ilTorinese

AVS: “Stellantis dona un milione a Trump”

Le vendite di Stellantis sono in calo? Se capita in Italia, Stellantis ripete come un mantra che per rilanciare la produzione servono incentivi statali. Se capita negli USA, invece, l’incentivo lo dà la società: Elkann ha deciso di donare 1 milione di Euro per la cerimonia di inaugurazione di Trump.

Per noi è l’ennesimo schiaffo alle lavoratrici e ai lavoratori italiani e a tutto l’indotto. Stiamo parlando della stessa società che lascia al freddo operai e operaie torinesi: proprio ieri nel reparto cambi di Mirafiori, l’unico al momento operativo a fronte della cassaintegrazione che procede nelle carrozzerie, c’è stato uno sciopero perché per l’ennesima volta faceva troppo freddo.

Dopo i dividendi presi dagli azionisti e la buonuscita dorata a Tavares, questo assegno a sei zeri al miliardario che a breve diventerà presidente degli Stati Uniti dimostra per l’ennesima volta che non c’è alcuna crisi di Stellantis e che non ci sono alibi: la società presenti ora un piano di concreto produttivo e di assunzioni in Italia, partendo dal reshoring dei modelli FIAT prodotti all’estero.

Marco Grimaldi vicecapogruppo AVS Camera

Alice Ravinale capogruppo AVS Regione Piemonte

Valentina Cera consigliera AVS Regione Piemonte

Convegno su Gentile, interrogazione di Pompeo (Pd)

La consigliera regionale del Pd Laura Pompeo ha presentato un’interrogazione in Regione “per sapere per quali motivi non sia stato concesso un contributo regionale al convegno riguardante Giovanni Gentile, una figura complessa e importante della filosofia italiana, finalizzato a stimolare un dibattito critico sul suo pensiero e sul contesto storico in cui operò, organizzato dal Centro Pannunzio, una delle istituzioni culturali più prestigiose del Piemonte e dell’Italia, nata con l’obiettivo di promuovere i valori democratici, liberali e civili ispirati al pensiero e all’opera di Mario Pannunzio, figura centrale della cultura italiana del Novecento”.

“Nel corso del tempo – prosegue laConsigliera regionale Pd– il Centro Pannunzio si è distinto come un punto di riferimento per il dibattito intellettuale, culturale e storico, favorendo il dialogo tra diverse generazioni di studiosi, intellettuali e cittadini e rappresenta un presidio fondamentale per la tutela della memoria storica e la promozione di una cultura del confronto e della tolleranza. Tra le iniziative recenti promosse dal Centro si colloca proprio il convegno dedicato a Giovanni Gentile e stupisce che, nonostante l’elevata qualità e la rilevanza culturale dell’evento, la Regione Piemonte non abbia concesso il contributo richiesto. Questa decisione sembrerebbe in netto contrasto con il ruolo che il Centro Pannunzio svolge nel panorama culturale italiano”.

cs

Milano – Torino: Book Pride e Salone del Libro… insieme è meglio

La milanese “Fiera Nazionale dell’Editoria Indipendente” farà coppia con il “Salone Internazionale del Libro” di Torino

Obiettivo: “Dare solidità all’evento e costruire nuove forme di visibilità per la piccola e media editoria indipendente”. Spiegano così i responsabili di “ADEI – Associazione degli Editori Indipendenti”, promotori di “Book Pride – Fiera Nazionale dell’Editoria Indipendente”, la mano tesa e la volontà di camminare insieme messe in atto di recente fra la Fiera milanese (nata nel 2014, per dare maggiore visibilità a quella parte di editoria indipendente debitrice di maggiore attenzione da più parti e che tanto in pochi anni è riuscita ad imporsi nel calendario degli appuntamenti editoriali nazionali tanto da raddoppiarsi con l’arrivo, nel 2017, di “Book Pride Genova”) ed il “Salone Internazionale del Libro” di Torino.

