ilTorinese

Reale Mutua Torino – Treviglio: una sconfitta senza alibi

Il basket visto da vicino

84 – 84: 25” 1 decimo alla fine palla in mano. Tiro contro il tabellone senza toccare il ferro (e con questo sono quattro in tutta la partita di tiri sul “palo” , …) rimbalzo e nulla di fatto. 1” e 1 decimo alla fine. Time out. E dopo una notevole “pensata” Treviglio riesce a fare una rimessa da metacampo per un giocatore che si trova solo sotto canestro!!! Che segna, ovviamente, e forse fuori tempo massimo: ma vogliamo trovare scuse ad un abominio tattico di questo livello? Direi di no.
La partita ha avuto andamento a strappi ma con buona parte della stessa gestita sempre in avanti dai Treviglio Lakers, o almeno così son sembrati, vista la facilità con cui hanno attaccato la difesa di Torino.
Purtroppo, oltre a Diop (infortunato a tempo medio lungo…) , bisogna registrare l’assenza pressoché totale dal gioco di Pinkins che in questo campionato non è ancora entrato a far parte, sperando che la “malattia” dei giocatori forti che a Torino “impazziscono” e giocano come evanescenti fotocopie del nulla non sia incombente anche su di lui e sappia reagire a questo periodo.
In realtà, abbiamo solo due, tre giocatori di livello buono per la serie A2 o lega nazionale pallacanestro che dir si voglia, e sono Marks (pur con dei limiti di personalità e del coach che talvolta lo relega in panchina nei momenti clou per lasciar posto al volenteroso ed eroico Traini che, però, a dire il vero, il livello dove gioca se lo deve ancora guadagnare, facendo a tratti cose egregie e talvolta incredibili “follie cestistiche”) e Campani, che, come già scritto da me negli articoli precedenti, è un lusso per la categoria. Poi c’è Cappelletti, che a tratti dimostra molto bene il suo valore ma che è ancora in condizione fisica da affinare, visti i crampi accusati in campo (cosa non “proprio” comune in ambito cestistico, anche se li aveva avuti anche Lebron James nelle finali NBA, ma temo sia un pochino irriverente il paragone).
Alibegovic è a corrente alternata e non è ancora il giocatore di un paio di anni fa ad inizio campionato. Il tempo per migliorare c’è tutto e noi lo speriamo. Di Toscano si può solo dire che lasciarlo da solo da tre è un “suicidio” sportivo della squadra che lo affronta in quanto sa essere molto preciso, ma fuori della piastrella…abbiamo già parlato in cima al presente articolo.
In tutto questo bisogna dire che stavolta al Coach non è andata bene, in quanto già in altre occasioni si era vinto all’ultimo secondo per errore degli avversari, cosa che sarebbe potuta accadere anche ieri sera, ma sembra proprio che il Killer Istinct per distruggere l’avversario al momento non sia patrimonio della squadra di Torino e del suo coach, che talvolta preserva giocatori che dal campo non dovrebbero mai uscire, in luogo di altri comprimari che fanno tutto quello che possono e che quindi vanno apprezzati.
Lamentarsi dell’arbitraggio è un segnale di debolezza elevata in questo contesto. Treviglio è una squadra onorevole ma non un “dream Team”. Rispetto degli avversari non vuol dire paura. E i tifosi di Torino hanno bisogno di emozioni e divertimento e, soprattutto vincere. Se segni anche all’ultimo secondo, degli arbitri non ne parli nemmeno. Se no, giustifichi, ma così ti qualifichi anche…. .
Bisogna ricordare che questa è la città che ha “esonerato” Allegri, allenatore di una squadra che ha vinto tutto perché non “piaceva” come vinceva … e se qui non si vince … non si va avanti bene.
Lo sport è spettacolo e tecnica unite al massimo livello per poter attrarre folle di persone all’evento sportivo. Il solo risultato talvolta non è sufficiente. Ma, ancora una volta, ricordo una frase di una persona importante in ambito sportivo che disse “vincere non è importante … è l’unica cosa che conta” (Giampiero Boniperti), ed è bene non dimenticarselo, soprattutto se si vuole cogliere il cuore della gente.


