ilTorinese

Ciclista muore investito da suv

Aveva  43 anni ed era residente a Genola, nel Cuneese, l’uomo morto ieri sera dopo essere stato investito da un suv. Il malcapitato stava tornando a casa con la propria mountain bike quando,  verso le 20, è stato falciato dal veicolo. Secondo una prima ricostruzione, indossava regolarmente il casco protettivo. L’incidente si è verificato sulla provinciale 20 per Levaldigi.

Traffico di droga, italiano arrestato sul bus in arrivo da Barcellona

Proveniva da Barcellona ed era diretto a Venezia, il trentenne arrestato dalla Guardia di Finanza di Torino al Terminal degli autobus di Corso Vittorio Emanuele.

 

L’uomo è stato notato dalle Squadre Cinofile del Gruppo Pronto Impiego, ma in particolare da Jane, il pastore belga Malinois delle Fiamme Gialle, mentre ritirava il bagaglio dalla stiva da uno dei numerosi autobus che settimanalmente provengono dalla Spagna.

 

L’atteggiamento del ragazzo e le insistenti “attenzioni” di Jane, hanno indotto i Finanzieri ad approfondire il controllo. Sospetti confermati poco dopo quando, all’interno di un artigianale doppio fondo creato ad hoc per l’occasione, sono stati rinvenuti una decina di involucri di cellophane contenenti quasi un chilogrammo di hashish.

 

Arrestato per traffico di sostanze stupefacenti, l’italiano originario della Provincia di Bolzano, è stato condotto presso il carcere Lorusso-Cutugno di Torino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

Mentre i Finanzieri completavano l’arresto del trentenne, Jane, si “occupava” di un altro passeggero dello stesso pullman proveniente dalla città catalana.

 

Anche in questo caso sospetti confermati; all’interno degli slip, infatti, il giovane di origini friulane aveva nascosto alcuni ovuli contenenti sostanze stupefacenti. Per lui è scattata la denuncia a piede libero.

 

I controlli delle Guardia di Finanza di Torino, nelle aree cosiddette sensibili, quali Terminal degli autobus, stazioni ferroviarie e della metropolitana, scaturiti anche a seguito delle numerose segnalazioni giunte al numero di pubblica utilità “117”, si inseriscono nel quadro della costante azione di controllo del territorio, svolta nei principali punti di aggregazione della città, finalizzata a tenere alto il livello di attenzione sulla diffusione e sul consumo di droghe.

 

(foto archivio)

I carabinieri espugnano il “fortino” della droga

C’erano vedette intorno al ‘fortino della droga’, donne pusher e parole in codice. I carabinieri di Torino hanno individuato un market della droga aperto 24 ore. Tra i clienti c’erano diversi minorenni. I militari stanno eseguendo una misura cautelare a carico di decine di indagati, tra i quali figurano anche 6 donne, ritenuti responsabili di concorso in detenzione e spaccio di stupefacenti.

L’indagine, avviata dalla stazione carabinieri Torino Le Vallette ha consentito di individuare una delle più importanti piazze di spaccio (hashish, marijuana, eroina) in Torino nel quartiere Vallette-Lucento. Sono state documentate oltre 1000 cessioni di dosi di droga.

(foto archivio)

Il mistero di San Domenico: la bandiera di Lepanto è vera o finta?

ACCADDE OGGI

Anche Torino ricorda la battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571. La menziona nelle vie e nelle piazze, da corso Lepanto a via San Pio V, da via Andrea Provana di Leynì a piazza Emanuele Filiberto.

E anche nelle bandiere, in un drappo molto speciale, conservato nella chiesa di San Domenico, vicino al Municipio. Con un piccolo giallo, mai risolto del tutto. Il vessillo conservato nella chiesa di via Milano, dedicato alla Madonna che mostra la Sindone, fu portato sulle galee sabaude nel memorabile scontro navale in cui i cristiani sconfissero l’invincibile flotta ottomana? È davvero una delle bandiere di Lepanto quella custodita nel sacro tempio nel centro di Torino? I torinesi ci credono e non hanno dubbi: la tradizione vuole che il tessuto decorato che si trova in San Domenico sia uno degli stendardi devozionali che sventolavano sulle tre galee piemontesi in quella mitica giornata del 7 ottobre.

