ilTorinese

FantaCina: scrittori di fantascienza della Cina contemporanea

Incontro con Wang Jinkang e Xia Jia

 

Mercoledì 13 novembre 2019 alle 10.00

Aula Magna del Rettorato

Via Verdi 8 Torino

 

Conduce la professoressa STEFANIA STAFUTTI

 

L’Istituto Confucio dell’Università di Torino ospita un incontro d’eccezione con due delle voci più significative della fantascienza cinese contemporanea.

 

Wang Jinkang (1948), ingegnere ma soprattutto scrittore, è uno dei “re” della fantascienza cinese e appartiene alla generazione dei precursori della contemporanea fantascienza. Le sue opere affrontano una serie di problemi cruciali collegati allo sviluppo della tecnologia e delle scienze, in particolare nell’ambito della bioetica. Attento osservatore del presente, esplora anche l’universo geopolitico del mondo moderno, dal ruolo degli Stati Uniti d’America alle minacce del terrorismo, come bene esemplifica il suo romanzo Shizi “La croce” (2009), visione distopica di un mondo distrutto da un’arma biologica. Wang JInkang ha ricevuto più volte il premio Yinhe (Galaxy Award), il riconoscimento più prestigioso per gli scrittori cinesi nell’ambito della fantascienza.  In italiano la casa editrice Future Fiction ha pubblicato il racconto “Il gigante reincarnato” nella raccolta Sinosfere.

 

Xia Jia (1984), nome d’arte della scrittrice Wang Yao, coniuga una formazione scientifica di prim’ordine (laureata in fisica presso la prestigiosa Università di Pechino) con una solida educazione anche nell’ambito delle scienze umane; nello stesso ateneo ha conseguito il dottorato in letteratura comparata. Unisce all’amore per la fantascienza la passione per il fantasy e una certa vocazione didattica che appartiene alla fantascienza cinese delle origini. Spesso i suoi personaggi consentono di avvicinare la vita e le vicende di figure realmente esistite, il cui ruolo è stato essenziale nello sviluppo dell’umanità. Insignita di numerosi premi, unisce al lavoro accademico una attività di scrittrice molto intensa,  attraverso la quale infonde nuova vita anche alle tradizionali storie di spiriti e fantasmi cinesi. Tradotta in varie lingue, in italiano Future Fiction propone l’antologia “Festa di primavera”.

 

Conduce l’incontro la professoressa Stefania STAFUTTI, professore ordinario di Lingua e Letteratura Cinese dell’Università di Torino, Delegato del Rettore per le Relazioni Internazionali con la Cina e Direttore dell’Istituto Confucio di Torino.

DOVE E QUANDO

Mercoledì 13 novembre 2019 ore 10.00 Aula Magna –  Palazzo del Rettorato, via Verdi 8 Torino. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.

 

INFORMAZIONI

Per informazioni: 011 670 39 13 / segreteria@istitutoconfucio.torino.it

Cavallerizza libera dagli occupanti tra un paio di settimane

Raggiunta un’intesa per la  Cavallerizza, il complesso gravemente danneggiato da un incendio doloso nelle scorse settimane. La  Città di Torino, la Prefettura e gli occupanti hanno siglato  un verbale d’intesa che  punta alla ristrutturazione del bene per restituirlo alla cittadinanza. Agli occupanti verrà concessa tutta la settimana per lasciare la struttura e per traslocare i materiali avranno a disposizione anche la settimana successiva.

A Elena Mantello il Premio Alessandro Marena 2019

L’artista si aggiudica la terza edizione del riconoscimento legato al progetto “The Upcoming Art”,  mostra di opere realizzate dagli studenti provenienti dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino

L’opera vincitrice, un’installazione di piastrelle di pietre differenti su cui sono  scolpiti i chilometri di distanza  dall’origine del materiale, l’Africa,  evidenzia la forte volontà di far comunicare la cultura occidentale con le culture altre

Menzione speciale a Agnese Falcarin e Erica Suzzarellu. Lo sponsor Be drink sceglie Giuseppe Mulas e Marco Poma  per la creazione di un nuovo packaging

 Si è conclusa con l’assegnazione del Premio Alessandro Marena la terza edizione del progetto The Upcoming Art proposto dall’Associazione Alessandro Marena e inaugurato lo scorso 30 ottobre all’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino.