Il mio unico suggerimento, da tifoso e da medio esperto di basket vuoi per età che da giocatore di altri tempi, è quello di affrontare con coraggio e un minimo di spavalderia le partite. Attendere gli altri di solito ti fa arrivare in ritardo. Non sarai mai il più forte se non ci credi anche tu. L’umiltà è una splendida dote, ma nello sport, di solito, vince anche chi crede in sé stesso e sa di potercela fare. Non rincorriamo alibi con gli arbitri (che probabilmente non hanno avuto “neanche loro” una buona serata), non diamo meriti agli avversari o colpe ai nostri giocatori: insomma, giochiamo per vincere e non per non perdere. E magari, anche un pochino di basket spettacolo, aiuterebbe a scaldare gli animi… . Dai Torino! Dai Basket Torino! Noi ci siamo!
PS: ancora una nota. Il gesto più bello della serata è del giocatore di Treviglio Mattia Palumbo che, in una situazione di gioco molto equilibrata, convince l’arbitro a cambiare la decisione di dare rimessa alla squadra di Treviglio autoaccusandosi di aver toccato lui per ultimo la palla e facendo avere la rimessa in gioco per Torino. E’ un raro, molto raro, esempio di sportività in campo in ambito professionistico. Anni fa, da questa testata giornalistica, contribuii a far ricevere il premio Fair Play al giocatore di Torino Valerio Mazzola per aver sollevato da terra un suo avversario pur perdendo lui occasione di contropiede e avvantaggiando l’altra squadra per un sano senso dell’onore. Ebbene, il gesto di Palumbo, sottolineato da un applauso a scena aperta di tutto il Pala Ruffini (o Pala Gianni Asti) meriterebbe uguale ricompensa. Grazie Mattia, a nome di tutti gli sportivi e dei ragazzini presenti: sei stato un grande esempio!

Paolo Michieletto

Progetto di storia. Le iscrizioni aperte fino al 31 ottobre

Lunedì 21 ottobre si è svolta a Palazzo Lascaris la giornata formativa riservata agli insegnanti che intendono partecipare, con i loro studenti, alla 39° edizione del Progetto di storia contemporanea. Le iscrizioni al progetto-concorso, promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte, andranno effettuate entro il prossimo 31 ottobre e le ricerche dovranno essere realizzate da gruppi composti inderogabilmente da 5 studenti, coordinati da un insegnante di tutte le discipline. Il bando prevede anche questa volta tre temi di ricerca: lo sport e la storia del ‘900, la caduta del Muro di Berlino trent’anni dopo e i cinquant’anni della regione Piemonte. Gli studenti degli Istituti di istruzione secondaria di II grado e degli Enti di formazione professionale potranno concentrarsi su questi temi con la più vasta gamma di mezzi d’indagine e di espressione.

Per approfondire ancor di più le tre tracce di lavoro e ricerca i sei Istituti Storici della Resistenza del Piemonte, organizzeranno sui territori e nelle scuole degli appositi moduli di formazione per insegnanti e studenti. Questi ultimi avranno tre mesi di tempo per produrre i loro lavori e consegnarli entro il 31 gennaio 2020. Un’occasione importante per conoscere più a fondo la storia contemporanea, riflettendo criticamente. I più meritevoli, dopo la valutazione degli elaborati effettuata da un’apposita commissione composta da esperti degli Istituti storici piemontesi, avranno l’opportunità di partecipare ai viaggi-studio nei luoghi della memoria.

“Che fine hanno fatto i 200 milioni di Finpiemonte?”

