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Il Mondiale in vetrina

I negozi torinesi, con un tocco di creatività, hanno studiato iniziative legate ai Mondiali, per abbellire le proprie vetrine e per suscitare la curiosità dei clienti

 

mondail vet1I tempi sono grami, per l’economia – soprattutto – e per la Nazionale che non ha proprio brillato nell’incontro di sabato con il Costarica.

 

E allora ecco che i negozi torinesi, con un tocco di creatività, hanno studiato iniziative legate ai Mondiali, per abbellire le proprie vetrine e per suscitare la curiosità dei clienti.mond vet2

 

Noberasco, tempio delle delizie in via Gramsci, ha esposto un calciobalilla e riproduzioni di palloni realizzati con frutta secca.

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Trony, in via Lagrange mette in mostra i manifesti delle propria offerta commerciale legata all’evento calcistico: “Sconti da campioni”.

 

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Anche la catena di supermarket Carrefour ha ideato una vantaggiosa iniziativa collegata a decine di prodotti: se l’Italia vince ti verranno rimborsati al 100%, se perde o pareggia al 50.

 

mond carrefAl bar Nazionale di via Po la granita tricolore è esposta nei distributori all’ingresso, pronta a dissetare i passanti.

 

Eataly, riferendosi ai Mondiali ironizza: “Mangiamoceli tutti!” e invita i clienti ad assistere alle partite attraverso gli schermi all’interno dello store.

 

Nei negozi Tim, lo slogan è “Vivi la passione più grande del mondo” e anche qui le vetrine sono tricolori.

 

Infine, una classica e allegra vetrina di gadgets colorati, esposti nella tabaccheria fronte binari di Porta Nuova.

 

Non ci resta che attendere  la prossima prova degli Azzurri con l’Uruguay.

 

Piergiorgio Minazzi

 

(Fotoservizio: il Torinese)

Aiuto, non salite su quel treno: il viaggio è da incubo

treno1treno porta susatreno p nuovatreni bimbatreno stationtreni p susatreni porta nSarà per l’allure che la strada ferrata si è guadagnata in decenni di storia della letteratura e del cinema, dal mitico Orient Express al più recente “Quel treno di notte per Lisbona”, passando per la Transiberiana di Tolstoj, ma le ferrovie hanno sempre goduto di una fama straordinaria. Oggi molto meno. Spesso i convogli  sono superaffollati, manca il personale e i vagoni sono sporchissimi.  E non si contano i danni causati dai teppisti
 

Ritardi, convogli affollatissimi e sporchi. E, come se non bastassse, l’impianto di condizionamento dell’aria  e i servizi igienici fuori uso. Il ritratto delle ferrovie che “La Stampa” di oggi traccia è impietoso. Riguarda in particolare i “treni del mare” che, con l’inizio dell’estate sono presi d’assalto dai passeggeri-vacanzieri. Ma, bella stagione a parte, la situazione sulle strade ferrate di casa nostra è piuttosto disastrosa per tutto l’anno.

 

Le lamentele dei pendolari sono all’ordine del giorno e le risorse per i trasporti sono sempre più ridotte al lumicino. Per chi deve usare le ferrovie per motivi di lavoro, la vita è grama. Il Piemonte non fa eccezione. Ma tanto per fare un discorso più filosofico sulla cultura delle rotaie, c’è da dire che sono tantissime le persone che considerano il treno come il mezzo di trasporto tra i più gradevoli, pratici, economici e comodi  in assoluto. E pure ecologico. Sarà per l’allure che la strada ferrata si è guadagnata in decenni di storia della letteratura e del cinema, dal mitico Orient Express al più recente “Quel treno di notte per Lisbona”, passando per la Transiberiana di Tolstoj ma le ferrovie hanno sempre goduto di una fama straordinaria. Oggi molto meno.

