ilTorinese

Questo “Giardino”, Leonardo Lidi irrompe nei giorni nostri

Sino al 1° dicembre, al Carignano

 

Nella scena anonima inventata questa volta da Nicolas Bovey, ancora prima che il “Giardino” cechoviano inizi tutto pare già aver avuto un esito, sedie bianche disseminate sul palcoscenico, a terra come dopo lo saranno i ciliegi, il rovesciamento dell’ordine e l’abbandono. Soltanto il sussurro del vecchio Firs dimenticato. Poi attraverso i grandi teli neri di plastica che delimitano il palcoscenico, che cadranno o verranno staccati con rabbiosa decisione, ancora i ciliegi nel finale, irrompono gli attori, vestiti di colori e di abiti moderni, tute giubbotti giacche a vento, qualcuno – per la necessaria distribuzione? – scambiando ruoli maschili e femminili, per cui la governante di casa Charlotta è Maurizio Cardillo in calzoncini corti, giacchetta color limone e barba e occhi segnatissimi di blu mentre la sempre ottima Orietta Notari da Leonid Gaiev s’è fatta inevitabilmente Lenja, la sorella della padrona di casa. Irruzione nei nostri giorni, e raggiranti quanto personali comodità, che rientrano in quel campionario a cui Leonardo Lidi ci ha ormai abituati, tutto sta a vedere se noi quell’abitudine ce la siamo fatta (per tacere dei mugugni altrui nel corridoio d’uscita dal teatro).

Con “Il giardino dei ciliegi”, produzione dello Stabile dell’Umbria e coproduzione di quello torinese e del Festival dei Due Mondi spoletino, sino a domenica 1 dicembre al Carignano, Lidi conclude la terna che in precedenza ha visto “Il gabbiano” e “Zio Vanja”, sconvolgendo ancora molti, giocando con il giubilo sfrenato delle nuove generazioni (che nelle aule della scuola dello Stabile da lui stanno imparando), tentando in ogni modo di épater le bourgeois (cerco ancora adesso che butto giù queste note una ragione, abbassato il soffitto, per averlo fatto diventare una spiaggia dove tutti possano prendere il sole in costume da bagno; come mi chiedo perché certi personaggi debbano diventare delle macchiette, penso all’Epichodov di Massimiliano Speziani, già eccellente Vanja) e forse ingannando quei mostri sacri che se non hanno una vera, felice motivazione per essere strattonati meriterebbero di dormirsi un sonno tranquillo. 

Lidi ha confessato – sto prendendo a prestito una sua intervista a La Stampa dei giorni scorsi – di aver preso il “Giardino” e di averlo affrontato “da un altro punto di vista, esaltandone l’aspetto rivoluzionario, di forza, molto presente nel testo”, andando in direzione opposta a un teatro che va contro i nostalgici e il teatro della nostalgia, pare proprio a spada tratta, ed esaltando la “concentrazione sul presente” che avrebbe tutti i requisiti per essere profondamente salvifica. Guardando altresì quel “testo della nostalgia” con sin troppa supponenza, una sorta di bullismo questa volta teatrale, e scomodando l’anima del buon Strehler che di quella nostalgia s’era imbevuto nella propria messinscena del ’74, che aveva guardato con occhio di dolore soffocato alla “camera dei bambini” e riempito di foglie cadenti l’ombrellino della Cortese e fatto scivolare attraverso il palcoscenico, tra una “carambola” e l’altra, il trenino dell’infanzia lontana di Santuccio. Che poi in un gioco, che è eguale dal 1904, a sei mesi dalla morte dello scrittore, che sempre ritorna, la nostalgia è ancora lì, vicinissima a noi, a portata di mano, tutti la tocchiamo, il testo di Lidi non può non mantenerla e gli attori la nominano.

Immancabili, incancellabili, ci mancherebbe, per sottolineare il nuovo corso, “l’aspetto rivoluzionario”, i cambiamenti sociali e i proprietari terrieri che scapperanno a Parigi con il magone delle loro perdite e non capiscono quel presente che già li sta travolgendo, l’eterno studente dalle idee liberali e il figlio del servo della gleba, quello sempre preso a calci e obbligato ad andare con i piedi nudi d’inverno, che s’è fatto grande e furbastro e s’è comprato lui il giardino (Mario Pirrello, bravissimo nel suo Lopachin, uno studio perfetto di gesti e di frase smozzicate e di parole cercate nell’aria della chiacchiera), i ricordi delle giovani figlie di Ljuba, gli attimi trascorsi in quella casa, un arrivo e una nuova partenza che sembrano avvolgere la Storia e le tante storie. L’ultima stazione, questa del “Giardino”, di un viaggio, quello intrapreso da Lidi post pandemia, uno sconquasso per ritrovare ancora il teatro e il pubblico: ma “termineremo il viaggio confusi, pieni di domande e con pochissime risposte”, chi l’avrebbe mai detto?, e già nella mente del regista non ancora quarantenne si agita un filo rosso, “mi è sempre sembrato palese che il nostro giardino è sinonimo di nostro teatro.” Non vuol già dire voltarsi indietro, la ricerca del sarcasmo e dello spigolo dissacrante che cambiano in affetto, forse lontanissimo, forse non ammesso, verso questa vecchissima scatola magica? Chissà che cosa riuscirà a inventare la prossima volta Lidi, a dissacrare: per adesso io mi tengo stretto il ricordo – la nostalgia – di quel trenino e di quell’ombrellino riempito di foglie.

