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Sei pronto a conoscere la persona più speciale del mondo?

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Mercoledì 19 Novembre, Torino Séance si immerge nella vita di San Salvario!

 

La Casa del Quartiere di San Salvario. Un luogo in cui è difficile sentirsi soli o tristi. Seduto a un tavolo, o nel cortile, è possibile far vagare lo sguardo e incontrare un volto amico che ti sorride e che, magari, ti invita a prendere posto accanto a lui, e si incomincia a parlare e a condividere…Ma oggi c’è qualcosa in più. Per la prima volta da che vengo qui, non sono altri a invitarmi, ma sono io che decido di raggiungere un tavolo. “E’ libero?”  domanda più idiota non avrei potuto farla. Certo che è libero: la sedia è vuota…

 

Perché ho voluto andare da lui? Forse per la candela messa sul tavolo… Quando si fa qualcosa a lume di candela, di solito si è in due… Che stesse aspettando proprio me? Forse per il mazzo di carte consumate che sono allargate sulla tovaglia di fronte a lui? Forse perché, con un sorriso in grado di scaldare anche il cuore più freddo, mi risponde:

 

“Sì, ti stavo aspettando. Sei pronto a fare la conoscenza della persona più speciale del mondo?”
“Chi?”
“Tu stesso.”
Non c’è bisogno di altro. Mi siedo.
“Troverò mai l’anima gemella?”, chiedo.

 

L’uomo mi ha nuovamente sorriso e mi ha detto: “Questo non lo può sapere nessuno; possiamo però capire insieme perché ancora non l’hai trovata. Poi mi fissa negli occhi mentre stende le carte… E il viaggio comincia.

 

Mercoledì 19 Novembre, Torino Séance si immerge nella vita di San Salvario! A partire dalle 20.00, saranno alla Casa del Quartiere, in via Oddino Morgari 14.

 

Chi vuole partecipare a questa nuova serata di lettura psico-intuitiva dei Tarocchi, è pregato di comunicare la sua adesione, unitamente all’ora presunta di arrivo a
tarocchi@torinoseance.org

Link all’evento:
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Torino Séance: www.torinoseance.org
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Tensione alle stelle all’ex Moi

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Il Comune di Torino trovi una soluzione prima che la situazione degeneri

(Leggi anche un commento di Giovanni Vagnone in PRIMA PAGINA)

 

Alle ore 12.30, in via Giordano Bruno 201 (ex Moi), alcuni membri della Commissione Controllo di gestione ( il capogruppo della Lega, Ricca, e il suo collega Carbonero, Marrone e Paola Ambrogio di Fratelli d’Italia, Tronzano, Berthier di Torino Libera, il  consigliere del centrosinistra Silvio Viale e alcuni rappresentanti della Circoscrizione IX), che volevano verificare lo stato in cui versano le palazzine occupate, sono stati accolti con insulti ed urla da alcune centinaia di occupanti e ragazzi dei centri sociali, impedendo loro l’ingresso.

 

Si è temuto che la situazione degenerasse e che si verificassero spiacevoli incidenti e atti di intolleranza. Polizia e Carabinieri erano presenti in forze e hanno circoscritto la zona calda chiudendo anche per qualche ora alcune delle vie limitrofe e deviando il percorso dei pullman.Nel pomeriggio si sono temuti ulteriori scontri per l’annunciato presidio in loco dei giovani di Forza Italia, che  hanno percorso con uno striscione la passerella olimpica fino al Lingotto. Tuttavia, a causa della scarsa partecipazione, non ci sono stati problemi degni di nota, anche se davanti alle palazzine occupate dell’ex Moi gli immigrati ed i centri sociali continuano il loro presidio nell’eventualità di visite “non gradite”.

 

Si avverte nell’aria la preoccupazione dei commercianti e dei residenti nelle zone antistanti il complesso, mentre  il malumore generale continua a crescere per il sempre maggior senso di abbandono in cui versa il quartiere. Già quattro anni fa i cittadini, l’Associazione Commercianti Via Tunisi 2006 e l’Associazione Culturale Philadelphia, avevano raccolto 800 firme richiedendo un Consiglio Circoscrizionale straordinario alla presenza del Sindaco per trovare una soluzione all’abbandono del Moi…incontro che purtroppo non è mai avvenuto. 

 

Si auspica un intervento rapido ed efficace da parte delle autorità competenti , prima che la situazione degeneri , per risolvere una situazione sempre più calda, in un quartiere in cui, fino a qualche anno fa, si viveva in tranquillità e con un equilibrio di integrazione altamente positivo.

