ilTorinese

Un musical intenso: la vita di Frida Kahlo. Sul palco anche Drusilla Foer

 

Da giovedì 4 a domenica 7 dicembre, al Teatro Alfieri di Torino, andrà in scena “Frida Opera Musical”, lo spettacolo scritto da Andrea Ortis e Gian Mario Pagano, che ha debuttato il 30 ottobre scorso al teatro Arcimboldi di Milano. Si tratta di un viaggio straordinario nelle opere di Frida Kahlo, secondo un progetto realizzato dalla MIC International Company in collaborazione con il Museo Frida Kahlo, “Casa Azul” e il Museo Diego Rivera Anahuacalli di Città del Messico, e con il patrocinio dell’ambasciata del Messico in Italia. I protagonisti di questa opera sono Federica Butera, che interpreterà il ruolo della Kahlo, Diego Rivera, interpretato da Andrea Ortis, che esprimerà la forza del suo corpo ferito, la resistenza e la voglia di vivere, la lotta per la libertà e l’identità. Ad accompagnare il viaggio di Frida Kahlo e del suo tormentato amore Diego Rivera, sarà Catrina, interpretata da Drusilla Foer, protagonista assoluta dell’immaginario popolare della cultura messicana. Incarna la morte, non vista come opprimente e minacciosa, come percepita in Europa, ma una morte sorridente, gentile, un po’ manipolatrice, che guarda alla vita con amore e contemplazione. Si tratta della prima produzione di Teatro Musicale realizzata in partnership con il Messico. Il palcoscenico del teatro Alfieri sarà popolato da tanti personaggi che ballano e canta o sulle musiche e le liriche di Vincenzo Incenzo, compiendo un viaggio attraverso la vita e pe opere dell’artista messicana. Una particolare attenzione sarà riservata all’amore che legò Frida a Diego Rivera, un legame alternato da alleanze e scontri, passioni e infedeltà. Il musical non si limita soltanto a narrare la vita di Frida Kahlo, ma a illustrare un periodo importante della storia messicana, quello postrivoluzionario, contraddistinto da figure chiave come André Breton, Tina Modotti, Zapata e Trotsky.

“Ci sono artisti unici – afferma il regista Andrea Ortis – che risiedono in un non luogo, diventando parte di un non tempo. Artisti trasversali che raggiungono la vita di tutti in modo magico e perfettamente reale. Frida abita il ‘per sempre’, riuscendo a parlare ogni lingua possibile. Una donna profondamente messicana che ogni popolo del mondo sente un po’ sua, percependosi a sua volta un po’ messicano. Ecco perché ho scelto Frida, perché nessuno come lei è riuscito ad attraversare le barriere del dolore, diventandone evoluzione, ponendosi al di fuori della realtà oggettiva, trascendendo così il limite imposto dell’immanenza. La sua opera va oltre l’esperienza sensibile del vivere e, pur rappresentando la durezza tangibile, il dolore effettivo, tutta la fattuale afflizione lo travalica diventando nella sua arte pittorica espressione di valori ultrasensibili. Frida non si contiene, è portatrice del valore identitario e libero del popolo messicano. Non è arginabile nei confini di un tratto moderato, supera gli steccati di una perfetta comprensione assumendo le sembianze del cielo, e lo fa mettendo a nudo la sua travagliata esistenza, che diventa così alta, infinita, immutabile, proprio come è il cielo”.

Teatro Alfieri – piazza Solferino 4, Torino – da giovedì a sabato ore 20.45 / domenica ore 15.30

www.teatroalfieritorino.it – www.ticketone.it

Mara Martellotta

Le stelle in un calice: champagne tra storia e attualità

Una tappa speciale sulla Route Touristique du Champagne: lo Champagne della Maison Stéphane Coquillette di Chouilly

