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Istituto Memoria e Cultura del Lavoro: “Questa è la città delle fabbriche”

lingotto bandieraOggi le cose sono cambiate ma, in un certo senso, la nostra è ancora La città delle fabbriche. Questo è il tema di un ciclo di incontri organizzati dall ‘Ismel (Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro, dell’Impresa e dei Diritti Sociali) in collaborazione con la Città di Torino e le Biblioteche Civiche Torinesi.

 

  • martedì 6 maggio ore 17.30 Biblioteca civica Natalia Ginzburg – via Lombroso 16
    San Salvario, la culla dell’industria automobilistica
    a cura di Donatella Sasso
    Qui muovono i primi passi aziende di successo come Ceirano e Itala, Lancia e Fiat. Automobili ma non solo: da oltre settant’anni è attiva la Microtecnica, fabbrica specializzata in lavorazioni di meccanica di precisione. Lavori di ingegno e di tecnica, i cui passaggi si intersecano, quasi fossero tasselli di un mosaico, con le principali vicende del quartiere e della città.

 

  • martedì 20 maggio ore 17.30 Biblioteca civica Francesco Cognasso – c.so Cincinnato 115
    Tra gomma e acciaio. Borgo Vittoria, la Superga e le Officine Savigliano
    a cura di Enrico Miletto
    Un borgo che fa camminare l’Italia: la Superga ogni giorno produce migliaia di scarpe, diffondendo nell’aria un inconfondibile odore di gomma. Un borgo che fa viaggiare il paese: le Officine Savigliano e i suoi operai realizzano locomotive, tram e alcune tra le principali infrastrutture del paese.
  • mercoledì 28 maggio ore 17.30 Biblioteca civica Luigi Carluccio – via Monte Ortigara 85
    Borgo San Paolo, all’ombra della Lancia
    a cura di Donatella Sasso
    A fine ‘800, Borgo San Paolo è un quartiere agricolo, poco popolato. Con lo scoccare del ‘900, si insediano i primi grandi stabilimenti. Alle imprese dell’auto si affiancano altre importanti realtà produttive. Il territorio a poco a poco diventa un grande quartiere operaio, che ha nella Lancia il suo fulcro. 

Info:
Istituto di studi storici Gaetano Salvemini

Via Vanchiglia – 3 – Torino / www.comune.torino.it

 

(Foto: il Torinese)

La doppia personalità del vecchio mammone impenitente

Caro Torinese,

 

mammismosono una giovane donna di 30 anni  che ha intrattenuto una relazione per quattro ( e lunghissimi ) anni, con uomo più grande di 17. Ci tengo a sottolineare l’età della persona poiché quanto sto per raccontarti , a mio parere almeno, dovrebbe riguardare unicamente l’età dell’infanzia di un uomo, cioè quando è la mamma a decidere ogni cosa riguardo al proprio figlio. L’uomo in questione, è un soggetto alquanto bizzarro, poiché si presenta alle sue “prede” come single di buona famiglia, verso la quale dimostra una devozione maniacale, con tanta voglia di costruire un rapporto tradizionale con una brava ragazza, dopo anni di scorribande e vita sregolata in giro per il mondo. I presupposti sembrano buoni, lui si mostra attento e garbato e i modi sono quelli da gentiluomo d’un temp. Perfetto, mi fido.  Mi presenta dunque alla blasonata famiglia e tutto procede per il meglio poiché anche loro  mostrano quella gentilezza e cortesia simile, forse troppo , alla sua, e la mamma, indiscussa regista del menage familiare, non perde occasione per sfoggiare  in pompa magna tutto il suo savoir faire durante le ricorrenze, con telefonate di buon augurio, gesti esemplari, a volte persino esagerati, regali , manifestandomi sempre stima e accondiscendenza.

 

Ovviamente io ero molto gratificata da questa conclamata serenità che regnava  anche perché il mio fidanzato era al settimo cielo per il legame che si era creato tra me e la sua  mammina. Bene. Cominciamo dunque a trascorrere molte serate a casa del mio fidanzato e tranquille domeniche invitando a pranzo amici  o guardando un film per riposare dalla frenesia della settimana.   Ma ecco che proprio la domenica, subito passato l’orario del pranzo, si apriva improvvisamente la porta di casa con mammina e papino in procinto di far visita al figlio. In un solo istante  tutte le buone maniere sembravano essere scomparse, tradite da una chiave che gira nella serratura, incurante di un campanello che di solito viene utilizzato  quantomeno per domandare permesso. La presenza di mammina doveva prescindere da ogni cosa, e se per caso si desiderava ospitare qualche amico per quattro chiacchiere confidenziali, lo si poteva fare, ovviamente aspettandosi l’arrivo di mammina a sorvegliare che la fidanzata del suo amato pargolo non prendesse troppo possesso della casa e delle abitudini della stessa.

