ilTorinese

Riaprono le aree giochi: occhio alle multe

Sono circa  trecento le aree gioco  sul territorio comunale di Torino. 

Da sabato 30 maggio in quasi tutte gli accessi saranno consentiti dopo la sanificazione  Le altre arre  saranno aperte invece  da lunedì.

La sanificazione sarà quotidiana e le forze dell’ordine vigileranno per fare osservare le regole definite  dalla Città in riferimento alle norme governative.

Chi infrange le regole rischia da 400 euro a 3 mila euro di sanzione.

Piemonte pronto a riaprire i confini

I dati  sul Piemonte “sono assolutamente positivi e ci spingono a riaprire i confini regionali dalla prossima settimana”.

Così Fabrizio Ricca, assessore  regionale alla Sicurezza, che aggiunge: “I dati in nostro possesso  ci tranquillizzano sul poter fare uscire i piemontesi e ci danno forza per il futuro”

Il sindaco di Chieri: “Dopo 3000 morti la priorità non può essere la birretta”

Pubblichiamo la lettera aperta del Sindaco ai cittadini chieresi

 

Abbiamo ritenuto opportuno adottare un’Ordinanza che pone alcuni limiti al consumo e alla vendita di bevande alcoliche. Non si tratta di un provvedimento ‘protezionistico’,  né alla base c’è una visione moralistica volta a stigmatizzare alcune abitudini soprattutto giovanili. Tanto meno si vogliono creare ulteriori difficoltà agli esercenti duramente provati da questi mesi di lockdown e dalle complesse misure di sicurezza che è necessario adottare in questa fase.

Tuttavia, negli ultimi giorni – e non solo nelle zone della movida torinese o in occasione del passaggio delle Frecce tricolori – abbiamo assistito ad assembramenti che sono tuttora vietati e a comportamenti irresponsabili. Vediamo un’euforia da post-lockdown che rischia di essere “contagiosa”, nel senso letterale del termine.

Sono convinto che nella Fase2 ciò che davvero conti sia il buon senso dei cittadini più che gli ordini e le sanzioni degli amministratori. Ma laddove si registra poco buon senso, tocca a chi amministra intervenire e provvedere. Come disse De Gaulle in una celebre frase, sarebbe troppo ambizioso sperare nella scomparsa degli ‘irresponsabili’ (ma lui usò un altro termine), da qui il compito ingrato dell’Autorità che deve fare in modo che gli ‘irresponsabili’ non facciano danni.

Innanzitutto, a NESSUNO VIENE IMPEDITO di bere alcolici all’interno di bar e locali, nei dehors o seduti ad un tavolino e a NESSUNO VIENE IMPEDITO di acquistare alcolici, se non nell’orario che va dalle 21 alle 7, il che non pare proprio essere un sacrificio insopportabile.

Quindi: possiamo farci la birretta con gli amici ma nel rispetto di alcuni limiti.

Adottare questi limiti e divieti mi è parso un atto dovuto ai 3mila piemontesi e più di 30mila italiani morti a causa del Covid19. Un atto di rispetto verso le famiglie che li piangono. Sono i nostri caduti, e come comunità dobbiamo non solo ricordarli ma fare tutto ciò che è necessario perché altre donne e altri uomini non si ammalino, non debbano essere intubati in un letto di terapia intensiva, non debbano morire da soli.

L’obiettivo dell’Ordinanza è quindi chiaro e semplice: bevi ma non fare assembramenti. Non puoi bere con gli amici per strada, non puoi stazionare nei pressi dei locali, non puoi trasformare parchi e giardini in improvvisati drink bar.

Sappiamo che Chieri non è san Salvario o Piazza Vittorio, ma conosciamo bene le criticità del nostro territorio. Senza scopi punitivi, abbiano fissato dei  divieti al solo scopo di scongiurare gli assembramenti a tutela della salute pubblica.

Se buon senso e responsabilità prevarranno, basterà un attimo per revocare l’Ordinanza. Lo stesso attimo che basta al virus per contagiarci e contagiare le persone che frequentiamo.