 

E’ probabile che anche tra coloro che ne apprezzano l’utilità e la convenienza ci sia chi, durante i vari tragitti casa-lavoro, scuola o tempo libero, si porti dietro, oltre che il solito bagaglio, anche tutta la maleducazione e l’inciviltà che possiede, sfoggiando piedi appoggiati su sedili liberi e abbandonando spazzatura d’ogni sorta qua e là.  Chissà:  forse il treno, a volte, rende “barbari”? Purtroppo questo fenomeno tra vandalismo e maleducazione non va assolutamente ignorato se si considera poi la qualità del servizio in termini di posti a disposizione e talvolta anche numero di treni in circolazione.

 

Sì,  perché tutti i danni creati da questi soggetti, oltre che a riversarsi sulle casse di Trenitalia, danneggiano i viaggiatori, poiché le carrozze  vanno  necessariamente in riparazione.  E la maggior parte delle volte la conseguenza è viaggiare con un minore numero di posti da poter offrire ai clienti:  in alcuni casi i treni subiscono addirittura la soppressione per il tempo necessario alla rimessa in sesto. Tanto è vero che il 2014 è iniziato con un buon mese di soppressione per 22 convogli regionali sulle linee Torino-Savona, Ivrea-Chivasso-Novara, Alessandria-Savona e Arona-Alessandria: Trenitalia li ha sostituiti con bus, suscitando le proteste dei pendolari. Nella sola prima metà dello scorso anno la spesa sostenuta per rimettere in sesto i treni devastati è stata di 800mila euro.

 

I teppisti sono dotati di molta fantasia, addirittura in occasione dell’ultima notte di Halloween festeggiata a Torino, sono stati letteralmente devastati diversi treni regionali nella stazione di Porta Susa, con estintori scaricati dentro le carrozze, finestrini spaccati, bottiglie di vetro rotte per passare poi ad imbrattare con vernice e sostanze analoghe l’ambientino in cui avevano deciso di festeggiare i nostri eroi. Sono infatti all’ordine del giorno gli atti vandalici, come quello avvenuto tempo fa  sul treno regionale da Torino a Milano (MITO), quando ignoti hanno rotto dall’interno, probabilmente utilizzando sassi e martelletti frangivento, quattro finestrini. Danno economico: circa 8mila euro,  ed è stato necessario cancellare il regionale per le riparazioni necessarie.

Bisogna anche dire però, che molti utenti segnalano ormai da anni, su alcune tratte regionali, la presenza di un altro genere di passeggeri oltre i vandali e maleducati, decisamente sgraditi, cioè insetti, pulci e zecche che si annidano tra i sedili sbrindellati, sporchi e maleodoranti e che per forza di cose, costringono i viaggiatori a stare in piedi durante il loro percorso, aumentando il disagio tra tutti. La carta dei Servizi di Trenitalia  prevedeva per il 2013 una  pulizia fino all’88% dei locali dei treni (nessuna carrozza che presenti segni di sporco su più di 1/3 della superficie dei locali interni); il 64% per quanto riguarda la pulizia dei sedili  (con nessuna carrozza che presenti più di 5 sedili sporchi); il  50% per la pulizia dei servizi igienici; il 63%  di Treni con nessuna carrozza sporca esternamente. Chissà se gli obiettivi sono stati realmente raggiunti.

 

Se si possono riassumere in un elenco i disagi per i pendolari o comunque viaggiatori sporadici, ma malcapitati, si può dire che: su alcune tratte regionali i treni sono eccessivamente affollati, manca il personale a cui chiedere assistenza, i vagoni sono sporchissimi, decisamente maleodoranti  e in alcuni casi infestati dalle zecche, e comunque attesi disperatamente se si considerano le stazioni gelide o torride in cui si contano i minuti di ritardo. Purtroppo le risorse per far fronte a tali problemi sono sempre più misere e c’è da temere che la situazione non possa che peggiorare. Secondo uno studio di Legambiente di qualche tempo fa, in Piemonte il calo dei pendolari  è di 27 mila viaggiatori al giorno, “conseguenza – secondo l’associazione – dei tagli del 10% al servizio, a fronte di aumenti delle tariffe”. Ad eccezione del nodo di Torino che con l’orario cadenzato rappresenta  una valida alternativa al mezzo privato.

