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‘Questa è la mia vita’: Valerio Liboni al Circolo dei lettori

IL 1° OTTOBRE 

Lo storico cantautore e music-maker presenta dal vivo il nuovo cd

 

E’ un appuntamento importante e prezioso con ben 50 anni di musica in una sera quello che vede protagonista Valerio Liboni.

Torinese, classe 1950 (suo padre, Gianni Liboni, è stato spalla storica del grande Erminio Macario), il prossimo Martedì 1° Ottobre – a partire dalle ore 21.00 nell’elegante e prestigiosa cornice del ‘Circolo dei Lettori’ in Via Giambattista Bogino 9 a Torino – il noto artista presenta il nuovo album fresco di pubblicazione, dal titolo ‘Questa è la mia vita’.

Una raccolta di inediti dall’intenso sapore cantautorale prodotto a quattro mani con Silvano Borgatta (già al fianco, tra i tanti, di Phil Collins, Renato Zero, Lucio Dalla, Enzo Jannacci e gli Stadio) e Guido Guglielminetti (già produttore di Francesco De Gregori e Ivano Fossati), in uscita il prossimo 27 settembre nei negozi di dischi e negli stores digitali su etichetta ‘Incipit Records/Egea Music’, prestigiosa casa discografica indipendente piemontese: per la quale incidono anche, fra gli altri, altrettante stelle di prima grandezza del panorama musicale italiano quali Andrea Mingardi, Fabio Concato, Sergio Cammariere, Danilo Rea, Gino Paoli e i Dik Dik.

Un recital unplugged, in elegante equilibrio fra musica e parole, nel quale Valerio Liboni, già fondatore de ‘I Ragazzi del Sole’ e La Strana Società (formazione nata sotto la Mole che negli anni Settanta vendette oltre 10 milioni di copie con la hit internazionale ‘Pop Corn’, storica sigla per anni de ‘La Domenica Sportiva’ su Raiuno), nonché leader storico del complesso beat-pop ‘I Nuovi Angeli’ (quelli di ‘Donna Felicità’, ‘Ragazzina’, ‘Singapore’), racconterà sé stesso e l’intensa carriera artistica di cui è felice protagonista attraverso gli aneddoti, i ricordi, le canzoni e le emozioni che l’hanno reso amato e popolare in Italia e all’estero, sul fil rouge della memoria e della musica di qualità.

Valerio Liboni (batterista, autore e compositore, produttore discografico e anche scrittore con ‘Crash!’ (Edizioni Aereostella) e ‘Io questa maglia sognavo da bambino’ (Egea Music), due preziosi volumi dedicati rispettivamente alla storia della musica leggera italiana e all’epopea dei leggendari granata di Superga) riproporrà dal vivo in versione voce e pianoforte anche i successi e i dischi scritti e prodotti per artisti di primo piano della scena musicale nazionale quali Fiorella Mannoia, Umberto Tozzi, Donatella Rettore, i New Trolls, Mal, Dino, Wilma Goich, Little Tony, gli O.R.O., Gianni Boncompagni, Pippo Franco, Renzo Arbore e moltissimi altri, condividendo con il pubblico curiosi retroscena dal sapore retrò.

Oltre, naturalmente, alla sua militanza granata quale autore degli inni ufficiali del ‘Torino Calcio’. Di cui ‘Ancora Toro’, firmata insieme al valente polistrumentista torinese Silvano Borgatta, coprotagonista della serata-evento, ha di ben lunga superato il milione di views su YouTube.

Introducono l’incontro Giulio Graglia, regista Rai e teatrale, consulente de ‘La Partita del Cuore’ su Raiuno, e Sabrina Gonzatto, stimata scrittrice e giornalista, nonché esperta di marketing e comunicazione.

Modera l’incontro il critico musicale, giornalista radiotelevisivo e scrittore Maurizio Scandurra, con già all’attivo importanti collaborazioni in video in programmi di punta di Raiuno e Raidue.