 

Maria Ferreri
Chiara Mandich

(Foto: il Torinese)

 

 

 

Se chiami a casa e trovi occupato

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La commissione municipale doveva valutare le condizioni di degrado delle palazzine di via Giordano Bruno. edifici di proprietà comunale,  che nel 2006 hanno ospitato gli atleti dei Giochi olimpici invernali. Un gruppo di rifugiati, circa un centinaio, ha però impedito – tra urla e insulti –  ad alcuni consiglieri comunali di visitare gli appartamenti occupati.

 

 (Leggi anche la cronaca nel servizio di Maria Ferreri e Chiara Mandich in COSA SUCCEDE IN CITTA’)

 

In altre città si verificano fenomeni ancora peggiori: oltre ad edifici pubblici (del demanio o del comune) ed immobili privati sfitti, in zone popolari particolarmente degradate succede che “uscendo di casa” si rischi di non poterci più rientrare. Perché nel mentre una famiglia (o un gruppo) di immigrati ha fatto irruzione e si è barricato dentro

 

Aspetto grottesco e drammatico della crisi è quello delle “occupazioni”. Da anni ormai, qui a Torino, siamo abituati ad avere ragazzi dei centri sociali che in nome di non meglio precisati valori di giustizia sociale, entrano in immobili sfitti o abbandonati e vi si installano.Ora, la cosa di per sé generava problemi di ordine pubblico e sicurezza (per esempio in alcuni edifici fatiscenti erano gli stessi occupanti abusivi ad essere in pericolo per la mancata messa in sicurezza della struttura, o per condizioni abitative tutt’altro che “a norma”) ma l’amministrazione pubblica ed il Comune hanno sempre lasciato un po’ correre, dando il là, oltre tutto, a giustificate polemiche da parte degli oppositori di turno, che hanno sempre richiamato a concetti di legalità e principio per contrastare il fenomeno.

 

Oggi, tuttavia, siamo passati ad una nuova fase del problema. Già negli ultimi anni si sono verificati casi in cui proprietari di appartamenti si sono trovati interamente defraudati dei loro diritti, a favore di “occupanti” protetti dai centri sociali e da delinquenti vari. Le forze dell’ordine e gli ufficiali giudiziari si sono trovati spesso nella condizione di non poter procedere per questioni di ordine pubblico e alcune situazioni, in diversi quartieri della città, si protraggono da anni, con ovvi danni economici per persone che non hanno nessuna colpa se non quella di aver acquistato (molte volte con sacrificio) quello che una volta era l’investimento più sicuro: il mattone.  L’atteggiamento della sinistra torinese è sempre stato ondivago. Da un lato, è evidente a tutti che l’Italia è un paese in cui la sicurezza è sempre stata interpretata, dalle famiglie, come “casa”. E ciò significa che per generazioni, gli italiani hanno lavorato e si sono prodigati per potersi permettere un immobile, che oggi viene tassato a livello nazionale e locale quasi con crudeltà.

 

In altre città si verificano fenomeni ancora peggiori: oltre ad edifici pubblici (del demanio o del comune) ed immobili privati sfitti, in zone popolari particolarmente degradate succede che “uscendo di casa” si rischi di non poterci più rientrare. Perché nel mentre una famiglia (o un gruppo) di immigrati ha fatto irruzione e si è barricato dentro. Ed in molti casi persone anziane, per nulla abbienti, si trovano in situazioni paradossali, con le proprie cose rubate o buttate e senza più un tetto sotto cui dormire.

 

A Torino si è verificato un fatto gravissimo: la Commissione Controllo di Gestione del Comune di Torino,   presieduta dal consigliere leghista Roberto Carbonero, aveva programmato un sopralluogo all’ex Moi, il villaggio olimpico costruito nel 2006 occupato da ormai quasi due anni dai profughi dell’Emergenza Africa, per verificare lo stato degli edifici e valutare i danni fatti durante gli oltre venti mesi di abusivismo. In un secondo tempo il sopralluogo è stato annullato per evitare – a detta del capogruppo PD Michele Paolino – “che venisse considerato una provocazione”. Rimandato a quando ci sarebbe stata più “calma e serenità”, la Commissione è stata comunque occasione per due consiglieri di opposizione, Marrone (Fratelli d’Italia) e Ricca (Lega Nord), di recarsi sul luogo ed essere accolti da cori di insulti, fischi e contestazioni dei centri sociali (e degli occupanti “profughi”).