Da Palazzo Lascaris

RAVETTI – GALLO – VALLE (Pd): “La sonnolenza di Cirio rappresenta il profilo dell’azione politica”

“Nel momento in cui abbiamo analizzato l’Assestamento di Bilancio presentato dalla Giunta Cirio abbiamo ritenuto opportuno fare il punto anche su altre partite aperte. I 200 milioni di euro provenienti dalla riduzione del capitale sociale di Finpiemonte sono determinanti per lo sviluppo della nostra regione e rappresentano un importante sostegno all’attività imprenditoriale. La considerazione che facciamo, dopo un’attenta lettura, è che la sonnolenza della Giunta Cirio rappresenta il profilo dell’azione politica su un campo tanto importante: il piano investimenti sta subendo un consistente rallentamento, i bandi della Direzione Coesione sociale sono usciti solo nel mese di ottobre e ignoriamo quando usciranno quelli per la competitività, per la cultura e per il turismo” afferma il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Grazie ad un grande lavoro di squadra fatto nella scorsa legislatura eravamo riusciti a mettere in campo una buona quantità di risorse per aiutare i settori della cultura e del turismo piemontesi. Si tratta di misure in grado di generare circoli virtuosi e fungere da moltiplicatori nel sistema, non semplici contributi. 8 milioni e 500 mila euro destinati a facilitare la creazione d’impresa e l’accesso al credito per gli operatori culturali e il settore del cinema, e più di 18 milioni di euro su una politica turistica integrata, di cui 11 su fondi rotativi e misure per l’accesso al credito e 8 sullo sviluppo turistico montano e il cicloturismo. I bandi, grazie al lavoro degli uffici regionali, sono pronti da parecchi mesi, è incomprensibile e inaccettabile che la nuova Giunta continui a tenerli bloccati, chiusi in un cassetto. Non si capisce quale logica stia dietro a questo comportamento, se non paura e incapacità di portare avanti iniziative fondamentali che gli operatori del settore attendono da tempo per dare un futuro al Piemonte” spiega Daniele Valle, vicepresidente della Commissione Cultura.

“Dopo la vicenda Finpiemonte sono stati “riprogettati” oltre 200 milioni di nuove risorse da destinare allo sviluppo economico e alla competitività del Piemonte – conclude il vicepresidente della III Commissione Raffaele Gallo – Nel 2018 e nel 2019 sono stati, infatti, predisposti tutti gli atti amministrativi per la riduzione del capitale sociale di Finpiemonte e, quindi, sono state effettivamente rimesse in circolo queste risorse, allocate su precisi assi di sviluppo, in particolare su industria artigianato e commercio. Per la competitività del sistema Piemonte abbiamo stanziato circa 140 milioni. A distanza ormai di 8 mesi dal via libera in Commissione molti bandi non risultano attivati, lasciando sguarniti interi settori del sistema economico, commercio e artigianato in primis. Ad oggi risultano attivati bandi solo per 14 milioni. A pagare il prezzo sono le imprese commerciali e artigiane, che non hanno strumenti per sostenere i loro investimenti, e, più in generale, il sistema industriale che oggi più che mai deve investire in innovazione tecnologica. Questi ritardi non sono più accettabili e non vorrei che si rischiasse di perdere anche le risorse mandandole “in economia” a fine anno! Presidente Cirio in questo caso basta veramente “schiacciare un pulsante” perché è tutto pronto, lo faccia per favore. È evidente che l’altra velocità di Cirio è nelle parole, ma non nei fatti! Il sistema economico Piemontese non può più aspettare!”.

Opere d’arte e case con i soldi dell’azienda. Che fallisce e lascia a casa 170 lavoratori

Sculture, quadri di grande valore, immobili di lusso, il tutto con i fondi distratti 

 

Un fallimento anomalo quello scoperto dalla Guardia di Finanza di Torino che, al temine di un’indagine durata oltre un anno, ha denunciato a vario titolo nove persone per bancarotta fraudolenta. 

 

 

I Finanzieri del Gruppo Torino, che hanno eseguito le indagini coordinati dalla locale Procura della Repubblica, hanno appurato come gli amministratori della società, leader per anni nel settore della verniciatura e con in portafoglio importanti collaborazioni con alcuni colossi dell’industria italiana, abbiano di fatto sottratto dal patrimonio aziendale ingenti fondi. Risorse destinate – almeno sulla carta – a parziale copertura dell’enorme debito accumulato.

 

 

Sculture, dipinti ed altre opere d’arte di pregio, acquisite nel corso degli anni con i fondi aziendali, ma anche immobili, acquistati dagli amministratori, coniugi sessantenni, in rinomate località turistiche della Costa Azzurra. Il tutto, mentre l’azienda sprofondava verso il definitivo dissesto.

