ilTorinese

Fattura elettronica, l’obbligo di pagare il bollo

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

Nel decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2020 sono contenute diverse novità riguardanti anche la fattura elettronica.


Tra le altre, anche una nuova norma che chiarisce cosa accade in caso di mancato, ritardato o incompleto pagamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche inviate al Sistema di Interscambio. Le modalità di comunicazione, l’ammontare delle sanzioni e le tempistiche sono specificate nell’articolo 17 del decreto fiscale pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 27 ottobre, che ufficializza alcune modifiche all’articolo 12 comma 9 del Decreto Legge 34 del 2019 (il cosiddetto Decreto Crescita).
In caso di mancato pagamento del bollo, l’Agenzia delle Entrate invierà con modalità telematiche un primo avviso bonario, con sanzione ridotta a un terzo e con gli interessi dovuti fino all’ultimo giorno del mese antecedente alla data di elaborazione della “cartella”. Il contribuente avrà così tempo 30 giorni per regolarizzare la propria posizione, effettuando il pagamento per intero o anche solo in parte. Se ciò non dovesse accadere, l’Agenzia delle Entrate proseguirà con l’iter previsto dalla legge, iscrivendo a ruolo a titolo definitivo le cifre da versare.
Se ciò dovesse accadere, dunque, quello che era un avviso bonario si trasformerà in una vera e propria cartella dell’Agenzia delle Entrate e, come tale, seguirà il “percorso standard” previsto dalla normativa in casi come questi. In caso di mancato pagamento del bollo virtuale dovuto all’origine (come nel caso di fatture superiori ai 77,47 euro), la sanzione va dal 100% al 500% dell’imposta dovuto. Va rilevato che queste nuove disposizioni non saranno retroattive, e si applicheranno solamente alle fatture elettroniche inviate al Sistema di Interscambio dopo il 1° gennaio 2020.

Locatelli (Prc-Se): “la Cavallerizza rimanga un bene pubblico”

“No alle privatizzazioni”

“La Cavallerizza liberata”? “Finisce un capitolo oscuro della storia di Torino”? Ma come si fa a  presentare lo sgombero della Cavallerizza Reale avvenuto questa mattina in questo modo, in un modo fazioso e falso, così come hanno fatto alcuni giornali e responsabili dell’ordine pubblico? Va ricordato che La Cavallerizza, complesso  tutelato dall’Unesco, è stata occupata cinque anni fa per impedire la vendita a privati e ogni altra forma di  speculazione immobiliare, com’era nei progetti iniziali, adoprandosi al contrario per preservare la proprietà e fruibilità pubblica di un bene comune di prim’ordine. L’occupazione ha dato vita nel tempo ad assemblee pubbliche, residenze artistiche, spettacoli, mostre, mercatini, laboratori ma anche a residenze temporanee per situazioni di emergenza. Un impegno volto a contrastare l’abbandono e l’incuria degli spazi la cui responsabilità ricade per intero sulle amministrazioni comunali che hanno puntato alla privatizzazione di un complesso che deve rimanere spazio pubblico fruibile dalla cittadinanza. La battaglia contro ogni forma di svendita del patrimonio pubblico continua.

Sciopero dei mezzi pubblici venerdì 22 novembre

GTT INFORMA

Venerdì 22 novembre 2019 è previsto uno sciopero aziendale di 24 ore del settore trasporto pubblico locale. Lo sciopero si riferisce a due differenti proclamazioni di sciopero, ciascuna della durata di 24 ore, indette dalle organizzazioni territoriali Ugl Autoferrotranvieri e da USB – Lavoro Privato su temi correlati al Piano Industriale ed altre tematiche aziendali di GTT.

IL SERVIZIO SARÀ GARANTITO NELLE SEGUENTI FASCE ORARIE:

  • Servizio URBANO e SUBURBANO, METROPOLITANA e Centri di Servizi al Cliente: dalle ore 6.00 alle ore 9.00 e dalle ore 12.00 alle ore 15.00 (*)
  • Autolinee Extraurbane, linee urbane di Ivrea e Servizio Ferroviario (sfm1 – Canavesana e sfmA – Torino – aeroporto – Ceres): da inizio servizio alle ore 8.00 e dalle ore 14.30 alle ore 17.30

Sarà assicurato il completamento delle corse in partenza entro il termine delle fasce di servizio garantito.

