Ieri in via Des Ambrois a Torino in un edificio è scoppiato un incendio nelle cantine dell’edificio. Una trentina di residenti ha dovuto evacuare gli appartamenti. I vigili del fuoco hanno domato le fiamme. Non ci sono feriti e danni al palazzo.
Cagliari – Juventus 0-1
Il match Cagliari-Juventus termina 0-1 nella 26a giornata di Serie A. Vlahovic segna all’inizio della partita al 12’. I bianconeri si avvicinano al raddoppio al 24′, Vlahović mette dentro con Augello che fallisce e libera Conceição. Nel recupero tenta Viola, che sbaglia un sinistro. La Juve ora è quarta in classifica.
Stazione di Chivasso: denunciati i rapinatori
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Venaria Reale, 21 febbraio 2025 – Il Presidente del CCR – Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, Alfonso Frugis ed il Sindaco della città di Venaria Reale, Fabio Giulivi, hanno inaugurano il nuovo defibrillatore, installato all’esterno dell’ingresso del Centro (in via XX Settembre, 18) e messo a disposizione dell’intera collettività.
“All’interno del progetto di riqualificazione degli spazi aperti al pubblico del Centro, inaugurato lo scorso settembre e finanziato nell’ambito del PNRR dall’Unione Europea – NextGenerationEU, – spiega Alfonso Frugis, Presidente del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale – abbiamo potuto dotarci di un defibrillatore e abbiamo deciso di installarlo all’esterno della nostra struttura, in modo da renderlo disponibile non solo al nostro personale e ai nostri visitatori, ma a tutti i cittadini di Venaria, anche negli orari in cui il Centro è chiuso. Una decisione – prosegue Frugis – che si inserisce in quel percorso che abbiamo intrapreso per cogliere le esigenze della società che ci circonda e mettere in atto strategie sempre più inclusive, abbattendo ogni tipo di barriera fisica, cognitiva e culturale. Il posizionamento del defibrillatore è solo un ulteriore piccolo tassello di quella proficua collaborazione instaurata con il Comune di Venaria, che ci porta sia a essere sempre più presenti sul territorio, sia a promuovere insieme al Comune e alla Reggia, Venaria come città della cultura”.
“Nel giugno scorso, il defibrillatore è stato fondamentale, alla pari dei soccorsi di cittadini e Forze dell’Ordine, nel salvare la vita ad un uomo colpito da un arresto cardiaco nella nostra Città. Ogni volta che inauguriamo questi strumenti – commenta il Sindaco Fabio Giulivi – diventiamo sempre più un Comune cardioprotetto. Una rete composta da oltre 30 defibrillatori, presenti in ogni quartiere, a disposizione 24 ore su 24. Come Sindaco ringrazio il CCR – Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e il suo presidente Alfonso Frugis per questa importante donazione e per aver pensato, contestualmente, anche a formare il personale del Centro per un corretto utilizzo in caso di emergenza. Anche perché i problemi cardiaci rappresentano, ancora oggi, la prima causa di decesso nel nostro paese”.
Il personale del CCR è stato infatti istruito affinché valuti costantemente le situazioni di pericolo e sia adeguatamente informato sull’uso del defibrillatore e sulle norme di primo soccorso. Il corso di formazione per i dipendenti del Centro è stato tenuto gratuitamente dall’Associazione Italiana “Cuore e Rianimazione Lorenzo Greco Onlus” di Torino.
Il Progetto Humanities in Conservation che grazie ai fondi del PNRR ha promosso l’accessibilità fisica e culturale del centro, ha consentito, tra le altre attività, la realizzazione del nuovo Centro
Visitatori “Il Ristoro delle Arti”. Nelle aree aperte al pubblico sono stati realizzati percorsi e mappe tattili e segnaletica multilingue con font ad alta leggibilità e lettura facilitata per dislessici e ipovedenti, dispositivi touch con altezze regolabili, un ascensore con specchio parlante in LIS Lingua dei segni italiana, un videoingranditore per gli ipovedenti con riconoscimento ottico dei caratteri e lo staff ha seguito corsi di formazione specifici per l’accoglienza del pubblico.
www.centrorestaurovenaria.it – www.comune.venariareale.to.it
Lunedì 24 febbraio 2025 è previsto uno sciopero nazionale di 24 ore indetto dall’Organizzazione Sindacale USB per il rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri.
