ilTorinese

Microcredito, la Regione: “Il Piemonte non lascia indietro nessuno”

Approvata una misura a sostegno anche dei soggetti «non bancabili», che non potrebbero accedere ad alcun tipo di credito. Gli assessori Chiorino e Tronzano: «La politica, soprattutto in questo particolare momento, ha il dovere di aiutare tutti, nella speranza che anche le imprese più in difficoltà possano trovare la forza di rialzarsi e ripartire».

E’ stata approvata nell’ultima seduta della Giunta regionale  una delibera dedicata alle micro imprese «non bancabili», ovvero a quelle realtà lavorative che devono poter accedere ai finanziamenti ma che non sono in grado di fornire le garanzie necessarie da parte degli Istituti di credito per poter ottenere i prestiti necessari per far ripartire le loro attività.

«Si tratta di un’operazione che si innesta in un disegno complessivo che vuole provare a coprire tutte le esigenze – spiegano gli assessori regionali al Lavoro, Elena Chiorino e alle Attività Produttive, Andrea Tronzano – La politica deve aiutare anche le imprese non bancabili che devono essere aiutate a superare la crisi poi sarà il mercato a determinare il loro successo o meno».

Il limite massimo di finanziamento è pari a 25mila euro ed il limite minimo è di 3mila euro e sarà garantito all’80 per cento dal fondo di garanzia a costo zero.

Il fondo opera come garanzia «sostitutiva», per cui gli Istituti di credito non potranno richiedere ulteriori garanzie al soggetto beneficiario; Il finanziamento deve essere rimborsato, a rate mensili, all’Istituto di credito nel termine massimo di 48 mesi (di cui 3 mesi di pre ammortamento) per i finanziamenti di importo pari o inferiore a 10mila euro e nel termine massimo di 72 mesi (di cui 6 mesi di pre ammortamento) per i finanziamenti di importo superiore e comunque entro il limite massimo 25mila euro. Il Fondo ha attualmente una dotazione di tre milioni e 200 mila euro.

Per la Festa della Repubblica riaprono i Musei Reali

L’esperienza continua online sulla nuova piattaforma èreale

 

Il 27 maggio la Biblioteca Reale ha riaperto al pubblico con nuove modalità organizzative e, da martedì 2 giugno, tornano a essere visitabili il Palazzo Reale con l’Armeria, la Cappella della Sindone, il primo piano della Galleria Sabauda e il settore Torino del Museo di Antichità. In occasione della riapertura, un esclusivo cortometraggio musicale presenta èreale, il nuovo palinsesto di contenuti video disponibile sul sito dei Musei Reali.

 

I Musei Reali festeggiano il settantaquattresimo compleanno della Repubblica accogliendo nuovamente i visitatori, nel segno della sicurezza e con l’emozione di un nuovo inizio. Dal 27 maggio la Biblioteca Reale è aperta per consultare libri e documenti con una organizzazione che pone in primo piano la salute degli utenti e del personale. Dal 2 giugno, riaprono anche i Musei, con un itinerario studiato per tutelare i visitatori, senza pregiudicare un’offerta culturale di qualità, il più possibile estesa ed inclusiva.

Tra le novità, il restauro “a vista” dell’altare della Cappella della Sindone: dalle grandi finestre aperte nella recinzione del cantiere sarà possibile seguire passo dopo passo il lavoro dei restauratori del Consorzio San Luca, impegnati nella restituzione dell’opera progettata dall’ingegnere matematico Antonio Bertola tra il 1688 e il 1694 per accogliere la Santa Sindone. Un altro “monumento nel monumento” che andrà ad aggiungersi al percorso del Palazzo Reale, dell’Armeria, della Galleria Sabauda e del Museo di Antichità.

Dal reale al virtuale. Dopo le esperienze autogestite del periodo di confinamento, anche l’offerta digitale affronta nuovi traguardi sul web con il progetto èrealela nuova piattaforma per la fruizione di contenuti video prodotti dai Musei Reali, progettata dallo studio MYBOSSWAS, disponibile all’indirizzo ereale.beniculturali.it: un inedito palinsesto lanciato da un videoclip autoriale coinvolgerà il pubblico, mentre brevi documentari tematici, nuovi restauri e mostre virtuali permetteranno di conoscere opere e luoghi meno noti dei Musei Reali.

 

Dice la Direttrice dei Musei Reali Enrica Pagella:

«Nei due mesi più severi del confinamento il centro della città era deserto, ma i musei non sono mai stati soli, grazie all’impegno della piccola squadra di personale che si alternava a presidiare la sicurezza dei palazzi e delle collezioni. Come molti, anche i musei hanno sperimentato su una scala mai vista prima il lavoro agile, scoprendo opportunità insospettate, potenziando gli strumenti digitali e costruendo, paradossalmente, nella distanza, una nuova solidarietà, tra noi e con il pubblico. Ora, questa riapertura è piena di attese e di speranza. Dalla metà di aprile, quando la luce ha cominciato a filtrare in fondo al tunnel, ci siamo dedicati intensamente al piano di prevenzione e i primi stimoli sono venuti dal lavoro del Politecnico di Torino per la ripartenza delle imprese. Più che mai siamo persuasi del ruolo che i musei possono svolgere nei confronti della comunità, come luogo di conoscenza e di benessere, e anche come memoria e simbolo di grandezze, di bellezze, di sfide che possono ispirarci in questo momento di crisi e di incertezza».

 

LA VISITA AI MUSEI

Nel rispetto delle linee guida post emergenza, i Musei Reali hanno messo a punto, nelle ultime settimane, con l’aiuto di esperti e di concerto con le organizzazioni sindacali, un piano approfondito di percorsi, di dispositivi e di segnaletica per garantire al pubblico e ai lavoratori il massimo grado di tutela. D’accordo con il partner Coopculture, hanno anche deciso di sfidare la crisi – che per i musei d’Italia e del mondo significa una perdita stimata dell’80% dei visitatori – sperimentando l’orario di sempre: saranno aperti da martedì a domenica dalle 9 alle 19, con biglietto gratuito fino a 18 anni e 2 euro da 18 a 25 anni.

Gli accessi saranno contingentati per evitare assembramenti e all’ingresso sarà rilevata la temperatura tramite termo-scanner. È obbligatorio l’uso delle mascherine, eventualmente disponibili per l’acquisto anche alla cassa, e  si favorisce la sanificazione delle mani con gel disinfettante, dislocato lungo il percorso di visita. La prenotazione non è obbligatoria e il biglietto potrà essere acquistato online o direttamente in biglietteria, dalle 9 alle 18. Rispettando la distanza interpersonale di almeno due metri, le sale saranno percorribili seguendo un itinerario monodirezionale di ingresso e uscita, indicato dall’apposita segnaletica e consultabile anche sull’app MRT, integrata con una nuova mappa di orientamento in italiano e in inglese. L’applicazione, scaricabile gratuitamente su Apple Store e Google Play, è lo strumento privilegiato per approfondire il percorso museale: sfiorando il proprio smartphone si potranno ottenere tutte le informazioni necessarie come orari, tariffe, contatti e accessibilità, ma soprattutto esplorare le collezioni e ascoltare l’audioguida con 35 tracce in italiano, delle quali è sempre disponibile anche un’anteprima gratuita.

Dal 2 giugno riapre anche il Caffè Reale, nel rispetto delle norme di sicurezza e del distanziamento interpersonale, grazie alla sistemazione dei tavoli sotto l’ampio porticato della Corte d’Onore.

Dal 6 giugno, ogni sabato e domenica, riprenderanno anche le visite guidate al secondo piano del Palazzo Reale, nell’appartamento dei Principi, condotte dai volontari dell’Associazione “Amici di Palazzo Reale” e dagli operatori di Coopculture, per gruppi composti al massimo da 8 persone e con la possibilità esclusiva di uscire sul terrazzo per affacciarsi sui Giardini Reali e sulla piazza Castello.

 

LA BIBLIOTECA REALE

La sala lettura della Biblioteca Reale riapre mercoledì 27 maggio con orario provvisorio: dal lunedì al venerdì, ore 9-13.30. Per consultare libri e documenti è necessaria la prenotazione con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it e indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta, in modo che gli addetti possano predisporre libri e documenti sul tavolo assegnato; è necessario precisare anche l’eventuale esigenza di esaminare gli stessi documenti per più giorni consecutivi. La consultazione diretta degli esemplari è consentita, con mascherina e guanti monouso, qualora non siano disponibili copie digitali in rete o nell’archivio della Biblioteca, oppure in caso di particolari esigenze di studio che saranno valutate dalla Direzione. Dopo la consultazione diretta, i documenti saranno messi in quarantena per dieci giorni, come previsto dalle Linee guida dell’Istituto centrale per la patologia degli archivi e del libro (ICPAL).

 

PROSSIME APERTURE – LA CUCINE E I GIARDINI

Dalla seconda metà di giugno, nel fine settimana, la visita sarà arricchita da ulteriori percorsi speciali a cura di Coopculture, attraverso il Palazzo e l’Armeria Reale, la Cappella della Sindone, l’Appartamento della Regina Elena al pianterreno e le Cucine Reali al piano interrato, secondo calendario e modalità che saranno pubblicati sui siti dei Musei Reali e di Coopculture nelle prossime settimane.

Per tornare a passeggiare nel Giardino Ducale e nel Boschetto bisognerà attendere domenica 28 giugno, al termine del cantiere di rifunzionalizzazione e restauro, che ha purtroppo subito l’interruzione di due mesi dovuta al confinamento. Ma dal 2 giugno la rinnovata pavimentazione in pietra di Luserna posta lungo le facciate del Palazzo Reale e della Galleria Sabauda, collegamento tra la Corte d’Onore e la Manica Nuova della residenza, permetterà l’uscita dal percorso museale e l’accesso al sistema per visitatori con disabilità.

 

LA NUOVA PIATTAFORMA VIDEO SUL SITO DEI MUSEI REALI

La riapertura dei Musei Reali coincide con la presentazione del progetto èreale (ereale.beniculturali.it), piattaforma online che amplia l’esperienza di visita per intraprendere un viaggio virtuale attraverso contenuti video originali, prodotti dai Musei Reali e in parte realizzati con la collaborazione dello studio creativo multidisciplinare MYBOSSWAS di Torino. Approfondimenti tematici accompagneranno i visitatori, da casa, tra stanze finemente decorate, preziosi arazzi, antiche armature e reperti millenari, alla scoperta di tesori poco conosciuti e opere d’arte inedite, svelando i retroscena dei restauri, degli allestimenti museali e della cura del patrimonio.

Il video di lancio intitolato Nasce: è Reale. Il canale dei Musei Reali di Torino è un breve musical realizzato nel vuoto e nel silenzio delle sale. Scritto e creato dal regista e compositore Giorgio Ferrero con il direttore della fotografia e produttore Federico Biasin, autori del pluripremiato film musicale Beautiful Things prodotto dalla Biennale di Venezia e presentato nei principali festival internazionali con distribuzione in oltre 20 Paesi, è un esclusivo cortometraggio musicale cinematografico di tre minuti, in cui danzatori, acrobati, schermitrici e cantanti liriche vivono la magia di un viaggio all’interno dei musei, un sogno che prende vita durante la quarantena. I performer non possono toccarsi, ma il dialogo dei corpi e l’empatia tra le persone distanti è in grado di convergere in un unico inno alla bellezza e al calore umano.

Navigando sulla piattaforma èreale con dispositivi mobili, computer o visori VR, il pubblico potrà fruire gratuitamente anche di visite tematiche in realtà virtuale, per conoscere e approfondire ambienti e collezioni.

Il palinsesto, che si arricchirà nel corso dei prossimi mesi di ulteriori contenuti speciali, presenta anche la playlist Closed In. I Musei visti da dentro, progetto digitale realizzato dallo staff dei Musei Reali durante il lockdown: opere e ambienti sono narrati da curatori, tecnici e operatori, in presa diretta e in modo informale, per vivere il museo attraverso gli occhi di chi ogni giorno ne custodisce il patrimonio.

Nell’ambito di una campagna di ascolto per migliorare la qualità dei servizi offerti dai singoli musei, la Direzione Generale Musei del MiBACT ha promosso un questionario compilabile online (link), finalizzato a delineare quali attività culturali debbano essere maggiormente sviluppate in questo delicato momento di riapertura, in stretto raccordo con le esigenze di sicurezza.

Movida, in corso i controlli della Polizia di Stato

E’ in corso il fine settimana e con esso i controlli per il rispetto delle misure di contrasto all’epidemia da coronavirus COVID – 19 con specifico riguardo alle zone della movida torinese: San Salvario, piazza Santa Giulia, piazza Vittorio Veneto, Quadrilatero Romano e vie limitrofe.

La Polizia di Stato ha svolto una capillare attività di informazione in merito alle disposizioni contenute nell’ordinanza regionale che impone l’utilizzo della mascherina nelle aree pubbliche all’aperto e quella comunale che, tra le altre cose, ha vietato la vendita di bevande alcoliche da asporto dopo le 19:00, imponendo altresì la chiusura dei locali entro l’una della notte. Tali attività si è mostrata molto utile: la maggior parte dei cittadini sorpresi senza mascherina, infatti, non era al corrente dei nuovi obblighi.

Complessivamente i cittadini e i gestori dei locali hanno mostrato responsabilità, collaborando con le forze dell’ordine per consentire lo svolgimento delle attività ricreative in sicurezza. In questo scenario complessivamente positivo, non sono mancate le violazioni.

Venerdì: Tavoli non distanziati e avventori ammassati è così che il titolare di un locale in piazza Vittorio è stato sanzionato per non aver adottato idonee misure di distanziamento. Un altro, invece, è stato colto a vedere alcolici dopo le 19:00, anche lui sanzionato.

In corso Moncalieri, alle ore 2:00, il gestore del locale ha continuato a somministrare alcolici alle oltre 30 persone presenti fuori e all’interno della struttura. E’ scattata la chiusura del locale per cinque giorni e le sanzioni del caso.

In zona San Salvario, due mini-market di via Madama Cristina sono stati sanzionati per aver continuato a vendere alcolici dopo le 19:00. Per lo stesso motivo, personale del Commissariato Centro ha sanzionato un altro locale in via Milano.

Sono 15 le sanzioni per mancato utilizzo della mascherina, la maggior parte della quali nel corso della notte. La sanzione è scattata solo nel caso di reiterato rifiuto di indossare la mascherina.

Napoli (Fi): “Italiani tracciati a loro insaputa”

Ho scoperto sul mio smartphone, che funziona con il sistema operativo Android, di essere “tracciato“ a mia insaputa attraverso Immuny. I miei dati personali e quelli di milioni di italiani che usano il sistema Android sono in possesso non sappiamo di quali soggetti e gestiti da chi e a quale fine. Un sistema che non ho deciso io di scaricare ma si è insediato nel mio smartphone contro la mia volontà.

Il presidente del Consiglio e i ministri competenti devono rispondere immediatamente in Parlamento e fornire tutte le spiegazioni del caso. Nella disponibilità di quali soggetti sono i miei dati? Chi controlla i miei movimenti, le persone che incontro e i luoghi in cui mi trovo? Tutto ciò accade senza che nessuno abbia mai chiesto il mio consenso. Il fatto, in assenza di chiarimenti immediati, è di estrema gravità. L’intrusione nella vita di milioni di italiani e il possesso di tutti i nostri dati (luogo di nascita, residenza, codice fiscale) è un fatto inquietante, indegno di una democrazia e degno di una dittatura.

on. Osvaldo Napoli, direttivo di Forza Italia alla Camera

Agenti liberi dal servizio arrestano pusher

Trovato con oltre 340 grammi di hashish

Giovedì notte tre agenti del commissariato Centro, liberi dal servizio, hanno arrestato un cittadino marocchino di 36 anni.

I poliziotti, che si trovavano nei pressi del Parco del Valentino per fare una passeggiata, assistono involontariamente ad una compravendita di sostanza stupefacente. L’intervento è immediato, ma il marocchino tenta comunque la fuga. Dopo una breve colluttazione, gli agenti bloccano il pusher e lo perquisiscono. Nelle tasche dei pantaloni il trentaseienne viene trovato in possesso di circa 340 grammi di hashish, suddivisi in numerosi tocchi pronti alla vendita ed un intero panetto, e denaro contante per oltre 810 euro. Con diversi precedenti specifici di Polizia, l’uomo è stato arrestato per resistenza a P.U. e detenzione ai fini di spaccio.

Il virus fa male anche dopo la guarigione

Un nuovo preoccupante scenario arriva dalla società italiana di pneumologia. Dopo avere contratto il Covid-19 i polmoni sono a rischio per almeno sei mesi e il 30% dei guariti avrà problemi respiratori cronici.

L’infezione infatti potrebbe comportare conseguenza a lungo termine sulla funzionalità respiratoria a volte compromettendola in modo irreversibile. Gli esiti fibrotici, cioè la cicatrice rilasciata sul polmone dal Covid-19, possono comportare un danno respiratorio irreversibile e costituiranno una nuova patologia di domani.

I risultati della ricerca rispecchiano e confermano gli studi realizzati in Cina in seguito alla polmonite da SARS del 2003, che è molto simile a quella da Covid-19

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Il virus fa danni anche dopo la guarigione

La bici, parte del tessuto urbano

Banco delle opere di carità, Torino nord: 70% in più di richieste di cibo

 L’appello alle aziende alimentari: “Non abbiamo più cibo da distribuire”.

Sono aumentate del 70% le richieste di aiuto alimentare per il Banco delle Opere di Carità del Piemonte, in seguito all’emergenza Covid-19. L’associazione, che sostiene i bisognosi di Torino nord, lancia un appello alle aziende agro-alimentari del territorio, per far fronte all’accresciuta domanda di cibo.

“In Piemonte attraverso la nostra rete serviamo generalmente 17mila persone, di cui 10mila nell’area torinese. Con l’emergenza sanitaria e il conseguente lockdown ci troviamo davanti a quasi 28mila richieste di aiuto”, spiega Enzo Valsania, responsabile della sede piemontese del Banco delle Opere di Carità, che invita le aziende della filiera alimentare e della grande distribuzione a donare “i prodotti in giacenza o di prossima scadenza per poterli distribuire andando incontro alla gente che ci chiede aiuto”.

Alberto di Tannosocio fondatore dell’associazione e sostenitore della onlus, si unisce all’appello: “E’ fondamentale che le rimanenze vengano convogliate in quantità maggiori sul Banco delle Opere di Carità, perché in questo momento si registrano cifre di domanda impressionanti. Solo creando una rete di solidarietà si possono superare i momenti difficili e ringraziamo tutte le aziende che già contribuiscono”.

La fornitura di alimenti arriva generalmente dall’Agea (L’Agenzia per le erogazioni in agricoltura), ma in questo periodo la povertà è aumentata e c’è bisogno di essere uniti alle aziende agroalimentari per i beni di prima necessità.

“Una fascia di persone – spiega Enzo Valsania – a causa del lockdown economico, si è trovata senza lavoro: badanti, colf, operatori della ristorazione e del commercio, con contratti a tempo determinato e in scadenza, sono rimasti improvvisamente senza occupazione e senza entrate”.

Il Banco delle Opere di Carità del Piemonte fa parte dell’omonimo circuito nazionale che conta 14 punti di distribuzione in Italia. La sezione torinese conta su 46 volontari, si trova a Caselle Torinese, strada Commenda 10/a, e fa da centro di raccolta degli alimenti per 36 punti di distribuzione dislocati in Torino e provincia: parrocchie, associazioni di volontariato e i Cis (Consorzi intercomunali dei servizi socio-assistenziali).

Aziende come Maina, Balocco,Finestra sul cielo, Galup, Mole, LP Food stanno contribuendo consegnando i loro prodotti, ma la domanda di aiuto è cresciuta e gli alimenti non sono più sufficienti a fronteggiarla.

L’attuale emergenza è affrontata anche con la collaborazione dell’associazione Maria Madre della Provvidenza ‘Giorgio Valsania’ onlus, di cui Di Tanno è vice presidente, che ha distribuito 60mila mascherine realizzate da volontari presso l’azienda Ci.ti.elle di Gassino torinese che ha messo a disposizione i suoi macchinari.

“Un’operazione – aggiunge Valsania – resa possibile grazie alle donazioni da parte delle società Intergea e Nobis dello stesso Alberto di Tanno, che ha sostenuto la partenza della produzione acquistando il materiale per poterle realizzare. Il ringraziamento va anche a Fondazione Compagnia di San Paolo che ha creduto al progetto così come Filmar, La Baita, Mc Donald’s di San Maurizio, Associazione Culturale Panchine d’Autore, Fondazione Specchio dei Tempi, Il Risveglio”. Un gruppo di imprenditori che si è reso sensibile in un momento così difficile.

Scontro tra scooter e moto, morti sul colpo due centauri

Sono morti in due nello scontro frontale avvenuto  tra moto in Valle di Susa 

L’incidente si è verificato tra Gravere e Susa, sulla  statale 24.

Coinvolti uno scooter Tmax e una Yamaha R1 sulla quale  viaggiava una coppia, un uomo 41enne e una donna di 38 anni,deceduti sul colpo.  Sul posto l’elisoccorso del 118 e  i carabinieri per i rilievi, che stanno indagando sulla dinamica dell’incidente.

(foto archivio)

Coronavirus: oltre 18 mila pazienti guariti, vittime in calo

Il bollettino della Regione Piemonte di sabato 30 maggio

18.246 PAZIENTI GUARITI E 3.189 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 18.246(+652 rispetto a ieri): 1929 (+119) in provincia di Alessandria, 906 (+50) in provincia di Asti, 717 (+7) in provincia di Biella, 1797 (+84) in provincia di Cuneo, 1601 (+62) in provincia di Novara, 9482 (+283) in provincia di Torino, 803 (+29) in provincia di Vercelli, 883 (+17) nel Verbano-Cusio-Ossola, 128 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 3.189sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.858

Sono i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 al momento registrato nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.858 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 643 Alessandria, 233 Asti, 203 Biella, 372 Cuneo, 333 Novara, 1699 Torino, 212 Vercelli, 125 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 38 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.583 (+82 rispetto a ieri, di cui 25rilevate nelle Rsa, 13 conferme di sierologie positive, 29 asintomatiche) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3922 in provincia di Alessandria, 1818 in provincia di Asti, 1033 in provincia di Biella, 2773 in provincia di Cuneo, 2695 in provincia di Novara, 15.587 in provincia di Torino, 1300 in provincia di Vercelli, 1108 nel Verbano-Cusio-Ossola, 252 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 95 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 60 (-1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 988 (41 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 4242.

I tamponi diagnostici finora processati sono 315.828, di cui 174.352 risultati negativi.