In questi anni la manifestazione meneghina, grazie al lavoro concreto e collegiale dei suoi associati, ha sicuramente compiuto passi in avanti notevoli e coraggiosi che hanno contribuito direttamente e in parte alla sua crescita, ma la “sua persistente debolezza finanziaria – sottolineano ancora gli editori – acuita dai due anni di stop obbligato per il Covid, hanno fatto sì che si accumulasse una situazione debitoria tale da richiedere un cambio di rotta urgente e un nuovo modello industriale”. Di qui, dunque, l’intesa con il “Salone” subalpino e la massima integrazione all’interno dei suoi progetti. Il tutto per spianare la strada a una “fase nuova”, atta a mettere in sicurezza la “Fiera” e a trasmetterle nuova “linfa” vitale. A facilitare la regia di questa operazione, la presenza dell’azienda torinese “Eventi 3 Srl” come azionista di entrambe le manifestazioni e soggetto che farà da ponte tra la vecchia e la nuova gestione.

Nell’ottica del “Salone del Libro”, il suo ingresso nella gestione della “Fiera” è volto “a favorire la costruzione di una casa più solida per l’editoria indipendente, per tutti i piccoli e medi editori di progetto”. La manifestazione, dunque, continuerà a lavorare “insieme a un comparto da sempre sinonimo di innovazione e qualità, per promuovere nuove occasioni di incontro con il pubblico”.

“Gli editori indipendenti – dichiara Isabella Ferretti, presidente uscente della ‘Fiera’- hanno protetto il Salone nei suoi anni di maggiore difficoltà. Sono quindi felice che oggi il ‘Salone’ offra le proprie competenze a sostegno di un segmento così ricco e fecondo come quello dell’editoria indipendente per permettere a questa avventura di continuare e di continuarla insieme”.

“L’editoria di progetto è uno dei cardini della qualità libraria italiana – commenta, da parte sua, Silvio Viale, presidente dell’‘Associazione Torino, città del Libro’ – e il ‘Salone del Libro’ è da sempre al suo fianco. Attraverso ‘Book Pride’ vogliamo lavorare con gli editori che faticano ad emergere nelle librerie e nei punti vendita, per crescere insieme e raggiungere sempre più lettori e lettrici. In tal senso, il ‘Salone’ raccoglie il testimone conscio della storia di ‘Book Pride’ per scrivere un nuovo capitolo insieme a tutta la filiera del libro”. Del resto, negli ultimi anni, sono stati più d’uno i progetti culturali creati in giro per l’Italia dal “Salone Internazionale del Libro”: da Saluzzo a Parma a Bari. Ora, con l’arrivo di “Book Pride”, la sua rete di attività di “promozione della lettura” si rafforza ulteriormente, “aumentando la sua capacità di dialogo con i territori e offrendo ai lettori una programmazione annuale ancora più ricca”.

A quando, dunque, le prime uscite “in accoppiata”? L’appuntamento (per le case editrici, per tutta la filiera del libro e per il pubblico) con il “Salone del Libro” e “Book Pride” – ormai “coppia di fatto” – è a Milano (IX edizione), negli spazi di “Superstudio Maxi” (via Moncucco, 35) dal 21 al 23 marzo e a Genova, in “Palazzo Ducale”dal 3 al 5 ottobre.

Per info: “Eventi 3 srl”, via Pietro Giannone 10, Torino; tel. 011/5693665 o www.e23.it

g.m.

Nelle foto: “Book Pride”, immagini di repertorio

Due morti e due feriti sulla A26

Tragico bilancio di due morti questa mattina sulla A26 Voltri-Sempione. In un incidente avvenuto nel territorio del comune di Vicolungo, nel Novarese, hanno perso la vita  due uomini residenti in Lombardia, in provincia di Milano. Si tratta di un settantenne e di un ottantenne. Due altri automobilisti sono rimasti feriti. Un’auto ferma in avaria è stata investita da altri veicoli.

Dissesto idrogeologico, in arrivo i fondi da Roma

“Grazie ad un finanziamento statale di 87 milioni – di molto superiore ai 25 milioni all’anno di solito erogati – possiamo programmare interventi importanti di prevenzione del dissesto idrogeologico sul territorio piemontese. Potremo mettere in sicurezza molti territori nei comuni di Alessandria, Asti, Saluggia, Ovada e in altre zone minori. In questi anni sono stati rilocalizzati 45 immobili che si trovavano in zone rischiose, ora questi finanziamenti sono leggermente diminuiti perché il programma di rilocalizzazione per ora è concluso”.
Così ha dichiarato l’assessore Marco Gabusi durante la seduta della Commissione Ambiente, presieduta da Sergio Bartoli, in merito ai suoi due settori di competenza nella discussione sul Documento di economia e finanza regionale e il Bilancio di previsione.