Gli appassionati della parola di Cechov e gli inseguitori di Lidi avranno modo di partecipare – bella occasione davvero – alla maratona inventata dal nostro Stabile, domani 30 novembre: sempre al Carignano, “Il gabbiano” alle 11,30, “Zio Vanja” alle 15,00 e “Il giardino dei ciliegi” alle 18,30 tour de forse fisico e mnemonico per tutti gli attori. Nella globalità del racconto, chi sarà a vincere, l’autore classico o il regista spericolato?

Elio Rabbione

Le foto dello spettacolo sono di Gianluca Pantaleo

Che Natale! … a Chieri”

E’ già al via il Natale chierese, fra luci, videomapping, il “villaggio di Babbo Natale” che poi passerà alla “Befana”, la pista di pattinaggio e tant’altro ancora

Dal 30 novembre al 6 gennaio 2025

Chieri (Torino)

Un cartellone ricco a non finire per la Festa di tutte le Feste. Durerà più di un mese il Natale chierese. Dunque “Che Natale! … a Chieri”. Dice bene il titolo di tutto il grandioso e piacevole ambaradan messo in piedi, per le Feste di quest’anno, dalla “Città di Chieri”, con il patrocinio di “Regione Piemonte”, “Città Metropolitana di Torino” e “MAB Unesco Collina Po”, in collaborazione con numerose Associazioni ed Istituzioni locali. Il via è già per il prossimo sabato 30 novembre (con inaugurazione alle 17 in piazza Cavour, con tanto di “dj set” e varia animazione), per arrivare fino a lunedì 6 gennaio 2025, all’“Epifania che tutte le feste si porta via”.

“Il ricco programma di iniziative che presentiamo – dicono il sindaco Alessandro Sicchiero e l’assessora alla Cultura, Eventi e Promozione del Territorio Antonella Giordanofarà vivere ai chieresi l’atmosfera che caratterizza questo periodo di feste, avvolgendo la nostra città in un abbraccio di colori ed emozioni. Tante le iniziative proposte dalle associazioni del territorio, che anche quest’anno animeranno la città: attività per grandi e piccini, concerti, mostre d’arte, spettacoli ed esibizioni di cori e musicisti del territorio … Un vero e proprio spettacolo che arricchirà il periodo natalizio e farà riscoprire sotto una nuova luce anche i monumenti di Chieri, l’arte che racchiudono e la storia che raccontano”.

Restiamo a sabato 30 novembre e sempre in piazza Cavour. Lì sarà allestito un magico “Villaggio di Babbo Natale”, dove divertirsi e giocare nei weekend con attività e laboratori (poi la “Baita di Babbo Natale” dal 6 gennaio si trasformerà nella “Casa della Befana”). Sempre piazza Cavour ospiterà una fantastica “pista per pattinaggio su ghiaccio” per imparare a pattinare o, per i già provetti, sperimentare divertenti acrobazie. E da domenica 15 dicembre torna l’“illuminazione mappata”(per i più fini, il “videomapping”) dei monumenti cittadini. L’Arco trionfale sarà rivestito da una nuova proiezione elegante e ricca di storia ispirata dai preziosi disegni conservati al “Museo del Tessile”; il Campanile del Duomo presenterà la proiezione degli splendidi affreschi della “Cappella Gallieri” e la “Pala Tana” del Battistero; sulla facciata della chiesa di San Guglielmo rivedremo le immagini tratte dal quadro del manierista chierese Francesco Fea, l’“Adorazione dei Magi”.

Fra le moltissime altre iniziative, segnaliamo ancora, per sommi capi, il “Calendario dell’Avvento” ( in via Vittorio Emanuele II ang. Piazza Umberto, ogni giorno dall’1 al 24 dicembre verrà aperta una casella dedicata a un valore da condividere e su cui ragionare in questo particolare periodo dell’anno); il “Presepe Vivente”, domenica 15 dicembre, ore 15/18,30 (in via Vittorio Emanuele, Mercatino di Natale degli hobbisti); “Adventum Incantum” (Musiche Sacre) e “Spettacoli ed esibizioni di cori e musicisti” del territorio in varie Chiese e noti “spazi ospitanti” del territorio. Da non perdere le proposte del “Natale in mostra” alla “Porta” e al “Museo del Tessile”, al “M.A.C. – Mostra Archeologica Chieri”, così come alla “StArt Gallery” e alla “Chieri Oggi” di “Palazzo Opesso” (in mostra artisti del Chierese); per finire con i “Mercati Straordinari” in via Palazzo di Città, i “Babbi Natale Itineranti”, “La Babband: la Streetband del Natale” (sabato 21 dicembre, dalle 15 alle 17, dal Complesso di San Filippo  alla Casa di Riposo Giovanni XXIII), la “Babbo Bike – Pedalata Solidale dei Babbo Natale” (domenica 15 dicembre, ritrovo 10,30 presso “Eden Bar”) e le tante iniziative del “Natale in Biblioteca” (Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone, in via Vittorio Emanuele, 1).

Per info e programma dettagliato: Comune di Chieri, via Palazzo di Città 10; tel. 011/94281 o www.comune.chieri.to.it

g.m.

