ilTorinese

Da Gaia le vellutate ma non solo

Frappé, frullati, macedonie, yogurt, torte dolci o salate, panini , ricche e gustosissime insalate. E il cavallo di battaglia? Le vellutate. Meritano per i loro accostamenti originali, come ad esempio carote, zucca e latte di cocco, per la loro consistenza cremosa.  Vengono servite con crostini di pane all’olio e micro pizzette

 

 

gaia i fruttiAnche voi fate parte di quelli che ogni mattina si ripropongono di trascorrere una giornata all’insegna del benessere, del cibo salutare  e fare incetta di vitamine per sentirsi in forma e splendidi splendenti ? E poi puntualmente in pausa pranzo alla visione della solita boule di insalata decidete che tutto sommato ancora per oggi, potete concedervi un untuosissimo piatto che non preveda nemmeno una triste foglia di qualunque tipo di verdura?  E, perché no, magari passate nelle ore successive a qualche aperitivo e  a casa per cena, per stanchezza o pigrizia, di nuovo cibo saturo di grassi,perché diciamolo, lavare e tagliuzzare insalatina e verdurine per quanto buone e benefiche che siano, non è sempre uno spasso dopo una giornata di lavoro e tanta fame.

 

Allora, ecco che arriva a sostegno delle nostre giornate all’insegna del wellness  i Frutti di Gaia, un nature bar nel centro di Torino.  In via San Francesco D’Assisi 14, tra banche , uffici e fermate di tram, spicca una bella vetrina fresca e colorata; è impossibile non notare il tripudio di frutta e verdura nel bel mezzo dello smog. All’interno del locale , dove sedie tavolini e pareti sono rigorosamente creati e dipinti con materiali naturali provenienti dai vegetali (come la pittura di mirtillo o spinaci), è possibile consumare a partire dalla colazione magari con un gustoso muffin, frappè, frullati, macedonie, yogurt, torte dolci o salate, panini , ricche e gustosissime insalate e il cavallo di battaglia se così si può definire, di questi spacciatori di cibo sano che sono le vellutate. Meritano per i loro accostamenti originali, come ad esempio carote zucca e latte di cocco, per la loro consistenza cremosa, e vengono servite con crostini di pane all’olio e micro pizzette.

 

I Frutti di Gaia cura il benessere quotidiano anche a casa perché infatti si può scegliere se consumare sul posto queste stuzzicanti, naturali e fresche ricette, o portare tutto a casa, perché è anche take away. Dopo queste informazioni, si sono ridotte le scuse per non mangiare sano e per non gustare la naturale delizia del benessere  passando per i Frutti di Gaia.

C.V.

 

I Frutti di Gaia, via San Francesco d’Assisi 14 – Torino

 

(Foto: il Torinese)

Il Monviso visto dal Lingotto

monviso lingottoLa foto scattata da Luigi Bruno per il Torinese dalla passerella dell’Arco olimpico del Lingotto ritrae un bella veduta del Monviso. Sembra sia a due passi da Torino.

Firme tarocche? Il Tar decide sulle liste di Chiamparino

La decisione dei giudici amministrativi dovrebbe giungere in serata o domani, poichè la materia elettorale prevede tempi brevi

 

tar tar

Torna il tormentone delle firme presunte tarocche che potrebbero invalidare il voto regionale, così come avvenne per l’elezione di Roberto Cota. Teme anche Sergio Chiamparino? Oggi l’udienza al Tar del Piemonte (nella foto la sede in corso Stati Uniti) per esaminare il ricorso presentato contro alcune delle liste che sostenevano la candidatura del governatore di centrosinistra. La decisione dei giudici amministrativi dovrebbe giungere in serata o domani, poichè la materia elettorale prevede tempi brevi.