La preferenza unanime della giuria, presieduta dalla direttrice di Artissima Ilaria Bonacossa, è andata all’opera 45°04’N 7°42’E dell’artista Elena Mantello, con questa motivazione: “per aver – attraverso un linguaggio di origine minimale e poverista – aperto una riflessione sul tema delle migrazioni e della politica economica e geopolitica contemporanea, con un’installazione di impatto immediato”.

L’opera 45°04’N 7°42’E è una composizione modulare dove ogni sezione corrisponde a un’area della cartina geografica dell’Africa. Piastrelle di pietre differenti hanno scolpiti i chilometri di distanza dall’origine del materiale, quindi dal Continente Nero a Torino. Tra gli obiettivi dell’installazione c’è quello di spingere l’osservatore a non fermarsi alle apparenze: se da un lato si sono abbattute le barriere geografiche per dar la possibilità di transitare qualsiasi risorsa da un capo all’altro del mondo, dall’altro nessuno si preoccupa di come essa viene prodotta o prelevata. I materiali utilizzati nell’installazione sono pezzi di scarto e il loro continuo reperimento caratterizza una ricerca in fieri.

Elena Mantello, 26 anni, di Savona, vive e studia a Torino. Laureata a luglio 2019 in scultura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, ha sviluppato le sue conoscenze tecniche attraverso la sperimentazione di vari materiali, dai più tradizionali, come ceramica, gesso, marmo e bronzo ai più contemporanei quali resine e gomme.

Ho molto apprezzato la qualità dell’interazione tra giuria e artisti – ha sottolineato Franca Pastore Marena, fondatrice dell’Associazione Alessandro Marena – e sono molto contenta di aver potuto offrire a questi giovani talenti un’opportunità non solo di esposizione, ma anche di formazione e crescita all’inizio del loro percorso nel sistema dell’arte”.

Il premio consiste nella somma di 2.000€ che la vincitrice potrà investire nel proseguimento della propria formazione artistica. L’opera scelta viene ascritta alla Collezione dell’Associazione che ne dispone per il prosieguo dell’attività espositiva.

Una menzione speciale è stata inoltre assegnata ad Agnese Falcarin e Erica Suzzarellu che hanno presentato il video Ballad Of The Soldier’s Wife apprezzato “per la raffinata elaborazione e l’originale sintesi tra eredità del 900 e contemporaneità”. Un’edizione del Premio Alessandro Marena che quest’anno ha quindi fortemente valorizzato l’arte al femminile.

Prima della proclamazione, gli studenti hanno avuto l’opportunità di ricevere pareri e consigli da parte della giuria composta da Franca Pastore Marena, gallerista e fondatrice dell’Associazione, Ilaria Bonacossa, direttrice di Artissima, Salvo Bitonti, direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, il coordinatore del programma di arti visive di Combo Bruno Barsanti, l’artista Franko B e Francesca Referza, direttrice di Quartz Studio, spazio no-profit per l’arte contemporanea di Torino.

L’azienda Be drink, tra gli sponsor della mostra, ha selezionato Giuseppe Mulas e Marco Poma per l’ideazione del packaging 2020 dei loro liquori Squibb e Bitchin.

La mostra è stata realizzata con il sostegno della Fondazione CRT.

RealEYES 2019, arte e vogli di vivere

Mostra benefica per la ricerca scientifica

14-25 novembre ore 10-18

Inaugurazione all’auditorium Vivaldi il 14 novembre ore 16,30

Una straordinaria mostra di opere pittoriche ispirate alla voglia di vivere, alla curiosità e ai sogni, al desiderio di sperimentare per aiutare la ricerca scientifica per sconfiggere la leucemia acuta che a 14 anni ha portato via alla famiglia ed ai suoi sogni di vita Francesca Martini.

