I carabinieri della Stazione Torino La Falchera hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare a carico di due torinesi di 58 e 48 anni, già noti alle forze dell’ordine, per più rapine aggravate in concorso. La coppia, ritenuta responsabile di due colpi a mano armata con il volto coperto da maschere di lattice, risponde a vario titolo di una rapina a un supermercato e alla reception di un hotel, cui si riferiscono le immagini, entrambi del quartiere Barriera Milano. Rispettivamente il 26 novembre e i 21 dicembre scorsi. L’analisi delle immagini di videosorveglianza e le testimonianze raccolte dai carabinieri hanno permesso di identificare i due rapinatori, già arrestati in flagranza il 27 dicembre scorso quando avevano derubato la titolare della tabaccheria di via Montebello 9, di 800 euro in contanti, dopo averla sequestrata rinchiudendola nel retro del negozio. Nell’occasione i carabinieri avevano sequestrato una pistola scenica, priva di tappo rosso e canna forata, completa di caricatore, un passamontagna, un paio di guanti in lattice, una maschera in lattice e una bomba a mano inattiva.
Fine dell’anticiclone, torna l’estate
Cessato il maltempo in Piemonte, dopo piogge abbondanti e neve oltre i 2500 metri. La centralina Arpa a Treiso (Cuneo), ha registrato 122 mm, Torino, 121, Acqui Terme , 119 mm, Loazzolo (Asti) 110 mm. Ora la rapida espansione dell’anticiclone africano sul Mediterraneo occidentale porta tempo stabile e soleggiato su tutti i settori, con temperature in aumento fino a valori prossimi ai 30 gradi in pianura. Un po’ di aria fresca mercoledì.
(Foto M. Bursuc)
Nuoto per salvamento: 58 medaglie piemontesi
Maxi sequestro di giocattoli pericolosi
Erano già imballati e pronti per essere immessi sul mercato i 2,6 milioni di giocattoli, potenzialmente pericolosi, sequestrati, nel corso di un’operazione, dalla Guardia di Finanza di Torino.
I Finanzieri della Compagnia di Susa, che hanno effettuato l’ingente sequestro, hanno rinvenuto il materiale in due grossi depositi gestiti da due imprenditori di origine cinese, importatori e distributori, per la Lombardia ed il Piemonte, dei giocattoli.
Certificazioni di conformità qualitative e composizione dei giocattoli: tutto rigorosamente falso. Così come è dubbia anche la provenienza dei giocattoli visto che non è stata rinvenuta alcuna indicazione certa circa l’origine.
Tra gli articoli sequestrati, migliaia di braccialetti e brillantini potenzialmente tossici e nocivi in quanto sprovvisti di una qualsivoglia indicazioni circa la loro composizione, il tutto con evidenti e gravi rischi per la salute dei piccoli consumatori, visto che questi prodotti vengono utilizzati, direttamente a contatto con la pelle, da soggetti minori di età.
L’operazione dei Finanzieri ha visto coinvolti, come detto, due imprenditori sessantenni, di origine cinese, titolari delle aziende, ubicate in Lombardia, a Monza e Sesto San Giovanni e a Beinasco nel torinese, che si occupavano dell’importazione e della successiva distribuzione dei prodotti illegali.
Oltre 2,6 milioni i giocattoli sequestrati per un valore di mercato di circa 4 milioni di euro.
Frode in commercio, questa l’accusa nei confronti dei due 2 imprenditori denunciati alla Procura della Repubblica di Torino. Rischiano sino a due anni di carcere. Irrogate sanzioni per oltre 100.000 euro.
L’operazione rientra nel quadro delle attività svolte dalla Guardia di Finanza a tutela dell’economia legale finalizzate a preservare il mercato dalla diffusione di prodotti non conformi rispetto agli standard di sicurezza imposti dalla normativa nazionale e dell’Unione Europea, oltre che alla repressione degli illeciti di natura fiscale, a tutela degli imprenditori onesti.
Una conferenza informativa Giovedì 18 luglio ore 18.30
Cosa è la balbuzie? Quali sono i meccanismi interni e psicologici messi in atto da chi balbetta? La balbuzie si può risolvere? Queste le domande al centro della conferenza informativa a ingresso gratuito che si terrà giovedì 18 luglio alle ore 18.30 a Torino.
Il dott. Anselmo Zoccali, partendo dalla sua esperienza personale, guiderà i presenti nella comprensione di questo disturbo che interessa tra il 4 e il 5% della popolazione e del quale si parla ancora molto poco.