L’ingresso è gratuito. L’evento è promosso e organizzato dalla ‘Fondazione Circolo dei Lettori’ in collaborazione con ‘Linguadoc Communication’.

Per informazioni, info@circololettori.it e 011 4326826.

 

“La Repubblica punciuta”

Stefano Baudino è un giovane autore di Torino, nato nel 1994, laureato in Giurisprudenza,  con all’attivo la pubblicazione di due saggi. Lo scorso Ottobre è uscito per Monetti Editore, una casa editrice di Salerno, il libro “La Repubblica Punciuta”, in cui spiega l’autore “ho cercato di collegare le fasi più lontane nel tempo della storia della mafia palermitana con il grande tema della trattativa Stato-mafia e delle stragi eccellenti del 1992 e 1993, indagando in particolare sulle implicazioni politiche all’interno di queste storie”. “Ho presentato il libro nelle librerie e nei circoli culturali di varie regioni d’Italia, – aggiunge – ho tenuto alcuni seminari sul tema della storia di Cosa Nostra e della trattativa Stato-mafia nei Licei e all’Università di Torino (“delegato” dai docenti, che sono rimasti soddisfatti e mi hanno chiesto di replicare l’anno prossimo), ho partecipato al Salone del Libro 2019. Giovedì 20 Settembre, alle 17 al Campis Einaudi,avverrà la presentazione del saggio assieme a Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, all’Universitá di Torino (presso il Campus Einaudi). “Parleremo del macro-tema delle connessioni tra Cosa Nostra e pezzi deviati dello Stato, in particolare analizzando gli ultimi giorni di vita di Paolo Borsellino, le sue importanti scoperte e i depistaggi che hanno avuto luogo dopo la sua morte”, conclude Baudino.

Iconica: Torino, artefice di eleganza

Dopo il successo dello scorso anno, dal 19 al 22 settembre 2019 torna ICONICA, il format nato con l’obiettivo di avvicinare il pubblico alle grandi e piccole storie di personaggi diventati icone del nostro tempo: dalla moda all’arte, dalla letteratura alla musica, dal cinema al design.

La seconda edizione della manifestazione, organizzata in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino, in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, si propone di celebrare il ‘saper fare’ di una Torino artefice indiscussa di eleganza.

Il tema di ICONICA 2019 – realizzata con il contributo e il patrocinio di Regione Piemonte Camera di commercio di Torino e con il patrocinio di Città di Torinomain sponsor Azimut Capital Management (Gruppo Azimut), partner Marco Polo e Irreplaceable – è, infatti, ‘Atelier. Torino artefice di Eleganza’.

Quattro giorni di appuntamenti, incontri a tema, mostre, laboratori e, sabato 21 settembre, l’esibizione teatrale “Corpi – Live performance” messa in scena da Casa Fools-Teatro Vanchiglia. Eventi che ruoteranno intorno agli abiti e agli accessori creati dalle più famose sartorie e modiste torinesi negli anni 1950-80. Si tratta della ricostruzione della storia affascinante e inedita che ha consacrato Torino capitale della moda, seconda solo a Parigi da dove il capoluogo piemontese importava i modelli più esclusivi.

La mostra, a ingresso gratuito, si svolgerà in 8 sale degli appartamenti alfieriani di Palazzo Chiablese aperte al pubblico in occasione delle ‘Giornate Europee del Patrimonio’.