 

(Foto: il Torinese)

Anche a Montalto Dora arriva il finanziamento “Scuole Sicure”

SCUOLA4E la minoranza di Ambiente e Salute presenta quattro mozioni

 

Anche a Montalto Dora, il paese che ha dato i natali a Salvator Gotta sta per arrivare il finanziamento “Scuole sicure”. Il consiglio comunale delibera una variazione di bilancio di 170mila euro che consentirà l’attuazione di un progetto che comprende la messa a norma delle dotazioni antincendio e l’adeguamento dei servizi igienici. Intanto il gruppo “Ambiente e Salute” (Massimo Stevanella, capogruppo, Ascanio Scelsa, Gianfranco Anrò ed Anna Rosselli) ha presentato quattro mozioni, frutto di un incontro pubblico della settimana scorsa, seguendo l’impostazione data sin dalla campagna elettorale di democrazia partecipata. I documenti che verranno analizzati dal “parlamentino” comunale riguardano il trattamento dei rifiuti a freddo al posto del pirogassificatore di Borgofranco, l’installazione della videosorveglianza nei punti ritenuti maggiormente critici, la comunicazione ai cittadini delle sedute di consiglio comunale attraverso il display luminoso e, infine, la valutazione dell’opportunità di installare luminarie  ed addobbi in paese in vista delle festività natalizie.

 

Massimo Iaretti 

Papa Francesco: “Sarò a Torino il 21 giugno”

“A Dio piacendo mi recherò in pellegrinaggio a Torino”. Correva l’anno 1578 quando per la prima volta la Sacra Sindone venne portata in città

 

papa francisPapa Francesco sarà in città il prossimo 21 giugno, in occasione dell’Ostensione della Sindone. E’ stato lo stesso pontefice a dare la notizia durante l’udienza in Vaticano, dove era presente una delegazione torinese. “Sono lieto di annunciare che – ha detto il santo padre – a Dio piacendo, il 21 giugno prossimo mi recherò in pellegrinaggio a Torino per venerare la Sacra Sindone e onorare san Giovanni Bosco, nella ricorrenza bicentenaria della sua nascita”.  Entusiasmo da parte del sindaco Piero Fassino  che si dice “orgoglioso della visita” e dell’arcivescovo, mons. Cesare Nosiglia: “è motivo di speranza”. Mentre il consigliere comunale Giuseppe Sbriglio presenta una mozione che, sottolineando “le origini piemontesi del Papa ed il legame profondo che egli ha dimostrato avere con il nostro territorio” propone di fare di Francesco un cittadino onorario di Torino.

 

 E’ stato tanto “cool” per chi è  piemontese,  il fatto che Papa Francesco abbia usato, tempo fa, all’ udienza generale  l’espressione dialettale ”munia quacia”, (si pronuncia più o meno “mugna”) traducibile con “aspetto da acqua cheta”, prostrata e dimessa almeno all’apparenza. Il santo padre, che non ha mai fatto mistero dell’attaccamento alle proprie radici,  ha usato lo “slang” della sua antica terra di origine per attaccare quegli ipocriti che si mascherano dietro una facciata umile ma che, in realtà, non è tale. Un grande comunicatore, bisogna riconoscerlo. In quell’occasione è stato (inconsapevole?) testimonial del Piemonte e della sua cultura. duomo

 

Non si conosce ancora la durata della visita. Un giorno o due? Certo, il pontefice aveva espresso il proprio desiderio di andare a far visita ai suoi parenti, sia a Portacomaro nell’Astigiano, sia a Torino. Ma l’agenda del vescovo di Roma è ovviamente fittissima. Il capoluogo regionale, con la visita del Papa, celebrerà in grande stile l’Ostensione della Sindone e il bicentenario di don Giovanni Bosco. In città sono previste nei prossimi mesi centinaia di migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo. Un momento importante per i fedeli e anche per l’immagine di Torino e del Piemonte.

 

Correva l’anno 1578 quando per la prima volta la Sacra Sindone venne portata a Torino per offrire all’Arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, la possibilità di venerarla risparmiandogli il lungo viaggio fino a Chambèry. Da quella data in poi, la Sacra Sindone è stata mostrata pubblicamente in più occasioni. Ed il prossimo anno, dopo 5 anni dall’ultima esposizione, sarà nuovamente mostrata al pubblico a Torino, in occasione delle celebrazioni per i 200 anni dalla nascita di San Giovanni Bosco.

 

I pellegrini avranno così l’occasione di ammirare dal vivo il Sacro Lenzuolo funebre in cui, secondo la tradizione, venne avvolto il corpo di Cristo dopo la deposizione dalla croce.L’esposizione pubblica della Sindone partirà il 19 aprile e durerà fino al 24 giugno 2015, festa di San Giovanni Battista (patrono di Torino) e onomastico di Don Bosco, “Padre e Maestro dei giovani”. In pochi mesi sono state migliaia le adesioni dei volontari che hanno dato la loro disponibilità per la straordinaria ostensione,  Per loro è stata anche celebrata, pochi mesi fa,  una messa speciale nel Duomo dove, a prendere la parola, è stato il presidente della Commissione diocesana per la Sindone e vicepresidente del Comitato organizzatore dell’ostensione, Don Roberto Gottardo.