Sergio Bartoli, presidente V Commissione Ambiente

“Dal punto di vista ordinario, non ci sono scostamenti dalla situazione dello scorso anno perché abbiamo riscontrato efficienza nella gestione del settore della Protezione civile e difesa del suolo che quindi non richiede cambiamenti”.
Su fronte delle spese l’assessore ha precisato che “sono aumentate le spese per il personale forestale perché, dopo anni di contratti a termine, abbiamo stabilizzato tutti gli idraulici forestali; inoltre abbiamo rifinanziato la legge regionale 54 per la pulizia degli alvei dei corsi d’acqua minori e anche le dotazioni della Protezione civile sono state aumentate: è il nostro fiore all’occhiello, riconosciuto da tutti”.
Per chiarimenti sono intervenuti i consiglieri: Gianna Pentenero (Pd), Mauro Fava (FI), Vittoria Nallo (SUE).

Il road show della Quadriennale d’Arte alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Al via il road show della XVIII Quadriennale d’Arte. Il tour di presentazione che attraversa l’Italia debutta alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in via Modane 16, alle ore 18 di giovedì 16 gennaio. La Fondazione La Quadriennale di Roma, partecipata dal Ministero della Cultura, Regione Lazio, Roma Capitale, Camera di Commercio di Roma, presenta il road show della diciottesima Quadriennale d’Arte, in programma da ottobre 2025 a gennaio 2026 al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Il tour, pensato come un viaggio attraverso le principali istituzioni culturali italiane, costituisce un’opportunità unica per approfondire i temi di questa edizione, la principale esposizione periodica dedicata all’arte contemporanea italiana. Ogni tappa del road show esplora un aspetto della manifestazione attraverso le parole di Luca Beatrice, Presidente della Fondazione La Quadriennale di Roma, e di altri curatori della diciottesima Quadriennale d’Arte: Luca Massimo Barbero, Francesco Bonami, Emanuela Mazzonis di Pralafera, Francesco Stocchi, Alessandra Troncone, i cinque curatori di “Fantastica”, e Walter Guadagnini, curatore del progetto espositivo di taglio storico intitolato “I giovani e i maestri”. La Quadriennale del ’35, che fa da contraltare alla mostra sull’arte italiana”, si alternano nel racconto dell’esposizione, affiancati da un rappresentante dell’istituzione, sempre con la moderazione del giornalista e divulgatore d’arte Nicolas Ballario. Il road show prenderà il via negli spazi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino giovedì 16 gennaio 2025 alle ore 18. Per questa prima tappa il dialogo sarà tra Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente dell’omonima Fondazione, e Luca Beatrice. Al loro fianco saranno presenti Fabio De Chirico, Direttore del servizio di Arte Contemporanea e Fotografia della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e i curatori Luca Massimo Barbero e Walter Guadagnini. Il tour prosegue toccando altre prestigiose sedi culturali italiane, approdando a Venezia il 28 gennaio, alle ore 18, negli spazi di Ca’ Giustinian, raggiungendo Milano e la Pinacoteca di Brera il 3 Marzo alle 18.30.

 

Mara Martellotta

Psa, vertice in Regione: «Pieno coordinamento per isolare le zone a rischio»

Commissario straordinario Filippini dà il via libera alla caccia al cinghiale in Zona 1

 

Vertice  al Palazzo della Regione fra il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore al Commercio, Agricoltura e Cibo, Caccia e Pesca, Parchi della Regione Piemonte Paolo Bongioanni e il Commissario straordinario per il contrasto alla Peste Suina Africana Giovanni Filippini.

L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sul coordinamento fra i diversi livelli e soggetti coinvolti nel monitoraggio e nella lotta alla Psa e per condividere le ulteriori misure da attuare sul territorio. La giornata di lavori ha quindi visto gli incontri del commissario con i responsabili regionali di Agricoltura, Caccia e Pesca, Sanità e Parchi, con le associazioni di categoria agricole e le associazioni venatorie.

