ilTorinese

“L’urlo di libertà e uguaglianza di Notre Dame de Paris”

Si è conclusa la tappa torinese di “Notre Dame de Paris” che ha illuminato il Pala Alpitour e che è stata caratterizzata dalla splendida prova dell’albanese Elhaida Dani che da quest’anno ha sostituito Lola Ponce nella parte di Esmeralda e che ci ha regalato un’interpretazione fresca e estremamente affascinante

Questo è il tempo delle cattedrali, ma potrebbe essere qualsiasi epoca, potrebbe essere oggi.

I fatti si svolgono a Parigi, ma potrebbero svolgersi in qualsiasi città. Il capolavoro di Victor Hugo, la musica senza tempo di Riccardo Cocciante si sono fusi creando un musical che continua ad emozionare e a parlare al cuore perché racconta la storia struggente dei “diversi”, dei diseredati alla ricerca disperata di un’occasione, di un riscatto che, purtroppo, non arriveranno. In un mondo in cui si costruiscono muri e barriere con gesti e parole, in cui si fomenta l’odio per chi non è allineato ai canoni stereotipati imposti dalla società, in cui i ponti vengono abbattuti e i barconi affondati, è di struggente attualità la storia di Esmeralda, la giovane zingara, condannata perché esotica e troppo bella, perché le sue danze turbano l’ordine e il buoncostume e di Quasimodo, il povero gobbo rinchiuso sulle torri di Notre Dame, in compagnia delle campane, perché il suo aspetto deforme scatena gli istinti primitivi di un popolo che non sa andare oltre l’aspetto fisico e che, invece di comprenderlo, sa solo deriderlo. Attorno a loro si muovono altri “diversi”, altri emarginati: un prete dannato dall’amore e dalla cattiveria, un capitano amorale, egoista e corrotto, la popolazione degli zingari di Parigi che lotta per avere un luogo dove vivere, per vedersi riconosciuto il diritto di esistere, il popolo parigino stesso, massa informe facilmente influenzabile e per questo vittima triste dei giochi politici dei potenti che lo soggiogano e ne piegano la volontà ai propri desideri. Victor Hugo scriveva che “l’unico pericolo sociale è l’ignoranza”. I suoi ultimi peccano per ignoranza e non conoscono riscatto per ignoranza. Ecco il grande male della società di allora. Ecco il grande male della società moderna, un male che non ha ancora trovato cura, un male per il quale la soluzione sembra essere lontana. Un male che si ripete, secolo dopo secolo, prendendo forme diverse come Proteo. “Notre Dame di Paris” non prevede riscatto come “I Miserabili”, non contempla il trionfo del bene sul male. In queste atmosfere cupe è la morte a trionfare e la vittoria dell’amore è rinviata in un aldilà dove le differenze scompariranno, dove la misericordia divina saprà restituire dignità e giustizia. Le atmosfere fosche dell’opera evocano tempi difficili e bui. Tutt’intorno è oscurità e non sembra che le tenebre possano diradarsi. Almeno per il momento. Eppure una luce c’è, una speranza di salvezza esiste: quella dell’arte. Amor, Mors, Ars hanno la stessa assonanza: la morte può trionfare sull’amore, gli amori non sono eterni, sono destinati a morire. Ma l’arte vince la morte perché solo l’arte sopravvive. È la bellezza delle cattedrali, della poesia, della scultura, della letteratura, della musica la speranza che salverà il mondo, lo strumento per elevare i popoli e per costruire un futuro diverso: questo è messaggio profondo dell’opera di Hugo, questo è il messaggio profondo della trasposizione di Cocciante.