 

sindoneGottardo ha celebrato messa e parlato ai presenti del significato della Sindone, cosa che verrà fatta ogni mese per mantenere alto il senso dell’ostensione e alimentare le motivazioni dei volontari. Ai volontari, tra cui alcuni giovanissimi, è stato chiesto di garantire possibilmente un turno a settimana per dieci settimane; il reclutamento ovviamente continuerà nei prossimi mesi presso la segreteria di Via Cappel Verde, angolo via XX Settembre. L’ Ostensione della Sindone a Torino del 2010 portò nel capoluogo piemontese oltre un milione e mezzo di pellegrini ma, per quella in programma nel 2015, forse complice la coincidenza con l’Expò di Milano e soprattutto complice la notizia della visita straordinaria in quei giorni di Papa Francesco, si prevede che l’affluenza di pellegrini e turisti a Torino potrebbe essere duplicata rispetto all’ultima volta.

 

Simona Pili Stella

 

Beccata la gang dei bancomat

La banda ha probabilmente messo a segno decine di colpi in Piemonte, per un totale di oltre 2 milioni di euro

 

banche matSvaligiavano  i bancomat senza l’utilizzo di esplosivi, utilizzando chiavi clonate e codici riservati. I componenti della banda sono stati arrestati dai carabinieri del Comando provinciale di Torino. I malviventi erano tre, con l’aiuto di tecnologie avanzatissime avevano appena “prelevato” oltre 200mila euro la cassaforte di un bancomat. La banda ha probabilmente messo a segno decine di colpi in Piemonte, per un totale di oltre 2 milioni di euro.

 

(Foto: il Torinese)

Regione: “Tavolo di lavoro per malati disabili”

consiglio X 1La Commissione Sanità: sarà aperto alle associazioni per consentire ai malati con disabilità di godere dei livelli essenziali di assistenza

 

“Istituire in tempi brevi all’interno della Commissione Sanità un tavolo di lavoro aperto anche alle associazioni per approfondire e affrontare le criticità dei modelli assistenziali per le persone non autosufficienti”. Lo ha annunciato mercoledì 5 novembre il presidente della Commissione Domenico Ravetti al termine dell’audizione con i rappresentanti del Coordinamento Sanità e Assistenza.

 

All’incontro, cui ha preso parte anche il presidente dell’Assemblea regionale Mauro Laus, sono intervenuti anche componenti della Consulta persone in difficoltà e della Federazione superamento dell’handicap per chiedere l’abrogazione di alcune delibere della precedente legislatura che paiono impedire ai malati con gravi disabilità di godere pienamente dei livelli di assistenza essenziali e indifferibili, cui ogni cittadino ha diritto, e di dare finalmente attuazione alla legge regionale n. 10 del 2010 sui servizi domiciliari per persone non autosufficienti.

 

Al termine dell’audizione, la Commissione ha svolto una serie di consultazioni con i rappresentanti di Cgil Piemonte, Atc Torino e Adiconsum in merito alla proposta di legge sull’indicatore del quoziente familiare, riassunta dal consigliere Maurizio Marrone (FdI) tra quelle presentate nella scorsa legislatura senza terminare l’iter in Commissione.

 

Pur non contrari all’ispirazione e all’impostazione generale del provvedimento, i consultati hanno evidenziato che esso non tiene conto del fatto che l’attuale Indicatore della situazione economica equivalente (Isee), in vigore dal 1998, verrà sostituito a partire dal 1° gennaio 2015. Il consigliere Marrone si è dichiarato disponibile a emendare in futuro la proposta alla luce dei nuovi criteri Isee.