 

(Fotoservizio: il Torinese)

Per non dimenticare i caduti delle Alpi

festa montagna 2festa montagnaParticolarmente toccante il momento della deposizione di una corona di alloro,  all’ombra del monte Chaberton

 

Una iniziativa dal forte valore simbolico, in ricordo dei caduti del secondo conflitto mondiale.

 

L’associazione storica “Italica Virtus-Rievocazione storica del Regio Esercito”  l’ha organizzata ieri a Cesana Torinese , in occasione del 74° anniversario della battaglia delle Alpi del giugno 1940.

 

La manifestazione si è svolta in collaborazione con il Museo del Forte di Bramafam, l’Assam e l’Associazione nazionale volontari di guerra. Particolarmente toccante il momento della deposizione di una corona al monumento ai caduti, all’ombra del monte Chaberton, con gli onori del picchetto in divisa storica.

 

Sono intervenuti il sindaco di Cesana, Lorenzo Colomb e il consigliere regionale Maurizio Marrone.

 

(Foto: il Torinese)

Il Tar dà ragione all’ex sindaco: il presidio No Tav va demolito

no taV STRADAIl tribunale regionale  ha respinto il ricorso degli attivisti  contro l’ordinanza del Municipio che stabilisce  l’abbattimento del presidio in frazione San Giuliano, all’uscita dell’autostrada Torino-Bardonecchia

 

Incominciano i problemi per il nuovo sindaco di Susa, Sandro Plano, che pur essendo iscritto al Pd – partito ufficialmente pro Tav, dal governatore Sergio Chiamparino al segretario regionale Davide Gariglio –  è schierato in  modo aperto contro la realizzazione del collegamento ad alta velocità Torino-Lione.

 

Il primo cittadino, che ha vinto le elezioni per soli 8 voti rispetto al sindaco uscente di centrodestra Gemma Amprino, non dovrà vedersela soltanto con i colleghi di partito ma, da oggi, anche con la sentenza del Tar del Piemonte.

 

Il tribunale amministrativo regionale, infatti,  ha respinto il ricorso degli attivisti No Tav contro l’ordinanza del Municipio di Susa che stabilisce  l’abbattimento del presidio in frazione San Giuliano, proprio all’uscita dell’autostrada Torino-Bardonecchia. Il  presidio, con la decisione del Tar è quindi confermato come abusivo, così come indicato nel provvedimento  dell’ amministrazione guidata  Amprino.

 

Si prevedono nuove scintille politiche, e non solo, nella valle che sembra non trovare mai pace.

 

(Foto: il Torinese)

Anticipo di San Giovanni con i Bersaglieri

bersaglieri2bersagleiri1Domenica in piazza San Carlo esibizione delle marching band e delle majorettes

 

Quest’anno San Giovanni arriva in anticipo.

 

Sabato pomeriggio in piazza San Carlo l’esibizione delle fanfare “Lamarmora” di Torino e di quelle di Settimo e Nichelino.

 

In piazza Castello, invece, i vigili del fuoco hanno allestito “Pompieropoli”, manifestazione per i più piccoli con dimostrazioni dell’attività dei pompieri.

 

Domenica in piazza San Carlo esibizione delle marching band e delle majorettes.