Barbara Castellaro

Cirio sull’ex assessore Rosso: “Sbagliato che un caso singolo possa infangare tutto e tutti”

Questa mattina a Palazzo Lascaris il delicato e atteso dibattito sulle comunicazioni del presidente della Regione Alberto Cirio sul caso dell’arresto dell’ex assessore Roberto Rosso

 

“Se solo avessi sentito anche un chiacchiericcio non sarei neppure andato a prendere un caffè con Rosso”, ha detto il governatore. “Abbiamo delle  colpe? Fratelli d’Italia ne ha ? Ha colpe il Consiglio regionale? Penso che a nessuno possano essere mosse colpe di superficialità e sottovalutazione: non c’è stata leggerezza da nessuno”. Ha proseguito il presidente:  “Noi siamo gente per bene, pensare che un caso singolo possa infangare tutto è sbagliato. In questi giorni sono stato male. Se le accuse saranno confermate Rosso avrà fatto un danno non solo a sé stesso ma al progetto di rappresentanza, alle istituzioni e alla democrazia. Da quando mi sono insediato ho sempre cercato di caratterizzare la mia azione di governo con la battaglia a favore della legalità”.

Biella – Reale Mutua Basket Torino: una sconfitta con delusione su più fronti

Il basket visto da vicino

Basket Torino deve ancora diventare grande. Non negli aspetti tecnici, ma nella mentalità

Non si vince mettendosi sul piano degli altri. Non si vince preoccupandosi di un “derby” che esiste solo nella mente di chi tifa gialloblù a Torino e chi odia Torino a prescindere (vedasi tifosi di Biella). Le due squadre non si erano mai incontrate (con le strutture societarie attuali) eppure per qualcuno si parla di tradizione.

E se ci   si preoccupa e ci si presenta tesi, timorosi e insicuri…. il risultato sarà inevitabilmente la sconfitta.

Ed è la mentalità provinciale che Torino non può permettersi se vorrà pensare in grande. Ed è proprio da qui che bisogna partire. Chi è alla guida tecnica deve salire inevitabilmente di livello, e non temere nessuno, ma, come insisto da tempo, avere rispetto ma sicurezza nei propri mezzi. Non ci si adatta agli altri, si impone il proprio gioco. Ieri la Reale Mutua ha iniziato come peggio mai avesse fatto cercando di “andare piano” e limitare gli altri. Tre falli in tre azioni difensive nei primi minuti sono segnale di tensione e nervosismo. Non segnare mai ne è stata la conferma. Chi è alla guida deve salire nella mentalità da Torino del Basket: è una città che ha sfiorato i vertici e non si accontenta di un quarto posto in A2: non servono le parole, ma i fatti.

Torino ha sei giocatori (sempre che il nostro “Lebron” Diop torni a giocare a basket e non si focalizzi su se stesso senza usare la testa…) e due riserve buone. Non possono giocare così tanto e sempre le riserve. Torino senza Traini è stata costretta a giocare di più con Marks, Cappelletti (anche con i falli..), Alibegovic insieme in campo e si è sempre vinto. Se Traini diventa il play titolare (perché Cappelletti ha tre falli e passa una quantità enorme di tempo in panchina…ma se un giocatore non è così ingenuo, può giocare anche con tre falli…)   e Toscano è la nostra guardia ala di riferimento… allora il livello si abbassa a quello degli altri e fatalmente si perde. Chiaro che anche i titolari devono giocare da tali, ma ieri si è sbagliato su tutta la linea.

Il salto di qualità è nella testa di tutti. La paura è dei forti, si dice, perché con il coraggio si vince e si va oltre. MA questo è basket, non la vita! Nello sport vince chi ci crede, chi rispetta tutti (tifosi compresi!) e va sicuro in campo senza alcun timore.

Ieri tutti hanno avuto paura ed erano tesi. Perdere con Biella è solo una pausa di arresto, ma Biella non è il Real Madrid (con tutto il rispetto), e Torino è più forte. Galbiati è nella sua dimensione di allenatore di ragazzi giovani che ascoltano e subiscono tutto pur di emergere e da loro ha tratto il meglio di ciò che possono dare. Ma Torino è un’altra piazza, un’altra città, un’altra tifoseria e tutto un’altra aspettativa. Non so se riuscirà a salire, ma deludere la tifoseria con prove senza colore e cariche di timori non crea le premesse adatte.