 

Alessandro Sicchiero

Coronavirus: ancora in calo le terapie intensive, 13 vittime e 56 contagi

Il bollettino della Regione di venerdi 29 maggio


17.594 PAZIENTI GUARITI E 3.398 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 17.594 (+ 522 rispetto a ieri): 1810 (+ 86) in provincia di Alessandria, 856 (+41) in provincia di Asti, 710 (+15) in provincia di Biella, 1.713 (+30) in provincia di Cuneo, 1539 (+59 ) in provincia di Novara, 9199 (+237) in provincia di Torino, 774 (+34) in provincia di Vercelli, 866 (+19) nel Verbano-Cusio-Ossola, 127(+1) provenienti da altre regioni.

Altri 3.398 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.851

Sono 13 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.851 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 643 Alessandria, 233 Asti, 203 Biella, 370 Cuneo, 332 Novara, 1695 Torino, 212 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.501 (+56 rispetto a ieri, di cui 14 rilevate nelle Rsa) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3903 in provincia di Alessandria, 1811 in provincia di Asti, 1032 in provincia di Biella, 2765 in provincia di Cuneo, 2683 in provincia di Novara, 15.559 in provincia di Torino, 1295 in provincia di Vercelli, 1108 nel Verbano-Cusio-Ossola, 252 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 93 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 61 (-3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1029 ( 29 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 4568.

I tamponi diagnostici finora processati sono 309.497, di cui 171.546 risultati negativi.

I lavoratori del Regio vogliono tornare a teatro

Riceviamo e pubblichiamo / Le Rsu del Teatro Regio e le OO. SS. di Torino non intendono entrare nel merito dell’indagine relativa all’inchiesta per presunta corruzione che vede indagato l’ex sovrintendente William Graziosi, sulla quale farà luce la magistratura.

I rappresentanti intendono esprimere unitariamente la volontà delle lavoratrici e dei lavoratori di convogliare tutte le energie verso un imminente rientro al lavoro e ripresa della produzione; tornare a cantare, a suonare, a fare teatro, ad assolvere gli scopi per cui il Teatro Regio esiste, rispondendo alla vocazione democratica e costituzionale della musica.

Inoltre, in questo momento difficile che vede la maggior parte dei dipendenti del Teatro sospesi dalle attività da oltre due mesi, con il contratto nazionale scaduto da quasi 15 anni e con gravi carenze occupazionali, le RSU del Teatro Regio di Torino e le OO. SS. si appellano al Comune, alla Regione e ai Soci Fondatori affinché i lavoratori non debbano essere vittime di cattive gestioni passate o future, né di scelte politiche incuranti delle funzioni e delle peculiarità delle istituzioni culturali.

Le OO. SS. territoriali e Le RSU del Teatro Regio di Torino 

A Torino arriva l’Intelligenza Artificiale per combattere il Covid-19

Una tecnica rivoluzionaria a disposizione dei radiologi di Città della Salute e UniTo, grazie all’accordo con Infervision, Commissione europea e Compagnia di San Paolo

 

Un algoritmo basato sulle tecniche di Intelligenza Artificiale che possa aiutare i medici radiologi a diagnosticare e monitorare le polmoniti da Covid-19 utilizzando le immagini delle TAC polmonari. Questa tecnica rivoluzionaria è alla base del progetto che è nato alla Città della Salute di Torino, grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Radiologia Diagnostica ed Interventistica, diretto dal professor Paolo Fonio, ed il Dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, diretto dal professor Guido Boella. Il progetto, attualmente in fase di sperimentazione nel capoluogo piemontese, è stato possibile grazie ad un accordo tra Infervision e la Commissione Europea, con la fondamentale partecipazione della Compagnia di San Paolo.