Gli storici però si dividono tra coloro che lo ritengono autentico e quelli che invece mostrano non poche perplessità come lo storico Andrea Merlotti secondo il quale il vessillo “di Lepanto” risalirebbe piuttosto alla guerra civile piemontese del Seicento e sarebbe stato portato in battaglia nel 1640 dal principe Tomaso di Savoia-Carignano. Per altri studiosi invece il dibattito resta aperto, convinti più che mai che sulle galere sabaude erano state issate bandiere molto simili a quella di San Domenico. Il 7 ottobre 1571 oltre 400 galee e quasi 200.000 uomini si scontrarono nella più grande battaglia navale della storia moderna: 204 galee cristiane con sei potenti galeazze veneziane contro 205 galee turche, oltre 100.000 cristiani contro 90.000 soldati della Mezzaluna. Fu una grande vittoria per i cristiani che godevano di una netta superiorità nel numero dei soldati, nell’armamento e nella potenza di fuoco. Fu anche una carneficina: circa 30.000 turchi uccisi contro almeno 7500 cristiani. In mare, calcolano gli storici, furono versati qualcosa come 200.000 litri di sangue. Agli ordini dell’ammiraglio Andrea Provana di Leynì, nel golfo di Corinto navigava, insieme alla flotta della Lega Santa, la piccola ma agguerrita squadra navale del duca Emanuele Filiberto che combattè a Lepanto insieme alle galere cristiane che si scontrarono furiosamente con la flotta del sultano di Costantinopoli. Era composta dalla “Capitana”, comandata dal Provana che fu ferito alla testa e si salvò grazie all’elmo, la “Margarita”, guidata da Giovanni Battaglino e la “Piemontesa” che fu assalita dai turchi, distrutta e l’equipaggio massacrato, compreso il comandante Ottaviano Moretto. Quando si videro, le due flotte suonarono trombe e tamburi e innalzarono le bandiere di battaglia. Prima del combattimento andava in scena una sfida a distanza facendo sventolare, da una parte, stendardi abbelliti con crocifissi e figure religiose nel nome della Cristianità e, dall’altra, bandiere bianche e verdi con il nome di Allah ricamato migliaia di volte. Che fine hanno fatto allora i vessilli savoiardi che poco prima dello scontro venivano ritirati e messi al sicuro?

Filippo Re

Il Presidente del Senato apre l’anno accademico del Pannunzio

LECTIO MAGISTRALIS  di Maria Elisabetta Alberti Casellati

”DONNE E POLITICA”

Venerdì 11 ottobre, alle ore 16.45 nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Torino (via Verdi, 8), Maria Elisabetta ALBERTI CASELLATI, Presidente del Senato della Repubblica, aprirà il 52° Anno Accademico del Centro “Pannunzio” con una Lectio Magistralis sul tema “DONNE E POLITICA”. Porterà un saluto il Rettore dell’Università di Torino prof. Stefano GEUNA.

La Presidente Casellati è il terzo Presidente del Senato a venire al Centro “Pannunzio” dopo Giovanni Spadolini e Marcello Pera.

L’ingresso sarà consentito entro e non oltre le 16.45.