I complimenti dell’altra settimana non sono scomparsi. Ma la Reale Mutua deve essere sopra le parti: Scafati, Napoli, Bergamo , Biella, Casale … sono solo luoghi in cui giocano delle squadre da battere. Non devono essere corto circuiti “tensivo-emozionali”che condizionino il modo di giocare.

Salire di livello non è solo nei punti segnati. E’ nella mentalità. Torino ha squadre di altri sport che di tale mentalità hanno fatto un “must”. Anche il basket può e deve averla.

Paolo Michieletto

Lavoratori trattati come schiavi. Arrestati imprenditori cinesi

Operazione della Guardia di Finanza di Torino. Peri due l’accusa è sfruttamento del lavoro.

I Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego hanno effettuato diverse perquisizioni in provincia di Torino: Agliè, Cuceglio e Montalenghe i comuni coinvolti, dove hanno accertato che presso l’azienda, le sedi operative ed in alcune case private adibite a laboratori clandestini, gli operai venivano sistematicamente sottoposti a condizioni di lavoro estreme.

Infatti, grazie all’installazione di macchine e attrezzature industriali utilizzate per cucire, sagomare e collaudare oggetti in tessuto e plastica, i due “padroni”, fratello e sorella, W.M. (anni 28) e W.Q (anni 26) originari di Zhejiang (Cina) ma qui in Italia da quando erano ragazzini, facevano produrre ai loro “sottoposti” migliaia di articoli destinati a successive lavorazioni o al mercato estero.

“15 le ore di lavoro giornaliere, ad una temperatura polare viste le condizioni meteo di questo periodo ovvero “bollenti” nel periodo estivo, 5 euro la paga giornaliera (0,30 cent all’ora), senza giorno di riposo ed in stato di clandestinità vista l’irregolarità sul territorio dello Stato di molti lavoratori, essendo per loro scaduto il visto di ingresso per turismo.

Qui, in sintesi la condotta criminosa dei due arrestati, che, come è stato accertato dai Finanzieri impiegavano una trentina di operari in condizioni di schiavitù, approfittando del loro stato di bisogno.

Le retribuzioni, palesemente difforme dai contratti di lavoro, erano corrisposte in maniera sproporzionata rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato, violando anche tutte le norme relativa agli orari di lavoro, ai periodi di riposo ed alle ferie, queste ultime praticamente inesistenti.

Gli operai erano continuamente videosorvegliati, alloggiati in condizioni degradanti in bivacchi ricavati in spazi angusti all’interno del laboratorio dove erano presenti in gran numero animali nocivi.

Solo luce artificiale e non naturale a causa dell’installazione di appositi pannelli che impedivano la visuale all’interno ed all’esterno dei locali. Questa la scena che si è presentata agli occhi dei finanzieri al momento delle perquisizioni.

Per i due imprenditori, in procinto di far perdere le proprie tracce recandosi in Cina, si sono aperte le porte del carcere.

I Baschi Verdi hanno per diversi giorni ascoltato ciò che accadeva all’interno del deposito e nelle degradate abitazioni pertinenti ai luoghi di lavoro;  pedinato e filmato anche alcuni operai (questi ultimi i più fortunati in quanto altri dormivano nel magazzino aziendale) i quali, ottenuto il favore delle tenebre tornavano a casa (appartamento sotto-dimensionato rispetto il numero degli occupanti variabile tra 5 e 7) percorrendo a piedi i campi di grano di Agliè e Montalenghe, lontano dagli occhi di chi avrebbe potuto notarli, unico ristoro per i lavoratori i quali dormivano poche ore in previsione della medesima ed estenuante giornata lavorativa.