«Il commissario Filippini – ha dichiarato il presidente Cirio – ha introdotto un cambio di paradigma fondamentale: continuare nell’opera di contenimento del contagio entro aree rigidamente controllate, ma al tempo stesso rafforzare l’azione di depopolamento. Quando si affacciò per la prima volta il virus, ormai tre anni fa, attuammo subito le indicazioni dell’Europa creando le recinzioni per isolare le aree infette: ma questo si è poi rivelato un metodo incompatibile con la situazione orografica del Piemonte. Per questo oggi il modo più efficace per contrastare la pandemia è identificare e isolare i cinghiali infetti e depopolare la zona cuscinetto dove non c’è infezione. È un’azione di contrasto che va anche nella direzione di diminuire i danni all’agricoltura e gli incidenti stradali causati dai cinghiali».

«A seguito della grande azione di monitoraggio e controllo esercitata dal Piemonte – ha aggiunto l’assessore Bongioanni – il commissario Filippini, con cui abbiamo avuto fin dal primo momento piena sintonia, oggi ci dà la possibilità di intervenire autorizzando la caccia al cinghiale nella cosiddetta Zona di restrizione 1, che sta fra la Zona 2 dove si era riscontrata l’infezione e la zona indenne, permettendoci così di creare quella fascia franca in grado di isolare il contagio. Siamo custodi di un patrimonio straordinario, con i distretti suinicoli del Cuneese e del Chierese forti di 1,5 milioni di capi e un indotto economico di 4 miliardi. Dobbiamo tutelare questo patrimonio. Le misure messe in campo dal commissario Filippini ci aiutano ad andare nella direzione giusta, che è quella del controllo e della tutela. Grandi preoccupazioni in questo momento non ce ne sono, la malattia è sotto controllo e ci permette di garantire la sicurezza ai nostri distretti suinicoli di pregio».

«Il nostro obiettivo – ha spiegato Filippini – è quello di tenere il virus all’interno delle zone infette. Ci vorrà tempo per eradicarlo da queste zone, e la linea è quindi quella di confinarlo. In questo momento la strategia prevede il controllo nella fascia 1, o Zona cuscinetto, dove vogliamo eliminare completamente la specie cinghiale, concedendo deroghe in quelle aree dove siamo certi che il virus non è presente. Continueremo il monitoraggio e prenderemo le decisioni successive sulla base dei risultati rilevati».

Sulla base di queste valutazioni, Filippini ha dato seguito alla richiesta avanzata dalla Regione Piemonte autorizzando la caccia al cinghiale in Zona di protezione 1 anche nelle province di AlessandriaAstiNovaraTorino e Vercelli, così come era già stato fatto nei giorni scorsi per quella di Biella. Oltre il termine della stagione venatoria sarà possibile proseguire le azioni di depopolamento attraverso il controllo faunistico con operatori abilitati, con massimo 3 cani in girata e squadre fino a 15 persone. In provincia di Cuneo, dove la presenza del più grande distretto suinicolo del Piemonte richiede una maggiore cautela nell’impedire possibili spostamenti dei cinghiali, viene per il momento autorizzata in zona 1 l’esclusiva attività del controllo faunistico con operatori abilitati, massimo 3 cani e 15 persone per ogni unità di gestione del cinghiale. «Affinché si possa raggiungere un effetto positivo sulla densità di popolazione dei cinghiali – raccomanda Filippini – il carniere deve avere come obiettivo almeno il 150% dei prelievi effettuati nella stagione precedente l’istituzione della zona soggetta a restrizione per Psa».

Conclude Bongioanni: «Il Piemonte ha fatto egregiamente la sua parte nel rispetto dei grandi produttori del nostro territorio, attraverso ingenti investimenti per la biosicurezza, nei ristori agli allevamenti suinicoli e nei corsi di formazione per cacciatori che – grazie a risorse stanziate interamente dalla Regione – hanno consentito di raddoppiare le forze delle guardie provinciali».

“Incorporea”, storia di guarigione di una vita fragile

Presentazione del libro di Benedetta Bonfiglioli

Venerdì 17 gennaio alle ore 21 presso l’Aula Magna dell’I.C Carmagnola 1, in corso Sacchirone, avverrà la presentazione del libro ‘Incorporea’ di Benedetta Bonfiglioli. L’evento “Aperilibro Ragazzi” è organizzato dal Gruppo di Lettura con la collaborazione di Fondazione di Comunità Carmagnola.