Lo champagne non è soltanto un vino: è diventato simbolo, universalmente riconosciuto di festa, eleganza e prestigio. I racconti e le leggende sull’inventore dello champagne, Dom Pierre Pérignon, sono molti, ma non tutti sono basati su un fondamento di realtà. Pierre Pérignon nacque nel 1638 nella regione di Champagne, nel nord della Francia. All’età di 19 anni, scelse di entrare in un monastero e diventare monaco benedettino. Nel 1668 arrivò al monastero Hautvillieres. A quel tempo, i monaci erano tra i maggiori proprietari terrieri e produttori del vino dell’epoca. Dom Pierre Pérignon fu maestro di cantina ad Hautvillieres fino alla sua morte nel 1715 e divenne particolarmente famoso per i suoi numerosi esperimenti sia in vigna che in cantina. Dom Pierre Pérignon si distinse per un approccio completamente nuovo sia alla vigna che alla produzione in cantina. In vigna esplorò le diverse tipologie di uve e il concetto di “terroir“. Oggi sappiamo infatti che ogni vigneto, con il suo terroir, dà un carattere distintivo al vino finale. Inoltre, si racconta che la scelta non casuale dell’uva debba essere attribuita proprio a Dom Pierre Pérignon. All’epoca, la Francia settentrionale era molto fredda e il monaco benedettino scelse di lavorare con il Pinot Nero su larga scala, vitigno molto più adatto sia al clima dell’epoca. Un altro aspetto al quale Dom Pierre Pérignon prestò particolare attenzione fu la miscelazione del vino stesso. Anche durante la vendemmia, pensò che valesse la pena mescolare le singole uve per raggiungere la complessità desiderata. L’attuale Champagne Dom Pérignon utilizza ancora uve raccolte nei vigneti del monastero di Hautvilliers, per onorare le origini dell’uomo e del vino. Dom Pierre Pérignon morì nel 1715 e fu sepolto nel coro del monastero di Hautvilliers. Sulla sua lapide è scritto Summa Cum Laude (“con la più alta onorificenza”) alla quale il monaco ha aspirato in tutte le fasi della sua vita. Questo è anche il motto dei monaci benedettini. Dom Pierre Pérignon fece molte operazioni rivoluzionarie che sono ancora oggi utilizzate per realizzare i migliori vini frizzanti al mondo. La sua leggenda e il suo nome restano ancora oggi immortali. Il processo di produzione dello champagne si è, tuttavia, evoluto nel tempo grazie a diversi contributi, fino a diventare il celebre méthode champenoise, oggi imitato in tutto il mondo. La denominazione AOC Champagne è rigidamente regolata: solo vini prodotti in questa zona possono portare il nome “Champagne”. I vitigni principali sono Pinot Noir, Pinot Meunier e Chardonnay, assemblati in proporzioni diverse per creare cuvée dalle sfumature. Il segreto sta nel terroir: il clima fresco, il sottosuolo gessoso e l’orografia delle colline favoriscono acidità e mineralità, elementi essenziali per la corretta realizzazione delle bollicine. La regione Champagne è una terra ricca di borghi medievali, cattedrali gotiche e villaggi pittoreschi come Reims, Épernay e Troyes. Reims, in particolare, è celebre per la sua cattedrale, dove venivano incoronati i re di Francia, e per le grandi maison che custodiscono chilometri di cantine sotterranee. Nel 2015, i paesaggi viticoli della Champagne – colline, case e cantine – sono stati riconosciuti Patrimonio Mondiale UNESCO come “paesaggio culturale”. La Route Touristique du Champagne permettono di scoprire cantine storiche e piccoli produttori, unendo cultura, gastronomia e paesaggi suggestivi. Visitare la regione Champagne significa immergersi in un mondo dove arte, storia e gusto si fondono in un’esperienza indimenticabile.

Una visita speciale: Champagne Stéphane Coquillette

Tra le tappe imperdibili, spicca la cantina Champagne Stéphane Coquillette, situata a Chouilly, villaggio classificato Grand Cru nella Côte des Blancs. Stéphane rappresenta la quarta generazione di una famiglia di vignaioli: i nonni Pierre e Hélène fondarono la maison Saint-Chamant nel 1930, il padre Christian la portò avanti dal 1950, e oggi Stéphane conduce il proprio domaine con 6 ettari di vigne. Le uve provengono da cru prestigiosi: Chouilly e Cuis per lo Chardonnay, Aÿ e Mareuil-sur-Aÿ per il Pinot Noir. I vigneti, piantati su suolo calcareo e gessoso, sono coltivati con metodi rispettosi dell’ambiente: niente erbicidi, lavorazioni manuali, potature e legature fatte a mano per preservare la salute delle viti. La cantina, rinnovata nel 2001, ospita quattro presse e più di dieci parcelle che contribuiscono alle cuvée. Tra le etichette più rappresentative:

