ilTorinese

Task force Italia-Russia per aiutare le imprese

In vista dell’Expo 2015, Torino e Milano rappresentano oggi un’unica grande realtà metropolitana. Già adesso l’area fieristica di Rho-Pero è alle porte di Novara. Ma con la realizzazione della fermata dell’alta velocità ferroviaria vi si potrà arrivare in 40 minuti anche dal centro di Torino e viceversa

prternshipPartecipazione record alla Task force Italia-Russia sui distretti e le pmi, forum economico-istituzionale presieduto dal Ministero dello Sviluppo economico italiano e dalla Rappresentanza commerciale russa di cui si è aperta il 12 novembre a Torino Incontra la 23/esima edizione: 800 le persone iscritte, in rappresentanza di 25 Regioni russe e sette italiane. Il programma dell’iniziativa, che prosegue fino a mercoledì 13, prevede confronti e dibattiti su efficienza energetica, energie rinnovabili, edilizia, meccanica e turismo. “E’ un’edizione senza precedenti – ha commentato il presidente del Piemonte, Roberto Cota – un’occasione straordinaria per la nostra Regione”. La Russia, infatti, è il dodicesimo Paese a cui è destinato l’export piemontese, per un totale di 790 milioni di euro nel 2012, con un incremento del 4,9% rispetto al 2011. “Il saldo della bilancia commerciale – ha osservato ancora il presidente – è positivo per oltre 700 milioni, in aumento rispetto ai tre anni precedenti”.

Istituita nel 2002, la Task force si riunisce due volte l’anno: le Regioni russe coinvolte sono state fino ad ora 83, dieci quelle italiane. Per quanto riguarda il Piemonte, la categoria merceologica che la fa da padrona nell’export continua a essere la meccanica (27%). “E’ importante – ha detto Cota – perché questo settore è il cuore della tradizione industriale del Piemonte e stiamo riuscendo a coniugarla con l’innovazione”. Altri settori in cui le esportazioni sono positive sono i mezzi di trasporto, gli alimentari e il tessile.

Rivolgendosi ai suoi interlocutori russi, Cota ha poi evidenziato che “abbiamo piccole e medie imprese dell’indotto di grande qualità, che hanno saputo superare l’ottica dell’unico committente per competere sul mercato. Il sistema imprenditoriale piemontese ha bisogno di due cose: creare reti di imprese tramite distretti industriali e sostegno all’esportazione. Per questo il governo regionale ha investito moltissimo nelle politiche di internazionalizzazione”. Bilancio molto positivo, sia in modo globale che per quanto riguarda i rapporti con la Russia, anche per i flussi turistici: quest’anno si è registrato un incremento del 40% delle presenze.

Infine, Cota ha ribadito che “in vista dell’Expo 2015, Torino e Milano rappresentano oggi un’unica grande realtà metropolitana. Già adesso l’area fieristica di Rho-Pero è alle porte di Novara. Ma con la realizzazione della fermata dell’alta velocità ferroviaria vi si potrà arrivare in 40 minuti anche dal centro di Torino e viceversa. Per questo, stiamo lavorando per mettere in luce le opportunità offerte dal Piemonte”. Il viceministro dello Sviluppo economico della Federazione Russa, Pavel Korolev, l’ha definita “una Task force organizzata in modo impeccabile. I delegati che sono qui presenti hanno le idee ben chiare, per cui sono in campo prospettive di cooperazione molto consistenti, che indubbiamente porteranno risultati a breve termine”. Sullo scambio di opportunità ed esperienze tra gli imprenditori dei due Paesi ha puntato l’attenzione la presidente della Rappresentanza commerciale russa in Italia, Natela Scengheliya: “E’ fondamentale che ci sia la possibilità di discutere concretamente di progetti, che portino poi alla firma di impegni contrattuali”.

