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Contro la cimice asiatica arriva la vespa samurai

Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore all’Agricoltura Protopapa presenti ai primi lanci del piano triennale di lotta biologica

In Piemonte sono iniziate le operazioni di contrasto alla cimice asiatica attraverso la diffusione del parassitoide Trissolcus Japonicus, noto come vespa samurai, nemico naturale della cimice. In questi giorni in 100 siti individuati su tutto il territorio piemontese si stanno effettuando i lanci della vespa samurai, che a discapito del nome è un insetto di circa 1,5 mm ed è innocuo per l’uomo e gli animali, comprese le api.

Ai primi lanci avvenuti nei giorni scorsi hanno partecipato anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio e l’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa.

“Stiamo compiendo un passo importante per tutelare l’ortofrutticoltura piemontese che vuole essere di qualità e per confermarsi tale non deve essere schiava della chimica – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – . La vespa samurai ci consentirà di risolvere il grave problema della cimice asiatica in modo naturale, dando così certezze ai nostri agricoltori e a chi vuole investire in Piemonte. Per fare questo ci sono voluti anni di ricerca, oltre alla modifica di normative a livello internazionale per poter importare questa specie dall’Oriente. L’agricoltura di qualità e d’eccellenza, naturale e biologica è il futuro del nostro Piemonte. Una delle leve su cui dobbiamo investire per garantire posti di lavoro e ricchezza alle generazioni di domani”.

Al presidente Alberto Cirio fa eco l’assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa: “Grazie al lavoro di vari soggetti istituzionali – sottolinea l’assessore all’Agricoltura e Cibo, Marco Protopapa – si è potuto attuare concretamente un progetto di aiuto alle imprese agricole per prevenire e contenere i danni dell’insetto che sta devastando le produzioni ortofrutticole e di nocciole del Piemonte. Con i primi lanci della vespa samurai abbiamo avviato il piano di lotta biologica che ha una valenza triennale e il cui obiettivo finale è ottenere una progressiva riduzione delle infestazioni da cimice asiatica nel rispetto dell’ambiente e della salute umana”.

La lotta biologica alla cimice asiatica è stata avviata per fronteggiare un’emergenza che ha colpito fortemente l’agricoltura piemontese distruggendo intere coltivazioni di frutteti, ortaggi e corilicole: nel solo 2019 in Piemonte i danni derivanti dalla Halyomorpha halys ammontano a 170 milioni di euro e hanno interessato 13.500 aziende agricole.

La Regione Piemonte pertanto ha aderito al piano triennale nazionale di lotta biologica, emanato dal Ministero dell’Ambiente.Il Piemonte è infatti tra le Regioni del Nord Italia che hanno presentato richiesta ufficiale per l’immissione in natura del parassitoide T. japonicus per la lotta biologica, nell’ambito del Programma nazionale di contrasto alla cimice asiatica, elaborato dal Servizio Fitosanitario Nazionale in collaborazione con il CREA e le Regioni interessate. Dopo un complesso iter a livello nazionale per far modificare la normativa esistente del Ministero dell’Ambiente e consentire la lotta biologica con organismi utili alloctoni, si è arrivati all’autorizzazione ministeriale dell’introduzione del parassitoide oofago Trissolcus japonicus per le Regioni Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Veneto, Provincia autonoma di Bolzano e Provincia autonoma di Trento.

Il Piemonte è impegnato dal 2018 nella ricerca e sperimentazione di nuove soluzioni di difesa dalla cimice asiatica attraverso il gruppo di lavoro che coinvolge la Regione Piemonte tramite il Settore Fitosanitario e Servizi Tecnico-Scientifici (SFR), l’Agrion – Fondazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino (DISAFA), le Organizzazione dei Produttori e le Organizzazioni Professionali.

Le diverse azioni attivate in questi anni, dal monitoraggio territoriale, mediante trappole a feromoni e frappage, all’uso delle reti escludi-insetto, all’impiego di sostanze ad azione battericida e al rilievo degli antagonisti naturali, sono state rese possibili grazie al supporto di Regione Piemonte, Fondazione CRC – Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione CRT – Cassa di Risparmio di Torino e Ferrero Hazelnut Company.

