I dati previsionali forniti da Arpa Piemonte evidenziano infatti il superamento del valore di 50 mcg/mc di concentrazione media giornaliera di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.
Alle limitazioni strutturali in vigore, per il trasporto persone si aggiungerà il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 si prolungherà alle giornate di sabato e domenica, sempre dalle ore 8 alle 19. Stessa regola anche per i veicoli adibiti al trasporto merci, che vedranno il divieto di circolazione estendersi ai diesel con omologazione Euro 3, Euro 4 ed Euro 5 su tutti i giorni (festivi compresi), sempre con orario 8-19.
Con l’attivazione del livello arancio si fermeranno anche tutti i veicoli dotati di dispositivo “Move In”, in quanto comunque soggetti alle limitazioni temporanee della circolazione veicolare conseguenti alle previsioni di perdurante accumulo degli inquinanti nell’aria.
Si ricorda infine che eventuali variazioni del semaforo antismog in vigore, con le relative misure di limitazione del traffico, vengono comunicate il lunedì, mercoledì e venerdì, giorni di controllo sui dati previsionali di PM10, ed entrano in vigore il giorno successivo.
L’elenco completo delle misure antismog a tutela della salute, delle deroghe e dei percorsi stradali esclusi sono disponibili alla pagina www.comune.torino.it/emergenzaambientale.
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| Mancano pochi giorni, ormai, alla prima manifestazione del calendario nazionale che assegna i titoli italiani. Da giovedì 11 a sabato 13 dicembre, a Riccione si incoroneranno i campioni in vasca corta in occasione degli Assoluti Open invernali a cui prenderà parte Lucia Tassinario.
Sei le gare a cui risulta iscritta la portacolori della ValleBelbo Sport che se la vedrà con le migliori atlete italiane, reduci dagli Europei in vasca corta di Lublino (Polonia): 50 stile libero, 50 dorso, 50, 100 e 200 farfalla, 100 misti. “Sono molto orgoglioso di questo ennesimo salto di qualità compiuto da Lucia, testimoniato anche dalla profondità del suo programma gare – commenta il Direttore Sportivo della ValleBelbo Sport Pino Palumbo – la vedremo in acqua molto spesso in questa prestigiosa manifestazione, disputerà tutte le gare a farfalla e per la prima volta affronterà una prova a dorso agli Assoluti”. Lo scorso anno, la polivalente allieva di Palumbo che si allena al centro sportivo Orangym di Nizza Monferrato, centrò due finali ai Tricolori d’inverno e siglo una lunga serie di primati personali. Per Lucia, fu il primo atto di una grandiosa stagione che si concluse con la partecipazione ai Mondiali Juniores dopo aver conquistato successi e medaglie ai Criteria e ai Campionati Italiani di Categoria estivi, e altre finali prestigiosi agli Assoluti Primaverili e al trofeo internazionale Settecolli di Roma. Gli Assoluti Open invernali saranno trasmessi in tv su Rai Sport. |

“Siamo ormai alla terza edizione del Villaggio di Natale in piazza Solferino, un appuntamento che cresce e si arricchisce a ogni nuova stagione – ha dichiarato l’assessore al Commercio della Città di Torino Paolo Chiavarino -. Il boschetto, la Casa di Babbo Natale ispirata alle atmosfere del Nord Europa, il grande albero, la magnifica pista di pattinaggio e le casette che propongono prodotti enogastronomici e artigianali: tutto contribuisce a creare un luogo e un’atmosfera di gioia e serenità per tutte le cittadine e i cittadini. Vorrei citare in particolare l’animazione di Nida Supereroi e il progetto di solidarietà del giocattolo sospeso, che portano un sorriso ai bambini, anche a quelli che stanno vivendo con le loro famiglie momenti difficili. Anche quest’anno abbiamo immaginato un Natale non solo nel centro, ma in tutta la città, con alberi e luminarie diffuse in ogni circoscrizione. Un ringraziamento va agli uffici dell’Assessorato al Commercio per il grande lavoro svolto e a tutte le realtà che hanno reso possibile questa inaugurazione. Auguro a tutte e tutti che questo Natale possa portare serenità e accompagnarci verso un 2026 ricco di nuova energia”.