 

Infervision è un’azienda high-tech specializzata nell’Intelligenza Artificiale in ambito medico, il cui obiettivo è quello di accrescere le capacità diagnostiche dei medici allo scopo di aumentare l’efficienza di un sistema complesso come quello della sanità. L’algoritmo, che va visto come un supporto alla diagnosi, oltre a fornire informazioni dettagliate sul tipo di polmonite, è in grado di calcolare il volume di compromissione polmonare e di fornire una valutazione di prognosi, miglioramento o peggioramento della situazione del paziente.

 

Con il diffondersi della pandemia, Infervision ha lanciato un supporto specifico per contrastare il Coronavirus: l’InferRead CT Lung COVID 19. Si tratta di un prodotto che, grazie ad un sofisticato algoritmo, riconosce le polmoniti causate dal Covid-19, generando automaticamente un report strutturato sulla patologia. Un vero e proprio sistema di monitoraggio dell’epidemia, sviluppato grazie alla collaborazione di esperti provenienti dagli ospedali di Wuhan e Shenzhen. InferRead CT Lung COVID 19 assiste medici radiologi nel riconoscimento dei singoli casi di sospetta polmonite, oltre ad agire come vero e proprio sistema di sorveglianza territoriale. Grazie ai dati aggregati automaticamente dall’algoritmo, infatti, vengono prodotti report sullo sviluppo della pandemia in una determinata regione. Ad oggi, circa 50 ospedali sparsi nel mondo utilizzano questo tipo di strumento, con oltre 100mila TAC al torace analizzate dall’Intelligenza Artificiale Infervision.

 

Il sistema verrà sottoposto a validazione clinica utilizzando i dati forniti dalle apparecchiature TAC degli ospedali Molinette e CTO. Nella sperimentazione verranno valutati l’efficienza, la costo-efficacia, la sicurezza e le ricadute etiche e sociali di questa applicazione dell’intelligenza artificiale alla medicina.

La radiologia è una disciplina in cui l’attività del medico specialista da sempre è in stretta relazione con lo sviluppo tecnico-scientifico ed informatico: la prossima “rivoluzione” potrebbe derivare proprio dall’introduzione nella pratica clinica e nella gestione dei flussi di lavoro di applicazioni derivate dall’Intelligenza Artificiale.

 

La collaborazione tra Intelligenza Artificiale e medicina all’Università di Torino ha radici consolidate nel lavoro Dipartimento di Informatica, che, con il progetto Europeo DeepHealth, a cui aderiscono 22 partner internazionali, sviluppa applicazioni di Intelligenza Artificiale per la diagnosi medica da immagini. Nell’ambito dell’emergenza Covid-19 il Dipartimento ha già attivato iniziative di studio della IA per diagnosi, in collaborazione con la Città della Salute e gli ospedali Mauriziano, San Luigi e Maggiore di Parma e partecipa al coordinamento della taskforce Covid-19 della Rete europea CLAIRE per l’Intelligenza Artificiale (Confederation of Laboratories for Artificial Intelligence Research in Europe) dedicata alle immagini TAC e radiografiche.

 

“Questo progetto innovativo nasce in un contesto particolare e supporta i nostri professionisti nella migliore gestione clinica dei pazienti Covid.” dichiara il dottor Giovanni La Valle (Commissario Città della Salute di Torino)La collaborazione e l’integrazione tra diverse Istituzioni sono il valore aggiunto di questo risultato. Ringrazio UNITO e Compagnia di San Paolo, l’uno per la consolidata collaborazione in logica di partnership, Compagnia per la sempre alta e costante attenzione alla Sanità.”

 

“L’intelligenza artificiale avrà sicuramente un grosso impatto nel futuro delle cure mediche e darà un grande aiuto al lavoro “creativo” di analisi ed interpretazione del radiologo. Con questa collaborazione, UNITO si pone all’avanguardia nel campo della intelligenza artificiale per la salute” sostiene il Rettore professor Stefano Geuna.