I reparti cinofili scoprono hashish a Vanchiglia

Gli agenti della Sezione VII (Aurora – Vanchiglia- Madonna del Pilone)   insieme al Reparto Operativo Speciale cinofili della Polizia Municipale e  al personale del commissariato di Polizia di Stato Dora-Vanchiglia, hanno effettuato un controllo coordinato sul territorio nei pressi di lungo dora Savona e lungo Dora Napoli.

In totale sono state controllate 20 persone di varie nazionalità, prevalentemente nord africana, nigeriana e romena, risultate tutte in regola con i documenti.

Tuttavia, durante i controlli, gli agenti hanno rinvenuto e posto sotto sequestro giudiziario 9 involucri di sostanze stupefacenti corrispondenti a 24 grammi di Hashish

Sospensione degli sfratti: chi tutela i proprietari?

Riceviamo e pubblichiamo / La Commissione Bilancio della Camera ha approvato un emendamento al Decreto rilancio che  sospende tutte le procedure esecutive di rilascio (gli sfratti) fino al 31 dicembre 2020.

La sede di Torino di Ape Confedilizia stigmatizza detta decisione, che prolunga una sospensione in vigore ormai dal 17 marzo 2020 e interessa tutti gli affitti abitativi e non e tutte le procedure, sia per morosità che per locazione.

E’ una misura  gravissima, perché significa che l’esigenza di una categoria, che dovrebbe essere tutelata dal Governo e dal Parlamento attraverso la collettività, viene tutelata attraverso un’altra categoria di cittadini a proprie spese e senza alcun indennizzo.

Gli sfratti bloccati non sono quelli maturati in emergenza Covid, ma riguardano situazioni pregresse, che nulla hanno a che fare con tale emergenza.

La misura è troppo generica e riguarda tutti, anche coloro che dall’emergenza sanitaria non hanno subito danni.

Si ignorano  le condizioni economiche  del proprietario locatore, che potrebbe trovarsi privo di reddito perché ha perso il lavoro e senza l’affitto dell’unica proprietà.

Si chiede, che la politica tuteli tutti i cittadini, con il bilanciamento dei rispettivi interessi perché provvedimenti siffatti hanno effetti negativi su tutto il mercato immobiliare e rendono sempre più difficile il mercato delle locazioni.

Ape Confedilizia Torino

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Ilaria Bernardini   “Il ritratto”    -Mondadori-   euro 19,00

Valeria Costas è una famosa scrittrice 55enne che per 25 anni è stata l’amante dell’imprenditore di successo Martín Aclà, sposato con la pittrice Isla Lawndale (da tempo non dipinge e non espone) ed hanno tre figli. Dalla radio Valeria apprende che Martín ha avuto un ictus e da quel momento la sua vita vira bruscamente.

E’ semplicemente magnifico questo romanzo della scrittrice milanese 43enne Ilaria Bernardini, che parla di amore, tradimento, rimpianti, fraintendimenti, omissioni, segreti, lutti e ferite inferte dalla vita.

Valeria che è sempre rimasta nell’ombra, ma con Martin ha condiviso viaggi, case e passione e una bella fetta di vita – senza mai chiedere di più perché in fondo così le andava bene così- ora sprofonda nel terrore di non poterlo più rivedere. E cosa s’inventa per avere sue notizie e potergli stare più vicina? Chiede alla moglie di Martin di farle un ritratto da usare per la copertina del suo nuovo libro. Isla accetta, riesuma tele e pennelli, e invita Valeria a posare per lei nella sua casa londinese.

Trama a dir poco geniale e carica di suspense. Inizia così il via vai dell’amante nella casa di Martin, l’incontro con la moglie che sembra non sapere del tradimento del marito, l’approccio con la problematica figlia della coppia, Antonia, che sembra avere più feeling con Valeria che con sua madre Isla, i suoi turbolenti fratelli gemelli.