E’ gradita la prenotazione scrivendo ainfo@centropannunzio.it

A tre anni dalla scomparsa del carabiniere Luca Catania

Riceviamo e pubblichiamo

Caro direttore,

mi chiamo Danilo Catania e, come già avvenuto negli anni precedenti, in rappresentanza della mia famiglia sono a richiedere la Vostra gentile e preziosa collaborazione per tenere vivo il ricordo del mio caro fratello LUCA CATANIA, il carabiniere misteriosamente scomparso dalla sua abitazione in Magliolo (Sv) il giorno 7 Ottobre 2016; sul caso, trattato a livello nazionale, ancora oggi, a distanza di 3 anni, nonostante le continue indagini da parte degli inquirenti, non sono emerse novitá inerenti il suo ritrovamento e il suo stato di salute, né tantomeno segnalazioni di avvistamenti da parte di gente comune. Alla luce di questo, Vi chiediamo gentilmente di aiutarci con il vostro fondamentale e importante operato per pubblicare Lunedi 7 Ottobre 2019 sulle vostre testate giornalistiche online/cartacee locali, provinciali, regionali (anche al di fuori della Liguria, luogo del fatto) , questo articolo di ricordo in occasione del terzo anniversario della misteriosa scomparsa, per tenere sempre viva la sua presenza e soprattutto con la speranza che la vostra preziosissima attività divulgativa possa, magari con qualche segnalazione, aiutarci a ritrovare il nostro caro Luca.
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“C’è una fiamma che non si spegne mai:il dolore, l’angoscia, l’impotenza, la rabbia, la tristezza la fanno tremare e vacillare, la rendono flebile. Ma il ricordo di te l’alimenta, l’amore per te la rinvigorisce, la pronuncia del tuo nome la fa bruciare calda e luminosa. La fiamma della speranza si chiama LUCA CATANIA, speranza che ci dà vita, vita che per noi,che ti amiamo tanto sei solo tu LUCA CATANIA. In questi tre anni dalla tua scomparsa tuo fratello e i tuoi cari, tutti le persone che ti amano e ti vogliono veramente bene, tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerti e di godere della tua persona, non hanno mai smesso di dedicarti le loro preghiere, i loro numerosi e bei ricordi nei pensieri da svegli e nei sogni da addormentati. In questa totale incertezza, in questo senso assoluto di vuoto che ci pervade, il tuo stato di salute, il sapere dove sei, il tuo ritrovamento, il tuo ritorno sono le uniche cose che ci interessano e che ci fanno continuare a vivere: per questo ci appelliamo a chiunque potesse avere informazioni sulle sorti del mio caro e amato fratello, ma non ha il coraggio di parlare. Speranzosi di poterti sapere vivo e in buone condizioni di salute, ricordati che ti siamo sempre vicini col cuore e con l’anima, uniti a te per darci la forza a vicenda di sopportare un dolore immenso che questo distacco ci ha provocato. Che queste parole ti arrivino e tu in qualche modo possa leggerle, queste sono le uniche parole che contano davvero e che devi conservare nel cuore; noi ti aspettiamo, siamo e saremo sempre con te. Un altro 7 Ottobre è arrivato, nell’impossibilità di poter cancellare tale data da ogni calendario, il ricordo di questa giornata e di quelli a venire di tre anni fa, è legato ai valori espressi da chi era li ad aiutarci a cercare, in ogni ovunque e in ogni dove,il nostro Luca. Mi commuovo ogni volta pensando alla Solidarietà, Amore, Dedizione, Altruismo, Tenacia che ci avete donato e che porteremo sempre con noi. A voi tutti saremo grati tutta la vita per averci aiutato con la vostra vicinanza e le vostre fatiche ad infonderci sicurezza e a farci sentire meno soli. Pregate sempre per LUCA, che la fiamma della speranza possa trasformare un grande dolore in una grande gioia.” Luca Catania, 48 anni, alto 1,75 m e di corporatura snella, é scomparso il 7 Ottobre 2016 da Magliolo (Sv);chi lo avesse avvistato o può fornire notizie utili al suo ritrovamento é pregato do contattare i Carabinieri (112) o il 3932119821.

Portici di carta, un successo nel nome di Camilleri

Grande  pubblico,vendite in crescita, eventi da tutto esaurito, code e tanti applausi

Termina la 13ª edizione di Portici di Carta, (una “coda” dell’evento anche lunedì) manifestazione festosa, diffusa e di forte impronta popolare, dedicata alla promozione del libro e della lettura in città, che ha registrato un record di presenze, anche da fuori Torino (per esempio Mantova, Genova, Aosta) e un grande successo di pubblico sia agli incontri che agli itinerari culturali per la città, e naturalmente agli stand allestiti sotto i portici di via Roma da piazza Carlo Felice a piazza Castello. I due chilometri di librerie, punto forte di una manifestazione che tiene unita la filiera del libro, hanno proposto una vasta scelta di volumi e sono stati visitati da migliaia di lettori e curiosi per l’intero fine settimana, sabato 5 e domenica 6 ottobre. Un successo per i librai, editori e bouquinistes della città e del territorio, con vendite che si attestano in crescita rispetto agli ultimi anni.

 

Affollatissimi l’Oratorio San Filippo Neri e il Circolo dei lettori, spazi dedicati ai dibattiti pubblici, e vasta la partecipazione dei più piccoli alle letture animate proposte dalle Biblioteche civiche torinesi, da ITER e, per Camilleri, dagli allievi della ODS nello spazio a loro dedicato in piazza San Carlo, dove un’azione di pittura collettiva del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli ha ugualmente coinvolto grandi e piccini in una colorata riflessione sulle parole, fin dalle prime ore del mattino.

