ilTorinese

In attesa della Juve Garcia striglia il Lione

Rudi Garcia, allenatore del Lione,  ex della Roma, ha criticato  l’atteggiamento della propria squadra dopo la vittoria in amichevole (2-1) contro il Celtic Glasgow.

“Contro il PSG, nella finale della Coppa di Lega francese, e contro la Juve in Champions, non ci potremo permettere questi atteggiamenti: non siamo riusciti a mantenere i ritmi giusti per tutta la durata della partita e abbiamo avuto una specie di crollo. Eravamo  addormentati, pigri. E questo non dovrà più accadere, altrimenti rischiamo di rovinare tutta una stagione”. Il 31 luglio, la squadra francese  si giocherà con il PSG nello Stade de France di Saint-Denis a Parigui  la Coppa di Lega francese. Invece il 7 agosto sarà a Torino contro la Juventus, nel ritorno degli ottavi di Champions.

Il Toret: piccolo, verde simbolo di Torino

Oltre Torino. Storie, miti, leggende del torinese dimenticato

Torino e l’acqua

 

Le storie spesso iniziano là dove la Storia finisce.

Il fil rouge di questa serie di articoli su Torino vuole essere l’acqua. L’acqua in tutte le sue accezioni e con i suoi significati altri, l’acqua come elemento essenziale per la sopravvivenza del pianeta e di tutto l’ecosistema ma anche come simbolo di purificazione e come immagine magico-esoterica.

1. Torino e i suoi fiumi
2. La Fontana dei Dodici Mesi tra mito e storia
3. La Fontana Angelica tra bellezza e magia
4. La Fontana dell’Aiuola Balbo e il Risorgimento
5. La Fontana Nereide e l’antichità ritrovata
6. La Fontana del Monumento al Traforo del Frejus: angeli o diavoli?
7. La Fontana Luminosa di Italia ’61 in ricordo dell’Unità d’Italia
8. La Fontana del Parco della Tesoriera e il suo fantasma
9. La Fontana Igloo: Mario Merz interpreta l’acqua
10. Il Toret piccolo, verde simbolo di Torino

10. Il Toret piccolo, verde simbolo di Torino

In dialetto significa “piccolo toro”, “toretto”, in senso traslato la parola viene comunemente usata per indicare la tipica fontanella pubblica della città di Torino, che è diventata nel tempo una celebre caratteristica dell’arredo urbano.  La fontana è una fusione in ghisa a forma di parallelepipedo chiuso da una volta semicilindrica, dipinta in un caratteristico colore verde bottiglia, la cannella di erogazione posta sul fronte è costituita da una piccola testa di toro dalla cui bocca sgorga l’acqua. L’animale richiama il simbolo di Torino, il toro rampante presente anche nelle insegne ufficiali.

In effetti il nome antico di Torino, “Augusta Taurinorum”, indica la città del popolo dei Taurini, che vollero così chiamarsi in nome di una leggendaria lotta tra un terribile drago e un possente toro (“taurus” in latino) che, dopo aver sconfitto il drago, muore per le ferite subite.  Chiarite le origini etimologiche dell’animale simbolo di Torino, precisiamo che la fontanella del “toret” è dotata anche di una griglia semicircolare munita di una conca centrale per l’abbeveraggio degli amici a quattro zampe.

Secondo quanto scritto nei documenti conservati nell’archivio storico di Torino, il primo progetto per l’installazione dei toret in città risale al 1854. Nel 1868 sulle pagine della Rivista Contemporanea, si legge un articolo intitolato “La condotta dell’acqua potabile ed il municipio di Torino. Cenni storico-statistici”, in cui viene fatto riferimento alle “piccole fontane che le numerose teste di toro perennemente stanno versando nei vari punti della città”. Da subito i torinesi si affezionano alle fontanelle. Negli anni Trenta del secolo scorso i toret erano ormai numerosi per le strade e per le piazze di della nostra città, in particolar modo vicino alle aree mercatali, lungo i grandi viali e nei giardini pubblici.