Situazione ambigua e anche pericolosa perché Valeria più volte, di soppiatto, si infila nella stanza in cui Martin incosciente è tenuto in vita dai macchinari.

Che cosa implica sapere che al piano di sopra l’amore della tua vita sta per morire, entrare in confidenza con sua moglie e i suoi segreti, non poter vivere questa tensione alla luce del sole? L’amante non ha diritti, però è anche la depositaria dei tanti racconti di vita familiare che Martin le ha fatto negli anni. Ma sa davvero chi è Martin e com’è stata la sua vita nella famiglia che non ha voluto lasciare, i tre figli concepiti con la moglie mentre in parallelo vedeva l’amante?

Infiltrandosi nella sua casa e conoscendo la sua famiglia Valeria scopre che in fondo di lui sa ben poco, sembra che di Martin ce ne fossero due, e con lei era un uomo diverso. Sono multiple le domande cardine del romanzo. Chi siamo davvero? Quanto possediamo le persone che amiamo? Quale può essere il collante di un matrimonio? Quanto è sbagliato tradire e cos’è il tradimento? Cosa lega due donne diverse unite dall’amore per lo stesso uomo? E come andrà a finire? Gustatevi il romanzo fino al finale che… forse vi sorprenderà.

 

George Simenon   “Il signor Cardinaud”   – Adelphi-   euro  16,00

George Simenon è stato molto più del padre del commissario Maigret, e grazie all’editore Adelphi scopriamo da anni la sua verve come grande romanziere prolifico, autore di circa 500 romanzi (in parte firmati come Simenon e in parte con pseudonimi). Una produzione sterminata in cui i gialli del suo celebre Jules Maigret sono 76.

Il romanzo “Il signor Cardinaud” è del 1941, e Simenon mette in campo tutta la sua raffinata bravura nell’entrare nel cuore e nell’anima del suo personaggio.

Hubert Cardinaud è un piccolo borghese, impiegato che si da delle arie  perché è il primo  della sua scalcagnata famiglia ad aver fatto un salto di qualità. Una domenica mattina al ritorno dalla messa rientra a casa e anziché trovare come sempre la moglie ad aspettarlo con i due figli si ritrova il vuoto. La sua Marthe che amava da sempre, fin da quando era un ragazzino 15enne, se n’è andata. Ha lasciato la piccola Denise di 8 mesi alla vicina, ha preso tutti i risparmi che erano in casa e ha fatto perdere le sue tracce. Hubert si ritrova con pochi spiccioli in tasca, due bambini  da gestire e una moglie da rincorrere, stanare e riportare all’ovile.

Il romanzo è la cronaca fedele dei suoi pensieri quando scopre che Marthe è scappata con un altro uomo e dei suoi tentativi per barcamenarsi durante la ricerca della moglie. La donna che amava da sempre ha spezzato la solita routine e forse è fuggita perché non si riconosceva più nel ruolo in cui l’aveva incasellata Hubert.

Un caso come tanti nella vita, ma che Simenon racconta scandagliando soprattutto la vita interiore dei suoi protagonisti…..un  romanzo psicologico con finale a sorpresa.

 

Juan Gabriel Vásquez   “Gli informatori”    -Feltrinelli-   euro   18,00

In questo romanzo dello scrittore, nato a Bogotà nel 1973, ci sono la Colombia e una pagina di Storia poco conosciuta durante la 2° Guerra Mondiale. Quella del destino degli immigrati tedeschi che quando il paese sudamericano si schierò contro l’Asse del Male (Germania, Italia e Giappone) creò delle Liste Nere (se venivi iscritto perdevi i diritti civili ed eri isolato in appositi luoghi) in cui finirono imbrigliati anche profughi tedeschi in fuga dalla follia hitleriana e che col nazismo non avevano nulla da spartire.

Su questo sfondo storico l’autore colloca la vicenda dei Santoro –padre e figlio- e un racconto che scruta il potere e i limiti delle parole, il perdono e le colpe dei genitori che ricadono sui figli.