  • Carte d’Or 1er Cru (Pinot Noir e Chardonnay), fresco e minerale.
  • Cuvée Diane Blanc de Blancs (100% Chardonnay da vecchie vigne), elegante e complesso.
  • Cuvée Les Clés Blanc de Noirs (100% Pinot Noir Grand Cru da Aÿ), intenso e fruttato.
  • Cuvée Marie-Aimer Rosé (Pinot Noir Rosé de Saignée), con note di ciliegia e fragola.
  • Cuvée By Louis Vintage 2010 Brut Zero (Pinot Noir senza dosaggio), raffinato e trasparente, con grande potenziale di invecchiamento.

La filosofia di Stéphane è chiara: evitare l’uso di vini di riserva per mantenere la purezza del millesimo. Ogni cuvée nasce da un singolo anno di vendemmia, esprimendo al meglio il carattere del terroir. La visita alla cantina Coquillette dimostra come la tradizione dello Champagne non sia solo patrimonio delle grandi maison, ma sia custodita anche nelle mani di vignaioli indipendenti che custodiscono il sapere di generazioni. In Champagne, la storia di Dom Pérignon e delle abbazie medievali si intreccia con l’innovazione di produttori come Stéphane Coquillette, offrendo al viaggiatore un’esperienza che unisce cultura, paesaggio e il piacere di un calice di stelle, oltre a quella di un’accoglienza calorosa e di un’esperienza unica.

Barbara Castellaro

Per info: Champagne Stéphane Coquillette
15 rue des écoles 51530 Chouilly
Email : champagne.coquillette@orange.fr

www.champagne-coquillette.fr

Nizza, Millefonti, San Salvario: 32mila euro di sanzioni

Nei giorni scorsi, si è svolto un controllo straordinario del territorio coordinato dalla Polizia di Stato con la collaborazione di personale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale. L’attività è stata diretta da personale del Commissariato di P.S. Barriera Nizza e ha visto il contributo di personale Polfer della Stazione Porta Nuova e di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine “Piemonte”.

In un esercizio di via Nizza, la Polizia Municipale ha elevato una sanzione di oltre 1.000 per diversi illeciti amministrativi. Personale dell’Ispettorato del Lavoro, nell’occasione, ha anche sanzionato il negozio per 4.450 euro, avendo riscontrato la presenza di un lavoratore non assunto. L’attività è stata sospesa, salvo il ripristino delle condizioni di normalità. L’A.S.L.-S.I.A.N. ha, inoltre, riscontrato carenze igieniche- strutturali e ha emesso prescrizioni.

I controlli sono proseguiti in via Madama Cristina dove un locale è stato sanzionato per oltre 9.500 dalla Polizia Municipale per numerose violazioni tra cui l’omessa esposizione della S.C.I.A., del divieto di fumo e degli orari; occupazione abusiva di suolo pubblico, mancanza della tabella prezzi delle bevande al banco, presenza di alimenti per uso personale in frigo, di bidoni per rifiuti non idonei e di un congelatore sprovvisto di indicatore esterno della temperatura. Altri 1.000 euro di sanzione sono stati elevati dalla Guardia di Finanza per l’evasione del canone televisivo.

Una barberia di via Nizza è stata infine sanzionata per oltre 15.500 euro. La Polizia Municipale ha riscontrato l’apertura abusiva di esercizio di vicinato relativa alla vendita di profumi e di prodotti per il trattamento della cura della persona insieme ad altre violazioni, tra cui carenze igieniche relative alla pulizia e sterilizzazione dell’attrezzatura.