 

(www.cr.piemonte.it)

I giovani artisti di “Beware wet paint”

Un dato emerge lampante: Internet ed i nuovi mezzi di comunicazione digitale sono fonti d’ispirazione comune alle giovani leve in mostra. Ed ecco la nuova arte 2.0 , dai connotati fortemente interdisciplinari

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Attenzione, pittura fresca, anzi freschissima, dato che stiamo parlando delle nuove tendenze artistiche internazionali, in mostra alla Fondazione Sandretto Re Rebaugengo (29 ottobre- 1 febbraio 2015) a “Beware wet paint”. L’allestimento fa il punto sulla nuova pittura ed è tra i più importanti dell’anno; organizzato in collaborazione con l’Institute of Contemporary Arts –ICA di Londra, curato dal suo direttore Gregor Muir.

 

E’ la collettiva di 11 affermati giovani artisti che stanno tracciando l’arte del  XXI secolo,  affiancati da due mostre monografiche: una dei lavori giovanili, di David Ostrowski e l’altra di Isa Genzken che, per la prima volta, presenta in Italia un ciclo di opere meno conosciute rispetto alle sculture ed installazioni che sono la cifra della sua fama.

 

Un dato emerge lampante: Internet ed i nuovi mezzi di comunicazione digitale sono fonti d’ispirazione comune alle giovani leve in mostra. Ed ecco la nuova arte 2.0 , dai connotati fortemente interdisciplinari.

 

-A partire da Cristopher Wool, l’artista più maturo tra quelli in mostra, considerato il più importante pittore americano vivente. Raggiunse la fama negli anni 80 con opere per cui adoperava rulli incisi con disegni floreali e geometrici, impressi in smalto nero su fondo bianco. Celebri anche i suoi “Word paintings” in cui parole e frasi sulle tele creano un interessante connubio tra linguaggio ed immagine. I suoi lavori successivi sono dominati da cancellature, scarabocchi, macchie ed abrasioni che rimandano alle caotiche realtà urbane.

 

-Altrettanto importante è Jeff Elrod, che combina astrazione pittorica e tecnologia digitale. All’origine della sua arte il periodo in cui, negli anni  90, lavorò di notte come tecnico addetto alla composizione delle fotografie per un quotidiano; è allora che, approfittando di stampanti e computer, iniziò ad usare un mouse per dipingere. Oggi proietta su tela i suoi disegni digitali, poi con lo spray ne ripassa le linee coperte da nastro adesivo che, una volta levato, rivela l’opera finita.

 

Accanto a questi  due mostri sacri, ecco i giovani che ne rappresentano l’evoluzione.

 

-Korakrit Arunanondchai, vive tra Bangkok e New York (dove recentemente ha presentato un’installazione al Museum of  Modern Art) e veleggia tra diverse forme espressive: pittura, performance e installazioni multimediali. Ama utilizzare materiali di uso quotidiano (come tessuto jeans, candeggina e fuoco) per opere  che esprimono una visione caleidoscopica di commercializzazione di stampo occidentale mischiata a elementi di spiritualità orientale.

 

-La francese Isabelle Cornaro  esprime la sua genialità in filmati, sculture, disegni e dipinti. Affascinata dall’idea di riprodurre qualcosa di esistente in un’altra forma e materiale, dimostra come sia possibile nella serie in mostra “Reproductions”: ovvero le versioni ingrandite dei piccoli dipinti la cui realizzazione (veloce e spontanea) ha documentato nel  film”Floues et Colorées”.

 

– Il tedesco Nikolas Gambaroff vive tra New York e Los Angeles ed è interessato al linguaggio usato dai mass media. Le sue opere traboccano di carta stampata, fumetti e  poster. Ultimamente usa una tecnica di “decollage” in cui applica la pittura spray a strati su pagine dei quotidiani e dei DC Comics, poi rimuove parti della superficie e ne rivela le parti sottostanti. I suoi collage rivestono anche mobili, come tavoli e sedie.

 

-Nathan Hylden, a Los Angeles, crea dipinti in cui l’immagine iniziale è una fotografia fatta in studio, serigrafata su fogli di alluminio, che poi sovrappone e ricopre con spray e pennellate.

 

-Dalla navigazione sul  web ecco invece le creazioni del californiano Parket Ito che si definisce  un Yiba (young internet-based artist). E’convinto che Internet stia modificando sempre più il nostro  rapporto con la realtà e lo racconta assemblando in collage immagini selezionate dal web.