IL SERVIZIO SARÀ GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:
- Servizio URBANO–SUBURBANO, METROPOLITANA, CENTRI SERVIZIO AL CLIENTE: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00
- Servizio EXTRAURBANO, Servizio bus cooperativo Linea 3971 (tratta Ciriè – Ceres): da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30
Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.
A Brozolo incontro sull’intelligenza artificiale
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Il Liceo Regina Margherita vince il torneo di Debate
Il Liceo Regina Margherita di Torino è la scuola vincitrice dell’edizione 2025 del torneo di Debate – dibattito tra scuole – che si è svolto in Consiglio regionale venerdì 21 febbraio, nell’ambito del 44° concorso di Storia Contemporanea bandito dal Comitato regionale Resistenza e Costituzione. La squadra vincitrice andrà in viaggio premio a Berlino e al campo di concentramento di Ravensbrück dal 6 al 9 aprile. Il gruppo del Regina Margherita ha partecipato al dibattito con quattro speaker ben preparati: Chiara Bellagamba, Edoardo Bodda, Sara Bonaparte e Gabriele Calabrese. Guidati dal professor Marco Trivero.
Il torneo ha visto coinvolte sei squadre di altrettanti istituti superiori del Piemonte: Liceo Scientifico Scienze applicate Ascanio Sobrero di Casale Monferrato (Al), Liceo Classico e Musicale Cavour di Torino, Liceo delle Scienze umane Regina Margherita di Torino, Liceo linguistico Santorre di Santarosa di Torino, Liceo artistico Cellini di Valenza (Al), Liceo delle Scienze umane Vasco Beccaria Govone di Mondovì (Cn).
Al mattino si sono svolti tre dibattiti in parallelo a seguito dell’estrazione degli abbinamenti. La mozione per cui sostenere la tesi “pro” o “contro” era la seguente: “Questa assemblea ritiene che per costruire la memoria pubblica, le celebrazioni di ricorrenze e le commemorazioni legate alle giornate memoriali non siano utili”. Le squadre hanno scoperto solo a seguito dell’estrazione a sorte se avrebbero dovuto difendere o attaccare la tesi di partenza. Gli studenti hanno avuto a disposizione per esporre le loro argomentazioni 8 minuti per ciascun oratore (tre per squadra) e 4 minuti per la replica. Il dibattito si è concluso con l’arringa finale di ciascuna squadra. Stessa formula per la finale tra le migliori due squadre del mattino, il Regina Margherita e il Cellini.
Il Debate, disciplina del dibattito, si svolge secondo precise regole: due squadre (solitamente composte da tre studenti) si schierano a favore o contro un’affermazione data. Oggi il dibattito è una metodologia didattica diffusa soprattutto nei college e nelle università inglesi e americane. Dal 2009 è diffuso anche in Italia, con campionati nazionali e regionali. Le prime società di dibattito vennero fondate a fine Ottocento, la capostipite è la Eunomian Literary Society del Swarthmore College della Pennsylvania (1869). Obiettivo della sfida è il public speaking (l’arte di parlare in pubblico) e appunto il Debate, ovvero la capacità di argomentare pro o contro un’affermazione data. In Piemonte sono circa 40 gli istituti superiori che utilizzano il Debate come strumento didattico.
Il vicepresidente del Consiglio regionale, con delega al Comitato resistenza e Costituzione Domenico Ravetti ha proclamato la squadra vincitrice complimentandosi con i ragazzi: “Ho assistito con interesse e commozione al vostro dibattito e voglio esprimervi la mia sincera gratitudine: vi siete dimostrati attenti e ben preparati. Nell’anno dell’80° anniversario della Liberazione mi avete insegnato molto. Porterò con me le vostre riflessioni che esaltano il valore profondo della democrazia. Voi giovani sarete le nuove generazioni di amministratori pubblici e ci fate ben sperare”.