Il Villaggio si sviluppa attorno al grande boschetto che incornicia il monumento centrale e accoglie i visitatori con un percorso di casette in legno dall’architettura nordica: ventiquattro dedicate a prodotti tipici, decorazioni, oggetti fatti a mano e idee regalo, otto riservate alle degustazioni e all’area ristoro, due pensate per laboratori creativi destinati ai più piccoli. Accanto alla Casa di Babbo Natale trovano spazio il Borgo degli Elfi, la buca per le letterine e numerose proposte solidali, tra cui la casetta della beneficenza dei bambini dove i lavoretti realizzati nei laboratori saranno messi in vendita per sostenere una onlus.
Le attività del Villaggio offriranno ogni giorno laboratori artistici, giochi della tradizione in legno, momenti di incontro con Babbo Natale, iniziative e attività dedicate a famiglie e visitatori di tutte le età. Durante il periodo festivo non mancheranno esibizioni musicali itineranti, animazioni teatrali, parate come la Preziosa Parade con i suoi trampolieri dorati e, nel giorno dell’Epifania, la Parata della Befana che attraverserà il Villaggio.
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Kids for Peace
Sabato 13 dicembre 2025 – ore 14.30 – Piazza Abba – Torino
Kids for Peace è un’iniziativa dedicata alla pace, alla fratellanza tra i popoli e al sostegno dei più fragili, a cui parteciperanno gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado degli IC del quartiere.
Musica, animazione, spettacolo e tante sorprese per celebrare insieme il Natale e il battesimo del coro “Barriera”, un progetto volto a favorire la rinascita del quartiere a partire dai più piccoli attraverso attività ludico culturali come laboratori, eventi e la costituzione di un grande coro di bambini del territorio che assume il nome del quartiere stesso: Barriera; il progetto coro “Barriera” vede la luce grazie all’impegno dell’associazione Caliel Next Generation, al sostegno della Circoscrizione 6 e alla collaborazione degli IC Bobbio Novaro, Gabelli e Cena, già partner di altri progetti Next Generation Kids.
Nell’ambito dell’evento verranno presentati in anteprima live alcuni brani dell’EP di prossima pubblicazione che prende il nome dell’evento: “Kids for Peace”, vero e proprio manifesto musicale dell’evento e debutto di alcune delle voci soliste del coro “Barriera”, che interpreteranno brani da loro composti nell’ambito dei laboratori Next Generation Kids e Cetra, vedendo così premiato il loro impegno con la pubblicazione del proprio lavoro; unica eccezione dell’EP, la cover “Happy Xmas (War is over)”, quale inno alla pace e alla fratellanza tra i popoli, brano caratterizzante l’ispirazione dell’evento, che anticiperà la pubblicazione dell’EP in cui il coro “Barriera” figura tra gli interpreti insieme a Il Mito New Trolls, Johnson Righeira, Marco Ferradini, Danilo Amerio e Valentina Gautier.
Informazione promozionale
Il Natale a Torino si accende, portando con sé non solo la magia delle Luci d’Artista e il profumo di cioccolato, ma anche una complessa mappa di desideri e ricerche che animano la città sabauda. I torinesi, pur restando legati alle loro solide tradizioni, mostrano una crescente propensione verso esperienze che coniugano cultura, divertimento e qualità.
Ma cosa cercano davvero sotto l’albero e nelle vie illuminate?
Dalle cene in un suggestivo ristorante a Torino alle attività per i più piccoli, ecco un’analisi delle categorie che guidano le loro scelte in questo periodo festivo.
Le Categorie di Desideri sotto la Mole
Esperienze e Tempo di Qualità
Al primo posto, più di ogni oggetto materiale, c’è la ricerca di esperienze da condividere. I torinesi desiderano evadere dalla routine con regali “emozionali”: biglietti per spettacoli al Teatro Regio, pacchetti benessere in Spa cittadine o nelle Langhe, e soprattutto, serate dedicate alla buona tavola, prediligendo cene in ristoranti di alta cucina o in trattorie che celebrano la tradizione piemontese. La Boscolo Gift Card, che offre la libertà di scegliere tra soggiorni o esperienze enogastronomiche, è un indicatore di questa tendenza.