 

Tutti gli appuntamenti per la festività del Santo Patrono di Torino nella rubrica “Agenda” sulla homepage del Torinese

 

(Foto: il Torinese)

Hippo underwater, da Lisbona 500 chili di tenerezza

L’unico acquario aperto in Italia che ospita migliaia di pesci tropicali e due colossali ippopotami. Grazie ad un’ ampia vetrata posizionata davanti la vasca esterna infatti, si possono ammirare Ze Maria, un maschietto di due anni e mezzo, esemplare   di 545 chili, proveniente dal Jardim Zoologico di Lisbona e Lisa, una femmina di 27 anni

 

ZOOM1Zoom, il bioparco di Cumiana si ingrandisce e presenta un nuovo habitat che riproduce l’ecosistema del lago Malawi, uno dei più famosi esempi di biodiversità, cioè organismi che vivono insieme con diversa variabilità biologica.  Si chiama Hippo Underwater ed è l’unico acquario aperto in Italia che ospita migliaia di pesci tropicali della famiglia dei Ciclidi e due colossali ippopotami. Grazie ad un’ ampia vetrata posizionata davanti la vasca esterna infatti, si possono ammirare Ze Maria, un maschietto di due anni e mezzo, esemplare   di 545 chili, proveniente dal Jardim Zoologico di Lisbona e Lisa, una femmina di 27 anni proveniente dalla Germania del peso di due tonnellate e mezzo. 

 

Gli ippopotami amano fluttuare in acqua, saltellano allegramente nella vasca e sono animali erbivori. Si, ma sono decisamente più pericolosi di un leone e se vi capita di fare un safari nella Savana non è consigliato avvicinarli. Proprio al di fuori della grande vasca è stato ricreato l’habitat della savana secca, dove questi giganti adorano oziare soprattutto nell’ora del tramonto. Nell’habitat è ospitato anche Freddy rinoceronte, che non disdegna di essere accarezzato. I rinoceronti sono tra gli animali a rischio di estinzione sul nostro pianeta a causa del bracconaggio.ZOOM2

 

Ancora oggi non si ferma la barbarie nei loro confronti, vengono infatti catturati e privati dei loro corni per poi lasciarli morire dissanguati spesso alla vista dei cuccioli. Corni che per altro non hanno una struttura diversa da quella di unghie o capelli, pertanto chi commette queste atrocità, oltre a macchiarsi di reato, viene tacciato anche di stupidità. Zoom , con le sue diverse oasi naturali permette di immergersi nella natura per un’esperienza unica e straordinaria e poter ammirare gli ippopotami nel loro habitat a due passi da Torino è senz’altro emozionante.

 

Clelia Ventimiglia

 

                                                                                                                                            

Quel pasticciaccio brutto dei Murazzi

Era prevista l’iniziativa “Murazzi paesaggi riflessi”. Ora, più che i paesaggi riflessi restano solo i riflessi di paesaggi immaginari. Insomma, non se ne fa più nulla

 

murazziLa storia infinita dei Murazzi finisce qui. Agli amanti della Movida resterà la consolazione di poter fare le ore piccole fino alle 3 anzichè alle due, dopo la deccisione del Comune. Fatto sta che, invece, le tanto decantate iniziative di “Estate ai Murazzi”, che avrebbero dovuto prendere il via tra qualche settimana, sono morte sul nascere.

 

La ragione? I responsabili dell’associazione Borgo Murazzi, che si sarebbero dovuti occupare delle manifestazioni si sono tirati indietro addossando la colpa a Palazzo Civico: troppi intoppi, troppi ritardi – hanno fatto sapere attraverso un comunicato – e poi con l’inizio della rassegna soltanto a luglio non si rientrerebbe con gli incassi rispetto alle spese sostenute. Alcune delle aziende di caffetteria e gelateria si sono tra l’altro già  ritirate dall’iniziativa.

 

In Comune si registra l’ira funesta dell’assessore Ilda Curti che accusa l’associazione di aver considerato il tutto fin dall’inizio come un bluff. Il suo collega di Giunta, Domenico Mangone si consola affermando: almeno ci abbiamo provato fino all’ultimo. Anche il sindaco Piero Fassino ci teneva molto. I fantomatici dehors previsti nei pomeriggi e nelle serate dei fine settimana erano stati stoppati per precauzione da parte dei funzionari comunali. Questi – come dar loro torto – volevano assicurarsi che tutto fosse effettivamente in regola dopo la bufera dell’inchiesta sui Murazzi scoppiata nei mesi scorsi.