Non è bastato ai due trentenni avere istruito a dovere i propri operai sulla versione da fornire in caso di accertamenti in materia di “lavoro nero” da parte degli organi di controllo per garantirsi l’impunità, la gravità dei fatti è stata talmente evidente che nessun altro provvedimento avrebbe interrotto la loro condotta criminosa. Infatti le perquisizioni dei giorni scorsi non sono bastate ad impaurirli, loro stessi nei giorni successivi all’intervento dei “Baschi Verdi” hanno organizzato incontri segreti con gli “operai”, ma lo stato di clandestinità dei loro connazionali non avrebbe loro fornito la garanzia di una “versione di parte”.

I due sono reclusi presso la Casa Circondariale “Lo Russo Cutugno di Torino” in attesa dell’interrogatorio di garanzia dal parte del GIP del Tribunale di Torino e per le valutazioni del magistrato inquirente della Procura della Repubblica di Torino.

Nei provvedimenti emessi dal giudice è compreso anche il sequestro preventivo di Immobili, adibiti a dormitorio per i lavoratori clandestini, attrezzature, macchinari e laboratori clandestini dedicati ad area manifatturiera “non censiti alla Camera di Commercio, automezzi intestati all’azienda coinvolta, uno dei quali un Range Rover Sport, utilizzato per lo spostamento da un luogo all’altro anche dei dipendenti “irregolari”.

Si tratta di una realtà inquietante quella dello sfruttamento e del sommerso d’azienda, eravamo abituati ad altre realtà ed in zone del paese da anni interessate da questo fenomeno dilagante, ma questa volta tocca al Piemonte.

Ora i laboratori sono stati sigillati, non si viene più sfruttati per pochi euro, i Finanzieri hanno chiuso i battenti a questa azienda, la quale adesso, oltre all’Autorità Giudiziaria dovrà rendere conto all’Ispettorato del Lavoro, all’INPS, allo Spresal dell’ASL di Ivrea che commineranno le pesanti sanzioni amministrative per le irregolarità previdenziali e in materia di sicurezza sul lavoro.

La complessa operazione, rientra nel quadro delle attività svolte in via esclusiva dalla Guardia di Finanza quale organo di Polizia Economico Finanziaria a tutela dei lavoratori, della concorrenza e del mercato, ovviamente prezzi più bassi di produzione consentono prezzi più bassi alla vendita, ma in questo caso, il prezzo da pagare in termini di umanità  era troppo altro.

Proseguono le indagini sul furto nella casa di Ansaldi

Sono affidate alla polizia di Stato le indagini sul furto da 200 mila euro a casa di Cristin Ansaldi, calciatore argentino del Torino. Nei giorni scorsi i ladri Erano entrati nella sua abitazione di strada del Nobile, sulla collina torinese e, approfittando dell’assenza del giocatore e dei suoi familiari, hanno rubato orologi e preziosi. Due mesi fa era stata svaligiata l’abitazione di un altro calciatore, l’ex juventino Claudio Marchisio.

L’isola del libro

Rubrica settimanale sulle novità in libreria. A cura di Laura Goria

Lawrence Ferlinghetti  “Little Boy”   -Edizioni Clichy-  euro 17,00

 

Ferlinghetti –scrittore, poeta, saggista, editore e pittore- è l’ultimo degli artisti della Beat Generation: quella che Fernanda Pivano fece conoscere all’Italia e annoverava pezzi da 90 come Allen Ginsberg, Jack Kerouac e compagnia bellissima. Oggi, arzillo centenario, Lawrence (nato a Yonkers nel 1919 da padre di origini  bresciane e madre franco-portoghesi) è una leggenda che ha attraversato tutto il secolo scorso.