A produrli è stata la Fonderia Pinerolese di Frossasco. Prima che venissero costruite le piccole fontanelle in ghisa, si preferivano utilizzare dei modelli in pietra, oggi presenti nelle grandi aree auliche dei giardini monumentali e in collina. Ad oggi si contano complessivamente 800 toret sparsi per le vie della città. E pare che più il numero aumenti, più l’affetto dei torinesi si faccia più forte. L’acqua inizialmente proveniva dall’acquedotto del Pian della Mussa, oggi, invece, la rete idrica dei toret è alimentata dalla rete dell’acquedotto civico, che miscela l’acqua di sorgente a quella attinta dalle falde sotterranee e a una frazione sanitarizzata dell’acqua del fiume Po.

L’importanza di questo piccolo simbolo verde è tale che dal 2010 i toret appaiono a fianco della Mole Antonelliana e del gianduiotto nella gamma dei gadget studiati dal comune di Torino, in collaborazione con alcune aziende locali per promuovere l’immagine della città.  I torinesi sono molto legati ai toret, che riconoscono come un simbolo della città subalpina. Ricordiamo che il sindaco Castellani festeggiò la propria elezione dissetandosi con l’acqua di un toret e in questo atto fu ripreso dalle telecamere Rai del telegiornale regionale.

La proposta di alcuni artisti di ridipingere le fontanelle, alterandone i colori, ha suscitato grande dissenso tra la cittadinanza, ed è stata respinta oltre che dalla maggioranza delle persone comuni anche da alcuni artisti come Ugo Nespolo e Luigi Mainolfi. Parimenti, quando era stato proposto di sostituire le fontanelle delle principali piazze di Torino con dei nuovi modelli in pietra, la vicenda si era conclusa in una bufera di critiche e lettere di protesta, tanto che l’allora soprintendente ai beni architettonici Luisa Papotti si era vista costretta a comunicare ufficialmente a mezzo stampa che la soprintendenza non aveva nulla a che spartire con la proposta civica.

Nel pieno della polemica La Stampa lanciò un instant poll in rete con il quale chiedeva ai cittadini di esprimersi sulla questione: ben 7000 persone parteciparono alla votazione con il risultato che il 96% dei votanti voleva mantenere i tradizionali toret intatti.Memori degli avvenimenti passati, sia Piero Fassino che Michele Coppola si espressero a favore del mantenimento dei toret tradizionali ed entrambi hanno impiegato le fontanelle come strumenti della propria campagna elettorale. Tra i torinesi è diffuso il piacevole scherzo che consiste nell’invitare un forestiero a bere al “toro verde”, lasciando intendere che si tratti di un locale rinomato, quando in realtà è un invito a bere alla fontanella pubblica e, soprattutto, gratuita.

Nella nuova era digitale il toret si impone anche nel web. Nel 2011 nasce un’applicazione per iPhone che consente di geolocalizzare le fontanelle e capire quella più vicina alla posizione di ricerca.
Dal 2012 i torinesi possono adottare moralmente un toret ed inviare fotografie o racconti ad esso collegati ad un apposito sito internet, creato da Mauro Allietta con il patrocinio di SMAT, Città di Torino e Regione Piemonte.

I miti per i torinesi sembrano quasi un vizio, ed essi paiono volerli mettere anche là dove non c’è niente da dire, ma per chi è abituato ad avere sempre storie da raccontare ogni scusa è buona. La tradizione storica che vede l’acquedotto del Pian della Mussa come l’iniziale fornitore di acqua delle fontanelle è all’origine della leggenda metropolitana secondo cui il toret di piazza Rivoli sia rimasto l’unico a erogare ancora la stessa acqua del Pian della Mussa. Alcune storie a furia di essere raccontate diventano vere: in effetti pare che ancora adesso (come nel secolo scorso) numerose persone, munite di taniche e bottiglioni, si rechino alla fontanella per far scorta di “acqua buona”.

