Franca Valeri e Piazzale Loreto
IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni / Franca Valeri compie cento anni e viene festeggiata nel modo migliore. Sicuramente è stata una grande attrice, anche televisiva, dotata di un’ ironia raffinata e pungente. E’ entrata da tempo nella storia del grande teatro italiano.

“Per sostenere la ripartenza e la ripresa del sistema commerciale piemontese nelle migliori condizioni di competitività ed efficienza e adottando una linea di apertura e liberalizzazione del mercato, si è deciso, di concerto con le associazioni di categoria, di sospendere il divieto di effettuare le vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti i saldi estivi”
E’ quanto ha dichiarato l’assessore regionale al Commercio, Vittoria Poggio, dopo l’approvazione durante la seduta di Giunta del disegno di legge “Misure per il commercio a fronte dell’emergenza epidemiologica da Covid-19”.
Il provvedimento è stato quindi trasmesso al Consiglio regionale per l’approvazione urgente che sarà votata martedì prossimo dalla Prima Commissione riunita in sede legislativa.
Con le modifiche alla legge regionale n.28/1999 si stabilisce,per quest’anno, di permettere le vendite promozionali nei trenta giorni antecedenti le vendite di fine stagione, posticipate al 1° agosto 2020.
“Manifestiamo grande preoccupazione per la riapertura delle scuole in provincia di Torino perché la ministra Azzolina dimostra, ancora una volta, di ignorare la realtà dei territori e di avere le idee molto confuse. Studenti, insegnanti, famiglie e sindaci restano abbandonati e senza certezze.
Dopo la follia del plexiglas, ora parla di un 15% di studenti che non troveranno spazio a scuola. Temiamo poi per il futuro delle nostre scuole di montagna, dove si stanno riducendo classi e insegnanti con paventati trasferimenti verso i grandi centri che comporterebbero sia lo svilimento dei territori stessi sia il concentramento di studenti, con relativi disagi, in città. Se conoscesse la realtà della scuola, il ministro farebbe l’esatto opposto, come per altro proposto dall’Unione dei Comuni montani, riorganizzando gli studenti nelle scuole di residenza, sfruttando anche gli spazi aperti dei piccoli Comuni. A maggior ragione chiediamo al governo di dare parere favorevole all’emendamento della Lega al decreto Rilancio, attualmente accantonato, che prevede un fondo di mezzo miliardo per i comuni fino a 20 mila abitanti per la messa in sicurezza di strade, scuole ed edifici pubblici”. Lo dichiarano i deputati torinesi della Lega Alessandro Benvenuto, Gualtiero Caffaratto ed Elena Maccanti.
Banda larga, la situazione dei marciapiedi
“Pur essendo favorevole all’ampliamento dell’infrastruttura della banda larga, voglio porre in evidenza che, soprattutto nell’ultimo anno, alcuni lavori per le opere di ripristino non sono stati fatti con accortezza”
La riapertura e la valorizzazione del valore educativo degli oltre 1500 oratori presenti sul territorio sono i punti basilari del protocollo d’intenti condiviso da Regione Piemonte e Regione Ecclesiastica Piemonte e Valle d’Aosta.
Per raggiungere questi obiettivi viene costituito il Tavolo Oratori Piemontesi (T.O.P.). Formato da esponenti dell’Assessorato regionale alle Politiche sociali e della Consulta regionale di Pastorale giovanile, porrà l’attenzione su aspetti come le esigenze delle giovani generazioni, il riconoscimento della specificità degli oratori, il sostegno concreto alle loro figure educative e la promozione delle diverse attività.
Ad illustrare i contenuti del protocollo, questa mattina nella Sala della Trasparenza del palazzo di piazza Castello a Torino, i presidenti della Regione Piemonte Alberto Cirio e della Regione Ecclesiastica Piemonte e Valle d’Aosta, e monsignor Cesare Nosiglia. Con loro gli assessori alle Politiche sociali, Chiara Caucino, e ai rapporti con il Consiglio regionale, Maurizio Marrone, monsignor Guido Gallese, vescovo delegato alla Pastorale giovanile, don Luca Ramello, responsabile regionale per la Pastorale giovanile, e don Stefano Votta, presidente Noi Torino APS Team Oratori Piemontesi.