 

Nel corso delle perquisizioni è anche emerso come, al fine di sottrarle ad eventuali sequestri o altre azioni esecutive dei creditori, la coppia abbia fatto “sparire” sculture e quadri di grande valore; opere “svanite”, ma non solo: i due indagati hanno sì spontaneamente fatto trovare alcuni quadri, appesi negli uffici aziendali, peccato però che siano risultate solamente delle copie. Gli originali (tra cui un dipinto di Paola Levi-Montalcini, sorella gemella della Senatrice Premio Nobel Rita, di valore stimato superiore a 80.000 euro) erano custoditi dalla coppia all’interno della loro villa sulle colline torinesi.

 

 

Al temine delle operazioni, i Finanzieri hanno accertato un buco societario di oltre 24 milioni di euro e un’evasione fiscale di circa 2 milioni. Sequestrati conti correnti per 250.000 euro e alcuni immobili, tra cui l’abitazione di pregio.

Castello di Miradolo, incontro con Giorgio Caponetti

“Bellezza tra le righe. Da Emanuele a Gualino”

Domenica 27 ottobre, ore 16

San Secondo di Pinerolo (Torino)

Il progetto ha un bellissimo titolo: “Bellezza tra le righe”. E nasce dall’idea di rendere alcune dimore storiche del pinerolese e i loro giardini, strumento di promozione della lettura. Frutto di una già esistente relazione interculturale e, in particolar modo, di un’affinità di intenti e obiettivi fra la Fondazione Casa Lajolo di Piossasco e la Fondazione Cosso di San Secondo di Pinerolo, cui si è unito anche il Palazzo dei Conti Filippa di Castagnole Piemonte, la rassegna prevede un calendario di incontri con diversi autori e vuole essere “ un percorso di confronto, destinato anche alle giovani generazioni, per trovare nella parola scritta o ascoltata– sottolinea Maria Luisa Cosso, presidente dell’omonima Fondazione- una spinta creativa a influire positivamente sul mondo che ci circonda; un’opportunità per conoscere da vicino il patrimonio culturale storico-artistico costituito dalle dimore storiche e dai loro giardini e per valorizzare i circuiti turistici a esse collegati.

Il primo appuntamento è programmato per domenica 27 ottobre, alle ore 16, al Castello di Miradolo, sede della Fondazione Cosso (via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo) e prevede un incontro con Giorgio Caponetti, già brillante pubblicitario e scrittore torinese, folgorato “sulla via di Damasco” da una bruciante, sana passione per i cavalli che lo porta a trasferirsi prima in Monferrato e poi in Maremma per diventare allevatore e addestratore, nonché istruttore d’equitazione, regista e conduttore di spettacoli e documentari equestri. Da anni risiede in una verdissima tenuta a Tuscania, con tanto di necropoli etrusca annessa, e insegna “Gestione delle risorse faunistiche e zootecniche” a La Sapienza di Roma e all’Università della Tuscia. Fra i suoi libri più celebri: “Quando l’automobile uccise la cavalleria” (Ed. Marcos Y Marcos 2011), giunto ormai alla decima ristampa e “Il grande Gualino” (Ed. UTET 2018). Maria Luisa Cosso dialogherà con lui sul tema dell’imprenditoria del Novecento, da Emanuele Cacherano di Bricherasio (nobile, imprenditore, fra i fondatori nel 1898 dell’Automobile Club di Torino che poi diventerà Automobile Club d’Italia e nel luglio del ’99 con altri aristocratici e notabili, fra cui Giovanni Agnelli, della F.I.A.T.) a Riccardo Gualino (spregiudicato finanziere, imprenditore, collezionista e grandioso mecenate), per arrivare fino ai giorni nostri.