Alessia Cagnotto

 

Anche il nostro giornale, “Il Torinese”, ha scelto il toret verde come proprio simbolo, in omaggio a Torino

 

Eventi e gestione, i contributi alle enoteche regionali

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa, ha approvato la delibera con la quale vengono assegnati 100 mila euro di contributi complessivi per l’annualità 2020 e altri 100 mila euro per il 2021 per sostenere le spese di funzionamento, di gestione e lo svolgimento dell’attività istituzionale delle Enoteche regionali del Piemonte.

Attraverso questo provvedimento la Giunta interviene a favore delle Enoteche regionali, 15 dislocate in tutto il territorio piemontese e riconosciute dalla Legge regionale 37/1980, considerata la difficile situazione economica determinata dall’epidemia da Coronavirus che ha investito il settore agroalimentare e ricettivo, con la chiusura delle attività e delle Enoteche stesse.

“Dalla Regione è in arrivo un aiuto finanziario alle Enoteche regionali con una continuità di due anni – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa – affinché possano riprendere le attività di promozione e valorizzazione dei nostri vini di qualità Doc e Docg e dei prodotti enogastronomici legati al territorio locale. Le Enoteche hanno assunto un ruolo di riferimento sul proprio territorio in diversi ambiti, e non solo rappresentano i produttori locali e i prodotti di qualità, ma rappresentano i l territorio di riferimento dal punto di vista turistico e culturale”.

Le Poste si prenotano su Whatsapp

L’innovativo servizio è già attivo in 93 Uffici Postali della provincia

Torino, 21 luglio 2020In 93 Uffici postali della provincia di Torino da oggi è possibile prenotare il proprio turno allo sportello tramite WhatsApp direttamente dal proprio cellulare.

I nuovi Gestori delle Attese installati da Poste Italiane infatti, oltre ad erogare i biglietti per le operazioni allo sportello e ottimizzare la gestione dei flussi dei clienti in sala, consentono di prenotare il proprio turno acquisendo da remoto un ticket elettronico utilizzando direttamente la più diffusa piattaforma di messaggistica.

Richiedere il ticket elettronico con WhatsApp è molto semplice. Dopo aver memorizzato sul proprio smartphone il numero 3715003715, il cliente dovrà avviare una chat digitando qualsiasi testo al quale Poste Italiane risponderàin automatico proponendo alcune opzioni, tra queste la prenotazione del ticket.

A quel punto, digitando Comune, indirizzo e numero civicodi riferimento, al cliente sarà proposto l’Ufficio Postale più vicino con l’indicazione del primo appuntamento disponibile per la prenotazione, se il cliente accetta, la prenotazione sarà inoltrata in automatico mostrando sul display del cliente il relativo codice.

L’innovativo sistema di prenotazione si aggiunge ai diversi metodi di prenotazione “a distanza” che Poste Italiane mette a disposizione della clientela già da diversi anni, come ad esempio quella da PC o tramite l’app Ufficio Postale, che consentono di selezionare anche l’orario preferito, tra quelli disponibili, nel quale visitare l’Ufficio, confermando così ancora una volta la vicinanza a tutti i cittadini e la volontà aziendale di venire incontro alle loro esigenze.

L’assessore alla sanità dal ministro Speranza: “Sbloccare le risorse per il personale sanitario”

BONUS COVID «Il ministro Speranza si è impegnato perché venga attuata una modifica normativa o un’interpretazione autentica della norma che permetta con chiarezza di pagare per intero il bonus covid al personale sanitario impegnato nell’emergenza coronavirus.

E’ vero che il Governo non ha impugnato la legge regionale concordata con le parti sociali per la distribuzione delle risorse aggiuntive ai lavoratori del Comparto e della Dirigenza della Sanità, ma i rilievi della Ragioneria dello Stato sull’entità degli stanziamenti impediscono, di fatto, di procedere con i pagamenti, come rilevato dalla stessa Avvocatura regionale del Piemonte. Sono quindi grato al ministro, che ha ben compreso la situazione, impegnandosi a risolverla in sede centrale, non solo per il Piemonte, ma per tutte le Regioni che hanno premiato i lavoratori della Sanità. A stretto giro, convocherò le rappresentanze sindacali per illustrare i dettagli dell’operazione».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, ieri all’uscita dall’incontro con il ministro della Sanità, Roberto Speranza, sull’utilizzo delle risorse aggiuntive destinate al personale sanitario impegnato.