Per maggiori dettagli sulle motivazioni dello sciopero, clicca qui

< Per consultare le percentuali di adesione degli scioperi precedenti, clicca qui

(*) Sono escluse dallo sciopero le seguenti linee GTT gestite da vettori privati: 20, 21, 22, 24, 25, 35, 35 navetta, 36 navetta, navetta, 36 paracca, 38s, 39, 40, 41, 43, 44, 44s, 45, 45b, 45s, 46 navetta, 46 navetta s, 47, 48, 50, 53, 54, 63b, 66, 69, 69s, 70, 73, 76, 77, 78, 79b, 80, 81, 82, 83, 84, 86, 88s, 89b, 89s, 90, 91, 92, 93b, 94, 98, 95, 95b, 96, 97, 98, 99, 102, 2 Urbana Rivalta, 1 Urbana Nichelino, 1 Urbana Orbassano, Urbana 1 Chieri, Urbana 2 Chieri.

 

(foto: il Torinese)

Quel viaggio di 80 anni fa da Ginevra a Kabul

Il lungo straordinario viaggio è iniziato con una vettura anni Trenta, ottanta anni fa. Era il 6 giugno 1939: due donne giornaliste, scrittrici e fotografe, partivano da Ginevra in auto dirette a Kabul.

Con le loro macchine fotografiche e una cinepresa. Un lunghissimo avventuroso itinerario documentato con due libri, filmati e centinaia di fotografie. Alcune di queste si possono vedere nella sala Athenaeum del Rettorato di via Po 17 a Torino fino al 13 dicembre (dal lunedì al venerdì ore 14-18). Le fotografe sono Ella Maillart e Annemarie Schwarzenbach, già famose per aver scritto in quegli anni inchieste in vari Paesi. Ma questa volta dovevano realizzare servizi fotografici per importanti quotidiani e riviste. E c’è di più perchè il loro viaggio vuole essere anche una fuga spirituale da un’Europa che si stava avvicinando a passo veloce verso un’altra catastrofica guerra mondiale. Scriverà la Maillart: “volevamo andare in luoghi dove la parola divino avesse ancora un senso”. Le foto scattate sono almeno trecento insieme a un filmato su popoli e luoghi visitati utilizzando una pellicola che l’Agfa aveva dato alle due fotografe da sperimentare. Ciò che risalta è un mondo che in gran parte non esiste più, un Afghanistan arcaico, attraversato da tribù nomadi e capi tribali che accolgono le due donne con ospitalità.

Ella Maillart e Annemarie Schwarzenbach documentano il tramonto del mondo antico con le sue tradizioni immutabili da centinaia di anni e l’arrivo della modernità fatta di modesti autocarri, dighe in costruzione, vecchie auto e fabbriche nascenti. Tradizioni che finiscono per far risaltare la stessa condizione miserevole in cui vivevano le donne che peraltro ancora oggi resta un problema irrisolto. Le fotografie, su licenza della Biblioteca Svizzera di Berna, sono riprodotte in grandi pannelli che illustrano anche le figure delle due viaggiatrici con le loro storie personali. In sala vengono proiettati i filmati originali della cineteca Rts, Radio Television Suisse. Per l’Italia si tratta di una prima assoluta mentre le due protagoniste del viaggio sono state negli anni riscoperte con eventi e documentari in Svizzera e in Germania.

Filippo Re

La mostra, organizzata dal Centro Federico Peirone di studi sull’islam, intitolato alla memoria di Federico Peirone, docente universitario a Torino, eminente arabista e sacerdote, è visitabile fino al 13 dicembre al Rettorato di via Po 17, dal lunedì al venerdì ore 14-18.

