Informazione promozionale
In questo locale, nel cuore di Torino, in un ambiente giovane, spazioso, molto easy, troverai tutto il fascino di una pasticceria artigianale asiatica e al tempo stesso il luogo ideale per gli appassionati del caffè e latte artigianale.
Qui il caffè viene servito e preparato filtrato esaltandone la consistenza, l’aroma raffinato, la qualità e il sapore.
Al Quinoa Cafè & Pastry LAB trovi il FLAVOR CAFFE aromatizzato anche da asporto , tendenza particolarmente seguita dai giovani e con diverse varianti di gusto. Il locale organizza anche eventi e compleanni e si avvale di un servizio di prenotazione online sul sito.
Tra i prodotti tipici da segnalare il MATCHA LATTE , LE TORTE DI COMPLEANNO CON CAKE DESIGN E LE TORTE DI COMPLEANNO A BASE DI CHIFFON CAKE
La chiffon cake è una torta di origine americana, famosa per la sua leggerezza e sofficità. È spesso descritta come un mix tra un pan di Spagna e una torta paradiso, ma con una consistenza ancora più morbida e spugnosa. La particolarità della chiffon cake risiede nell’utilizzo di olio di semi al posto del burro e nella presenza di albumi montati a neve, che conferiscono alla torta la sua tipica struttura ariosa e leggera.
IL DOLCE TIPICO PROPOSTO DAL LOCALE , tipicamente asiatico è il MOON CAKE , e in questo senso sono gli unici a Torino
Il dolce è tipico della FESTA DELLA LUNA , seconda festività tradizionale più importante della Cina , dopo il Capodanno cinese.
Quinoa Cafè & Pastry LAB
Via Madama Cristina, 52 – 10125 Torino
011 056 8505
https://quinoacafe.qromo.it/
Torino, 17 dicembre 2024 – Un quadro allarmante emerge dal 3° Rapporto sulla Salute e il Sistema Sanitario, presentato ieri dall’Eurispes e dalla Fondazione Enpam. Il personale sanitario italiano, sempre più stanco e sottopagato, affronta sfide enormi in un contesto lavorativo segnato da violenze crescenti e un diffuso fenomeno di burnout.
Secondo i dati del rapporto, il 52% dei medici e il 45% degli infermieri soffrono di burnout, una sindrome riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come conseguenza di stress cronico lavorativo non gestito. Il fenomeno colpisce particolarmente le donne, che rappresentano i due terzi delle vittime di aggressioni registrate in ambito sanitario.
Nei reparti psichiatrici, quasi il 49% degli infermieri e degli operatori sanitari ha subito almeno una forma di violenza negli ultimi due anni. A livello nazionale, emerge una forte correlazione tra le condizioni lavorative e il crescente ricorso a personale a tempo determinato, una tendenza che ha visto un aumento del 44,6% tra il 2019 e il 2022.
Dal 2008, secondo quanto riportato nel rapporto, la crescita del personale sanitario in Italia, che era proseguita ininterrottamente per oltre 30 anni, ha subito un arresto. Ad esempio, nel 2014 sono stati assunti solo 80 lavoratori ogni 100 che sono andati in pensione; nel 2015 il rapporto è sceso a 70 su 100, per risalire leggermente a 98 su 100 nel 2017. Contestualmente, si è registrato un incremento significativo del lavoro flessibile: nel 2018 il settore sanitario rappresentava il 45% del totale delle unità lavorative a tempo determinato impiegate nella Pubblica Amministrazione (35.481 su 79.620). Questo trend si è accentuato ulteriormente negli ultimi anni, in particolare durante la pandemia, con un aumento del 44,6% del personale a tempo determinato tra il 2019 e il 2022.
Claudio Delli Carri, Segretario Regionale del Nursing Up Piemonte, esprime profonda preoccupazione: «I numeri nazionali del burnout e delle aggressioni rispecchiano fedelmente la situazione in Piemonte. Su circa 50mila dipendenti della sanità pubblica, in Piemonte, oltre 30mila sono operatori sanitari, e il peso del lavoro sulle loro spalle è diventato insostenibile. Questo dato è direttamente proporzionale alla situazione italiana, dove le condizioni di stress cronico e insicurezza continuano a peggiorare. È indispensabile affrontare questa crisi con misure concrete, come protocolli di sicurezza efficaci, maggiore supporto psicologico e stabilizzazione dei contratti per dare dignità e serenità ai professionisti della salute.»
