ilTorinese

Femminicidio Grugliasco, un’altra vita spezzata

Caro direttore,

con profondo dolore e sconcerto, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani apprende la notizia del tragico femminicidio avvenuto a Grugliasco, in provincia di Torino, dove Fernanda Di Nuzzo, maestra d’asilo di 61 anni, è stata brutalmente uccisa dal marito, Pasquale Piersanti, sotto gli occhi della figlia di 24 anni.

Un altro nome si aggiunge alla lunga, intollerabile lista di donne uccise per mano di chi avrebbe dovuto proteggerle e amarle. Un’altra vita spezzata, un’altra famiglia distrutta, un’altra giovane costretta ad assistere all’orrore della violenza più estrema, all’interno delle mura domestiche. Le modalità dell’aggressione – i fendenti all’addome, il disperato tentativo di fuga, l’arrivo in ospedale in condizioni disperate – raccontano un dolore che nessuna comunità può ignorare.

Fernanda era un’insegnante, una donna che ha dedicato la sua vita ai bambini, alla cura dell’infanzia, alla formazione delle nuove generazioni. Il suo assassinio interpella in modo diretto il mondo della scuola, che non può restare spettatore silenzioso. Anzi, deve farsi protagonista attiva di una rivoluzione culturale che affondi le radici nell’educazione al rispetto, all’uguaglianza di genere, alla consapevolezza emotiva.

Facciamo un appello forte e deciso al mondo dell’istruzione: la lotta alla violenza di genere deve entrare stabilmente nei curricoli scolastici, attraverso percorsi strutturati, continui e interdisciplinari. Non bastano le giornate simboliche. È necessario formare gli studenti, fin dalla scuola dell’infanzia, a riconoscere i segnali della prevaricazione, del possesso, dell’annullamento dell’altro. Serve costruire una cultura nuova, in cui maschi e femmine crescano insieme nel riconoscimento reciproco, nella gestione non violenta del conflitto, nella parità sostanziale dei diritti.

Il CNDDU chiede con forza:

– l’introduzione obbligatoria dell’educazione al rispetto e all’affettività in tutti gli ordini di scuola;

la presenza di almeno un docente della classe di concorso A046 – discipline giuridiche ed economiche in ogni scuola di primo e secondo grado per il potenziamento della cultura della legalità;

– la formazione obbligatoria dei docenti sul contrasto alla violenza di genere;

– la costituzione di sportelli di ascolto permanenti negli istituti scolastici;

Rivolgiamo un appello anche alle istituzioni: la scuola va sostenuta con risorse, formazione, strumenti, perché possa svolgere fino in fondo il suo compito educativo e sociale. Ogni insegnante, ogni dirigente, ogni educatore deve sentirsi parte attiva di un’azione collettiva di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.

Nel ricordo di Fernanda Di Nuzzo e di tutte le donne vittime di femminicidio, il nostro Coordinamento rinnova il proprio impegno affinché la scuola italiana diventi presidio permanente di diritti umani, giustizia, e rispetto della dignità di ogni persona.

Perché nessuna voce venga più soffocata. Perché ogni grido d’aiuto trovi ascolto, prima che sia troppo tardi.

Prof. Romano Pesavento

Presidente CNDDU

𝘼𝙢𝙗𝙞𝙚𝙣𝙩𝙚, 𝙏𝙚𝙧𝙧𝙞𝙩𝙤𝙧𝙞𝙤 𝙚 𝙎𝙞𝙘𝙪𝙧𝙚𝙯𝙯𝙖: 𝙞𝙡 𝘾𝙖𝙣𝙖𝙡𝙚 𝙙𝙞 𝘾𝙖𝙡𝙪𝙨𝙤 𝙖𝙡 𝘾𝙚𝙣𝙩𝙧𝙤 𝙙𝙚𝙡𝙡𝙖 𝙍𝙞𝙣𝙖𝙨𝙘𝙞𝙩𝙖 𝙂𝙧𝙚𝙚𝙣

VIGNALE E BARTOLI: IL CANALE DEMANIALE DI CALUSO OPERA DI PREGIO ECONOMICO E TURISTICO PER L’ECONOMIA DEL CANAVESE.

