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Il calcio ai tempi del Coronavirus

Battute a parte è difficile prevedere che ne sarà della forma di intrattenimento più diffusa sul territorio nazionale, e non solo, dopo l’ondata di panico scatenata da media e organismi politici in merito all’epidemia del Covid-19…

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Il calcio al tempo del coronavirus. Partite cancellate e dubbi sul futuro

Coronavirus, Allasia: “Informatevi solo sui canali ufficiali”

“Dall’incontro di stamattina con il presidente della Giunta presso l’unità di crisi della Protezione civile è emersa una situazione sotto controllo, senza nessun nuovo caso positivo.

Il monitoraggio proseguirà e continueremo a fornire aggiornamenti costanti. Il mio appello a tutti i cittadini piemontesi è quello di acquisire notizie solo attraverso i canali istituzionali, in particolare il sito della Giunta, del Consiglio regionale e della Protezione civile, senza affidarsi a fonti non ufficiali, frequenti sui social network, che rischiano di alimentare disinformazione, preoccupazione e talvolta anche truffe”.

Così il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia si è rivolto ai piemontesi per aggiornarli sulla gestione dell’emergenza Coronavirus.

“Tutti coloro che hanno il dubbio di aver contratto il virus possono contattare il numero verde  800.19.20.20, per ottenere una prima assistenza telefonica che, attraverso una sorta di pre-triage, indica al paziente che cosa fare o dove recarsi per ottenere la risposta assistenziale più appropriata. Il servizio è stato organizzato per alleggerire i numeri dedicati normalmente all’emergenza dal grande flusso di chiamate che in queste ore stanno intasando i centralini del 112 e 118, con il rischio di rallentare i soccorsi. Per informazioni generiche di carattere sanitario sul coronavirus e sui comportamenti di prevenzione si può contattare il 1500, numero verde del Ministero della Salute”.

“La modalità costruttiva con cui si sta affrontando in Piemonte l’emergenza è il frutto dell’ottimo lavoro di squadra che coinvolge numerosi operatori. A loro va il mio sentito ringraziamento per lo spirito di sacrificio e la professionalità in un lavoro che li vede impegnati da sabato, senza sosta” – ha aggiunto il presidente del Consiglio regionale-. “Penso in particolare al personale sanitario, a quello della Protezione civile, ai numerosi volontari che stanno prestando assistenza così come ai funzionari dell’amministrazione che supportano a livello informativo i cittadini”.

Boom di chiamate al numero verde della Regione attivato per alleggerire il 112

NUMERO VERDE CORONAVIRUS PIEMONTE 800 19 2020 – ATTIVATI I LABORATORI ANALISI DI NOVARA E CUNEO – IMMUTATO IL NUMERO DI POSITIVITA’ AL TEST

 

Le chiamate al nuovo numero verde sanitario istituito ieri dalla Regione Piemonte sul “coronavirus covid19”, nelle prime ore del servizio, dalle 14 di ieri alle 6 di stamattina, sono state 1850.

In parallelo, sono decisamente diminuite le chiamate al tradizionale numero di emergenza 112, passate dalle 13.599 di lunedì alle 8.766 di ieri.

Allo stesso modo, sono passate da 2.655 a 534 le chiamate al numero verde generico (non sanitario) della Regione Piemonte 800 333 444 (attivo dalle 8 alle 20), da martedi alle 13 di oggi.

Un risultato commentato con soddisfazione dall’assessore regionale alla Sanità, che sottolinea come l’obiettivo fosse appunto quello di alleggerire il numero di emergenza 112.

NUMERO RISERVATO AI SINDACI

Su disposizione dell’assessore regionale alla Sanità, è stato inoltre istituito presso la stessa Unità di crisi un numero speciale riservato ai sindaci, per offrire loro un canale di accesso diretto alle informazioni sanitarie di loro utilità.

NUOVI LABORATORI DI ANALISI

A supporto dei due laboratori analisi sui test del “coronavirus covid19”, attivi agli ospedali Amedeo di Savoia e Molinette di Torino, è entrato in funzione da oggi il laboratorio analisi dell’ospedale di Novara. Da domani, allo stesso scopo è prevista l’attivazione anche del laboratorio dell’ospedale di Cuneo, in modo che, complessivamente, il numero delle strutture sanitarie in Piemonte abilitate ad eseguire i test sul “coronavirus covid19” salirà a quattro.

BOLLETTINO CONTAGI

La situazione rimane invariata, al momento in Piemonte rimangono tre i casi di positività al test sul “coronavirus covid19”. Si tratta di due persone ospedalizzati a Torino e una in isolamento domiciliare. Le loro condizioni di salute non destano, al momento, particolari preoccupazioni.

 

(Nella foto d’archivio la Giunta regionale)

Donna aizza pitbull contro i poliziotti. Ma il cane non si muove

Arrestata per resistenza a Pubblico Ufficiale

Nel primo pomeriggio di lunedì, viene segnalata agli agenti della Polizia di Stato la presenza di una donna, cittadina italiana di 48 anni, in completo stato di ubriachezza all’interno di un bar in zona Borgo Vittoria.

Dopo aver inveito contro la clientela del locale, la donna entra in auto e si addormenta sul volante. Temendo per l’incolumità della quarantottenne, gli operatori della Squadra Volante richiamano la sua attenzione, bussando al finestrino. Alla vista dei poliziotti, la donna si riprende e scende dall’auto, proferendo frasi ingiuriose nei confronti delle forze dell’ordine. Inoltre cerca di aizzare contro i poliziotti il proprio pitbull, che però non le obbedisce. Passa allora alle vie di fatto e aggredisce con calci e schiaffi gli operatori, sputando contro uno di essi. La donna viene arrestata per resistenza a Pubblico Ufficiale, denunciata per oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto d’indicazioni delle propria identità e sanzionata amministrativamente per ubriachezza molesta.