Per saperne di più sulla ricerca scientifica in corso sulle “cellule di Francesca”, il convegno informativo e l’inaugurazione della mostra, Giovedì 14 novembre ore 16,30 all’auditorium Vivaldi di piazza Carlo Alberto 5/A

Sgominata la banda dei ladri di rame. Arrestate 10 persone

Depredavano cavi in tutta Italia, per poi riciclarli. Operazione dei Carabinieri. Sequestrata azienda compiacente
Dall’alba, in Torino e nell’hinterland torinese, oltre 60 Carabinieri del Comando Provinciale di Torino hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Torino su richiesta della locale Procura della Repubblica, gruppo criminalità organizzata, comune e sicurezza urbana, nei confronti degli appartenenti ad una banda criminale dedita ai furti di rame e al successivo riciclaggio dello stesso. 10 le persone destinatarie dei provvedimenti restrittivi. Associazione per delinquere finalizzata alla ricettazione, riciclaggio nonché furto in concorso, i reati a vario titolo contestati dall’A.G.. Le indagini dei militari dell’Arma hanno accertato furti di 44 mila metri di cavi di rame per un valore di oltre mezzo milione di euro, avvenuti prevalentemente ai danni di impianti fotovoltaici del Nord e Centro Italia. I Carabinieri della Compagnia Torino Oltre Dora hanno sequestrato un’azienda della provincia di Torino, attraverso la quale gli indagati riuscivano a stoccare e poi a “ripulire” l’oro rosso. A capo dell’organizzazione i titolari di un’azienda della provincia di Torino. La ditta è ritenuta una centrale di stoccaggio e smistamento del rame rubato e il punto di riferimento per molti predoni dell’oro rosso della provincia di Torino.
Le investigazioni condotte dai carabinieri della Compagnia Torino Oltre Dora sono durate un anno ed è riuscita a dimostrare l’esistenza di un sodalizio criminale, con base operativa a Piscina (TO). I furti di rame sono stati commessi prevalentemente da alcuni rom di un campo nomadi torinesi ai danni di impianti solari fotovoltaici di Narni (TR), Savigliano (CN), Airasca (TO), Cherasco (CN), Otricoli (TR). Sono stati documentati 15 episodi delittuosi
Modus operandi  I titolari della ditta erano i promotori e gli organizzatori del traffico di rame che acquistavano l’oro rosso direttamente dai ladri  e dopo averlo pulito e sguainato, lo rivendevano ad altre ditte per il successivo reinserimento nel mercato lecito. Alla contabile della ditta spettava l’onere di omettere le annotazioni sui registri di carico/scarico dei movimenti in ingresso e uscita dalla ditta, del rame rubato. Ai dipendenti e operai spettava l’incarico di sguainare e triturare il rame al fine di ostacolarne l’eventuale identificazione e trasportarlo agli acquirenti ricettatori. Contestualmente è stato eseguito il sequestro preventivo della ditta e dei beni a essa riconducibili.

Cultura della legalità, studenti a Roma

L’incontro con il presidente della Commissione Antimafia, il senatore Nicola Morra, e con il coordinatore del IV Tavolo  “Influenze e controllo criminale sulle attività connesse al gioco nelle sue varie forme”, il senatore Giovanni Endrizzi, sono stati i momenti culminanti del viaggio-studio a Roma (dal 6 all’8 novembre) dei vincitori, accompagnati dai loro insegnanti, della settima edizione del concorso “Cultura della legalità e dell’uso responsabile del denaro”, per le scuole medie superiori nell’anno scolastico 2018-2019.

A guidare la delegazione regionale, il consigliere componente dell’Udp, Giorgio Bertola, delegato all’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovraindebitamento, la struttura dell’Assemblea legislativa che ha indetto il concorso.

Morra ha salutato gli studenti evidenziando che “il gioco d’azzardo legale ed illegale ha un giro d’affari pari a 100 milioni di euro, poco meno della spesa italiana per la sanità. Il gioco innesca importanti forme di dipendenza e i sodalizi mafiosi si infiltrano all’interno delle organizzazioni legali che erogano le scommesse”.