AMBIENTE, TERRITORIO E SICUREZZA AL CENTRO DEL SOPRALLUOGO ISTITUZIONALE
Ieri pomeriggio, l’Assessore regionale ai Fondi di Sviluppo e Coesione e al Patrimonio Gian Luca Vignale congiuntamente al Presidente della V Commissione Ambiente del Consiglio regionale Sergio Bartoli hanno effettuato un sopralluogo presso il Canale demaniale di Caluso, asse idrico e paesaggistico di fondamentale importanza per il Canavese.
Il Canale di Caluso è gestito da un Consorzio che comprende 18 comuni serviti dalle acque di questa opera idraulica risalente al 1550. La sua importanza non è legata esclusivamente alle funzioni irrigue per l’economia agricola del territorio canavesano perché conta 15 centrali idroelettriche in grado produrre circa 6 Megawatt.
Presenti anche il Sindaco di San Giorgio Canavese, Marco Baudino, il Vicesindaco Algostino Sergio, il Vicesindaco di Caluso Luca Chiaro, il Presidente Lodovico Actis Perinetto e la Direttrice Alessandra Conti del Consorzio del Canale Demaniale di Caluso.
È stato possibile visitare i tratti nel territorio di San Giorgio Canavese e le due storiche gallerie sotterranee “Bioleto” e “Fenoglio”, costruite nel 1764 per garantire il flusso continuo dell’acqua verso la Mandria di Chivasso. Compreso il percorso che costeggia le sponde realizzato grazie alla collaborazione tra i Comuni di San Giorgio Canavese e Agliè.
Nel corso del sopralluogo, sono state condotte anche verifiche tecniche utili a valutare interventi strutturali di messa in sicurezza e prevenzione rispetto ai danni provocati dalle recenti alluvioni, rafforzando così la resilienza del territorio e delle infrastrutture idriche esistenti.
La giornata si è conclusa presso la sede consortile a Caluso dove i funzionari dell’ente hanno potuto illustrare tutte le potenzialità di questa opera. Un grande esempio di ingegneria dei secoli passati, con un presente fragile che necessita manutenzione e attenzione, ma che possiede interessanti possibilità di sviluppo sia economico che turistico per il territorio.
«Investire sulla sicurezza e sulla fruibilità del Canale di Caluso significa rafforzare la coesione territoriale, tutelare l’ambiente e restituire ai cittadini un patrimonio naturale e storico di enorme valore – ha dichiarato il Consigliere Sergio Bartoli – Il Canale Demaniale di Caluso, che coinvolge ben 18 Comuni, si conferma oggi una risorsa idrica, agricola, culturale e ambientale di assoluto rilievo, da riscoprire e valorizzare attraverso una visione condivisa di sviluppo sostenibile e riconoscibilità territoriale».

«Il Canale demaniale di Caluso – spiega l’Assessore Vignale – insieme alle altre opere idrauliche di cui è ricco il territorio piemontese, oggi, ancor più rispetto al passato, rappresenta un potenziale volano di attrattività turistica, storica e culturale. In particolare, in Canavese, dove il patrimonio regionale possiede realtà come la diga di Mazzè, i Canali diventano ancora più centrali nell’economie dei territori locali.

Lungo le sponde, infatti, si possono sviluppare percorsi che permettono di visitare gli ambienti naturali e apprezzare bellezze artistiche e ingegneristiche legate ai Canali e alle comunità. Tutto questo deve avvenire nel pieno rispetto della funzione principale di queste opere idrauliche che è ovviamente quella economica di fornire l’acqua alle attività agricole e preservare la propria portata e capacità anche per la produzione idroelettrica. Lavoreremo per promuovere il nostro patrimonio e fare dei canali irrigui piemontesi un percorso che, collegato al grande progetto VENTO di percorso turistico sulle sponde del Po da Torino a Venezia, possa richiamare turismo e garantire ricadute economiche significative».

Tra natura e quota, Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane

Dopo il successo ottenuto al Trento Film Festival e l’avvio di un tour promozionale, arriva in anteprima regionale per il Piemonte, a Torino, il documentario “tra natura e quota – Giovanni Storti sopravvive alle Alpi Apuane”, scritto e diretto da Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon, prodotto da Cineblend in collaborazione con il Club Alpino Italiano CAI.

