ateneo 5 distributori che metteranno a disposizione gratuitamente gli assorbenti. La strada per la parità di genere passa anche dall’attenzione e dal supporto alle studentesse durante il periodo mestruale, a tutela del diritto al benessere fisico e psicologico. Gli assorbenti mestruali che verranno distribuiti sono realizzati in Italia e secondo principi di sostenibilità ambientaledell’intero ciclo produttivo.

Nell’ambito dell’iniziativa “Period Equity” sono stati installati distributori automatici di assorbenti “di emergenza” gratuiti, in cotone organico, in tutte le seditorinesi dell’Ateneo: corso Duca degli Abruzzi, via Boggio, Mirafiori, Castello del Valentino e Lingotto.

L’azione è stata prevista dal Gender Equality Plan dell’Ateneo 2021-2024 “Obiettivo diversità”, in sintonia con la richiesta avanzata al Consiglio di Amministrazione da parte di alcune associazioni studentesche. L’iniziativa ha trovato rispondenza in quelle analoghe di altri atenei italiani e nella mobilitazione generale lanciata l’8 marzo da Rete della Conoscenza (network di associazioni studentesche), in concomitanza con lo sciopero globale delle donne – anche a seguito della tassazione di questi prodotti con l’aliquota ordinaria del 22%, che li equipara di fatto a beni ordinari e non di primaria necessità.

La Vice Rettrice per le Pari Opportunità, l’Inclusività e la Qualità della vita Claudia De Giorgi commenta: “Un segnale importante, soprattutto in un’università a prevalenza maschile: a dimostrare che il benessere di una parte della comunità – sebbene numericamente minoritaria – rappresenta un valore per la comunità intera”.

Patrizia Lombardi, Vice Rettrice per Campus sostenibile e Living Lab, aggiunge “Equità e intersezionalità sono elementi cruciali anche per perseguire una piena sostenibilità istituzionale, come ci ricorda l’Agenda 2030,riferimento delle nostre azioni di campus sostenibile”

Arianna Montorsi, Direttrice del Centro Studi di Genere dell’Ateneo, conclude: “Attraverso questi gesti di attenzione al benessere femminile nelle scuole e nelle istituzioni universitarie passa un messaggio educativo forte di empowerment delle donne nella società.”

L’inaugurazione dell’iniziativa “Period Equity” è avvenuta il 2 ottobre in aula 3S, in occasione del tradizionale appuntamento WeAreHERe Meets di inizio anno, in cui le studentesse del Poli incontrano le nuove immatricolate.

Lipsia – Juventus 2-3

Lipsia-Juventus finisce 2-3 (1-0)  nella seconda giornata della nuova Champions League.

I padroni di casa segnano con Sesko (30′ e 65′ rig.).

Le reti bianconere sono di Vlahovic (50′ e 68′) e Coincecao (82′).

Carlo Rosa, l’eleganza innata di un amante della cosmesi

RITRATTI TORINESI

Discendente dal ramo materno di Bernardino Drovetti, illustre collezionista d’arte che è ricordato per la raccolta di Antichità a cui si deve la creazione del Museo Egizio di Torino, Carlo Rosa è  presente oggi a Torino con la linea di cosmesi di alta qualità “Palazzo Rosa”, che ha ideato e fondato insieme al socio Eduardo Guarneschella, famoso cultore della cosmesi naturale.

Prima di fondare Palazzo Rosa, Carlo ha compiuto molte esperienze all’estero, lavorando  anche a Hong Kong, dove ha conseguito la sua seconda laurea, e poi in Svizzera e Polonia sui mercati internazionali.  È stato un periodo di viaggi intensi, solo nell’anno Duemila si contano 201 carte d’imbarco per trasferte lavorative. Nel 2005 ha fondato Gruppo Viva SpA, un’azienda che realizzava parti per la composizione di pentole, come coperchi, manici, dischi e vernici per pentole, vendendo sia in Italia sia in altri 64 Paesi esteri. In Europa aveva rapporti commerciali con Russia, Inghilterra, Spagna, Portogallo, Francia e Germania.