È stata anche l’edizione in cui si è festeggiato un anniversario eccezionale, i 150 anni dalla fondazione della Biblioteca Civica Centrale, prima sede del servizio bibliotecario pubblico a Torino, con la presentazione del progetto Ripensare le Biblioteche Civiche Torinesi, sostenuto da Intesa Sanpaolo, finalizzato a rinnovare l’identità dell’intero sistema bibliotecario, raccontando e rendendo attuale questa lunga storia. Il nuovo logo delle Biblioteche Civiche Torinesi è stato presentato durante Portici di Carta dall’assessora alla Cultura Francesca Leon e proiettato sulla Mole Antonelliana il 5, 6 e 7 ottobre. E ancora, un’altra festa speciale: il primo anno del Bibliobus, visitato da oltre 1000 persone in questi giorni in piazza San Carlo, vera e propria biblioteca civica itinerante della Città di Torino, che porta cultura e partecipazione nei quartieri, un palloncino dorato a forma di uno all’ingresso per ricordare la ricorrenza.

La libreria più lunga del mondo è un progetto della Città di Torino, con le sue Biblioteche Civiche e il Centro Interculturale, realizzato da Associazione Torino, La Città del Libro e Fondazione Circolo dei lettori, con il sostegno di Regione Piemonte e con la partecipazione dei librai torinesi coordinati da Rocco Pinto.

Parola a Francesca Leon, Assessora alla Cultura della Città di Torino: «Portici di Carta rappresenta una delle azioni previste dal “Patto per la lettura” che ha rafforzato “un’alleanza permanente” fra gli oltre 30 enti e istituzioni che lavorano insieme per la lettura sul nostro territorio. Quest’anno la manifestazione si è aperta ricordando il 150 anniversario della fondazione delle Biblioteche civiche torinesi, la più antica istituzione della Città che si occupa di “lettura per tutti” dal 1869. Oggi le BCT sono una rete di 16 biblioteche e altri punti di servizio in carcere, negli ospedali, presso altri enti e associazioni, capace di raggiungere tutti i quartieri della città. È nella collaborazione tra Enti e con tutta la filiera del libro che la promozione della lettura si rinforza e cresce rendendo la cultura uno strumento di dialogo, connessione e inclusione».

«Portici di Carta ha trasformato ancora una volta il centro di Torino in un luogo d’incontro e di cultura aperto a tutti i cittadini» commenta Vittoria Poggio, Assessore alla Cultura, Turismo e Commercio Regione Piemonte. «Una manifestazione di primo piano all’interno del panorama culturale regionale e parte integrante delle azioni della Regione Piemonte a sostegno dell’editoria, della lettura e dell’intera filiera libraria, un circuito che rappresenta un sistema in grado di generare crescita culturale ed economica. La presenza di più di cinquanta editori piemontesi testimonia come questa manifestazione rappresenti non solo un’occasione di vendita, ma un momento di condivisione e promozione importante per tutto il territorio».

«Con Portici di Carta – dichiara Rocco Pinto, coordinatore dei librai – i libri scendono in strada: è l’esempio di una politica culturale che si avvicina alle persone coinvolgendo i librai e la loro professionalità. Spesso l’incontro con i lettori non si limita alla bancarella ma nuovi clienti scoprono le librerie che sono insieme esercizi commerciali e presidi culturali sul territorio. In questi giorni verrà calendarizzata al senato la discussione di una legge importante per tutta la filiera, una legge che non si occupa di promozioni commerciali ma di promozione della lettura: mi auguro che completi presto il suo percorso».

Soddisfazione per le vendite nelle oltre 150 tra librerie, editori piemontesi e bouquinistes, suddivisi in 20 tratti tematici del percorso lungo via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice.

Titoli più vendutiCane puzzone (Terre di Mezzo Editore), Su e giù con Bunny (Lapis Editore). Nella zona viaggi hanno riscosso successo Treni di montagna (Edizioni del Capricorno), per quanto riguarda la giallistica, menzione speciale per i romanzi di Gianni Farinetti, Christian Frascella e naturalmente per le opere di Andrea Camilleri.