La città stessa è un magnete di attrazione. Il festival Luci d’Artista è una tappa irrinunciabile che spinge i cittadini a passeggiare in centro dopo il tramonto. Altrettanto cercati sono il Villaggio di Natale in Piazza Solferino (con la pista di pattinaggio e la Casa di Babbo Natale) e gli eventi musicali come i concerti gospel e i cori in Piazzetta Reale, che creano un’atmosfera comunitaria e festosa.
I Regali “Made in Turin” e Artigianali
Cresce l’attenzione per il prodotto locale e l’artigianato di qualità. La ricerca di regali si concentra su eccellenze del territorio: dai classici Gianduiotti e Cri Cri (magari in confezioni solidali con l’UGI), ai vini pregiati del Piemonte, fino ai capi d’abbigliamento in materiali nobili come il cashmere, spesso acquistati in botteghe storiche o negozi che garantiscono una filiera etica e sostenibile.
Il Divertimento per le Famiglie
Le famiglie torinesi cercano attivamente attività dedicate ai bambini. La visita al Calendario dell’Avvento in Piazza San Giovanni (con l’apertura delle caselle ad opera dei Vigili del Fuoco), il Natale in Giostra al Parco Dora e il Teatrino di Natale in Piazza Carlo Alberto (che quest’anno celebra anche la Pimpa) sono tra gli eventi più cliccati e frequentati. La parola d’ordine è coinvolgimento, con un focus sulla tradizione fiabesca.
Torino, capitale della cultura, vede una forte domanda di regali legati all’arte. Si cercano abbonamenti o biglietti per i musei come il Museo del Cinema o la Galleria Sabauda. Inoltre, stanno guadagnando popolarità i regali a tema artistico e di design, come libri illustrati, opere grafiche di artisti locali e oggetti d’arredo che uniscono estetica e funzionalità.
Comfort e Cosmesi di Lusso
I regali classici resistono, ma con un’inclinazione verso la qualità superiore.
Profumi ricercati e articoli per la cura della persona si confermano tra i top sellers. L’acquisto di cosmetici e profumi in boutique storiche, come il rinomato Sinatra in Piazza San Carlo, riflette il desiderio di un regalo elegante e senza tempo.
Enogastronomia di Tradizione (e Innovazione)
Infine, il capitolo gastronomia rimane un pilastro.
Oltre ai panettoni e pandori artigianali, si registra un interesse crescente per l’enogastronomia etica e i prodotti veg o gluten-free. Accanto alla ricerca dei grandi classici, c’è spazio per la scoperta di nuovi format, come i locali che propongono carni alla brace esotiche o le botteghe che offrono miele e composte di frutta a chilometro zero.
La Torino di Napoleone
Breve storia di Torino
1 Le origini di Torino: prima e dopo Augusta Taurinorum
2 Torino tra i barbari
3 Verso nuovi orizzonti: Torino postcarolingia
4 Verso nuovi orizzonti: Torino e l’élite urbana del Duecento
5 Breve storia dei Savoia, signori torinesi
6 Torino Capitale
7 La Torino di Napoleone
8 Torino al tempo del Risorgimento
9 Le guerre, il Fascismo, la crisi di una ex capitale
10 Torino oggi? Riflessioni su una capitale industriale tra successo e crisi
7 La Torino di Napoleone
L’evento che più di ogni altro segna il XVIII secolo è senz’altro la Rivoluzione Francese.
Il movimento parigino che si batte per i diritti dell’uomo riecheggia in tutta Europa e anche la nostra bella Torino non ne rimane indifferente, e non solo per ciò che riguarda gli alti ideali proposti ma soprattutto per via dell’occupazione militare francese che, nel 1798, porta l’impeto rivoluzionario all’interno delle stesse mura cittadine.
