ilTorinese

Società di mutuo soccorso, “collaborazione con la Regione”

“Le società di mutuo soccorso sono una realtà del terzo settore con una storia quasi bicentenaria radicata sul territorio e intendiamo rafforzare le occasioni di collaborazione con la Regione, non solo con l’assessorato alla Cultura ma anche con quello alla Sanità e al Welfare”: questa la richiesta formulata da Giorgio Viarengo, presidente del Coordinamento regionale delle Società di Mutuo Soccorso durante l’audizione richiesta da Silvio Magliano (Lista Cirio), nella seduta congiunta della quarta e sesta commissione, presieduta da Daniele Valle e Paola Antonetto.

Viarengo ha spiegato che il Piemonte ha il maggior numero di Soms in Italia, circa 300, suddivise in storiche-territoriali e sanitarie. La capillare diffusione sul territorio permette loro di fare rete con istituzioni e altre associazioni per offrire molti servizi: dalle iniziative di prevenzione sanitaria con visite e screening ai servizi di trasporto, fino alle attività di coesione sociale. Le mutue sanitarie offrono poi prestazioni sanitarie a prezzi favorevoli di cui si possono avvalere, associandosi, anche le Soms più piccole attraverso la mutualità mediata.

Fra le criticità per cui è stato richiesto un intervento c’è la difficoltà ad accedere ad alcuni bandi come quello per l’invecchiamento attivo e quello per beneficiare delle esenzioni Irap per le organizzazioni di volontariato. “In certi casi la Soms è l’unico punto di ritrovo per paesi che si spopolano. Portiamo avanti alcune attività collaborando con i Comuni ma vorremmo una maggiore attenzione anche da parte della Regione”, ha aggiunto Enzo Francone, presidente della Soms di Ozegna.

L’incremento della dotazione finanziaria della Fondazione Centro per lo studio e la documentazione delle Società di Mutuo Soccorso è stata un’altra richiesta formulata da Guido Bonfante, presidente della Fondazione stessa, costituita nel dicembre 2001 su iniziativa della Regione e del Coordinamento regionale delle Società di mutuo soccorso piemontesi. “Chiediamo più risorse per poter coprire i costi dei tre dipendenti e proseguire l’attività, che si traduce anche in consulenza giuridica a favore delle Soms”, ha precisato Bonfante.

Sono poi intervenuti con domande sulle questioni aperte dalle Soms e per richieste di chiarimento i consiglieri Magliano, Alberto Avetta, Emanuela Verzella, Mauro Salizzoni, Daniele Valle (Pd), Paola Antonetto e Gianluca Godio (Fdi). Antonetto ha infine assicurato l’impegno per favorire un incontro anche con l’assessore al Welfare.

La tranvia a cremagliera “Sassi Superga” compie 140 anni, un unicum che vale la targa d’oro ASI

L’Automotoclub Storico Italiano, nella sua continua opera di tutela e valorizzazione del patrimonio motoristico italiano, ha acceso i riflettori sulla lunga storia della tranvia Sassi-Superga, nota anche come Dentiera, che collega la Città della Mole alla collina dove si erge la basilica di Superga. La linea venne inaugurata come funicolare a vapore 140 anni fa, il 27 aprile 1884 e nel 1934 subì l’aggiornamento tecnico utilizzato ancora ai giorni nostri, a novanta anni di distanza. Si tratta della cremagliera di tipo Scrub senza fune e con trazione elettrica. Ad oggi rimane l’unico esempio italiano di tramvia a cremagliera e uno dei pochi rimasti al mondo. La linea, a binario unico con scartamento di 1435 mm, è lunga poco più di tre chilometri, affronta un dislivello di 425 metri e una pendenza massima di 21 gradi.

Per celebrare questo particolare primato, ASI ha rilasciato la prima certificazione di storicità per un convoglio tranviario elettrico, quello in funzione sulla Sassi Superga, formato dalla matrice D2-D3 SNOS del 1934 e dai rimorchi D11-D12-D13-D14 del 1884.

Le rispettive targhe oro sono state consegnate dal Presidente ASi Alberto Scuro e dalla Commissione ASI Rotabili Ferroviari, Gabriele Savi, Michele Fontani e Alberto Sgarbi, al Presidente dell’Associazione Torinese Tram Storici Roberto Carbursano, al termine di un evento organizzato sabato 30 novembre scorso alla stazione di Sassi, durante il quale sono intervenuti la Presidente del Consiglio Comunale di Torino, Maria Grazia Grippo, l’Assessore regionale Andrea Tronzano e il presidente GTT Antonio Fenoglio.

