ilTorinese

Da lunedì tornano alla normalità 15 uffici postali

Continuano le riaperture e la normalizzazione degli orari negli uffici postali

Da lunedì 25 maggio 15 Uffici Postali in provincia di Torino torneranno ad osservare orari e giorni di apertura pre-Covid.

Dopo la temporanea rimodulazione resasi necessaria nel mese di marzo, continuano gradualmente le riaperture degli Uffici Postali anche in vista del pagamento delle pensioni di giugno che saranno accreditate ed erogate a partire da martedì 26 maggio.

Gli Uffici Postali di Beinasco, Alpignano, Borgaro Torinese e Rivarolo Canavese da lunedì 25 maggio osserveranno il consueto orario pre-Covid con apertura anche al pomeriggio sino alle 19,10 mentre Bruzolo, Scalenghe, Villafranca Piemonte, Moncalieri 3, Andezeno, Borgofranco d’ Ivrea, Cafasse, Castagneto Po, Ozegna, Vauda Canavese e Torino, Via Guicciardini, torneranno ad essere aperti tutti i giorni dal lunedì al sabato.

Poste Italiane invita i cittadini ad entrare negli uffici postali esclusivamente per compiere operazioni essenziali e indifferibili e ove possibile, dotati di misure di protezione personale come guanti e mascherina mantenendo obbligatoriamente le distanze di sicurezza, all’esterno e all’interno dei locali.

Ulteriori informazioni sulle aperture e sulle disponibilità orarie degli Uffici Postali sono reperibili sul sito internet www.poste.it

Bioindustry Park a prova di start up

Il Parco scientifico e tecnologico guarda con fiducia al futuro e rilancia su servizi innovativi per lo sviluppo d’impresa nel settore Life Sciences

Nuove opportunità per le startup del Life Sciences al Bioindustry Park di Colleretto Giacosa, che punta sull’innovazione, in un settore tra i più dinamici e in rapida evoluzione in Italia e nel mondo.

In questi mesi, oltre al consolidamento delle grandi aziende, al Parco si è operato per rafforzare spazi e servizi a supporto dell’imprenditorialità, mirati alle startup. In quest’ottica è stata attivata la ricerca di nuove opportunità di visibilità in ambito internazionale, cha ha fruttato la partecipazione del Bioindustry Park, in qualità di sponsor, alla Redefining Early Stage Investments (RESI) CONFERENCE, dall’8 al 10 giugno in versione completamente digitale.

All’evento partecipano più di 400 investitori in grado di accelerare lo sviluppo di tecnologie innovative nel settore delle “4 Ds”: drugs, devices, diagnostics e digital health. Un appuntamento di grande richiamo per startup in cerca di capitali iniziali e Business Angels o startup e PMI innovative interessate a finanziamenti di serie A e B per il consolidamento e la crescita.
Un’opportunità da cogliere, in un momento in cui l’innovazione nel Life Sciences risulta cruciale sia dal punto di vista socio-sanitario che per il rilancio dell’economia globale. Per stimolare l’adesione, Bioindustry Park offre un’agevolazione riservata a aziende insediate, accademie, incubatori e soci bioPmed.

In parallelo Bioindustry Park sarà impegnato a BIO Digital, appuntamento made in USA di riferimento per il settore Life Sciences, confermato in modalità virtuale. L’evento è mirato alla creazione di partnership nel settore e sarà il contesto ideale in cui promuovere i propri servizi a supporto dell’innovazione e dell’internazionalizzazione e per dare visibilità a aziende, startup, enti e associazioni insediate al Parco.

«Stiamo lavorando per un Bioindustry Park sempre più attrattivo per le startup. A loro offriamo un sistema di relazioni consolidate nel settore Life Sciences, con partnership a livello locale e internazionale – spiega la presidente Fiorella Altruda – l’accesso a consulenze specialistiche e accompagnamento a 360° per chi decide di insediarsi. Servizi che rivolgiamo anche alla rete più ampia di realtà che ruotano attorno al Polo d’innovazione bioPmed a cui aderiscono un centinaio di realtà tra imprese, centri di ricerca, enti, fondazioni ed associazioni». Ad oggi sono nove le startup insediate al Parco e più di una trentina, in quattro anni, quelle accompagnate in varie fasi del loro percorso.