Inoltre, anche grazie all’ausilio di video e testimonianze, verranno illustrate quali siano le cause che danno origine al blocco e cosa sia possibile fare per superare l’inceppo.
Infine, il dott. Zoccali fornirà utili informazioni sull’approccio terapeutico e sugli strumenti che possono essere acquisiti per comunicare con efficacia e risolvere la balbuzie.
“Psicodizione” afferma la dott.ssa Chiara Comastri, psicologa ex balbuziente e fondatrice del metodo “affianca un approccio psicologico ad uno tecnico” continua “che lavora sul saper controllare i suoni guidandoli e liberando il pensiero dalla percezione degli inceppi e dall’idea pressante di non riuscire ad esprimere liberamente ciò che si ha così chiaro in mente” conclude.
Si tratta, infatti, di un percorso con basi che poggiano su un approccio psicologico cognitivo-comportamentale, che analizza cioè gli schemi comportamentali e cognitivi della persona, cercando di identificare e modificare quelli che creano disagio e che, quindi, danno origine al blocco in mente e, come conseguenza a ciò, alla disfluenza nell’eloquio. Questa metodologia punta a potenziare le abilità che ci rendono dei buoni comunicatori.
Durante il percorso, viene insegnato ad usare l’ansia a proprio vantaggio, sfruttandone la forza, fino a far diventare l’emotività un supporto alla comunicazione e raggiungere la libertà di espressione in qualsiasi stato emotivo ci si trovi.
Molte persone finiscono con il rassegnarsi a convivere con questo disturbo, convinte che non si possa fare nulla per risolverlo. In realtà non è così e lo dimostra proprio la storia della dott.ssa Comastri, del dott. Zoccali e delle tante persone che si sono lasciate questo problema alle spalle.
“Ho cominciato a balbettare all’età di tre anni, senza un motivo apparente” spiega la dott.ssa Comastri “ripetendo la sillaba dell’inizio della frase o allungando la vocale iniziale. Crescendo, poi, ho imparato a mascherare il più possibile i miei blocchi, attraverso giri di parole, sinonimi, forzando il suono o alterando il flusso della respirazione. Come per ogni altro balbuziente, l’unico scopo era diventato il non far accorgere l’interlocutore del fatto che mi stavo per inceppare”. “A scuola era molto difficile” ricorda “le interrogazioni mi creavano molta ansia con conseguenti blocchi molto evidenti e, quando mi compativano, provavo dolore e rabbia”.
Partendo dalla sua esperienza personale e dalla sua specifica ricerca, che negli anni l’ha portata a risolvere la balbuzie, Chiara Comastri ha elaborato il metodo Psicodizione, che dal 2004 ha aiutato oltre 4.600 persone (bambini, ragazzi e adulti) affette da questo disturbo.
La conferenza è gratuita e si terrà in Via Cesana 11, presso lo Studio di Psicodizione. È gradita la prenotazione, per facilitare l’allestimento della sala e la preparazione del materiale informativo che verrà messo a disposizione dei partecipanti.
Per informazioni: 011.0466223 | info@psicodizione.it | www.psicodizione.it
Il Salsasio in una app
Ivan Quattrocchio presenta le novità in campo informatico della società rossonera
Non solo il sito, il blog ed i social. L’Usd Salsasio approda ora anche su tutti gli smartphone con un app.
Grazie alla collaborazione con Community Smart ora la società sportiva rossonera ha un proprio spazio nell’app gratuita “Carmagnola Smart”. L’app scaricabile su tutti gli smartphone e Android presenta numerose curiosità legate al territorio, oltre a tutte le news giornaliere pubblicate da “Il Carmagnolese”.
Il Salsasio quindi anche su Carmagnola Smart pubblicherà tutte le iniziative, novità, comunicati ed eventi con la comodità di avere tutto questo in un’app.
Il Responsabile dell’ufficio relazioni esterne e con i media del Salsasio Ivan Quattrocchio spiega: “Si tratta di un mattoncino in più che va ad aggiungersi alla già grande presenza dell’UsdSalsasio su internet. Infatti oltre ad un sito e ad un nuovo blog che sta per nascere, la nostra società sportiva è presente tuttora anche sui social: Facebook, Twitter e Instagram. La nuova iniziativa nata grazie alla collaborazione con Alessandro e Lorenzo della Comunity Smart è quindi una nuova opportunità in campo informatico e informativo che sarà per il Salsasio un’altra vetrina per presentare a tutti le nostre iniziative e gli eventi”.
