ilTorinese

Londra di nuovo a portata di volo con British Airways

La compagnia collegherà Torino con lo scalo di Londra Heathrow. Il vettore riavvia inizialmente 2 frequenze settimanali, che gradualmente aumenteranno sino ad arrivare a 6.

British Airways torna a volare da Torino Airport. La compagnia britannica ripristina da oggi i collegamenti da e per Londra, operando la rotta Torino-Londra Heathrow.

A luglio saranno due le frequenze settimanali per la capitale britannica effettuate dal vettore, che gradualmente aumenterà i collegamenti con Torino: ad agosto, infatti, i voli diventeranno 4 a settimana, per poi passare a 6 frequenze settimanali da settembre, con operatività quotidiana eccetto il venerdì.

“Siamo molto soddisfatti che British Airways torni ad operare i voli da e per Londra. Si tratta di un collegamento importante per il nostro scalo – ha commentato l’Amministratore Delegato di Torino Airport, Andrea Andorno – e di un’ulteriore conferma per noi del ritorno verso la ripresa del traffico aereo e della domanda di viaggio. Il mercato britannico, inoltre, è strategico anche in ottica incoming, poiché molti visitatori dalla Gran Bretagna scelgono il Piemonte per trascorrere le vacanze. Questo fattore si manifesta in maniera ancora più rilevante in inverno, quando il traffico dal Regno Unito nel nostro Aeroporto aumenta, per via degli sciatori che scelgono le nostre montagne per i propri soggiorni. Noi saremo pronti nella prossima stagione invernale ad accoglierli, nel pieno rispetto delle disposizioni sanitarie di sicurezza”.

La squadra volante arresta cinque pusher

Sono 5 i pusher arrestati nell’ultimo week end dagli agenti della Polizia di Stato. 

Gli agenti della Squadra Volante hanno arrestato un giovane senegalese in corso Galileo Ferraris mentre personale del Commissariato Dora Vanchiglia ha fermato un venticinquenne gambiano nei pressi del ponte Mosca. Ancora un arresto del Commissariato Centro e due quelli del Commissariato Barriera Milano.

In particolare, un cittadino gabonese di 31 anni è stato arrestato dagli agenti del Commissariato Centro dopo aver ceduto stupefacente in piazza Paleocapa e piazza Carlo Felice. Nonostante lo straniero si fosse dileguato, i poliziotti lo hanno rintracciato trovandolo mentre stava cedendo nuovamente stupefacente, in via Belfiore nei pressi di un’attività commerciale. Nel frattempo, l’uomo aveva anche cambiato maglietta per far evitare di essere rintracciato. Le unità cinofile intervenute successivamente hanno trovato, occultati sotto lo spazzolone del bagno dell’esercizio, due calzini contenenti 104 involucri tra eroina e cocaina, nascosti lì dal cittadino gabonese all’insaputa del titolare dell’esercizio.

Gli agenti del Commissariato Barriera Milano, invece, nella notte di domenica, transitando in corso Novara, hanno notato, un cittadino senegalese di 31 anni, già noto ai poliziotti, all’interno di un taxi fermo. Quando la volante si è avvicinata, gli agenti lo hanno visto armeggiare. Una volta sottoposto a controllo, lo straniero ha spintonato e colpito più volte gli agenti. Nonostante la resistenza opposta dall’uomo, gli agenti sono riusciti a metterlo in sicurezza. Nel corso della perquisizione, i poliziotti hanno rinvenuto due involucri contenenti cocaina in pietra per un peso complessivo superiore ai 50 grammi. Il trentunenne è stato tratto in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza,  lesioni e danneggiamento per aver rotto l’orologio a uno dei poliziotti

Più stressati, spaventati, meno ambientalisti. I ragazzi italiani diversi dai loro coetanei europei

COMMENTARII  di Augusto Grandi / Nei giorni scorsi il Corriere ha pubblicato un articolo che riportava ansie e speranze dei giovani europei. Giustamente preoccupati per il futuro: il loro, quello delle loro famiglie, quello del mondo. Tra le indicazioni emerse, una è particolarmente significativa: i giovani europei, con le misure prese per fronteggiare il virus, sono diventati meno ansiosi, meno stressati.

Il rallentamento provocato dalle chiusure di ogni tipo ha permesso di recuperare tempi, rapporti, piaceri privati come la lettura o l’ascolto individuale della musica…

… continua a leggere:

Più stressati, spaventati. Meno ambientalisti. I ragazzi italiani diversi dai coetanei europei

Presto il bonus cultura della Regione. Tre milioni di euro per rilanciare il comparto

La giunta approverà entro pochi giorni la delibera che individua le procedure e i criteri per la concessione del Bonus Cultura previsto dalla legge 13/2020 a sostegno del comparto colpito dall’emergenza Covid, e per l’assegnazione delle risorse per il 2020 attraverso i bandi ordinari. Ieri infatti è stato espresso il parere positivo a maggioranza dalla sesta Commissione consiliare.