La sinistra culturale ha trovato il bersaglio facile: Azzolina

Da quando Massimo Giannini è diventato direttore de La Stampa, dal suo giornale è partita una massiccia campagna di discredito contro il ministro Azzolina. Nei giorni scorsi abbiamo ripreso l’attacco del quotidiano torinese da parte di Chiara Saraceno.

Ma lunedì 18, in concomitanza con l’avvio della Fase2, sono scesi in campo il fior fiore degli intellettuali di sinistra che hanno sottoscritto un appello redatto da Massimo Cacciari contro le ipotesi di riapertura delle scuole a settembre annunciate da parte dello stesso ministro.

Stiamo parlando di intellettuali di primissimo piano quali, tra gli altri, Alberto Asor Rosa, Luciano Canfora, Sergio Givone, Nadia Fusini o Giacomo Marramao, vale a dire esponenti da sempre schierati a sinistra e molti dei quali contigui al Partito Democratico fin dai tempi in cui si chiamava ancora PCI…

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La sinistra culturale ha trovato il bersaglio facile: Azzolina

Move Week, lo sport è per tutti

Al via  Move Week, la più grande manifestazione europea per il movimento, lo sport per tutti e – naturalmente – la salute.

Sono 38 i Paesi coinvolti,  2.941 città. La manifestazione è promossa da Isca-International Sport and Culture Association in tutta Europa,  l’Uisp è l’associazione capofila in Italia. La  rassegna giunta quest’anno alla IX edizione si svolge  dal 25 al 31 maggio su vari canali on line, attraverso la pubblicazione di video tutorial e dirette durante  la settimana. Si terranno tre lezioni al giorno: alle 8 alle 11, e alle 19. Nella mattinata  con attività a basso impatto/risveglio muscolare/anziani. All’ora di pranzo sono invece previste attività ad alto impatto/musica mentre alla sera attività di rilassamento/musica/bambini.

Cuneo, una gemma incastonata tra le valli

Percorrendo la strada che la raggiunge si ha già la sensazione che si sta andando in un luogo speciale e sorprendente dove lo scenario è caratterizzato da una natura rigogliosa fatta di boschi, valli e montagne maestose, dal Monviso alle Alpi Marittime, floride in primavera e nivee in inverno

Cuneo è una cittadina, come narra il suo nome, incastonata tra i fiumi Stura e Gesso, inserita in una posizione cruciale all’ingresso di sei valli, tappa obbligata se si vogliono esplorare i meravigliosi dintorni, siano le vette uniche che la incorniciano, le terme di Lurisia, la Valle Ellero con la Pieve di San Maurizio o la Roccaforte di Mondovì, oppure se ci si volesse spingere fino a Saluzzo, Stroppo ed Elva in Val Maira.

Elegante, curata ed accogliente, città dei sette assedi con un passato storico movimentato, salva in numerose occasioni grazie alle robuste mura medioevali, questa deliziosa gemma piemontese vanta un patrimonio culturale molto sostanzioso costituito da 153 istituti di cultura tra musei, case-museo, pinacoteche, castelli, forti, siti naturalistici, archeologici e naturali, palazzi, ville, ecomusei, chiese, abbazie e piazze, ampie aree di aggregazione, che non hanno niente da invidiare a quelle delle capitali europee più ammirate. E proprio da un forum parte l’itinerario che ci guida in questo luogo, Piazza Torino, da cui si apre piacevolmente via Roma, la strada più importante del centro storico, denominata Platea fino al 1500, pedonalizzata e restaurata.