La Regione per il rilancio di Stupinigi

Rispondendo a un’interrogazione di Diego Sarno (Pd) sulla Palazzina di Caccia di Stupunigi, l’assessore alla Cultura Vittoria Poggio ha preannunciato che la Regione sta individuando i propri rappresentanti nella Fondazione Ordine Mauriziano e nel Comitato di vigilanza.

“È nostra intenzione promuovere e sostenere progetti di valorizzazione della Palazzina mettendo in relazione la Fondazione Ordine Mauriziano con il Consorzio delle Residenze Sabaude, di cui la Regione è socio fondatore, per migliorare l’offerta culturale anche in termini di erogazione dei servizi e per un efficace sistema comunicativo e di marketing” ha sottolineato Poggio.

Sarno, nella sua interrogazione chiedeva come la Regione Piemonte intenda monitorare e sostenere la Fondazione Ordine Mauriziano nella gestione della Palazzina e come verranno utilizzati i fondi per la ristrutturazione dei poderi antistanti. Inoltre ha chiesto di conoscere i progetti specifici del Consorzio delle Regge Sabaude e se per migliorare la fruizione del sito si intenda prolungare la linea tramviaria “quattro”.

Per completare le risposte, la stessa Poggio ha fatto riferimento a due note degli assessori al Bilancio Andrea Tronzano, e ai Trasporti Marco Gabusi.

“Il Parco di Stupingi è stato inserito tra i Poli naturali regionali strategici oggetto di finanziamenti europei per 2,6 milioni di euro, il concentrico di Stupinigi nei Poli culturali d’interesse regionale per i quali l’Europa ha destinato 6,5 milioni” ha comunicato Tronzano.

Per quanto riguarda gli aspetti del collegamento pubblico tra Torino e la Palazzina di Caccia, Gabusi ha spiegato che attualmente il sito è servito dalla linea 41 con il Lingotto stazione strategicamente centrale. “Lo studio effettuato dall’Agenzia per la Mobilità piemontese sulla richiesta di prolungamento della linea 4, ha evidenziato costi di investimento e di gestione eccessivamente elevati” ha aggiunto.

Sono poi state discusse le interrogazioni di Silvio Magliano (Moderati) sugli sviluppi della riforma del Terzo settore (ha risposto l’assessora Chiara Caucino) e di Daniele Valle (Pd) sul contenimento e l’eradicazione della Vespa Velutina (ha risposto l’assessore Marco Protopapa).

Denunciati anarchici per le minacce al social media manager della sindaca

Oggi, personale della Digos della Questura di Torino, a seguito di mirate indagini, è riuscito ad individuare e denunciare quattro militanti anarco-antagonisti per le minacce e le percosse perpetrate, nella serata di ieri 19 novembre, ai danni di Xavier BELLANCA, social media manager della Sindaca di Torino.

 

In particolare, i responsabili della condotta criminosa – tra cui uno dei principali leader dell’ex posto occupato Asilo, GALLOCCHIO Gabrio di anni 26 ed una nota militante del centro sociale Askatasuna – dopo aver circondato, unitamente ad altri esponenti d’area ed alcuni rider  BELLANCA, lo insultavano e lo minacciavano facendolo oggetto anche di sputi, allontanandosi poco prima dell’arrivo della Polizia.

 

Nella circostanza, il social media manager veniva anche colpito con due calci all’altezza del ginocchio sinistro.

 

L’individuazione dei responsabili e la ricostruzione dei fatti è stata possibile grazie anche all’analisi di alcune immagini video acquisite dalla Digos.

 

Nei confronti dei denunciati sarà avviata anche la procedura per l’adozione di misure di prevenzione.