Ex Ilva, AVS: “Governo e Regione si assumano le proprie responsabilità”

I lavoratori continuano a resistere: il presidio dell’Ilva di Novi Ligure prosegue senza sosta così come quello a Racconigi, simboli di una battaglia che non riguarda solo un territorio, ma l’intero futuro industriale del Paese.
In questi trent’anni non soltanto lo Stato ha ceduto l’azienda ma anche rinunciato a un ruolo minimo di controllo. Per vent’anni Arpa e Ispettorato del Lavoro non segnalarono alcuna anomalia nella gestione del gruppo Riva, mentre gli impianti peggioravano e le condizioni dei lavoratori si deterioravano.
Nel 2012 si apre una lunga agonia: lo stato di crisi e, per gli operai, l’inizio della cassa integrazione.
Oggi sono tredici anni di incertezze lavorative che pesano sulle scelte di vita e sulla possibilità di costruire un futuro per intere famiglie.
Commissariamento e successive acquisizioni hanno finora favorito la crescita di altri gruppi, alimentando la concorrenza nel settore a discapito del ruolo di primo piano che il nostro Paese aveva sempre avuto nella siderurgia.  I diversi governi che si sono succeduti hanno rinunciato a trovare soluzioni efficaci.
È la vergognosa dimostrazione dell’incapacità di elaborare strategie utili per la salvaguardia dei settori produttivi del Paese e, di conseguenza, per la tutela dei posti di lavoro — elemento essenziale per la sostenibilità sociale, uno dei pilastri dello sviluppo sostenibile. Servono politiche industriali, nel segno della transizione ecologica e della piena occupazione.
Condividiamo le richieste avanzate dai segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, per evitare un’ulteriore dismissione camuffata da riorganizzazione.
Attendiamo l’esito del tavolo convocato domattina dal Ministro Urso con la vicepresidente Chiorino e con i rappresentanti dei Comuni piemontesi coinvolti, ma riteniamo che  la convocazione immediata di un tavolo permanente presso la Presidenza del Consiglio non sia più rinviabile Bisogna dare una risposta ai lavoratori che stanno portando avanti la lotta, perché ad oggi sono gli unici ad aver fatto sacrifici, mentre chi dovrebbe garantire politiche industriali e occupazionali continua ad accetta compromessi funzionali solo a passare la nottata.
Per Alleanza Verdi e Sinistra, l’unica strada credibile e coerente è chiara: nazionalizzazione degli impianti, accompagnata da un grande piano di innovazione tecnologica e ambientale.
Un modello basato sulle rinnovabili, sulla riduzione dell’inquinamento, sulla tutela della salute, sul contrasto al cambiamento climatico. Un modello che difenda il lavoro e che non sacrifichi più interi territori sull’altare dei profitti privati e dei ritardi istituzionali.

Alice Ravinale
Valentina Cera

Riapre l’Auditorium Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria

Torna alla città uno dei luoghi più amati nel cuore di Torino, sito in piazza Carlo Alberto. Con il concerto di Natale degli allievi del liceo Cavour si riaccendono le luci sull’Auditorium Antonio Vivaldi della Biblioteca Nazionale Universitaria, rimasto chiuso per interventi strutturali. Sul palco di 60 metri quadrati i giovanissimi musicisti del liceo Cavour accompagneranno il pubblico in un repertorio di grande suggestione  con musiche di Arcangelo Corelli, Antonio Vivaldi, Wolfgang Amadeus Mozart, Luigi Molfino e James Moore.
“Con la restituzione dell’Auditorium Antonio Vivaldi alla Città, la Biblioteca Nazionale Universitaria inaugura una rinnovata stagione di promozione culturale del proprio patrimonio. Siamo onorati di festeggiare il Natale con l’esposizione di un autografo vivaldiano, che conserva la partitura originale di uno dei brani che verrà eseguito durante il concerto di Natale dagli allievi del liceo Cavour. La Biblioteca Universitaria non dimentica il passato, ma guarda anche al futuro – ha dichiarato la direttrice della Biblioteca Marzia Pontone.