Il padre Gabriel è un avvocato, famoso oratore studioso dei classici, vedovo che si è ritirato in una sorta di eremitaggio. E’ in rotta col mondo ma soprattutto col figlio (anche lui, voce narrante, si chiama Gabriel junior) che ha scritto il libro “Una vita in esilio” protagonista l’ebrea scampata al nazismo Sara Guterman, amica di gioventù del padre. Gabriel senior ha pubblicamente deriso e criticato aspramente l’opera del figlio. Ma cosa ha determinato un simile atteggiamento e quanto è profondo e irrimediabile il solco creatosi tra i due?

Il romanzo inizia con il padre che deve subire un intervento  rischioso e tenta di riallacciare il rapporto con il figlio che non vedeva da anni e da lì in poi è un susseguirsi di sviluppi imprevedibili, tentativi di riavvicinamento, riemergere del passato e morte che ribalta le cose.

 

 

Cent’anni fa governava Giolitti…

Di Pier Franco Quaglieni / Cent’anni fa iniziava l’esperienza dell’ultimo governo Giolitti, il quinto. Sembrava la rinascita dell’età giolittiana che si era chiusa con l’entrata in guerra dell’Italia il 24 maggio 1915

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Giolitti era contrario all’intervento perché riteneva che si potesse ottenere “parecchio“ dall’Austria attraverso le trattative diplomatiche. Forse era inevitabile quell’intervento in guerra, al di là del compimento del Risorgimento con la quarta guerra di indipendenza. Ma certamente l’Italia, pur vittoriosa nel 1918, uscì sconvolta da quella guerra. La crescita di benessere realizzata durante i governi giolittiani si era fermata. Divampava nel Paese un forte disagio sociale. La guerra aveva toccato quasi tutte le famiglie e la spagnola aveva mietuto le stesse vittime delle trincee.
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I socialisti pensarono fosse giunto il momento di fare anche in Italia la rivoluzione dei Soviet sull’onda della Rivoluzione d’Ottobre in Russia. Un colossale errore che genererà la reazione fascista. I fasci di combattimento nacquero nel 1919 anche a tutela degli ex combattenti offesi e scherniti dai socialisti. Lo stesso Gaetano Salvemini, già socialista e poi interventista e intervenuto volontario  nella guerra, fu eletto in Parlamento in rappresentanza dei combattenti. L’Italia, anche in conseguenza della pace ingiusta di Versailles che portò D’Annunzio all’impresa di Fiume, si trovò non riconosciuti i suoi diritti territoriali. Si parlò non senza ragione di <<vittoria mutilata>> . Nel 1919 c’era stata anche l’introduzione della proporzionale per le elezioni politiche che permise un’alta rappresentanza parlamentare di socialisti e popolari. In quello stesso anno Don Sturzo aveva fondato il Partito Popolare, portando direttamente  i cattolici – malgrado la questione romana – nell’arengo politico. Il fronte liberale, diviso tra una destra salandrina e un centro-sinistra giolittiano, uscì indebolito dalle elezioni del 1919. Di fronte ai partiti di massa socialisti e cattolici i liberali non seppero organizzarsi neppure in partito. Il partito liberale nacque nel 1922 alla vigilia della marcia su Roma. Quello di Giolitti di cent’anni fa fu l’estremo tentativo di salvare la democrazia liberale in Italia, riannodando i fili della sua politica prima della guerra : coinvolgere socialisti e cattolici nel governo del Paese. Lo Statista di Dronero, in un celebre discorso che gli valse l’appellativo di “Bolscevico dell’Annunziata“, aveva tracciato un programma di riforme  sociali anche molto ardite. Non a caso Giolitti aveva portato nel 1912 all’estensione del suffragio universale maschile per allargare le basi ancora troppo élitarie dello Stato nato dal Risorgimento.