 

In questo caso non si tratta di diritti di proprietà di cittadini violati direttamente, essendo comunque le palazzine inutilizzate, ma dell’ennesimo precedente inquietante: esiste un asse consolidato tra clandestini e centri sociali, per cui l’assetto organizzativo dei secondi e l’aggressività dei primi è messa a sistema per bloccare ogni forma di normale legalità. A rimetterci, in data odierna, due consiglieri di opposizione del consiglio comunale, ma quanti torinesi non vengono tutelati quotidianamente nella nostra città? Dovremo aspettarci anche a Torino che in certe zone, chi esce di casa rischi di non poterci più rientrare? Marrone e Ricca, dopo aver rischiato lo scontro fisico ed essersi ritirati, annunciano di voler denunciare l’amministrazione comunale alla Corte dei Conti per danno erariale; intanto, senza curarsene, gli squatter hanno organizzato un “presidio” nell’area Ex Moi questo pomeriggio.

 

Giovanni Vagnone

Carissima tav, 20 sindaci si rivolgono alla Corte dei Conti

notav striscionenotav manifestanteCome è noto, si parla di un aumento da 2,9 miliardi previsti a quasi 7

 

Il pasticciaccio della lievitazione dei costi della Torino-Lione, scoperto dal senatore Pd Stefano Esposito (vicenda che – quasi quasi – ha fatto ricredere il presidente Sergio Chiamparino sulla bontà dell’opera) ha dato un assist eccellente ai No- Tav. Ed ecco che prontamente, attraverso i sindaci contrari all’alta velocità ferroviaria viene presentato un esposto alla Corte dei Conti italiana, a quella d’oltralpe e  alla Comunità Europea sulle per lo meno presunte anomalie relative ai costi di realizzazione.

 

Come è noto, si parla di un aumento da 2,9 miliardi previsti a quasi 7. Sono una ventina i primi cittadini della Valle di Susa che hanno dato mandato agli avvocati Stefano Bertone ed Emanuele D’Amico. Gli stessi sindaci hanno anche chiesto ai presidenti del Senato e della Camera, di istituire una commissione di inchiesta parlamentare. Il ministro dei Tarsaporti Maurizio Lupi conferma, invece, che i costi non aumenteranno.

 

(Foto: il Torinese)

Le ricette di Inail su prevenzione, ricerca e riabilitazione

INAILConvegno al Centro incontri della Regione Piemonte

 

Mercoledì 19, dalle ore 9, al Centro incontri della Regione, in corso Stati Uniti 23, a Torino, la Direzione regionale Inail presenterà le attività svolte in Piemonte nel corso del convegno “Inail oggi: prevenzione, ricerca, riabilitazione”. Alessandra  Lanza, direttore regionale dell’Inail, evidenzia le prospettive in materia sanitaria che scaturiscono dal protocollo d’intesa tra la Regione e l’istituto e punta l’attenzione “sulla ricerca in campo medico svolta in collaborazione con il Servizio sovrazonale di epidemiologia dell’Asl TO 3 per la prevenzione dei tumori dei seni e delle fosse nasali”. In occasione del convegno sarà inaugurata anche la mostra fotografica di Stefano Musso “Donne al lavoro nel secolo dell’industria”. Nata nel 2012 da un progetto di Inail Piemonte con il Dipartimento di studi storici dell’Università di Torino, ripercorre le tappe del lavoro femminile dall’inizio del Novecento per testimoniare le condizioni di lavoro, i rischi, gli sforzi istituzionali di prevenzione. L’evento sarà visitabile sino al prossimo 5 dicembre.

 

Massimo Iaretti

Tuttomele tra novità e tradizione

MELEFinestra internazionale con il convegno “Frutta delle nostre Alpi”, cui ha partecipato il maire di Chambery

 

Passeggiare per le strade di Cavour nell’ultima giornata di Tuttomele, la rassegna sulla mela, turismo agricolo, gastronomia e attrezzature per la frutticoltura che si è chiusa domenica 16 novembre (era partita l’8 novembre) dà una sensazione di vitalità nel rinnovo della tradizione. Organizzato da Pro loco e Comune di Cavour, con la presenza dei Comuni Cifop (Bibiana, Bricherasio, Campiglione Fenile, Cavour, Garzigliana, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Osasco, Pinerolo e San Secondo) la manifestazione giunta alla trentacinquesima edizione ha offerto uno spaccato del mondo rurale piemontese, in una delle sue zone più ricche, offrendo una finestra internazionale con il convegno “Frutta delle nostre Alpi”, cui ha partecipato il maire di Chambery.  Per l’intero arco della kermesse le mele, i suoi prodotti e l’enogastronomia sono stati l’asse portante che ha attirato a Cavour moltissimi visitatori anche da fuori zona. E non sono mancati momenti di storia, arte e musica a dimostrazione di una promozione a 360° del territorio. Con l’arrivederci al prossimo anno per una nuova edizione.