Nelle sale adiacenti all’Auditorium saranno esposti il manoscritto autografo del Concerto per due violoncellisti in Sol minore ( RV 531) di Antonio Vivaldi, uno dei brani che verranno eseguiti al concerto, e una selezione di incisioni legate al Natale, tra le quali spiccano un’opera di Durer e una di Rembrandt.
È questa solo un’anteprima delle opere del noto musicista del Settecento , che qui ha lasciato traccia del suo genio. La Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino, depositaria della raccolta Mauro Foà e della raccolta Renzo Giordano, conosciuta dai musicologi di tutto il mondo, ha infatti in custodia la quasi totalità delle carte vergate dalla mano di Vivaldi, con annotazioni autografe ad inchiostro, correzioni e cancellature, che ci fanno rivivere in prima persona il lavoro del grande musicista.
La biblioteca sta già lavorando ad un’esposizione degli scritti di Antonio Vivaldi da tenere nella primavera del 2026, nella sala di 200 metri quadrati adiacente all’Auditorium, attrezzata con teche appositamente realizzate per contenere libri e oggetti preziosi e con un’illuminazione tecnica di grande efficacia. Non mancheranno i momenti musicali all’Auditorium dove l’utilizzo del legno in caldo rovere naturale e 300 metri quadrati di  tendaggi contribuiscono a creare un’acustica di grandissima qualità. Il soffitto, grazie all’utilizzo di una tinteggiatura blu notte, e a oltre 100 fonti luminose a LED di grande risparmio energetico, crea una suggestiva atmosfera simile a un cielo stellato.
La platea a sedute mobili, originariamente pensata per un uso polifunzionale, sarà di volta in volta adattata per tutti gli eventi, in un progetto di restituzione alla città di questo bene nel cuore di Torino.

“La Biblioteca Nazionale Universitaria – spiega  la sua direttrice Marzia Pontone – inaugura una rinnovata stagione di promozione culturale del proprio patrimonio, per favorire la costituzione di memorie condivise e la partecipazione attiva della comunità.  Obiettivo principale resta il coinvolgimento dei giovani attraverso percorsi educativi intergenerazionali”.
Nella sede della biblioteca, che conserva la facciata delle antiche scuderie di Palazzo Carignano, sono raccolti oltre un milione e trecentomila volumi. Di particolare interesse il Corpus Juvarrianum,  con un migliaio di progetti e disegni dell’architetto di casa Savoia Filippo Juvarra, uno dei principali esponenti del barocco italiano che, nel Settecento, ha impreziosito Torino progettando il nuovo volto della capitale sabauda. A lui verrà  dedicata una grande mostra nel 2027. Tra gli altri manoscritti contenuti nella biblioteca si ricordano  importanti codici orientali, greci, francesi,  italiani e latini, il più antico dei quali è datato al IV -V secolo. A questi si aggiungono gli oltre milleseicento incunaboli tra cui i preziosi volumi miniati dalle botteghe di Antoine Vèrard. La Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino raccoglie  anche quindicimila incisioni  con opere di Albrecht Durer, Jacques Callot, Guido Reni, Andrea Mantegna e il Parmigianino e l’intera collezione di tredicimila volumi appartenuti alla regina Margherita di Savoia. Buona parte di questi fondi sono consultabili digitalmente sul sito della Biblioteca Nazionale Universitaria.
Concerto di Natale delle allieve e degli allievi del liceo Cavour. Sabato 13 dicembre ore 16. Piazza Carlo Alberto 5 A

Mara Martellotta

Un villaggio della solidarietà promosso dal Dono del volontariato

In occasione della Giornata Internazionale del Volontariato del 5 dicembre, Vol.To ETS promuove anche quest’anno il “Dono del Volontariato”, il grande villaggio del Dono che trasforma piazza Bodoni in uno spazio legato alla solidarietà e all’incontro tra cittadini e associazioni. Dal 6 all’8 dicembre, dalle 10 alle 18, oltre 200 Enti del Terzo Settore presenteranno le proprie attività, le storie di impegno quotidiano e i prodotti realizzati per sostenereni progetti culturali, sociali e ambientali. L’inaugurazione ufficiale del Dono del Volontariato si terrà sabato 6 dicembre alle ore 11, in piazza Bodoni, e vedrà la partecipazione amichevole del comico e illusionista Enrico Balsamo. Dal 2023 Vol.To celebra la ricorrenza internazionale dando voce agli ETS che operano ogni giorno per il bene comune. Il Dono del Volontariato è un luogo di incontro dove la generosità si traduce in gesti concreti, un percorso tra stand colorati in cui sarà possibile scegliere tra regali solidali, decorazioni per la casa, candele, dolci artigianali, profumi, panettoni, quadri e oggetti unici, sostenendo direttamente l’attività delle associazioni. La partecipazione è gratuita per gli ETS, che potranno farsi conoscere attraverso il dialogo con la cittadinanza. Per tre giornate, la piazza sarà animata da spettacoli, musica, laboratori e attività per adulti e bambini, con la presenza speciale di Babbo Natale. Il Dono del Volontariato rappresenta un’occasione per riscoprire la forza del dono come valore condiviso, capace di unire persone e comunità, rafforzandone il senso di appartenenza al territorio. L’edizione 2024 ha registrato ben 168 espositori, 9 mila visitatori e 1823 donatori: numeri che raccontano la crescita di un evento ormai riconosciuto come uno dei momenti più rappresentativi della vita cittadina. Sono dati che testimoniano non solo il successo dell’iniziativa, ma anche la vitalità di un tessuto associativo sempre più partecipe e radicato.