“Noi crediamo nel valore sociale degli oratori per l’educazione dei nostri figli e per le nostre comunità e per questo desideriamo valorizzarli – ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio –. Con questo protocollo, per la prima volta, il loro ruolo viene riconosciuto in modo istituzionale e si gettano le basi per un lavoro di confronto costante attraverso l’istituzione di un Tavolo permanente per condividere la futura programmazione e avviare l’aggiornamento della Legge 26/2002 sugli oratori, che ha quasi 20 anni e ha bisogno di essere riattualizzata. Verrà finanziata annualmente con stabilità, perché l’attività degli oratori per noi è fondamentale e lo è ancor di più in un Paese dove si è pensato di far ripartire il campionato di calcio prima delle scuole. Quando le famiglie vanno a lavorare i bambini hanno bisogno di un posto in cui stare e lo Stato non può non pensare alle soluzioni di sicurezza e di valore educativo. Noi oggi le diamo con un progetto concreto, ma in cui crediamo anche sotto il profilo ideale e spirituale”.
In particolare, per sostenere i servizi educativi complementari in quasi fase emergenziale sono stati stanziati circa 12 milioni di euro: 9,7 da parte dello Stato e 2 dalla Regione Piemonte tramite i fondi europei. Serviranno a sostenere le attività dei centri estivi, tra cui anche quelli organizzati dal sistema degli oratori.
“Il lavoro svolto insieme ha prodotto buoni frutti grazie ad un confronto sereno e costruttivo che per la prima volta ci ha consentito di predisporre un protocollo stabile e durevole che rappresenta il riconoscimento della fondamentale realtà degli oratori per l’educazione dei ragazzi e le necessità delle famiglie – ha affermato monsignor Nosiglia – Inoltre, gli oratori estivi riprenderanno secondo le modalità stabilite dalle normative ma salvaguardandone il ruolo. Nei mesi scorsi abbiamo condotto in e-learning la formazione degli educatori, che ci assicura sulla serietà del lavoro che svolgeranno. Auspico che i Comuni che saranno destinatari delle risorse stanziate da Governo e Regione tengano conto della specificità degli oratori, che rappresentano realtà di prim’ordine sotto i profili sociale e popolare, soprattutto per chi non ha la possibilità di permettersi una vacanza”.
Gli oratori riaprono, nel rispetto delle norme vigenti, come centri estivi e come attività educative ordinarie. È anche possibile la gestione in sicurezza delle attività dei centri di vacanza con pernottamento per bambini e adolescenti dai 6 ai 17 anni, noti come “campi estivi”.
L’assessore Caucino ha definito il protocollo “un momento che suggella un rapporto di grande collaborazione avviato in questi mesi e che la Regione intende proseguire in modo costante. E TOP nasce con la volontà di creare un dialogo assiduo e costante che porterà grande beneficio a tutti, e soprattutto ai bambini e ai ragazzi. Lo scopo è continuare a prendersi cura dei giovani in realtà di prossimità e punto di incontro vicini alla popolazione proprio come gli oratori“.
“La funzione sociale degli oratori – ha sostenuto l’assessore Marrone – è per esempio insostituibile nelle periferie, in particolare in una città come Torino, quale punto di aggregazione e trasmissione di valori di solidarietà dove si creano rapporti di amicizia che rappresentano il miglior antidoto al conflitto sociale che rischia di crearsi in periodi di emergenza come quello attuale. Prendiamo in mano questa sfida nella consapevolezza che bisogna continuare a dare ai giovani un’alternativa alla strada e forme di aggregazione per trasmettere valori educativi e un senso di identità alla comunità grazie alla loro radice cristiana. Mentre il Governo tiene chiuse le scuole, noi potendo riapriamo anche gli oratori“.