Il pomeriggio proseguirà con “Invito al Castello. Una storia femminile”. L’idea è quella di guidare i visitatori alla scoperta dell’impronta “femminile” che caratterizza la storia del Castello di Miradolo. “Sarà un racconto – precisa ancora Maria Luisa Cosso che si inscrive nel percorso di costruzione della memoria delle imprese piemontesi e italiane dell’epoca moderna, ripercorrendo le vite di donne che hanno interpretato un ruolo importante nella storia dell’imprenditoria del ‘900. Tra libri dei conti, lettere e documenti che fanno parte dell’Archivio storico si ripercorrerà il viaggio di chi ha animato questo luogo, dalla famiglia Massel – Cacherano di Bricherasio alla famiglia Cosso”.

La giornata si concluderà nel Parco del Castello con il gioco (aperto a tutti, grandi e piccini) di “Srega tocca colore”, ispirato al libro del grande Bruno Munari “Cappuccetto Rosso, Verde, Giallo, Blu e Bianco”, pubblicato nella storica Collana Einaudi “Tantibambini” e dov’ è un colore a diventare protagonista nei disegni, nel testo e nei personaggi.

Alle 17 è prevista una dolce pausa con le squisitezze dell’Antica Pasticceria Castino di Pinerolo.

Obbligatoria la prenotazione: tel. 0121/502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it

 

g.m.

 

Nelle foto
– Giorgio Caponetti
– Maria Luisa Cosso
– Il castello di Miradolo

 

 

Referendum: la Cassazione chiede integrazioni

Per una questione formale, la Corte di Cassazione ha chiesto agli 8 Consigli regionali, Piemonte compreso, che il 30 settembre avevano presentato istanza di referendum abrogativo riguardante la legge elettorale, un’integrazione al quesito referendario e per farlo ha concesso tempo sino all’8 novembre. La Cassazione invita anche i promotori a cambiare la denominazione del quesito per la sua identificazione.
Nello specifico, l’integrazione richiesta consiste nella formulazione integrale dei testi delle disposizioni di cui si chiede l’abrogazione; inoltre la denominazione del quesito dovrà essere “Abolizione del metodo proporzionale nell’attribuzione dei seggi in collegi plurinominali, nel sistema elettorale della Camera dei Deputati e nel Senato della Repubblica”.
I Consigli regionali, come detto, avranno tempo sino all’8 novembre per deliberare le integrazioni di carattere formale.

Locatelli (Prc-SE): “le ricette di Conte per la crisi? Tanto fumo e niente arrosto”

“Prc in piazza con i lavoratori”

“Tanto fumo, niente arrosto. Le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,  in visita a Torino, sulla fuoriuscita dalla crisi produttiva e occupazionale che attanaglia l’area metropolitana e il Piemonte lasciano il tempo che trovano. Con poche novità di facciata non c’è nulla che dica di un cambio di rotta rispetto alla logica dello sviluppo sin qui intervenuta, una logica che ha esaurito la sua spinta propulsiva: incentivi alle imprese, flessibilità del lavoro, privatizzazioni e tagli alle spese sociali. Peggio ancora si continua a spacciare la realizzazione di un’opera scriteriata come il Tav in Valsusa come un possibile volano di sviluppo. Tutto ciò quando ci sarebbe bisogno di operare per una svolta di 180 gradi. Per uscire da una condizione di depressione della produzione e dei redditi, da una situazione di disoccupazione e precarietà di massa ci vuole ben altro che ipotizzare finanziamenti ai settori dell’automotive e dell’aerospazio  da parte del governo. Occorrerebbe puntare su una riconversione dell’economia, sulla produzione di nuovi beni e servizi socialmente utili, sulla salvaguardia delle risorse naturali, sulla produzione di energie rinnovabili, sulla mobilità sostenibile, sulla riconversione dell’industria bellica, sull’agricoltura di qualità, ecc. Occorrerebbe pensare ancora a un rilancio dell’intervento pubblico in economia, all’intervento diretto nelle situazioni di crisi, a una riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario avendo come obiettivo la piena occupazione. Come Rifondazione Comunista oggi eravamo in piazza con le lavoratrici e i lavoratori in lotta per il posto di lavoro”.