Nel corso della task force verrà anche dedicato spazio agli strumenti finanziari attraverso cui realizzare le forme di collaborazione, sia sotto il profilo bancario sia riguardo gli investimenti diretti dalla Russia verso l’Italia e viceversa. La Regione Piemonte, in particolare, ha istituito la formula del contratto di insediamento per attrarre nuovi investimenti, che ha già prodotto diversi risultati. Ne è conferma la presenza a Biella dell’azienda russa Synhesalloys, specializzata nei metalli preziosi per l’industria, che ha un investimento programmato di 13 milioni di euro, con un contributo regionale di 1,4.

Come imparare l’export con il Ceip

L’azienda “export e market oriented” vince la sfida ai mercati esteri se è in grado di utilizzare il marketing internazionale come elemento conduttore della propria azione. Il Ceip suggerisce anche di evitare alcuni errori comuni in merito all’export

 

mercati

Guardare al mondo per tentare di risolvere i problemi connessi alla crisi di casa nostra. Ecco l’imperativo per le aziende piemontesi. Un aiuto può arrivare dal Ceipiemonte, il centro estero della Regione. L’orientamento all’internazionalizzazione è un servizio gratuito, personalizzato, dedicato alle imprese artigiane e alle piccole imprese, a cura di Ceipiemonte.

 

Un team è a disposizione, su appuntamento, nella sede del Ceip o in quelle dei soci sul territorio, per analizzare le esigenze dell’azienda e l’operatività in relazione ai paesi di interesse, con riferimento a: strategie di ingresso e/o di consolidamento, canali distributivi e di vendita, ricerca di partner commerciali, attività promozionali. I servizi proposti sono coerenti con la strategia aziendale, dalle fasi preliminari fino alla realizzazione di un percorso operativo e al monitoraggio dei risultati.

 

L’azienda “export e market oriented” vince la sfida ai mercati esteri se è in grado di utilizzare il marketing internazionale come elemento conduttore della propria azione. Il Ceip suggerisce anche di evitare alcuni errori comuni in merito all’export:

 

  • considerare l’export come un’attività sporadica e occasionale
  • pensare di poter risolvere tutti i problemi grazie all’export
  • pensare di riprodurre sul mercato internazionale la stessa strategia di successo adottata sul mercato domestico
  • non avere una strategia.

Fatene tesoro. Il servizio è erogato in tutte le province piemontesi nel contesto del Progetto Idea.

 

(www.centroestero.org)

Una vendemmia stellata

I dati delineano la capacità del comparto di resistere alla crisi economica. A seguito di un’annata decisamente ridotta in termini quantitativi come il 2012, tanto da guadagnarsi l’etichetta di “vendemmia più scarsa del secolo”, il 2013 è ritornato su livelli più vicini alla media degli ultimi anni

vendemmia

“Piemonte Anteprima Vendemmia” ha delineato l’immagine di un comparto vitivinicolo che, pur fronteggiando l’attuale momento economicamente delicato, è capace di resistere rispetto a molti altri settori e conferma come la strategia di puntare sulla qualità e l’eccellenza paghi nel medio-lungo periodo.

La tradizionale manifestazione si è svolta il 29 novembre nella Cascina Cuccagna di Milano, scelta per lanciare un messaggio importante nell’ottica dell’Expo 2015: il Piemonte, insieme alle sue produzioni di eccellenza, sarà presente e vivrà la rassegna da protagonista. Presenti, tra le altre autorità, l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Claudio Sacchetto, il presidente di Piemonte Land of Perfection, Andrea Ferrero, il presidente della Vignaioli Piemontesi, Giulio Porzio, il direttore marketing territoriale del Padiglione Italia Expo 2015, Fabrizio Grillo.