Gli abiti esposti sono il lampo che ha illuminato qualche istante della vita delle donne che li hanno scelti e indossati. Allo stesso tempo hanno il dono di suscitare in ciascuno di noi ricordi o narrazioni di quell’epoca, una passeggiata nel tempo lungo la quale risuonano luoghi, profumi e colori che rivelano la fantasia e l’estro dei creatori di moda, la grande professionalità delle sarte e delle modiste, il legame dialettico tra gli eventi di massa e quelli riservati a una élite  spiega la curatrice, Monica Bruno –Abiti che raccontano una storia, innescano suggestioni, sono testimoni di un divenire storico che ci appartiene ed è per questo che è necessario esporli per far si che diventino patrimonio di tutti .  Anche la scelta del luogo dov’è stato realizzato lo shooting fotografico, Passamaneria Massia, mette al centro l’eccellenza del ‘saper fare’ – continua Monica Bruno Si tratta infatti di un’azienda storica del territorio che ha saputo proiettarsi nel mondo moderno. Allo stesso modo Iconica 2019 vuole recuperare l’altissimo livello degli anni ‘50 – ‘80, quando Torino era capitale della moda e comunicava direttamente con Parigi, e raccontarlo con un servizio fotografico realizzato con creatività, tecnica e professionalità.  I capi fotografati sembrano usciti da una sfilata dei giorni nostri, in realtà provengono dagli armadi di collezioni private o dagli archivi delle Maison”.

“A distanza di oltre settant’anni – sottolinea l’Architetto Luisa PapottiSoprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino – gli Appartamenti del complesso di Palazzo Reale tornano a ospitare un’iniziativa dedicata alla moda: era il 1946 quando l’Ente Nazionale della Moda proponeva a Palazzo Reale, tra le prime iniziative pubbliche della fase repubblicana, una mostra di abiti sartoriali e una sfilata, a significare il valore che la moda italiana, e quella torinese in particolare, potevano avere per la rinascita del paese. Con Iconica – continua la Soprintendente –, le sale di Palazzo Chiablese, che hanno ospitato Paolina Bonaparte e la Regina Margherita di Savoia, rinnovano una vocazione loro propria: quella di fare da cornice, con la grazia incomparabile delle architetture settecentesche, a figure femminili capaci di essere icone del loro tempo. Gli specchi che scandiscono l’infilata di sale degli Appartamenti dei Duchi del Chiablese moltiplicano e riflettono le creazioni di eccellenza dei grandi atelier storici torinesi, a salvaguardare la memoria di una stagione unica, in cui la genialità delle sartorie e la qualità della produzione tessile faceva di Torino una capitale dell’eleganza.

La moda italiana è nata a Torino. Il 31 marzo 1911 nel centro città per la prima volta una donna torinese indossò un paio di pantaloni femminili. Si trattava di calzoni modello ‘jupes-culottes’ lanciati dal sarto parigino Paul Poiret all’Esposizione Internazionale dell’Industria e Lavoro che si teneva nel capoluogo piemontese in quei giorni. Per sfuggire al clamore che la vista di tale ‘sfacciata’ mise provocò nel pubblico a passeggio in piazza Carlo Felice, la signora dovette rifugiarsi in una profumeria e uscire dal retro diverse ore dopo.

Con l’Expo del 1911 e il lussuoso Padiglione dedicato alla Moda si parlò per la prima volta della nascita della “Sartoria Italiana” e Torino si consacrò polo di riferimento al pari della vicina Parigi.

Nel 1935 in città si aprì la sede dell’Ente Nazionale della Moda e, nel novembre del 1950, nacque il Samia, il primo salone della moda italiana. Era una manifestazione unica in Italia che riscosse un grande successo fino alla sua chiusura nel 1977. Per quasi tutto il XX secolo Torino è stata capitale indiscussa della moda, seconda solo a Parigi. La forza del settore torinese risiedeva, prima che nell’originalità, nell’abilità sartoriale, un’eccellenza artigiana che poteva vantare una grande e ricca clientela in tutto il mondo.

Occorre arrivare all’inizio degli anni ’60 perché il GFT (Gruppo Finanziario Tessile) di Torino trasformi la produzione della moda da sartoriale a industriale dando vita a una delle prime distribuzioni del prêt-à-porter delle grandi case di moda. Per circa vent’anni l’azienda torinese fu il principale polo produttivo e distributivo della moda italiana e non solo lavorando per Valentino, Armani, Dior, Ungaro e molti altri marchi prestigiosi. Con molteplici società, stabilimenti anche all’estero e un gran numero di marchi propri come Marus, Facis e Cori l’azienda rappresentò un esempio di industria fiorente completamente torinese. Furono invece gli anni ’90 a segnare il passaggio del testimone da Torino capitale della moda a Milano, con la nascita della sua famosa Fashion Week e l’imporsi di nuovi brand nel panorama internazionale.