Nell’area spiritualità, molto richiesto La Bibbia ha quasi sempre ragione (Claudiana) di Gioele Dix, ospite di Portici di Carta, mentre nella zona donne Nessuno è troppo piccolo per fare la differenza di Greta Thunberg (Mondadori). Tra i libri Bompiani più ambiti Ora dimmi di te di Camilleri, Homo sapiens di Yuval Noah Harari e un grande classico: Il piccolo principe di Saint-Exupéry. Per quanto riguarda la saggistica La mattina dopo (Mondadori) di Mario Calabresi.

Nella sezione dedicata ai libri in lingua originale è andato molto bene Normal People di Sally Rooney, caso letterario, in quella sull’arte Storia degli alpini edito da Gribaudo. Tra gli editori piemontesi i titoli più venduti sono La collina di Piergiorio Balocco (Graphot) e Torino sconosciuta vista dal tram di Simone Schiavi (ATTS – Associazione Torinese Tram Storici).

Tutto esaurito negli spazi eventi, al Circolo dei lettori per l’anteprima con Antonio Scurati, che regalato ai lettori anche qualche anticipazione dal secondo volume di M. Il figlio del Secolo, best-seller vincitore del Premio Strega pubblicato dall’editore Bompiani, ospite dell’edizione insieme a Terre di Mezzo Editore. Successo per l’omaggio a Guido Ceronetti, intellettuale poliedrico che ha lasciato un segno indelebile, e all’Oratorio di San Filippo Neri dove la manifestazione è cominciata ufficialmente sabato 5 ottobre con la presentazione del progetto Ripensare le Biblioteche Civiche Torinesi, sostenuto da Intesa Sanpaolo, con Francesca Leon, Assessora alla Cultura della Città di Torino, Cecilia Cognigni, Responsabile dell’Area servizi al pubblico, attività culturali, qualità e sviluppo delle Biblioteche civiche torinesi e Antonio Damasco, direttore di Rete Italiana di Cultura Popolare.

Le Biblioteche Civiche Torinesi sono luoghi di conoscenza, di incontro, di scambio culturale, centri di aggregazione inclusivi e democratici, diffusi capillarmente sul territorio al fine di offrire patrimonio e servizi e rafforzare le competenze di tutti i cittadini, anche in ambito digitale: un fondamentale presidio culturale pubblico. Il progetto Ripensare le Biblioteche Civiche Torinesi è finalizzato a rinnovare l’identità dell’intero Sistema bibliotecario anche attraverso l’analisi dei pubblici, dei servizi offerti, dei valori restituiti e, nello stesso tempo, a promuoverne lo sviluppo. Giovedì 24 ottobre, il progetto sarà presentato alla Biblioteca Civica Centrale. Grande apprezzamento per il percorso fotografico presentato in anteprima all’oratorio San Filippo Neri sulla storia delle Biblioteche che potrà essere apprezzato il 24 nell’ambito della mostra 1869-2019: da centocinquant’anni facciamo conoscenza.

Una sala gremita e commossa ha ricordato Eugenio Pintore, mentre l’incontro Una legge per il libro, una legge per leggere è stata l’occasione per una riflessione attuale sulle politiche a sostegno della lettura in Italia, a cui ha preso parte Flavia Piccoli Nardelli, prima firmataria, tra i deputati che maggiormente si sono impegnati sul tema, perché Portici di Carta è anche dibattito sul presente.

Frizzante l’incontro con Irene Soave, a partire dal libro Bompiani Galateo per ragazze da marito, tutto esaurito per Andrés Neuman, scrittore argentino apprezzato da Roberto Bolaño, che a Portici di Carta ha raccontato il nuovo Frattura (Einaudi). Lunghe code per assistere al dialogo tra Antonio Manzini e Antonio D’Orrico che hanno ricordato tra lunghi applausi il grande Andrea Camilleri, uno degli scrittori più amati degli ultimi decenni a cui l’edizione di Portici di Carta è dedicata, nell’evento in collaborazione con Sellerio. Grande successo anche per Gioele Dix con La Bibbia ha (quasi) sempre ragione (Claudiana) e per Fabio Geda con l’ultimo Una domenica (Einaudi), in dialogo con i gruppi di lettura delle Biblioteche Civiche Torinesi e dello SBAM.