Nelle foto: Locandina “Che Natale! … a Chieri”, videomapping del “Campanile del Duomo” e della Chiesa di “San Guglielmo”

Un villaggio in piazza Bodoni: “Il Dono del Volontariato”

Piazza Bodoni, da venerdì 6 a domenica 8 dicembre prossimi, dalle 10 alle 18, accoglierà 170 associazioni di volontariato e diventerà il cuore pulsante della solidarietà con l’evento “Il Dono del Volontariato”, organizzato da VolTo ETS. Per tre giornate, dalle 10 alle 18, la piazza accoglierà le numerose associazioni di volontariato pronte a raccontare le loro storie, esporre i frutti del loro lavoro e coinvolgere il pubblico in attività interattive.

L’iniziativa si inserisce nelle celebrazioni per la Giornata Internazionale del Volontariato del 5 dicembre e si presenta come un villaggio natalizio dedicato alla solidarietà, dove i valori positivi del volontariato prendono forma attraverso le storie e i volti degli Enti del Terzo Settore della provincia di Torino. Il Dono del Volontariato rappresenta una preziosa occasione per conoscere da vicino l’impegno delle associazioni, scoprire progetti che spaziano dall’ambito sociale a quello culturale e comprendere come il volontariato possa trasformarsi in uno strumento di crescita personale e collettiva. Grazie al confronto diretto con i volontari, i cittadini potranno apprezzare il valore della solidarietà come motore per una società più coeva e incisiva.

Piazza Bodoni, per tre giorni consecutivi, sarà animata da stand colorati, spettacoli e attività pensate per adulti e bambini. I visitatori potranno scegliere regali natalizi solidali, come decorazioni per la casa, candele, dolci artigianali e molto altro, sostenendo direttamente le associazioni partecipanti, che potranno raccogliere fondi per le loro iniziative.

Tra le principali attrazioni la presenza di Babbo Natale come special guest, momenti di animazione collettiva e una sfilata di volontari in costumi storici.

Il Dono del Volontariato è realizzato con il patrocinio di Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, Circoscrizione 1 e CSVnet, con il contributo della Camera di Commercio di Torino. Sponsor sono anche la banca di Caraglio, Iren, Zoom Bioparco Torino, Bar Lagrange, Coop Fantolino, Mizuno, Vivai Mauro.

Tra i charity partner figurano realtà di rilievo come il Banco Alimentare, la Confraternita della Misericordia di Torino, Mathi, Nida, Sermig, Solidarietà insieme 2010 e Volo 2006

“il Dono del Volontariato rappresenta un momento unico in cui la solidarietà prende forma concreta- spiega il Presidente di VolTo Luciano Dematteis – offrendo a tutti l’opportunità di conoscere e apprezzare il valore delle azioni silenziose e quotidiane del Terzo settore della provincia di Torino. Questo evento è molto più di una celebrazione, è un’occasione per riflettere su come il dono sia inteso non solo come gesto ma come principio fondamentale, e permei le nostre comunità, creando legami invisibili ma profondi tra le persone. In un mondo spesso dominato dall’individualismo e dalle logiche economiche , il dono rimane un atto che ci unisce e che nei momenti di maggiore difficoltà, dimostra tutta la sua forza”.

 

Mara Martellotta

Il Patto per lo Sviluppo sostenibile del Piemonte

Portare la Regione e i diversi soggetti presenti sul territorio piemontese a perseguire tutti insieme obiettivi misurabili e concreti, legati alle tematiche individuate dalla Strategia regionale e dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, è lo scopo che si pone il Patto per lo Sviluppo sostenibile del Piemonte.

All’iniziativa, presentata questo pomeriggio nella Sala Trasparenza del Grattacielo della Regione, hanno già aderito Confindustria Piemonte, Unioncamere Piemonte, Club Unesco Torino, Confcommercio Piemonte, Confservizi Piemonte, Federdistribuzione, Confindustria Novara Vercelli Valsesia, Confindustria Cuneo, Unione Industriale Torino e diverse aziende.

“Dobbiamo cercare – ha affermato l’assessore regionale all’Ambiente, Innovazione e Ricerca Matteo Marnati – di rendere la sostenibilità un’occasione di crescita sotto i punti di vista economico, sociale e ambientale, nonché un’opportunità per creare le condizioni per vivere tutti meglio. Abbiamo il vantaggio che siamo partiti in anticipo rispetto ad altri territori e dobbiamo continuare a ragionare in termini di sinergia per fare la vera differenza. Importante anche attivare il mercato volontario dei crediti di carbonio per creare un valore aggiunto delle aree verdi in ambito urbano e rurale e aiutare le imprese che necessitano di certificati verdi per l’abbattimento dell’anidride carbonica”.

“Ci sono innumerevoli sfide alla base del cambiamento di paradigma da affrontare perché lo sviluppo del Piemonte sia davvero sostenibile – ha dichiarato Claudia Porchietto, sottosegretario alla Presidenza della Regione Piemonte – Queste sfide vedono la Regione assolutamente protagonista, ma possono essere affrontate solo con un’azione collaborativa che attivi le migliori forze innovative, creative e pragmatiche del territorio. Solo così enti, imprese, associazioni e cittadini potranno condividere il percorso non tanto verso un futuro sostenibile, ma verso un presente sostenibile: l’assunzione di responsabilità non va rimandata a domani ma deve avvenire adesso, prima che sia troppo tardi. Fondamentale è avere un’azione sinergica comune, anche perché a questo Patto stanno guardando anche gli investitori stranieri, ai quali dobbiamo presentare politiche industriali capaci di sviluppare concretamente il concetto di sostenibilità”.