ICONICA 2019  che si inaugurerà mercoledì 18 settembre, alle ore 19, con il vernissage della mostra organizzato in collaborazione con il MÚSES (Museo delle Essenze di Savigliano) nella Galleria Marco Polo in corso Vittorio Emanuele II, 86 – racconterà al pubblico una Torino che pullulava di piccole sartorie e grandi atelier che, dai primi del ‘900 agli anni ’80 e oltre, si avvicendavano, affiancavano e spartivano equamente un raffinato pubblico di fedeli clienti.

L’atelier Vacchetta in via XX Settembre, ‘Trinelli’ in piazza Castello sopra Baratti & Milano, la ‘Naide’, con la sua chicchissima direttrice Madame Biagine, al piano nobile sopra il caffè Platti, dove si poteva incontrare Marella Agnelli. Le storiche ‘sorelle Noussan’ in via Arcivescovado 1, le ‘sorelle Cappa’ in via Pietro Micca, la ‘Longo’ dietro via Cernaia e ‘Maria Cristina’ in via Roma. E ancora, l’atelier ‘Solaro’ in piazza San Carlo sopra il Caffè Torino, a fianco la maison ‘Favro’, famosa, oltre che per i sui capi, per gli arredi che sembrava non avessero nulla da invidiare a una reggia. In corso Vittorio Emanuele si susseguivano gli atelier di ‘Sanlorenzo’ al numero 68 già dal 1945, di ‘Emi Badolato’ al 76, a fianco, al numero 74, sotto la pellicceria Tonio, riconosciuta come una delle migliori al mondo, si faceva largo un giovane Roccuzzo che avrebbe dominato gli anni ‘80. Queste sono solo alcune delle tantissime sartorie di cui non si incrocia che qualche abito e il racconto di chi è rimasto testimone di quell’epoca.

Giovedì 19 settembre, gli Appartamenti Alfieriani di Palazzo Chiablese (piazza San Giovanni 2) apriranno al pubblico, dalle 9 alle 18, ospitando la mostra ‘Atelier. Torino artefice di eleganza’. Nelle splendide sale di piazza San Giovanni si potranno ammirare circa 32 manichini con abiti iconici, corredati da pannelli informativi. Attraverso questi vestiti, che mostrano tutta la loro intima forza oltre che attualità, indossati per eventi mondani cosmopoliti, feste private o avvenimenti pubblici sarà raccontata la storia delle più famose delle sartorie torinesi e Maison internazionali.

A impreziosire l’allestimento un importante nucleo – mai esposto prima – degli schizzi originali di modelli e cappelli della collezione di Pina Cerrato, celebre e storica modista.

La rassegna sarà visibile, a ingresso gratuito, fino a domenica 22 settembre (orari: gio. 19/09 dalle 9 alle 18; ven. 20/09 dalle 9 alle 18; sab. 21/09 dalle 14 alle 18; domenica 22/09 dalle 10 alle 18).