La proiezione è in programma lunedì 9 giugno alle 19 presso il Cinema Massimo di Torino, in concorso al 28esimo Festival Cinema Ambiente, alla presenza dei registi. Il documentario rappresenta un intenso viaggio visivo ed emotivo nel cuore delle Alpi Apuane, un territorio affascinante e impervio attraverso lo sguardo e l’esperienza di Giovanni Storti, noto attore italiano e grande appassionato di montagna. Con la sua consueta ironia e sensibilità, Storti accompagna lo spettatore in un percorso narrativo che affronta due tematiche di grande rilevanza e attualità, quali la tutela della biodiversità e la riduzione del rischio in ambiente montano. Nel corso del racconto si alternano le voci di esperti del territorio, Alessio Piccioli, Presidente della struttura operativa Sentieri e cartografie del CAI, Andrea Ribolini, dottore forestale e guida ambientale escursionistica, Elena Alberti biologa dell’orto botanico Pellegrini Ansaldi, Gionata Landi, guida alpina e tecnico del Soccorso Alpino, Alberto Grossi, esperto ambientale e Veronica Pierotti, Presidente della sezione CAI di Forte dei Marmi. Gli autori Giorgia Lorenzato e Manuel Zarpellon, con il supporto di Cineblend Srl e la piena collaborazione del Club Alpino Italiano, dopo aver registrato il pieno interesse del pubblico in occasione delle centinaia di proiezioni del documentario sulla tragedia della Marmolada e sul mondo del Soccorso Alpino, hanno ritenuto necessario ritornare a parlare di ambiente e sicurezza in montagna, questa volta con leggerezza e ironia. Si tratta di due temi che sono stati vissuti, invece, in modo drammatico nel precedente lavoro “Marmolada 03 – 07 – 22”. Riflettere sul mondo montano in evoluzione, per effetto dell’antropizzazione o l’innalzamento delle temperature, e capire che per frequentarlo è necessario aggiornare le proprie conoscenze e attrezzature, è un argomento cui bisognava dare risposta, e la persona che più di tutte poteva portare questi argomenti al vasto pubblico con ironia e spensieratezza era Giovanni Storti. Un’ occasione per scoprire con ironia un territorio selvaggio e riflettere sui problemi che ne minacciano la conservazione. Filo rosso di questa avventura è la biodiversità, concetto coniato nel 1988 dall’entomologo Edward Wilson: l’interconnessione magica fra individui di tutte le specie che, come ricorda lo stesso Storti: “può essere definita come la ricchezza di vita sul nostro pianeta”. Secondo fil rouge è la riduzione del rischio in montagna, qui introdotta grazie all’ironia del comico, con il giusto equilibrio tra leggerezza e profondità. L’obiettivo è aiutare il pubblico e prendere consapevolezza di questo delicato tema, soprattutto in un momento di grande mutamento per il territorio.

Tra le giornate di questo percorso, nella prima si sarò immersi nelle fragranze dell’Orto Botanico Pellegrini Ansaldi, per poi arrivare, nel pomeriggio, al rifugio Puliti. La seconda giornata è dedicata al Monte Nona, il terzo giorno alla mitica ferrata del Monte Procinto, la più antica d’Italia.

 

Mara Martellotta

Zoom Torino inaugura “Farmland”

La nuova fattoria didattica immersiva dove la natura incontra la sostenibilità

 

Il bioparco Zoom amplia la propria offerta educativa e naturalistica con una grande novità per il 2025, Farmland, la nuova fattoria didattica immersiva all’interno dei Giardini Meraviglia, l’area tematica dedicata alla sostenibilità inaugurata lo scorso anno e già sede dell’Oasi delle Farfalle.

Farmaland, con una superficie di oltre 3 mila metri quadrati, rappresenta un vero e proprio viaggio nella natura e nelle tradizioni agricole, pensato per adulti e bambini. Qui i visitatori potranno entrare in contatto diretto con gli animali da fattoria, in un percorso walking through immersivo, dove scoprire l’importanza della specie da allevamento e dell’agricoltura locale, con un’attenzione speciale ai temi della sostenibilità e biodiversità rurale. Si tratta di un nuovo habitat che rappresenta molto di più di una fattoria, è un laboratorio a cielo aperto dove bambini, famiglie e scuole possono conoscere da vicino il mondo rurale e le pratiche sostenibili che lo preservano. L’interazione con gli animali diventa strumento di apprendimento attivo stimolando curiosità, empatia e rispetto per la natura.

Con l’inaugurazione di Farmland, Zoom Torino conferma la propria missione di educare divertendo, promuovendo la conservazione della specie, la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale e una nuova consapevolezza ambientale.