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Allargare il consenso, migliorare le condizioni di vita dei cittadini attraverso un attivo riformismo fu il programma che fece di lui lo statista della nuova Italia. Il V Governo Giolitti fu in carica dal 15 giugno, ma divenne operativo nel luglio 1920. Rimase in carica poco più di un anno. Il vecchio Giolitti fu l’unico presidente del Consiglio risoluto del dopoguerra e arrivò nel dicembre del 1920 a cacciare D’Annunzio da Fiume. Il governo era espressione di liberali, popolari, socialisti riformisti, radicali, indipendenti. Agli Esteri c’era il Conte Carlo Sforza, alla Guerra Ivanoe Bonomi, all’istruzione Benedetto Croce, agli Interni lo stesso Giolitti, al Lavoro Arturo Labriola, al Tesoro Filippo Meda. L’ipotesi di un’alleanza democratica tra liberali, cattolici e socialisti venne avviata da Giolitti come l’unica soluzione  possibile alla crisi italiana, politica ed economica. Giolitti era un pragmatico molti concreto e capace.  Il Governo cercò con risolutezza di andare oltre l’emergenza post – bellica. Ma l’infuriare del ribellismo violento dei socialisti massimalisti e dei comunisti da una parte e delle squadracce fasciste dall’altra impedì il realizzarsi di una politica che avrebbe salvato l’Italia ed avrebbe evitato il fascismo. Le colpe sono da ascriversi ai socialisti e ai popolari e in parte minima allo stesso Giolitti che forse non aveva pienamente colto che il clima politico era totalmente cambiato. Quel Governo fu comunque il migliore possibile e quelli che seguirono furono fragili e deboli e finirono con Facta di consegnare l’Italia a Mussolini che rivelò invece  sorprendenti doti politiche perché con appena 35 deputati fascisti divenne nel 1922 presidente del Consiglio.
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Peccato che Giolitti non abbia più avuto da tempo uno storico serio che abbia aggiornato gli studi su di lui e che dobbiamo ancora avvalerci esclusivamente  del volume di Nino Valeri. Non sarebbe un discorso storico confrontare il Governo Giolitti con il Governo che abbiamo cent’anni dopo perché i contesti sono distanti e diversi . Ma non sarebbe neppure possibile tentare un confronto tra un grande statista e l’avvocato pugliese, anche se oggi ci ritroviamo nel pieno di una crisi peggiore di quella di cent’anni fa. Giolitti dopo Cavour fu e resta il più grande statista italiano della nostra storia unitaria.  Giolitti fu anche l’esempio del modo di intendere lo Stato da parte un piemontese che era nato nel 1842, quando il Risorgimento era di là da venire .Era stato prima di entrare in Parlamento un alto funzionario dello Stato di cui conosceva gli ingranaggi a menadito. ”Governe’ bin“ era il suo obiettivo e Salvemini che lo definì ministro della malavita ,commise un grave errore storico di cui in tempi successivi si rese pienamente conto. Anche Luigi Firpo mise in evidenza le qualità tutte  piemontesi di Giolitti che venne sottovalutato e criticato da Gobetti e anche da Einaudi. C’è  chi scrisse del mito del buongoverno giolittiano, senza comprendere lo sforzo titanico che  egli fece per cucire ,come disse, un abito su misura ad un’ Italia molto difficile e problematica: un’ impresa disperata.
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Scrivere a quaglieni@gmail.com

Buon compleanno, Fiat 500!

4 Luglio 2020: una data che il Fiat 500 Club Internazionale con sede a Garlenda ha voluto ricordare per festeggiare il 63° Compleanno della famosa piccola utilitaria quel giornpo venne presentata al pubblico con una bellissima sfilata, con partenza dagli stabilimenti di Mirafiori, per le vie del centro di Torino (via Roma, piazza Castello).

La TG Events Television ha realizzato un programma per celebrare la ricorrenza, con una diretta su Canale Italia 84 condotta da Marco Dottore con la regìa di Massimo Fornasier andata in onda ieri sera alle 20 e in streaming sul sito www.500clubitalia.it.

Durante la trasmissione, realizzata presso il Museo della 500 in Garlenda (Savona), il conduttore Marco Dottore ha ripercorso tutte le tappe  della Fiat 500, dal giorno della sua produzione (fu disegnata dall’ing. Dante Giacosa) sino ai vari suoi utilizzi, quale  auto dei giovani innanzitutto, e l’auto di città e man mano elaborata anche in vari modelli a seconda delle fantasie di diversi famosi carrozzieri (es.. la Gamine di Vignale, lo spider di Allemano presentata nel ’60 al Salone di Ginevra creata in pochissime unità, introvabile).