 

-Colombiano emigrato a Londra, Oscar Murillo, vuole esprimere il concetto di “comunità” mettendo in  relazione i mondi  distanti della sua terra di origine, povera e operaia, e il luccicante jet-set dell’arte di cui è protagonista, in veste di giovane artista di grande successo. Le sue opere, sempre di grande formato, implicano azione, performance e caos; ma dietro c’è una notevole pianificazione. Cuce tele di tanti formati differenti e compone particolari stendardi che espone orizzontalmente.

 

-Il portoghese Diogo Pimentão vive a Londra dove ammalia il pubblico con le sue performance. Le sue tele diventano superfici scultoree, invadono (in modo apparentemente casuale) muri e pavimento con grandi monocromi scuri che, guardati da vicino, evidenziano i tanti gesti e passaggi  dell’artista.

 

-Il corpo è al centro delle tele di Pamela Rosenkranz, che lo rappresenta come involucro vuoto,  fragile, ridotto a epidermide: usa telini  isotermici per meglio raccontare i corpi traumatizzati e le sue opere sono di ispirazione espressionista.

 

-L’americano  Ned Vena, bostoniano di nascita ma residente a Brooklyn, mischia echi Pop, Minimal e Street Art in un’interessante espressione artistica autoriflessiva. Usa programmi di grafica e utilizza materiali di derivazione industriale, come gomma e vinile, applicati con bombolette e adesivo.

 

-In mostra poi i lavori di David  Ostrowski, artista tra i più interessanti dell’ultima generazione di  pittori  astratti, paladino del rinnovamento  della pittura contemporanea. Per lui la pittura è ” il tentativo da dare un  significato all’insensato”. Nel 2011 un incendio distrusse il suo studio, bruciando tutte le tele, eccetto una, danneggiata dalle fiamme e macchiata di  fuliggine, ma ancora integra; è proprio da quella che ha ricominciato, con una nuova serie di dipinti. Composizioni in cui, con una tecnica particolare, mischia strati di sporco, polvere e vernice spray. E sostiene che le sue opere “..sono come i film francesi: romantici, apparentemente senza senso e ti portano  sempre a un fine”.

 

Isa Genzken presenta per la prima volta nel nostro paese il ciclo dei lavori di fine anni 80. Olii su tela monocromatici che già nel nome, “Basic Research”, esprimono un principio di interazione con l’ambiente. Sono frottage del pavimento del suo atelier, a metà strada tra opere scultoree e pittoriche.

 

Laura Goria

 

 

 

IoLavoro, folla al Pala Alpitour

Io-lavoro-300x172L’ingresso è gratuito, ma occorre registrarsi alla piattaforma www.iolavoro.org, dopo aver compilato il curriculum vitae on line

 

Ha preso il via con lunghe code di giovani all’ingresso,  IoLavoro, la più importante job fair in Italia, promossa dalla Regione Piemonte con l’Agenzia Piemonte Lavoro. L’iniziativa si svolge da mercoledì 5 a venerdì 7 novembre al Pala Alpitour di Torino, in corso Sebastopoli 123. L’ingresso è gratuito, ma occorre registrarsi alla piattaforma www.iolavoro.org, dopo aver compilato il curriculum vitae on line. Sarà così possibile accedere alle migliaia di opportunità di lavoro e tirocinio proposte dagli operatori partecipanti. Le aziende potranno essere contattate con la formula dell’elevator pitch e con i colloqui ad accesso libero.Presente anche il Corner Franchising, in collaborazione con il Salone Franchising di Milano che si svolge dal 7 al 10 novembre. (www.worldskillspiemonte.it.)

 