La costringevano a prostituirsi per pagare l’affitto

Coppia di romeni dava ospitalità a una connazionale costringendola a prostituirsi per pagare 1000 euro per le spese, arrestati dai carabinieri

Durante l’emergenza coronavirus, una coppia di romeni ha ospitato in casa una 23enne connazionale, per poi costringerla a prostituirsi per pagare loro l’affitto e le spese. 31 anni lui e 25 lei, genitori di due bambini, hanno ospitata la ragazza a casa loro a Montà (CN), in cambio di 1000 euro al mese.
La ragazza, dall’Agosto 2019, è stata quotidianamente accompagnata dall’uomo sulla statale SP 143, che da Poirino conduce verso il Comune di Carmagnola, dove la ragazza “lavorava” per lui. La 23enne doveva informare il suo protettore, parcheggiato a breve distanza, , tramite telefono, l’arrivo dei clienti e la fine del rapporto. A tenere la contabilità ogni giorno del lavoro svolto ci pensava la giovane moglie.
Un giorno un cliente della giovane prostituta, intenerito dalle richieste di aiuto, a Febbraio 2020, le ha dato ospitalità per qualche giorno in una casa di Carmagnola. L’uomo è stato rintracciato dalla coppia e da un altro connazionale e rapinato di 300 euro, per compensare i mancati guadagni della prostituta.
A dare il via alle indagini è stato l’uomo rapinato che inizialmente ha raccontato ai carabinieri di essere vittima di un estorsione da parte di un connazionale, senza chiarire alcun movente. Le indagini hanno poi fatto chiarezza sulla vicenda. È stato accertato che l’uomo dopo aver ospitato la donna ed essere stato rapinato avrebbe dovuto versare altri soldi alla coppia di sfruttatori invece ha preferito denunciarli.
I tre cittadini romeni su disposizione del GIP del Tribunale di Asti e del Sost. Proc. Davide Lucignani, che ne ha coordinato le Indagini, sono stati arrestati dai Carabinieri della Sezione Operativa di Moncalieri e dal Comando Stazione Carabinieri di Carmagnola poiché gravemente indiziati dei delitti di rapina aggravata (i due uomini, lo sfruttatore e un amico assoldato per lo scopo) e di sfruttamento della prostituzione (i coniugi). I due uomini sono stati condotti presso il carcere di Asti mentre la donna è stata mantenuta in regime di arresti domiciliari per far fronte alle esigenze dei loro figli.

Rifondazione chiede le dimissioni di Icardi

Mercoledì 22 luglio, alle ore 11, si terrà un presidio-conferenza stampa davanti all’entrata principale Ospedale Molinette, in corso Bramante 89/90, Torino, organizzato da Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.

Presente il segretario provinciale Ezio Locatelli. L’iniziativa è volta a denunciare il tentativo della Giunta Regionale, con l’assessore regionale Icardi in testa, di procedere alla privatizzazione di ospedali (a cominciare dall’ospedale di Tortona) e di servizi (il sovracup) con grande dispendio di risorse pubbliche e nessuna garanzia di funzionalità, come decenni di esternalizzazioni hanno ampiamente dimostrato, al solo scopo di soddisfare le richieste di ampliamento degli spazi di intervento dei grandi gruppi privati. Intanto si allungano i tempi di attesa per visite o interventi sanitari vari. Oltre 100 mila sono i cittadini che da marzo ad oggi (a nostra conoscenza) di cui l’assessore a capo della sanità regionale dice di non avere dati certi. Anche in questo caso si punta a sfruttare i ritardi e la situazione di caos, non per assumere personale, ma per privatizzare gli sportelli e servizi essenziali per i cittadini. Su questi e altri temi, che mettono a repentaglio il servizio sanitario pubblico, Rifondazione Comunista illustrerà le sue proposte in occasione del presidio alle Molinette, il primo, ne seguiranno altri  in diversi ospedali della provincia e della regione.