In particolare si segnala il tutto esaurito per La grande fabbrica delle parole, adulti e bambini hanno affollato l’Oratorio di San Filippo Neri per lo spettacolo con Giuseppe Borrelli e Angelica Di Ruocco, regia di Simona Di Maio e Sebastiano Coticelli, a cura di Il Teatro nel Baule, a partire dal libro Terre di Mezzo Editore, e l’interessante dialogo a cura del Concorso Letterario Nazionale Lingua Madre Madri: reali, immaginarie, simboliche di domenica mattina.

Si conferma il grande apprezzamento delle famiglie per lo Spazio Bambini di piazza San Carlo, grande laboratorio di lettura e creatività a cielo aperto, letteralmente preso d’assalto per le fiabe, letture, giochi e animazioni proposte da Terre di Mezzo Editore, ospite dell’edizione, dal Premio Nazionale Nati per Leggere, dal gazebo dedicato alle iniziative per i bambini coordinato, curato e gestito dalle Biblioteche Civiche Torinesi che hanno messo a disposizione 200 libri, da ITER, dai ragazzi del Servizio Nazionale Civile Volontario, dagli allievi di ODS – Operatori Doppiaggio Spettacolo coordinati da Stefania Giuliani e TorinoReteLibri. Tutta la manifestazione è stata raccontata dai giovanissimi reporter del BookBlog, giornale online coordinato da Augusta Giovannoli.

Sabato e domenica piazza San Carlo è diventata anche un immenso atelier artistico grazie al Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e all’azione di pittura collettiva davvero scenografica, pensata per riflettere attraverso l’esperienza dell’arte sul potere delle parole. Fin dalle prime ore della mattina, bambini e adulti hanno sperimentato l’arte con pennelli e tantissimi colori.

Tutti esauriti i 9 itinerari di Portici di Carta con circa 400 partecipanti. Le più richieste le passeggiate letterarie a cura di Alba Andreini a Crocetta, sulle orme di Leone Ginzburg, Cesare Pavese e Primo Levi, e al Quadrilatero, attraverso le storie di Fruttero&Lucentini, esaurite di fatto molto prima della partenza. Molto apprezzato il percorso dedicato ai più piccoli per scoprire i segreti e le curiosità che Torino custodisce con Daniela Barbato a cura di Lapis Edizioni e Libreria dei Ragazzi, con piccoli partecipanti che si sono aggiunti lungo il cammino. Quello dedicato ai luoghi della lettura e dell’editoria, a cura di Rocco Pinto e Giovanna Viglongo, diventerà presto un libro, mentre la Torino delle Biblioteche, al suo esordio in occasione del 150º anniversario delle Biblioteche ha ricevuto molto apprezzamento da parte del pubblico ed è stata occasione per conoscere anche le collezioni rare e di pregio della Biblioteca civica.

Ai Giardini Sambuy di piazza Carlo Felice l’Associazione Giardino Forbito ha arricchito il programma di Portici di Carta con Tanto di cappello!, mercato agricolo della biodiversità Googreen unito agli artisti di strada e a Buskercase. Divertenti le “spese letterarie” di Tiziano Fratus e Luca Scarlini, successo per la presentazione di Unno fa domani (Instar Libri), libro “rigenerato” grazie al progetto Letto&Riletto, che permette agli editori di qualità di dar nuova vita a opere che meritano di riemergere, molto interessante il progetto Marginalia Museum di Chiara Zocchi. Apprezzati anche gli incontri a cura del Centro Interculturale che hanno invitato il pubblico a esplorare lingue, espressioni artistiche, tradizioni appartenenti a diverse culture.

Atteso ancora l’incontro all’Oratorio San Filippo Neri con Mario Calabresi e l’ultimo La mattina dopo (Mondadori) di, ore 18. Portici di Carta chiude domenica con l’evento delle ore 20, lo spettacolo Passi stracciati. Attraverso la poetica di Erri de Luca al Mausoleo della Bela Rosin, con Gisella Bein, Claudio Massarente, Angelo Scarafiotti, Renzo Sicco e Cristina Voglino, a cura di Assemblea Teatro, in collaborazione con Voglino Editrice, mentre lunedì 7 ottobre, ore 18 Chiara Valerio presenta al Circolo dei lettori Il cuore non si vede (Einaudi) in dialogo con Leonardo Caffo.