 

Nel 1984 nacque quindi l’idea dl Club con i suoi Raduni Internazionali, fondato da Domenico Romano e cresciuto con sempre maggior successo sino ai tempi nostri. Nello studio televisivo, Marco Dottore ha ospitato il sindaco di Garlenda Silvia Pittoli, il Presidente del Club Stelio Yannoulis, il fondatore Domenico Romano,il Conservatore del Museo Ugo Elio Giacobbe e il direttore del Meeting Internazionale Sandro Scarpa.

Oltre a quelli italiani, si sono collegati da tutto il mondo i delegati del Club internazionali delle varie nazioni. da quelle europee alle asiatiche (es.dal Giappone il delegato Shiro Itoh), a quelle nord e sudamericane, Australia. Hanno inviato un video augurale diversi personaggi del mondo dello spettacolo, trai quali Renzo Arbore e Tiberio Timperi, il calciatore Lorenzo De Silvestri, difensore del Torino.

Erano presenti anche alcuni fiduciari italiani e della Liguria: Piemonte, Firenze – Roma -Piacenza Versilia, Catania e la vicina Costa Azzura. Con i rapprentanti della Vla Bormida Lucia Fresia e di Savona Gianni Grisolia che è arrivato con una 500 supertecnologica, retroilluminata alla “starwars”.

Durante la trasmissione, Lorenzo Beccati (voce del Gabibbo) ha presentato il libro sulla 500 scritto a quattro mani da Francesca Caneri e Stefania Ponzone: “Un mito italiano”. Madrina dell’evento la giovane giornalista e conduttrice televisiva Renata Cantamessa (nota anche come “Fata Zucchina”, per le sue speciali ricette a base di zucca). Terminata la diretta, cena con tutti i presenti alla Trattoria del Borgo, c on taglio della speciale torta.

 

La firma per la candidatura alle Universiadi 2025

Lunedì 6 luglio, ore 11, nella Sala Trasparenza della Regione Piemonte, piazza Castello 165 a Torino si svolge la cerimonia della  Firma di richiesta di candidatura ufficiale delle istituzioni, delle istituzioni sportive e degli atenei piemontesi per le Universiadi del 2025.

Saranno presenti alla firma

Fabrizio Ricca, assessore regionale allo Sport

Chiara Appendino, sindaco di Torino

Stefano Geuna, rettore dell’Università degli Studi di Torino

Guido Saracco, rettore del Politecnico di Torino

Gian Carlo Avanzi, rettore dell’Università del Piemonte Orientale

Alessandro Sciretti, presidente Edisu Piemonte

Riccardo D’Elicio, presidente del Cus Torino

Le narrazioni di Torino Photo Tales

Le limitazioni imposte dall’emergenza Covid 19 hanno spinto gli organizzatori della Fiera fotografica torinese a lavorare a nuove proposte. Fino al 1agosto sarà possibile consultare l’album virtuale di Torino Photo Tales, che raccoglie le opere fotografiche presentate dalle gallerie invitate al progetto digitale

 

Ha preso il via il 25 giugno TORINO PHOTO TALES, un percorso di narrazione virtuale che raccoglie, in una piattaforma online, una vetrina dedicata alla creatività dell’immagine, con la presentazione di opere fotografiche di grandi maestri e giovani emergenti, corredate da video interviste a gallerie, musei, istituzioni culturali, editori, collezionisti, artisti e appassionati.

 

“L’emergenza Coronavirus – racconta Roberto Casiraghi ideatore di The Phair, insieme a Paola Rampini – ci ha stimolato a lavorare a nuove idee, sviluppando una delle funzioni della Fiera, il sostegno del sistema artistico territoriale e soprattutto la valorizzazione delle gallerie d’arte che dedicano particolare attenzione a progetti artistici legati al tema dell’immagine. Abbiamo ridefinito i luoghi di confronto tra i protagonisti del sistema dell’arte, con l’obiettivo di rendere la proposta culturale il più esaustiva possibile per collezionisti, appassionati e per tutte le tipologie di pubblico che seguono il panorama artistico italiano”.