Nello stesso anno Carlo Emanuele IV di Savoia abdica e si ritira con la sua corte in Sardegna, lasciando la cittadinanza ad affrontare un periodo di forti trasformazioni politiche e sociali: Torino è pronta ad un ulteriore mutamento che presto la porterà ad assumere la forma di una moderna città borghese ottocentesca.
Il nuovo governo repubblicano prende il posto della monarchia, abolisce molti privilegi aristocratici e ridimensiona non di poco l’influenza della Chiesa.
Tale situazione tuttavia non ha vita lunga, la parentesi repubblicana termina appena un anno dopo, nel 1799, quando le armate austro-russe invadono il Piemonte, sconfiggono i Francesi e occupano la città.
Sarà necessario attendere l’arrivo di Napoleone, nel giugno 1800, per assistere ad una nuova riorganizzazione politica della penisola italica, assetto che vede il Piemonte riannesso al Primo impero francese e costringe i Torinesi a sottoporsi al Codice napoleonico, accettando di conseguenza di sottostare al sistema giuridico e amministrativo francese.
Torino non è più la città-fortezza dei Savoia, e per sottolineare tale circostanza il generale di origini corse, protagonista indiscusso della prima fase della storia contemporanea, ordina lo smantellamento delle fortificazioni cittadine, rendendo l’urbe una “città aperta”, dall’impianto più similare a quello urbanistico francese, giocato su un’impostazione ad ampio raggio. Il regime governante impone ai costruttori l’edificazione di nuove piazze, strade e ponti, come ad esempio quello realizzato tra il 1810 e il 1813 sul Po, viene poi abolita l’antica divisione in isolati della città a favore di un’amministrazione basata su quattro distretti denominati Po, Dora, Moncenisio e Monviso, corrispondenti alla circolazione dell’andirivieni da e verso il centro abitato.
Ancora una volta, anche il potere ecclesiastico viene colpito duramente, nelle stessa Torino ben ventinove tra monasteri e conventi vengono chiusi, con conseguente confisca delle terre di cui disponevano gli stabilimenti.
La città pedemontana risponde ormai alle nuove procedure in voga nella Francia napoleonica: si introduce il concetto di uguaglianza tra cittadini, si esalta il valore dell’autorità imperiale, del progresso razionale e del servizio pubblico.
La nuova legislatura torinese si basa sul Codice napoleonico, che riconferma l’abolizione dei privilegi della nobiltà, estende i diritti civili, amplia la tolleranza religiosa, specie nei confronti della comunità ebraica presente sul territorio piemontese e – fatto che mi piace rimarcare in questi periodi “così moderni”– considera il matrimonio più come un contratto civile di competenza statale che un sacramento religioso, logica che porta anche alla legalizzazione del divorzio.
Le nuove norme investono anche il campo amministrativo-commerciale. Napoleone ordina l’eliminazione delle corporazioni, cancella i dazi doganali e tutte le difficoltà che possono recare danno alle vendite, inoltre istituisce nuovi organi quali la Camera del commercio, la Borsa e il Tribunale commerciale, tutti enti appositamente pensati per promuovere rapporti di mercato tra i Torinesi e gli imprenditori francesi.
Questa generale spinta modernizzatrice investe le autorità di nuovi poteri, ad esempio il ruolo del sindaco acquisisce un maggior valore, si ampliano le mansioni dell’amministrazione municipale, che ora si occupa anche del mantenimento dell’ordine pubblico, della sanità, dell’assistenza ai bisognosi nonché della gestione degli ospedali.
Altro aspetto determinante del dominio napoleonico riguarda proprio l’ambito della cura alla persona, l’assistenza medica rispecchia ora dei canoni moderni, in più gli stretti contatti tra Torino e Parigi fanno sìche si crei una sorta di infrastruttura amministrativa interna che rende più veloci le mansioni burocratiche, snellendo il carico di lavoro che prima ricadeva su medici e infermieri, che ora possono dedicarsi quasi esclusivamente allo studio delle terapie. Il punto di riferimento per la sanità, nello specifico per le malattie non infettive e curabili, diviene l’ospedale San Giovanni, a cui è riconosciuto lo status di “ospedale nazionale” ed è posto sotto il diretto controllo del ministero degli interni di Parigi; si affiancano a tale struttura specifiche istituzioni con compiti precisi, ognuna appositamente dedicata ad una categoria di persone con criticità, quali orfani, poveri o donne che dovevano affrontare gravidanze indesiderate.