 

Massimo Iaretti

Scomparso dopo la festa di matrimonio

marchettiPerse le tracce in un agriturismo sulle colline  dell’ Appennino Bolognese a Sasso Marconi: non è più rientrato a casa

 

Dopo la festa di matrimonio alla quale aveva partecipato, in un agriturismo sulle colline  dell’ Appennino Bolognese a Sasso Marconi, non è più rientrato a casa a Torino. Si tratta torinese di 40 anni, Giuseppe Marchetti (nella foto), di cui si sono perse le tracce nella notte tra sabato e domenica. L’uomo, di professione libraio, titolare del locale “Luna’s Torta”, caffè letterario, è alto 1 metro 70, ha i capelli rasati. I familiari lo aspettavano a casa domenica. Ieri i vigili del fuoco hanno accertato che non era mai arrivato a Torino. Così è iniziata una battuta di ricerche con gli amici, i carabinieri, il Soccorso Alpino e con un elicottero.

Le pagine web di Antenna Europa

europa torino castelloIn particolare sono da segnalare, alla homepage, la sezione sezione “News” con notizie europee di rilievo regionale. La pagina “L’Europa in Piemonte” presenta un’inedita mappatura dell’universo di agenzie e sportelli che in Piemonte forniscono servizi e assistenza sulle opportunità dell’Unione europea

 

Il Consiglio regionale ha recentemente creato l’Antenna Europa, un centro d’informazione europea situato presso l’Urp di via Arsenale e realizzato in collaborazione con Europe Direct Torino. Ora il servizio è anche online, per informare i cittadini del Piemonte, gli enti locali, le ong, le scuole e le imprese sulle opportunità offerte dall’Unione europea.

 

Con le sue pagine web Antenna Europa aiuta i visitatori ad orientarsi nella sterminata galassia di iniziative, programmi e finanziamenti europei, con un occhio rivolto ovviamente al territorio piemontese. In particolare sono da segnalare, alla homepage, la sezione sezione “News” con notizie europee di rilievo regionale. La pagina “L’Europa in Piemonte” presenta un’inedita mappatura dell’universo di agenzie e sportelli che in Piemonte forniscono servizi e assistenza sulle opportunità dell’Unione europea.

 

La pagina “Programmi e bandi” è suddivisa nelle due tipologie di bandi, quelli direttamente gestiti dalla Commissione e quelli a gestione regionale, e rinvia, per i primi, alla pagina Grants della Commissione europea, dove sono pubblicati tutti i bandi, e all’ottima selezione offerta dai servizi della Provincia di Torino; per i secondi, la Guida ai finanziamenti regionali rimanda ai programmi gestiti direttamente dalla Regione Piemonte e, sempre per il Piemonte, si rinvia alla documentazione ad oggi disponibile sulla programmazione 2014-2020, oltre che alla Garanzia Giovani Piemonte, che rappresenta una importante novità nell’utilizzo dei fondi europei per l’occupazione giovanile. Infine, la pagina “Documentazione” rinvia alle pubblicazioni del Consiglio regionale su materie europee, alle pubblicazioni dell’Unione europea, offrendo anche una selezione di pubblicazioni e siti multimediali utili per i cittadini e per le scuole.

 

(Foto: il Torinese)

 

(gturroni – www.cr.piemonte.it)

Stop alla pioggia ma in Piemonte restano i disagi del maltempo

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Le frane e gli allagamenti hanno lasciato il segno sul territorio

 

Dopo l’ondata di maltempo che ha flagellato la regione è tornato il sole Torna il sole sul Piemonte. Le frane e gli allagamenti hanno però lasciato il segno sul territorio. Ancora in difficoltà il Basso Piemonte, nel Novese e, al Nord, nel Biellese e nel Verbano Cusio Ossola. Qui il  livello dei laghi Maggiore e Orta è ancora superiore alla normalità. Terminata la pioggia, però, le acque dovrebbero calare  di 25-30 centimetri al giorno. Chiuso l’ospedale di Omegna, per consentire di liberare i locali da acqua e fango. Il sottosegretario Delrio, nell’annunciare la concessione dello stato di emergenza per le zone alluvionate, ha annunciato un nuovo piano del governo per la tutela del territorio nazionale contro le calamità naturali.