Oltre alle specie già presenti nel parco, come lama, alpaca e capre tibetane, Farmland ospita nuove razze affascinanti e cariche di valore educativo:

la pecora Texel, originaria della costa del Mare del Nord, una razza ovina rinomata per la sua lana pregiata e per la produzione di un formaggio artigianale presidio Slow Food;

la pecora d’Ouessant, la più piccola razza ovina al mondo, proveniente dalla Bretagna, docile e curiosa, è perfetta per attività didattiche. Simbolo di resilienza, è stata salvata dall’estinzione negli anni Settanta. Infine l’asino, straordinariamente intelligente, riflessivo, dotato di grande memoria, è un compagno fidato ed empatico, il cui latte è noto per essere simile a quello umano.

Farmland ospita trenta animali, distribuiti in diverse aree, l’area walk-in di capre tibetane e pecore d’Ouessant (14 capre e 6 pecore), l’area asinelli due esemplari, Pecore Texel 4 esemplari; area lama e alpaca 2 lama e 5 alpaca

Tutti i colori del bianco

Giovedì 5 giugno 2025

Eataly Lingotto – TORINO, Via Ermanno Fenoglietti, 14

Go Wine promuove a Torino “Tutti i colori del bianco”, l’evento dedicato al vino bianco italiano: al banco d’assaggio e in enoteca sarà presente una selezione esclusiva di bianchi d’autore.
Alcune cantine presenteranno in assaggio lo stesso vino prodotto in due annate differenti.
La selezione dei vini presenterà molte varietà a bacca bianca in un contesto esclusivo per ricchezza e varietà di proposte.
Un’originale degustazione che spazierà dalle Alpi alla Sicilia e che valorizzerà vitigni e identità del bianco italiano, coinvolgendo nomi prestigiosi dell’enologia italiana in una sorta di viaggio intra-generazionale tra vini bianchi di razza.
L’evento si svolgerà nella location di Eataly Lingotto in Via Ermanno Fenoglietti, 14.

Ecco alcune cantine presenti :

Ai Galli – Pramaggiore (Ve);
Bosio Giuliano – Almese (To);
Broglia – Gavi (Al);
Maurizio Bruno – Monleale (Al);
Cà Lustra – Cinto Euganeo (Pd);
Cantina Oriolo – Montelupo Albese (Cn);
Cantina Produttori Erbaluce di Caluso
– Caluso (To);
Cantina Sankt Pauls – Appiano (Bz);
Cantina Santadi – Santadi (Su);
Cantina Tramin – Termeno (Bz);
Carlin de Paolo – San Damiano d’Asti (At);
Casa Cecchin – Montebello Vicentino (Vi);
Castello di Luzzano Fugazza – Rovescala (Pv);
Castello di Spessa – Capriva del Friuli (Go); Cieck – San Giorgio Canavese (To);
Contini Attilio – Cabras (Or);
Marisa Cuomo – Furore (Sa);
Fratelli Piacentini – Ziano Piacentino (Pc);
Il Feuduccio di Santa Maria d’Orni
– Orsogna (Ch);
L’Autin – Barge (Cn);
Le Masche – Levone (To);
Montecappone – Jesi (An);
Monte delle Vigne – Collecchio (Pr);
Pasetti Vini – Francavilla al Mare (Ch);
Planeta – Menfi (Ag);
Ricchi F.lli Stefanoni – Monzambano (Lago di Garda);
Sassaia – Capriata d’Orba (Al);
Scubla – Premariacco (Ud);
Stanig – Prepotto (Ud);
Tenuta di Pietra Porzia – Frascati (Rm);
Tenuta La Marchesa – Novi Ligure (Al);
Tenuta Roletto – Cuceglio (To);
Bruno Verdi – Canneto Pavese (Pv);
Vigne dei Mastri – Costigliole d’Asti (At);
Villa Simone – Monte Porzio Catone (Rm).
FOOD
La parte Food sarà gestita per questo speciale evento da Eataly, che proporrà una selezione di eccellenze gastronomiche con un menu di assaggi che potranno essere acquistati direttamente in loco:
Mini maritozzo con pulled pork, cavolo viola e salsa yogurt 6.50 euro
Mini maritozzo con scarola ripassata, olive, uvetta e stracciatella di burrata 6.50 euro
Focaccia croccante con porchetta, pecorino e spinaci al limone 6.50 euro
Focaccia croccante con hummus di legumi e barbabietola, polvere di olive, arachidi tostate 6.50 euro
Lasagna al ragù con crema al parmigiano e crema al basilico 6.50 euro
Tris di cannoli (cioccolato, pistacchi e scorza candita di arancia) 6.50 euro
3 tapas 18€
Provale tutte 30€
Go Wine si è dotata di un etilometro professionale che sarà a disposizione del pubblico; con un piccolo costo di segreteria di euro 1,00.
Orari e turni di degustazione
Ore 16,30-18,00: Anteprima: degustazione riservata esclusivamente ad operatori professionali qualificati (giornalisti del settore enogastronomico, soggetti riconosciuti che operano in enoteche, ristoranti, wine bar: due persone per locale).
La richiesta di accredito avviene tramite mail.
Go Wine verificherà e confermerà l’accredito per iscritto.
Saranno accettate prenotazioni
entro le ore 12 di giovedì 5 giugno.
Ore 18,00-22,00: turno di apertura del banco d’assaggio al pubblico di enoappassionati.
Il costo del biglietto di ingresso è di 22,00 € a persona (€ 15,00 Soci Go Wine, € 18,00 soci associazioni di settore) con degustazioni illimitate dei vini presenti all’evento.
Risparmia acquistando la degustazione online
sul sito www.gowinet.it
 