Nell’occasione è stato offerto un road tour sulle rotaie della città a bordo di due affascinanti tram della collezione curata dall’Associazione Torinese Tram Storici, il ‘2598’ del 1933, e il ‘312’ del 1935.

La Sassi Superga è stata la prima funicolare italiana a vapore ad adottare il sistema Agudio, che consisteva in un cavo d’acciaio che, scorrendo accanto al binario, azionava due grandi pulegge a lato del convoglio che, a loro volta, muovevano gli ingranaggi sulla cremagliera centrale. Un motore a azione azionava l’argano. Il sistema venne aggiornato nel 1934 con la cremagliera tipo Scrub senza fune e con trazione elettrica. Le motrici in uso dal 1934 sono la D1 a due assi e le D2 e D3 a carrelli, quattro assi. La colorazione esterna riprende i colori storici di ATM ( Azienda Torinese Mobilità, oggi GTT Gruppo Torinese Trasporti). Il rosso crema adornato dal filetto giallo blu dell’araldica torinese, abbandonati nel 1927 per imposizione ministeriale furono riproposti in quanto la linea Sassi-Superga non è una normale tranvia urbana. Ad eccezione del periodo della seconda guerra mondiale, quando le vetture furono ricolorate in beige, la D2 e la D3 sono tra i pochi tram a non aver mai cambiato livrea. Durante i loro novanta anni di onorato servizio, le motrici D2 e D3 hanno percorso oltre un milione e mezzo di chilometri, accompagnando milioni di persone fino alla base della Basilica di Superga.

I quattro motori TIBB-GTDM permettono al tram di spingere fino a due rimorchi, per un totale di 210 passeggeri. L’interno del tram è completamente in legno lucidato, cosiccome lo sono le porte. I sedili sono formati da panche dallo schienale reclinabile. Solo nella zona rivolta a valle ci sono una paratia e una porta scorrevole a dividere la zona passeggeri dalla parte ristretta del tram. L’orientamento del tram è fisso, sebbene sia bidirezionale. Il lato rivolto a monte si riconosce per la presenza delle condutture dell’aria. I finestrini sono ampi, panoramici e possono scomparire all’interno della fiancata del tram.

Nel 1934, in occasione del rinnovo del parco veicoli, l’ATM decise di recuperare i vagoni a quattro assi, due aperti estivi D13, D14 e due invernali chiusi D11 e D12, e di riutilizzarli sulla linea nuova, previa aggiunta di una ruota dentata che ingranasse sulla cremagliera per garantire la frenatura. Questi vagoni, fino all’immediato secondo dopoguerra, accompagnavano i passeggeri a partire da piazza Castello fino a Superga. Nel tratto tra piazza Castello e Sassi, le rimorchiate venivano agganciate al tram a vapore della linea Torino Brusasco, chiusa poi nel 1949, e da esso trainate fino alla stazione Sassi dove, con motrici di servizio, venivano portate sulla linea per Superga e unite alla motrice.

Sono state restaurate da un’officina specializzata nel 2000 e malgrado non siano praticamente mai cambiate nel corso dei decenni, solo pochi dettagli lasciano intendere la loro effettiva età.

Mara Martellotta

Ivrea, chiusa la Conferenza sul Turismo Industriale

40 ospiti e oltre 200 presenze: sono i numeri della due giorni promossa da Confindustria Canavese con il Gruppo Turismo Cultura e Sport, ospitata venerdì e sabato nelle sedi di Palazzo Uffici Olivetti e Confindustria Canavese
 Si è conclusa sabato a Ivrea la terza edizione della Conferenza Internazionale sul Turismo Industriale, la due giorni dedicata al turismo industriale e alla responsabilità sociale d’impresa ospitata venerdì 29 e sabato 30 novembre nella storica cornice di Palazzo Uffici Olivetti e nella sede di Confindustria Canavese. Per il terzo anno Ivrea, simbolo della rivoluzione industriale del Novecento e sito Unesco dal 2018, si conferma come un luogo emblematico per un appuntamento così importante. La Conferenza ha rappresentato anche un autentico “Giro d’Italia sul Turismo Industriale, invitando ospiti provenienti da regioni diverse a portare a Ivrea la propria esperienza.