“I nostri oratori vivono di volontariato – ha concluso monsignor Gallese – E’ soltanto così che ci è possibile offrire delle attività e delle opportunità accessibili veramente a tutti, nelle quali si realizzano la vera integrazione sociale e la vera educazione al rispetto e alla stima reciproca di tutte le persone, anche molto diverse tra loro dal punto di vista sociale, economico e delle storie familiari”.
Il presidente Cirio e monsignor Nosiglia saranno presenti insieme all’apertura simbolica delle attività estive degli oratori che avverrà giovedì 2 luglio alle ore 12 presso l’oratorio Maria Regina della Pace, in corso Giulio Cesare 80 a Torino.
L’assessore Ricca: “Piemonte pronto a essere la prima Regione italiana a diventare Regione Europea dello Sport 2022. Sosteniamo da subito la candidatura”.
La Regione Piemonte ha deciso di sostenere la candidatura del suo territorio a “Regione Europea dello Sport” nel 2022, una nuova opportunità internazionale di diffondere la cultura dell’attività fisica attraverso eventi che scandiamo tutti i 365 giorni del 2022. Nel caso in cui alla candidatura seguisse la vittoria della nostra Regione, infatti, il Piemonte sarebbe chiamato a organizzare, con cadenza quotidiana, eventi Che avrebbero al centro temi fondamentali per i cittadini come: attività fisica, sport inclusivo, educazione alimentare e sport come momento di aggregazione e superamento delle barriere fisiche e sociali. La Regione Piemonte, sempre in caso di vittoria, sarebbe la seconda regione europea ad aggiudicarsi questa possibilità dopo l’Andalusia, che ha ottenuto la carica per il 2021.
“Lo sport piemontese, dopo questo blocco forzato dovuto al virus, vuole ripartire e vuole farlo gettando lo sguardo a livello internazionale. Abbiamo potenzialità incredibili e crediamo che le nostre montagne e le nostre competenze in materia di sport possano essere un motore incredibile di turismo e sviluppo economico – afferma l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -. Per questo vogliamo candidarci e vogliamo vincere. Perché siamo pronti a dare il nostro meglio per far capire agli sportivi d’Europa che siamo la Regione da visitare”.
“Torino è stata un’ottima Capitale dello Sport nel 2015 e quindi abbiamo ritenuto che il Piemonte fosse la Regione migliore per una candidatura così importante – spiega Gian Francesco Lupattelli, Presidente di Aceseurope e Mspitalia, enti promotori della candidatura -. L’Andalusia userà questa occasione come motore attrattivo per il turismo e crediamo che anche il Piemonte debba e possa fare lo stesso”.
Oltre il 90 per cento si è dichiarato soddisfatto del servizio
Lunedì 22 giugno a Volpiano è terminata la distribuzione dei pacchi alimentari alle persone in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus; il servizio è iniziato il 6 aprile e ha assistito 266 nuclei familiari, per un totale di 775 persone. «Gli accessi sono stati ordinati – commentano dal servizio socioassistenziale del Comune – e questo, insieme all’ampiezza degli spazi, ha consentito il rispetto delle misure di prevenzione sanitaria, come i distanziamenti». La distribuzione è avvenuta nei locali dell’oratorio San Giuseppe ed è stata gestita in collaborazione tra Comune e Caritas; alimenti e beni di prima necessità sono stati acquistati con i contributi dello Stato (86mila euro) e le donazioni dei privati (2mila euro), e integrati con le collette alimentari allestite di fronte ai supermercati del paese.
Per verificare la qualità del servizio erogato, il Comune di Volpiano, secondo una procedura consolidata per gli enti pubblici, ha realizzato un’indagine tra gli utenti dalla quale è risultato che il 91 per cento è rimasto soddisfatto delle modalità di organizzazione della distribuzione, l’88 per cento ha espresso un giudizio positivo per quanto riguarda la quantità di beni forniti e il 94 per cento ha apprezzato la capacità degli operatori di comprendere i bisogni delle persone.