 

Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino:

Irap e bollo auto, il Consiglio regionale chiede esenzioni

Niente Irap regionale per cinque anni alle imprese che apriranno o trasferiranno una nuova attività in Piemonte e niente bollo auto per un triennio a favore di chi compra una nuova auto. È quanto si chiede alla Giunta con due ordini del giorno presentati dalla maggioranza e dal gruppo dei Moderati, primo firmatario di entrambi il capogruppo di Fi Paolo Ruzzola, approvati  dall’Assemblea regionale.

Esenzione Irap regionale

Il primo documento – licenziato all’unanimità dei votanti – mira “a prevedere l’adozione da parte della Giunta di una misura che valuti l’esenzione del pagamento della quota regionale dell’Irap, per i primi cinque anni di vita per le imprese che apriranno in Piemonte una nuova attività o che vi trasferiranno l’attività da altre regioni o stati esteri”. Impegna inoltre l’esecutivo “a intervenire nei confronti del Governo perché valuti analoga soluzione per la quota Irap di spettanza dello Stato”.

Nel corso del dibattito i consiglieri Paolo Bongioanni Maurizio Marrone (Fdi) hanno sottolineato l’importanza di sostenere il mondo produttivo delle imprese “aprendo una finestra in direzione di una maggiore equità fiscale” e di predisporre opportunità “soprattutto in un momento in cui si lamenta la fuga di cervelli e imprese verso l’estero, di far nascere nuove imprese locali e nuovi posti di lavoro soprattutto nelle zone più periferiche”.

I consiglieri Diego Sarno e Raffaele Gallo hanno annunciato il voto favorevole del Pd al documento proponendo eventuali incentivi anche per le aziende che s’impegnino a impiegare lavoratori locali d’area vasta.

Silvio Magliano (Moderati) ha auspicato che la Regione preveda a stanziare le risorse necessarie all’attuazione del provvedimento già in fase di assestamento di bilancio, mentre Sean Sacco (M5s) ha evidenziato che un intervento sull’Irap regionale “è poca cosa ma può indubbiamente rappresentare un buon segnale soprattutto per le piccole imprese”.

Il capogruppo di Luv Marco Grimaldi ha proposto di sostituire un’esenzione totale e generalizzata dell’Irap con una sua rimodulazione in base a criteri diversi.

Per il consigliere Carlo Riva Vercellotti (Fi) il provvedimento potrà servire anche a convincere i giovani imprenditori a non scappare dall’Italia e ad investire nella nostra regione.

Esenzione tassa automobilistica

Il secondo documento – licenziato con 25 sì della maggioranza – mira a “rimodulare la tassa automobilistica, verificando la possibilità di prevedere l’esenzione del pagamento della tassa automobilistica per tre anni, nella misura massima di un mezzo per nucleo famigliare, per i cittadini piemontesi che provvedano all’acquisto di una nuova automobile Euro 6b massimo di cilindrata 2.0 in sostituzione di una categoria fino ad Euro 4”. Impegna inoltre la Giunta “ad avviare un percorso con il Governo, attraverso la Conferenza delle Regioni, teso alla predisposizione di voucher ambientali con cui garantire un riconoscimento economico alle regioni nel cui territorio si registrano importanti livelli diu sostituzione del parco veicolare e conseguenti miglioramenti della qualità dell’aria grazie alle riduzioni emissive”.

Nel corso del dibattito sono intervenuti – per il M5s – i consiglieri Giorgio BertolaSacco e Sarah Disabato che, esprimendo alcune perplessità, hanno sottolineato l’importanza di esenzioni per le auto elettriche e per il rinnovo del parco dei mezzi pubblici e denunciato il fatto che il documento non specifichi come la Regione recupererà i mancati introiti.

Anche Gallo (Pd), Magliano (Moderati) e Grimaldi (Sel) hanno evidenziato la necessità di comprendere quanto verrà a costare alla Regione l’attuazione di un simile provvedimento, dal momento che il bollo auto rappresenta la seconda entrata per le casse piemontesi.

Per Riva Vercellotti (Fi) e Andrea Preioni (Lega) la proposta ha il doppio merito di migliorare l’ambiente combattendo l’inquinamento prodotto dalle emissioni delle auto più vecchie e di contribuire a ridurre le tasse per i cittadini piemontesi.