“Il Dono del Volontariato rappresenta la dimostrazione concreta di quanto il mondo del volontariato torinese sia vivo e presente – ha dichiarato il Presidente di Vol.To ETS, Stefano Meneghello – dietro ogni stand, ogni sorriso, ogni incontro in piazza c’è una comunità che si riconosce nei valori della solidarietà e del Dono. I numeri, in costante crescita, indicano che la cittadinanza continua a credere nel valore dell’impegno e del tempo gratuiti, elementi che rendono più forte e coesa la nostra società”.

Mara Martellotta

Sp 98, senso unico alternato sul ponte a Sciolze 

Sopralluogo oggi al ponte della Sp98 a Sciolze dopo la decisione della Direzione Viabilità 2 della Città metropolitana di Torino di prorogare la chiusura al traffico  nel tratto tra il Km 0+800 e il km 0+900, interessato dal cantiere per la manutenzione straordinaria dell’infrastruttura.

L’impresa che sta operando e la Direzione Lavori sono impegnate per garantire l’apertura venerdì 5 dicembre nel tardo pomeriggio a senso unico alternato semaforizzato. 
Il cantiere è attivo dalla fine dell’estate e dal 27 ottobre scorso ha registrato la chiusura al traffico per consentire le lavorazioni più critiche e salvaguardare la sicurezza degli addetti ai lavori.

Mini-guida alla scelta della stampante in azienda: cosa considerare davvero prima dell’acquisto

Informazione promozionale

 

In un contesto lavorativo sempre più digitale, ci sono dispositivi che continuano a mantenere un ruolo centrale nei processi quotidiani.

Tra questi rientra senza dubbio la stampante, oggi protagonista di una vera evoluzione grazie alla diffusione dei modelli multifunzione.

Questi dispositivi non si limitano più alla sola stampa: possono essere utilizzati come scanner, fotocopiatrici e, in molti casi, diventano un supporto prezioso anche per chi lavora da remoto. Per questo, quando si valuta l’acquisto di una nuova stampante per l’ufficio, è utile avere chiari alcuni criteri di scelta.

Di seguito una breve guida per orientarsi tra le migliori stampanti per uso aziendale, individuando gli aspetti da mettere in primo piano.

Il punto di partenza? Qualità, affidabilità e sostenibilità

Nel momento in cui si introduce una nuova stampante in azienda, il primo aspetto da considerare è la qualità complessiva della soluzione scelta: non solo in termini di performance tecniche, ma anche di continuità nel tempo e supporto post-vendita.

Una stampante professionale pensata per l’ufficio dovrebbe garantire:

funzionamento stabile anche con volumi di stampa elevati
materiali e componenti progettati per durare
aggiornamenti software regolari, soprattutto sul fronte della sicurezza
un servizio di assistenza strutturato, in grado di intervenire rapidamente in caso di necessità

Questi elementi incidono in modo diretto sulla produttività: meno fermi macchina, meno problemi tecnici e una gestione più fluida dei flussi documentali.

Oggi, inoltre, una soluzione di stampa affidabile integra anche funzionalità avanzate di protezione dei dati, fondamentali in un contesto in cui i dispositivi sono collegati alla rete aziendale. A ciò si affianca l’attenzione alla sostenibilità: le stampanti moderne puntano su consumi ridotti e modalità di utilizzo più consapevoli delle risorse, in linea con le politiche ambientali delle imprese.