 

Con l’arrivo della bella stagione, si discuteva dell’organizzazione delle vacanze estive, nelle quali io riponevo la massima speranza per trascorrere delle giornate in compagnia del mio compagno  e della voglia di vivere uno spazio tutto nostro. Giammai!!! Era forse più probabile cavalcare un unicorno tra le nuvole che non andare in vacanza senza  mammina. L’unica concessione che mi era stata fatta era quella di poter affittare una casetta lontana giusto qualche metro dalla sua se proprio non volevo soggiornare nella stessa.

 Perché ovviamente io non sarei certo stata un disturbo, anche se a dir la verità tutti quei comportamenti scorretti che d’un tratto manifestavo nei confronti di mammina, erano diventati eccessivi , fuori luogo e soprattutto ingiusti nei riguardi di una madre che cerca solo di creare e apportare armonia nella vita del figlio e della nuora. Tutta la tracotanza e la sicurezza dimostrata dal mio fidanzato durante i perenni rimproveri  che mi riservava ogni qual volta le mie iniziative non collimavano con quelle di mammina, erano invece frasi piene di ubbidienza, devozione e pacatezza verso la madre  durante le innumerevoli telefonate quotidiane, con pretese al limite della realtà, e sgridate in piena regola  se dei fatti non erano stati svolti secondo il suo sovrano volere.  

 

mammismo 2Nel frattempo, tra malumori e sopportazione , il mio fidanzato avanzava delle scialbe richieste di seria convivenza. Io desisto e dichiaro e pretendo che nel momento in cui avessi deciso di trasferirmi definitivamente nella sua dimora, la stessa  sarebbe divenuta anche la mia e dunque  avrei gradito che fosse rispettata la mia privacy e la mia stessa persona. Assolutamente no. Il mio punto di vista non poteva essere contemplato poiché dato che mammina aveva un carattere particolare, irascibile e volubile, non si poteva certo impedirle di soggiornare della nostra casa quando lei intendeva , cambiare mobili che lei personalmente aveva scelto o addirittura non assecondare ogni suo inclinazione nel designare il modus vivendi del figliuolo. Se questi erano i patti, niente da fare, ognuno per la sua strada. E così è stato. Dopo settimane di autoanalisi, autocritiche e un po’ di rimpianto, scopro che io ero solo l’ultima delle numerosissime “vittime” del mio ex e della sua adorata madre, e che io mi ero distinta nel gruppo di malcapitate solo per la durata del rapporto poiché la media era decisamente più breve.

 

Ebbene si, sono risultata la più paziente e comprensiva, ma alla fine mammina non ha resistito nemmeno questa volta nel sopportare una donna nella vita e nella casa del figlio. Voci raccontano che oggi trascorre le sue domeniche a casa dell’amato figliuolo, ad ammirare l’orizzonte del panorama collinare trionfante da quest’ennesima vittoria  e pronta per una nuova sfida. Il mio dubbio è: ho perso di fronte ad una donna capace di mantenere ad ogni costo ciò che ritiene suo, o forse ho fatto giusto in tempo a sottrarmi ad una situazione ed una relazione che di sano aveva ben poco?

 

Berkolina

 

 

Carissima Berkolina ,

 

anche se la tua relazione non ti ha portato al matrimonio, e grazie a Dio, aggiungerei, il tema del “mammismo” è stato recentemente affrontato anche dalla Chiesa,  e il presidente della Cei, il cardinale Angelo Bagnasco ,ha ribadito a gran voce ciò che il Tribunale ecclesiastico ha enunciato e cioè che il “mammismo” è una dipendenza patologica che può rendere nullo il matrimonio e causare problematiche di tipo sessuale che inevitabilmente insorgono rendendo gravemente difficoltosa l’unione coniugale.  Dunque si tratta di un tema molto serio che una volta veniva identificato come complesso di Edipo o sindrome di Peter Pan e considerata una vera e propria patologia. Oggi questa subordinazione affettiva alla madre in età adulta è più comunemente indicata come “mammismo” appunto, che si identifica anche nei problemi psicologici e comportamentali di entrambi i soggetti, e da quanto hai descritto nel tuo racconto , direi proprio che il tuo ex e sua madre ne sono pienamente affetti.  