Gli studenti hanno presentato a Endrizzi i video che hanno loro consentito di vincere il concorso ed aggiudicarsi il viaggio-premio. La Commissione ha inoltre acquisito agli atti i video dei ragazzi.

Bertola, introducendo le presentazioni dei ragazzi ha spiegato che “anche in Piemonte la spesa per il gioco e simile a quella del fondo sanitario regionale. Per questo la politica in Piemonte tutta si è presa la responsabilità di contrastare le ludopatie con una legge considerata tra le migliori a livello nazionale. I focus della legge sono la legalità, la salute, la tutela della famiglia e l’aspetto economico finanziario”.

“Spunti ammirevoli, capacità di cogliere sfumature decisive e fondamentali, evidenziata la minaccia sociale del gioco d’azzardo”. Con queste le parole Endrizzi ha elogiato il lavoro degli studenti. Nel dialogo con i ragazzi, il senatore ha spiegato che con il gioco d’azzardo “poni la tua felicità nelle mani di qualcosa di esterno da te”. Per combattere la possibilità di cadere in questa forma di dipendenza, ha continuato Endrizzi, “bisogna offrire spazi e percorsi stimolanti ai nostri giovani di cui l’Italia ha bisogno. Più che con norme proibizioniste bisogna incidere sulla domanda, anche facendo prevenzione nelle scuole. Proponendo ai giovani percorsi di vita di grande impegno, anche fatica, che portino alla soddisfazione e all’orgoglio di incidere nel nostro ambiente aiutando noi stessi e aiutando gli altri”.

Gli studenti, con i loro insegnanti, una trentina in tutto,  provengono da scuole situate in diverse province piemontesi: l’Istituto Pellati di Nizza Monferrato (At), l’Istituto Delpozzo di Cuneo, il Liceo Carlo Alberto di Novara, l’Istituto Einaudi di Alba (Cn), l’Istituto magistrale Da Vinci di Alba.

 

Trasporti a Torino, una lunga storia

Ma chi è l assessore ai trasporti del Comune di Torino? Professoressa Maria La Pietra , proprio
così, addirittura professoressa del Politecnico. Mi fiondo nel cercare il suo curriculum. E infatti
è specializzata in mobilità sostenibili. Curriculum ricchissimo di studi commissionati da enti
pubblici. Studi molto interessanti. Esperienze di gestione pratica: zero, e si vede in queste tre
anni come  la situazione cittadina è notevolmente peggiorata. Torino sconta anni di ritardi e rinvii.
Si pensi che il primo studio per la metropolitana è datato 1970.
Speso un miliardo ( molti soldi per allora ) e poi nulla . Con l’ arrivo dei comunisti si girò verso la
metropolitana leggera, in superficie. Non se ne fece nulla. Poi si tentò con i Tram protetti dai
trinceroni. Poche linee furono realizzate Molti torinesi “emigrarono” nella prima o seconda
cintura continuando a lavorare in città. Grande sviluppo dei mezzi privati ed incasinamento.

Eppure la testa per progettare ce l ‘ avevamo. Nel 1986 viaggi di lavoro
ad Amburgo. La metropolitana leggera locale era molto efficiente. Complimenti all’amministrazione .

Scoprimmo che il progetto originario era della nostra città.
Regalato ai tedeschi. Incredibile no? Loro realizzavano ciò che noi avevamo pensato. Difficile
farsene una ragione.
Quando la storia si ripete ha del ridicolo in sè. Mi sa che nel caso dell assessore La Pietra la
storia si sta ripetendo. Con un sospetto : l’ ex vicesindaco Montanari medita propositi di vendetta
per essere stato estromesso. E per essere a posto con se stesso si inventa una visione
ideologica .Sintesi : ritorno alle origini.
Il tutto mi fa pensare e la nebbia ideologica dei pentastellati si dirada.
Una parte di loro come La Pietra e Montanari arrivano dalla gruppetteria di sinistra. Non sono
poi così lontani i tempi in cui Montanari rappresentava la Città di Torino alle manifestazioni dei
No Tav ed antagonisti di vario genere. Montanari mandato dalla Appendino e poi scaricato in
malo modo. Il cemento : decrescita felice basata su una diminuzione dei consumi superflui,
o considerati superflui. La mobilità sostenibile con mezzi non inquinanti come biciclette ed
in ultimo i monopattini. In linea teorica accettabile. Praticamente un pasticcio, come il caso
delle multe ( poi tolte) ai primi monopattinisti. Sono costate le dimissioni al Comandante dei
Vigili Urbani. La confusione regna sovrana ed è difficile non considerare le responsabilità dell’Appendino.