TFF, quindici film in concorso provano a raccontare la precarietà delle vite di oggi

Al via la 37ma edizione del Torino Film Festival

“Prendete posto. Inizia il film”. Ovvero Torino apre le porte al Cinema. Il concerto di inaugurazione questa sera alle 21 al teatro Regio di “Torino Città del Cinema 2020” dispiegato in “Un film lungo un anno”, venti brani sotto la direzione del maestro Alessandro Molinari e ricavati da colonne sonore che hanno contribuito a costruire la storia della nostra settima arte, unite alle immagini dei film prescelti, da “Profondo rosso” di Dario Argento al felliniano “Amarcord”, dai “Compagni” di Monicelli a “Caro diario” di Moretti, dal “Postino” con cui Massimo Troisi si congedò dal suo pubblico a “Profumo di donna” di Dino Risi alla “Finestra di fronte” di Ferzan Ozpetek.

 

Ma pure l’occasione per dare il via, con una serata d’anticipo (aspettiamo domani per inaugurare i red carpet che come ormai si sa da anni lasciano volentieri il passo alle discussioni e alle normali code ai botteghini, con la seriosa cancellazione delle facce arcinote con relative spese e gli arrivi in pompa magna) alla fitta settimana che sarà occupata dalla 37ma edizione del Torino Film Festival, ancora una volta diretto da Emanuela Martini (l’ultima? o qualcuno avrà qualche ripensamento?), ancora per l’occasione (troppo?) legata alle “notti horror” e ai brividi di contorno, disseminati sotto diversa e più o meno intensa veste in ogni sezione, Cristina Comencini a capitanare la giuria del concorso, una fitta rete di titoli – 44 opere prime e seconde, 45 anteprime mondiali, 28 anteprime internazionali, 64 anteprime italiane -, un budget che può contare su un milione e 900 mila euro.

L’apertura è affidata a Jojo Rabbit firmato da Taika Waititi, interpreti Scarlett Johanson e Sam Rockwell, una satira sferzante e spiazzante del nazismo e dei suoi miti, la storia di un ragazzino di dieci anni nella Vienna del nazismo, capace di inventarsi un amico immaginario, che è Hitler stesso, mentre la mamma nasconde in casa una ragazza ebrea; mentre il film di chiusura è Knives out di Rian Johnson, con Daniel Craig, Jamie Lee Curtis e Christopher Plummer (in uscita sugli schermi il prossimo 5 dicembre con il titolo Cena con delitto), dove un detective indaga sull’apparente suicidio di un ricco scrittore di romanzi gialli, morto quando tutti i suoi congiunti, in odore di plausibile movente, sono riuniti a festeggiare il suo ottantacinquesimo compleanno. Quindici i film del concorso, 18 i paesi partecipanti, produttori e coproduttori: Argentina, Canada, Cile, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Islanda, Italia, Qatar, Repubblica Ceca, Russia, Singapore, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Taiwan e Tunisia. Se la musica con le aspirazioni di una giovane musicista è al centro del francese Le choc du futur (la musica si specchia anche nel tedesco Prélude di Sabrina Sarabi, la dedizione assoluta di un giovane pianista, il sogno di vincere una borsa di studio, l’apparizione di una ragazza che scuote la fragilità di David), se l’argentino Fin de siglo offre ad una coppia l’occasione per duplicare il “breve incontro” di vent’anni prima, se le schermaglie prima e la complicità poi legano tra gli argini del Polesine Giuseppe Battiston e Stefano Fresi in Il grande passo di Antonio Padovan, nei dintorni degli incubi ci si ritrova con El hoyo dello spagnolo Galder Gaztelu-Urrutia, dove un uomo un bel mattino si risveglia in una prigione verticale, e con un vecchio vicino di letto, fatta di piani con due prigionieri ciascuno attraverso cui una volta al giorno scende una piattaforma zeppa di cibo: più si è sopra e più ci si abbuffa, mentre più si scende più restano le briciole.