 

La prima parte del progetto dal 25 giugno al 1° agosto raccoglie le opere selezionate da ciascuna galleria invitata a partecipare a Torino Photo Tales. Una raccolta collettiva che andrà a comporre un vasto ed eterogeneo album digitale, una preziosa e inedita finestra sul panorama artistico italiano e internazionale della cultura fotografica, ma soprattutto un’occasione di avvicinamento e confronto tra gallerie, collezionisti e appassionati.

 

Il progetto vedrà la partecipazione, a titolo gratuito, di 40 gallerie, ognuna delle quali presenterà tre opere, per un totale di 120 opere fotografiche: un puzzle di immagini che raccontano una storia, suggeriscono una visione.

 

Non una fiera on line dunque, con le consuete viewing rooms, ma un luogo dove poter incontrare maestri della fotografia e talenti emergenti, artisti che intervengono sull’immagine fotografica, che esprimono la loro poetica attraverso un volto umano o una forma astratta, che si perdono o ritrovano nella natura, nell’immensità del cielo, nell’intensità di un colore, nell’ambiguità di un’ombra. I visitatori troveranno Olaf Breuning, Fatma Bucak, Luigi Ghirri, Goldschmied & Chiari, Sam Falls, Alessandra Spranzi, Paolo Ventura, Massimo Vitali e tanti altri.

 

Per soddisfare la curiosità del pubblico e stimolare un interesse più consapevole, ogni serie di lavori sarà corredata da una video-intervista in cui il gallerista commenta le opere personalmente selezionate, rispondendo alle domande di un componente del board curatoriale.

 

 

Dal 1 ottobre 2020 Torino Photo Tales proseguirà, sempre on line, con l’apporto di numerosi contributi esterni, attraverso interviste a musei, curatori, gallerie, editori, collezionisti, per presentare e approfondire opere, mostre e produzioni artistiche.

 

La volontà di estendere il progetto di Torino Photo Tales nasce per rafforzare collaborazioni già esistenti e crearne di nuove, per costruire intorno a sé un sistema corale ed eterogeneo di interlocutori nazionali e internazionali – galleristi, collezionisti, istituzioni museali, protagonisti del mondo dell’arte contemporanea – per coinvolgere il pubblico con un programma culturale sempre più approfondito e vario.

 

The Phair si impegna a mantenere viva la stagione torinese della fotografia proiettandola in una dimensione virtuale, con una piattaforma che sia catalizzatore d’innovazione, produzione culturale e interazione sociale, in vista dell’edizione 2021 dal 21 al 23 maggio.

 

The Phair, che l’anno scorso è stata ospitata nell’ex Borsa Valori di Torino in Piazzale Valdo Fusi, e che quest’anno avrebbe dovuto svolgersi nel Padiglione 3 di Torino Esposizioni, è una fiera dedicata all’immagine. The Phair,  un neologismo che è un manifesto, sintesi di Photography e Fair, è un appuntamento annuale riservato alla fotografia, all’immagine come evento concettuale prima che tecnico e descrittivo del reale.

 

www.thephair.com

 

Piemonte un polo all’avanguardia nella ricerca

Tronzano “In un momento in cui le tecnologie biomediche si confermano sempre di più un settore industriale e politico strategico dobbiamo essere rigorosi determinando linee guida sicure

“Apprendo con grande soddisfazione della pubblicazione delle normative UNI/PdR relative alle mascherine di comunità frutto del lavoro messo in campo negli ultimi mesi dal Politecnico di Torino con Uni, l’ente Italiano di Normazione” – commenta così la nota stampa del Politecnico l’Assessore alle attività economiche e produttive Andrea Tronzano –

“Si tratta di un successo e di una nota di merito per la nostra Regione che va a colmare un vuoto legislativo e, allo stesso tempo, incentiva la produzione di qualità per la protezione di tutta la nostra comunità. Si tratta di un’azione dedicata non solo ai cittadini, ma anche a tutti i lavoratori a basso rischio, così com’è stato ipotizzato anche dall’ISS. I piemontesi potranno indossare le mascherine monouso lavabili e autoprodotte che tutti noi saremo chiamati a usare nella fase 3 quella della convivenza con il Covid 19”.