Carlo Rosa ha poi venduto l’azienda nel 2019, successivamente al rilevamento nel 2017 di un laboratorio di cosmesi sito in Liguria. Sua grande passione da sempre, ereditata dal ramo materno della famiglia, è  la cosmesi, anche ad uso personale. L’idea di dedicarsi totalmente alla bellezza attraverso materiali e ingredienti naturali l’ha portato a fondare la suddetta azienda Palazzo Rosa incentrata su di una linea di cosmesi di classe sensibile al tema green, i cui prodotti vengono realizzati e conservati con ingredienti e materiali di alta qualità,  tra cui il vetro e le serigrafie al posto delle etichette.

“Mia mamma Olga, cui è  dedicata anche una linea di Palazzo Rosa chiamata Donna Olga, aveva una grande passione per i cosmetici e per le rose in particolare – spiega Carlo Rosa- le rose sono presenti nella mia famiglia sotto diversi aspetti, non solo quella casuale del cognome. Gli aneddoti che riguardano il nostro rapporto con le rose sono principalmente due. Il primo riguarda un quadro ricevuto in dono dagli avi Genevieve Du Puy e Louis de la Rose, che raffigura una ragazza con in testa una rosa, simbolo della bellezza, che gioca con un uccello.

La storia vuole che questa ragazza raccogliendo i cinorrodi ( i falsi frutti della rosa) abbia tratto sollievo alle mani colpite da dermatite, malattia allora sconosciuta, grazie all’olio definito miracoloso contenuto nei cinorrodi. Il secondo aneddoto riguarda il matrimonio dei miei genitori nel 1961 e il desiderio di mia mamma di portare con sé da Palazzo Rosa una rara rosa damascena, ricevuta da Bernardino Drovetti, un fiore dalle proprietà emollienti, lenitive e con effetti neurocosmetici che inducono il benessere psichico.

Proprio per questo motivo tutti i prodotti di Palazzo Rosa contengono una base d’acqua di rosa damascena. La mia passione e l’amore per il giardinaggio mi hanno portato a conoscere meglio le piante, aspetto che mi aiuta all’interno di quella che è la produzione di Palazzo Rosa”.

Oltre ad essere un grande appassionato di viaggi, Carlo Rosa è un assiduo frequentatore di mostre di artisti contemporanei che in passato, alla guida di Viva Gruppo SpA, ha contribuito a sponsorizzare. Non è solito acquistare arte contemporanea in quanto occupato a curare una pinacoteca di duecento quadri ricevuta in eredità dalla famiglia.

Carlo Rosa è  inoltre presidente dell’Accademia della Cattedrale di San Giovanni, il duomo di Torino, che riunisce accademici dalla spiccata sensibilità culturale, che si prefigge come unico obiettivo l’interesse verso l’arte e la cultura e la loro divulgazione. Nel 2018 Carlo Rosa ha ricevuto la prestigiosa investitura dell’Ordine dei Cavalieri di San Maurizio e Lazzaro, ordine cavalleresco di Casa Savoia risalente al 1572.

Mara Martellotta

Nasce “Regionale”, in Piemonte fino a 71 nuovi treni

Il  brand di Trenitalia presentato alla stazione di Roma Ostiense

  • attenzione ai pendolari, lavoratori, studenti e turisti i tratti distintivi del nuovo corso di un trasporto ferroviario sempre più intermodale e green
  • presente l’AD di Trenitalia Luigi Corradi  

 

Roma, 2 ottobre 2024 – Nasce “Regionale”, il nuovo brand che i passeggeri troveranno sui treni di Trenitalia muovendosi nella propria città o regione. Non solo un tratto distintivo che propone di rafforzare l’attenzione del Gruppo FS verso pendolari, studenti, lavoratori e turisti, ma un vero e proprio stile improntato su sostenibilità, accessibilità, innovazione e attenzione alle persone che si muovono in treno.

 

Le novità del nuovo brand sono state presentate oggi presso la stazione di Roma Ostiense dall’Amministratore Delegato di Trenitalia Luigi Corradi.