A San Francisco ha fondato la libreria-casa editrice “City Lights” che tra gli autori pubblicati, oltre a Kerouac e Ginsberg, vantava anche Gregori Corso, Bob Kaufman e William Burroughs. Ora Edizioni Clichy ci propone un visionario racconto autobiografico che Ferlinghetti etichetta come romanzo, ma in realtà è una sorta di memoir. Una caterva di ricordi, fantasmi letterari e suggestioni che si innestano in tutta libertà su fatti e personaggi reali. L’inizio è il racconto di questo little boy, nato 6 mesi dopo la morte del padre, affidato alla zia Emilie, perché la madre già stentava dietro agli altri 4 figli. La prima infanzia a Strasburgo, poi a New York dove vivrà (accettato come un figlio adottivo) nella famiglia benestante dei Bisland. Si porta dietro il dolore per l’assenza dei genitori e va sempre alla ricerca della libertà e del senso più profondo delle cose. Poi scatta il racconto vorticoso degli artisti che ha incrociato nel corso della sua lunga vita, i suoi amori letterari, le tante occasioni che la vita gli ha offerto, alcune mancate e rimpiante. E nelle pagine fanno continuamente capolino gli artisti compagni  di avventura che hanno segnato letteratura e costume.

 

 

Fabio Volo “Una gran voglia di vivere”  -Mondadori- euro 19,00

Che si fa quando il matrimonio è sul dirupo della crisi? Marco, il protagonista dell’ultimo romanzo  di Fabio Volo, imbarca la moglie Anna e il figlio Matteo, destinazione Nuova Zelanda. Forse anche l’occasione di ritrovarsi a proprio agio in un nucleo familiare che ha perso smalto.  La situazione non è nuova, perché spesso gli umani hanno tutto per gongolare di felicità… ma proprio non ce la fanno. Volo è come sempre bravissimo a sondare pensieri, sentimenti e dubbi dei suoi personaggi e ammanta anche le cose  più tragiche con la sua ironia. Non è autobiografico questo suo decimo romanzo, anche se ha davvero attraversato il mondo con famiglia al seguito (prima dell’inizio della scuola per il suo primogenito) ed è approdato in Nuova Zelanda. La storia è quella di due architetti 45enni, sposati da 7 anni, con il figlio Matteo di 5 anni. Fanno lo stesso lavoro, ma le loro traiettorie di carriera sono agli antipodi. Anna ha smesso di lavorare quando è diventata madre ed ora la cosa le va stretta; Marco invece deve accettare o meno l’interessante proposta di trasferirsi ad Amsterdam per fare uno scatto in più. Questo uno dei problemi principali della coppia, inseguita da una crisi che, tra alti e bassi, li pedinerà fino alle spiagge dei surfisti neozelandesi. I tre si muovono in camper e incontrano altre famiglie, se hanno figli che fanno amicizia con Matteo, tanto meglio; e da ognuna delle coppie che incontrano finiscono per imparare qualcosa……

 

 

Silvina Ocampo & Adolfo Bioy Casares  “Chi ama, odia”  -Sur-  euro 15,00

Giallo, divertissement poliziesco, satira e un’azzeccata galleria di personaggi: sono questi i principali ingredienti di “Chi ama, odia”, l’unico libro scritto a 4 mani, nel 1946, dalla coppia Silvina Ocampo e Adolfo Bioj Casares. Marito e moglie, lui più giovane di lei, entrambi ricchissimi e geniali. Due giganti della letteratura sudamericana che uniscono le menti e, con la supervisione di Jorge Luis Borges, imbastiscono una trama gialla trasformandola in un gioco raffinato e ironico. Nell’hotel Central di Bosque del Mar, località di villeggiatura, rimasto isolato per una tempesta di sabbia, viene trovata morta una giovane traduttrice di romanzi gialli. Ed ecco sulla scena un microcosmo di personaggi che si affannano a trovare il colpevole “tra loro”, un classico delle trame con delitto. Spicca su tutti Humberto Huberman, omeopata convinto e colto scrittore pieno di sé, che s’ingozza di globuli di arsenico e spara deduzioni prossime a fesserie. Un po’ una satira di miti come Ercule Poirot o Sherlock Holmes. E’ lui a incaricarsi delle indagini e a far oscillare i sospetti ora su uno, ora sull’altro, degli ospiti dell’hotel. Un divertissement a tutti gli effetti in cui la scoperta del colpevole è solo un pretesto messo in campo dal trio Borges-Ocampo-Casares. Insieme giocarono con la letteratura in modo inarrestabile, in un’esplosione di idee, e fondarono case editrici, progetti e collane.