Scorgiamo subito un gioiello barocco, la chiesa di Sant’Ambrogio, la Prefettura e il Vescovado. Più avanti il Municipio che ospita nel suo cortile una riproduzione dell’automobile Ceirano 1903. Di fronte invece dimora il Palazzo della Torre, una volta sede del Comune, su cui svetta la Torre Civica risalente al 1317. A pochi passi, a Piazza Virginio, si trova il Museo Civico, ospitato dall’ex convento San Francesco, mentre in Via Santacroce, c’è l’omonima chiesa anch’essa espressione del Barocco piemontese. Ritornando su via Roma si arriva in Contrada Mondovì, una deliziosa area dove negozi di antiquariato, graziosi locali e una bella Sinagoga, creano un’atmosfera d’altri tempi. La Biblioteca Civica all’interno di Palazzo Audifreddi, edificato in cotto nel 1600 con un suggestivo cortile interno, è indubbiamente da visitare. Percorrendo ancora via Roma si arriva nel salotto di Cuneo, l’ottocentesca Piazza Galimberti, grande e generosa (24.000 mq), circondata da dieci palazzi porticati collegati tra loro da terrazzi, in centro, orgoglioso, il monumento dedicato a Giuseppe Barbaroux. Questa piazza ogni martedì si trasforma in un fornitissimo mercato e non mancano, per deliziare il palato e per fare una meritata pausa, pasticcerie e confetterie della tradizione cuneese. Uscendo dal centro, nella parte laterale, troviamo Viale degli Angeli, una area di bellissime ville liberty, palazzine in stile neoclassico e un tocco di moderno.

 

Esattamente nella parte opposta invece spicca, per il suo volume, il paradiso degli amanti della birra (da amare sempre con moderazione): l’Open Baladin, un locale davvero caratteristico e coloratissimo che ospita una chicca: Baladin Open Lab, il primo laboratorio con un impianto per la produzione di 50 litri di birra in cui i produttori casalinghi di birra (homebrewers) potranno dare libero sfogo al loro estro creativo seguiti da un esperto. Questa deliziosa cittadina, forse un po’ sottovalutata nel suo fascino e nella sua bellezza, è candidata come Città della Cultura 2020, a conferma della ricchezza del suo patrimonio e dell’ apprezzamento ad essa dovuto.

Maria La Barbera

Le Frecce Tricolori nel cielo di Torino

Le Frecce Tricolori  solcheranno il cielo di Torino oggi pomeriggio alle 15 passando sulla Gran Madre e via Po.

La pattuglia acrobatica tocca la nostra città nell’ambito del programma del Ministero della Difesa  che prevede sorvoli su diverse regioni, in segno di solidarietà e unità tra gli italiani nel periodo di emergenza. “La nostra bandiera è simbolo di unità: da oggi le Frecce Tricolori la disegneranno ogni giorno nel cielo italiano, – ha scritto su Fb il Ministro della Difesa Lorenzo Guerini – sorvolando tutte le regioni. Sarà un grande abbraccio agli italiani che si chiuderà a Roma il 2 giugno per la Festa della Repubblica”.

(Foto: C. Bernardinelli)

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Arianna Farinelli  “Gotico americano”   -Bompiani-   euro 18,00

Questo primo romanzo della scrittrice romana -che da quasi 20 anni vive negli Stati Uniti ed insegna in un’università newyorkese- assembla più argomenti e lo fa tenendoci incollati alle pagine fino alla fine.

Scritto magnificamente, racconta rapporti tra genitori e figli che sconfinano in soffocanti dipendenze e impossibili emancipazioni affettive, tradimenti, sessualità incerte, e l’amore impossibile tra una donna matura e il suo giovane allievo che finisce ingoiato dall’Isis.

Difficile tenere insieme tanti argomenti e incastrarli alla perfezione, ma la missione della Farinelli è perfettamente compiuta.

Protagonista del libro è Bruna, che ha fatto uno scatto sociale rispetto alla modesta famiglia di origine: è diventata professoressa ed insegna in un college di New York. Si è trasferita in America anche per amore di Tom, medico di successo, emotivamente immaturo e soggiogato da genitori invadenti ed ottusi.

Bruna e Tom hanno due figli, Minerva e Mario, sui quali i nonni paterni incombono: inevitabile lo scontro con i suoceri, acuito dalla scoperta che il piccolo Mario si sente femmina costretta in un corpo che non riconosce, disprezzato dal nonno che lo chiama “faggot” (finocchio)… e sarà la goccia che fa traboccare il vaso.