L’estrema attenzione alla questione sanitaria porta a due grandi vittorie: la prima riguarda l’impedimento di consumare cibo avariato, attraverso controlli meticolosi e l’imposizione di rigide norme su mercati e macelli, la seconda invece concerne la (momentanea) sconfitta del vaiolo, una delle malattie più temute dell’epoca, grazie ad una sorta di vaccinazione di massa attuata nei primi anni dell’Ottocento.
Lo Stato si impegna inoltre anche in campo sociale: vengono tutelati gli orfani, gli anziani e gli indigenti e anche le persone con disabilità.
Nondimeno Napoleone ha a cuore la diffusione della cultura all’interno della capitale piemontese. Diversi circoli letterari privati ricevono ingenti fondi monetari, come ad esempio accade all’Accademia dei Concordi o ai Pastori della Dora. Anche alcuni personaggi ricevono l’onore di essere sostenuti dal generale francese, come Prospero Balbo, diplomatico e intellettuale, nonché giovane rampollo di nobili origini, che, nel 1801, è nominato Rettore dell’Università di Torino. Balbo, grazie a legami politici e a un innato atteggiamento avveduto, riesce a gestire non solo il polo universitario, ma anche l’Accademia delle Scienze, l’Accademia di Agricoltura, l’Osservatorio astronomico e diversi Musei. Inoltre, il vero merito di Balbo – e dei suoi collaboratori- sta nell’essere riuscito a realizzare un primo effettivo progetto di collaborazione tra ricerca e istruzione a livello territoriale piemontese.
Tuttavia non è tutto ora ciò che luccica, infatti se da una parte il nuovo governo pare dare vita ad una città idilliaca, all’interno della quale vigono giustizia ed uguaglianza, dall’altra, l’imperatore teme di poter perdere il consenso nobiliare, motivo per il quale diverse famiglie illustri vengono favorite, attraverso l’assegnazione di cariche pubbliche o ricoprendo ruoli di prima importanza all’interno delle diverse corti, come ad esempio quella assai ambita di Camillo Borghese, governatore francese di Piemonte, Parma, Liguria.
Si assiste dunque ad una lenta ma continua fusione tra aristocrazia e borghesia: si forma una nuova classe dirigente che occupa i piani alti del consiglio municipale e degli altri organi che reggono la città di Torino.
È poi opportuno sottolineare come agli immediati successi subentrino non poche difficoltà, legate a problemi economici, al brusco impatto dei repentini cambiamenti imposti dal regime francese alla cittadinanza e all’applicazione concreta delle riforme amministrative. Torino poi è certamente parte del generale rinnovamento, ma rimane in una posizione subordinata rispetto al resto dell’impero francese, fatto che implica diverse problematiche legate alla circolazione delle merci e all’economia, anche l’andamento demografico riporta alcune criticità: nei primi vent’anni dell’Ottocento la popolazione pare diminuire di un terzo rispetto al secolo precedente.
Torino si scopre dunque ad eseguire le nuove indicazioni in modo decisamente passivo e ben presto il malcontento si diffonde non solo tra la popolazione ma anche all’interno della classe nobiliare; chi partecipa alla vita pubblica lo fa senza esporsi eccessivamente, chi invece risente del taglio dei legami con la famiglia Savoia non puòche rimanere ostile al nuovo governo straniero. A livello lavorativo la modernizzazione non porta solo dati favorevoli, al contrario aumenta la disoccupazione e i nuovi ritmi di produzione si fanno ancora piùestenuanti senza la protezione delle corporazioni e dell’atteggiamento paternalistico dell’aristocrazia.
Quando l’ 8 maggio 1814 le truppe austriache entrano a Torino sotto la guida del del generale Ferdinand von Bubna-Littiz, la popolazione non si dimostra ostile nei confronti dei nuovi arrivati.