Portici di Carta è un progetto della Città di Torino, realizzato da Associazione Torino, La Città del Libro e Fondazione Circolo dei lettori, con il sostegno di Regione Piemonte, in collaborazione con BompianiTerre di MezzoSellerioALI – Associazione Librai ItalianiSIL – Sindacato Italiano Librai e CartolibraiColti – Consorzio Librerie Torinesi IndipendentiBiblioteche Civiche TorinesiTorinoReteLibriITER – Istituzione Torinese per una Educazione ResponsabileDipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte ContemporaneaCentro InterculturaleGiardino ForbitoBookblogPremio Nati per LeggereConcorso Lingua Madre, ODS – Operatori Doppiaggio e Spettacolo

 

Wizz Air annuncia il nuovo collegamento Torino-Iasi

Tre frequenze settimanali dal 1° agosto 2020

Nuova tratta verso un’altra destinazione ideale per city break

Wizz Air, la principale compagnia low cost dell’Europa Centro-orientale, annuncia oggi l’espansione del proprio network da Torino con una nuova rotta per Iasi. I voli verso la seconda città più grande della Romania saranno operati tre volte a settimana, con tariffe a partire da 24,99 euro.

Iasi, storica capitale della Romania, è stata ribattezzata ‘la città dalle cento chiese’. Situata nella regione della Moldavia rumena, è la destinazione perfetta per chi cerca una fuga in una meta ricca di cultura e di un inestimabile patrimonio architettonico.

Tra le numerose attrattive della città, i visitatori avranno modo di ammirare il giardino botanico e il Copou Park con l’Obelisco dei Leoni, il più antico monumento del Paese. Iasi è anche nota per i suoi edifici e per le sue chiese secolari: il neogotico Palazzo della Cultura o la Chiesa dei tre Gerarchi sono due highlights da non perdere, sebbene i visitatori abbiano modo di scoprire dei veri tesori architettonici ad ogni angolo.

Non si contano poi i ristoranti, i bar e i club dovuti alla radicata vocazione universitaria della città: a Iasi si possono incontrare studenti provenienti da tutto il modo, fattore che rende questo piccolo angolo di Romania davvero cosmopolita.

Wizz Air nel 2020 offrirà circa 100.000 posti sulla tratta low cost da Torino. Questo volo servirà anche la comunità rumena residente in Piemonte che conta oltre 100.000 persone.

Andras Rado, Corporate Communications Manager di Wizz Air dichiara: “Siamo lieti di aggiungere un’altra rotta da Torino, ideale per i city break. Iasi, città multiculturale della Romania orientale, con una vastità di attrattive culturali e architettoniche, è l’ultima destinazione nel nostro network da Torino Airport. Siamo entusiasti di poter offrire ai nostri clienti sempre più opportunità per scoprire nuove mete in Europa, grazie alla flotta più green del continente, alle tariffe basse e all’elevato livello di servizio di Wizz Air. Il team di Wizz non vede l’ora di accogliere con un caloroso sorriso i passeggeri a bordo dei nostri aerei”.

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport commenta: “Siamo davvero soddisfatti degli investimenti che Wizz Air sta effettuando sull’Aeroporto di Torino. Iasi è la quinta rotta che Wizz aprirà sul nostro scalo. Le altre novità sono: dal 21 dicembre 2019 Chisinau in Moldavia e la recente apertura (agosto 2019) di Cracovia. Il network si completa con le già servite Bucarest (fino a 4 volte a settimana) e la ski route Varsavia. Grazie a questi investimenti, Wizz è il vettore che, ad oggi, ha avviato il maggior numero di nuove rotte nel corso dell’ultimo anno e che sta crescendo più rapidamente sul nostro scalo, con un’offerta complessiva di posti che raddoppierà nell’estate 2020 rispetto alla stagione estiva appena trascorsa”.