Valutare i volumi di stampa e le esigenze dell’ufficio

Prima di acquistare una stampante aziendale è fondamentale analizzare i reali volumi di stampa e le modalità d’uso nella quotidianità.

Il numero di utenti e la quantità di documenti prodotti incidono direttamente sulla scelta del modello:

per un piccolo studio può essere sufficiente un dispositivo compatto
per un’azienda strutturata servono macchine più sofisticate, progettate per gestire carichi di lavoro elevati e prolungati nel tempo

Da non sottovalutare la tipologia di documenti stampati: report, presentazioni grafiche o modulistica richiedono impostazioni e risoluzioni diverse.
Una stampante laser, ad esempio, offre maggiore velocità e precisione nei testi, mentre i modelli inkjet garantiscono risultati migliori nei lavori a colori o nei materiali promozionali.

Conoscere con precisione le esigenze del proprio business è il modo migliore per individuare tra le migliori stampanti quella davvero adatta all’ufficio, evitando costi nascosti, rallentamenti e inefficienze operative.

Efficienza energetica e costi di gestione: fattori cruciali nella scelta della stampante aziendale

Nella scelta di una stampante aziendale, la voce “costi di gestione” pesa tanto quanto la qualità di stampa. Accanto alla spesa sostenuta in fase d’acquisto, vanno considerati:

consumi energetici
acquisto di carta e toner (o cartucce)
eventuali interventi di manutenzione

Le stampanti di nuova generazione puntano su efficienza energetica e funzioni intelligenti, come la modalità sleep o l’accensione automatica solo quando necessario. Inoltre, i modelli più evoluti sono progettati per ridurre il consumo di materiali di consumo, ad esempio ottimizzando la copertura del toner e favorendo l’utilizzo della stampa fronte/retro.

Scegliere una stampante che garantisce una gestione ottimizzata nel lungo periodo significa non solo risparmiare, ma anche contribuire a un utilizzo più consapevole delle risorse, in linea con le esigenze di sostenibilità che oggi interessano ogni impresa.

In sintesi, una stampante aziendale ben selezionata non è semplicemente un dispositivo tecnico, ma un tassello strategico nella gestione dei processi documentali, capace di migliorare produttività, controllo dei costi e qualità del lavoro quotidiano.

Regione: dal Cal via libera a Bilancio di previsione e Defr

Il Consiglio delle Autonomie Locali (Cal), presieduto da Mauro Barisone, ha espresso parere favorevole all’unanimità al disegno di legge 111 “Disposizioni per la formazione del Bilancio annuale di previsione 2026-2028 (Legge di Stabilità regionale 2026)”, al disegno di legge 112 “Bilancio di previsione finanziario 2026-2028”, al Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2026-2028 e alla sua nota di aggiornamento, auspicando che vengano accolte alcune osservazioni in particolare la richiesta di una tempistica certa sui trasferimenti regionali agli enti locali.

L’assessore al bilancio Andrea Tronzano (nella foto) ha fatto presente che gli obiettivi principali del bilancio contemplano la continuità del risanamento dei conti, la preservazione dei servizi essenziali e l’attrazione di investimenti. Ha sottolineato che per quanto riguarda gli enti locali non si sono apportati tagli negli stanziamenti e che, in generale, il bilancio di previsione 2026 vede la sostanziale riconferma delle cifre stanziate nel 2025 nelle missioni e nei programmi dei diversi assessorati.

Nella stessa seduta l’Assemblea ha espresso parere favorevole all’unanimità in ordine al disegno di legge 114 “Disposizioni urgenti per il tribunale di Ivrea e per la Provincia del Verbano – Cusio – Ossola”.

Il provvedimento prevede l’erogazione di un contributo regionale, stabilito in un apposito protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e le parti coinvolte, finalizzato all’allestimento di una maxi-aula in uso al Tribunale di Ivrea, oltre alla rideterminazione del contributo regionale 2025 per le specifiche funzioni conferite alla Provincia del Verbano-Cusio-Ossola.

Ufficio stampa CRP