 

CUORE INFRANTODa una parte troviamo la tipica madre che prende possesso di ogni situazione della vita del figlio, ostacolandone la crescita e l’indipendenza, soprattutto in campo sentimentale, fungendo da filtro per qualunque decisione che riguarda il cambiamento di status del figlio, da single a fidanzato o sposato, con il terrore che una donna possa prendere decisioni riguardanti il futuro dell’  amato ragazzo sottraendole importanza e ricopra un ruolo , di tutto diritto, più autorevole del suo. Dall’altra parte ecco qui un prototipo di uomo che molto spesso trasuda sicurezza e intraprendenza, ma che poco dopo si rivela per quello che è realmente: un uomo debole , senza un vero carattere,  poiché perennemente deviato dalla subordinazione alla madre, incapace di vivere un’esistenza  all’insegna di sani principi, e provare la gioia di costruirsi un percorso appagante e che mette in relazione i molteplici contesti  della vita in maniera armoniosa. 

 

E tra l’altro la casistica ci dice che  sono proprio questi ometti molte volte, a sviluppare dipendenze  da gioco d’azzardo, droghe o perversioni  di tipo sessuale, poiché sfogano la loro libertà in una dimensione che non lede lo spazio della madre. Detto ciò, e facendo dei vivissimi complimenti alla cara mammina del tuo ex fidanzato per l’ottimo lavoro svolto, e lui stesso per la sua prorompente personalità, al tuo dubbio rispondo dicendo che no, non hai perso di fronte poi ad una donna che non mostra segni di equilibrio, hai solo salvato te stessa da un probabile futuro nefasto , nel quale saresti stata continuamente messa in discussione, ferita ed estremamente  infelice. E rievocando  anche l’immagine della Sacra Famiglia, faccio notare che Gesù Bambino era accudito da mamma , papà e riscaldato dal bue e dall’asinello , pertanto ti consiglio di ricercare per il tuo avvenire un rapporto nel quale sia tu insieme al tuo compagno e magari un amico a quattro zampe, ad accudire e preservare il nucleo della TUA  famiglia.

 

 Dudina torinese

Verdetto Thyssen, la rabbia dei parenti delle vittime

Dal palazzo di giustizia il pm Guariniello ha fatto sapere che intende chiedere un aumento delle pene. Il verdetto della Cassazione prevede un ulteriore  processo d’appello

 

 

tribunaleGli imputati per il rogo della Thyssen, costato la vita a sette operai,  nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007, “non sono stati favoriti in alcun modo e non è stato accolto alcun motivo di ricorso dei loro difensori” .

 

Lo affermano fonti della Cassazione che ha accertato le responsabilità degli imputati per la tragedia. I parenti delle vittime, accorsi a Roma in attesa della sentenza, hanno protestato contro  il verdetto che prevede un ulteriore  processo d’appello per ridefinire le pene degli imputati nella vicenda.

 

 In occasione del nuovo processo le pene potrebbero aumentare e non sussiste il rischio di prescrizione.  Dal palazzo di Giustizia di Torino (foto a lato), intanto, il pm Raffaele Guariniello ha infatti già fatto sapere che intende chiedere un aumento delle pene. 

 

Secondo i Supremi Giudici la sentenza stabilisce che il reato di omissione dolosa delle cautele contro gli infortuni sul lavoro non è  compreso in  altri reati (omicidio colposo e incendio)  ma si tratta di reato autonomo. Il rogo alla Thyssenkrupp resta negli annali delle cronache degli infortuni sul lavoro come uno dei casi più gravi a livello internazionale negli ultimi decenni.

 

Nelle immagini sottostanti, lo stabilimento Thyssen che oggi versa in stato di completo abbandono: tolte tutte le insegne, vetri in frantumi, rovi e cartacce ovunque.