Ore 18 di Sabato 9 novembre. Piazza Baldissera inchiodata dal traffico sembra il
solito film Storie di ordinaria follia. A conferma che la situazione è fuori controllo . Magari (ora) toglierà le deleghe
alla La Pietra. O magari no. Sicuramente saranno chieste le dimissioni dall’opposizione. Magari… magari…
Ma mi sa che si dovranno aspettare nuove elezioni. Il solito tempo d’ attesa quando Torino non ha più tempo.

 

Patrizio Tosetto

ECOMONDO, EN PLEIN DI CONSENSI PER IL ‘GRUPPO MARAZZATO

Pubblico e addetti ai lavori confermano stima e attenzione alla rinomata azienda ecologica italiana.

Ecomondo: ancora una volta, il ‘Gruppo Marazzato’ ha fatto centro.

 

La stimata azienda italiana leader nel settore delle bonifiche e nella gestione delle emergenze ambientali, nata nel 1952 per volere del fondatore Lucillo e sviluppatasi grandemente con il figlio Carlo e i nipoti Alberto, Luca e Davide – oggetto nel 2019 di un fortunato rebranding per l’amatissimo marchio dell’elefantino dal naso all’insù a opera del noto creativo e designer Stefano Colombo dell’agenzia milanese Blacklab presentato proprio in questi giorni a Rimini (insieme al nuovo claim che ora recita: ‘Soluzioni per il pianeta’) -, ha riscosso, come sempre,un crescente successo in termini di apprezzamenti e visite allo stand.

Un modo utile per conoscere da vicino una realtà unica nel suo genere in Italia tra quelle operanti nel comparto ecologico, in primis per il fatto che possiede attrezzature e impianti in grado di completare al meglio l’intero ciclo di smaltimento dei rifiuti di ogni genere (caso più che unico in Italia), grazie all’esperienza e la solidità acquisite sul campo in quasi settant’anni di onorata attività sull’intero territorio nazionale, con una storia radicata e vincenteche prende le mosse dai primi trasporti su gomma compiuti nel Dopoguerra, per arrivare a quelli di sostanze pericolose, sino all’ecologia a 360°.

E, in più, una splendida collezione di camion storici perfettamente restaurati del secolo scorso(oltre 250 esemplari), la più grande in Italia e in Europa, testimonianza di un’innata inclinazione e altrettanta naturale vocazione anche alla cultura d’impresa.

Ma c’è di più. Ambiente, sicurezza e lavoro: questi i temi al centro del convegno nazionale, dal titolo “La formazione in ambito HSE: effettività, continuità, organizzazione”, promosso il 6 novembre scorso da ‘Assoreca’, dal 1994 la prima, più antica e autorevole associazione tra le società di consulenza e servizi per l’ambiente, l’energia, la sicurezza e la responsabilità sociale, che riunisce attorno a sé tutte le principali realtà professionali e industriali che operano a 360° nel delicato settore dell’attenzione, cura e rispetto per l’ecologia.

Al centro del dibattito, aperto dall’Avvocato Angelo Merlin, Presidente di Assoreca’ e stimato legale penalista in materia di ambiente e sicurezza sul lavoro,Il ragionamento collegiale, condiviso a più voci, con i relatori intervenuti, su come dare effettività e continuità all’obiettivo di fornire centralità al ruolo della formazione stessa, organizzandola scientificamente al meglio per prevenire ed evitare i rischi in cui possono incorrere, in tale ambito, le organizzazioni imprenditoriali”.