40 esperti, accademici e professionisti del settore turistico si sono dati appuntamento per riflettere sulle modalità in cui il turismo industriale possa rappresentare una leva per lo sviluppo sostenibile e la valorizzazione del territorio. In due giorni, l’evento ha attratto oltre 200 persone, confermandosi per la terza volta consecutiva come catalizzatore di energie a livello nazionale e internazionale. Fra le novità di questa edizione, tre workshop tematici su Turismo, Startup e Founding per la cultura e il turismo, ospitati sabato mattina nella sede di Confindustria Canavese.

L’iniziativa è promossa da Confindustria Canavese, in collaborazione con il Gruppo Turismo Cultura e Sport, Confindustria Piemonte, Unione Industriali di Torino, Città di Ivrea, Associazione Archivio Storico Olivetti, Tower RE/Palazzo Uffici, con il supporto del Consiglio Regionale del Piemonte, di Intesa Sanpaolo, di Fondazione Marazzato, di Carloangela e il patrocinio del Ministero del Turismo, di Enit e di numerosi altri enti pubblici, privati e associazioni.

LA PRIMA GIORNATA: I PANEL

Tra i temi affrontati nel corso della prima giornata, il dialogo tra industria, cultura e turismo, con esempi concreti di edifici produttivi ancora in attività e spazi in fase di recupero. In quest’ottica, è stato presentato il progetto di riqualificazione di Palazzo Uffici Olivetti, illustrato da Gennaro Palmieri (Tower Re) e Paolo Palmieri (Advisor O Srl), che punta a reinterpretare gli spazi storici in chiave contemporanea.

La prima giornata ha visto alternarsi un ricco programma di interventi e tavole rotonde, suddivisi in tre panel tematici. Il primo panel, dedicato alla Cultura d’impresa e moderato da Filippo Ghisi, Site Manager di “Ivrea, Città Industriale del XX Secolo”, ha invitato a dialogare ospiti come: Amelia Cuomo, CEO di Pasta Cuomo, che ha raccontato l’esperienza del Museo di Pasta Cuomo a Gragnano (NA) e ha lanciato la sfida di Napoli Capitale della Cultura d’Impresa 2025Marco Amato, Direttore del Museo Lavazza di Torino; Rocco Orefice, Direttore dell’Associazione Marchi Storici d’ItaliaSilvia Cavallero, Responsabile del Castello di Masino (TO), Bene FAI, che ha ripercorso le radici del FAI e ha raccontato l’esperienza del Castello; Marzia Camarda, Presidente della Officina della Scrittura di Torino, museo dedicato al Segno fondato da Cesare Verona, Presidente e Amministratore Delegato di Aurora Penne; Mauro Durbano, Presidente del Parco Nazionale del Gran Paradiso, che ha illustrato la capacità del Parco più esteso d’Italia di valorizzare il territorio e stabilire connessioni con le imprese circostanti; Barbara Foglia, Direttrice MUMAC – Museo della macchina per caffè di Binasco (MI).

Il secondo panel, moderato da Alberto Improda, Presidente Centro Studi Cross Route Impresa, ha offerto l’occasione per confrontarsi sull’Innovazione per la Cultura e il Turismo. Fra i relatori: Luigi Emanuele Di Marco, Heritage Manager & Social Media Specialist di Olivetti, che ha ricordato l’esempio di Olivetti nel mettere la cultura al centro delle fabbriche; Marcella Gaspardone, Dirigente Generale di Turismo Torino e ProvinciaElisa Alessio, Head of Service Innovation di TIM EnterpriseAnna Monformoso, Director of Graphic Design di NAM Studio/Partner BrandtopiaPier Paolo Peruccio, Docente del Politecnico di Torino; e Francesco Calabrò, Board Member di Icomos Italia, che ha presentato il nuovo Centro Ricerche di ICOMOS Italia dedicato al Turismo Culturale.

La prima giornata ha posto Torino al centro del confronto, presentando i traguardi di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024 con Marco Gay, Presidente Unione Industriali Torino e Antonio Calabrò, Presidente Museimpresa. Un successo confermato dalla recentemente proclamazione di Torino a “European Capital of Smart Tourism 2025”.