Nel corso della seduta sono anche stati respinti due ordini del giorno presentati rispettivamente dai primi firmatari Domenico Rossi (Pd) e Francesca Frediani (M5s) per far fronte alla carenza di medici e aumentare le borse di specializzazione in Medicina.

Chiara e il film che vedono solo i pentastellati

Chiara Appendino  è proprio sfortunata. Ora pure il tetto della Cavallerizza che brucia.
Forse non tutti sanno o si ricordano che alla fine della passata giunta avvennero due cose.
La Cavallerizza fu comprata da Cassa depositi e prestiti per far cassa al Comune di Torino. L’Europa approva il progetto di riqualificazione dell’intera area finanziandolo. Una minima
parte destinato a galleria commerciale. Vince Chiaretta che con l’allora Vice Sindaco Montanari
che si oppone decisamente al tutto. Su una cosa non si oppone: l’ occupazione degli antagonisti
già più volte cacciati. Del resto era ancora nella fase No Tav, e tutto fa brodo. Così un sito
UNESCO ( patrimonio dell’ Umanità) è ricettacolo di queste persone. Uno dei loro capi che non
vuole farsi riprendere sostiene che l’incendio è colpa della polizia per rendere l’edificio inagibile e farli
traslocare. Incredibile. Sono fatti così. Oscillano tra il considerarsi vittime e minacciare chi si oppone al loro
volere.
Minacce che cominciarono nel 2002 con Roberto Tricarico allora assessore colpevole di averli
fatti sloggiare dalla Cascina Marchesa. S’intende che dire che la colpa è della polizia è una
sonora bufala. Anche Chiara Appendino deve essere scortata per le loro minacce che rappresentano  un cancro per
tutta la città. E per i pentastellati è l’ ennesima conferma che o si sta una parte o si sta dall’ altra.
Non ci sono e non ci possono essere mezzi termini. Per loro è un momentaccio. Soprattutto al loro
interno. Il cosiddetto caso Pasquaretta sta facendo nascere – almeno politicamente –  un nuovo caso Sacco, l’assessore
al commercio. Giratela come volete ma non c’ è pace per i pentastellati e
tra i pentastellati.  Eppure continuano nel rilasciare dichiarazioni quasi
trionfalistiche. L’anagrafe non funziona? Vi sbagliate, è solo un problema di sistema informatico.
Poi l’ assessore Rolando è costretto a chiedere scusa
Caos nella viabilita’. L assessore La Pietra: basta che andiate in bicicletta e tutto si risolve.
Geniale. Poi in consiglio comunale. Io ricattata? Non esiste proprio. E l assessore Sacco
alla domanda “dove vai” risponde: porto pesci. Insomma , diciamocela tutta, i pentastellati
raccontano di un film che solo loro vedono, mentre la realtà va da un’ altra parte.

***

Altra vittima di questa schizofrenia è il PD che non sa che pesci prendere. Precisamente i dem torinesi hanno pochi dubbi:
con Appendino e questi pentastellati mai e poi mai alleanze locali. Sono troppo incapaci. Chi
fa spola con Roma induce alla calma. Mai dire mai. E gongolanti sono i renziani, anzi ora si può
dire Italia Viva. La Fregolent  è tassativa: non confondiamo Roma con Torino. Sì, in questo caso
si può dire mai con i pentastellati. Viceversa a Roma sono costretti e facilitati dalla crisi del Papeete di
Salviniana memoria. Ma ora la patata bollente dei pentastellati è in mano alla sinistra. Ognuno
ha i suoi guai. Ma a spanne ne hanno di più i giallo – rossi che i verdi ed azzurri, compresa anche
la Meloni sospesa tra il grigio ed il nero. Volendo dire il vero anche Berlusconi, Meloni e Salvini
non si sopportano colpiti dalla sindrome del numero uno. Ma sull’altra parte dello schieramento
hanno  indubbiamente un grande vantaggio, la fedeltà assoluta dei propri collaboratori .
Vantaggio che (appunto) non hanno gli altri. Renzi da una parte, Calenda dall’ altra e Zingaretti
a guardia del bidone.
Ma come dice  Zingaretti “ero l’unico che non voleva Conte Premier ed ora sono l’ unico nel
difenderlo. Non gli viene il sospetto che Matteo Renzi e Giggino lo hanno voluto proprio per fare
il tiro al piccione? So’ ragazzi, si sa, e se non li facciamo giocare non sono contenti.
Purtroppo il premio in palio di questo gioco al massacro è il nostro futuro. Non siamo messi
molto bene, nemmeno come torinesi. Chiara Appendino si è semplicemente
arresa all’ evidenza della sua ignavia. Come con i senza tetto che riprendono vigore bivaccando
in centro città. Daspo a Milano ed aumento di senza tetto sotto la Mole. Proprio così, Chiaretta si è
arresa e stancamente risponde: per la Cavallerizza abbiamo sollecitato Cassa e Depositi
e prestiti per attivare la riqualificazione di un progetto (da lei a suo tempo contestato) . Poco
importa, solo gli stupidi non cambiano mai idea. Ma non è ciò che le  si contesta. Non ha fatto
nulla o ( poco) per sgomberare l’edificio. Purtroppo è in buona compagnia, vista la latitanza
della prefettura. Lontani i tempi di quando Roberto Tricarico doveva vivere sotto scorta per lo
sgombero della Cascina della Marchesa.  sono pessimista sul futuro, ma  sempre pronto nel cospargermi la testa di cenere se dovessi sbagliare.