 

 MALTEMPO, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO REGIONALE

La pioggia non ha dato tregua al Piemonte: al nord le province più colpite sono state quelle di Biella, dove è alto il rischio frane, e quella di Verbania, con i laghi Maggiore e Orta sorvegliati speciali. In provincia di Alessandria si lavora per riaprire le strade e far rientrare gli allagamenti, soprattutto nelle periferie del capoluogo.

È quanto ha riferito martedì 18 novembre in Consiglio regionale l’assessore alla Difesa del suolo Francesco Balocco, informando l’Aula che è in corso la stima degli ultimi danni verificatisi. Al momento la quantificazione dei danni e delle necessità di interventi nell’evento di metà ottobre e del 4-5 novembre vede circa 10 milioni di euro spesi con ordinanze dai sindaci, mentre l’importo complessivo che è in corso di definizione supera i 100 milioni di euro, 10 già spesi per le emergenze, 40 per le urgenze non immediate e 50 milioni per la sistemazione e il completamento, senza tenere conto dei danni ai privati.

Balocco si è poi soffermato sulla visita ad Alessandria del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Graziano Del Rio e del capo della Protezione civile Franco Gabrielli.

Del Rio ha annunciato l’ammissibilità di sforare il patto di stabilità per consentire gli interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio, la possibilità per i Comuni di accedere a mutui a tasso zero per 3 miliardi, un piano nazionale con investimenti per 9 miliardi nei prossimi 7 anni e lo stanziamento nella legge di stabilità delle risorse per alimentare il fondo emergenze.

Il dibattito – per la maggioranza sono intervenuti i consiglieri Silvana AccossatoNadia ConticelliValter OttriaAntonio FerrentinoVittorio BarazzottoDomenico Ravetti (Pd) e Marco Grimaldi (Sel), per i gruppi dell’opposizione hanno invece parlato Paolo MighettiDavide BonoFrancesca FredianiGiorgio BertolaMauro CampoGianpaolo AndrissiFederico Valetti(M5S), Diego Sozzani e Massimo Berutti (FI) – si è sviluppato intorno alla constatazione che il disastrato stato del territorio italiano è una priorità assoluta, cui si deve mettere mano senza più ritardi, per evitare nuovi morti e per tentare di ridurre i rischi ai quali centinaia di migliaia di cittadini sono esposti ogni giorno.

Al termine è stata approvata all’unanimità la mozione, che aveva ottenuto un ampio parere favorevole il 17 novembre dalle Commissioni Ambiente (presidente Accossato) e Urbanistica (Conticelli), e che chiede alla Giunta di rivedere nel suo complesso il piano regionale strategico delle opere di difesa del suolo con riguardo sia allo stato idrogeologico territoriale, sia alla rete idrografica regionale. Sulla base di questo, si chiede di predisporre un elenco delle opere pubbliche da realizzare o ripristinare secondo priorità e pericolosità, e un piano di interventi di pulizia sui fiumi, in accordo con le comunità locali, attraverso tavoli di concertazione intercomunali, coordinati dalla Regione, organizzati tendendo conto delle aste fluviali e finalizzati alla prevenzione e al monitoraggio.

È stato invece respinto l’ordine del giorno, primo firmatario Mighetti (M5S), che chiedeva di riallocare gli stanziamenti previsti per la prosecuzione delle opere relative alla linea ferroviaria del Terzo valico dei Giovi (alta velocità Genova-Milano), impiegandoli per il ristoro dei danni alluvionali subiti dal territorio dell’Alessandrino.

 

MB/ABwww.cr.piemonte.it

 

(Foto: il Torinese)

Polizia “piccante”, potrà usare lo spray al peperoncino

POLIZIA CROCETTAPOLIZIA FESTALa bomboletta potrà essere utilizzata durante i servizi di ordine pubblico, quali cortei, manifestazioni e disordini negli  stadi

 

La sperimentazione durerà 6 mesi e inizierà dalle città di Torino e Milano. I reparti mobili della Polizia di Stato saranno dotati, oltre aI consueti “attrezzi del mestiere”, anche di spray al peperoncino. La bomboletta piccante potrà essere utilizzata durante i servizi di ordine pubblico, quali cortei, manifestazioni e disordini negli  stadi dove spesso la situazione degenera. E’ quanto previsto da una circolare diramata dal Dipartimento della pubblica sicurezza al fine di limitare al minimo il contatto fisico tra agenti di polizia e manifestanti. Sarà individuato un agente per ogni squadra, che sarà dotato del  nuovo dispositivo.

 

(Foto: il Torinese)