 Rifondazione Comunista  Torino

Coronavirus, tre vittime e otto contagi in più. Stabili le terapie intensive

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE  16

25.891 PAZIENTI GUARITI E 718 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 25.891 (+ 8 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3168 (+0) Alessandria, 1563 (+0) Asti, 836 (+0) Biella, 2417 (+2) Cuneo, 2336 (+1) Novara, 13.365 (+4) Torino, 1086 (+0) Vercelli, 954 (+0) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 166 (+1) provenienti da altre regioni.

Altri 718 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

I DECESSI SONO 4123 IN TOTALE

Sono 3 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 0 registrati nella giornata di oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4123 deceduti risultati positivi al virus: 678 Alessandria, 256 Asti, 208 Biella, 398 Cuneo, 371 Novara, 1818 Torino, 222 Vercelli, 132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 40 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 31.545 (+ 8 rispetto a ieri, di cui 7 asintomatici. Degli 8 casi, 7 screening e 1 caso importato dall’estero) le persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivise su base provinciale: 4085 Alessandria, 1880 Asti, 1054 Biella, 2902 Cuneo, 2805 Novara, 15.956 Torino, 1349 Vercelli, 1147 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 268 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 99 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 6 (invariato rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 144 (-6 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 663.

I tamponi diagnostici finora processati sono 472.296, di cui 258.866  risultati negativi.

Gallo (Pd): “Dall’assessora nulla sull’occupazione femminile”

 “Ho interrogato, oggi, l’Assessora regionale al Lavoro Elena Chiorino per fare il punto sul tema dell’occupazione femminile.

I recentissimi dati diffusi dall’Istat confermano, infatti, che sono proprio le donne a essere maggiormente esposte alle devastanti conseguenze economiche e sociali causate dalla pandemia. Particolarmente allarmante è il significativo aumento del numero di donne inattive che, nel lungo periodo, rischia di contribuire a un progressivo distacco e ritiro dal mercato del lavoro” afferma il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Altre regioni italiane, come l’Emilia Romagna, sono già intervenute per individuare soluzioni a questo problema che rischia di diventare sempre più allarmante anche alla luce dei cambi di abitudini legate allo Smart working, individuando insieme ai rappresentanti di tutti i soggetti interessati misure a sostegno dell’occupazione femminile” spiega Gallo.

“Con questa interrogazione a risposta immediata – prosegue Raffaele Gallo – ho voluto aprire la discussione e chiedere all’Assessora se non reputi necessario e urgente che venga delineato un quadro preciso e aggiornato del mercato del lavoro, con particolare attenzione all’occupazione femminile per acquisire gli elementi conoscitivi che consentiranno interventi mirati e concreti. L’Assessora Chiorino, nella sua risposta, ha semplicemente esposto i dati dell’Ires sul tema, rinviando alle prossime statistiche di ottobre le proprie valutazioni, senza indicare alcun tipo di linea guida! Una risposta per me inaccettabile su un tema così delicato per il quale si devono assumere decisioni subito!”.

È morta Maria Teresa Lavazza

Maria Teresa, vedova dell’ex leader dell’azienda di caffe’, Emilio, è morta oggi a 82 anni

La signora  Lavazza lascia i figli Giuseppe, vicepresidente del gruppo e Francesca, board member dell’azienda. Era vicepresidente  piemontese dell’Adisco, l’associazione donatrici di sangue e di cordone ombelicale, era conosciuta per le sue attività di volontariato e per la passione per il bridge. Da commissario tecnico della nazionale italiana, con il Team Lavazza aveva conquistato numerosi titoli, comprese  tre Olimpiadi da vicecapitano non giocatore.