Dopo gli interventi dell’assessore Marnati e del sottosegretario Porchietto si sono svolte due tavole rotonde:

– “L’alleanza pubblico privato per la sostenibilità”, con Marco Piccolo di Confindustria Piemonte, Paolo Bertolino di Unioncamere Piemonte, Paola Garibotti di ABI Piemonte, Sandro Baraggioli di Confservizi Piemonte e Giovanna Bossi di Finpiemonte;

“Le reti e i territori”, con Marco Gossa di Confcommercio Piemonte, Federico Chiesa di Federdistribuzione Italia, Carmen Aina di UNIUPO per Rete Università Sviluppo sostenibile RUS Piemonte, Fausto Francisca sindaco di Borgofranco d’Ivrea, Franco Cominetto, sindaco di Burolo.

È stata poi la volta delle testimonianze delle imprese: a portarle Francesco Sonzogni di Fattorie Osella, Luciano Bonaria di Spea, Francesco Nulli di EssecoGroup e Cristina Fresia di Fresialluminio.

Le sfide del Patto

Il Patto per lo sviluppo sostenibile del Piemonte poggia sulla convinzione che ci sono innumerevoli sfide alla base del cambiamento di paradigma da affrontare, sfide che possono essere affrontate solo con il contributo dell’intera società piemontese. affinché “insieme” condividano risultati da perseguire e dialoghino per raggiungerli, ricercando il massimo equilibrio tra le dimensioni sociali, economiche e ambientali dello sviluppo sostenibile.

Le realtà firmatarie si impegnano così su base volontaria a raggiungere nelle proprie sfere di competenza obiettivi di sostenibilità concreti e misurabili, sono accomunate da una visione a lungo termine verso la transizione ecologica, energetica e digitale, vogliono garantire ai cittadini di poter vivere in un contesto sociale ed economico basato su nuovi modelli di sostenibilità e benessere collettivo.

Chi aderisce partecipa attivamente da protagonista al processo di cambiamento, fruisce della comunicazione e della visibilità che il progetto garantisce, crede nei vantaggi che derivano dall’agire responsabilmente verso i cittadini e da scelte capaci di mettere l’attenzione alla sostenibilità al centro delle azioni compiute da ciascuno, ritiene fondamentale innovare e creare valore a breve e lungo termine, vuole fare in modo che le nostre azioni producano risultati coerenti con lo sviluppo durevole.

Ma sottoscrivere il Patto porta innumerevoli vantaggi, non solo d’immagine. Tra i principali: * riconoscimento dell’azione da parte del territorio e dei cittadini, opportunità di contribuire a definire la politica di sviluppo sostenibile del Piemonte, controllo continuo dei progressi e monitoraggio attraverso il Laboratorio per lo sviluppo sostenibile, incremento di modalità innovative di fare rete, opportunità di scambio di esperienze, iniziative pubbliche di valorizzazione dei risultati e confronti con il Forum nazionale per lo sviluppo sostenibile.

La Strategia regionale per lo Sviluppo sostenibile del Piemonte

Il documento di suddivise in sette macro aree:

1 – accompagnare la transizione del sistema produttivo piemontese verso un modello in grado di coniugare competitività e sostenibilità

2 – favorire la transizione energetica e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico

3 – curare il patrimonio culturale e ambientale e la resilienza dei territori

4 – sostenere la formazione e la qualificazione professionale e favorire le nuove professionalità per la green economy e lo sviluppo sostenibile

5 – sostenere lo sviluppo e il benessere fisico e psicologico delle persone

6 – ridurre discriminazioni, diseguaglianze e illegalità

7 – affrontare i cambiamenti di domanda sanitaria: cronicità, fragilità, appropriatezza delle prestazioni, equità distributiva.

Il testo è pubblicato su https://www.regione.piemonte.it/web/temi/strategia-sviluppo-sostenibile/strategia-regionale-per-sviluppo-sostenibile-0

Innovazione, cresce il sistema Poli Piemonte

L’evento annuale del Sistema Poli ha riunito le realtà del territorio, evidenziando i risultati di questo ultimo anno di attività dell’ecosistema di innovazione che i 7 Poli regionali svolgono a servizio del tessuto imprenditoriale locale, anch’esso protagonista della giornata nelle varie sessioni tematiche e con il Premio PMI Innovativa Piemonte 2024. 

Sistema Poli di Innovazione Piemonte è l’ecosistema integrato dei 7 Poli di Innovazione regionali, che dal 2022 offre al territorio attività, servizi e opportunità in grado di accrescere l’impatto delle politiche di ricerca e innovazione regionale a beneficio del tessuto imprenditoriale piemontese. L’ecosistema, entità fortemente voluta dalla Regione Piemonte, riceve un cofinanziamento dal P.R. Piemonte F.E.S.R. 2021/2027 per il periodo 2023-2026 e lavora in una dimensione cross-settoriale, definendo un programma comune di azione con attività declinate su 3 transizioni trasversali prioritarie:​ Transizione Ecologica (Polo CGREEN, Polo CLEVER, Polo Po.in.tex), Trasformazione Digitale (Polo Mesap, Polo ICT), Benessere e Comunità (Polo bioPmed, Polo AGRIFOOD). Il 26 Novembre 2024, il team del Sistema Poli si è riunito presso il Bioindustry Park, Parco Scientifico Tecnologico di Colleretto Giacosa (TO) e sede del Polo bioPmed, per raccontare l’esperienza del sistema nell’ultimo anno di attività e coinvolgere i player dell’innovazione del territorio con un evento dal titolo “INNOVAZIONE A SISTEMA – Networking, Competitività, Internazionalizzazione”.

