ilTorinese

Donne maltrattate: un arresto in Barriera di Milano

Mercoledì scorso, presso il Pronto Soccorso del Giovanni Bosco, si è presentata una donna,
in compagnia della madre, per farsi medicare alcune ferite. Nella saletta era presente anche
il suo compagno, un cittadino italiano di 44 anni, che si mostrava molto premuroso nei suoi
confronti, fino a quando la donna non si è alzata per entrare nel triage, senza di lui.
A quel punto il suo comportamento è cambiato repentinamente, diventando aggressivo:
l’uomo ha tentato in tutti i modi di accedere anch’egli all’interno della zona riservata.
Personale del Comm.to Barriera Milano in servizio presso il posto fisso dell’Ospedale è
intervenuto, riportandolo alla calma e verificando cosa fosse successo.
La donna raccontava che da questa estate, il suo convivente, che inizialmente si era
dimostrato molto dolce negli atteggiamenti e profondamente innamorato, aveva iniziato a
maltrattarla, sia verbalmente che fisicamente. In particolare, l’uomo lamentava alla
compagna di cadere in sporadici momenti di tristezza, dovuti alla scomparsa avvenuta anni
fa del fidanzato, per poi incolparla senza fondato motivo di intrattenere una nuova relazione
con un amico di lui. Nonostante le rassicurazioni della donna, la situazione negli ultimi mesi
è degenerata; lui ha iniziato a sottoporle a controllo il telefonino per trovare le tracce del
presunto tradimento fino a quando lei gli ha impedito di farlo, mettendo un pin. Da questo
momento in poi, le aggressioni sono state più frequenti e più violente; in un caso, l’uomo ha
chiuso la compagna fuori in balcone per varie ore per costringerla a fornirgli il pin del
cellulare. Nella notte di mercoledì scorso, lei si è rifiutata di avere un rapporto sessuale e lui,
indignato dalla distanza ormai nata fra i due, l’ha colpita con forza sul volto più volte e poi
ancora su tutto il corpo, procurandole diverse ecchimosi su gambe e braccia. La donna non è
riuscita a chiamare i soccorsi in quanto lui la aveva privata del telefonino. Solo nella
mattinata odierna, approfittando del fatto che entrambi fossero scesi sotto casa per
acquistare il pane, la donna ha chiesto al compagno violento la possibilità di salutare la
madre, che si trovava dal medico curante, proprio nello stesso stabile della panetteria.
L’uomo, con riluttanza, ha acconsentito. Nello studio medico, la donna finalmente ha
potuto raccontare le violenza subite alla dr.ssa ed alla madre, che l’ha convinta a recarsi in
un Pronto Soccorso per farsi refertare, accompagnandola in auto.
Il compagno, avendo intuito le sue intenzioni, l’ha seguita in ospedale ove, con modi molto
affettati, ha certo di convincerla a non denunciarlo. Solo quando la donna si alzata per
entrare nel triage ha buttato giù la maschera, inveendo contro di lei e dicendole che sarebbe
andato nei guai per colpa sua.
La vittima è stata dimessa dall’ospedale con una prognosi di 7 gg per contusioni multiple.
L’uomo, che ha a suo carico numerosi precedenti di polizia per reati contro il patrimonio,
per stupefacenti e reiterati maltrattamenti in famiglia ai danni di altre 2 donne, è stato
arrestato per maltrattamenti in famiglia.

Dal crollo della cortina di ferro alla crisi del liberalismo

Libro ben scritto da un protagonista e spettatore di questi ultimi trent’anni. Scritto da un
ex comunista e da un riformista non pentito, Antonio Polito (nella foto) .