Anche dopo l’apparente strappo del cordone ombelicale, Tom continua a rivelarsi un marito e padre assente e ad un certo punto il “matrimonio americano” di Bruna giunge al capolinea.

Tanto più che nella sua vita irrompe Yunus, con lo straripante vigore dei suoi 20 anni. E’ un suo allievo afroamericano, ha un passato difficile, arriva da Harlem e tutti i pomeriggi si ritrova nel suo letto, tra passione e interessi comuni.

Poi un bel giorno scompare: si è convertito all’Islam ed è partito per Mosul, dove finisce per militare nelle file del sanguinario Stato Islamico, tra sgozzamenti e orrore allo stato puro.

Bruna si trova così nell’occhio del ciclone: incinta di Yunus, interrogata dall’Fbi, in rotta con il marito. Di più non vi anticipo, ma scoprirete schemi che saltano, vite che sembravano perfette e invece nascondevano scheletri nell’armadio, integrazioni difficili, ricerca affannosa di identità e senso di appartenenza…e tanto altro… in un libro di esordio strepitoso.

 

Roberto  Bolaño   “Sepolcri di cowboy”   -Adelphi –   euro 18,00

Lo scrittore -cileno di nascita e messicano di adozione, nato a Santiago del Cile nel 1953 e morto a Barcellona  nel 2003 a soli 50 anni- scrisse i tre abbozzi di romanzi raccolti in questo volume, negli ultimi anni della sua vita. Sono stati trovati dopo la sua morte, mentre il suo nome diventava leggenda, insieme ad altri inediti pubblicati postumi.

Il primo dei tre scritti, che dà il nome al volume, ha chiari riferimenti autobiografici. Suo alter ego è il giovane Arturo Belano (voce narrante) sospeso tra due mondi. Scorrono pagine in cui compaiono i genitori: la madre cilena, donna bellissima dalla mente matematica, stravagante, lettrice di romanzi rosa e riviste esoteriche. Il padre messicano, pugile che si dichiara con fierezza cowboy, figlio di cowboy e lettore appassionato solo di romanzi western. La loro è una storia d’amore che va avanti e indietro tra i due paesi e genera tre figli.

Su tutto però incombe il golpe militare che l’11 settembre del 1973 abbatté il governo del Presidente Salvador Allende, innescando l’atroce destino dei desaparecidos.

Arturo, che più di tutto si sente latinoamericano, decide di  tornare in Cile per partecipare alla rivoluzione. Belano racconta i curiosi incontri durante il viaggio (inclusa una spogliarellista che seduce lui e il compagno di cabina), poi arriva il dramma di un intero paese con la rievocazione dell’incredulità di fronte alla notizia del golpe.

Nel secondo brano, la “Patria” del titolo è quella della dittatura militare e qui l’autore intesse storie tragiche ed emblematiche. Come quella di una ragazza desaparecida e il dramma di una vita finita nel nulla, con i devastanti effetti sulla sua famiglia. O ancora, punta il dito contro l’organizzata e redditizia rete del traffico di organi che prevede il rapimento di bambini mendicanti-vagabondi per i quali il destino ha in serbo un futuro da macelleria.

Di tutt’altro tono, invece, l’ultimo brano che parte da un’eclissi e ci fa scoprire il Gruppo Surrealista Clandestino che da tempo sopravvivrebbe nelle fogne parigine.

 

Preston & Child   “L’uomo che scrive ai morti”   -Rizzoli-  euro 19,00

Ancora un punto messo a segno dalla coppia formata dal giornalista del “New Yorker” Douglas Preston e dall’editor e saggista Lincoln Child, che firmano un altro dei loro thriller con protagonista Aloysius  Pendergast. Ritroviamo così il pluridecorato agente dell’FBI: cane sciolto poco incline a rispettare la catena di comando, dai metodi investigativi poco ortodossi, avvolto da un certo mistero, sempre vestito in modo impeccabile, con un’affilata intelligenza, notevole cultura e pungente sarcasmo.