 

 

 

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(Foto: il Torinese)

Chiampaman e Pik Indolor, candidati al muro

PRIMA PARTE – Reportage semiserio sui manifesti dei candidati alle prossime Regionali. Sono molti i pretendenti ad un seggio ad aver scelto costose pre-campagne negli spazi della pubblicità comune, in attesa che le norme della propaganda  cancellino i loro faccioni e li releghino negli affollatissimi e tristi tabelloni elettorali. Diamo uno sguardo ai politici che si sono resi più visibili, ad incominciare dai due candidati presidenti, almeno sulla carta, più forti

 

regione giuntaPrima che scatti ufficialmente la par condicio, un candidato vale come qualsiasi detersivo o surgelato: è un prodotto come un altro da attaccare ai muri, senza particolari autorizzazioni. Dall’ufficializzazione della campagna elettorale in poi, invece, i manifesti dei candidati potranno essere incollati esclusivamente negli appositi spazi. Sono molti i pretendenti ad un seggio regionale ad aver scelto costose pre-campagne negli spazi della pubblicità comune, in attesa che le norme della propaganda  cancellino i loro faccioni e li releghino negli affollatissimi e tristi tabelloni elettorali. Diamo uno sguardo ai politici che si sono resi più visibili, ad incominciare dai due candidati presidenti sulla carta più forti: per il centrodestra (Forza-Italia/Lega) e per il centrosinistra, rispettivamente Gilberto Pichetto e Sergio Chiamparino. Non ancora pervenuto sui muri, al momento, l’aspirante presidente grillino, Davide Bono. Ma, si sa, i pentastellati conducono campagne elettorali al risparmio.

 

 

 

GILBERTO PICHETTO 

pichetto manifesto

IL MESSAGGIO – Rassicurante lo slogan scelto dal Pik (così lo chiamano affettuosamente gli amici, per fare il verso ai sodali di Chiamparino che lo appellano con il notissimo “Chiampa”): “Rilanciamo il lavoro; è il mio impegno”. Riferimento di continuità con la fortunata campagna di Enzo Ghigo (di cui Pichetto era assessore) del 2000, all’insegna del ritornello: “L’impegno di Ghigo”:

 

L’IMMAGINE – Anche la faccia sorridente di Pichetto, tondeggiante con il vessillo sabaudo sullo sfondo, ispira serenità e pacatezza. Pik indolor. Come se le liti con gli amici/nemici di fratelli d’Italia e Ncd neanche lo avessero sfiorato.

 

 

 

 

 

SERGIO CHIAMPARINO

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IL MESSAGGIO – Ne avevamo già parlato non appena i manifesti dell’abbraccio tra  Chiampaman e Renzi erano apparsi per le vie della città, assimilandoli alla bozza di copertina del romanzo “Il tango della vecchia guardia” di Perez-Reverte. Il Pd punta sull’usato sicuro del sindaco olimpico e sul chilometri (quasi) zero dell’esuberante premier: “In Piemonte come in Italia il Pd dà il meglio”.

 

L’IMMAGINE – Se la qualità tecnica dello scatto fotografico è pessima, nulla si può dire sul significato intenso. I due protagonisti sono allacciati in un appassionante tango che lascia presumere una duratura simbiosi politica. Come forse direbbe Crozza-Renzi: “danzare , lavorare, chi non lavora non fa l’amore, per far crescere Torino la bisogna amare”.

 

MICHELE COPPOLA (NCD)

coppola

IL MESSAGGIO -“La cultura del fare bene”, con evidente richiamo alla principale delega assessorile dell’eterno enfant-prodige del centrodestra subalpino è forte e chiaro. Efficace anche l’hashtag #scegliere, a testimonianza che Coppola ha sempre dato grande importanza ai nuovi strumenti di comunicazione.

 

L’IMMAGINE – Il candidato di Nuovo centrodestra cade però sulla fotografia scelta per il manifesto. Belloccio lui lo è sempre, per carità. Ma in molti sostengono che quello stare seduto, un po’ rannicchiato su se stesso, su quel fondale biancastro-sociosanitario, dia una sensazione di chiusura.

 

 

 

 

 

PIERA LEVI MONTALCINI (MODERATI)

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IL MESSAGGIO – Semplice – nello stile della lista che da sempre appoggia Chiamparino, la consigliera comunale  Piera Levi Montalcini – nipote dell’omonima premio Nobel scomparsa, è più un non-messaggio, una semplice informazione: “Per la Regione Piemonte”. Più chiaro di così.

 

L’IMMAGINE – Fedele alla sua, di immagine, quella della madama torinese, la foto della candidata in tailleur campeggia sobriamente-sorridente sul manifesto. Fondale primaverile e floreale tinto di giallo, il colore dei Moderati.