Prosegue Delli Carri: «Il 2024 è stato un anno particolarmente difficile per i professionisti sanitari. Oltre alla cronica carenza di personale, assistiamo a un’escalation di violenze che richiedono interventi immediati. È fondamentale implementare protocolli di sicurezza più efficaci, aumentare la presenza delle forze dell’ordine e garantire supporto psicologico agli operatori, che stanno pagando un prezzo altissimo in termini di salute mentale e benessere.»
Il rapporto evidenzia anche che i professionisti italiani ricevono retribuzioni mediamente inferiori del 22% rispetto ai colleghi di altri Paesi OCSE. Una condizione che, sommata al blocco del turnover e all’aumento dei contratti flessibili, aggrava ulteriormente il senso di insoddisfazione e precarietà.
Il 3° Rapporto Eurispes-Enpam è un chiaro grido d’allarme secondo il dirigente sindacale: «Non possiamo parlare di progresso o innovazione senza affrontare le difficoltà quotidiane dei professionisti che garantiscono la salute pubblica– continua Delli Carri – Investire nella sicurezza e nella valorizzazione del personale sanitario è un dovere sociale e morale. Solo così potremo invertire questa pericolosa tendenza e restituire dignità e serenità a chi ogni giorno si prende cura di tutti noi. Senza un cambiamento strutturale, che metta al centro il benessere e la sicurezza dei professionisti della salute, il Sistema Sanitario Nazionale e quello regionale rischiano di affrontare una crisi irreversibile.»
CS
Dalle prime ore della mattina odierna, i Carabinieri dei Comandi Provinciali di Viterbo, Ferrara, Napoli e Torino stanno eseguendo un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 4 soggetti responsabili di aver adescato una ragazza minorenne, appena tredicenne, attraverso una piattaforma di giochi on-line.
Le indagini sono scaturite dalla denuncia della madre che si è accorta che la figlia intratteneva alcune chat molto spinte con un ragazzo molto più grande. Gli accertamenti svolti dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Viterbo, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Roma, hanno permesso di delineare una situazione gravissima e preoccupante.
L’aguzzino ha avvicinato la ragazzina attraverso un’applicazione di gioco on- line (Roblox) e, una volta carpita la sua fiducia, piano piano l’ha indotta a scaricare ulteriori App di incontri e di messaggistica quali Whatsapp, Telegram, nonché alcune chat criptate.
La situazione ha preso una piega ancora più grave nel momento in cui, ulteriori accertamenti svolti sugli account della giovane e sul suo smartphone, hanno consentito di scoprire che non vi era un solo aguzzino. Infatti, la giovane ha avuto contatti anche con altri tre uomini che, con le medesime modalità, l’hanno inizialmente circuita fingendosi suoi coetanei e, successivamente, costretta a realizzare foto e video pedopornografici, spingendola anche a mostrarsi in rapporti sessuali in videochat che, dal punto di vista giuridico, configurano una vera e propria violenza sessuale aggravata.
I primi contatti sono avvenuti maggiormente sull’App Roblox o, comunque, su App di giochi online comunemente frequentate da minori, grazie alle quali gli indagati hanno carpito la fiducia della ragazzina anche fingendosi a loro volta minorenni.
Babbo Natale alle Poste di Rondissone
Un’atmosfera di magia e gioia ha invaso l’Ufficio Postale di Rondissone questa mattina, dove i bambini della Scuola dell’Infanzia “Arcobaleno” e della Scuola Primaria “Collodi” si sono recati per spedire le loro letterine a Babbo Natale.