A seguito di un’annata decisamente ridotta in termini quantitativi come il 2012, tanto da guadagnarsi l’etichetta di “vendemmia più scarsa del secolo”, il 2013 è ritornato su livelli maggiormente vicini alla media degli ultimi anni: se l’Italia passa dai 41,07 milioni di ettolitri del 2012 ai 47,4 milioni stimati del 2013 – con una crescita del 15% – il Piemonte, seppur con valori meno incisivi, registra un incremento non trascurabile: la produzione stimata è di 3.658.640 quintali di uva da cui sono derivati 2.579.534 ettolitri di vino (+9% sul 2012), che rappresenta il 5,5% della produzione nazionale. La suddivisione per province parte da Asti con 906.000 ettolitri, seguono Cuneo con 847.000, Alessandria con 697.000, Torino con 72.000, Novara con 28.000, Biella con 21.000, Vercelli con 7.000, VCO con quasi 2.000 ettolitri. La peculiare stagione climatica non ha influito sulla vendemmia 2013 dal punto di vista qualitativo, tanto che la si può definire una ottima annata che merita le quattro stelle per tutte le varietà, con alcune punte di eccellenza.

L’assessore Sacchetto ha sostenuto nel suo intervento che “pur non trascurando le difficoltà del momento, ritengo che gli ottimi risultati che si stanno ottenendo non siano frutto del caso: in primo luogo vanno ricordate le aziende vitivinicole sul territorio, che coniugano al duro e faticoso lavoro in vigna quella professionalità di alto livello indispensabile per risultare competitivi sul mercato, in particolare quello estero; in seguito, non va trascurata l’attività sinergica operata su più livelli da enti e organismi differenti. La Regione Piemonte ha proseguito nel sostegno al settore mediante il programma finanziato dall’OCM vino, che ha previsto un intervento superiore ai 20 milioni di euro per la promozione sui mercati dei Paesi terzi, gli investimenti, la ristrutturazione e riconversione dei vigneti. Per il 2014 sono previste nuovamente risorse per circa 20 milioni. L’assessorato ha inoltre supportato il settore con la promozione sui mercati europei prevista dal Piano di sviluppo rurale 2007-2013”. I buoni risultati – ha concluso Sacchetto – non devono distoglierci dagli impegni che ci aspettano per il futuro: a cominciare dall’Expo 2015 e ancor più nella predisposizione del nuovo Programma di sviluppo rurale 2014-2020, una sfida dalla quale dipende buona parte del futuro non solo del comparto vino, ma dell’intera agricoltura piemontese”.

“Piemonte Anteprima Vendemmia 2013” è stata anche la conferma di come il comparto vitivinicolo piemontese sia un condensato di tradizione, valori, cultura e territorio, miscela vincente che ha portato alla candidatura dei paesaggi vitivinicoli piemontesi nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. In tale contesto si colloca l’assegnazione del premio annuale nella duplice versione: quello rivolto alla memoria è stato dedicato a Beppe Fenoglio nel 50° della morte, quello improntato al futuro è stato assegnato a Enrico Remmert e Luca Ragagnin, scrittori della nuova generazione e cantori delle terre piemontesi del vino.

Giulio Porzio, presidente di Vignaioli Piemontesi, ha dal canto suo lanciato una proposta: “Creare una Nazionale azzurra del Made in Italy, nella quale noi piemontesi ci candidiamo ad essere negli undici. E’ ormai una necessità, un imperativo, per affrontare i nuovi mercati ed essere incisivi e vincenti, fare squadra e sistema, presentarsi in modo organizzato superando i campanilismi e gli individualismi”. Infine, Andrea Desana, coordinatore del Comitato per la celebrazione del 50° anniversario della prima legge sulle denominazioni d’origine, ha evidenziato l’urgenza di una riforma del sistema “perché oggi le doc e docg del Piemonte, comprese le sottodenominazioni e menzioni di legge superano le cento diciture previste in etichetta. La nostra proposta porta ad una grande semplificazione, basata su una ventina di denominazioni e soprattutto dando finalmente sviluppo alla doc Piemonte, di elevato valore strategico”. (Foto Coldiretti)

Gianni Gennaro

Oratorio ma non solo: i giovani hanno fatto Sinodo

L’Arcivescovo Nosiglia è riuscito a coinvolgere i giovani tra i 18 e i 30 anni di tutte le parrocchie, le associazioni, le congregazioni, i movimenti e i gruppi della Diocesi di Torino. Un particolare contributo è stato richiesto ai ragazzi delle comunità etniche, ai giovani disabili o in situazioni di difficoltà