Furti seriali di bagagli ai turisti, arrestati i ladri professionisti

Colpiti gli ospiti degli alberghi torinesi
Torino, 18 settembre  Alla fine di agosto, i  carabinieri della Stazione San Salvario avevano  eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di un cittadino israeliano di 31 anni, ritenuto il capo di una banda che rubava i bagagli dagli alberghi di Torino. Il gruppo criminale è ritenuto responsabile di decine di furti, commessi tra il 2017 e il 2019, all’interno e all’esterno di un Hotel, nel centro di Torino.  Altri due complici sono stati rintracciati e arrestati pochi giorni fa perché  erano sfuggiti al blitz di fine agosto. Si tratta di un tunisino di 29 anni  e di un marocchino di 21 anni, entrambi  senza fissa dimora.
Ladri di valigie in azione a Torino / modus operandi
Un israeliano di 31 anni era stato arrestato dai carabinieri della stazione San Salvario e ora i militari hanno fermato altri due complici.
La banda, che si coordinava tramite auricolari e ricetrasmittenti, si confondeva tra i clienti di un albergo del centro città, il Concord di via Lagrange, per portare via i bagagli. Controllavano sia la hall che l’area davanti all’hotel, per capire quando entrare in azione
In un’occasione, la banda ha rubato dalla navetta i bagagli di  tre turisti in partenza per gli aeroporti di Caselle e Milano Malpensa. In un’altra circostanza, la banda ha preso la borsa che una turista italiana aveva appoggiato su un divano della hall. E poi ancora: un uomo è stato derubato mentre effettuava il check-in, un altro appena sceso dal taxi.

Fiamme Gialle, i controlli sul territorio

Serata di controlli da parte della Guardia di Finanza di Torino coordinata dalla Sala Operativa del Comando Provinciale. Un arresto, patenti ritirate, una decina di grammi di sostanze stupefacenti sequestrati. Una cinquantina le persone identificate. 

 

È il bilancio di una nottata, quella appena trascorsa, che ha visto il personale del Gruppo Pronto Impiego Torino, supportato dalle unità cinofile, effettuare una serie di controlli di prevenzione in tutto il capoluogo piemontese, in particolare nelle aree centrali e nelle zone della cosiddetta “movida” torinese.

 

I Finanzieri hanno ritirato alcune patenti di guida nei confronti di automobilisti, sorpresi alla guida con un tasso alcolico decisamente superiore a quello consentito. Uno di questi, alla vista dei militari, ha anche tentato di dileguarsi tra le vie del centro citta senza successo. Fermato nei pressi di Corso Massimo D’Azeglio è stato sottoposto all’esame dell’etilometro che ha confermato un tasso alcolico di molto sopra la soglia consentita. 

 

C’è stato lo spazio anche per un arresto.  Alle prime luci dell’alba, nei pressi di Corso Belgio, un equipaggio dei Baschi Verdi ha notato un’autovettura che “zigzagava” pericolosamente sfiorando le auto in sosta. La ragazza alla guida, palesemente poco lucida, si è data maldestramente alla fuga ed una volta raggiunta, ha pensato bene anche di aggredire i Finanzieri che, con non poca fatica, sono riusciti ad immobilizzarla. La venticinquenne è stata arrestata per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale 

Intensificati anche i controlli alle stazioni della metropolitana, ferroviarie nonché al Terminal degli autobus. Nelle adiacenze della stazione Lingotto, le unità cinofile, hanno identificato numerosi passeggeri in transito. Una decina i grammi di sostanze stupefacenti sequestrati.

 

L’attività delle pattuglie “117” delle Fiamme Gialle si inserisce nella costante azione di controllo del territorio, tesa a prevenire e reprimere violazioni finanziarie ed episodi di microcriminalità per tenere sempre alto il livello di rispetto della legalità, in favore di tutti i cittadini onesti e rispettosi delle regole.