I piccoli alunni della Scuola dell’Infanzia “ Arcobaleno”, accompagnati dalle loro maestre, hanno varcato le porte dell’ufficio postale con entusiasmo, seguiti dai bambini della Scuola Primaria “Collodi”. Armati di letterine colorate e pieni di desideri, i giovani partecipanti hanno vissuto un momento indimenticabile, scoprendo il mondo della posta e l’importanza di scrivere a Babbo Natale, una tradizione che continua a emozionare grandi e piccini.
Poste Italiane desidera ringraziare le maestre, i direttori didattici e tutto il personale scolastico per la collaborazione che ha reso possibile questa iniziativa. Un sentito grazie va anche ai colleghi dell’Ufficio Postale di Rondissone, che con il loro supporto hanno contribuito a creare un’esperienza speciale per i bambini e a mantenere viva la magia del Natale.
Un evento che unisce generazioni e valori, confermando l’impegno di Poste Italiane verso le comunità locali e le tradizioni che arricchiscono il nostro Paese.
Le modifiche normative rischiano di compromettere l’operatività del trasporto pubblico non di linea. La preoccupazione di Confartigianato Torino
Confartigianato Torino Trasporti, alla luce delle modifiche delle normative legate alle attività di noleggio con conducente, sta seguendo con attenzione l’evolversi della situazione e manifesta preoccupazione per questa nuova disciplina che, nei fatti, metterebbe a rischio l’intero settore con gravissime ripercussioni lavorative ed economiche, compromettendo il futuro del trasporto pubblico non di linea, cruciale per la mobilità e il turismo in Piemonte e a Torino. In particolare, per il foglio di servizio elettronico, si chiede un intervento urgente a sostegno del settore, che essendo già sottoposto a innumerevoli oneri burocratici e fiscali potrebbe essere compromesso nella competitività. In Piemonte sono coinvolti 1746 taxi e 488 NCC. A Torino 1622 taxi e 233 NCC.
“La nostra associazione ha sempre lavorato con senso di responsabilità e di costante impegno, con l’obiettivo di costruire le migliori condizioni per la modernizzazione del servizio trasporti non di linea – afferma Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – in armonia con l’evoluzione tecnologica e l’avvento delle piattaforme digitali, ma salvaguardando l’autonomia gestionale delle imprese nel rispetto dei valori dell’artigianato”.
Nello specifico, sul RENT (Registo Informatico Pubblico Nazionale delle Imprese), titolare di licenza per il servizio Taxi, di quelle di autorizzazione per il servizio di NCC istituito a luglio scorso, Confartigianato ha chiesto interventi per una regolamentazione equa e sostenibile che possa essere utile per la programmazione dei contingenti e l’accesso alle ZTL. Sul foglio di servizio elettronico, l’associazione ha suggerito soluzioni operative e tecnologiche per una gestione più efficiente e meno burocratica. Sulle sanzioni e sul codice della strada ha sostenuto modifiche per combattere l’abusivismo e tutelare la legalità nel settore, a vantaggio della sua responsabilizzazione senza comprometterne la continuità lavorativa. Inoltre Confartigianato ha chiesto un intervento risolutivo per contrastare la deregolamentazione del mercato, a cui stiamo andando incontro a seguito della recente sentenza della Corte di Cassazione sulle agenzie di viaggio. Questa decisione consentirà a queste ultime di effettuare trasporti per i propri clienti bypassando i requisiti professionali e tecnici necessari, mettendo a rischio la sicurezza dei passeggeri e violando le norme di circolazione stradale.
“Confartigianato continuerà la sua azione nel segno della salvaguardia della professionalità degli operatori di settore e la sicurezza degli utenti. Il settore – conclude De Santis – non può più essere gravato di ulteriori oneri che appesantiscano le imprese senza offrire vantaggi in termini di un miglioramento dei servizi offerti”.
Di fronte a questa situazione in particolare, con l’introduzione del foglio di servizio elettronico, Confartigianato ha chiesto un incontro urgente al governo per affrontare e risolvere le criticità che rischiano di mettere in difficolta l’intero comparto.