 

In 15 anni il trasporto regionale di Trenitalia ha vissuto un periodo di vera e propria rivoluzione, non solo per quanto riguarda i nuovi treni, ma anche per i servizi, sempre più improntati sull’intermodalità, insieme a un comfort che nel tempo ha raccolto il giudizio positivo dei passeggeri e il riconoscimento degli stakeholder. Risultati, questi, frutto di un impegno costante e della stretta collaborazione con le diverse Regioni coinvolte, che hanno portato alla stipula di Contratti di Servizio di lunga durata.

 

Tale sinergia ha consentito la consegna di 500 treni regionali attraverso un processo di rinnovamento in costante evoluzione. Entro il 2027, il numero di nuovi convogli supererà quota 700 fra treni elettrici a doppio piano, monopiano e ibridi. Un investimento significativo che, dal 2018 al 2027, ammonta a oltre 7 miliardi di euro per il rinnovo della flotta, ai quali si aggiungono altri 3 miliardi destinati all’implementazione di tecnologie e alla manutenzione avanzata.

 

Il nuovo brand Regionale è caratterizzato dal colore verde e da linee morbide e pulite, per definire un approccio semplice e orientato alla sostenibilità, valori distintivi del servizio.

 

Il lancio della nuova identità e la completa rivisitazione delle livree dei treni rafforzano la fase di grande cambiamento e trasformazione che il trasporto regionale sta attuando. Testimoniano, inoltre, il lavoro svolto con la capacità di saper guardare avanti, in linea con le esigenze di una generazione in movimento tra cambiamento, sensibilità verso i temi ambientali e trasformazione del modo di viaggiare.

 

Regionale vuole essere un simbolo fortemente radicato nell’immaginario collettivo di chi viaggia, ma anche una scelta strategica che punta alla valorizzazione di comunità, territori e aree metropolitane, dove fondamentale diventa l’interconnessione con altre modalità di trasporto.

 

Con oltre 400 milioni di passeggeri all’anno e più di 6.000 corse giornaliere, Regionale si appresta ad accogliere le nuove sfide che guardano alla sostenibilità intesa nella sua triplice accezione: ambientale, economica e sociale.

 

Per celebrare il nuovo Regionale l’appuntamento è fissato nelle giornate del 4 e 5 ottobre, al Parco Schuster di Roma, con il Rebel Revolution Fest, iniziativa tra musica e spettacolo, in collaborazione con RTL 102.5 e Radio Zeta.

 

In Piemonte il programma complessivo di rinnovo della flotta prevede a regime 71 nuovi treni elettrici, di cui 38 già in circolazione sulla rete piemontese. Un investimento complessivo di circa 1 miliardo di euro, grazie ai Contratti del Servizio Ferroviario Metropolitano e Regionale stipulati con Agenzia per la Mobilità.

Un impegno importante per Regionale che, oltre a rinnovare la flotta e ridurre drasticamente l’età media dei mezzi, potrà migliorare gli standard qualitativi per una mobilità sempre più confortevole e sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale.

Ruba profumi e aggredisce il direttore del supermercato

Il 30 settembre mattina, a Collegno (TO), i Carabinieri del locale Comando Stazione, su
richiesta del n.u.e. 112, sono intervenuti presso un supermercato di Viale Piemonte
bloccando un quarantaquattrenne senza fissa dimora, già destinatario della misura della
Sorveglianza Speciale di P.S. che, dopo aver rubato materiale di profumeria, aveva
aggredito il direttore dell’esercizio commerciale, tentando la fuga. I militari dell’Arma
hanno accompagnato il presunto malvivente in caserma, appurando poco dopo che lo
stesso era stato protagonista poco prima anche di un altro furto, questa volta di generi
alimentari, presso un supermercato di Via Fratelli Cervi. L’uomo è stato arrestato in
quanto gravemente indiziato dei reati di “rapina impropria”, “furto” e “inosservanza delle
disposizioni della sorveglianza speciale” e accompagnato in carcere in attesa del rito
direttissimo.