 

Nel frattempo, sbloccati finalmente gli intoppi burocratici, qualche giorno fa Palazzo Civico aveva diramato il proprio proclama sulle redivive  manifestazioni estive lungo il Po: “Su  proposta degli assessori Ilda Curti, Maurizio Braccialarghe e Domenico Mangone la Giunta ha approvato le linee di indirizzo atte ad accogliere iniziative progettuali a carattere temporaneo che riguarderanno l’attuale stagione estiva, al fine di animare la storica banchina del Po, fin dai prossimi giorni.  Più soggetti hanno infatti manifestato l’interesse a restituire vitalità all’area con l’organizzazione di iniziative culturali e commerciali legate al turismo e ad attivare intrattenimenti entro e non oltre la mezzanotte. A cura dell’Associazione Borgo Murazzi, costituita da alcune realtà imprenditoriali torinesi, sarà realizzata sul lato destro dell’area, l’iniziativa “Murazzi paesaggi riflessi”.

 

Ora, più che i paesaggi riflessi restano solo i riflessi di paesaggi immaginari. Insomma, non se ne fa più nulla. Davvero un pasticciaccio brutto.

 

CB

 

(Foto: il Torinese)

Pazzo da videopoker lancia acido al barista

L’aggressore che si è anche inferto alcune ferite con un coltello, dopo essere stato fermato dalla polizia è stato affidato ai servizi sociali

 

videopokerUn nordafricano indispettitosi per aver perso denaro al videopoker in un bar del quartiere Dora, ha lanciato acido contro il titolare del locale.

 

Questi se l’è cavata con qualche escoriazione al piede e alla gamba ed è stato medicato sul posto dai soccorritori del 118.

 

L’aggressore che si è anche inferto alcune ferite con un coltello, dopo essere stato fermato dalla polizia è stato affidato ai servizi sociali.

 

Nonno spaccia per vivere. Un altro pusher si butta nel Po

 L’anziano spacciatore dice che la pensione minima di 400 euro al mese non gli permette di sbarcare il lunario

 

polizia volanteUn anziano di 67 anni, nome conosciuto dalla polizia come esponente di secondo piano della vecchia mala torinese, spaccia droga  perché la pensione minima di 400 euro al mese non gli permette di vivere.

 

E’ quanto ha dichiarato dopo l’ultimo dei tanti arresti. Gli sono stati concessi i domiciliari.

 

Un altro pusher – questo più “tradizionale – è stato inseguito l’altra notte dai poliziotti ai Murazzi. Si è buttato nel Po per sfuggire e di lui si sono perse le tacce. Stanno continuando le ricerche perché si teme sia annegato.

 

(foto: il Torinese)
  

Lidl, che fenomeno!

Se una volta i tipici utenti  erano le famiglie di immigrati che facevano lo spesone un paio di volte la settimana, oggi il discount punta tutto sugli italiani, amanti della spesa al dettaglio. L’obiettivo è attirare sempre più clienti. I piccoli e medio borghesi di una volta che vogliono risparmiare.  Anche a Torino

 

LidlE’ tempo di crisi è vero. Ma c’è chi riesce comunque a far di necessità virtù, e non solo trae profitto – come pochi – in questi tempi, ma crea valore aggiunto alla propria attività. Parliamo della catena dell’hard discount che spopola in tv con una miriade di spot , la LIDL. Qualcuno ha notato come è cambiata la comunicazione pubblicitaria del marchio da qualche anno ad oggi? Al principio gli spot puntavano ad attirare i consumatori facendo percepire che chiunque, a piccoli prezzi, poteva comprare quell’arnese da tenere in cucina benché di poca utilità. O magari un rastrellino per curare le piantine di basilico, che dava comunque un senso soddisfazione, creando l’effetto, “nonostante la crisi, anch’ io ce l’ho”. Invece, lo spot del momento punta tutto su uno slogan che trasforma in vera e propria tentazione farsi un giro , almeno una volta, in un Lidl: “Non cambiare stile di vita, cambia supermercato”.