Campionati Europei Campagna, piemontesi sul podio in Slovenia

Tre medaglie “piemontesi” brillano tra le dieci conquistate dalla nazionale italiana ai Campionati Europei Campagna, conclusi ieri pomeriggio a Mokrice Catez. Per la terza edizione consecutiva gli azzurri si sono piazzati al primo posto nel medagliere con cinque ori e altrettanti argenti, davanti ai padroni di casa della Slovenia (3 ori e 2 bronzo) e alla Francia (2 ori, 2 argenti e 5 bronzi). Per quanto riguarda gli atleti della nostra regione, hanno vinto l’argento individuale Irene Franchini (Fiamme Azzurre/Arcieri delle Alpi) e Gian Lorenzo Soldi (Arcieri Varian), rispettivamente nel compound Senior e nell’arco nudo Junior. Pluridecorata in varie specialtà e divisioni arcieristiche, in campo nazionale e internazionale, Irene Franchini si è fermata soltanto in finale al cospetto della slovela Toja Ellison, cedendo 68-66 al termine di una lunga battaglia (parziali 17-17, 18-17 16-16 17-16). Era invece al debutto in nazionale Gian Lorenzo Soldi, che ha concluso un ottimo torneo arrendendosi all’ultimo atto contro lo svedese Sebastian Jannson, a segno con il punteggio di 54-43 (parziali 15-10 13-13 13-8 13-12).

Irene Franchini è comunque tornata a casa con una medaglia d’oro, conquistata insieme a Cinzia Noziglia e Jessica Tomasi nella prova a squadre. Il terzetto azzurro si è aggiudicato il titolo superando 64-51 in finale la Germania (Kipferler, Klesmann, Wellner, parziali 18-13 16-11 13-14 17-13). In semifinale le azzurre aveva vinto 56-50 con la Gran Bretagna (Greenwood, Pitman, Seez).

Tornando alle gare individuali, in semifinale Irene Franchini ha battuto 59-58 la francese Tiphaine Renaudin; vi era approdata direttamente al termine della qualifica grazie al secondo posto assoluto, ottenuto con 799 punti. Gian Lorenzo Soldi aveva invece chiuso il round di qualificazione in quarta posizione con 558 punti e nel girone eliminatorio aveva superato 78-48 il romeno Cristian Nedelcu; quindi si era imposto 33-26 in semifinale nel derby contro l’altro azzurrino Alessandro Carassai.

L’articolo completo a questo link

Vota Artemide!

La statua dei Musei Reali partecipa al concorso per il restauro indetto da Sanex

 


C’è tempo fino al 9 ottobre per votare la Statua di Artemide dei Musei Reali di
Torino nel concorso Libera l’arte! indetto da Sanex, realtà del gruppo ColgatePalmolive che ha pensato di “scardinare” le classiche leve della pubblicità e, in
partnership con Fondaco Italia, ha deciso di investire nella valorizzazione del
patrimonio artistico del nostro Paese.
In competizione tra loro ci sono otto sculture di cinque diverse regioni d’Italia. Il
Piemonte è rappresentato dalla statua di Artemide dei Musei Reali, collocata nella
Corte d’onore di Palazzo Reale, in uno dei punti di maggior passaggio del pubblico. Al
momento, in testa alla classifica l’Artemide si alterna alla bergamasca Fontana del
Delfino: una sfida appassionante che sta coinvolgendo le due città. Chi vincerà, vedrà
la propria opera restaurata da Sanex e riconsegnata alla collettività entro gennaio
2020.
La statua piemontese si ispira alla celebre Artemide di tipo Versailles, oggi al Louvre,
un’opera di età romana imperiale, copia marmorea di un originale bronzeo attribuito al
grande scultore greco Leochares, attivo intorno al 370 a.C. e documentato fra gli
autori del Mausoleo di Alicarnasso.
La dea Artemide è rappresentata in corsa, nelle vesti di cacciatrice, con un chitone
corto e accompagnata da una cerva, uno dei suoi attributi più frequenti. Si tratta
probabilmente di una pregevole copia commissionata a Giuseppe Gaggini dal re Carlo
Alberto di Savoia-Carignano tra il 1835 e il 1847 per decorare, insieme ad altre statue
antiche, lo scalone del Palazzo.
Il restauro di Artemide aggiungerebbe un ulteriore prezioso tassello al
recupero complessivo della Corte d’Onore di Palazzo Reale, dove è appena
terminato il restauro del gruppo scultoreo di Igea ed Esculapio. Negli stessi spazi si
trova una terza statua, settecentesca, che rappresenta Minerva, opera dei fratelli
Collino.
La votazione è semplice e veloce e non richiede registrazione.
Il sito per votare è http://www.liberalarte.org/