 

 

 

Conoscere il vino, degustazioni di base con Go Wine

A partire da fine gennaio, Ristorante Sol Levante Fusion di Via Nizza 1

A TORINO UN NUOVO CORSO DI DEGUSTAZIONE

Go Wine promuove in Torino, presso il Ristorante Sol Levante Fusion di Via Nizza 1 (sollevantetorino.it), a partire da fine gennaio, un nuovo corso di degustazione base dedicato alla conoscenza e alla degustazione del vino.

Il corso si sviluppa in cinque serate e avrà inizio martedì 28 gennaio: si propone di sviluppare il rapporto tra vitigno-vite-territorio, con un messaggio di carattere divulgativo che possa fornire nozioni utili anche per riconoscere e valutare le diverse tipologie di vino. Nel corso di ogni appuntamento si potranno degustare 5 tipologie di vini a seconda del tema trattato: protagonisti delle serate vini bianchi, vini rossi, grandi rossi italiani (alla presenza di un produttore) e vini da meditazione.

Il costo di partecipazione è di euro 150,00 e comprende, oltre al corso con tutte le lezioni e le degustazioni, l’iscrizione all’Associazione Go Wine valevole fino al 31 dicembre 2020, 6 bicchieri da degustazione mod. Carrè ed il volume “Cantine d’Italia”.

Inoltre coloro che si iscriveranno entro il 23 dicembre avranno in omaggio la degustazione “Vino d’autore”, in programma giovedì 13 febbraio
presso lo Starhotel Majestic di Torino.

 

Ecco il programma generale del corso

-Prima serata: martedì 28 gennaio 2020 ore 20.30
INTRODUZIONE ALLA DEGUSTAZIONE

-Seconda serata: martedì 4 febbraio 2020 ore 20.30
IL RAPPORTO VITIGNO–VINO–TERRITORIO; VINI BIANCHI

-Terza serata: martedì 11 febbraio 2020 ore 20.30
IL LAVORO IN VIGNA; VINI ROSSI

-Quarta serata: martedì 18 febbraio 2020 ore 20.30
IL LAVORO IN CANTINA; GRANDI ROSSI ITALIANI; INCONTRO CON UN PRODUTTORE

-Quinta serata: martedì 25 febbraio 2020 ore 20.30
IL TURISMO DEL VINO; VINI DA MEDITAZIONE

CLICCA QUI PER SCARICARE IL DEPLIANT CON IL PROGRAMMA E IL MODULO DI ADESIONE

Per informazioni e iscrizioni:

Associazione Go Wine – Ufficio Corsi – tel. 0173 364631 – fax 0173 361147
ufficio.corsi@gowinet.it – www.gowinet.it

Bonus treno: un milione e mezzo per i trasporti

Ammonta ad oltre un milione e mezzo di euro il ‘bonus treno’ deliberato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore ai Trasporti Marco Gabusi. La copertura è assicurata dal bilancio regionale del 2020 ed è destinata a finanziare sconti e servizi per gli utenti piemontesi del servizio ferroviario di Trenitalia.

«Stiamo realizzando un percorso molto articolato – ha sottolineato l’assessore Gabusi – che intende migliorare sia l’offerta sia il servizio ferroviario di tutto il Piemonte. Si incardina in questo percorso l’individuazione di misure economiche a favore dei pendolari abbonati al servizio regionale e un piano di nuovi servizi rispetto agli anni passati. Abbiamo infatti impegnato le risorse nel bilancio regionale del 2020 non solo per confermare la Carta Tutto Treno e il Bonus Pendolari, ma anche per mitigare determinati disservizi e aggiungere servizi per la stagione estiva. Un tassello importante per far sentire il nostro impegno nei confronti degli utenti».