Le risorse complessive sono 3 milioni di euro e il Bonus verrà erogato attraverso modalità a sportello dalla data di pubblicazione dell’avviso, prevista entro fine luglio e fino al 31 ottobre 2020.

Ad illustrare alla Commissione i criteri individuati dall’assessorato alla Cultura, è stata l’assessore Vittoria Poggio: ““Dallo scorso mese di febbraio – dichiara l’assessore regionale alla Cultura – l’emergenza da Covid-19 ha causato il blocco totale delle attività del comparto culturale, interrompendo il proficuo percorso di consultazione avviato con i Tavoli della Cultura, nati per realizzare il Programma Triennale della Cultura 2021-2023.Il Bonus una tantum a fondo perduto andrà quindi a favore dei soggetti che non hanno accesso ai contributi ordinari previsti dal Testo Unico sulla cultura – ha spiegato – Si tratta di 700 euro per lavoratori autonomi e imprese individuali e 1000 euro per i soggetti costituiti in associazione o altra tipologia di ente non lucrativo di diritto privato o di società, che non hanno accesso ai contributi ordinari e hanno sede in Piemonte. Inoltre imprese e operatori con partita IVA e sede in Piemonte, che operano nell’indotto a supporto delle attività culturali e che rientrano in un elenco di codici Ateco”.

Questi dunque i Codici ATECO che verranno presi in considerazione: 59.11; 59.12; 59.13; 59.20; 74.10.2; 74.10.29; 74.20; 74.30; 79.90.20; 82.30; 85.52; 90.01; 90.02; 90.03; 90.04; 91.01; 91.02; 91.03; 93.19.92; 94.99.2.

 Lo scopo principale- prosegue l’assessore Poggio – è quello di salvaguardare il sistema culturale piemontese e i molti lavoratori del comparto, attivando un meccanismo che riconosca le spese di struttura e le attività comunque realizzate, spostando l’attenzione dai progetti ai soggetti in relazione al consolidamento o alla ridefinizione organizzativa delle proprie strutture, alle nuove progettualità, alla ripartenza delle attività o alle spese di investimento”.

Per attivare il più velocemente possibile il Bonus Cultura – conclude l’assessore –, ben consci delle numerose difficoltà che sta vivendo tutto il mondo culturale piemontese, abbiamo superato l’ordinaria e consueta fase legislativa consiliare utilizzando precisi strumenti che hanno permesso una rapida approvazione del Bonus in sede di Commissione, allo scopo di sostenere un comparto fortemente penalizzato dall’emergenza sanitaria e strategico per la nostra regione”.

Fase 3, Ruffino (Fi): “I giovani assenti dall’agenda del governo”

“Questo governo è talmente impegnato a tenere insieme i pezzi per non andare a casa che latita completamente sulle politiche a sostegno delle famiglie e su quelle giovanili che sono totalmente assenti, se non per quanto riguarda la liberalizzazione della cannabis.

Ecco le uniche occasioni in cui si parla lontanamente di giovani, per di più in un momento storico delicatissimo con i dati che parlano di un abbassamento dell’età media relativa al primo consumo di sostanze stupefacenti. I giovani meritano la giusta attenzione, hanno diritto a politiche mirate sostenute con risorse dedicate, non possono essere relegati a meri consumatori di droghe. Tanto più dopo questi lunghi mesi in cui la chiusura della scuola e il contestuale e ovvio abbassamento dei livelli di socialità hanno acuito forme di disagio. I numeri purtroppo sono spietati e li si può contrastare solo con idee e risorse, con una progettualità seria e concreta, non con gli spot”. Così, in una nota, il deputato di Forza Italia Daniela Ruffino.

“Mettere in discussione i princìpi della sanità”

Se è vero che la salute è il bene più prezioso, tutelarla deve rappresentare la priorità assoluta. Nonostante la pandemia abbia reso evidenti i limiti e le criticità di una organizzazione sanitaria basata su principi che non mettono al centro i bisogni di cura e di assistenza dei cittadini, non si intravedono segnali di una seria messa in discussione di un sistema che ha fallito sotto molti aspetti. Limiti e criticità conosciuti già prima di questo evento che le ha rese di fatto visibili a tutti e non solo a chi ne è direttamente o indirettamente coinvolto tutti i giorni.