Chi prenota con pagamento online avrà una riduzione sul costo, ovvero:
€ 20,00 per il pubblico,
€ 13,00 rid. soci Go Wine,
€ 16,00 rid. soci associazioni di settore.
L’ingresso sarà gratuito per coloro che decidono di associarsi a Go Wine (benefit non valido per i soci familiari). L’iscrizione sarà valevole fino al 31 dicembre 2025. E’ possibile indicare già all’atto della prenotazione la volontà di associarsi.
Info: Associazione Go Wine – Tel. 0173 364631 e-mail stampa.eventi@gowinet.it
Alla prossima !
LUCA GANDIN

AVS: “Scuola e corsi a rischio al Lorusso e Cutugno”

Le scelte dell’USR di tagliare, a fronte delle indicazioni ministeriali, classi sull’istruzione in carcere e sull’istruzione per adulti sono sbagliate e vanno riviste con urgenza.
In particolare, ridurre la presenza di classi – soprattutto dei primi due anni – in carcere è sintomatico di un totale disinteresse per la funzione di risocializzazione per il carcere, che in Italia è ormai sempre più luogo di abbrutimento e disperazione, come non mancano di sottolineare anche i sindacati degli agenti di polizia penitenziaria. In carcere, la scuola non dovrebbe rappresentare una parentesi né un privilegio, ma la possibilità di iniziare un percorso didattico, di inclusione e rieducazione, rispettando la funzione di  riabilitazione della pena prevista dalla Costituzione.
Le lezioni e i laboratori sono strumenti preziosi che le persone detenute hanno per costruire un futuro diverso, reintegrarsi nella società e non tornare a delinquere. Non va poi dimenticato, nei giorni dei drammatici femminicidi di Afragola e Grugliasco, che proprio i corsi del Primo Liceo Artistico rappresentano una delle poche attività trattamentali destinate ai sex offenders: la rieducazione di persone in carcere per reati di violenza di genere è l’unico modo per sconfiggere la recidiva e dunque evitare ulteriori violenze. Per questo abbiamo chiesto, con un’interrogazione parlamentare di Marco Grimaldi, che l’USR riveda con urgenza la sua decisione: tagliare la scuola in ambito penitenziario significa anche danneggiare e impoverire l’intera collettività, esponendola più facilmente alla recidiva delinquenziale di chi esce dal carcere senza una prospettiva di vita.
Ma la scelta sul Lorusso e Cutugno è solo la punta di un iceberg di decisioni dell’USR che penalizzano fortemente l’istruzione per adulti, a partire dai tagli previsti presso il Curie-Vittorini di Grugliasco o presso il Buniva di Pinerolo, senza considerare la insufficienza dei posti nei CPIA.
Le scuole, anche quelle per adulti, sono una leva fondamentale per l’inclusione sociale, l’occupabilità e la competitività economica. Per questo abbiamo chiesto in Regione, con un ordine del giorno, a prima firma Cera, che verrà discusso nel consiglio di martedì, un tavolo di confronto specifico dedicato al tema dell’istruzione per adulti, anche con riferimento alla carenza di posti nei CPIA, fondamentali per percorsi positivi di inserimento delle persone straniere.
Il classismo e la volontà di discriminare le fasce più povere che guida la scelta di tagliare possibilità di riscatto, come l’istruzione in carcere e quella per gli adulti, è la cifra di tutte le politiche di questa destra di governo, che anche in questo caso getta la maschera e si rivela tutt’altro che sociale. È una destra classista che odia i fragili e li vuole lasciare sempre inesorabilmente indietro.
Marco Grimaldi, vicecapogruppo AVS Camera dei Deputati
Alice Ravinale, capogrupppo AVS Consiglio Regionale Piemonte
Valentina Cera, consigliera regionale AVS