Numerose le diposizioni contenute nella delibera. A partire dalle risorse per finanziare per la Carta Tutto Treno per il 2020, per un ammontare di 500 mila euro. La Carta Tutto Treno, insieme all’abbonamento regionale, consente ai residenti in Piemonte di viaggiare in seconda classe su una relazione coincidente o compresa in quella dell’abbonamento, sui treni Frecciabianca (inclusi treni Italia-Svizzera in tratta interna), IC, ICN, senza dover pagare alcuna differenza di prezzo.

Individuate e destinate anche le risorse per il ‘Bonus Pendolari 2018’, a partire da fine febbraio 2020: 414 mila euro, a cui si sommano 286 mila euro già erogati in passato, per un importo complessivo di 700 mila euro, a copertura degli sconti applicati sulla vendita di abbonamenti mensili e plurimensili. Gli sconti sono differenziati a seconda della tariffa di partenza: 3% per gli abbonamenti Formula sia mensili sia annuali con zona Pin; 5% per gli abbonamenti Formula sia mensili sia annuali con zona e tratte, Regionali Trenitalia Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia, 10% per i mensili Piemonte Integrato e Regionali Trenitalia Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia e Regionale Piemonte con applicazione Sovraregionale Trenitalia.

Grazie alle risorse individuate di 575 mila euro partirà inoltre il nuovo progetto ‘Treni mare anno 2020’ per rinforzare il servizio per Savona e ponente Ligure nei fine settimana estivi. Viene anche introdotta la prenotazione obbligatoria sui treni storicamente molto affollati.

Come annunciato nelle scorse settimane è confermato anche il bonus una tantum per gli anni 2018 e 2019 per i pendolari del Chierese che utilizzano il Servizio Ferroviario Metropolitana SFM1, a titolo di rimborso per i disagi subiti in questi anni: i residenti e i lavoratori che utilizzano la tratta Torino-Chieri  possono infatti chiedere il rimborso una tantum pari ad un mese di abbonamento (circa 58 euro di media) da fine dicembre 2019 a fine febbraio 2020 esclusivamente alla stazione Torino Lingotto. Sempre per la SFM1 gli utenti della tratta Torino-Rivarolo continuano ad ottenere il bonus, finché sono presenti i disservizi, che prevede una media di 5 euro al mese per gli abbonamenti mensili e lo sconto di 30 euro per il rinnovo degli annuali.

La delibera stabilisce inoltre che le eventuali risorse non utilizzate siano trasformate in un anticipo del finanziamento dei servizi minimi previsti per il 2020-21. La gestione delle iniziative, infine, viene lasciata all’Agenzia della Mobilità Piemontese sotto il controllo della Direzione competente.

 

Dall’ufficio stampa della Regione Piemonte

Coppa Brema, i risultati della fase regionale

Come tradizione, la “festa pre-natalizia” del nuoto piemontese si è svolta al Palazzo del Nuoto di Torino ed è stata la fase regionale del Campionato Nazionale a Squadra – Coppa Caduti di Brema

 

La manifestazione dove ogni atleta non gareggia per vincere una medaglia ma per raccogliere il maggior numero di punti – in base al tempo nuotato – per la propria società. Per questo l’atmosfera è spesso quella di uno stadio, con gli atleti in acqua incitati con cori e tamburi, dai compagni di squadra a bordo vasca e dai genitori in tribuna. La fase regionale della Coppa Brema ha visto ai primi tre posti in campo maschile Centro Nuoto Torino, Rari Nantes Torino e Sisport Spa; in campo femminile le prime tre posizioni sono invece di Rari Nantes Torino, CSR Granda e Centro Nuoto Torino. Nei prossimi giorni saranno ufficializzate le classifiche nazionali, sulla base dei punteggi ottenuti dalle società d’Italia nelle varie fasi regionali. Le prime otto società maschili e femminili accederanno alla finale di A1, quelle classificate dalla nona alla 16esima alla finale di A2. Entrambe le finali nazionali si terranno a Riccione il 22 marzo. Le società classificate dalla 17esima alla 40esima posizione, infine, comporranno direttamente la graduatoria della serie B.