Dalla paura dei cosacchi al bicerin di Salvini

Mamma mia…. e che succede? No no è proprio così.
Alleanza pd e 5 stelle con Appendino candidata.
Tremano polsi e vene e si vuole scimmiottare Roma. In
fondo poi ognuno si suicida come vuole, ovviamente
parlando di suicidio politico.
Oddio, la strada è ancora lunga e due  anni sono una
eternità. Comunque per i fan ci sono tutte le condizioni
già da ora. Prima fra tutte la paura che possa vincere
la destra. La Storia cambia proprio. Prima c’era la
paura dei cosacchi che abbeveravano i loro cavalli
nella fontana di Trevi. Ora che Matteo Salvini faccia
colazione tutti i giorni a Torino con il Bicerin. O
addirittura la Meloni che lasci la movida romana e
si metta sulle orme di Carpano e del suo Punto mes.
Ma appunto, due anni in politica sono una eternità.
Molte cose dovranno collimare. Ad esempio come
andranno le elezioni amministrative. Poi arriva come
una bomba la notizia di Matteo Renzi che se ne
va con i suoi fedelissimi. Bomba? Era da un anno e
mezzo che se ne parlava. Che ne parlavano tutti ed
in particolare quelli del Pd nei corridoi di partito.
Ne parlavano riservatamente e ufficialmente lanciavano
proclami all’ unità. Vecchia storia, la doppiezza di
una certa sinistra. Comunque il dato è tratto. Dopo
Baffino se ne va via anche il Toscanaccio e Calenda
si sta organizzando e chi più ne ha più ne metta.
Forse la vicenda dei sottosegretari ha fatto tracimare
la pazienza dell’ex segretario. Sta di fatto che ora
con i suoi 20 fedelissimi è determinante per le sorti
del governo che dovrà fare un sacco di nomine. Due
piccioni con una fava. Grande tattico, il Matteo, e
come non bastasse, dopo aver caldeggiato l’accordo
con i pentastellati ora sostiene: mai alleati con loro.

Gongola la sinistra sbrindellata: ora caro
Zingaretti sei tutto nostro. Fossi il segretario Pd sarei
molto ma molto preoccupato. Tutto più semplice
in casa leghista. Matteo Salvini è tornato al suo
vecchio lavoro.
Dopo aver baciato crocifissi e rosari ora bacia
la bambina di Bibbiano. Chiaramente punta alla
Santità. Il magistrato inquirente precisa che la
bambina non c’entra nulla. Poco importa. Tutto
fa brodo,  la televisione lo ha ripreso. Mille altri
selfie, e  domani è un altro giorno. Intanto anche
pezzi di società civile zoppicano. Indagati
capi ultras Juventini. Spaccio, ricatto estorsioni,
truffa con gli immancabili vessilli nazifascisti.
Galantuomini, insomma. Ma quando ne parli o fai
delle domande alle rispettive tifoserie la risposta è
sempre la stessa: avviene in tutte le parti d’ Italia.
Allora? Risposte inquietanti che di fatto assolvono
i delinquenti. Se lo fanno gli altri perché non
dovremmo farlo anche noi? Come quasi trent’anni
fa a tangentopoli. Se tutti corrompono perché
non possiamo farlo anche noi? Morale? Mi sembra
semplice: ad una classe politica scadente c’ è
una società civile scadente. E siamo in buona
compagnia, visto che la situazione di altri paesi non è
da meno. In questo caso non vale il proverbio mal
comune mezzo gaudio. Non vale perché in questa
mediocrità ci viviamo tutti noi.

 

Patrizio Tosetto

Malagò stronca le speranze olimpiche di Torino

La doccia fredda era attesa, ma la speranza è l’ultima a morire. “Sarei molto scorretto e poco serio se dicessi sì”, afferma Giovanni Malagò presidente del Coni a margine dell’inaugurazione di una scuola di ballo per disabili nel torinese, rispondendo  ai giornalisti che gli chiedono se Torino,e il Piemonte torneranno in corsa per le Olimpiadi invernali del 2026 in abbinamento con Milano-Cortina. “Abbiamo vinto una competizione presentando un dossier con due candidature – aggiunge – Se a distanza di due mesi uno inizia a dire ‘sposta quello metti quello’ non è serio. Salvo che non ci siano elementi oggettivi che a questo momento non esistono”.