Torna “La Vendemmia a Torino. Grapes in town” rinnovata nel suo assetto. La manifestazione cresce, si espande e diventa infatti il contenitore di tutte le iniziative di promozione del vino programmate in città dal 12 al 20 ottobre.
Nove giorni di degustazioni, masterclass, incontri, visite guidate per apprezzare il Piemonte in un bicchiere: la cultura del vino, un paesaggio meraviglioso, le dimore più prestigiose, il valore del lavoro, l’accoglienza e la convivialità.
Il programma prenderà il via con la rassegna “Portici Divini”, sabato 12 ottobre per arrivare nei giorni 18-20 ottobre al gran finale con gli appuntamenti della “Vendemmia a Torino”. Un percorso che partendo da vini del torinese raggiungerà quelli di tutto il Piemonte.
“Vendemmia a Torino” inaugura il calendario iniziando il 12 ottobre con “Portici Divini”, consolidata kermesse dei produttori vitivinicoli “Torino DOC”, promossa dalla Città di Torino, sostenuta dalla Camera di commercio di Torino e organizzata dalla Fondazione Contrada Torino onlus. “Portici Divini” da quest’anno proporrà alcune isole di promozione e di degustazione del vino, prodotto dai vigneti della Collina Torinese, del Pinerolese, della Valle di Susa e del Canavese.
Inoltre sotto i portici, spazio distintivo del disegno e dell’urbanistica di Torino, si rinnoverà per turisti e cittadini curiosi l’appuntamento per degustare e apprezzare i vini DOCG e DOC in oltre venti locali, con la possibilità di conoscere direttamente i produttori di Torino DOC, selezionati dall’ente camerale.
E ancora, a Palazzo Birago un fitto programma di eventi animerà le giornate del 12 e 13 ottobre con workshop e degustazioni guidate che, nel fine settimana successivo, si sposterà negli spazi del Mercato centrale.
Con i fondi 8×1000, la Chiesa Valdese ha finanziato, nel corso del 2018-19, il progetto InclusiveWEB, una metodologia innovativa nel campo delle tecnologie di supporto alle persone affette da disabilità
Il progetto ha avuto come capofila Sloweb, associazione che promuove l’uso consapevole e responsabile del web, che ha guidato un partenariato composto da APRI Onlus, associazione italiana ipovedenti e retinopatici, e Il Nodo Group, associazione che studia i processi relazionali consci e inconsci tra gli individui nei gruppi di lavoro.
Alla base del progetto InclusiveWEB è appunto il processo relazionale, re-interpretato dai partner in ottica “user experience”, e applicato alle relazioni tra la persona affetta da handicap, la sua comunità e gli strumenti tecnologici di ausilio.
Visto il successo dell’informatica nel mercato mondiale, questi strumenti di ausilio esistono in diverse forme. Sia come soluzioni specializzate e di alto costo, sia come semplici configurazioni specifiche di dispositivi di uso comune, reperibili nell’ambito della normale offerta di mercato. Quest’ultime offrono costi contenuti, ma anche l’apertura di orizzonti di autonomia non disponibili con altre tecnologie, quali l’accesso ai servizi internet di socializzazione, divertimento, informazione etc. in mobilità. In altre parole, la persona affetta da ipovisione può ora uscire da casa e abbandonare le tradizionali (e care) tecnologie di ausilio basate su PC per utilizzare in modo pieno e soddisfacente i moderni smartphone e tablet.
Tuttavia, la vasta offerta commerciale può porre dubbi sulla migliore soluzione: il progetto InclusiveWEB ha tra i propri obiettivi quello di consentire una scelta ponderata delle migliori tecnologie di supporto tra quelle offerte dal mercato. Inoltre, è progettata per essere utilizzata come strumento di valutazione di tecnologie di assistenza per ogni tipo di disabilità. Associazioni ed enti possono fare uso della metodologia prodotta dal progetto per determinare la tecnologia che meglio risponde ai bisogni dei propri iscritti.
Per ogni tecnologia analizzata, InclusiveWEB fornisce l’elenco dei bisogni ancora non soddisfatti, e ulteriori requisiti di sviluppo per quelli non ancora soddisfacenti. Nel corso del progetto, è stato verificato il livello di risposta ai bisogni di persone affette da ipovisione della tecnologia Apple iPhone in configurazione VoiceOver e con l’impiego dell’assistente personale Siri, riscontrandone un generale buon livello di rispondenza, ma anche specifiche mancanze.
Il progetto è stato possibile grazie ad una felice forma di unione di diverse competenze ed esperienze: quella informatica di Sloweb, quella psicologica-relazionale di Il Nodo Group e quella propria di APRI Onlus.