La Conferenza è stata anche l’occasione per coinvolgere esperienze di altri territori con il terzo panel “Le identità e i territori, in Italia e nel mondo“. Un dialogo moderato da Elena Testa, Responsabile dell’Archivio Nazionale Cinema d’Impresa di Ivrea, che ha visto dialogare ospiti provenienti da regioni diverse: Valentina Barbieri, Co-founder di Rinascimento Industriale, ente no profit diffuso tra Carrara, Parma, Milano e Roma che affianca le aziende nella riscoperta della propria identità e del proprio patrimonio; Chiara Bartalini, Assessora al Turismo del Comune di Prato, Città recentemente insignita del premio Corporate Heritage Awards 2024 dedicato al marketing del patrimonio storico-culturale; Manuel Ramello, Vicepresidente di AIPAI – Associazione Italiana Patrimonio Archeologico Industriale di Roma, associazione culturale senza scopo di lucro per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio industriale italianoRossella Maspoli, Docente del Politecnico di Torino e Membro del TICCIH –  The International Committee for the Conservation of the Industrial HeritageAlessandro Carlorosi, Direttore dell’Associazione Paesaggio dell’Eccellenza di Recanati (MC), che mira a valorizzare il patrimonio industriale e artigianale delle Marche.

La prima giornata ha ospitato anche singoli interventi, come quello di Paolo Verri, Urban Practitioner e Direttore di Fondazione Mondadori, che ha illustrato come costruire “Narrazioni strategiche” attraverso lo strumento del dossier: dall’esempio di Torino Capitale della Cultura d’Impresa alla candidatura di Savona a Capitale Italiana della Cultura. Presenti anche personalità di primo piano di diversi settori: Giovanna Frello, Direttrice Filiale Imprese Ivrea di Intesa Sanpaolo; Alberto Marrazzato, Presidente di Fondazione Marrazzato; Alessandra Priante, Presidente ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo; e Leopoldo Destro, Delegato Trasporti e Turismo Confindustria.

LA SECONDA GIORNATA: I WORKSHOP

La Conferenza è proseguita sabato 30 novembre con tre tavoli tematici ospitati presso la sede di Confindustria Canavese a Ivrea. Un tavolo, moderato da Anna Scudellari, Brand Heritage Strategist, ha esplorato le diverse esperienze pratiche di turismo industriale dal punto di vista del visitatore; un secondo workshop, a cura di Flavio Tagliabue, Segretario Generale dell’Associazione Startup Turismo, ha indagato il rapporto tra heritage e innovazione con la collaborazione di startup; e un terzo tavolo, introdotto da Gianfranco Franciscono, Responsabile Economia, Credito ed Internazionalizzazione di Confindustria Canavese, ha invitato i partecipanti a riflettere sulle opportunità di finanziamento attraverso bandi e crowdfunding. I tavoli di lavoro hanno rappresentato per i partecipanti  un’occasione di scambio e contaminazione reciproca, oltre a un’opportunità per costruire una rete di operatori sul tema delle visite aziendali e dei siti industriali.

Performance aziendali: giornata di formazione con i Toyota Old Boys

In programma il 6 dicembre a Orbassano (TO), presso la Yaskawa Italia, un’intera giornata di formazione con i Toyota Old Boys per imparare direttamente da chi, a partire dal secondo Dopoguerra, ha sviluppato con successo le tecniche che aumentano le performance aziendali, rimuovendo le sacche di inefficienza dai processi produttivi

 

 Sperimentato con successo gli anni scorsi, torna auxiell Dojo Genba Experience, il percorso di formazione alla scoperta dei segreti dell’efficientamento dei processi aziendali, organizzato da auxiell, azienda di consulenza con sede a Padova che migliora le performance delle organizzazioni in cui opera.

L’appuntamento è presso la Yaskawa Italia di Orbassano (TO), via Don Pietro Giordano 10, per una giornata di formazione che offre l’opportunità di apprendere i principi e le tecniche lean direttamente da chi le ha vissute e insegnate per anni nell’azienda che ha pionieristicamente avviato questo approccio ormai diffuso in tutto il mondo e in tutti gli ambiti. Dopo gli appuntamenti del 2 a Modena e del 5 a Bergamo, il 6 dicembre a Orbassano (TO) i Toyota Old Boys, ex manager con esperienza quarantennale in Toyota e trainer certificati del Toyota Production System, spiegheranno i concetti applicabili fin da subito alla linea produttiva, per migliorare la produttività e rendere più fluidi i processi.