Ma mi faccia il piacere!
Chi non ricorda questa frase che Totò, il Principe della risata, ripeteva spesso ai suoi interlocutori?
Quante volte abbiamo usato (anche abbinato al confidenziale “tu”) questa frase per comunicare all’interlocutore che stava dicendo un’eresia, esprimendo un concetto totalmente errato, sostenendo una tesi confutabile da chiunque.
Fino ad un paio di decenni orsono la litigiosità nel nostro Paeseera limitata alle liti tra confinanti, alle dispute tra sindacalisti e padroni e, in casi semi-romantici, alle diatribe tra suoceri e futuri generi.
La convinzione di essere meglio di altri (non mi stancherò mai di citare il Marchese del Grillo: “Io sono io e voi non siete un c…”) ha portato la nostra società a separare gli eletti dai reietti più di quanto Manzoni non abbia saputo esprimere, a distinguere i cittadini di serie A da quelli di serie B (o inferiore) e a dirimere ogni questione inerente differenze di vedute con la forza fisica, con il ricordo ad azioni legali e con il famoso “lei non sa chi sono io”, e quasi sempre non si perde nulla a non saperlo.
I social sono la dimostrazione che spesso si perdono ottime occasioni per fare bella figura commentando fatti cui non abbiamo assistito, scelte politiche delle quali non conosciamo i presupposti, materie delle quali ignoriamo anche gli elementi basilari. Un tempo, quando le discussioni avvenivano al bar, nelle piole, era sufficiente togliere il vino per spegnere i commenti.
Ora, in un’epoca in cui nel giro di cinque minuti pensi di aver assimilato le nozioni importanti di quasi tutte le materie (dalla sismologia all’ecologia, dalla medicina all’architettura) è evidente che anche le discussioni assumono mille sfaccettature, per alcuni aspetti comiche, per altri deludenti.
Come ebbi modo di scrivere anni addietro, la sindrome di Dunning-Kruger è sempre in agguato; chi non conosce una materia si sente esperto nella medesima, chi la conosce bene sente di avere alcune lacune.
Ecco, dunque, che molti si sentono autorizzati a dispensare informazioni, a pontificare su questo o quell’argomento e difendono con veemenza la loro (falsa) convinzione.
Così abbiamo disoccupati che diventano coach in grado di farti rinascere, studentesse che con un massaggio ti fanno passare anche i dolori che non sapevi di avere, e così via, tutti convinti davvero di valere, di essere “qualcuno”, il più delle volte unicamente per il dio denaro.
Personalmente credo che tutti noi siamo qualcuno e, facendo le debite eccezioni, tutti abbiamo qualcosa di particolare; non dico sia qualcosa di cui vantarci ma di sicuro qualcosa che altri non hanno o posseggono in misura minore.
Quello che sicuramente infastidisce tutti è l’ostentazione di meriti autoreferenziali, di nozioni di dubbia provenienza tra quanti, fino al giorno prima, faticavano a distinguere un’automobile da un telefono.
Se è fastidioso quando riguarda il pinco pallino qualsiasi, quando proviene da un professionista della materia può sortire effetti anche peggiori.
La pandemia ci ha fornito esempi illustri; professionisti della comunicazione che, prima di ogni evidenza scientifica e senza alcuna sperimentazione, sapevano dire tutto ed il contrario di tutto su evoluzione del virus, assenza di effetti collaterali dei vaccini, diagnosi, prognosi e terapie più efficaci.
Esprimere un parere è legittimo, fornire informazione è doveroso, illudere o ingannare il pubblico è esecrabile.
Sicuramente, la modestia e l’umiltà, sarebbero gli ingredienti migliori per dirimere tante questioni e per coniugare, in modo proficuo, curiosità, autorevolezza, diritto all’informazione e diritto al dissenso.
Questa due doti, però, non rendono famosi, non ci rendono appetibili nelle comparsate in TV e, dunque, non arricchiscono il patrimonio: ecco perché sono tenute sotto il tappeto.
Sergio Motta