 

oratorio“Sembra quand’ero all’oratorio, con tanto sole, tanti anni fa”. Così Paolo Conte nell’indimenticabile “Azzurro”. E’ un po’ quella l’atmosfera che si immagina quando, nel nostro mondo sempre più in preda al relativismo, si pensa ai giovani e all’ambiente cattolico. Spesso, infatti, i laici semplificano riducendo il tutto ad un clima da oratorio.  Non è solo questo il Sinodo dei Giovani, aperto ufficialmente il 18 novembre 2012 dall’Arcivescovo Mons. Cesare Nosiglia e giunto fino al 2014. L’iniziativa, infatti, ha rappresentato  l’orizzonte di riferimento entro cui collocare tutte le attività e le azioni di pastorale giovanile per il biennio previsto.

 

l’Ufficio Giovani della Diocesi è stato così chiamato ad un rinnovamento della sua organizzazione, per far fronte alle nuove esigenze del Sinodo. La struttura si é particolarmente impegnata nell’esercizio di ascolto e di conoscenza della ricca e variegata pastorale giovanile della nostra Arcidiocesi, dedicando maggior attenzione alla fascia 18-30 anni  e al ruolo svolto dall’Oratorio nella pastorale battesimale, come richiesto dalla Lettera Pastorale dell’Arcivescovo “Devi nascere di nuovo”. Il Sinodo ha coinvolto i giovani tra i 18 e i 30 anni circa di tutte le parrocchie, gli oratori, le associazioni, le congregazioni, i movimenti e i gruppi della Diocesi di Torino. Un’esperienza di aggregazione decisamente positiva e gratificante per i partecipanti.

 

Al centro dell’attenzione sinodale  sono stati posti ambiti della vita dei giovani quali:

  • Affettività & Cittadinanza
  • Studio & Lavoro
  • Cultura & Creatività
  • Gioco & Sport
  • Informalità & Festa
  • Natura & Viaggi

Un particolare contributo è stato chiesto ai giovani appartenenti a comunità etniche, ai giovani disabili o in situazioni di difficoltà (come negli istituti penitenziari). Anche il dialogo ecumenico ed interculturale tra giovani di appartenenze diverse ha rappresentato un aspetto integrante del percorso sinodale. L’esperienza si è rivolta innanzitutto ai giovani inseriti attivamente nella vita della Chiesa per aprirsi al coinvolgimento dei coetanei che vivono al di fuori o ai margini delle realtà ecclesiali.

Per i veri credenti ogni ambito del vissuto umano è interpellato dalla fede, così come la fede stessa è interpellata dalla vita e dai linguaggi concreti degli uomini. Ogni giovane credente è stato quindi chiamato “a coniugare una matura spiritualità e il senso di appartenenza ecclesiale con un amore appassionato per la città degli uomini e la capacità di rendere ragione della propria speranza nelle vicende del nostro tempo”(Conferenza Episcopale Italiana, Educare alla vita buona del Vangelo).

 