I due ex manager hanno vissuto in prima persona il successo della fabbrica automobilistica giapponese grazie all’applicazione del Toyota Production System, evolutosi poi nel mondo occidentale come ‘Lean system’ e saranno loro a trasferire ai partecipanti l’esperienza diretta. Così, nella prima parte della giornata, saranno approfonditi i principi e le tecniche con il supporto di un lean expert del team auxiell che guiderà il gruppo nel fare le opportune astrazioni al proprio contesto. La seconda parte, invece, darà l’opportunità di mettersi in gioco attivamente, riorganizzando una linea produttiva per renderla più efficiente grazie all’applicazione delle tecniche apprese durante la mattinata.

Dojo, infatti, in giapponese significa il luogo dove avviene la formazione, dove si insegna e si impara; Genba, invece, è la parola che indica in azienda il “luogo in cui avvengono le cose”, dove si genera valore per il cliente e dove gli sprechi andrebbero idealmente evidenziati ed eliminati.

Ci sarà poi spazio per dialogare con gli esperti giapponesi ponendo loro domande e discutendo con gli altri partecipanti sulla ricerca degli sprechi e sulle soluzioni per eliminarli.

2 dicembre presso Laboratorio Aperto di Modena, nell’ex Centrale AEM, in Viale Buon Pastore 43, Modena

5 dicembre presso Kilometro Rosso, via Stezzano 87, Bergamo

6 dicembre presso Yaskawa Italia, via Don Pietro Giordano 10, Orbassano (TO)

About auxiell

Fondata nel 2005, auxiell è un’azienda di consulenza con sede a Padova che migliora le performance delle organizzazioni in cui opera. Analizza, progetta, realizza e misura processi efficaci ed efficienti in grado di concretizzare i business model, rendendoli sostenibili nel tempo e facendo evolvere sistemicamente tutta l’azienda attraverso risultati concreti e quantificabili. Conta più di 60 consulenti e ha al suo attivo centinaia di clienti e opera in Italia, Messico e Romania (con filiali proprie), USA, Brasile, Cina, e altri Paesi dell’UE. Nel corso degli ultimi anni auxiell si è contraddistinta non solo come punto di riferimento per la lean transformation di processi operativi, di vendita e sviluppo, ma anche come vera eccellenza nelle tematiche relative agli ambiti strategy deployment e lean accounting, affiancando all’attività consulenziale quella co-editoriale (co-pubblicando in italiano testi di riferimento nel panorama internazionale).

Anas: galleria ‘Claviere’chiusa al traffico

Anas ha programmato l’ispezione tecnica ricorrente all’interno di galleria ‘Claviere’, nell’ambito dell’omonimo territorio comunale, tra il km 95,250 e il km 96,460 della strada statale 24 “del Monginevro”.

Per consentire lo svolgimento delle attività in sicurezza, dalle 21:00 di  lunedì 2 dicembre, alle 5:00 di  martedì 3 dicembre, la galleria sarà chiusa al traffico.

Durante la chiusura i veicoli con peso inferiore a 26 tonnellate saranno deviati all’interno del centro abitato di Claviere. I mezzi con peso superiore alle 26 tonnellate potranno raggiungere la Francia percorrendo la A32 con proseguimento al Traforo del Frejus.

Stellantis, Ruffino (Az): “Ipotesi liquidazione Tavares insostenibile”

“Premesso che è assolutamente urgente che il presidente John Elkann riferisca in Parlamento, la vicenda Stellantis va assumendo contorni drammatici che vanno ben oltre lo stato di crisi dell’automotive. Se l’autore del fallimento, Carlos Tavares, viene premiato con una liquidazione di 100 milioni di euro, a poco vale invocare il diritto privato che regola i rapporti all’interno di un’azienda privata.
La questione è di natura pubblica: lo Stato italiano non può erogare più un solo centesimo per sostenere un’azienda che dissipa così i capitali. I soldi dei contribuenti italiani non possono finire in quel pozzo di San Patrizio che è diventata Stellantis. Noi in più occasioni e in più sedi istituzionali, abbiamo sottolineato a Stellantis la necessità di un piano industriale chiaro e definito e al governo di ripristinare il fondo per l’automotive: ci vogliono fatti concreti”.
Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione.