 

 

 

 

 

 

Continua

(Fotoservizio: il Torinese)

 

GF: eliminata Valentina Acciardi

Durante l’intervista con Alessia Marcuzzi, lei stessa ha affermato che l’eliminazione è stato il prezzo della sua esposizione. Il suo personaggio non si è mai risparmiato sull’opinione nei confronti degli altri concorrenti, più volte essendosi resa protagonista di discussioni  accese con alcuni inquilini, dando modo di essere sia amata, sia odiata

 

 

big brotherE’ terminata lunedì scorso l’avventura all’interno della casa del Grande Fratello per una delle due torinesi in gara. La settima eliminata è stata Valentina Acciardi, la graziosa biondina che partecipando al Grande Fratello ha voluto lanciare ai telespettatori  un messaggio di grande coraggio nell’affrontare le difficoltà che la vita riserva, poiché dieci anni fa è stata vittima di un terribile incidente stradale nel quale perse il braccio destro.

 

Valentina ha più volte ribadito all’interno del programma che “ un’invalidità può non essere invalidante e che piangersi addosso non serve a nulla”, mettendo grinta e personalità in ogni situazione all’interno della casa. Una personalità molto forte quella di Valentina, che proprio alla  sua prima nomination l’ha penalizzata favorendone l’eliminazione.

 

Durante l’intervista con Alessia Marcuzzi in studio , lei stessa ha affermato che l’eliminazione è stato il prezzo della sua esposizione, poiché il suo personaggio non si è mai risparmiato sull’opinione nei confronti degli altri concorrenti, più volte essendosi resa protagonista di discussioni  accese con alcuni inquilini ,dando modo di essere sia amata che anche  un po’ odiata per via di sotterfugi e strategie che Valentina ha messo in atto all’interno del gioco.

 

Attendiamo di conoscere il percorso dell’altra torinese ancora in gara, Diletta Di Tanno, e nel frattempo facciamo un in bocca al lupo a Valentina per il suo futuro fuori dalla casa del Grande Fratello.

Lavoro giovanile? E’ (quasi) una garanzia

Entro quattro mesi dall’iscrizione online ci si candida per proposte di lavoro, formazione e tirocinio in Italia ed all’estero. Sarà possibile ricevere inviti ad iniziative di orientamento sulla domanda delle imprese, informazioni sulle opportunità  del volontariato e del servizio civile

 

garanziagiovanipiemonteNe avevamo già parlato in un precedente articolo. Ora l’iniziativa è pienamente operativa. I giovani sotto i 24 anni che non studiano e intendono ottenere un lavoro hanno da oggi una nuova opportunità. Si tratta di garanziagiovanipiemonte.it, il portale – vetrina del programma della Regione per aiutare i ragazzi di questa fascia di età.  Entro quattro mesi dall’iscrizione online ci si candida per proposte di lavoro, formazione e tirocinio in Italia ed all’estero.

 

Sarà possibile ricevere inviti ad iniziative di orientamento sulla domanda delle imprese, informazioni sulle opportunità  del volontariato e del servizio civile. Le diverse proposte lavorative e le offerte formative saranno in rete dal 10 maggio, con la garanzia di operatori pubblici e privati aderenti ad una carta dei servizi.

 

Verrà, inoltre, elaborato il profilo degli utenti per farli incontrare con l’offerta delle aziende. La Regione stanzia per 5,6 milioni di euro per cercare di garantire a mille giovani l’ingresso nel mondo del lavoro già a partire da quest’anno.

 

www.regione.piemonte.it

Fiat rinnova la Jeep. In Cina, però

Presto tre nuovi modelli. A Guangzhou sarà costruito uno stabilimento. Una buona notizia per i conti dell’azienda (ex) torinese che, ci auguriamo, possa riverberarsi positivamente anche sulla nostra città

 

fiat cancello logo

La notizia non riguarda tanto “cosa succede in città” – come si intitola questa rubrica – piuttosto, “cosa non succede”, dato che ha a che fare con l’estremo oriente. Chissà, però, che di riflesso, anche Torino non riesca a beneficiarne.

 

L’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne, ha annunciato che, entro la fine del prossimo anno, tre nuovi modelli Jeep saranno realizzati in Cina. Il gruppo Fiat-Chrysler e Guangzhou hanno infatti concluso un accordo per aumentare la produzione industriale in Cina.

 

A Guangzhou, inoltre, sarà costruito un nuovo stabilimento. Una buona notizia per i conti dell’azienda (ex) torinese che, ci auguriamo, possa riverberarsi positivamente anche sulla nostra città.  

