Askatasuna al centro del dibattito in Sala Rossa. Il centrodestra contesta il sindaco Lo Russo che vuole proseguire il dialogo con il centro sociale. I consiglieri, in risposta agli antagonisti che al sopralluogo dei giorni scorsi nei locali occupati di corso Regina avevano costretto i rappresentanti comunali a calpestare foto di Meloni e Tajani truccati da pagliacci, hanno indossato in aula nasi rossi e sventolato l’immagine di un pagliaccio urlando “vergogna” a Lo Russo. Anche il consigliere di maggioranza Viale si è truccato da clown, nella foto.
IL DIBATTITO
Il sindaco a proposito del sopralluogo al centro sociale ha detto: Personalmente credo sia stato un fatto storico: per la prima volta negli ultimi trent’anni dei consiglieri comunali sono entrati nel centro sociale Askatasuna, senza l’intervento della Forza pubblica, seppure con una modalità complessa.
Considero sgradevole – ha aggiunto – costringere i consiglieri a camminare su foto di personaggi politici e sgradevoli le contestazioni.
Ha quindi ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile il sopralluogo e ha confermato l’intenzione dell’Amministrazione di andare avanti. Abbiamo messo – ha concluso – una pietra miliare nel processo: siamo sulla strada giusta.
Nel dibattito in Sala Rossa, Ferrante DeBenedictis (Fratelli d’Italia) si è detto disgustato delle ‘forche caudine’ subite durante il sopralluogo e di avere accettato l’ingresso nello stabile solo per rispetto delle istituzioni.
Giuseppe Catizone (Lega) ha definito un fatto storico la messa a rischio dell’incolumità dei consiglieri durante il sopralluogo e ha ritenuto “sgradevole” l progetto della Giunta di legalizzareun luogo considerato un “covo dell’eversione torinese”.
Domenico Garcea (Forza Italia) ha considerato un’umiliazione della politica torinese quanto accaduto durante il sopralluogo e ha ribadito la richiesta di sgombero immediato dello stabile.
Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) ha ricordato le minacce e gli spintoni subiti dai consiglieri durante il sopralluogo e ha definito incomprensibile la presenza di una cinquantina di persone esterne in una Commissione secretata, chiusa al pubblico.
Pino Iannò (Torino Libero Pensiero) ha evidenziato come la Commissione fosse riservata solo ai consiglieri e ha invitato l’Amministrazione a occuparsi di Piano regolatore, buche e ambiente. Ha quindi detto che il sindaco è in difficoltà, dovendo fare i conti con i numeri della maggioranza.
Per Andrea Russi (M5S) la questione Askatasuna è sfuggita di mano, visto che viene rivendicato come un successo un sopralluogo mai effettuato. Dall’altra parte – ha affermato – il Centro-destra concentra le sue attenzioni su Askatasuna. I problemi della città – ha dichiarato – riguardano i tagli al sociale, la metro 2, la disoccupazione. Questi sono i temi – ha concluso – sui quali bisogna concentrarsi: continuare a parlare di Askatasuna significa aver perso di vista tutte le sfide che la città deve affrontare.
Secondo Fabrizio Ricca (Lega) le istituzioni sono state umiliate: non si è riusciti a fare finta di avere il controllo del luogo. Con gli occupanti – ha sostenuto – i consiglieri di maggioranza si chiamano per nome. Ha quindi annunciato la richiesta a ministri e assessori di tagliare fondi non essenziali alla Città finché quel luogo non sarà vuoto.
Per Enzo Liardo (Fratelli d’Italia) la prima condizione per proseguire il Patto di collaborazione era quella di avere l’immobile vuoto. I tecnici comunali – ha evidenziato – hanno parlato di instabilità dell’immobile e si chiede quindi come possano bastare 100 mila euro per la messa in sicurezza: è una presa in giro – ha dichiarato, sottolineando la confidenza degli occupanti con i consiglieri del Pd.
Silvio Viale (+Europa, Radicali Italiani) ha ringraziato il presidente Iannò e i colleghi che non hanno ceduto e si sono rifiutati di aprire la seduta in sua assenza. Lo stabile non è libero – ha affermato – e sono venuti ad accoglierci gli stessi occupanti. Ha poi ribadito che il Patto di collaborazione riguarda solo il cortile e che lo stabile dovrebbe essere vuoto, con utenze scollegate e accessi murati.
Valentina Sganga (M5S) ha dato ironicamente la sua “solidarietà” ai colleghi di centrodestra, che vengono ignorati dal Ministro Piantedosi quando chiedono di sgomberare Askatasuna. Ha quindi riconosciuto come “pacifica” e “legittima” la contestazione ai consiglieri comunali avvenuta durante il sopralluogo.
Comprendiamo la frustrazione della destra per il fatto che non sia andata a rotoli la tappa di questo percorso e la delusione di chi continua a criminalizzare un percorso partecipato e innovativo – ha dichiarato Sara Diena (Sinistra Ecologista).
Elena Apollonio (Alleanza dei Democratici – DemoS) ha stigmatizzato il comportamento del Centro-destra in aula, “ossessionato” da Askatasuana, e ha spiegato che in democrazia i processi sono lenti e devono coinvolgere tutte le parti sociali. Il Patto – ha ricordato – ha come pre-requisito la legalità, che fa parte di questa Amministrazione, che ringrazio per il lavoro che sta portando avanti: le distanze si stanno accorciando e stiamo dialogando – ha concluso – senza ostilità, senza alzare muri.
Simone Fissolo (Moderati) ha solidarizzato con i consiglieri insultati e attaccati durante il sopralluogo, come già dichiarato in Conferenza dei capigruppo, e in Sala Rossa ha solidarizzato con il sindaco, attaccato durante il dibattito. Ha quindirinnovato la fiducia sul Patto di collaborazione.
Emanuele Busconi (Sinistra Ecologista) ha ricordato l’innovatività del progetto della Giunta e, nell’auspicare la sua prosecuzione, ha dichiarato di comprendere le difficoltà di chi non lo accetta, incapace di accettare il dissenso.
Claudio Cerrato (PD) ha ringraziato gli organizzatori a vario titolo del sopralluogo. Ha definito il percorso del Patto difficile e complicato, ma si è detto fiducioso per la sua prosecuzione.
Nella replica, il sindaco Stefano Lo Russo ha spiegato che, avendo fatto l’arbitro di calcio, ha meno permalosità e un livello di sensibilità diverso rispetto ad altri. Ha quindi ribadito il rapporto di piena e totale collaborazione istituzionale con chi tutela l’ordine pubblico. Infine, ha rimarcato che vanno sempre condannati i fenomeni di violenza e che tutti devono poter esprimere le proprie opinioni politiche in maniera non violenta. Il problema di questa Città – ha affermato – non è Askatasuna. Stiamo lavorando per riportare Torino nei circuiti nazionali e internazionali, sempre con un approccio istituzionale.