Silvio Magliano: “Vuoti a rendere proposta statalista”

“Per intervenire sulla povertà non serve questo intento persecutorio, ma condivisione di obiettivi”

Nell’audizione con le associazioni e i sindacati dei proprietari di casa, avvenuta questa mattina in II Commissione del Consiglio regionale del Piemonte su mia richiesta, abbiamo potuto approfondire il tema della proposta di deliberazione in Consiglio Comunale di Torino, denominata “Vuoti a rendere”, che definisce una serie di iniziative per il monitoraggio degli appartamenti sfitti e l’eventuale sanzione ai proprietari. Già il nome che è stato scelto per questa campagna, diventata poi proposta di deliberazione di iniziativa popolare, è indicativo di una volontà vessatoria: “Vuoti a rendere”, come se i proprietari di casa dovessero rendere ciò che è loro alla collettività. Un approccio evidentemente inquietante, degno di altre epoche e di altre società, in cui la proprietà privata non era certamente vista di buon occhio.

Il problema della povertà, dell’aumento delle povertà grigie, della difficoltà di molte famiglie di trovare una casa in affitto e soprattutto di poterla pagare, non può e non deve essere sottovalutato: nella visione del Gruppo Consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale è necessario potenziare Lo.C.A.Re, – Agenzia Sociale Comunale per la locazione, mettendola in grado di incidere veramente sul bisogno, mettere a disposizione quanto prima il patrimonio immobiliare di edilizia residenziale pubblico attualmente non utilizzato, ma soprattutto è fondamentale instaurare un dialogo con tutte le parti coinvolte, come peraltro a Torino si è sempre fatto in questo ambito. La volontà di trovare soluzioni praticabili esiste e sono certo che i proprietari di casa non si tireranno indietro di fronte a una seria interlocuzione che li metta nelle condizioni di affittare con ragionevoli garanzie i propri appartamenti, che spesso costituiscono un patrimonio costruito nelle generazioni con fatica e attitudine al risparmio, negli ultimi anni, tra l’altro, coinvolti in costosi adeguamenti dalle varie normative che si sono succedute su tematiche ambientali, energetiche, di sicurezza.

D’altra parte, tenere una casa sfitta è un costo che si aggira attorno ai 3mila euro all’anno, non esiste convenienza nel decidere di non affittarlo; molti appartamenti sono nel circuito dell’affitto agli studenti, altri sono in stabili che sono in attesa di ristrutturazione, ci sono spesso motivazioni tangibili per cui non sono sul mercato.

Quello che sicuramente non si deve fare è cercare lo scontro, prima di tutto nelle intenzioni: la proposta di deliberazione è irricevibile e soprattutto inattuabile perché contraria alle norme vigenti, ma nel trinomio “censimento, diffida, requisizione” si legge una volontà persecutoria verso la proprietà privata che non si può giustificare dicendo che “Vuoti a rendere” è prima di tutto rivolto al patrimonio pubblico, come ho sentito questa mattina in Commissione.

Silvio Magliano

Presidente del Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale

Consiglio Regionale del Piemonte

Shel Shapiro, dal Mausoleo della Bela Rosin a Casale

Un fortuito, interessantissimo incontro con un grande rappresentante del beat italiano anni ’60: Shel Shapiro. Alcuni giorni fa Shel ha partecipato all’evento “Bisogna saper vivere”, intreccio tra musica e parole condotto da Renzo Sicco nel Mausoleo della Bela Rosin di Torino. L’eccellente musicista londinese nato nel 1943 naturalizzato italiano, eclettico, anticonformista e uomo di cultura, ha sviluppato con arte raffinata la sua lunga carriera di cantautore, scrittore, doppiatore e autore per interpreti come Patti Pravo e Dori Ghezzi, arrangiatore per Mia Martini, Ornella Vanoni, Raffaella Carrà, Mina e Dik Dik, produttore di album e singoli per Enrico Ruggeri, Gianni Morandi, Rino Gaetano, Luca Barbarossa e Ombretta Colli, moglie di Giorgio Gaber. Come attore cinematografico partecipò con Vittorio Gassman e Stefania Sandrelli a “Brancaleone alle Crociate” di Mario Monicelli e a “Rita, la figlia americana” di Piero Vivarelli con Totò e Rita Pavone.

Prese parte alla commedia televisiva “Non cantare spara” di Leo Chiosso (paroliere di Fred Buscaglione) con il Quartetto Cetra e allo show di Febo Conti per gli alunni delle scuole medie “Chissà chi lo sa” dove il suo gruppo fu il più votato in Italia dal sondaggio promosso dal settimanale “Giovani”. Partecipò come attore teatrale a “Shylock”, tratto da William Shakespeare con Moni Ovadia. A Torino, durante un concerto con il gruppo formato in Inghilterra negli anni ’60, i musicisti si trovarono ad eseguire il repertorio in sostituzione del solista rimasto improvvisamente senza voce e l’episodio determinò la carriera solistica di Shel che fu scritturato per altri eventi musicali. A Roma fu notato da Teddy Reno suo futuro produttore, marito e manager di Rita Pavone che inserì il gruppo dei Rokes nello spettacolo televisivo “Gian Burrasca”. Il complesso partecipò al “Festival degli Sconosciuti” di Ariccia e fu tra i migliori gruppi italiani della Beat Generation ad essere invitato nel Piper romano con Patti Pravo.
Furono definiti i Beatles italiani senza essere per nulla scalfiti dalla diversa scala di valori del grande gruppo di Liverpool. Il successo dei Rokes è rappresentato dai cinque milioni di dischi venduti nel mondo e la loro immagine si identifica con le famose chitarre a freccia Eko Rokes del marchio Eko Guitars, ancora oggi ricercate dai collezionisti per la qualità dei materiali utilizzati. A ottobre Shel è stato invitato a Mestre per i festeggiamenti della storica etichetta veneta Azzurra Music con Tony Esposito, Maurizio Vandelli e Le Orme, serata presentata da Mara Venier. Il vuoto musicale immerso nel silenzio di un profondo sonno spettrale degli ultimi decenni non ha impedito a Shel di aprirsi un varco nella barriera immobile della bonaccia contemporanea e con lo stesso impegno artistico giovanile continua a dialogare con le nuove generazioni ed accumulare esperienze. I testi musicali dei Rokes ispirati alla fratellanza e alla pace e le note distorte trasognate di tristezza rappresentarono uno splendido miraggio per la nostra generazione di adolescenti ormai assopita dal tramonto delle illusioni. Dopo aver atteso invano per oltre mezzo secolo la nascita di una nuova estetica musicale, il sogno visionario del ’68 è destinato a non ripetersi.
Jack Kerouac è ormai lontano.
Armano Luigi Gozzano

Ius scholae e immigrazione, i Moderati aprono il confronto

Il tema dello ius scholae è di grande attualità nel dibattito politico con posizioni divergenti tra i partiti.

 

Anche all’interno della maggioranza di centrodestra il vicepremier Tajani si è differenziato dimostrando aperture. Se ne è discusso nelle scorse settimane  in Piemonte dove, in Consiglio regionale, il centrodestra ha ribadito che per ottenere la cittadinanza gli anni  debbano essere almeno 10,  la durata della scuola dell’obbligo per italiani e stranieri.

Il dibattito organizzato dai 𝐌𝐨𝐝𝐞𝐫𝐚𝐭𝐢  questa sera al Collegio degli Artigianelli di Torino è servito a fare il punto della situazione attraverso un confronto tra il Presidente della Regione, 𝐀𝐥𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐂𝐢𝐫𝐢𝐨, il Sindaco di Torino, 𝐒𝐭𝐞𝐟𝐚𝐧𝐨 𝐋𝐨 𝐑𝐮𝐬𝐬𝐨, l’Assessora all’Istruzione di Torino, 𝐂𝐚𝐫𝐥𝐨𝐭𝐭𝐚 𝐒𝐚𝐥𝐞𝐫𝐧𝐨, il capogruppo della Lista Cirio Silvio Magliano e il leader dei Moderati, 𝐆𝐢𝐚𝐜𝐨𝐦𝐨 𝐏𝐨𝐫𝐭𝐚𝐬. Si è parlato di immigrazione e ius scholae, due temi oggi attualissimi.

Al netto delle diverse posizioni tra destra e sinistra, è stata un’opportunità per affrontare proposte, provvedimenti e  norme che riguardano da vicino la vita delle persone e della comunità. Alla serata sono intervenuti numerosi amministratori ed esponenti politici, tra i quali la deputata di Azione Daniela Ruffino, il presidente della Commissione Ambiente della Regione Sergio  Bartoli e il consigliere regionale Mario Salvatore Castello.