L’articolo completo con i risultati della fase regionale piemontese a questo link

Nasce “Pinerolo in Azione”

Riceviamo e pubblichiamo

Azione, il movimento politico fondato da Carlo Calenda, è ora presente anche nel Pinerolese.

In questi giorni è stato costituito il Comitato promotore di “Pinerolo in Azione” al quale, in vista
dell’organizzazione che il partito assumerà a livello territoriale, possono aderire le cittadine e i cittadini di
Pinerolo e del Pinerolese che si sono già iscritti ad Azione, attraverso il sito nazionale, o che intendono
farlo.
Del Comitato fanno parte: Matteo Avondetto, Lorena Martinatto, Claudio Lubatti, Lorenzo Pesando,
Luigi Pinchiaroglio, Lorenzo Primo.
L’Italia è un grande Paese. Siamo l’ottava potenza mondiale, la seconda economia manifatturiera
d’Europa, uno dei Paesi fondatori dell’Unione Europea e il luogo di nascita della cultura occidentale.
Nessuna maledizione ci condanna a dover scegliere tra i disastri dei populisti e quelli dei sovranisti, a
doversi alleare agli uni per contrastare gli altri con l’unica certezza di svendere il patrimonio di valori che
appartengono alle famiglie del riformismo italiano. Quegli stessi valori dei quali è permeata la nostra
Costituzione e l’intera storia dell’Italia repubblicana.
Azione intende essere il luogo di mobilitazione e di elaborazione politica dell’Italia che lavora, produce,
studia e fatica. Dell’Italia stanca degli scontri inconcludenti tra tifoserie e degli slogan privi di contenuti.
Dell’Italia che guarda al futuro, con grande consapevolezza delle sfide di livello internazionale nelle quali
deve giocare un ruolo di primo piano per poterle affrontare e vincere insieme agli altri Paesi dell’Europa e
del Mediterraneo.
La costruzione dell’Europa federale e il rafforzamento del rapporto con le grandi democrazie occidentali
devono ridiventare i due punti cardinali della politica estera italiana.
La politica economica di Azione sarà fondata su tre pilastri: investire, proteggere e liberare.
Investire per affrontare le trasformazioni digitali e ambientali giocando in attacco; proteggere quando le
distorsioni del mercato e la velocità delle trasformazioni danneggiano i lavoratori e i cittadini; liberare
ciascun individuo dal bisogno contingente, dall’ignoranza e da vincoli inutili, perché possa realizzare tutto
il proprio potenziale.
L’urgente e necessaria rivoluzione ambientale va trattata seriamente. Trasformare l’economia e la società,
da un modello di sviluppo fondato sul consumo a uno basato sulla sostenibilità e la dignità della persona,
è una straordinaria sfida per una nuova stagione di crescita, non certo la scusa per imboccare la strada
della decrescita (in)felice.
L’Italia ha bisogno di una classe dirigente costituita da persone che si sono misurate con il cambiamento
dando prova di competenza, serietà e coerenza.
Sappiamo bene come la politica abbia troppo spesso inteso dimostrare come questi elementi possano
essere considerati superflui. Così non è. Essi rappresentano un prerequisito per qualsiasi agire politico,
senza il quale la politica degenera nella gestione del potere fine a stesso e nei personalismi, aprendo la
strada alla deriva populista, demagogica e illiberale che mina le fondamenta dello Stato democratico.
Sconfiggere la propaganda che si basa sulla menzogna, gestire l’insicurezza e le paure, governando il
cambiamento attraverso una vasta alleanza democratica e progressista, è possibile.
Dipende solo da noi. Non siamo condannati a scegliere il male minore.
L’Italia è più forte di chi la vuole debole.
Entra anche tu in AZIONE! Aderisci al Comitato promotore di “Pinerolo in Azione”.

www.azione.it/entra-in-azione
pineroloinazione@gmail.com
Pagina Facebook “Pinerolo in Azione”
Il Comitato promotore di “Pinerolo in Azione”