Sfonda con l’auto la recinzione della stazione: dovrà risarcire

Nella stazione di Carmagnola nottetempo ignoti danneggiavano la recinzione, in
cemento prefabbricato, che delimita lo spazio ferroviario della stazione medesima.
Il responsabile degli impianti ferroviari ne denunciava l’accaduto e, la squadra di
polizia giudiziaria compartimentale di Torino, appresa la notizia, avviava una meticolosa
attività di indagine che portava all’individuazione dell’autore .
Si tratta di un giovane di 19 anni di nazionalità italiana che nella nottata del 10
settembre u.s., sfondava, usando l’autovettura del padre come ariete, la recinzione in
cemento che delimita lo spazio ferroviario della stazione FS di Carmagnola, causando
notevoli danni.
Accortosi dei danni sia all’autovettura che alle infrastrutture della Ferrovia si dava a
precipitosa fuga.
Solo la meticolosa attività di ricerca degli Agenti della Polizia Ferroviaria, senza
peraltro l’aiuto delle telecamere, consentiva di individuare l’autore e denunciarlo in stato di
libertà per il reato di danneggiamento.
Dovrà altresì risarcire il danno causato.

“Fausto Coppi, i 100 anni del mito”

Per ricordare il Campionissimo, una serata con la partecipazione del figlio Faustino al Castello di Miradolo
Venerdì 20 settembre, ore 18,30
San Secondo di Pinerolo (Torino)


Sarà certamente un incontro imbastito di mille ricordi, racconti (fra realtà, mito e leggenda) e grandi emozioni, quello organizzato dalla Fondazione Cosso nelle sale del Castello di Miradolo, in via Cardonata 2 a San Secondo di Pinerolo (Torino), per celebrare, in un grande coro di iniziative partite ormai da tempo e promosse un po’ ovunque, i 100 anni dalla nascita di Fausto Coppi leggenda e icona del ciclismo italiano e mondiale, nato a Castellania il 15 settembre 1919 e scomparso a Tortona il 2 gennaio 1960. Ospite della serata, il figlio Faustino che, insieme allo scrittore Filippo Timo ripercorrerà le vicende umane e sportive del celebre padre, i 40 anni della sua vita unica e straordinaria e i 60 trascorsi dalla sua tragica scomparsa. L’appuntamento è per venerdì 20 settembre prossimo, alle ore 18,30. A sollecitare curiosità e spunti di emozionante confronto e narrazione, saranno anche due libri dedicati (fra i tanti) al Campionissimo. Il primo, dal titolo “Viva Coppi!” (Ed. Monboso, 2010) porta la firma dello stesso Filippo Timo ed è un romanzo in cui si miscelano le immagini delle grandi vittorie (cinque Giri d’Italia, due Tour de France, un Campionato mondiale nel ’53, due titoli mondiali su pista nel ’47 e nel ’53 e il primato dell’ora imbattuto dal ’42 al ’56, solo per ricordare quelle “storiche”) accanto a scatti di famiglia e d’infanzia, in un distillato di concrete suggestive memorie di paese che riporteranno il pubblico e i lettori indietro nel tempo, fino ai primi anni di Fausto trascorsi a Castellania.

 

“Un’altra storia di Fausto Coppi, lettere di un figlio a suo padre” (Ed. Libreria dello Sport, 2017) è invece il titolo del secondo libro che farà da stimolo alla serata organizzata a San Secondo di Pinerolo, in un lembo della provincia piemontese da sempre fortemente legata al magico “Airone”, che proprio qui compì la sua impresa più celebre con i memorabili 192 chilometri di fuga solitaria (“un uomo solo al comando”) nella tappa Cuneo- Pinerolo del Giro d’Italia del 1949, settant’anni fa. Autore del libro, Faustino Coppi, con la cura e la collaborazione del giornalista Salvatore Lombardo: una sorta di intimo, toccante viaggio nella leggenda, di “epistolario immaginario” nel quale la voce di un figlio si mescola a quella dei tanti amici e testimoni delle storie di uno fra i massimi protagonisti dello sport del nostro Novecento. A conclusione dell’incontro, seguirà un aperitivo nella Caffetteria del Castello, con le tipiche specialità dell’“Antica Pasticceria Castino”.
Ingresso gratuito. Aperitivo 7 Euro a persona.  Prenotazione obbligatoria allo 0121/502761 o prenotazioni@fondazionecosso.it.
Per ulteriori info: tel. 0121/376545 o www.fondazionecosso.it
g. m.