Il libro, che tratta un argomento sempre più centrale all’interno della nostra società e di cui si parla ancora relativamente poco, quello del disturbo alimentare, ha per protagonista Jude, che vorrebbe diventare invisibile. Le dimostra la possibilità di attuare il suo proposito la sua amica Jenny nell’estate peggiore della sua vita, quella in cui la depressione si è portata via suo padre. Jenny è bellissima, indipendente, spavalda, un fascio di muscoli. Insegna all’amica a contare le calorie e ad allungare sempre di qualche minuto la loro corsa giornaliera sulla spiaggia. Per essere alla sua altezza, Jude cancella dalla dieta i cibi che le piacciono di più perché non sa gestire la gioia del mangiarli. Finisce per privarsi praticamente di tutto, a non provare più niente. A un passo dal precipizio la mamma e la nonna di Jude la ricoverano in una struttura specializzata in disturbi alimentari, dove trova aiuto nelle storie di Mary, Michelle, Nausicaa, che come lei cercano di risalire da quel baratro, e poi c’è un misterioso musicista che dalla casa di fianco le dedica la famosa canzone dei Beatles “Hey Jude”. Con una scrittura intensa, che si espande e si ritira come le onde del mare, la Bonfiglioli racconta una storia di guarigione, quella di una vita fragile che trova il coraggio di prendersi lo spazio che merita, facendolo con un romanzo forte, lucido e necessario. La serata di presentazione è aperta a tutta la cittadinanza e completamente gratuita. Benedetta Bonfiglioli ha studiato lingue e insegna letteratura inglese al liceo. Vive a Reggio Emilia e ama molto viaggiare.

Gian Giacomo Della Porta

Un grande Alessandro Haber nelle nevrosi di Zeno Cosini

La coscienza” al Carignano sino a domenica 19 gennaio

Ettore Schmitz iniziò a scrivere “La coscienza di Zeno” nel 1919 e lo diede alle stampe, a spese proprie, nella primavera del ’23, dopo che l’editore Cappelli ebbe affidato al suo redattore di fiducia, Attilio Frescura, la revisione del romanzo su cui esprimeva le proprie riserve linguistiche e non soltanto. Un successo poi ma un successo un po’ sbiadito e sudato (“occorreva riscriverlo tutto”, gli scriverà Frescura), con recensioni affatto soddisfacenti, deludenti per il borghese ebreo triestino se non fosse arrivata l’amicizia e l’apprezzamento di Joyce, se non ci avessero pensato i francesi a fare di Svevo “le premier romancier d’analyse qu’ait produit l’Italie”. Insomma erano in pochi a filarselo da noi, nella critica e tra i comuni lettori, se ancora un vecchio compagno d’ufficio – come c’insegna Claudio Magris nel bel volumetto che accompagna, ricco di vari interventi, la riduzione del romanzo in scena al Carignano sino a domenica prossima per la stagione dello Stabile torinese -, venuto a sapere che aveva scritto dei romanzi, aveva esclamato: “Chi, quel mona de Schmitz?”. In Italia sarebbe in seguito arrivato Eugenio Montale a scoprire tutta la grandezza di Italo Svevo, con tutto quel diritto che pretendeva, e sappiamo bene quanta sia stata la strada percorsa.