Coronavirus, in 34 in quarantena ad Alassio

Trentaquattro  astigiani sono in quarantena in un hotel di Alassio dove ha soggiornato la persona risultata positiva al Covid-19

La conferma dal sindaco di Asti, Maurizio Rasero. Altri 26 astigiani sono rientrati, anche loro avevano soggiornato nello stesso albergo quando c’era la persona contagiata, e sono monitorati  da prefettura e Asl. Al momento le loro condizioni di salute  non destano preoccupazione

Coronavirus: “Disinfesto il palazzo”. Ma era un truffatore

Un tentativo di truffa legato alla psicosi da  Coronavirus è stato sventato a  Rivoli

Un uomo ha avvicinato un’anziana di 72 anni che stava rincasando, con la scusa che era stato inviato dall’Asl per disinfestare il palazzo.

Ma la donna ha rifiutato di farlo entrare, e un’altra inquilina, che ha assistito alla scena, ha chiamato la polizia del locale commissariato, che è giunta sul posto. Il presunto truffatore, descritto come un individuo vestito elegantemente, e che portava una valigetta 24 ore, si era nel frattempo allontanato.

E a Milano le Fiamme gialle scoprono venditore abusivo di mascherine

Nell’attuale situazione di emergenza sanitaria per la diffusione del coronavirus, la Guardia di Finanza di Milano ha avviato anche appositi controlli per contrastare possibili fenomeni di aumento ingiustificato dei prezzi o altre condotte illecite connesse alla commercializzazione di dispositivi di protezione individuale e disinfettanti

In particolare, nell’ambito di tali controlli i Finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Milano presso la Stazione Centrale hanno sorpreso un soggetto di nazionalità extracomunitaria che vendeva abusivamente decine di mascherine protettive. Approfittando del particolare stato emotivo che in questo periodo sta vivendo la popolazione nonché della difficoltà a reperire sul mercato generi di questo tipo, l’interessato proponeva ai passanti, oltre ad accessori elettronici, l’acquisto di mascherine chirurgiche di dubbia qualità e comunque di tipologia assolutamente inefficace a proteggere dal virus. I prodotti sono stati sequestrati e il venditore abusivo è stato sanzionato. Le Fiamme Gialle proseguiranno costantemente i servizi delle specie su tutto il territorio provinciale per l’intero periodo dell’emergenza a tutela dell’economia e della salute dei cittadini.

Libri sul viso e canzoncine non fermano il virus. E l’economia crolla

Di Augusto Grandi / Dopo il disastro di lunedì, quando la Borsa di Milano è stata la peggiore d’Europa, anche la seduta di ieri si è chiusa al ribasso. Con lo spread in salita. Insomma, non è bastato cantare Bella ciao, il virus non si è spaventato

E non si è arrestato neppure di fronte ai libri sul volto al posto delle mascherine. Così gli investitori, che si erano convinti del potere taumaturgico dell’antifascismo di sardine e Pd, hanno compreso di essere stati truffati da Giuseppi e compagni ed hanno penalizzato la Borsa italiana…

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Libri sul viso e canzoncine non fermano il virus. E l’economia crolla

Maxi evasione per un milione e mezzo. Impresa nasconde al fisco 17 milioni di ricavi

Il sistema utilizzato era oramai ben consolidato: l’imprenditore emetteva sistematicamente false fatture, per delle operazioni in realtà mai avvenute, e le esibiva alle banche così da accedere a finanziamenti altrimenti non ottenibili

È quello che ha scoperto la Guardia di Finanza di Torino nel corso di un’indagine nei confronti di una società con sede alle porte di Torino e leader nel settore dei trasporti.

I Finanzieri della Compagnia di Chivasso, che hanno condotto l’intervento, si sono trovati di fronte ad una società ben inserita nel contesto economico locale e non solo, con numeroso personale alle dipendenze e notevoli mezzi strumentali. Questo almeno all’apparenza.

Nel corso delle indagini, infatti, ne è uscita una realtà societaria ben diversa.

Gravi, infatti, le responsabilità dell’amministratore, che, al termine dei riscontri, è risultato essere sconosciuto al fisco per oltre due anni. I finanzieri hanno ricostruito completamente il volume d’affari della società, in quanto tutto l’apparato contabile societario è risultato incompleto e solo parzialmente attendibile. Gli inquirenti hanno appurato che sono stati occultati al fisco oltre 17 milioni di ricavi.

Prettamente familiare il sistema truffaldino scoperto: l’amministratore infatti, utilizzava anche fatture false emesse dalla società del fratello, in modo da abbattere i ricavi e conseguentemente le tasse da versare all’erario.

Ma non solo. Come detto, la società coinvolta nella maxi evasione era solita emettere le fatture false, in particolare per prestazioni mai avvenute oppure simulate nei confronti di note catene di supermercati, da esibire alle banche per accedere a finanziamenti altrimenti non ottenibili. Così facendo è riuscita negli anni a percepire somme per circa 4 milioni di euro, denaro che è rientrato, pertanto, nel normale circolo economico societario.

L’imprenditore, un trentenne italiano, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Ivrea. Numerosi i reati di cui dovrà rispondere: dalla dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture inesistenti, all’omessa dichiarazione sino al “mendacio bancario” e all’autoriciclaggio.

Accertata un’evasione fiscale per oltre 1,5 milioni di euro.