La politica della cosiddetta razionalizzazione e dei bilanci ha mostrato tutte le sue inefficienze sia da un punto di vista economico ma soprattutto dal punto di vista di quelli che sono i bisogni di salute della popolazione.

Meno costi con migliori servizi si è spesso trasformato in più costi, meno servizi e meno assistenza. I grandi accorpamenti delle aziende sanitarie, quelle dei mega dipartimenti, la chiusura e il ridimensionamento dei piccoli ospedali ne sono la testimonianza. Strutture di grandi dimensioni ingovernabili da chiunque, incapaci di rispondere ai bisogni ed alle necessità dei propri dipendenti per far fronte alle richieste di cura e di assistenza dei cittadini. Lasciati spesso soli , senza interlocutori e senza risposte a criticità mai affrontate e sempre più importanti. Dirigenti lontani dai problemi reali, quelli sul campo e sempre più incapaci di risolve problematiche che spesso neanche conoscono. Uno scaricabarile di responsabilità che alla fine non sono mai di nessuno. Organizzazioni che cambiano in continuazione buttando via ogni volta ciò che si era investito, spesso senza un perché. Nessuna identità con il territorio, sempre meno sinergica con il personale con un senso di frustrazione e demotivazione senza precedenti.

Non esistono piani per una efficace individuazione dei bisogni di cura e di assistenza a cui rispondere, tanto meno ormai nessuno è chiamato a proporle, ci si adegua. Gli obiettivi da raggiungere nessuno sa cosa sono e soprattutto quali sono.

Impossibile avere piani di azione pluriennali che possano poi determinare risposte efficaci ed efficienti ma solo azioni atte a ridurre i costi nell’immediato che invece di ridursi si moltiplicano inevitabilmente con il tempo.

La valorizzazione delle competenze del personale ma anche del pensiero oserei dire è quasi inesistente, non lo si considera erroneamente un investimento. Il personale è considerato una spesa , la prima sulla quale si tende a tagliare. La precarietà è diventata un modello da seguire, le esternalizzazioni pure.

Investimento in strutture di integrazione tra i servizi zero. Un tutti contro tutti, altro che collaborazione tra i servizi Ognuno viaggia per la propria strada, preservando il proprio budget sul quale è poi chiamato a rispondere con il paziente al centro che ne paga le conseguenze e il personale che arranca tra mille difficoltà.

Un ping pong tra linee politiche alle quali si è chiamati a rispondere e amministrative che pur di farlo mettono n ginocchio i servizi e gli operatori della sanità.

Ecco, facciamo pure partire un commissione per capire cosa è successo ma contestualmente sarebbe necessaria una per capire come cambiare perché se si fanno le stesse cose il risultato difficilmente potrà essere diverso. 

Francesco Coppolella

Segreteria Regionale NurSind Piemonte

Marco Berry, che sorpresa per i pazienti della Faro onlus

Un momento conviviale organizzato dagli operatori

 Un momento di serenità e divertimento alla Fondazione FARO Onlus, dove lunedì pomeriggio gli operatori hanno organizzato un piccolo ritrovo conviviale all’aperto e in sicurezza, sulle terrazze panoramiche dell’hospice. Ospite d’onore della serata l’illusionista torinese Marco Berry che, con grande sorpresa dei pazienti e dei familiari che li accompagnavano, ha fatto la sua comparsa con una serie di irresistibili trucchi. Stupore e incredulità di fronte ai giochi di prestigio che hanno coinvolto tutti i presenti, lasciandoli con il fiato sospeso.

La serata è stata allietata anche dal gruppo musicale composto da Mariano, Stefania, Salvatore, Roberto e Paola, che con grande generosità hanno intrattenuto fino al tramonto con i classici della canzone italiana. Nulla è stato trascurato: bevande e stuzzichini sono stati gustati sulle terrazze degli hospice, con la vista sulla Mole e su tutta la città di Torino.

Dopo mesi di intensa attività assistenziale, gli operatori si sono impegnati, con estrema cura e in regime di volontariato, nell’organizzazione di questo momento conviviale, dedicato ai pazienti e alle loro famiglie. Molto emozionante il saluto finale della serata: desideri e pensieri beneauguranti sono stati scritti su tanti palloncini colorati, lasciati poi liberi di volare nel cielo.

Trasporti: arriveranno i rimborsi degli abbonamenti non utilizzati

I rimborsi degli abbonamenti ai mezzi di trasporto non utilizzati durante il lockdown saranno sicuramente versati a chi ne ha diritto.