 

Ipersoddisfatto Marchionne, secondo il quale si tratta di “una nuova fase nella strategia di valorizzazione e sviluppo del marchio Jeep a livello globale”.

 

(Foto: il Torinese)

Insegnante morta con la testa rotta: l’ipotesi è omicidio

carabinieri p san carlo

TORINO – Gli investigatori sono scettici sulla disposizione anomala delle macchie di sangue ritrovate nell’abitazione di Maria D’Alò, l’insegnante cinquantaquatrenne travata morta con il cranio fracassato, nella propria casa in piazza Emanuele Filiberto.

 

Omicidio a carico di ignoti è infatti il reato ipotizzato dal pubblico ministero Marco Sanini nell’ambito delle indagini.  Anomale paiono essere anche le tre ferite riscontrate dal medico legale sulla testa dell’insegnante in pensione: strano che possa essersi trattato di una semplice caduta.

 

 

 

 

CHIEDONO RISCATTO SUPERMOTO: LA POLIZIA LI ARRESTA 

 

TORINO – Al termine di una gara, tre anni fa, gli avevano rubato la moto. Si trattava di un prototipo per correre a Daytona, fino alla velocità di 200 miglia, del valore di 50mila euro. I ladri si sono rifatti vivi con il proprietario poco tempo fa. Erano due romeni di 36 e 37 anni che hanno chiesto un riscatto di 30 mila euro. La Polizia li ha arrestati.

 

(Foto: il Torinese)

Giornate regali alla Venaria tra fiabe e musica

venaria

A partire dal lunedì di Pasqua e sino al 21 settembre si terrà la ricca la stagione culturale Giornata da Re, kermesse promossa dalla Reggia di Venaria Reale. Si tratta in tutto di 25 giornate-evento con concerti di musica barocca, recite di fiabe e racconti, musica classica e moderna, opere teatrali e danza. Si parte con la compagnia teatrale Accademia dei Folli che propone “Folli all’Opera”. Un omaggio all’opera lirica con attori che interpretano Verdi, Mozart e Puccini.

 

L’8 giugno, invece,  sarà di scena ‘Giardini Site Specific’, una rassegna con compagnie internazionali  organizzata in collaborazione con il Network  europeo IN SITU, con l’Amphitheatre di Pont-de-Claix (Francia) e con il Network Su Misura: verranno proposte creazioni site specific, ovvero pensate e create specificatamente per il luogo preciso in cui verranno rappresentate in una stretta interazione con l’ambiente circostante. La giornata del 15 giugno è intitolata ‘Circus Garden’ e viene realizzata in collaborazione con la FLIC Scuola di Circo di Torino.

 

(Foto: La Venaria Reale)

Amara beffa per il Toro: i biancocelesti segnano al 94′

QUI TORO

 

logo-toroI granata affrontano i biancocelesti all’Olimpico di Roma e continuano la loro corsa per qualificarsi alla prossima edizione dell’Europa League. La partita inizia e i portieri sono subito sollecitati: Berisha deve opporsi al tentativo di autorete di Cavanda poi Padelli chiude lo specchio della porta a Candreva che era entrato in area centralmente. Dopo un buon inizio le due squadre non riescono a creare molto, ma nel finale di tempo Bovo porta quasi in vantaggio il Toro centrando in pieno la traversa su calcio di punizione.

 

La risposta della Lazio non si fa attendere con Radu che ci prova dalla distanza trovando però un attento Padelli che manda in angolo. Poco dopo la Lazio trova il vantaggio grazie al goal di Mauri che di testa punisce Padelli sugli sviluppi di un calcio di punizione. Poco dopo l’inizio del secondo tempo il Toro trova il pareggio con una precisa conclusione di Kurtić che mette dentro il cross di Meggiorini.

 

La Lazio non demorde e si riporta subito in vantaggio con Candreva che realizza dal dischetto il suo decimo gol in campionato. I granata poco dopo, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, trovano nuovamente il pareggio con un bel goal del neo entrato Tachtsidis, lasciato libero da Lulić. Nel finale viene espulso il laziale Novaretti per doppia ammonizione e l’uomo in meno spiana la strada per il 3-2 di Immobile al 90’.

 

A tempo scaduto arriva però l’incredibile pareggio di Candreva che si ritrova la palla tra i piedi in area e a tu per tu con Padelli non sbaglia dopo l’errore di Darmian che non sale per effettuare il fuorigioco.

 

 

 Filippo Burdese