Al suo intervento hanno preso avvio i lavori, con l’ampia sessione tenuta da Davide Marazzato, Vice Presidente Vicario di ‘Assoreca’ e vertice del ‘Gruppo Marazzato, che dal 1952 si occupa di logistica, bonifiche ed emergenze ambientali, con Paolo Bocini, Vice Presidente della sezione ‘Laboratori’ di Assoreca, seguito, fra gli altri, anche dall’intervento di Ivano Bosi, Amministratore Delegato di Azzurra Srl e Consigliere Delegato di ‘Marazzato Soluzioni Ambientali Srl’, che ha raccontato “l’importanza della formazione nella gestione delle crisi e delle emergenze in azienda, condividendo tale tema alla tavola rotonda con Andrea Prati, Membro Effettivo Sezione Imprese ‘Assoreca’.

Obiettivo del convegno – spiega Davide Marazzato, – è stato individuare un punto di emersione e convergenza circa le migliori best practices in materia, promuovendo l’integrazione, nella figura del formatore, di cultura tecnica e forma mentis che lo qualifichino sempre più quale garante di beni fondamentali e costituzionalmente tutelati per tracciare così le linee guida di un processo educativo, evocando una molteplicità di prospettive pedagogiche differenti riconducibili a una sintesi condivisa e fruibile in materia di corretto approccio alla tutela dell’ambiente.

Per Maurizio Scandurra, giornalista economico esperto in tematiche consumeristiche, “l’incontrovirtuoso tra le maggior realtà italiane del compartodimostra come la sinergia integrata tra attori con forme e forze diverse di un medesimo spazio di mercato estenda, massimizzandola, la capacità di problem-solving in un settore, come quello dell’ambiente, ove il mutamento e l’evoluzione sono all’ordine del giorno, stanti anche i repentini e sempre più frequenti cambiamenti climatici in corso di cui occorre prontamente tener conto”.

Ragazzo teneva mezzo quintale di fuochi d’artificio nella camera da letto

Guardia di Finanza Torino, “custodisce” in camera da letto oltre 50 chilogrammi di fuochi d’artificio. Denunciato ventenne.    

Un’improvvisata quanto pericolosa “santabarbara”, quella rinvenuta dalla Guardia di finanza di Torino in un’abitazione nei pressi di Beinasco, comune della prima cintura torinese.

Venerdì scorso i Finanzieri del Gruppo Orbassano hanno bussato alla porta di un ventenne residente in zona e già noto alle forze dell’ordine.

Nel corso della perquisizione gli inquirenti hanno scoperto come il giovane custodiva, probabilmente non conscio delle conseguenze che ne potevano derivare, numerosi scatoloni contenenti fuochi d’artificio di vario genere.

Il tutto era accatastato in modo improvvisato nella sua camera da letto, come un normalissimo arredo. 

 

Raffaele Gallo (Pd) presenta proposta di legge “salva prima casa”

FONDO IMMOBILIARE 

INTERVISTA AL CONSIGLIERE REGIONALE  PRIMO FIRMATARIO

Ha presentato in Consiglio regionale una proposta di legge che introduce un Fondo immobiliare “salva prima casa”. Di che cosa si tratta?

 

– Il Fondo immobiliare “salva prima casa” è uno strumento di protezione sociale che ha lo scopo di aiutare le persone in difficoltà con il pagamento delle rate dei mutui per l’acquisto della prima casa. Si tratta di una tutela nei confronti di coloro che si trovano in una condizione di temporaneo disagio economico e che hanno già utilizzato tutti gli strumenti attualmente esistenti: dalla rinegoziazione del mutuo al blocco delle rate. Queste persone potranno cedere, temporaneamente, il mutuo ad un Fondo immobiliare non oneroso, istituito da Regione, Fondazioni bancarie e Istituti di credito, attraverso una vendita amichevole, con la contestuale sottoscrizione del contratto di locazione e dell’opzione di rientro in possesso dell’immobile. Si tratta di un “salvagente” che permetterà alle famiglie di restare nella propria casa e di superare un momento di difficoltà che, in circostanze normali, comporterebbe la perdita dell’immobile. Attualmente, su circa 3,6 milioni di mutui relativi all’acquisto della prima casa, complessivamente accesi in Italia, oltre 350mila sono in sofferenza, per 150mila si è aperta la procedura e per 28mila è già avvenuto il pignoramento. In testa alla classifica dei pignoramenti troviamo proprio Milano e Torino. In questi anni, la crisi economica ha influito in modo pesante sulla vita di tante persone: chi ha perso il posto di lavoro o si trova, improvvisamente, in cassa integrazione spesso non riesce più a sostenere la spesa di un mutuo. La politica deve trovare risposte alle difficoltà dei cittadini e intervenire per consentire loro di conservare un bene così importante come la casa.