IL MESSAGGIO DELL’ARCIVESCOVO DI TORINO PER IL SINODO DEI GIOVANI

Carissimi Giovani, ho pensato di invitarvi a fare Sinodo, a camminare insieme per rivitalizzare la pastorale giovanile diocesana, a confrontarci su tali problemi, per scambiarci opinioni e suggerire rimedi, per superare le stanchezze e le delusioni e puntare a una stagione nuova di maggiore entusiasmo e impegno comune. “Sinodo” è una parola che richiama a noi pastori e ai laici adulti un evento ecclesiale di grande importanza ma, per certi versi, anche complesso e faticoso, che esige un supplemento di impegno da parte di tutti. Per voi giovani, invece, il termine “Sinodo” non suscita tutto ciò, perché forse non ne avete esperienza. È un termine però suggestivo, se spiegato nel suo senso anche letterale: “Sinodo” vuol dire “camminare insieme”. Non un evento dunque chiuso nel tempo, non un’esperienza forte ma passeggera. Il Sinodo, come l’ho pensato, intende innestare nella pastorale giovanile un percorso di stile sinodale, sorretto dallo Spirito Santo, in cui i protagonisti siate voi giovani, che via via lo orientate nel suo farsi. Non c’è dunque un progetto preconfezionato, ma un percorso condiviso… quasi un “sogno”. L’icona del Sinodo esprime bene questo percorso: è l’immagine usata da Gesù nel Vangelo di Giovanni (15,1-8), la vite e i tralci, che richiama la necessità di rimanere uniti a Cristo, di formare tanti tralci una sola vite, per portare a tutti i frutti che ne derivano. «Senza di me non potete fare nulla… rimanete nel mio amore… Siate tralci uniti alla vite e dunque uniti agli altri tralci per formare una sola cosa. Così porterete molti frutti non solo per voi ma per il mondo…». Che ne dite? Camminiamo insieme?

 

Mons. Cesare Nosiglia

 

(Foto: il Torinese)

BookingPiemonte.it e la prenotazione è più facile

Il nuovo portale, oltre a rappresentare un supporto immediato e comodo per il turista che desidera organizzare un soggiorno in Piemonte, è anche una innovativa forma di autofinanziamento del sistema turistico locale

booking

Il Piemonte è la prima Regione italiana capace di creare una innovativa piattaforma istituzionale – pubblica, interattivo e multifunzione – per le prenotazioni turistiche on line: si chiama BookingPiemonte.it, attivo dall’11 novembre. A gestirlo è il Consorzio Turismo Piemonte, tour operator selezionato con un apposito bando di gara, di cui fanno parte Federalberghi, Unioncamere e Confcommercio Piemonte e Piemonte Incoming. Per il panorama del web si tratta di una assoluta novità per tre ragioni particolari: nonostante esistano diversi siti di prenotazione on line, BookingPiemonte.it è il primo ad avere alle spalle un marchio istituzionale come Regione Piemonte, garanzia di serietà, autenticità e affidabilità unica per tutti gli utenti, che potranno anche interagire con il sistema lasciando i propri commenti e le proprie recensioni; è l’unico portale italiano che permette di abbinare direttamente all’acquisto della camera un intero carrello di prodotti, dallo skipass al biglietto per un grande concerto, un museo, una mostra o un grande evento, in quanto racchiude tutta l’offerta turistica del territorio, compresi pacchetti turistici preconfezionati o personalizzati da costruire su misura; è un potente strumento di promozione, perché fa capo allo stesso ente che definisce le strategie turistiche del territorio e quindi ogni iniziativa sarà subito acquistabile con un clik.

Ma c’è di più. Il nuovo portale, oltre a rappresentare un supporto immediato e comodo per il turista che desidera organizzare un soggiorno in Piemonte, è anche una innovativa forma di autofinanziamento del sistema turistico locale. Non solo, infatti, è a costo zero per l’ente pubblico (creazione, gestione e promozione della piattaforma sono a carico del gestore privato e interamente coperte dalle commissioni applicate all’utente), ma su ogni prenotazione 50 centesimi andranno alla Regione Piemonte, che avrà quindi un’importante fonte di risorse da reinvestire sul proprio sistema turistico. “Di siti ne esistono tanti, ma proprio per questo BookingPiemonte.it può avere successo, perché nessun altro portale ha le stesse caratteristiche di affidabilità e interattività – sottolineano il presidente della Regione, Roberto Cota, e l’assessore al Turismo, Alberto Cirio – Lanciamo, quindi, un’azione fortemente innovativa che ci consente di rafforzare il nostro posizionamento commerciale, ma soprattutto di farlo senza spendere e permettendoci, al contrario, di reperire risorse nuove da reinvestire nel settore. Insomma, il turismo in Piemonte si autofinanzia. E in tempi di bilanci sempre più difficili crediamo sia un esempio virtuoso particolarmente importante”.