 “La disponibilità di un algoritmo di intelligenza artificiale per l’analisi delle TC dei pazienti con sospetta polmonite da Covid” aggiunge il Prof. Paolo Fonio direttore del Dipartimento di Radiologia Diagnostica ed Interventistica della Città della Salute di Torino “rappresenta una opportunità unica nell’ausilio al Medico Radiologo per la formulazione di diagnosi sempre più tempestive ed accurate, non solo sulla presenza della malattia, ma anche sulla quota di compromissione del parenchima polmonare, fondamentale nella prognosi a distanza. La cooperazione di Unito e di Città della Salute e della Scienza di Torino, con il supporto fondamentale di Compagnia di San Paolo, rappresenta un modello virtuoso ed irrinunciabile per lo sviluppo della ricerca e per le sue applicazioni nella pratica clinica.”

Questa è una grande opportunità per il nostro territorio.” commenta Francesco Profumo, presidente della Fondazione Compagnia di San PaoloÈ un ulteriore tassello di un quadro in cui stanno emergendo importanti competenze specifiche in ambito di intelligenza artificiale, guidate in particolare dalle attività di ricerca degli Atenei torinesi.

La scelta della Commissione Europea di coinvolgere Torino in questa sperimentazione è anche frutto del dialogo costante tra la Fondazione e le Istituzioni europee. Un confronto che prosegue in un contesto in cui le attività della Fondazione si ispirano alle azioni promosse a livello europeo, anche in vista di Horizon Europe, programma in cui l’intelligenza artificiale avrà un ruolo importante. Proprio in quest’ottica – prosegue Profumo – è stato anche pensato il bando “Intelligenza Artificiale, uomo e società” recentemente promosso dalla Compagnia di San Paolo, volto a favorire la collaborazione tra gli attori che sul territorio lavorano sull’AI, sviluppato con un approccio in linea con la strategia italiana delineata dagli esperti del MiSE: attenta ai risvolti etici ed al rapporto tra l’intelligenza artificiale e l’uomo”.

 

 

 

Progetto di storia contemporanea, 125 studenti vincitori

39^ edizione / Parteciperanno ai viaggi studio nei luoghi della memoria quando le condizioni generali lo consentiranno


Si è conclusa la 39^edizione del Progetto di storia contemporanea, indetto dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale.

Gli studenti premiati sono 125, appartenenti a 22 Istituti scolastici e a 3 Centri di formazione delle province piemontesi, sulla base di una graduatoria redatta dalla Commissione di valutazione, composta da membri degli Istituti storici della Resistenza piemontesi.

Le scuole secondarie e gli enti di formazione professionale partecipanti al concorso sono stati 54, con un totale di 950 studenti suddivisi in 190 gruppi da 5 componenti ciascuno. Si è registrato un lieve aumento degli iscritti (+ 4,2%) rispetto alla precedente edizione.

Le valutazioni espresse dalla Commissione di storici hanno evidenziato la qualità e l’originalità dei lavori proposti che, anche in questa edizione, si sono concentrati su tre temi di ricerca: lo sport e la storia del ‘900 (traccia scelta dal 40,2% dei partecipanti); la caduta del Muro di Berlino 30 anni dopo (preferita dal 57% degli studenti); I 50 anni della Regione Piemonte (indicata dal 2,8 % dei giovani).

Il Piemonte, oltre a essere stata la prima regione d’Italia a stabilire, con un’apposita e specifica legge – quarantaquattro anni fa, nel 1976 –  l’istituzione di un Comitato per la difesa e l’affermazione dei valori della Resistenza e della Costituzione, è stata anche tra le prime realtà a promuovere progetti di studio sulla storia contemporanea, coinvolgendo – a partire dal 1981-  decine di migliaia di studenti medi piemontesi e organizzando centinaia di viaggi nei luoghi della memoria.

Per il momento gli studenti vincitori, accompagnati dai loro docenti, non potranno partecipare ai viaggi studio che avrebbero dovuto svolgersi entro la fine di questo anno scolastico. Le ragioni sono a tutti ben note, motivate dall’attuale emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del virus Covid-19 e dai conseguenti provvedimenti di distanziamento sociale e di restrizione della libera circolazione, adottati dalle autorità nazionali e regionali, ai quali si affianca la chiusura delle scuole.