Ad aprire la giornata, i saluti di Matteo Marnati, Assessore Ambiente, Intelligenza Artificiale, Energia, Innovazione, Ricerca, Servizi digitali per cittadini e imprese della Regione Piemonte, e Alberta Pasquero, Amministratore Delegato di Bioindustry Park Silvano Fumero Spa. Alexia Boulanger – Polo CLEVER e Raffaele Germano – Polo ICT hanno presentato le attività e i risultati raggiunte ad oggi dal Sistema Poli di Innovazione Piemonte, inclusi il supporto alle idee progettuali, la premialità per gli associati ai Poli nei bandi regionali e la ricerca di partner grazie a iniziative come il primo Roadshow dell’Innovazione. L’evento ha previsto poi diversi interventi organizzati su 3 panel di discussione sui temi di internazionalizzazione, accesso a finanziamenti, “storie di successo”. Quest’ultimo guidato da interventi testimonianze delle PMI che hanno preso parte alle attività proposte dall’ecosistema. Le imprese sono state infatti protagoniste della giornata insieme alle iniziative che il Sistema Poli avanza sul territorio. I panel hanno, inoltre, visto il coinvolgimento di diversi ospiti rappresentanti delle reti locali e internazionali che ruotano attorno al Sistema Poli. Si citano le reti Ceipiemonte – Centro Estero per l’Internazionalizzazione della Regione Piemonte, Innovit – Hub di Innovazione Italiana negli Stati Uniti, Confindustria Piemonte Rete EEN – Enterprise Europe Network, la Camera di Commercio di Torino per EU Business Hub Corea-Japan – Programma europeo a supporto di sviluppo del business in Giappone e Repubblica di Korea, Invest in Huangpu – organizzazione di supporto per la crescita del business in Cina. Gli ospiti hanno trovato spazio nel panel “Opportunità di Internazionalizzazione”, presentato da Eugenio Mimosi – Polo bioPmed e arricchito dalle esperienze all’estero delle imprese Pascal Srl, ALBA Robot Srl, 3a Green Planet Srl.

Con la moderazione di Paolo Dondo – Polo Mesap, la Tavola Rotonda Accesso ai finanziamenti, ha coinvolto stakeholder del sistema nazionale e regionale attivi nella definizione di policy e nella gestione di strumenti operativi finalizzati alla crescita delle imprese, quali rappresentanti di Regione Piemonte, Finpiemonte, Invitalia e Unicredit. Nella sessione “Storie di Successo”, guidata da Susana Remotti – Polo CGREEN e Laura Fuso – Polo AGRIFOOD, le imprese hanno raccontato la loro esperienza diretta con l’ecosistema dei Poli di Innovazione:Coesa Energy Srl, Mondo Sport & Flooring SpA, Atelier Riforma Srl e IDT Solution Srl hanno partecipato a diverse attività offerte dal Sistema Poli, da missioni all’estero con opportunità di sviluppo del proprio business, a costruzione di partenariati e presentazione di progetti in bandi regionali, ad esperienze di alto apprendistato in azienda.

La giornata si è conclusa con il Premio PMI Innovativa Piemonte 2024, organizzato nell’ambito dell’iniziativa InnovUp, rappresentante della filiera dell’innovazione italiana. Sara Falvo – Polo bioPmed e Sara Rigamonti – InnovUp hanno rilasciato il primo premio a AorticLab, società che opera nel settore cardiovascolare e nello sviluppo di soluzioni per chi soffre di stenosi della valvola aortica, che avrà accesso a servizi di supporto all’innovazione e parteciperà alla competizione per il Premio Nazionale istituito da InnovUp. Oltre al primo premio, sono stati assegnati anche premi speciali: Premio speciale Adecco a Medics 3D, Premio speciale Bugnion a Cerotek, Premio speciale Enivpark a STS Isolamenti, Premio Menzione speciale Imprenditoria Femminile di Invitalia ad Addax Biosciences, Premio speciale Silvia Sola Parole connesse ad Otech Industry e Premio speciale Value Service a Novaicos ImmunoTherapeutics. Infine, InnovUp ha premiato le prime tre classificate: AorticLab, Addax Biosciences e STS Isolamenti con il proprio Premio speciale: un anno di associazione gratuita. 

L’evento è stato moderato da Paola Fontana, Po.in.tex- Polo di Innovazione Tessile, che si è fatta portavoce nel presentare le attività del Sistema Poli attraverso i vari interventi della giornata. Grazie anche all’uso di strumenti interattivi, come i sondaggi Mentimeter, è riuscita a coinvolgere attivamente il pubblico, composto da un ampio e variegato gruppo di partecipanti provenienti da diversi settori e con interessi eterogenei. Questo ha creato un’atmosfera stimolante, favorevole al confronto e alla condivisione di idee. In totale, hanno partecipato oltre 140 persone all’evento, dimostrando un forte interesse per le tematiche trattate e per le opportunità offerte dal Sistema Poli.