Da subito in otto lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, russo, portoghese, cinese e giapponese), ma implementabile fino a 26, BookingPiemonte.it permette con pochi semplici click di costruire ogni aspetto del proprio soggiorno, con una maggiore convenienza rispetto ai portali di prenotazione tradizionali grazie a costi di commissione inferiori (10% contro il 15-18% medio dei concorrenti che può arrivare fino al 28-30%). Lanciato adesso per testarlo sulla stagione invernale, offre una vetrina privilegiata sul web non soltanto per le strutture ricettive eccellenti, ma anche per i piccoli hotel, bed &breakfast, agriturismi, campeggi, ostelli e affittacamere. Ad oggi le strutture che hanno aderito sono 250, con l’obiettivo di acquisirne circa 60 al mese per arrivare ad un migliaio entro la fine del primo anno con una crescita fino a 1500 nell’arco dei prossimi cinque. Per il 2014 si prefigura la vendita di 30.000 pernottamenti, da portare a 45.000 nel 2015, oltre a 2.000 pacchetti al prezzo medio di 230-300 euro l’uno.

La piattaforma è collegata da un link diretto alla home page istituzionale della Regione ed ai due siti turistici Piemonteitalia.eu e Turismabile.it. In particolare, proprio grazie alla collaborazione con Turismabile, punta a diventare il primo portale europeo di prenotazioni turistiche on line “senza barriere”, offrendo pacchetti adatti a persone con disabilità o esigenze speciali e fornendo tutte le informazioni e i servizi utili all’accessibilità dell’intera offerta turistica del territorio. Il progetto è sostenuto da Unioncamere Piemonte perché, come rileva il presidente Ferruccio Dardanello, “il turismo rappresenta una risorsa imprescindibile per lo sviluppo del nostro territorio, le cui ricadute economiche investono una molteplicità di settori produttivi, in virtù del suo carattere trasversale. Siamo certi che rappresenti uno strumento efficace anche in vista degli importanti appuntamenti internazionali che, nei prossimi anni, vedranno protagonista il Piemonte, come l’EEN Annual Conference di ottobre 2014, l’Expo e il congresso mondiale delle Camere di commercio nel 2015” .  (Ufficio stampa Regione Piemonte)

Arriva il Generale Inverno

La temperatura scenderà fino a -10 . Lunedi’ un nucleo di aria fredda di origine polare scendera’ verso la penisola balcanica e convogliera’ sul Piemonte correnti da nordest che determineranno un calo delle temperature mentre il cielo sara’ in prevalenza sereno

freddo

Il grande freddo è in arrivo: l’ aria polare che scende verso la penisola balcanica  porterà  sulla nostra regione correnti fredde da nord-est. Martedì  prossimo, secondo le previsioni meteo,  le minime scenderanno a -2/-4 sulla pianura, fino a -6 tra i 500 ed i 1.000 metri di altitudine, -9 dai mille metri in su. Nei primi giorni della settimana non sono previste precipitazioni. Piogge e nevicate cesseranno tra sabato sera e domenica mattina. (Foto Città di Torino)

 

DOMANDA E RISPOSTA:  Che cosa dicono le previsioni?

Una circolazione depressionaria avente il minimo tra la Corsica e la Toscana determinera’, per il pomeriggio odierno e la mattinata di domani condizioni di cielo prevalentemente nuvoloso sul Piemonte con diffuse precipitazioni, localmente moderate sull’Appennino ove saranno a carattere nevoso a quote collinari. Nel pomeriggio di domani la depressione si colmera’ favorendo un miglioramento del tempo. Lunedi’ un nucleo di aria fredda di origine polare scendera’ verso la penisola balcanica e convogliera’ sul Piemonte correnti da nordest che determineranno un calo delle temperature mentre il cielo sara’ in prevalenza sereno; la situazione si manterra’ sostanzialmente invariata nella giornata di Martedi’.