Mara Martellotta
Il Villaggio Leumann, la filantropia si fa arte
Il villaggio Leumann è una originale borgata operaia del comune di Collegno, alle porte di Torino, costruita a fine Ottocento per volere dell’imprenditore e filantropo svizzero Napoleone Leumann
Il villaggio operaio è una vera opera d’arte , che nulla ha a che fare con le moderne periferie industriali, simbolo concreto di una cultura del lavoro e dell’umanesimo di imprenditori illuminati che non pensavamo solo al profitto . Ma e anche l’esempio di un mondo popolare che aveva valori e principi e non era una plebe abbrutita e emarginata di cui purtroppo sono popolate oggi certe banlieue. L’edilizia industriale si trasforma così in arte, e ancora oggi attira gli sguardi dei curiosi per la sua particolare architettura.
Una mostra evento al Polo del 900 di Torino (Palazzo San Daniele, Piazzetta Franco Antonicelli ) vuole raccontare questo passato glorioso, di un uomo con una vision moderna e innovativa, concretizzatasi nel Villaggio Leumann
La mostra “Villaggio Leumann, da 150 anni passato e futuro si incontrano”, inaugurata a Torino è organizzata dall’Associazione Culturale Kòres, e fa parte dei progetti che inizieranno ad aprile 2025 per avvicinarsi alla storia e alla cultura del Villaggio Leumann, rendendo ogni visita un’esperienza unica e indimenticabile, dando priorità al coinvolgimento del visitatore e coniugando la cultura del passato con tecnologie attuali, che esaltino le bellezze e le prerogative del luogo in modo sostenibile e non invasivo.
In mostra fotografie di Renzo Miglio, foto d’epoca, documenti inediti tratti del carteggio tra Leumann e Fenoglio, il grande architetto torinese del liberty , manifesti e tanti oggetti che testimoniano la storia del villaggio e dell’opificio, provenienti da archivi privati e mai esposti al pubblico.
E’ stato anche presentato in anteprima il progetto V.O.C.A.LE (Villaggi Operai, Cultura ed Arte al Leumann), vincitore del bando “Ecosistemi Culturali” di Fondazione CDP – l’ente non profit del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti, che partirà ad aprile 2025 e metterà a disposizione di tutti coloro che vorranno visitare il villaggio Leumann un’applicazione ad alto impatto emozionale. Intanto il comune di Collegno sta spendendo oltre tre milioni di euro per il rinnovamento del Villaggio
Come parte integrante del progetto, verranno attivati contatti e scambi con altre realtà di villaggi industriali europei per mettere in luce la complessità e le valenze del fenomeno del paternalismo industriale e per far
Dopo questa giornata d’inaugurazione, ci saranno alcuni incontri di approfondimento sulla storia del Villaggio Leumann:
• Martedi 17 dicembre 2024 alle ore 18: Marco Revelli, storico, politologo e giornalista parlerà de “La cultura operaia del lavoro nella Torino delle origini”
• Giovedì 9 gennaio 2025 alle ore 18: Gianni Oliva, storico, docente e giornalista terrà un incontro su “Il Villaggio sociale di Napoleone Leumann”. In serata ci sarà la Premiazione dei vincitori del workshop organizzato dal Fotogruppo l’Incontro di Collegno.
Napoleone Leumann fece costruire intorno al suo Cotonificio, primaria industria tessile dell’epoca, un complesso residenziale e assistenziale per gli operai che lavoravano nella fabbrica: una città nella città. Il villaggio fu progettato tra il 1875 e il 1907 dall’ingegnere igienista Pietro Fenoglio. Lo stile è Liberty e coinvolge circa 60 edifici, su una superficie di oltre 70 mila metri quadrati.
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Si sta discutendo, in Consiglio Comunale, il bilancio della Città di Torino. In merito, è intervenuta la Capogruppo di Forza Italia, Federica SCANDEREBECH. Riceviamo e pubblichiamo il suo intervento
“Oggi discutiamo il bilancio di previsione del Comune, un documento che dovrebbe tracciare una rotta chiara per il futuro della nostra città. Eppure, ciò che emerge da questa proposta non è una visione strategica, in grado di individuare realmente le esigenze della popolazione, gli interventi indicati paiono spesso scollegati dalla realtà dei problemi che Torino vive ogni giorno.