 

Come nasce l’idea di questa proposta di legge?

 

– Si parla spesso della necessità della Regione di “fare sistema” con altri partner sui grandi temi. In questo caso la Regione, coinvolgendo, attraverso protocolli d’intesa, Fondazioni bancarie e Istituti di credito, può contribuire a creare uno strumento di tutela e protezione molto importante. Nei Paesi anglossassoni esiste un Fondo Immobiliare di questo genere, ma si tratta di uno strumento oneroso istituito dalle banche. Quello previsto dalla mia proposta di legge sarebbe “non oneroso”, “etico”, ed è stato pensato grazie anche al coinvolgimento di esperti del settore. La proposta di legge non prevede oneri a carico della Regione perché, in questo momento, mi rendo conto della necessità di non gravare sul bilancio dell’Ente. Credo, tuttavia, che se la Regione trovasse risorse per finanziarlo, magari attraverso il Fondo sociale europeo, darebbe un segnale importante non solo ai partner degli Istituti di credito, ma anche a tutta la comunità piemontese. Questa decisione, tuttavia, non compete all’opposizione. E’ importante precisare che la legge può funzionare anche senza fondi regionali.

Nella scorsa legislatura la vostra maggioranza di centrosinistra aveva già approvato una legge su questo tema.

 

– Sì, eravamo già intervenuti sul tema della casa e delle politiche dell’abitare. Fa parte delle priorità del Partito Democratico e di tutto il centrosinistra tutelare il diritto delle persone a costruirsi un futuro e l’acquisto della prima casa fa parte di questo futuro. Per tanti è la realizzazione di un sogno. La “legge salvasfratti” della scorsa legislatura è rivolta ad una platea ristretta: ai nuclei familiari con che hanno un livello ISEE per l’accesso all’edilizia agevolata. La mia proposta di legge ha l’obiettivo di estendere anche al ceto medio che può trovarsi in difficoltà e che è tagliato fuori dai sostegni previsti dalle leggi. Il “salva prima casa” non è in competizione con il “salvasfratti” e nemmeno alternativo, ma complementare. Tra l’altro, è importante segnalare che, purtroppo, la legge “salvasfratti” è, attualmente, ferma perché mancano i decreti attuativi che la nuova maggioranza di governo non ha ancora approvato.

 

Quali saranno, a Suo parere, i tempi di discussione della Sua proposta di legge?

 

– Dopo cinque mesi senza aver discusso nulla, affronteremo, nelle prossime settimane, l’Assestamento di Bilancio. Chiederemo che la discussione della proposta di legge venga calendarizzata in Commissione nel mese di gennaio. Non ci sono altri provvedimenti da affrontare e riteniamo fondamentale che, finalmente, si esaminino proposte importanti per i piemontesi. Chiediamo che si entri nel merito di temi concreti, che ci si confronti, che si discuta e che si metta la parola fine alla politica degli annunci. La protezione sociale e la difesa della casa sono fondamentali per il Partito Democratico.

 

Quali sono gli altri temi sui quali si concentrerà il Partito Democratico in Consiglio regionale?

 

– Personalmente sto lavorando ad altre due proposte di legge che depositerò all’inizio del 2020 e delle quali avremo tempo di discutere. Il nostro Gruppo ha presentato almeno dieci provvedimenti che toccano temi come l’istruzione, l’agenda digitale, l’inserimento delle persone disabili, per citare alcuni temi. Attendono solo di essere calendarizzati.