Creature reali e fantastiche
Ritornano i “Kakemono” al MAO-Museo d’Arte Orientale di Torino. Fino al 4 ottobre
Opere estremamente delicate, in quanto realizzate in tempi remoti su carta o seta o cotone, per mantenersi inalterate nel tempo devono obbligatoriamente sottoporsi a periodiche soste di riposo ben custodite in appositi contenitori, al riparo delle luci della ribalta, per poi ripresentarsi al pubblico in perfetta “forma” con le loro misteriose immagini, evocatrici di simbologie e leggende le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Sono i “Kakemono” o “Kakejiku”, classici dipinti – o calligrafie – giapponesi eseguiti su rotolo verticale per essere appesi a parete ( a differenza degli “Emakimono”, rotoli pittorici che vengono invece aperti in senso orizzontale su una superficie piatta) e che ritornano in mostra, più fascinosi che mai, nelle sale del MAO-Museo d’Arte Orientale, dopo il forzato e saggio periodo di “letargo”, in rotazione con altre opere appartenenti alla Collezione del Museo di via San Domenico a Torino. Fil rouge che lega i dipinti presenti in mostra la rappresentazione, rispetto alla quale fin dal XII secolo gli artisti giapponesi hanno dato prova di straordinaria abilità compositiva e interpretativa, di soggetti animali: “creature reali e fantastiche” (come recita il titolo della rassegna), che fin dai tempi più antichi popolano l’arcipelago, così come l’immaginario del suo popolo e dei racconti tradizionali passati nel tempo di generazione in generazione e di artista in artista. La nuova rotazione di “Kakemono” trae dunque spunto da questa ricca produzione artistica, presentando, fino al prossimo 4 ottobre, una selezione di creature della terra, dell’acqua e dell’aria che sono immagini rappresentative di un mondo naturale dove allegoria, leggenda e mito si fondono in un unicum carico di sottile mistero e magica poesia. Così nel dittico di Scuola Kano, la più importante e longeva dell’arte giapponese (attiva dal XV al XIX secolo), il drago, protettore dell’Est e della primavera, dialoga con la tigre, emblema dell’Ovest e dell’autunno: l’abile gioco di pennellate a inchiostro concretizza l’abbinamento propizio di forze complementari, dominatrici di cielo e terra. A volgere lo sguardo al cielo verso la tonda luna è invece la rasserenante “Coppia di conigli” protagonista del dipinto di Maruyama Oshin (1791-1839): sono i conigli lunari, associati alla festa di metà autunno, quando, secondo la leggenda, è possibile scorgere sulla faccia lunare la forma di un coniglio intento a preparare il dolce tradizionale, il mochi. L’associazione del coniglio con la luna rinvia anche alla figura della principessa lunare, da cui la trasposizione moderna di “Sailor Moon”, protagonista di un cartone animato popolare in Italia. Proseguendo nell’iter espositivo, troviamo poi la bellissima “Coppia di carpe” del celebre Maruyama Okyo (1733-1795; attivo alla corte imperiale e fondatore della “Maruyama-Shijo”, fra le scuole naturaliste più prestigiose dell’epoca) che pare prendere vita, tanto è dettagliata la resa delle squame. E non è solo una questione di stile: “La carpa, in giapponese ‘koi’, rinvia – dicono al MAO – alla parola omofona che significa ‘amore’, e l’associazione simbolica è rafforzata proprio dalla scelta di presentare l’animale in coppia”. Altrettanto fine è ancora il dettaglio delle zampe della “Coppia di gru” di Kawamura Bunpo (1779-1821), artista di Kyoto, nelle cui opere la tradizione tematica giapponese si allarga a influenze realistiche occidentali. “L’augurio di longevità convogliato tradizionalmente da questa creatura si unisce all’auspicio di pace e speranza, di cui la gru è divenuta simbolo dopo la seconda guerra mondiale”. Nel corridoio che al Museo ospita le stampe policrome è anche presentata una selezione di “Ukiyo-e” ( genere di stampa artistica su carta, fiorita nel cosiddetto periodo Edo fra il XVII ed il XX secolo), il cui nucleo centrale è costituito da ritratti di famosi attori di teatro kabuki ad opera di Utagawa Kunisada ( noto anche come Utagawa Toyokuni III), fra i più importanti e celebri artisti del Giappone dell’Ottocento.
Gianni Milani
“Creature reali e fantastiche”
MAO-Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436927 o www.maotorino.it
Fino al 4 ottobre
Orari: dal mart. al ven. 10/18, sab. e dom. 11/19; chiuso il lunedì
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