Bene ha fatto il Teatro Stabile Friuli Venezia Giulia a riproporre quel romanzo, nella scorsa stagione e poi una lunga tournée, nel ricordarne il centenario della pubblicazione, l’adattamento nuovissimo è di Paolo Valerio (anche regista illuminato) e Monica Codena, a dare una veste nel nuovo millennio a una figura caposaldo della letteratura italiana dopo che nei decenni ormai lontani un grande Tullio Kezich e altri avevano affidato il ruolo a Lionello, Montagnani, Bosetti, Pambieri, Dorelli, tra le tavole del palcoscenico e lo schermo televisivo. Oggi, qui, Zeno Cosini è Alessandro Haber, una grande poltrona ad accoglierlo, il bastone in una mano, l’abito grigio a conclamarne il grigiore di spirito e di vita (con il perenne spegnersi dell’esistenza il grigio accompagna tutti i costumi, accompagna la cornice fatta di ampi tendaggi a delimitare il chiuso di una casa, di un salotto dove sono immaginati volumi e quadri di famiglia, dove un ampio spazio tondo riflette visi e panorami triestini, la luna e il luccicare del mare, una scatola chiusa dove crescono nevrosi, dove è impossibile sentirsi in sintonia con il mondo: ogni cosa dovuta all’estro di Marta Crisolini Malatesta) e il personaggio ne esce fuori con un disincanto, con una proprietà di gesti lasciati perdersi nell’aria – certi giochi delle mani da imprimersi nella memoria accompagnano le parole e non pochi silenzi -, con una ironia e una precisa contraddittorietà che intelligentemente lo ingigantiscono e lo trasmettono appieno a chi guarda. Attraverso il sipario ancora chiuso inizia ad arrivarci un grande occhio – l’acceso indagare di quello che per Zeno è il dottor S. che rimanda alle teorie del viennese Sigmund -, poi tutto con estrema e tangibile leggerezza si concretizza, come leggeri sono quei movimenti coreografici (dovuti a Monica Codena) che tutti gli altri personaggi intonano, in uno spazio che s’alleggerisce o si riempie di sedie – che possono anche diventare letti di morte – e di presenze ininterrotte, come fantasmi che ritornano a guidare, a sopportare, a intessere rapporti continuamente deboli o sbagliati. La cena col padre con cui intellettualmente non c’è nulla di comune, le visite in casa Malfenti e la irrisa seduta spiritica, l’innamoramento per Ada e il ripiego su Augusta in seguito tradita con la giovane Carla pronta a trarre profitto dalla relazione mentre guarda già altrove, i rapporti con il suocero e con lo sfortunato quanto inconcludente cognato Guido, un rapporto di amore e odio, un appoggio nell’economia dell’ufficio e un abbandono (“Egli mancava di tutte le qualità per conquistare od anche solo per tenere la ricchezza”), una girandola di proponimenti e di U.S. che stanno a significare “ultima sigaretta”, il recupero di una salute che si travestirà da “inguaribile malattia”, sino allo scorcio finale che s’allinea con le pagine del romanzo, a guardare avanti ai misfatti del mondo, tra gas velenosi ed “esplosivi incomparabili”, più potenti, più feroci, dove quelli già a disposizione messi a confronto parranno degli “innocui giocattolini”, dove la terra tornerà ad essere una nebulosa che “errerà nei cieli priva di parassiti e di malattie”.

Nell’attraversare gli otto capitoli del romanzo, Valerio mette ordine a quel continuo intersecarsi di passato e di presente che è stato dell’autore, ponendo un filo di temporale logicità, di narrazione ordinata. Creando altresì nella elasticità del racconto la figura di un Cosini giovane, che commenta e che (ri)vive, immerso nelle proprie avventure, mentre il grande vecchio fumatore rimane a guardare o impone la sua stessa parola quando il fatto del momento più gli sta a cuore. Avventurandosi ancora ben oltre, come in un gioco di matrioske o in inaspettato cappello a cilindro, corporizzando da dietro le quinte un altro “attore”, definito tout court “il mio suggeritore”, in uno straniante esperimento teatrale neppure uscito dalla penna di Pirandello. Accanto a quella di un Haber (che abbiamo al termine visto estremamente sofferente ma riconoscente a chi lo aveva seguito chiamando a testimone un ragazzino seduto in prima fila) in vero stato di grazia, sono da sottolineare le prove di Francesco Godina (il giovane Zeno), di Meredith Airò Farulla (Augusta) e di Chiara Pellegrin (Ada), di Emanuele Fortunati assai bravo come frastornato Guido. Una trasposizione, quella vista poche sere fa, pienamente convincente, moderna e divertente, leggera nell’esprimere pensieri alti, seguita e applaudita con calore da tutto il pubblico presente in sala.

Elio Rabbione

Le foto dello spettacolo sono di Simone Di Luca.

Teatro scontato per anziani? Il Comune dice no

Ennesima fumante nera in commissione cultura al tavolo dove la minoranza con il consigliere comunale Giuseppe Catizzone chiedeva a questa Giunta di avere una sensibilità maggiore per i cittadini anziani dando loro la possibilità di entrare a teatro con un biglietto agevolato. Proposta bocciata… tali agevolazioni saranno ancora una volta solo per i giovani.
La sensibilità di questa giunta nei confronti della maggioranza dei cittadini sfiora l’ inverosimile, in tutte le metropoli del mondo gli over 60 sono trattati con un occhio di riguardo, a Torino no… Una cosa è certa, tutti cari amministratori invecchierete e capirete che dopo una certa età essere considerati fa più piacere che da giovani.

Gabriella Daghero

Rubrica Torino Over