 

(Fonte: Arpa Piemonte)

Slitta udienza Musy: la perizia non è pronta

La ripresa del processo a Francesco Furchì, accusato dell’agguato al consigliere comunale torinese, è rinviata al prossimo 5 dicembre. E’ stata chiesta una proroga di alcuni giorni perché il perito non ha esaminato  l’intera documentazione

 

musy

Francesco Furchì, accusato dell’agguato al consigliere comunale torinese Alberto Musy (nella foto), resta imputato di tentato omicidio ma la ripresa del processo  è rinviata al prossimo 5 dicembre. E’ stata, infatti, chiesta una proroga di alcuni giorni perché il perito non ha esaminato  l’intera documentazione, comprese le cartelle cliniche che non gli erano state inviate. Il perito ha il compito di stabilire se c’è un collegamento fra l’aggressione e la morte di Musy, avvenuta dopo mesi di coma.

 

DOMANDA E RISPOSTA Chi era Alberto Musy?

Alberto Musy era  molto stimato per la pacatezza dei toni che sono il suo stile anche in politica. Un’esperienza nella quale si era tuffato nella primavera scorsa, accettando l’invito a candidarsi sindaco, pur sapendo di avere la strada sbarrata da Piero Fassino, cavallo vincente del centrosinistra, e Michele Coppola, schierato dall’asse Pdl-Lega Nord. Avvocato, docente di diritto privato comparato, aveva 46 anni, era sposato e lascia quattro figlie di cui la piu’ piccola ha tre anni. Nella sua attivita’ professionale si occupava, tra l’altro, di cause di lavoro. Aveva conosciuto la moglie, Angelica Corporandi D’Auvare, durante la campagna elettorale del Partito Liberale. Musy insegnava all’Universita’ del Piemonte Orientale, ma e’ stato docente anche a Montreal, New York e Tel Aviv. L’anno scorso, dopo la rinuncia a candidarsi per i centrosinistra di Francesco Profumo, Udc, Fli e Api avevano puntato proprio su Musy, un candidato della societa’ civile con l’obiettivo di inserirsi nella lotta tra centrodestra e centrosinistra, cercare di convincere gli indecisi e riportare al voto i tante astenuti (34%) nella precedente consultazione.A Musy, che nei quattro anni precedenti il voto del 2011 aveva studiato il rilancio di Torino per il centro Einaudi, tuttavia, aveva pensato anche una parte del Pdl, prima di optare, al termina di una lunga discussione interna, sulla candidatura di Coppola, assessore regionale alla Cultura. Alle Amministrative Musy ha poi raccolto il 4,9% delle preferenze, con 21.896 voti.

 

(Fonte: www.ansa.it).

Scopri la nuova collezione Seven autunno-inverno

La borsa con portachiavi a forma di Fiat 500 è abbellita da un nastro di nylon a contrasto e accessoriata con tracolla removibile e con comode tasche porta smartphone o specchietto per il trucco

appuntidistile

ll famoso marchio Seven, leader nel settore della produzione di zaini e articoli per la scuola, presenta per l’autunno-inverno 2013-2014 una nuova linea di borse in omaggio ad uno dei più noti simboli italiani: la Fiat 500.

Questa collezione di borse femminili è interamente creata in ecopelle scamosciata in diverse nuances ed è disponibile in diversi modelli e grandezze; borse fantasiose che stupiranno per l’originalità, abbinabili sia ad outfit casual che fashion.

Modelli di borse che sono stati ideati non solo per le donne ma anche per le ragazze che seguono la moda e vogliono un articolo originale e trendy. La borsa con portachiavi a forma di Fiat 500 è abbellita da un nastro di nylon a contrasto e accessoriata con tracolla removibile e con comode tasche porta smartphone o specchietto per il trucco. Lasciatevi ammaliare dalla Fiat 500 by Seven, un articolo di tendenza che colpisce grazie alle sue forme e linee che evocano la citycar della famosa casa automobilistica torinese.