Da tener d’occhio Now is everything, opera prima di Riccardo Spinotti (papà Dante produce e fotografa) e Valentina De Amicis, un giovane fotografo di moda diviso tra la morte del fratello minore e la scomparsa della fidanzata: nel cast Ray Nicholson, figlio di Jack, e Anthony Hopkins; mentre dagli Usa arriva Ms. White light di Paul Shoulberg in cui la giovane Lex sa entrare in empatia con le persone che muoiono, cosa che non le riesce con il resto del mondo che la circonda, dalla Gran Bretagna Tom Cullen (il maggiordomo di Downton Abbey, al suo debutto nella regia) porta Pink Wall, sei anni nella vita di Jenna e Leon, raccontati in sei momenti della loro relazione, e dalla Tunisia ecco la storia drammaticamente forte di una donna che ha il marito in carcere e un amante di cui è follemente innamorata (Le rêve de Noura di Hinde Boujemaa). E ancora altre storie, tra famiglie che si dilaniano, donne in cerca di uno stabile futuro, giovani in cerca di un successo che continua a sfuggire, contrasti, false amicizie, ambizioni e povertà, il vivere e il lasciarsi vivere, tutto a raccontare le nostre esistenze.

 

Elio Rabbione

 

Nelle immagini, Giuseppe Battiston e Stefano Fresi in “Il grande passo” di Antonio Padovan (in concorso), “Jojo Rabbit” film inaugurale del festival e “Pink Wall”, opera prima di Tom Cullen (in concorso)

L’Arma celebra la Virgo fidelis

Messa nella chiesa di San Lorenzo per la patrona dei carabinieri

I carabinieri celebrano giovedì 21 alle 9 anche a Torino la Virgo Fidelis, patrona dell’Arma, e il 78esimo anniversario della battaglia di Culqualber, durante la Seconda guerra Mondiale, per la quale è stata conferita alla Bandiera dell’Arma la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Messa nella chiesa di San Lorenzo della centralissima piazza Castello, tra Via Palazzo di Città ed il Palazzo Chiablese, attigua alla Piazzetta del Palazzo Reale.

Le opportunità della Black Week con AIESEC

Riceviamo e pubblichiamo

AIESEC festeggia il Black Friday e ha due sorprese per te. Scegli la tua
esperienza di crescita e impatto e ottieni uno sconto di 100 euro sulla
quota partecipativa!

AIESEC PoliTO può farti vivere un’esperienza all’estero di poche settimane che
potrebbe cambiarti la vita: sta solo a te scegliere di viverla!
AIESEC, il più grande network giovanile al mondo, ha le opportunità di scambio
all’estero che stai cercando, e da Novembre con una sorpresa solo per te!
Il programma Global Volunteer comprende esperienze di volontariato dalle 6 alle 8
settimane in diversi paesi in tutto il mondo. Ogni progetto è affiliato agli Obiettivi di
Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite (SDGs), con cui AIESEC collabora
ufficialmente. Un Global Volunteer ti permette dunque di mobilitarti e lasciare il tuo
impatto diretto per uno dei temi globali più urgenti: l’ambiente, l’educazione,
l’uguaglianza di genere, le disuguaglianze sociali, il consumo responsabile, e molti altri
ancora.
Le sorprese non sono finite. Il Black Friday è ormai alle porte, ed anche noi abbiamo
scelto di festeggiarlo per una settimana intera: candidandoti per un nostro progetto di
volontariato e firmando il contratto nella settimana tra il 22 e il 29 Novembre,
riceverai uno sconto di 100 euro sulla quota di partecipazione di 300 euro. La quota
comprende l’alloggio garantito, il supporto da un comitato AIESEC 24h su 24, seminari
prima, durante, e dopo l’esperienza, e molto altro ancora.
Non perdere l’occasione! Abbiamo opportunità aperte in Turchia, Brasile, Indonesia,
Grecia, Ucraina, Taiwan, Colombia, Messico, ed altri ancora che aspettano solo la tua
candidatura.
Ma un progetto di volontariato all’estero può veramente cambiarti la vita?
L’abbiamo chiesto a Vittoria, studentessa di Roma, e appena tornata da un Global
Volunteer in Indonesia. “Il mio progetto era focalizzato sull’SDG #13 (Agire per il Clima).
In pratica, consisteva nel rendere i cittadini consapevoli della situazione climatica attuale e
soprattutto sul grave problema della plastica, passando da vere e proprie manifestazioni in
piazza alla creazione di lezioni per studenti delle scuole medie ed elementari, in cui dovevo
trattare le diverse tematiche sul cambiamento climatico ed insegnare le piccole azioni
quotidiane che ognuno di noi può fare per salvaguardare l’ambiente. Ho scelto l’Indonesia
perché mi colpiva come un paese così naturalisticamente affascinante fosse così devastato
dall’inquinamento, e come il mondo, ma anche gli stessi abitanti (l’Indonesia è uno dei
paesi con il tasso maggiore di cittadini che non credono nell’esistenza del surriscaldamento
globale) fossere immobili di fronte al problema.”
E com’è stato volare in un paese tanto diverso rispetto all’Italia? “Intenso. Una persona
non sarà mai veramente pronta per il “cultural shock” a cui si va incontro una volta atterrati
all’aeroporto. Ma la diversità che si respirava nell’aria (anche quella interna, tra le varie
città) è ciò che più mi ha colpito ed ho amato.”
Il tuo Global Volunteer ti ha realmente permesso di lasciare un impatto sul paese e su
te stessa? “Nel mio piccolo, posso sicuramente essere molto contenta di quello che ho
fatto: ad esempio, ho notato come i comportamenti dei miei ragazzi dopo le lezioni fossero
cambiati, come facessero più attenzione nell’usare meno oggetti di plastica possibili. Ho
portato il mio impatto, ma non basta! Per questo che penso che più giovani possibili
dovrebbero partire per un progetto come questo con AIESEC: sensibilizzare ed informare è
fondamentale, e c’è bisogno del supporto di tutti per farlo.”
Come testimoniato da Vittoria, siamo noi giovani la chiave di un futuro migliore. Non
perdere tempo: iscriviti sul nostro sito www.aiesec.it/volontariato-internazionale
(inserendo come comitato locale il “Politecnico di Torino”)e firma il contratto durante
la Black Week (22 Novembre-29 Novembre) per ottenere il tuo sconto di 100 euro!