 

E come comunica questo messaggio per invogliare il ceto medio,  il colosso europeo del discount? Con un bello spot dove una Audi A6 viaggia sulle note di Gianna Nannini, diretto da un famoso regista nazionalpopolare, Lucio Lucini, che per intenderci ha lavorato con Federico Moccia e per la realizzazione di videoclip dei Pooh. E all’interno del punto vendita, come sottolinea il messaggio pubblicitario, è un vero e proprio tripudio di prodotti Made in Italy, ben sette articoli su dieci sono italiani. Oltre alle cosiddette “etichette di proprietà”, perché è “vietato” chiamarli sottomarchi, si trovano prodotti Ferrero, Barilla, Buitoni e tanti altri brand di eccellenza italiana, la differenza rispetto agli stessi prodotti venduti in supermercati  non low cost, sta proprio nel prezzo. Lo stesso prodotto, acquistato al discount costa meno. Dunque se una volta i tipici clienti di un punto vendita Lidl erano le famiglie di immigrati che facevano lo spesone un paio di volte la settimana, acquistando prodotti in scatola dal nome impronunciabile, oggi Lidl punta tutto sugli italiani, amanti della spesa al dettaglio , che si recano anche ogni giorno per  la spesa quotidiana,  per il pane fresco o che amano curiosare anche tra i prodotti non-food, come biciclette, o copri sedili per auto. Dunque l’obbiettivo è attirare sempre più clienti (i piccoli e medio borghesi di una volta) che puntano sui prezzi del discount per risparmiare,  per non farsi mancare nulla in tavola e al tempo stesso usare le risorse risparmiate per concedersi un auto più bella piuttosto che abiti griffati.

 

In Torino città sono presenti ben 12 punti vendita della catena, tra i quali via Carlo Alberto, Corso Potenza, Corso Brunelleschi, via Pianezza. Da segnalare che di fronte al supermercato di via Carlo Alberto stazionano da tempo gruppi di sbandati che acquistano tetrapak di vino e lo consumano sul posto. La situazione ha causato le proteste di alcuni residenti e un’interpellanza in Comune, senza però risultati apprezzabili. In provincia esistono altri 17 negozi, per esempio a Susa, Moncalieri, Pinerolo, Ivrea, Alpignano, Carmagnola.

 

Ma chi è il capitalista del lowcost, colui che fa della crisi globale il proprio boom economico? Di questo personaggio si sa ben poco, poiché è talmente riservato da rinunciare addirittura medaglie al merito. Si chiama Dieter Schwarz, vive a Heilbronn in Germania, a pochi chilometri dalla sede centrale dell’azienda. Classe 1939, sposato con Franziska, pare che vadano in vacanza solo nei paesi in cui opera la catena Lidl. E’ sua abitudine spostarsi in utilitaria, senza autista, per mantenere il totale anonimato e poter visitare indisturbato i suoi punti vendita. Ai congressi ai quali partecipa usa badge senza foto e con nomi altrui. Ha una fortuna stimata in miliardi di euro, non ben quantificati, dato che i suoi legali sono pronti a diffidare qualsiasi fonte giornalistica tenti di pubblicare l’ammontare del suo patrimonio. Questo ricco e potente magnate insomma, mantiene il più assoluto riserbo cercando in quell’austerità che gli conviene, di far passare il suo ultimo slogan : ” Lidl, anch’io! “.

 

Clelia Ventimiglia

 

(Foto: il Torinese)