Una fase in cui anche chi fa sport amatoriale ed agonistico sarà chiamato a convivere e potrà farlo in tutta sicurezza con dispositivi realizzati in tessuto 3D leggero e modellabili che contano su un filtro speciale che consente una respirabilità in sicurezza cinque volte più efficace di quelle standard (come riportato anche in un servizio sulla testata sette corriere). Anche in questo caso un successo della ricerca e delle professionalità messe in campo che fa della nostra Regione un polo all’avanguardia di ricerca

“Come assessore alle attività economiche e produttive – continua l’Assessore Tronzano –  non posso che essere soddisfatto di questo risultato che, di fatto, indirizza anche le nostre future politiche industriali con la concreta necessità di dare sostegno a cluster e filiere produttive (come quella biomedicale) che sappiano intercettare la domanda e al tempo stesso sostenere la produzione di aziende che sono state provate da questo periodo di crisi.

“Il Piemonte dimostra quindi sempre di più di avere le competenze e le intelligenze in grado di sopperire alle crisi e di aprire la strada all’innovazione e a nuove opportunità, ed è per questo che lavoreremo fin da subito definendo nuove linee guida dei prodotti biomedicali con standard minimi di qualità e sicurezza”.

“In un momento in cui le tecnologie biomediche si confermano sempre di più un settore industriale e politico strategico dobbiamo essere rigorosi determinando linee guida sicure (alla luce anche della nota dell’Anac che chiede maggior attenzione su qualità e prezzi dei prodotti) affinché tutto non diventi una giungla senza regole dove alla fine a farne le spese sono proprio i cittadini costretti a usare prodotti non consoni”.

 

Lega: “Con il Riparti Piemonte il sostegno all’edilizia”

“I piemontesi che decideranno di ristrutturare o costruire una nuova casa potranno avere fino a 50mila euro di contributi dalla Regione per il pagamento degli oneri dovuti ai Comuni.  

Si potrà avere copertura dei costi di costruzione  fino al 100%, nel caso di recuperi, o al 50%, nel caso di nuovi stabili. Riparti Piemonte passa dalla casa che, in quanto bene primario, va tutelato”. Commenta così il Presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte Alberto Preioni, il parere favorevole a maggioranza alla delibera di Giunta che renderà operativa nel giro di pochi giorni la normativa in favore dell’edilizia che mette a disposizione 26 milioni di euro per il 2020.

“Dall’8 luglio i cittadini – continua Preioni al termine della Commissione Urbanistica del Consiglio regionale, riunita in videoconferenza con la Commissione Bilancio – che abbiano fatto domanda in Comune per opere edilizie tra il 29 maggio scorso e il prossimo 30 novembre, potranno accedere alla piattaforma digitale per presentare le richieste. Nel caso in cui le stesse siano pregresse e il cittadino abbia già pagato gli oneri al Comune questi verranno rimborsati dalla Regione.

Come concordato dall’Assessore all’urbanistica e Enti locali Fabio Carosso l’Associazione dei Comuni Italiani, i contributi per il pagamento degli oneri per la costruzione o al riuso edilizio saranno calcolati dai Comuni al momento della richiesta delle istanze edilizie e verranno erogati in breve tempo dai Comuni stessi”.

“Una bella novità che va incontro al percorso di agevole fruizione- conclude Preioni – sono i seminari di approfondimento erogati on line che spiegheranno ai piemontesi il dettaglio delle misure. Un altro passo verso quel percorso di semplificazione che la Lega vuole mettere a disposizione dei cittadini, perché la burocrazia non sia una tenaglia e l’amministrazione della Regione sia in una logica di vero servizio.”

Così in una nota il Presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte, Alberto Preioni.