IO LAVORO CON EURES E’ ANCHE ALL’ESTERO: OPPORTUNITA’ NEL REGNO UNITO PER INFERMIERI E IN  JAGUAR-LAND ROVER

Anche quest’anno la manifestazione Io Lavoro riserverà grande attenzione a chi sceglie il lavoro all’estero. Sono infatti 10 i Paesi della Rete Eures, di cui la Regione Piemonte è partner, che hanno aderito all’evento: Francia, Germania, Olanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia. Dal 5 al 7 novembre saranno presenti al Pala Alpitour, attraverso i referenti Eures, con una fitta serie di workshop e colloqui dedicati, per offrire un confronto con i partecipanti, illustrare le possibilità e le principali caratteristiche del lavoro nelle singole realtà.Una chance importante per chi vuole trasferirsi all’estero perché potrà, prima di partire, avere un’idea molto più chiara dei settori che maggiormente stanno assumendo e per mettersi in contatto diretto con le opportunità lavorative. Oltre al  calendario di workshop con i paesi ospiti sono previsti due momenti clou:“La rete Eures di cui siamo partner –  dichiara l’assessore al Lavoro Gianna Pentenero – inserisce il Piemonte in una dimensione europea, puntando alla libera circolazione dei lavoratori nello spazio economico dell’Unione, offrendo così possibilità e opportunità in più per i giovani. I tre appuntamenti in programma possono rappresentare per i diplomati e neo-laureati un primo avvicinamento al mondo del lavoro attraverso contatti diretti con le aziende. Dobbiamo superare la pratica di aiutare i giovani solo grazie a fondi particolari. Iniziative come questa offrono spunti, chances lavorative, permettendo alle nuove generazioni di mettersi alla prova concretamente”. 

 

 Venerdì 7 novembre ore 14.30 (Sala Eures)JAGUAR-LAND ROVER: OPPORTUNITIES AND RECRUITMENTWorkshop dedicato ai professionisti del settore automobilistico, a cui i referenti Eures del Regno Unito illustreranno il programma di reclutamento del prestigioso brand automobilistico britannico, illustrando le opportunità di lavoro e carriera. Le offerte professionali sono consultabili sul sito: www.jaguarlandrovercareers.com/search-apply  Per accedere ad entrambi i workshop e consultare le offerte di impiego è necessario registrarsi su www.iolavoro.org

 

 La Rete Eures del Piemonte, che ha l’obiettivo attraverso servizi di informazione, consulenza e placement, di favorire l’incontro tra persone disponibili a lavorare all’estero e le aziende che cercano personale, è presente alla 17^ edizione di Io Lavoro con molte altre iniziative: PROGETTO “YOUR FIRST EURES JOB” che sostiene economicamente il trasferimento di giovani under 30 in un altro Paese, con contributi a imprese e Lavoratori. Info: http://www.cliclavoro.gov.it/YourFirstEuresJob/ITA/Pagine/default.aspx  EURES CHAT CORNER, da cui saranno effettuati collegamenti on line con il concomitante European Job Day di Genova, con la possibilità di interagire con le aziende registrate e in particolare giovedì 6 novembre, sostenere, video colloqui on line con Costa Crociere.

 

Metodo Stamina, il ministero ha detto stop

vannoniIl  comitato ha espresso unanime il parere negativo, affermando che nel metodo non sussistono le condizioni per l’avvio di una sperimentazione “con particolare riferimento alla sicurezza del paziente”

 

A mettere la parola fine ad una vicenda infinita ci pensa un decreto del Ministero della salute che chiude ufficialmente  la sperimentazione del metodo Stamina di Davide Vannoni.  Il provvedimento si avvale delle conclusioni del nuovo comitato scientifico che si era espresso negativamente sul protocollo Stamina.

 

Il  comitato ha espresso unanime il parere negativo, affermando che nel metodo non sussistono le condizioni per l’avvio di una sperimentazione “con particolare riferimento alla sicurezza del paziente”.

 

Proprio nei giorni scorsi si è tenuta al palagiustizia di Torino l’udienza preliminare del processo Stamina. Al cospetto del al gup Giorgio Potito, i 13 imputati, tra cui il “guru” di Stamina Foundation:  l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, esercizio abusivo della professione medica e violazione delle norme sulla privacy.

 

L’udienza si è chiusa  con 30 richieste di costituzione a parte civile, tra cui alcuni pazienti, gli Spedali Civili di Brescia, la Regione Lombardia, l’Ordine dei medici di Torino, Medicina democratica e diverse  associazioni di consumatori. L’udienza è stata aggiornata al prossimo 15 novembre.

 

Alcune famiglie dei pazienti in cura con il metodo Stamina precisano in un comunicato la loro posizione: “non è contro Stamina, vogliamo ribadire i diritti calpestati dei malati e chiamare in causa, quale responsabile civile, l’azienda Ospedaliera di Brescia affinché risponda del comportamento tenuto nella vicenda”.

 

“Questa udienza preliminare è molto importante per capire le ragioni degli imputati”, ha dichiarato all’Ansa il pm Raffaele Guariniello. Ma anche ora, alla luce del decreto ministeriale, Vannoni non si dà per vinto: “ricorreremo al tar”.