Non ci sono né giubili né azioni violente, solo un generale e livellato malcontento, perché il potere e il benessere sono di pochi, per i più la fame e la miseria rimangono sempre tali, indipendentemente dalle insegne che le ricoprono.
“Nihil sub sole novum”.
ALESSIA CAGNOTTO
“Lo sport – ha aggiunto Nicco – è, come la vita, un alternarsi di vittorie e di sconfitte: è necessario lottare e non mollare nei momenti difficili e non montarsi la testa nei momenti di successo: vi auguro un’esistenza fortunata come quella sportiva che state vivendo”.
“Come pinerolese – ha aggiunto Bordese – sono orgogliosa dei vostri successi: grazie per l’esempio che rappresentate e per i sacrifici che fate”.
La delegazione era composta dalle campionesse mondiali di curling Lucrezia Grande, di pallavolo Yasmina Akrari e di trial Sofia Rabino, dalla giocatrice della Juventus serie A femminile Barbara Bonsea, dai giocatori di hockey su prato Andrea Dell’Anno, Alberto Ughetto, Alex Monardo e Jacopo Solera, dal ciclista under 23 Stefano Minuta, dal trialista Carlo Alberto Rabino e dai loro accompagnatori.
Ufficio stampa CRP
Con l’accensione del Presepe di Emanuele Luzzati ai Giardini Sambuy, dell’albero di Natale a Palazzo Civico e del Boschetto in piazzetta Reale Torino è entrata nel vivo delle festività natalizie. Ultima tappa domani in piazza Carlo Alberto, con il primo spettacolo del Teatrino di Natale.
“Come da tradizione – ha dichiarato il sindaco Stefano Lo Russo -, nel giorno dell’Immacolata, accendiamo alcune delle principali installazioni natalizie della città, dal Presepe di Luzzati all’albero di Natale a Palazzo Civico, che invito tutti a visitare in questi giorni di apertura straordinaria, fino al Boschetto di Natale, che quest’anno si presenta ancora più grande e più bello. Il Natale è un momento di luce e di speranza e sappiamo quanto ce ne sia bisogno in tutto il mondo. Alle torinesi e ai torinesi, così come ai tanti visitatori arrivati a Torino per le feste, auguro un Natale sereno, da vivere con le persone care”.
Le voci del coro Madre Enrichetta della Comunità Cattolica Francofona di Torino hanno accompagnato l’accensione del Presepe di Emanuele Luzzati ai Giardini Sambuy, seguita dall’inaugurazione dell’albero della Città a Palazzo Civico. Il cortile d’onore ha accolto una folta folla di visitatori, richiamati dalla musica della Bandakadabra Marching Band, che ha poi animato le vie del centro con un’esibizione itinerante. Nel cortile sono iniziati anche gli incontri con Babbo Natale dedicati ai bambini, che proseguiranno sabato 13 e sabato 20 dicembre, dalle 15 alle 19.
La giornata si è chiusa in piazzetta Reale con l’inaugurazione del Boschetto di Natale, in un nuovo allestimento, completamente rinnovato rispetto alla passata edizione. Ad accompagnare il momento l’esibizione del Sunshine Gospel Choir. Piazzetta Reale e il Boschetto resteranno il centro dell’animazione per tutto il periodo delle feste, con un calendario continuo di esibizioni musicali e performance che accompagneranno torinesi e visitatori fino all’Epifania.
TorinoClick






Prima Beinasco, poi Druento: lo stesso copione per fare razzia del maggior numero di prodotti possibile. È successo nella notte di ieri, poco prima della mezzanotte, quando i malviventi hanno sfondato la vetrina di un punto vendita “Più Me” in via Giuseppe Verdi. L’auto, risultata rubata, è stata usata come ariete per scagliarsi contro il vetro, mandandolo in frantumi, e permettendo ai ladri di portare via numerosi articoli, dai prodotti per l’igiene personale ai profumi.
Dopo il fatto, i malviventi sono fuggiti a bordo di una seconda vettura. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Venaria Reale per effettuare i rilievi e analizzare le immagini delle telecamere della zona per rintracciare gli autori del colpo.
VI.G