Secondo l’Assessore Regionale Matteo Marnati “Il sistema Poli supporta sia l’ecosistema dell’innovazione che la Regione sotto diversi aspetti tra cui, in particolare, quello di favorire un efficace utilizzo dei fondi europei. In particolare svolgono un’ importante azione con riferimento alle misure a supporto della R&D finanziate nell’ambito del FESR 21/27 fornendo supporto alle imprese in termini di orientamento verso le corrette misure agevolative a cui rivolgersi, in termini di costruzione di partenariati progettuali , nonché di supporto alla elaborazione di progetti di R&D. Una azione fondamentale che contribuisce ad una efficace e rapida messa a terra delle risorse europee che, per quanto riguarda il sostegno a programmi di R&D, ammontano a 315 milioni di euro. Di questa dotazione, al momento 160 milioni sono stati attribuiti alla Misura Swich che ha visto da pochi giorni chiudere il secondo bando. La risposta delle imprese e dei centri di ricerca è stata importante, con 157 progetti presentati, che coinvolgono circa 480 beneficiari, tra imprese e centri di ricerca”.

La configurazione del Sistema dei Poli di Innovazione piemontesi ha raggiunto, sin dalla sua nascita, traguardi considerevoli, e la sua missione continua a essere quella di proseguire su questa strada. “Oggi abbiamo presentato numerose iniziative: dall’accesso ai finanziamenti alle opportunità di internazionalizzazione, passando per alcuni dei nostri casi di successo e le attività che intendiamo sviluppare nei prossimi anni. Sono previste molte iniziative e un lavoro significativo che coinvolgerà il Sistema dei Poli, costituito dai 7 cluster di Innovazione piemontesi. È nostra ferma volontà continuare a crescere e collaborare per attivare e sviluppare progetti e servizi strutturati, utili a promuovere un’innovazione sistemica per l’intero territorio, declinata nei vari settori d’interesse.” Questo è il messaggio che il Sistema Poli lancia a conclusione della giornata. “La missione per il 2025” – prosegue il messaggio – “è quella di arricchire ulteriormente l’ecosistema regionale, per un Piemonte sempre più innovativo. Ci impegniamo ad affiancare e supportare continuamente le piccole e medie imprese, affinché possano crescere e svilupparsi in un’ottica innovativa, affrontando le sfide che il territorio e le realtà locali si trovano a fronteggiare.”

Il Presidente della Regione Cirio in visita allo stabilimento Caffarel 

Fatto il punto sugli ultimi investimenti: un piano di quasi 12 milioni per rafforzare la produzione in Piemonte

Confermato il ruolo strategico dell’Italia per il Gruppo Lindt & Sprüngli: 50 milioni investiti negli ultimi due anni

Luserna San Giovanni (TO), 28 November 2024 – Il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha visitato , insieme all’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano, al Sindaco di Luserna San Giovanni Duilio Canale e al Presidente dell’Unione Montana Mauro Vignola, lo storico stabilimento Caffarel di Luserna San Giovanni, in provincia di Torino. I rappresentanti delle Istituzioni hanno potuto apprezzare l’impegno di Lindt & Sprüngli nel valorizzare il territorio piemontese e nel promuovere la qualità delle materie prime locali: gli ultimi investimenti, per un totale di quasi 12 milioni di euro, mirano a creare in Piemonte un centro di eccellenza mondiale per il Gruppo Lindt & Sprüngli.

Anche grazie agli investimenti degli ultimi due anni, Caffarel è una realtà sempre più significativa del nostro territorio e rappresenta un’eccellenza nella produzione dolciaria, soprattutto per quanto riguarda alcuni prodotti iconici del nostro Piemonte, come il giandujotto, e la pralineria al cioccolato. È anche grazie ad aziende come questa che l’eccellenza della nostra pasticceria e dei nostri prodotti, soprattutto in queste settimane che ci avvicinano al Natale, arriva sulle tavole di tutti i piemontesi, ma anche nel resto d’Italia e del mondo. Aziende globali che continuano a investire sul territorio sono la prova che il Piemonte è attrattivo per chi vuole fare impresa, grazie ai suoi prodotti e alle professionalità che il nostro sistema formativo sa garantire” – ha dichiarato il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Caffarel ha rafforzato la produzione all’interno del proprio stabilimento di Luserna San Giovanni, confermando così il ruolo strategico dell’Italia come polo produttivo per il Gruppo, come dimostrato dalla quota di fornitori italiani, l’80% del totale, e dalla forte propensione all’export dei prodotti realizzati in Italia, che rappresentano oltre l’80% dei volumi prodotti nel nostro Paese.

Benedict Riccabona, CEO di Lindt & Sprüngli Italia, ha dichiarato: “Lo scorso ottobre, Caffarel ha inaugurato un nuovo impianto di tostatura delle nocciole che renderà il Piemonte un centro di eccellenza nella lavorazione delle nocciole e del cioccolato per il Gruppo Lindt a livello globaleIl progetto, frutto di un piano di quasi 12 milioni di euro, testimonia il nostro continuo impegno verso Italia, un mercato che consideriamo centrale per lo sviluppo delle nostre attività produttive. Negli ultimi due anni, abbiamo investito circa 50 milioni di euro per il rinnovamento e allargamento degli stabilimenti di produzione nel Paese. Il sito di Luserna San Giovanni, dove produciamo l’autentico Gianduiotto di Torino Caffarel, è un esempio della nostra dedizione alla qualità e all’innovazione e del nostro legame con il territorio piemontese.”

Situato nel cuore del Piemonte, dove nascono le migliori nocciole al mondo, il nuovo impianto supporterà principalmente la produzione del rinomato Gianduiotto, creato da Caffarel 160 anni fa e realizzato interamente con Nocciole Piemonte IGP. Qui, seguendo l’antico metodo dell’estrusione, il gianduiotto acquista la sua forma e consistenza distintive.

Fondata nel 1826, Caffarel è stata una delle prime fabbriche di cioccolato in Europa ed è da sempre legata al territorio piemontese e al suo indotto. Il marchio storico di Caffarel “Gianduia 1865. L’autentico Gianduiotto di Torino” è registrato nel Registro speciale dei Marchi storici di interesse nazionale, curato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Lo stabilimento di Luserna San Giovanni è un sito d’eccellenza del Gruppo specializzato nella produzione di cioccolato e nocciole e si avvale in gran parte delle pregiate materie prime provenienti dalla Regione. Dal 1998 Caffarel fa parte del Gruppo Lindt & Sprüngli, che ha investito nell’espansione e nel rinnovamento degli stabilimenti di produzione, conservando al tempo stesso le ricette e l’attitudine alla qualità che hanno reso il brand famoso nel mondo.  Negli ultimi 5 anni, lo storico stabilimento nella provincia di Torino ha raddoppiato i volumi produttivi, anche grazie agli ingenti investimenti da parte del Gruppo per potenziare la produzione: 50 milioni di euro investiti negli ultimi due anni, ai quali si aggiunge adesso il nuovo centro per la tostatura delle nocciole.

I Nocciolini di Chivasso protagonisti di un francobollo celebrativo

I nocciolini di Chivasso, simbolo dell’eccellenza sul territorio, saranno protagonisti di un francobollo celebrativo che verrà emesso il 10 settembre 2025 nell’ambito del programma delle carte valori approvato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Con tre soli ingredienti, zucchero, albume e nocciole, e appena un grammo di peso, il nocciolino di Chivasso aggrega cultura, storia, commercio e enogastronomia, in un territorio che sta dimostrando una gran voglia di crescere.

La decisione, annunciata dal Sottosegretario di Stato Fausta Bergamotto, pone l’accento sull’importanza dei tributi filatelici come veicolo di promozione del patrimonio culturale, naturale e produttivo italiano.

“Il programma 2025 intende valorizzare i valori sociali, le eccellenze culturali e il made in Italy – ha dichiarato il Sottosegretario – per rappresentare un’Italia sempre più protagonista a livello internazionale “.

Il francobollo dedicato ai nocciolini di Chivasso si inserisce in un programma filatelico che celebra figure, eventi e marchi illustri, tra cui il 550esimo anniversario della nascita di Michelangelo Buonarroti, la canzone italiana, le aziende centenarie e ultracentenarie, e momenti storici come la liberazione d’Italia.

La proposta si includere il dolce più piccolo al mondo tra le eccellenze italiane da celebrare anche con un francobollo speciale è stata avanzata da Ascom Confcommercio Torino e Provincia.

“ La scelta del Ministero di accogliere la nostra segnalazione – sottolinea la presidente Maria Luisa Coppa – rende omaggio ai quasi due secoli di storia dei Nocciolini, ai 120 anni dal deposito del brevetto e ai 30 anni dalla festa dei Nocciolini, ideata da Ascom nel 1995.

Questo francobollo è un simbolo del legame tra tradizione e territorio e qualità, caratteristiche che rendono il Made in Italy unico al mondo.

Il presidente di Ascom Chivasso, Carlo Nicosia, ha espresso grande soddisfazione. “Il francobollo rappresenta un riconoscimento non solo per il nostro dolce tipico, ma anche per un settore, quello della pasticceria piemontese, di grande livello e per gli stessi imprenditori chivassesi che custodiscono questa tradizione. La storia dei nocciolini, nata nel laboratorio Giovanni Podio nel 1810 e ufficializzata con il brevetto del 1904, prosegue oggi grazie al lavoro appassionato di Pasticceria Bonfante, Dolce Canavese, Fontana, Pasticceria Piccoli, produttori associati Ascom.

I quattro produttori hanno accolto con entusiasmo la notizia sottolineando il valore storico e culturale che il francobollo porterà alla città e al prodotto simbolo della tradizione pasticcera di Chivasso.

Mara Martellotta

Prato Nevoso inaugura la stagione invernale

Apertura impianti venerdì 29 novembre


La stazione del Mondolé Ski è tra le prime d’Italia ad accogliere in pista sciatori e snowboarder

Prato Nevoso è pronta a dare il via alla stagione sciistica 2024/2025 con l’apertura ufficiale degli impianti, prevista venerdì 29 novembre 2024.

La stazione del Mondolé Ski è tra le prime d’Italia ad accogliere in pista sciatori e snowboarder: un traguardo reso possibile dalle temperature rigide degli ultimi giorni e dal nuovo sistema di innevamento programmato TechnoAlpin, che in sole 36 ore, in corrispondenza di adeguate finestre di freddo, consente di ottenere piste perfette e tirate a lucido.

“Siamo felici di dare il via alla stagione e di essere fra i primi in Italia a poterlo fare – commenta Alberto Oliva, amministratore della Prato Nevoso Spa –. Ci prepariamo a vivere un inverno ricco di sorprese e di novità, che non vediamo l’ora di annunciare e fare scoprire alla nostra utenza”.

Dal 29 novembre sarà in funzione la seggiovia quadriposto “Blu”, mentre le piste fruibili saranno la 1 e la 2 della Conca. Apriranno anche il campo scuola con i suoi due tappeti di risalita e la linea M dello Snowpark (sotto la “White House”).

A stretto giro di posta, seguirà il grande appuntamento di sabato 7 dicembre con l’Open Season, che vedrà salire sul palco la regina del rap, ANNA Pepe. L’artista femminile più ascoltata del 2024 travolgerà il pubblico con la sua carica esplosiva e le sue hit di successo. A completare la scaletta saranno Michele “Wad” Caporosso, speaker di Radio Deejay, e i talent di Wad & Friends (Michelle Cavallaro, Giada Coletti e SillyElly).

Nel corso di questa serata speciale, i partecipanti avranno l’opportunità di sostenere la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro – IRCCS Candiolo attraverso l’acquisto al prezzo simbolico di 5 euro degli skipass per lo sci notturno o di gadget luminosi, che saranno venduti prima e durante l’Open Season.

Dl Fisco, Ruffino: “Meloni narra Paese che non c’è”

“Un provvedimento in cui si affastellano misure diverse, lontano dalla realtà quotidiana di milioni di persone alle prese con mutui, malattie da curare per cui mancano i soldi, pagamento dei bollettini della luce e del gas da rinegoziare con le aziende. Dell’Italia vera, quella che “tira la carretta” con grande difficoltà non c’è neanche l’ombra.
La maggioranza non può pensare alle cose concrete perché quando guardano la realtà Meloni, Tajani e Salvini indossano occhiali diversi. La maggioranza è sempre più chiusa in se stessa, sente il vento gelido delle difficoltà economiche e sociali in arrivo e l’incognita di una nuova stagione di dazi commerciali. Per fronteggiare la realtà non bastano più gli occhiali rosa con cui la vede e la racconta Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio ci racconta la favola di un Paese che non c’è o se c’è esiste solo nella sua immaginazione”.
Lo dichiara la deputata di Azione Daniela Ruffino.

Giachino: al Premio Logistico 2024 le luci e le ombre della logistica italiana

Il Premio Logistico dell’anno organizzato dalla prestigiosa Assologistica e’ un avvenimento che da anni non mi perdo sin da quando intervenni come Sottosegretario ai trasporti e mi dispiace molto che da anni non intervenga il Sottosegretario con delega al trasporto merci.  Importante l’intervenuto del Sottosegretario agli interni Molteni ma non avendo competenza in materia ha potuto parlare solo di sicurezza.
Invece dagli interventi del Prof. Marco Fortis sull’andamento del PIL e soprattutto delle esportazioni si è visto quante opportunità avrebbe la nostra logistica tenuto conto che siamo il quarto Paese esportatore del mondo . E invece per la mancanza di interventi nell’ultimo decennio in questi anni la quota di trasporti e logistica ceduta alle società estere invece di diminuire e’ aumentata facendo perdere al nostro Paese lavoro logistico, occupazione e PIL.
Lo dico con amarezza perché nel Piano nazionale della logistica 2011-2020 approvato a stragrande maggioranza dalla Consulta della logistica e dei Trasporti,  che presiedevo da Sottosegretario ai trasporti  e anche da Assologistica , il tema del passaggio  della vendita Franci fabbrica a Franco destino era uno degli obiettivi principali purtroppo mai ripresi dei governi che sono succeduti con danno al PIL e alla logistica del nostro Paese. Che da oltre 10 anni nella graduatoria della Banca Mondiale la logistica italiana figuri sempre al 19* denota la carenza degli interventi nel settore ma interpella anche il mondo associativo dei trasporti che finché va sparpagliato all’incontro con Governo e Parlamento porterà a casa pochi risultati concreti e migliorativi. Il fatto che gli stanziamenti per il ferrobonus e il Marebonus siano legati al buon cuore del governo di turno , e magari inferiori a quelli del 2009, la dice lunga.
Ha fatto bene il Vicepresidente della Confindustria Destro a sottolineare la esigenza che l’Europa corregga la decisione di puntare solo sull’auto elettrica. La soluzione ibrida o con biocombustibili  consentirebbe di raggiungere gli stessi obiettivi green ma salvando il nostro automotive . La soluzione tutta elettrica , votata dal PD, e’ bene che lo capisca il mondo della logistica , ridurrebbe tantissimo la logistica legata all’automotive in quanto l’auto elettrica genera la metà dell’indotto generato dal motore endotermico.
Anche sulle infrastrutture, di cui stamane il mondo della logistica deve farsi sentire molto  di più soprattutto ora che sul versante delle Alpi siamo in grave e pesante difficoltà.
Ho fiducia che il Vice Ministro Rixi saprà farsi carico delle problematiche del settore che sarà toccato pesantemente dalla nuova geopolitica come ha evidenziato bene il bel convegno organizzato giovedì da ShipMag a Roma.
Mino GIACHINO  già sottosegretario ai trasporti