Stupisce, per non dire che lascia perplessi, vedere che il documento preveda per i prossimi anni importanti stanziamenti economici sempre in crescita. Come penserete di aumentare questi stanziamenti già difficilmente reperiti sul bilancio attuale, siete sicuri poi di riuscire a mantenere le promesse di questi crescenti stanziamenti senza vessare nuovamente i cittadini torinesi? O questi stanziamenti crescenti non verranno poi confermati nei bilanci successivi ed è una mera comunicazione politica che avete deciso di mettere in atto?
La nostra Città ha bisogno di azioni concrete e immediate, ma su troppi fronti questa Amministrazione si è dimostrata incapace di intervenire. In questi 1000 giorni di mandato, le questioni fondamentali sono state trascurate, lasciando la città in una condizione di stallo. Torino soffre di problemi strutturali che necessitano di interventi mirati e coraggiosi.
Prendiamo il tema del lavoro: Stellatis, un tempo simbolo della nostra identità industriale, vive un momento di grande incertezza. E voi cosa avete fatto? Nulla. Nessuna iniziativa per salvaguardare i posti di lavoro, nessun piano per attrarre investimenti o sostenere la transizione industriale. Torino, che un tempo era un motore economico, sta perdendo centralità. Ma ciò che è positivo, seppur parzialmente, è che, grazie alla nostra insistenza, siamo riusciti a ottenere la convocazione di un Consiglio comunale aperto urgente. Questo è un passo importante, un’opportunità per coinvolgere le parti sociali e le istituzioni in un confronto diretto, per cercare soluzioni concrete. Tuttavia, la vera sfida è ora mettere in pratica le parole e le proposte che emergeranno da quel confronto, e non limitarsi a un incontro formale senza seguito.
Le infrastrutture non sono da meno. Piazza Baldissera, un progetto nato male sotto il PD, è diventata il simbolo del caos urbano. Il traffico è insostenibile, i residenti esasperati e che cosa avete fatto, solo annunciare nuovi lavori a fronte di già molti fondi impegnati negli anni per arrivare ad un vero flop di viabilità. Di fronte al disastro, qualcuno ha trovato il modo di scherzarci sopra. Recentemente sui giornali si è parlato di un “gioco da tavola”, una parodia, intitolato “Piazza Baldissera”, dove si gioca come un “semplice automobilista” e si scopre l’ebbrezza di fare un doppio 6 con i dadi senza neanche muoversi di una casella. Si può persino scommettere su “quando”, “dove” e “come” uscirai dalla piazza, e se ne uscirai mai. Un’ironia amara che riflette perfettamente la realtà: un progetto che doveva risolvere i problemi di viabilità è diventato una fonte quotidiana di ritardi e nervosismi per migliaia di automobilisti. Mentre voi vi limitate a osservare, la città si riduce a un gioco di parole, e Torino diventa sempre più un luogo dove la fantasia supera la realtà.
Il trasporto pubblico è un altro capitolo dolente. La metropolitana è in perenne disservizio, con una manutenzione praticamente inesistente agli occhi dei cittadini. La rete di trasporto di superficie è frammentata, disorganizzata e manca una regia chiara. Invece di migliorare il sistema e incentivare l’operatività del personale, si avvalla l’assunzione di nuove figure dirigenziali con stipendi che si aggirano intorno ai 100mila euro annui.
La sicurezza in città è un elemento trascurato. Non sono in programma potenziamenti dell’organico della Polizia Municipale, nonostante le necessità siano evidenti. Al contrario, le poche risorse a disposizione sembrano essere destinate a dare priorità a iniziative che mirano a fare cassa, piuttosto che a risolvere i problemi di sicurezza reale che necessiterebbe di un maggiore presidio del territorio, senza dimenticare i gravi disagi che i cittadini lamentano: come ad esempio la mancanza di una reale gestione della sosta selvaggia di monopattini e biciclette e la mancanza di controlli sull’esplosione di botti e petardi che ogni giorno trasformano Torino in un capodanno senza fine.