San Paolo VI, il Papa che voleva la politica per il bene comune

Oggi la Chiesa lo ricorda 
Caro direttore,
è importante ricordare San Paolo VI, il Papa della Populorum progressio, il Papa che si lamentò con il Padre Eterno perché non aveva ascoltato la sua richiesta di aiutare la liberazione di Aldo MORO, uomo buono e giusto.
Per chi ha deciso anni fa di non vivere solo per sé stesso ma anche per la Comunità nella quale vive, Paolo VI fu il Papa che incoraggiava l’impegno in politica a favore del bene comune. Paolo VI che non immaginava mai più che nel 2022 potesse scatenarsi una Guerra come quella in Ucraina e quella in medio Oriente disse che la parola Pace avrebbe dovuto chiamarsi Sviluppo, nel senso di portare da mangiare e un lavoro anche I paesi del mondo non sviluppato.
Inserire  il proprio interesse particolare dentro il più vasto e giusto interesse nazionale era il modo di fare che avrebbero dovuto incarnare i cattolici impegnati in politica.
Sì qui le battaglie per il lavoro, per la TAV, per difendere il settore auto così importante per Torino e per il nostro Paese.
San Paolo VI prega per noi,
Mino GIACHINO
SITAV SILAVORO

A 40 anni dalla tragedia dell’Heysel

Commemorazione alla Continassa e in piazzetta Vittime dello stadio Heysel

Oggi il sindaco Stefano Lo Russo ha partecipato insieme al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio alla commemorazione per i 40 anni dalla tragedia dell’Heysel. Con loro gli assessori allo Sport e alla Cultura della Città Domenico Carretta e Rosanna Purchia e quella regionale Marina Chiarelli. In platea i giocatori della Juventus Mattia Perin e Federico Gatti, oltre a chi era in campo in quella finale di Champions League: gli ex bianconeri Stefano Tacconi e Sergio Brio, oltre all’ambasciatore del Liverpool ed ex centravanti Ian Rush.

La cerimonia è avvenuta a pochi passi dal centro sportivo della Continassa, dove è stata inaugurata l’opera commemorativa “Verso altrove”, realizzata dall’artista Luca Vitone e curata dal critico Luca Beatrice, recentemente scomparso.

L’opera si sviluppa in un’area di circa duemila metri quadri: sul manto erboso sono disposti dei maestosi ginkgo biloba – simbolo di resilienza e longevità – e tra gli alberi è presente una rampa a forma di spirale centrifuga, un percorso lungo 66 metri fino a raggiungere un’altezza complessiva di oltre 5 metri.

“Ricordare la terribile tragedia dell’Heysel e prestarle un tributo, in questo anniversario importante, è doveroso – spiega il sindaco Lo Russo -. Quest’opera rende omaggio alle vittime innocenti di una pagina nerissima nella storia del calcio europeo, che persero la vita durante quella che avrebbe dovuto essere soltanto una festa di sport”.

Le celebrazioni continueranno nel pomeriggio. Alle ore 18 si terrà la commemorazione pubblica presso piazzetta Vittime dell’Heysel, con la parteciperà dell’assessore Domenico Carretta: “Oggi ricordiamo un evento che ha segnato profondamente la storia della nostra città – ha ricordato l’assessore -, in questa giornata celebriamo il ricordo delle vittime affinché quanto successo possa insegnare alle future generazioni il valore della vita e dell’umanità”.

All’istituto Plana, dentro la casa circondariale Lorusso e Cutugno, avrà luogo un incontro di educazione civica sulla tragedia. Alle ore 20.30, nella sala convegni ATC di corso Dante ci sarà la rappresentazione teatrale “Due tragedie, una città”, a cura dell’associazione “Quelli di…via Filadelfia” in collaborazione con il Museo Grande Torino. Come ogni anno, con l’arrivo della sera, un’illuminazione speciale della Mole Antonelliana chiuderà la giornata di commemorazione.

TORINO CLICK

Foto della manifestazione: Igino Macagno