Scende in campo per districare una matassa decisamente inquietante che inizia con il ritrovamento nel cimitero di Bayside-Miami di un cuore sanguinante sulla tomba di una ragazza suicidatasi 11 anni prima, Elise Baxter. E’ accompagnato da un biglietto in cui qualcuno ha scritto con grafia elegante un messaggio che sa di pentimento ed ha riferimenti letterari ben precisi, firmato da un fantomatico Signor Cuorinfranti.

Ed è solo l’inizio, perché 3 giorni dopo lo schema si ripete; altro cuore strappato a una vittima e depositato sulla tomba di una presunta suicida di tempo addietro.

Pendergast arriva a Miami insieme al giovane collega Coldmon, che i vertici del Bureau gli hanno affiancato più che altro per sorvegliarlo. Ma ben presto le indagini sconfinano oltre le Everglades della Florida, passano dal Maine e da New York, perché si collegano ad altri delitti.

Tra autopsie e macabre scoperte, una mano decisiva la gioca anche la bravura della giovane anatomopatologa Charlotte Fauchet, della quale Pendergast intuisce subito la professionalità puntigliosa.

Insomma, un thriller ad alta tensione, in cui a fiutare le tracce lasciate dallo psicopatico di turno è l’abilissimo Pendergast che ha in se lo strabiliante mix dei detective più celebri della narrativa: eleganza alla Philo Vance, raffinato come James Bond, fuori dal comune come Hercule Poirot, colto e con l’istinto da segugio di Sherlock Holmes.

La libertà è una camminata veloce (senza mascherina)

Sabato.
Metà pomeriggio.
Come al solito di corsa e trafelata.
Con la vita che faccio devo camminare almeno un po’ nel week end.

Parto come un fulmine dopo aver spiegato ad un amico che una camminata veloce non è la stessa cosa di una passeggiata. In effetti la camminata veloce, che è una attività motoria intensa, è spesso confusa con la “classica passeggiata” che rappresenta invece una mera forma ricreativa.

E lui le confonde continuamente e mi distrae.
Sono in fondo alla via quando mi accorgo di essere uscita senza mascherina.
Ahimé!…

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La libertà è una camminata veloce (senza mascherina)

Riapre anche la montagna e si contano i morti

Sono stati numerosi gli interventi del soccorso alpino sulle montagne piemontesi, oggi, con il ritorno alla possibilità  senza autocertificazione di compiere escursioni in montagna

Terminato il lockdown, per ora il bilancio è di due morti:  uno scialpinista di 50 anni precipitato a Punta Collerin, nella zona di Balme e  un uomo che con un  amico stava praticando canyoning in un torrente nel Vallone del Piantonetto.

In altre località sono stati trovati almeno altri due feriti.

Coronavirus, in calo vittime e contagi

Il bollettino della Regione delle ore 16 di domenica 24 maggio


15.376
PAZIENTI GUARITI E  3.318 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 15.376 (+342 ) rispetto a ieri: 1448 (+7) in provincia di Alessandria,  680 (+30) in provincia di Asti,  666 (+20) in provincia di Biella, 1569 (+37 ) in provincia di Cuneo, 1370 (+25) in provincia di Novara, 8058 (+180) in provincia di Torino, 668 (+ 14) in provincia di Vercelli, 794 (+29 ) nel Verbano-Cusio-Ossola,  123 provenienti da altre regioni.

Altri 3.318 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SALGONO COMPLESSIVAMENTE A 3.783

Sono 12 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 al momento registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 3.783 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale:    630 Alessandria, 223 Asti, 202 Biella, 361  Cuneo,  326 Novara, 1673  Torino,  206 Vercelli,   125 Verbano-Cusio-Ossola, 37 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 30.180 (+43 rispetto a ieri) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte: 3848 in provincia di Alessandria, 1775 in provincia di Asti, 1031 in provincia di Biella,  2739 in provincia di Cuneo, 2658 in provincia di Novara,  15399 in provincia di Torino,  1270 in provincia di Vercelli, 1104 nel Verbano-Cusio-Ossola, 256 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 100 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 75  (-1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 1283 (-8 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 6345

I tamponi diagnostici finora processati sono 285.160, di cui 158.371  risultati negativi.