 

Patrizio Tosetto

Borracce e pagnotte agli studenti di Collegno

SOSTENIBILITÀ, LA CITTÀ DI COLLEGNO E SODEXO INSIEME PER SENSIBILIZZARE LE NUOVE GENERAZIONI

 

Educare le nuove generazioni sulla sostenibilità ambientale e sulle sane abitudini alimentari. Questo lo scopo dell’iniziativa presa dal Comune di Collegno (TO) che, insieme a Sodexo, azienda leader nella ristorazione collettiva, ha offerto ai ragazzi delle scuole elementari due doni dal valore educativo e simbolico: una pagnotta e una borraccia d’acciaio.

 

Sensibilizzare i ragazzi delle scuole primarie e secondarie di primo grado sui buoni comportamenti e sulle sane abitudini legate alla convivialità e alla sostenibilità. È stato questo l’obiettivo dell’iniziativa realizzata dal comune di Collegno (TO) in partnership con Sodexo, azienda leader nei servizi che migliorano la qualità della vita. A tutti gli alunni è stata consegnata una pagnotta, non solo un semplice alimento che si ottiene cuocendo al fuoco un impasto di farina e acqua, condito con sale e fatto lievitare, bensì un vero e proprio simbolo della vita e della festa, della condivisione, del frutto del lavoro di molti e della solidarietà. Ma non è tutto, perché ai ragazzi è stata offerta anche una borraccia in acciaio a completamento del corredo scolastico, per promuovere l’utilizzo dell’acqua di rete in alternativa alle bevande commerciali e a quella in bottiglia, anche allo scopo di contenere i rifiuti di plastica, valorizzare la sostenibilità e il riuso, e disabituarli al consumo delle meno salubri bevande zuccherate con additivi. Le borracce sono infatti state immaginate come un elemento di uso quotidiano per i più piccoli, al pari dell’astuccio o di altri oggetti che caratterizzano la quotidianità degli alunni.

 

“Ringraziamo Sodexo per la collaborazione nella realizzazione di questa importante iniziativa dedicata ai ragazzi delle nostre scuole – spiega Francesco Casciano, sindaco di Collegno – Siamo fortemente convinti che si possa imparare sin da piccoli a rispettare il Pianeta adottando stili di vita sostenibili. Pensiero condiviso da Clara Bertolo, Assessore alle Politiche Educative di Collegno: “Collaboriamo da tempo con Sodexo in quanto si occupa della gestione global service dei pasti comunali. Quest’iniziativa dalla forte valenza educativa rispecchia la nostra visione comune di coltivare con le nuove generazioni i valori della corretta alimentazione e della sostenibilità. Vogliamo lanciare un chiaro messaggio: con questi piccoli gesti simboli si può cambiare il mondo senza condizionare il clima”.