Lo ha assicurato l’assessore Marco Gabusi, durante la seduta della Commissione Trasporti, presieduta da Mauro Fava, che si è svolta oggi per la prima volta in presenza a Palazzo Lascaris. La Regione attende un pronunciamento definitivo del governo che stabilisca la cifra complessiva da stanziare per i rimborsi per tutte le Regioni: la trattativa è in corso e probabilmente la decisione arriverà tra pochi giorni. 

La Commissione ha inoltre espresso parere positivo a maggioranza sul Programma triennale di Trasporto pubblico locale 2019-2021 che prevede che lo stanziamento per il triennio rimanga fisso: 480 milioni dallo Stato e 55 milioni dalla Regione. Inoltre l’assessore ha detto che anche se il servizio del Tpl è stato in questi mesi ridotto fino al 20%, alle aziende di trasporto verrà riconosciuto l’intero corrispettivo regionale. Per il Piano del prossimo triennio l’assessore ha anticipato che verranno analizzate le necessità dei diversi bacini territoriali e saranno gradualmente sostituiti (in tre o quattro anni) i mezzi pubblici delle aree urbane con mezzi a minore impatto ambientale, anche grazie ai 60 milioni messi a disposizione dall’Assessorato all’Ambiente. Per i treni si sostituirà il materiale rotabile in primis sulle linee che hanno una maggiore quantità di utenza, come la linea Torino-Milano.

Nella discussione – rimarcando in particolare la necessaria attenzione verso i territori più marginali del Piemonte e il problema rimborsi – sono intervenuti i consiglieri: Ivano Martinetti (M5S), Carlo Riva Vercellotti (FI), Diego Sarno (PD), Francesca Frediani (M5S), Sean Sacco (M5S), Paolo Ruzzola (FI), Marco Grimaldi (LUV), Angelo Dago (Lega).

Coronavirus, tre vittime e otto nuovi contagi. Continua il calo delle terapie intensive

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 15

25.692 PAZIENTI GUARITI E 818 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 25.692 (+31 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3145 (+5) Alessandria, 1522 (+3) Asti, 831 (+1) Biella, 2407 (+4) Cuneo, 2305 (+0) Novara, 13.289 (+14) Torino, 1080 (+4) Vercelli, 949 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 164 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 818 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI TOTALI SONO 4.118

Sono 3 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale complessivo è ora di 4.118 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 677 Alessandria, 255 Asti, 208 Biella, 397 Cuneo, 370 Novara, 1817 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31515 (+ 8 rispetto a ieri, di cui 7 sono asintomatici. Degli 8, 5 sono screening e 3 contatti di caso. 2 pazienti sono residenti in Lombardia) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4084 Alessandria, 1880 Asti, 1054 Biella, 2897 Cuneo, 2805 Novara, 15.939 Torino, 1344 Vercelli, 1146 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 267 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 99 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono (-1 rispetto al 14 luglio).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 163 (-12 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 716

I tamponi diagnostici finora processati sono 456.932, di cui 250.230 risultati negativi.

Stacca il rubinetto del gas per le troppe spese e minaccia moglie e figlio

Li chiude fuori di casa dopo un “taglio delle forniture”

Nel tardo pomeriggio di sabato scorso una donna si presenta in Questura per denunciare il marito, dopo essere stata minacciata di morte insieme al figlio minore. La vittima inizia a raccontare ai poliziotti anni di vessazioni corroborate anche da una serie di azioni violente, che nel tempo hanno generato nel resto della famiglia un profondo stato di ansia e timore. 

Quel pomeriggio l’uomo, un cittadino straniero di 54 anni, infastidito, a suo dire, dall’eccessivo consumo di gas e corrente elettrica in casa, dapprima inveisce violentemente contro la moglie, per poi staccare il rubinetto generale del gas al fine di impedirle di preparare la cena al figlio. La donna cerca allora di fermare il cinquantaquattrenne, che però con una forte spinta, la fa cadere contro il ventilatore, provocandole delle escoriazioni sul braccio destro. Al termine dell’aggressione lo straniero lascia l’appartamento, minacciando che al suo rientro avrebbe disattivato anche la corrente.

Formalizzata la denuncia, la vittima, tornando alla propria abitazione in zona San Donato, scopre, insieme al figlio, di essere stata chiusa fuori casa. Il cinquantaquattrenne aveva lasciato appositamente la chiave inserita dall’interno. Allertato il 112 NUE, gli agenti, dopo vari tentativi, riescono ad accedere all’interno. Alla vista degli operatori, lo straniero torna nuovamente a minacciare moglie e figlio, per aver chiamato la Polizia. Nel frattempo, l’uomo aveva anche tagliato il cavo di alimentazione del forno a microonde.

L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia.