ilTorinese

Dopo il 25 aprile negozi chiusi il primo maggio. Aperte edicole e farmacie

È stata  firmata dal presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio una ordinanza che prevede la chiusura di tutti gli esercizi commerciali nelle giornate del 25 aprile e 1° maggio, ad eccezione di farmacie, parafarmacie e di tutti gli esercizi dedicati alla vendita esclusiva di prodotti sanitari.

Aperte anche edicole benzinai, oltre alle aree di servizio sulla rete autostradale.

Restano consentite, inoltre, le consegne a domicilio per tutti i settori merceologici, eseguite nel rispetto delle regole di sicurezza.

Coronavirus: nuove vittime, 4255 pazienti guariti. Continuano a diminuire i ricoveri in terapia intensiva

Il bollettino della Regione Piemonte delle ore 18,30 di domenica 26 aprile

4255 PAZIENTI GUARITI E 2300 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi pomeriggio l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 4255 (195 in più di ieri): 384 (+37) in provincia di Alessandria, 156 (+3) in provincia di Asti, 199 (+13) in provincia di Biella, 467 (+11) in provincia di Cuneo, 359 (+10) in provincia di Novara, 2160 (+102) in provincia di Torino, 221 (+15) in provincia di Vercelli, 252 (+2) nel Verbano-Cusio-Ossola, 57 (+2) provenienti da altre regioni.

Altri 2300 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 2859

Sono 56 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 7 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente dall’Unità di crisi può comprendere anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 2859 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 533 ad Alessandria, 147 ad Asti, 155 a Biella, 226 a Cuneo, 248 a Novara, 1.258 a Torino, 154 a Vercelli, 108 nel Verbano-Cusio-Ossola, 30 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 24.910 (+361 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3.218 in provincia di Alessandria, 1.442 in provincia di Asti, 946 in provincia di Biella, 2.394 in provincia di Cuneo, 2.213 in provincia di Novara, 12.235 in provincia di Torino, 1.091 in provincia di Vercelli, 992 nel Verbano-Cusio-Ossola, 226 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 153 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 217 (-20 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.827 (-16 rispetto a ieri)

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.452

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 137.069, di cui 72.642 risultati negativi.

Ruffino (Fi): “La fase 2 si gioca sui trasporti pubblici”

Bene hanno fatto i sindaci delle aree metropolitane a esigere indicazioni chiare, possibilmente prescrittive, per organizzare la ripresa della mobilità urbana, punto cruciale per il successo della fase 2. La questione è complessa ma decisiva:

il numero dei passeggeri su una carrozza della metro o sul bus non è una variabile indipendente ma è strettamente connesso agli orari del lavoro, quindi più flessibile sarà l’orario in ufficio e in fabbrica, meglio si potranno organizzare i trasporti pubblici urbani.

Questione altrettanto rilevante riguarda il trasporto pubblico interurbano. I lavoratori e gli studenti di un Comune, penso al mio Giaveno, che devono raggiungere,la fabbrica o la scuola in un paese vicino, in che numero potranno accedere sugli autobus o sui treni locali? Chi è che certifica la sanificazione del mezzo a fine corsa e, soprattutto, a fine giornata? Sono questioni sulle quali il governo deve dire una parola chiara, come pure la Regione, titolare della concessione del servizio. Per questi motivi è indispensabile che il sindaco dell’area metropolitana convochi il Consiglio non appena il governo avrà messo a punto la disciplina di trasporto.

on. Daniela Ruffino, deputata di Forza Italia

Giro del mondo ai tempi del virus

Seconda puntata / “Alla stazione dei bus di Venezia Mestre eravamo agitati, c’era la tensione di chi sta per affrontare un viaggio di 40.000 chilometri con lo zaino in spalla, attraverso 16 Paesi, poi una volta saliti sul mezzo che si ha portati a Lubiana, in Slovenia, prima tappa, tutto è svanito. Sul bus non abbiamo dormito, la testa era piena di pensieri ma stavamo realizzando il nostro sogno”. Lars Orazzo, il 23enne di Montemagno, rientrato in Monferrato dalla Cambogia alla fine di marzo, così entra nei dettagli del racconto del suo viaggio (insieme all’amico Sasha De Zordo), tappa per tappa, partendo dall’inzio, il 15 luglio 2019.

Nella capitale slovena i due giovani hanno iniziato a muoversi con uno zaino di 20 chili ciascuno sulle spalle che, nei primi giorni di viaggio si facevano sentire ancor più quando hanno dovuto raggiungere una casa che li ospitava di sera, al buio, lungo una strada non illuminata. “Lubiana è una città stupenda, qui abbiamo fatto le prime conoscenze ed essendo la prima volta in un viaggio del genere ci siamo sentiti come una persona che, non avendo mai tirato un calcio ad un pallone, si trovi catapultato a giocare la finale dei campionati mondiali di calcio”.

Queste sensazioni Lars e Sasha le hanno provate nelle prime 2 settimane di viaggio e, in genere, in tutto il periodo trascorso in Est Europa, vera palestra per 5 settimane, fisicamente, mentalmente, a livello pratico, prima del ‘grande salto’ in Russia. Dopo la Slovenia, i due ‘moderni pellegrini’ hanno raggiunto altre capitali e Stati europei ed è ancora Lars a descrivere le sensazioni: “Iniziavo a vedere tutto e tutti con occhi diversi e tutte le persone intorno a me davano un senso di gioia, facendomi sentire felice e libero, di una libertà che ti da la consapevolezza che quello che stai facendo di fa stare bene”. L’ungherese Budapest è stata la città in Europa ‘dove ho avuto incontri che ricordo con maggiore piacere ed è sicuramente una delle città più belle del continente con Praga, Cracovia e San Pietroburgo. Insieme a Vienna mi ha colpito per la sua eleganza e per il suo underground che costituisce un mix perfetto. Facendo il paragone con Praga, invece, le due città appaiono simili ma, in realtà, mi hanno dato sensazioni differenti, entrambe positive, ma diverse, addirittura anche in momenti diversi della giornata.

Giravi al mattino e di giorno, insieme agli amici conosciuti in ostello e le vedevi in un modo, alla sera in un altro e, di notte, illuminate, in un altro”. Così si è creato un rapporto di amicizia con una ragazza russa, un francese ed un messicano ed tutti hanno vissuto, in grande semplicità un momento indimenticabile “seduti su un muretto con una bottiglia di vino che ci teneva compagnia e la musica in sottofondo, davanti al Danubio illuminato”. Passata la Repubblica di Slovacchia, con tappa nella capitale Bratislava, ospiti in un capanno in mezzo ad un bosco messo a disposizione da un ragazzo conosciuto a Lubiana, visitato il Castello e anche qui rimasti impressionati dagli artisti di strada, c’è stato l’ingresso in Polonia e uno dei momenti più forti dell’intero viaggio. “Eravamo a Cracovia, città bellissima, elegante, carica di storia, che non avevo mai visto prima. Usciti dall’ostello, abbiamo chiesto informazioni per la navetta che portava ad Auschwitz ed a Birkenau”. E quella per i due ragazzi è stata un’esperienza veramente intensa: “Non abbiamo fatto né foto, né video, quelli non sono posti dove fare fotografie vista l’immensa tragedia che c’è stata. Eppure c’era gente che fotografava scarpe e capelli come se stesse farsi un selfie al mare.

E’ stato un colpo al cuore la visita e per tutte le tre/quattro ore che siamo stati là ci siamo solo guardati negli occhi, non venivano le parole, era un luogo che parla già da solo. E soprattutto a Birkenau alla vista della baracche mi sembrava di sentire delle voci, come se ci fosse gente che parlasse. A Birkenau mi è venuto da piangere, Sasha è scoppiato in lacrime e ha detto una sola frase ‘Abbiamo davanti a noi l’inferno in terra’, penso sia stato il momento più forte della mia vita”. Lars, però, non era la prima volta che veniva in Polonia, anche se non a Cracovia, sua mamma è nata nel Nord del Paese. Di Cracovia, che vedeva per la prima volta l’hanno colpito, i parchi, il castello, le vie, e “l’impressione di fare un salto nel passato”.

Poi lasciata alle spalle la Polonia il viaggio è proseguito verso i Paesi Baltici e la Russia

(2 – continua)

Massimo Iaretti

 

 

La burocrazia stoppa il caffè di Vergnano a domicilio

Ad annunciarlo su Facebook è la stessa ditta Vergnano: “Il nostro servizio di consegna della colazione a domicilio è sospeso per volontà delle autorità della città di Torino.

Ai nostri Baristi: speriamo di essere riusciti a trasmettervi passione e forza per rialzare la testa e ripartire. Perché chi sceglie Caffè Vergnano, non molla. E cari tutti, non molliamo neanche noi. Perché nessuno può fermare le grandi idee.”

L’apecar del noto brand torinese del caffè, che stava riscontrando grande successo in questi giorni, portando caffè e brioches in tutte le circoscrizioni cittadine sarebbe stato bloccato a causa di una licenza incompleta. D’accordo che siamo in emergenza sanitaria, ma timbri, scartoffie e pastoie di ogni genere la fanno sempre franca a dispetto del buon senso e di un minimo di elasticità.

Arrivano alpini e infermieri militari: parte la sanificazione delle case di riposo

Da lunedì 27 aprile saranno operativi i 25 infermieri militari che lo Stato Maggiore della Difesa ha messo a disposizione del Piemonte per l’emergenza covid19 nelle case di riposo del territorio.

Il gruppo verrà salutato alle 10,30 dal commissario dell’Unità di crisi della Regione Piemonte, Vincenzo Coccolo, e dall’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, alla caserma Riberi di Torino, che è stata peraltro messa a disposizione della Regione per ospitare persone in via di guarigione che non hanno possibilità di isolamento domiciliare.

Sempre da parte dell’Esercito sono iniziate ieri le operazioni di sanificazione nelle case di riposo maggiormente colpite dall’emergenza. I primi interventi sono stati effettuati a Casal Cermelli e Silvano d’Orba, provincia di Alessandria.

Oggi le stesse operazioni, affidate ai Nuclei di disinfettori della Brigata Alpina “Taurinense”, verranno effettuate in una struttura di Torino e così via in tutte le province del Piemonte per la sanificazione di oltre 30 case di riposo e di circa 2.700 posti letto, coinvolgendo complessivamente una cinquantina di militari.

I protocolli per la disinfezione preventiva utilizzati dal personale militare prevedono due fasi distinte. Nella prima fase viene operata la detersione degli ambienti, mediante l’utilizzo di sali di ammonio quaternari, che, oltre a pulire e rimuovere lo sporco dalle superfici trattate, permette l’attivazione delle sostanze utilizzate successivamente. La seconda fase prevede la disinfezione, mediante l’ipoclorito di sodio, ossia la candeggina, con lo scopo di rimuovere e uccidere gli agenti biologici con una funzione biocida.

«Siamo riconoscenti allo Stato Maggiore della Difesa – osserva il commissario Coccolo – per l’apporto che sta offrendo al Piemonte in questo difficile momento della sua storia. Il legame con le istituzioni militari è di grande conforto per chi si trova nell’emergenza, con la garanzia della massima affidabilità».

Coronavirus, morti due fratelli a distanza di pochi giorni

Dal Piemonte / A Casale Monferrato è morto Gian Luca Foglia, imprenditore edile, del 1959. Quattro giorni prima anche suo fratello, Michele, più giovane di lui, 54 anni, era mancato per il Covid 19: la più giovane vittima del virus nella capitale monferrina. 

“Un destino crudele quello che lega i due fratelli molto conosciuti a Casale e in Monferrato”, scrive il bisettimanale locale Il Monferrato.

A Casale abita anche un terzo fratello, Maurizio.

 

(foto archivio)

Tenta di rubare 40 chili di acciaio trainandoli con la mountain bike

L’uomo si era introdotto in un cantiere

Nei giorni scorsi  un cittadino romeno di 34 anni è stato arrestato dagli agenti della Polizia di Stato.
Nel pomeriggio l’uomo, dopo aver danneggiato la recinzione, si introduce nel cantiere di un impresa edile in
corso Toscana e sottrae circa 40 kg di acciaio inox, caricandoli poi su un carretto trainato da una mountain
bike. L’inquilino di uno stabile accanto assiste alla scena e avvisa il proprietario della ditta che, a sua volta,
allerta immediatamente le forze dell’ordine. Nel frattempo il titolare ed una pattuglia della Squadra Volante
raggiungono il cantiere. Il trentaquattrenne viene trovato appena fuori il cantiere, intento a spingere il
carretto . Restituito il materiale trafugato, il cittadino romeno viene arrestato per furto e sanzionato per
violato le normative atte al contenimento del rischio epidemiologico.

Usura e debiti, ecco i rischi in tempo di emergenza

I timori per Torino e il Piemonte / Rischio indebitamento e possibilità di ricorso a prestiti d’usura, soprattutto all’inizio della fase 2. Quando le attività ripartiranno, alcune a corto di liquidità, il pericolo sarà concreto e attuale.

Questa la conclusione dei lavori dell’Osservatorio regionale sui fenomeni di usura estorsione e sovra indebitamento, che si è riunito  in un incontro in videoconferenza. Le stime di Ires, pur in assenza di dati ancora certi, è che l’aumento di persone a rischio sia nell’ordine di 1 a 10. Hanno partecipato diverse associazioni ed enti coinvolti nel progetto, come Libera, appunto Ires, Usr, Federconsumatori e diverse Fondazioni (San Matteo, La Scialuppa, Operti), oltre a esperti del settore.

Secondo Libera, “La criminalità organizzata si sta attrezzando per sostituire il welfare che non arriva”. In generale, di fronte alle pesanti ricadute finanziarie che l’emergenza Coronavirus ha sulla società, l’Osservatorio del Consiglio regionale intende rispondere diffondendo capillarmente la conoscenza dei molteplici strumenti capaci di difendere i più deboli dalle offerte degli usurai. Una campagna di comunicazione che sarà rivolta particolarmente ai soggetti più deboli economicamente.

La seduta straordinaria dell’Osservatorio è stata coordinata dai due consiglieri delegati dall’Udp, Giorgio Bertola e Gianluca Gavazza.

“L’emergenza sanitaria che stiamo affrontando con il conseguente lockdown di tutte le attività ha creato purtroppo uno nuovo spazio di azione per la criminalità organizzata che svolge attività usurarie e una maggiore facilità di infiltrazione nelle imprese – ha affermato Bertola. Allo stesso tempo sono calate drasticamente le richieste di aiuto dei cittadini coinvolti a causa proprio della difficoltà attuale di raggiungere gli enti e le associazioni che offrono soccorso e sostegno. In questo contesto l’attività dell’Osservatorio del Consiglio regionale è ancora più preziosa sia per esaminare l’andamento del fenomeno sia per proporre soluzioni resilienti e diffondere le informazioni tra i cittadini.”

“L’usura è una seconda pandemia – ha spiegato Gavazza – . Se fino all’anno scorso risultavano a rischio povertà soprattutto gli anziani, oggi l’indice di rischio povertà è quello economico e tocca soprattutto le famiglie. Bisogna diffidare dall’amico buono che propone un aiuto immediato pensando che tanto non appena si riprende a lavorare, si restituisce tutto subito e si salva l’azienda. Quell’amico al tempo della pandemia si trasformerà in nemico nella normalità che proporrà di cedere l’azienda, lasciandola guidare al diretto interessato che diventerà un impiegato con il minimo dello stipendio e il massimo dei rischi. Sappiamo bene che questo fenomeno esiste da tantissimo tempo, da sempre. Ma mai come oggi dobbiamo impegnarci, anche come Osservatorio, non solo con un grande lavoro di sensibilizzazione e informazione, con tutti i limiti dovuti alla quarantena e alla mancanza di contatto umano, ma dobbiamo anche cercare di alleggerire quella burocrazia dei pagamenti da parte degli Enti pubblici che spesso per le imprese diventano una maledizione”.

Pur in assenza di dati precisi, la sensazione diffusa tra i componenti dell’Osservatorio, operatori qualificati di fondazioni ed enti che si occupano delle vittime dell’usura, è come detto che la platea dei potenziali soggetti a rischio è in forte aumento. Si teme soprattutto in vista della cosiddetta “fase due” nella quale probabilmente molti lavoratori, sia autonomi sia dipendenti, potrebbero rimanere senza introiti o con entrate minime, per mancanza di lavoro.

In vista della Giornata Unesco della Danza

29 aprile 2020 /Da domenica 26 aprile iniziative online per celebrare questa festa: dal Sacre du Printemps di Lavanderia a Vapore al Gala di EgriBiancoDanza

 

Ogni anno la Lavanderia a Vapore di Collegno, casa europea della danza, dedica alla Giornata Unesco della Danza un progetto collettivo sui temi della memoria e del repertorio contemporaneo, coinvolgendo scuole e gruppi di danza in un percorso formativo e performativo.

A causa dell’emergenza sanitaria, il progetto ideato per il 2020 non potrà svolgersi come immaginato, cioè con un gruppo di 400 danzatori nel parco della Villa La Tesoriera di Torino sulle note della celebre Le Sacre du Printemps di Igor Stravinsky.

Il progetto, immaginato dalla Lavanderia a Vapore a partire da un’idea del celebre coreografo belga Alain Platel, ha visto tutti i partner della RTO della Lavanderia a Vapore di Collegno (Piemonte dal Vivo, Mosaico Danza, Zerogrammi, Coorpi e Didee Arti e Comunicazioni) unire le proprie forze in vista di un evento molto speciale, che in questo momento è in attesa di riprogrammazione, appena le condizioni lo renderanno possibile.

 

Un video – disponibile sulla pagina Facebook di Lavanderia a Vapore e sul canale YouTube di Piemonte dal Vivo a partire da domenica 26 aprile alle ore 12, giorno in cui era previsto l’evento live– racconterà per la prima volta al pubblico le specificità di questo progetto, che ha visto dall’autunno scorso diverse sessioni di lavoro con i tre tutor e con circa 20 gruppi di danza coinvolti.

 

Elena Rolla di Egri Bianco Danza, Viola Scaglione di BTT e Stefano Mazzotta di Zerogrammi sono gli artisti che stanno accompagnando in questo percorso oltre 400 danzatori, provenienti da scuole e gruppi di danza molto eterogenei per età e formazione: insieme andranno a costruire un grande spettacolo di danza, sperimentando e improvvisando sul brano di Igor Stravinsky.

I gruppi che partecipano sono: Arte in Movimento a.s.d., Artédanza a.s.d., Il Gabbiano a.s.d., APID, Artemovimento Centro di Ricerca Coreografica, Asd + Sport 8, Centro Ricerca Danza a.s.d., Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani, Centro Aziza a.s.d., Centro Danza Robilant , Danzarea, Eclectica, Emozione Danza, Fondazione Egri per la Danza, Ginger Company a.s.d., Tango Prosec, LAB22 a.s.d.p.s., Nuovo steps a.s.d., Scuola del Balletto Teatro di Torino, Sowilo.

Nel video, oltre alle immagini delle prove che si sono svolte nei mesi scorsi in Lavanderia e che restituiscono la dimensione collettiva del progetto, viene presentato un intervento di Susanne Franco, docente all’Università Ca’ Foscari di Venezia, che in passato ha collaborato con la Lavanderia proprio in relazione al tema “Danzare la memoria, ripensare la storia”. A tutti i gruppi di danza, inoltre, è stato chiesto un contributo – una parola – per definire il progetto in questo tempo “sospeso”: attraverso semplici termini, il video cerca di restituire anche questa dimensione corale, completamente annientata dall’emergenza sanitaria.

 

A seguire, alle ore 21 un’altra sessione online permetterà di partecipare al consueto appuntamento con il Gala di Fondazione Egri, inserito nella stagione IPUNTIDANZA 19/20, originariamente previsto alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani di Torino. L’iniziativa è programmata attraverso il canale You Tube Compagnia EgriBiancoDanza, con alcune produzioni video di rilievo (Coorpi e Zerogrammi) e nuove produzioni espressamente concepite per l’occasione (Balletto Teatro di Torino e EgriBiancoDanza).

 

Mercoledì 29 aprile, inoltre, la Lavanderia a Vapore aderisce all’iniziativa “continuiAMO a DANZARE”, promossa dal Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa con il progetto Dance Well, che da un paio d’anni ha al suo attivo un gruppo anche a Collegno. L’appuntamento “virtuale” è sulla pagina Facebook del progetto Dance Well per condividere contributi di artisti e comunità che vogliono celebrare la forza della danza al di là dell’isolamento.

Da alcune settimane, inoltre, gli insegnanti della Lavanderia a Vapore insieme ai dancers hanno deciso di continuare la pratica Dance Well online, con #CitofonareDanceWell, ogni sabato mattina dalle ore 10.30 alle ore 12 (per info: info@parkinsongiovani.com).

 

Dance Well è una pratica artistica rivolta principalmente a persone affette dal Parkinson; il fine è l’arte attraverso l’espressione del proprio corpo, i partecipanti sono “dancer”, e proprio come danzatori – non come “persone con il Parkinson” – affrontano le classi di danza. Le classi sono gratuite e aperte a tutti, familiari, amici, danzatori, anziani, cittadini, studenti, in un vero momento inclusivo, poiché la “classe mista” permette la crescita collettiva, il sostegno reciproco e non emargina nessuno dei partecipanti.  Dal 2018 la Lavanderia a Vapore di Collegno accoglie questa avvincente progettualità con la collaborazione e il supporto dell’Associazione Italiana Giovani Parkinsoniani e della Fondazione Torino Musei. Contribuisce alla crescita dell’esperienza artistica facendola seguire dalla pratica di filosofia, condotta da Propositi di Filosofia. Un momento dedicato al dialogo, grazie al confronto sui contenuti generati dalla pratica di danza contemporanea.

 

La Giornata Mondiale della Danza, decretata dall’Unesco nel 1982, viene celebrata in tutto il mondo per richiamare l’attenzione sull’arte della Danza, linguaggio universale che unisce i popoli al di là di confini e differenze di qualsiasi natura. Durante la giornata, tradizionalmente celebrata il 29 aprile, si attivano e si moltiplicano eventi e manifestazioni di ogni genere, a dimostrare che la danza ha molti aspetti e declinazioni, sia nell’ambito dello spettacolo sia nella tradizione popolare e sociale.