Riformista non pentito ma frustrato nelle speranze
prodotte dall’ abbattimento di quel Muro. Emblematico il sottotitolo: il comunismo è morto.
Il liberalismo e ‘ malato ed io non mi sento molto bene, parafrasando Woody Allen. Direi ottima
sintesi. Non guasta mai. Altro pregio: non si ripete mai. Spiega come e perché si è arrivati a
questo punto, potremmo dire una situazione  bloccata tra sovranisti e neoconservatori
anti Europa e la solita e lacerata sinistra che fondamentalmente non sa cosa fare. La sinistra
non vince. O se si aggiudica il primo posto deve sempre avere “additivi” che ( a volte ) non sono
sufficienti. Emblematico il caso della Spagna. Come indicativo all’inverso il caso della Danimarca
dove i socialdemocratici vincono con un chiaro programma anti immigrati copiato di sana
pianta dalla destra. Una sinistra che deve sempre fare i conti con il suo dna e con la scomparsa
(di fatto) della mitica classe operaia. Sinistra divisa tra comunismo e socialdemocrazia. Tra i
puri e i riformisti. Con, ovviamente,  delle sotto correnti  in contrasto tra loro. Oramai tutto ciò è
acqua passata e non macina più. Si è sostituito lo storico scontro tra occidente (democratico
capitalista) e l’oriente (le democrazie popolari e tiranniche). Ora il principale scontro e tra
il capitalismo democratico e cattolico protestante con il sud del mondo principalmente
musulmano. Con diverse varianti all’ interno dei singoli schieramenti. Con complicanze dello
scontro tra Usa e Russia e nuova variabile della guerra dei dazi con la Cina. Dunque? Dopo la
folata di libertà con ‘ abbattimento del Muro di Berlino e la moltiplicazione dei Muri le cose
si sono notevolmente complicate.

Vinto il comunismo ora il capitalismo fa i conti con sé
stesso. In particolare con la sua forma politica organizzativa: la Democrazia. Enrico Berlinguer
succintamente ebbe il coraggio di sostenere che la spinta propulsiva della Rivoluzione d’ Ottobre
si era esaurita. Ed altresì ora si può veramente parafrasare che la spinta propulsiva della caduta
del Muro di Berlino si è esaurita. Lo slancio ed anelito di libertà si è rarefatto nel corso del tempo.
Tentativi di “armonizzare e democritazzare” la rivoluzione ve ne sono stati diversi. Da Tony Blair
che è passato alla storia come l’ unico premier laburista inglese rieletto. O come Pietro Ingrao
tra i padri del Comunismo democratico italiano. Avversario di Giorgio Napolitano, epigono di
Giorgio Amendola, figlio di un grande Liberale come Giovanni Amendola ucciso dai fascisti.
Pietro Ingrao si inventò la Terza Via. Appunto tra Comunismo Sovietico e capitalismo socialdemocratico.

Tentativi più di carattere intellettuale che concretamente di governo. Comunque
tentar non nuoce. Ma poi se non ci sono i risultati le crisi sono inevitabili. Crisi irreversibili.
I nostri nostalgici comunisti si sono illusi che i crolli dei sistemi dei paesi dell’Est non li
avrebbero riguardati. Si sbagliavano di grosso: il loro dire è ridotto a pura testimonianza di quanto
era bello il tempo del PCI. C’ è anche “ciarpame” come Marco Rizzo  che getta anatemi
ideologici verso Enrico Berlinguer. Ciarpame ed omuncoli. Poi c’e’ la crisi del riformismo come
c’e’ la crisi del sindacato con le sue logiche di rappresentanza ed azione sindacale. Un sindacato che
non solo vive di ricordi ma sta in piedi grazie al passato. Oltre il 60 % degli iscritti CGIL sono
pensionati. E concretamente poco incide sulle scelte di politiche economiche. Ammesso che
ci siano delle scelte governative sulle politiche industriali ed economiche. Mi sa ( soprattutto
negli ultimi due anni ) che venga lasciato tutto al caso e facendo finta di lavorare per risolvere i
problemi. Assecondando ed un p’o mentendo su ciò che non si fa. Per questo la crisi di rappresentanza
produce una crisi democratica. Non a caso sono nell’Est europeo fantasiose teorie politiche
che tendono a sminuire la democrazia come forma di governo. In questo nulla di nuovo,
dimostrando che la seconda guerra mondiale non è bastata. Sciovinismo, razzismo culturale
sociale e religioso che nega i diritti delle minoranza delle donne e delle fasce sociali basse. L’
elezione di Trump ed i suoi non chiari rapporti con la Russia hanno fatto emergere i flussi di
finanziamenti e di relativi appoggi politici alle forze nazionali sovraniste.
L’Europa centrale in quel progetto di libertà di 30 anni fa è sotto assedio. Per ora il sovranismo
non sfonda. Appunto, per ora. In crisi il binomio tra sviluppo economico e sviluppo della
democrazia. Sviluppo economico basato sul meccanismo quantitativo e dei soli consumi. Una sorta di
totale imponenza della politica e dei politici. Il caso Italia è emblematico. La loro incapacità è
manifesta e palese. Concretizzata da un generale abbassamento dei livelli culturali e di sapere.
Per molti di loro (ad esempio) la geografia ed il suo relativo studio sono una perdita di tempo.
Orbene, dovrebbero essere loro preposti alla soluzione dei problemi. I non risultati sono sotto
gli occhi di tutti. Ma  c’è dell’ altro. Visto che vogliono essere rivotati fanno solo propaganda
raccontando e raccontandosi una realtà totalmente inventata. L’ epocale problema della
emigrazione ne è un tragico esempio. Tante parole, pochissimi fatti e tanta polemica.
Personalmente continuo nell’essere pessimista. E mi sembra che anche l’ autore lo sia. Appelli
alla ragione di illuministica memoria e atti morali sono riconducibili ad un bene comune.
Strada in salita. Ma non possiamo fare come gli struzzi che mettono la testa in un buco per
non vedere la realtà. Rischieremmo di essere travolti da questa voluta ignoranza, sapendo che la
consapevolezza è (anche) figlia della libertà. Libertà di dire ciò che vogliamo dire e libertà di
essere quello che vogliamo essere.

 

Patrizio Tosetto

Anziana inciampa sul tombino e muore

Un’anziana è deceduta al San Giovanni Bosco. Era  inciampata in un tombino in corso Brescia, all’ angolo con via Alessandria. L’hanno vista a terra priva di sensi e con una  ferita alla testa al uni passanti che hanno chiamato l’ambulanza . La polizia municipale ritiene che la donna,  di 87 anni, possa avere perso l’equilibrio vicino alle strisce pedonali, a pochi passi dal marciapiede, a causa di un dislivello di quasi due centimetri tra l’asfalto e il tombino.

La Giunta regionale “rottama” 29 leggi

Il presidente Cirio e l’assessore Rosso:

Sono ancora troppe: puntiamo a dimezzarle. Semplificazione vuol dire meno costi e meno burocrazia per un Piemonte più veloce”

Inizia il percorso per ridurre e semplificare l’impianto di 916 norme che ad oggi compongono e appesantiscono il sistema giuridico del Piemonte: sono 29 le prime leggi che la Giunta regionale, con un apposito disegno di legge approvato nella seduta del 24 ottobre, chiede al Consiglio regionale di abrogare, totalmente o parzialmente, iniziando così il percorso di “rottamazione” delle norme che nel frattempo sono state superate da nuove disposizioni (statali o regionali), o che in qualche modo hanno cessato i loro effetti diventando inoperanti.

Nove di queste leggi riguardano finanziamenti per la realizzazione di strutture turistico-ricettive, risalenti agli anni 1974-1990. Ad oggi, le norme in esame risultano implicitamente abrogate dalla disciplina successiva (l.r. 18/1999 “Interventi regionali a sostegno dell’offerta turistica”) che, in tale ambito, è intervenuta a regolare adeguatamente la materia.

Altre quattro leggi, relative al periodo 1974-2000, riguardano società non più partecipate dalla Regione (Sagat e Sacet) o non più esistenti: E.C.B. Spa, liquidata, e Texilia Spa, incorporata in Città Studi.

Ed ancora, si prevede l’abrogazione di una norma relativa alle specie di volatili cacciabili. Attualmente tutta la disciplina relativa alla tutela della fauna e gestione faunistico – venatoria è ricompresa nella l.r. 5/2018 che ha assorbito tutte le precedenti normative, pertanto la norma in esame risulta già implicitamente abrogata.

Sono invece 14 le leggi che riguardano il bilancio e i tributi, 13 delle quali relative ad autorizzazione all’esercizio provvisorio nel periodo dal 2012 al 2018. Queste legginon sono più operanti ed hanno terminato i loro effetti, in quanto si riferivano a specifiche annualità finanziarie o disponevano in modo provvisorio in attesa dell’approvazione degli strumenti finanziari definitivi.

Infine, abrogata parzialmentela legge regionale 8/2006 che riguarda il supporto agli enti locali, con cancellazione dell’art. 1, in quanto già ricompreso in normative successive (art. 10 della legge regionale 11/2012 e art. 18 della l.r. 23/2015) che prevedono il supporto tecnico-amministrativo agli enti locali da parte della Regione, mentre permangono gli art. 2 e 2 bis e successivi, in quanto garanzia di tutela per i piccoli Comuni.

Commentano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore alla Semplificazione legislativa, Roberto Rosso: “Le leggi regionali sono ancora troppe. Con questo provvedimento scendiamo finalmente al di sotto della quota di 900, ma il nostro obiettivo è dimezzarle. Semplificazione vuol dire meno costi e meno burocrazia per un Piemonte più veloce”.

Zulian nuovo comandante del Reparto Comando e Supporti Tattici Taurinense

Il Tenente Colonnello Alessandro Zulian è il nuovo comandante del Reparto Comando e Supporti Tattici Taurinense, subentrando al parigrado Giacomo Valentia nel corso di una breve cerimonia tenutasi presso la caserma “Monte Grappa” di Torino.

Nel periodo di comando del Tenente Colonnello Valentia, il Reparto Comando ha supportato in maniera determinante tutte le attività addestrative e operative del Comando Brigata Taurinense. Inoltre, il Reparto Comando ha fornito un contributo di altissimo livello nell’operazione “Strade Sicure” dove i suoi militari hanno agito a supporto delle Forze dell’Ordine, in particolare a Genova, nel presidio della zona rossa a seguito del crollo del ponte Morandi.

La preparazione tecnica e professionale degli alpini del Reparto Comando è stata dimostrata in pieno dalla realizzazione della “Cittadella degli Alpini” in occasione della 92ma Adunata Nazionale di Milano lo scorso maggio.

Eccellenti sono stati anche i risultati ottenuti dalla Fanfara che, impiegata in oltre 50 eventi e manifestazioni istituzionali e culturali, anche di livello internazionale, ha riscosso un unanime successo di pubblico. In particolare, ricordiamo la partecipazione del complesso musicale alle celebrazioni svolte presso le Ambasciate d’Italia in Albania e Montenegro, in occasione della Festa della Repubblica, lo scorso 2 Giugno. La professionalità della Fanfara della Taurinense, con i valori che rappresenta, è nota e apprezzata non solo in Piemonte, ma in tutto il Paese. A riprova di ciò, nella giornata del 24 ottobre u.s., è stata nominata “Socio Onorario” della Fondazione Davida, sodalizio operante a favore dei malati e dei bisognosi del Cottolengo di Torino.

Per il Tenente Colonnello Zulian, proveniente dal Comando Truppe Alpine di Bolzano, si tratta di un ritorno alla Brigata Taurinense, avendo già prestato servizio presso il 9° reggimento Alpini.

Lingua dei segni, FdI: “Da mesi il nostro testo in Parlamento”

MONTARULI : “BASTA PROCLAMI M5S.  ASPETTA SOLO DI ESSERE VOTATO. SERVE VOLONTA’ “

“Basta proclami, la legge per riconoscere la Lingua dei Segni è in Parlamento che aspetta calendarizzazione. Approviamola”, risponde così la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli alle dichiarazioni del Movimento 5 Stelle in favore del riconoscimento della LIS, in Italia e in UE.  Montaruli, prima firmataria della proposta di legge sull’introduzione della LIS in Parlamento, e protagonista negli scorsi mesi dell’intervento alla Camera in Lingua dei Segni divenuto famoso sul web, è chiara: “Sono almeno 35 anni che sentiamo sempre le solite promesse. La proposta di Fratelli d’Italia per il riconoscimento della LIS giace da tempo in commissione. Ora basta con gli indugi. Per dare un segnale concreto alle migliaia di italiani non udenti è sufficiente discutere il testo e votarlo. Mi auguro che su questo tema possa esservi una convergenza di tutte le forze politiche”.

A scuola di film con Cinelab

Il Cinelab è un corso di recitazione cinematografica fondato dal regista Antonio D’Aquila e dall’attore Luca Busnengo. Questo sarà il terzo anno per questa promettente esperienza.
Un corso, un allenamento, una palestra per l’attore in vista del momento della performance sul set.
A CineLab il lavoro è incentrato sul metodo di recitazione “americano”, accompagnato da esercizi di rilassamento, sensoriali, costruzione del personaggio, script analysis, espressione corporea ed uso coerente della voce. A partire dallo studio di una scena gli attori, durante il processo di sviluppo del personaggio, approfondiscono ed arricchiscono il proprio materiale creativo lavorando sul corpo, sulla voce e sul proprio bagaglio emotivo ed interpretativo. Ma CineLAB è anche preparazione ai casting e, ultimo ma non meno importante, approfondimento e sperimentazione del rapporto con la macchina da presa e con le dinamiche del set, elementi conclusivi del processo che, se non conosciuti e dominati a dovere, possono compromettere tutto il precedente lavoro.
 
Durante il corso oltre alle lezioni ordinarie sono previsti numerosi workshop (nei precedenti anni alcuni di questi sono stati tenuti dal doppiatore Ivo De Palma e dallo scrittore Vito Ferro).
 
“Cosa che differenzia il nostro metodo da altri è l’importanza data alla pratica: anche quest’anno verranno realizzati diversi prodotti audiovisivi, in cui gli allievi si cimenteranno recitando dando il meglio di loro”, dicono gli organizzatori.
 
L’evento di presentazione del corso è questo martedì 29 Ottobre alle 18:30 presso l’Arteficio in Via Bligny 18/L.
 
Info: +39 3894324979 / cinelab.recitazionetorino@gmail.com

Regaisce agli stimoli la bimba investita dal suv

La bambina di due anni e mezzo travolta l’ 8 ottobre da un suv davanti ad un asilo a Chieri, ha riaperto gli occhi. Si trova da quel giorno nel reparto di Neurochirurgia del Regina Margherita, diretto dalla dottoressa Paola Peretta, e inizia ad essere cosciente e reagire agli stimoli. La prognosi resta al momento riservata. Era  stata investita fuori dalla scuola, insieme con altri coetanei da una Toyota Land Cruiser parcheggiata davanti all’asilo, scivolata lungo la strada in pendenza travolgendo la bambina e alcuni compagni, feriti lievemente.

Arriva il “porta a porta” nei quartieri Cenisia e Cit Turin

È partita in questi giorni la campagna informativa di Amiat Gruppo Iren per l’attivazione del servizio di raccolta differenziata domiciliare “porta a porta” nei quartieri Cenisia e Cit Turin.

L’ulteriore estensione del “porta a porta” interesserà oltre 38.000 mila torinesi residenti nell’area compresa tra corso Trapani, corso Francia, corso Inghilterra, corso Castelfidardo, e corso Peschiera.

Come da consuetudine l’attivazione del servizio viaggerà parallelamente e in stretta correlazione con le attività di comunicazione collegate. In questi giorni, quindi, tutte le utenze interessate – domestiche, commerciali o produttive – riceveranno nella cassetta postale, a cura degli incaricati Amiat, materiale informativo dedicato.

Nelle prossime settimane, inoltre, operatori autorizzati e muniti di apposito documento e pettorina di riconoscimento consegneranno casa per casa lo “starter kit”, composto da una biopattumiera, sacchetti compostabili per la raccolta dell’organico, sacchi per gli imballaggi in plastica, calendario dei passaggi settimanali e materiale informativo sul nuovo sistema di raccolta.

A seguire, Amiat inizierà a consegnare i cassonetti previsti per la raccolta differenziata domiciliare, che verranno posizionati negli appositi spazi interni dei condomini, già individuati durante la precedente fase di progettazione.

Infine, per chiarire qualsiasi dubbio del cittadino e permettere agli utenti non trovati durante il passaggio porta a porta di ritirare lo starter kit, dal 5 dicembre al 21 dicembre 2019 e dal 16 gennaio al 22 febbraio 2020, Amiat attiverà anche un punto info distributivo presso la sede Amiat di via Rio de Janeiro, ingresso dal civico 17/0, tutti i giovedì e venerdì dalle 16.00 alle 20.00 e tutti i sabati dalle 9.00 alle 12.30.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti si invita a visitare il sito www.amiat.it e a seguire la relativa pagina Facebook dedicata “Porta a Porta Torino: nuove attivazioni”.

 

(foto: il Torinese)

Ravetti scrive a Cirio e Allasia: “In democrazia c’è l’opposizione”

La lettera del capogruppo regionale Pd ai presidenti di Giunta e Consiglio


Cari Presidenti, (cari Alberto e Stefano),
c’è molto che non va nel rapporto tra opposizioni e maggioranza. E non è un problema legato al cattivo rapporto tra persone e nemmeno, per essere chiari, a un fastidioso scontro tra Gruppi politici. C’è dell’altro e interessa il confronto democratico e il ruolo che ciascuno di noi ha in Consiglio regionale e nella società piemontese. Ho come l’impressione che i Gruppi di maggioranza non abbiano ben chiari la ragione di fondo e il senso, non tanto della nostra azione politica, quanto del ruolo delle minoranze. Il nostro compito non è agevolarvi in quello che volete fare ma essere vigili affinché le vostre scelte siano davvero utili per la comunità piemontese. Ed è un nostro problema, non un vostro, se commettiamo errori sfidandovi con battaglie (cito i giudizi espressi in questi giorni da alcuni assessori e consiglieri di maggioranza) “strumentali, sterili, al limite del ridicolo, maldestre, pretestuose, inventate e insussistenti che dimostrano tutta l’ignoranza dell’ex maggioranza”. E’ un nostro problema perché rischieremmo di non essere più credibili innanzi tutto agli occhi di quei cittadini che hanno affidato a noi le loro speranze e che, non ricordatemelo, sono in numero inferiore rispetto a quelli che hanno creduto in voi. Lo ripeto a chiare lettere al Presidente Cirio: noi siamo contrari all’impostazione che state dando alle politiche per l’infanzia, siamo convinti che la vostra lettura dei problemi sulle politiche per la casa e più in generale sulle politiche sociali è troppo parziale, pensiamo che avete perso tempo in sanità e non sapete assumervi fino in fondo le responsabilità perché le scelte possibili oggi andrebbero in rotta di collisione con ciò che avete detto in campagna elettorale. Siamo convinti che non siete interessati a discutere di Autonomia del Piemonte perché più interessati a “piantare una bandierina politica” con l’istituzione di una inutile Commissione permanente per l’Autonomia. Siamo certi che avete fatto male al Piemonte tenendoci incollati ai banchi del Consiglio per una settimana intera a votare una delibera per l’avvio del Referendum sulla modifica della legge elettorale nazionale, una delibera che avete sbagliato e che vi costringerà a tornare in Aula facendo perdere altro tempo. E potrei continuare ancora, l’elenco dal nostro punto di vista è lunghissimo, va dall’approccio sbagliato sull’ambiente fino alla gestione inadeguata del comparto culturale. E sono trascorsi solo pochi mesi. Siamo stati contrari e abbiamo l’obbligo di contrastare le vostre scelte nel pieno rispetto dei regolamenti che sta a voi applicare con cura e a nostra tutela. Tra l’altro, colgo l’occasione e mi aiuto con un esempio a proposito di regolamenti e di rapporti: trovo del tutto insolito che, nel confronto tra la maggioranza e il gruppo più numeroso dell’opposizione, la vicenda delle nomine di Finpiemonte e Finpiemonte Partecipazioni ci veda sostanzialmente esclusi. Non va bene, ma non si tratta di “posti” o di “poltrone”. Alcuni fra voi vivono questo fatto con il sorriso come fosse stata una furbizia; non va bene per voi, più che per noi, perché verrà a mancare un elemento di rappresentanza nel sistema di gestione e controllo di quelle società. Quindi, cari Presidenti, intendiamoci: aiutateci a far capire alla maggioranza (Giunta e Consiglio) che le loro scelte non sono quelle di un capo, di un padrone o di un consiglio di amministrazione. Sono opinioni che devono essere messe a confronto con altre opinioni, e nessuno si senta offeso, al massimo provi fastidio. Molte volte le opinioni non coincideranno, altre sì. E’ facile, si chiama Democrazia.

Domenico Ravetti – Presidente Gruppo PD