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Per maggiori informazioni, registrati su www.aiesec.it (inserendo come comitato locale
il “Politecnico di Torino”)per essere contattato da un nostro referente locale.
AIESEC ltalia l Via Montepulciano 17 – 20124 Milano – Italia

La Marcia dei bambini fa tappa a Palazzo Lascaris

La tradizionale Marcia dei Bambini, che ogni anno il 20 novembre sfila per le vie del centro di Torino, quest’anno assume un significato particolare per la ricorrenza dei 30 anni dalla Convenzione Onu per i Diritti dell’Infanzia. La manifestazione è organizzata dal Comitato Provinciale di Torino per l’UNICEF, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico territoriale di Torino, con la partecipazione decine di bambine, bambini, ragazze, ragazzi, docenti e famiglie delle scuole pubbliche e private del territorio.

La Marcia dei Bambini si è fermata questa mattina anche davanti a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte, dove i piccoli hanno incontrato il presidente Stefano Allasia, il Consigliere Segretario Gianluca Gavazza e la consigliera Sara Zambaia.

“Ritengo particolarmente significativa questa iniziativa che vuole essere l’occasione per richiamare l’attenzione sui diritti dell’infanzia – ha sottolineato il presidente Stefano Allasia incontrando i bambini – perché solo mettendo al centro i diritti dei più piccoli sarà possibile lasciare un mondo migliore alle generazioni che verranno. Questa giornata è dedicata a tutti quei bambini che in modi differenti, per cause diverse e in luoghi diversi, si trovano ad avere in comune l’impossibilità di vivere la loro infanzia. Tutti siamo stati bambini e tutti noi condividiamo il desiderio per il benessere dei nostri figli che è sempre stato e continuerà ad essere la principale aspirazione dell’umanità”.

A testimonianza di questa importante ricorrenza Poste Italiane ha predisposto un annullo filatelico dedicato ai 30 anni della Convenzione ONU sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza che, nella mattinata, è disponibile in una apposito ufficio temporaneo allestito da Poste Italiane nell’atrio di Palazzo Lascaris