Le strade di Torino sono un altro punto critico: buche ovunque, manto stradale da rifare, segnaletica orizzontale inesistente, persino davanti alle scuole dove la sicurezza dovrebbe essere prioritaria. Il decoro di una città passa anche dalle sue strisce, quelle che delimitano la carreggiata, ma anche le corsie preferenziali e i posteggi per disabili diventati “fantasma”. Ci sono grandi margini di miglioramento sotto questo aspetto: la segnaletica orizzontale, in primis quella che dovrebbe tutelare pedoni e fasce deboli, è sbiadita o inesistente, oppure confusa e pasticciata. È necessaria una cambio di regia per il rifacimento di strade e segnaletica che metta al centro la sicurezza dei cittadini e la funzionalità delle infrastrutture. Un piano serio e strutturato, che preveda interventi tempestivi e mirati, è l’unica strada per restituire decoro alla città e garantire un traffico fluido e sicuro per tutti.
E che dire delle pedonalizzazioni? Interventi spot, senza un piano di viabilità e arredo urbano, che hanno solo aggravato il traffico e lo smog. È così che pensate di migliorare la qualità della vita dei cittadini?
Il verde pubblico, che un tempo era il fiore all’occhiello della città, oggi è abbandonato. Aiuole incolte, alberi non potati e un generale degrado che avanza. Torino, da città verde, si sta trasformando in una città grigia.
Il commercio di prossimità è un altro settore che è stato abbandonato a se stesso. I negozi storici chiudono uno dopo l’altro. La mancanza di strategie chiare e di un supporto concreto per i commercianti sta svuotando i quartieri, mentre l’abusivismo imperversa, creando degrado e insicurezza, senza che esista un piano di soppressione concreto. Torino merita un’Amministrazione che investa nel commercio locale, che protegga le piccole imprese e favorisca uno sviluppo sano e sostenibile per il nostro centro e le periferie.
Il tema dei luoghi di aggregazione per anziani è un altro aspetto che merita attenzione. I 35 centri di incontro mappati dal Comune, che dovrebbero rappresentare punti di riferimento fondamentali per la socializzazione e il benessere degli anziani, sono ormai in uno stato di totale abbandono. Questi spazi, che un tempo erano vivaci e attivi, necessitano di una manutenzione urgente per poter tornare a essere luoghi accoglienti e funzionali. La carenza di risorse e di attenzione, da parte dell’Amministrazione, ha portato a un progressivo degrado, con strutture che versano in condizioni precarie e spazi inutilizzati. Gli anziani, che rappresentano una parte significativa della nostra popolazione, hanno diritto a centri di incontro che siano sicuri, ben curati e in grado di offrire opportunità di socializzazione e svago. Invece, oggi si trovano di fronte a luoghi trascurati, dove l’assenza di manutenzione e il disinteresse dell’Amministrazione sono evidenti.
La stessa Assessora Nardelli ha evidenziato in aula proprio l’aumento dell’età anagrafica della popolazione torinese, ma bisogna prendere atto non solo statisticamente, ma anche nei fatti e nelle parti di competenza comunale.
Da anni si sente parlare di una cabina di regia per il rifacimento del manto stradale e la copertura delle buche, ma la realtà è che le promesse restano sulla carta. Le società private dovrebbero coordinarsi per programmare interventi tempestivi e minimizzare i disagi, ma il risultato è bene diverso. Un altro aspetto di cui si tiene poco conto è quello delle barriere architettoniche, che rendono la città inaccessibile a molte persone, in particolare agli anziani e a chi ha una disabilità. Non si tratta solo di buche o pavimentazione dissestata, ma di un’intera rete urbana che non tiene conto delle necessità di chi ha difficoltà motorie. Marciapiedi, strade ed edifici pubblici dovrebbero garantire l’accessibilità per tutti, ma ancora oggi in molte zone della città ci sono ostacoli (come monopattini e bici abbandonati sui marciapiedi), gradini, dislivelli, scivoli bloccati da auto in sosta selvaggia, sedimi sconnessi che impediscono a chiunque non sia completamente autosufficiente di muoversi liberamente. È urgente un piano di intervento per migliorare l’accessibilità, che definisca una metodologia complessiva e coordinata al fine di eliminare le barriere architettoniche e garantire la fruibilità di tutti gli spazi urbani.