Le Amazzoni, il circolo delle donne dinamiche

Manager, ma anche libere professioniste, atlete, imprenditrici, medici, commercialisti, avvocati, casalinghe, segretarie, scrittrici. E’ una struttura apartitica e apolitica che traina più categorie nei suoi programmi volti a valorizzare le donne

 

amazzoni

Il nome è certamente impegnativo, ma se conoscerete  le iscritte capirete che la definizione non è esagerata. ll Club le Amazzoni.it è un’associazione senza scopo di lucro che coinvolge donne dinamiche. Si tratta in particolare di manager, ma troverete anche libere professioniste, sportive di professione, imprenditrici, medici, commercialisti, avvocati, casalinghe, segretarie, scrittrici. E’ una struttura apartitica e apolitica che, dicono le promotrici ” traina più categorie, nei suoi programmi volti a valorizzare le donne. Coinvolge diverse realtà pubbliche e private inglobandole in un fluido meccanismo di eventi, lasciando però ad ognuna la propria l’autonomia”.  “Le iscritte – si legge nella presentazione dell’associazione – sono attive signore dai gusti raffinati, che sanno catturare il lato positivo della vita, che cercano coinvolgenti e intelligenti modi per arricchire il loro bagaglio di esperienze personali”.

 

Tra le iniziative promosse, il “Premio Amazzoni donne nel lavoro”. Tema di questa edizione il rapporto vino-sport e sul bere consapevole. L’occasione è particolarmente importante perché verrà presentata in Anteprima  Vinibuoni d’Italia 2014 Nell’occasione la Guida edita dal Touring ha attribuito il premio “Le Donne per le Donne”  a quattro protagoniste davvero speciali:

 

Enza Bettelli,  giornalista, divulgatrice del wine&food made in Italy e  vice presidente Associazione Stampa Agroalimentare Italiana.

Arianna Occhipinti scrittrice e produttrice di vino.

Olga Bussinello unica donna italiana alla Direzione di un Consorzio vinicolo (Valpolicella).

Paola Longo esperta di vino dirige l’enoteca Longo che nel 2000 vince l’Oscar per il miglior enoteca d’Italia e  è nel consiglio direttivo dell’associazione “Le donne del vino”.

 

Il premio è assegnato in collaborazione con Verallia, primaria azienda produttrice di contenitori in vetro per alimenti fortemente impegnata sui valori della ecosostenibilità ambientale, che sottolinea con la sua collaborazione l’importanza della crescita professionale delle donne e della loro presenza nei ruoli decisionali in ogni ambito professionale. (www.leamazzoni.it)

Lamette da barba sul filo delle vette

Tra i soggetti delle cartine, alcune rare e introvabili, non mancano gli sciatori e gli alpini; il K2 e l’Everest; le grandi catene degli Urali, dei Carpazi e dei Tatra; i vulcani e i deserti

mostamontagne

Forse è la mostra più piccola del mondo: un solo metro quadro di esposizione. Si tratta di oggetti, 70 lamette da barba rivestite dalle apposite cartine tanto belle quanto retrò,  che provengono da produttori diversi di una decina di Paesi – oltre all’Italia: Canada, Cecoslovacchia, Germania, Spagna, Svezia, Svizzera, URSS, USA – e sono databili dagli anni Venti ai primi anni Sessanta del Novecento. Tra i soggetti delle cartine, alcune rare e introvabili, non mancano gli sciatori e gli alpini; il K2 e l’Everest; le grandi catene degli Urali, dei Carpazi e dei Tatra; i vulcani e i deserti. Ma anche le vette di casa nostra dal Monte Rosa al Monte Bianco, dal Cervino al Monviso, addirittura fino al Vesuvio e all’Etna. E il panorama delle Alpi da Torino, con la Mole Antonelliana al centro, esattamente quello che si vede dal Monte dei Cappuccini. La mostra “Sul filo delle vette” resterà aperta al museo della Montagna (una veduta delle sale nella foto di Cittagora, Comune di Torino) fino al 15 dicembre 2013. Visite al Museo dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Chiuso il lunedì.