Il Consiglio regionale, consapevole dell’importanza dei viaggi nei luoghi della memoria storica per l’indubbio rilievo di esperienze collettive, condivise, importanti sotto il profilo dei valori educativi e didattici – hanno dichiarato il Presidente del Consiglio Stefano Allasia e il Vice Presidente Mauro Salizzoni – si impegna a individuare e riproporre i viaggi studio appena le condizioni generali lo consentiranno, riservandosi forme alternative di premialità qualora ciò non fosse possibile entro tempi ragionevoli”.

Agli studenti vincitori delle attuali classi quinte che concluderanno quest’anno con l’esame di maturità il proprio ciclo di studi superiori, considerata la maggiore età, verrà proposta, in via preferenziale, la possibilità di partecipare, a titolo individuale, ai prossimi viaggi studio che verranno organizzati prevedendo, nel caso di indisponibilità o impedimento, l’attribuzione di un premio alternativo.

Marco Travaglini

 

 

35 anni fa la strage dell’Heysel

Oggi è il 35° anniversario dalla strage dell’Heysel. A pochi istanti dall’inizio della finale Juventus-Liverpool di Coppa dei Campioni che si tenne allo stadio Heysel di Bruxelles, nel 1985,  morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite oltre 600.

La causa fu il  crollo di un muro per il troppo peso della folla, dopo che si era scatenata una zuffa  per la violenza degli hooligans.

“In 35 anni non abbiamo dimenticato neanche una delle 39 vittime della terribile notte che ha cambiato per sempre il calcio”

Così la sindaca di Torino, Chiara Appendino, ricorda la tragedia del 1985. “Alle loro famiglie – aggiunge Appendino – mando l’abbraccio di tutta Torino”.

Scriva la Juventus  sul suo sito: “La parola Heysel è una di quelle che mai e poi mai potremo dimenticare. In memoriam 29-05-8”.

Alberto Morano cambia immagine e stile al mondo dei notai

Parte a Torino su iniziativa del Notaio Alberto Morano, fondatore dello Studio  Notai Piemontesi Associati, e consigliere comunale in Torino, una innovativa campagna informativa sui servizi che il notariato cura a tutela, sicurezza e garanzia nei diversi ambiti di attività, sia professionale che privato

“In un momento di crisi economica e di dubbi sul ruolo e la funzione sociale dei notai, – spiega Morano – abbiamo deciso di investire come studio in una campagna tradizionale di posizionamento tramite affissione utilizzando un’agenzia di comunicazione del territorio.
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Sono convinto che la professione notarile debba aprirsi al cambiamento svecchiarsi ed i notai si debbano preparare ad essere protagonisti del cambiamento, partendo da una nuova e diversa immagine del notaio”.
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“In questa prospettiva si inserisce la decisione dello studio Notai Piemontesi Associati di promuovere e manifestare una corretta narrazione della professione e dei servizi utili da questa offerti facendo uscire, forse per la prima volta in Italia, una campagna promozionale in grado di trasmettere in maniera semplice, quanto i notai siano prima di tutto professionisti capaci di accompagnare i cittadini nelle decisioni più importanti della loro vita”, conclude Morano.

Fiammata ustiona gravemente bimbo di 10 anni

Un’improvvisa fiammata lo ha ustionato su tutto il corpo. Ora il bambino di 10 anni è in gravi condizioni in coma farmacologico all’ospedale Regina Margherita.

L’incidente è avvenuto ieri sera, quando il ragazzino, nella sua casa di Collegno, stava provando un esperimento di scienze. Non è ancora chiaro come si siano sviluppate le fiamme che lo hanno ustionato al 60 per cento. la mamma ha chiamato i soccorsi che lo hanno trasferito in ospedale dove è stato operato. Dovrà subire probabilmente un nuovo intervento in giornata.