Il Piano Regolatore Generale (PRG), nonostante potrebbe rappresentare uno strumento strategico fondamentale per affrontare la situazione dei numerosi immobili pericolanti e abbandonati in città, sembra destinato a rimanere nel cassetto. Con un utilizzo adeguato, potrebbe permettere di avviare le necessarie variazioni di destinazione d’uso, dando nuova vita a edifici in stato di degrado e contribuendo al recupero di interi quartieri. Invece, la sua mancata attuazione lascia Torino con un patrimonio immobiliare in rovina e una città che continua a subire il peso dell’abbandono e della stagnazione. Ricordo quando l’attuale Sindaco proponeva da Assessore varianti su varianti, il coraggio che aveva all’epoca di trasformare la città non pare essere stato trasferito alla sua Giunta.
E infine, gli aumenti. Non c’è stato anno che non abbia avuto la sua stangata: nel 2022 l’impennata sull’addizionale comunale Irpef, nel 2023 il rincaro delle tariffe dei cimiteri (+6%), delle strisce blu e dei biglietti Gtt (da 1.7 a 2 euro), nel 2024 l’aumento di quasi il 7% della tassa rifiuti. E i servizi non sono migliorati! I cittadini pagano di più per avere di meno, mentre voi continuate a parlare di un futuro fatto di investimenti che, alla luce di questo bilancio, suonano come pura fantasia. Certo che poi riuscite a mantenere un equilibrio di bilancio a spese delle tasche dei tanti torinesi vittime dei costanti aumenti.
Ecco perché continuo convintamente a pensare che si potrebbe cambiare rotta puntando prioritariamente sul turismo e sulle entrate che deriverebbero da chi la città non la vive perché residente, ma bensì da chi la conosce per turismo o attrattività.
Per ogni criticità della Città, ad ogni puntuale interpellanza sollevata dalla sottoscritta, la risposta più comune che viene data dagli assessori competenti è sempre la carenza di risorse, però poi ad esempio in un bilancio come questo passano 750mila euro per uno skate park, sono davvero queste le priorità di questa giunta?
Signor Sindaco, il bilancio di previsione dovrebbe essere uno strumento per costruire il futuro, ma il vostro non fa altro che confermare l’immobilismo di questa Giunta e un futuro sempre più incerto per le periferie della città del tutto lasciate abbandonate. Torino merita più coraggio, non abbiate paura di investire sul piano regolatore e su una città sempre più turistica. Noi continueremo a vigilare e a proporre, ma vi chiediamo di fare il vostro dovere. Perché Torino non può più aspettare.
Forza Italia ha presentato una mozione di accompagnamento al DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (D.U.P.) – PERIODO 2025-2027 in cui si richiede il potenziamento della segnaletica orizzontale, con priorità alle strisce pedonali nei pressi delle scuole, degli ospedali e nei punti di maggiore interesse, per una maggiore sicurezza stradale.
La cittadinanza percepisce, per quanto concerne le strisce pedonali, la mancanza delle stesse, oppure una manutenzione precaria o comunque dalla scarsa durata in quanto, laddove vengano ripristinate utilizzando le nuove vernici, la segnaletica permane per un tempo ritenuto insufficiente, richiedendo interventi più frequenti con conseguenti maggiori costi.
Nella mozione si impegnano il Sindaco e la Giunta a prevedere nel corso dell’anno un’integrazione dello stanziamento specifico di bilancio, utilizzando parte dei risparmi o dei maggiori introiti sul capitolo destinato alla segnaletica orizzontale, ai fini di un maggiore sostegno per gli interventi necessari e a dare la massima priorità al rifacimento della segnaletica orizzontale nei pressi degli attraversamenti pedonali posti in prossimità delle scuole, degli ospedali e, in generale, dei punti di maggiore interesse. Speriamo che a fronte delle dichiarazioni della Giunta in merito alla carenza di risorse si possa seriamente fare un ragionamento per implementare quel capitolo di bilancio”.
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