«Crediamo – dichiarano dal servizio socioassistenziale del Comune – che i livelli di alta soddisfazione siano stati raggiunti, oltre che per l’encomiabile impegno profuso da volontari e dipendenti, dalla durata temporale della misura, che è stata garantita anche durante la fase 2 dell’emergenza epidemiologica, e dalla vasta gamma di prodotti acquistati: si è cercato di aggiungere alla spesa, oltre ai generi alimentari a lunga conservazione, anche carne, prodotti freschi e prodotti per l’igiene della casa, cercando di rispondere in maniera più ampia possibile alle difficoltà di acquisto delle famiglie colpite dalla crisi».
Commenta il sindaco di Volpiano Emanuele De Zuanne: «Sin dalla prima riunione nella quale, in base alle disposizioni della Protezione civile, si è organizzata questa attività, tutte le persone impegnate nella distribuzione alimentare hanno agito in base a quanto concordato e siamo così riusciti a rispettare la previsione di mantenere attivo il servizio fino a fine giugno, come ci eravamo ripromessi».
DALLE 9.30 ALLE 17.00 / Da lunedì 29 giugno, e fino al 3 luglio la passerella olimpica del Lingotto sarà chiusa al transito dalle 9.30 alle 17
La chiusura servirà a consentire l’installazione del nuovo sistema di monitoraggio strutturale.
Sempre lunedì verrà rimosso il senso unico alternato con semaforo presso il sottopasso dei Giardini Reali e verrà ripristinata la normale circolazione veicolare.
(Elaborazione grafica Gatti)
È stato approvato nell’ultima seduta della Conferenza Stato Regioni, il decreto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali finalizzato ad integrare il DM 309/2011, che stabilisce un limite massimo di residui di sostanze non ammesse in agricoltura biologica, oltre il quale il prodotto contaminato non può essere commercializzato come “biologico”.
Il decreto, in procinto di emanazione, prevede una deroga nel caso di residui di acido fosfonico nonché, per il vino, anche di acido etilfosfonico. Il decreto ministeriale del 2011, infatti, con riferimento ai prodotti fitosanitari non presenti nell’allegato II del Reg. (CE) n. 889/2008, ha fissato a 0,01 mg/kg il limite inferiore, inteso come “soglia numerica” al di sopra della quale non è concedibile la certificazione di prodotto biologico, anche in caso di contaminazione accidentale e tecnicamente inevitabile, a meno che non siano previsti limiti inferiori dalla legislazione applicabile per particolari categorie di prodotto.
“Poiché in base ai metodi di analisi più utilizzati nel settore – dichiara Giuseppe L’Abbate, Sottosegretario alle Politiche Agricole – questo valore risulta difficilmente applicabile nel caso di acido fosfonico, è stato opportuno prevedere una deroga alla precedente disposizione. Per tale ragione, il Decreto su cui si è trovata l’intesa prevede una nuova soglia specifica per questa sostanza, pari a 0,05 mg/kg, stabilendo al tempo stesso un periodo transitorio di due anni, durante il quale si applica il limite più elevato di 0,5 mg/kg per le colture erbacee e 1 mg/kg per quelle arboree”.
Il provvedimento contiene, inoltre, una specifica norma per la contaminazione di acido etilfosfonico nel vino, derivante da un processo di produzione spontanea che si verifica durante il processo di trasformazione. Al fine di incentivare l’agricoltura biologica, il periodo di transizione sarà applicabile anche alle aziende che si saranno convertite al biologico successivamente all’emanazione del decreto.
“Alla luce delle indicazioni fornite dal CREA e con un attento confronto tecnico – conclude Giuseppe L’Abbate – poniamo fine ad una controversa situazione su cui si ingeneravano numerosi falsi positivi e che rischiava, di fatto, di penalizzare le nostre imprese biologiche, rendendo vani i loro sforzi”.