La Circoscrizione 1 Centro-Crocetta, modello di decentramento torinese

 Ne parliamo con il capogruppo del PD in Circoscrizione, Thomas Ponte

 

“Siamo giunti qui a Torino a più di metà mandato di questa amministrazione comunale pentastellata, entrata in carica a fine giugno 2016 – spiega Thomas Ponte, consigliere e capogruppo del PD della Circoscrizione 1 Centro-Crocetta. Lo scenario politico, in realtà, risulta  cambiato dopo gli eventi politici accaduti a livello nazionale in questa folle estate. I miei atti di capogruppo sono stati di opposizione nei confronti della maggioranza guidata dal sindaco Appendino, come quelli delle circoscrizioni cittadine amministrate dal centrosinistra. Questa amministrazione ha dimostrato delle inefficienze e compiuto virate a 360 gradi, oltre che aver dimostrato diverse incoerenze rispetto al programma annunciato durante la campagna elettorale. Tra queste, sicuramente, spicca il progetto di creazione di nuovi centri commerciali, che vanno a penalizzare il piccolo commercio, di cui questa amministrazione aveva dichiarato di voler farsi carico con il suo potenziamento”.

“Il piccolo commercio a Torino – prosegue Thomas Ponte – versa in uno stato di grande sofferenza. Il Comune non ha fatto grandi sforzi per aiutare i piccoli commercianti che, spesso, non riescono a competere con le vendite su Amazon ed i grandi marchi. Torino ha anche perso, negli ultimissimi anni, preziose opportunità di promozione a livello italiano ed internazionale, come la diffusione a livello nazionale della comunicazione della mostra su Leonardo e la creazione di eventi per celebrare i 500 anni dalla nascita di questo genio, come accaduto in altre città quali Milano. Il Comune di Torino ha poi dimostrato il suo fallimento nell’organizzazione di manifestazioni come “Natale coi fiocchi” e Cioccolato’ ed ora ha avanzato una proposta che rappresenta un punto di frattura rispetto alla nostra visione di città, l’estensione oraria della Ztl.  Gli studi commissionati dal Comune di Torino a 5 T e pagati con i soldi dei cittadini, hanno dimostrato che questo provvedimento non porterà alcuna facilitazione o miglioramento di tipo ambientale”.

“Torino – prosegue il capogruppo del PD nella Prima Circoscrizione Thomas Ponte – necessiterebbe non soltanto di un miglioramento nella comunicazione degli eventi, ma anche nella loro organizzazione, di una accelerazione nei collegamenti tra la città  ed il suo aeroporto e di un potenziamento di quest’ultimo “.

“Bisogna frenare – afferma Thomas Ponte – il processo di cosiddetta “decrescita infelice” che sta conoscendo da un paio di anni la nostra città. Certo non conforta la nomina di Iaria ad assessore all’Urbanistica.

Il Consiglio della Circoscrizione 1 rappresenta, nel complesso del panorama cittadino, un’isola felice, in quanto è animato da un buon spirito di collaborazione. Cerchiamo di fare il massimo con il poco budget a disposizione. Una nota positiva di questo consiglio è  la presenza di otto consiglieri su dieci del PD che sono al primo mandato, fatto che rappresenta un evidente e auspicabile cambio generazionale. Il vicepresidente della Circoscrizione 1  Francesco Martinez del Partito Lista Civica ha, per esempio, la delega al Verde pubblico e sta compiendo sforzi importanti per combattere il degrado presente questo fronte. Come Circoscrizione la nostra non presenta i problemi della Settima o della Quinta ma, nella vasta area che la Prima ingloba, figura anche la zona di via Arquata definita la “periferia della Crocetta”, in cui compaiono diverse situazioni di disagio giovanile ed adolescenziale”.

“I 5 Stelle- prosegue Thomas Ponte – non si sono mossi in modo positivo e razionale neanche sul fronte del decentramento cittadino, in quanto hanno creato un tavolo di concertazione e progettazione, che pare fatto apposta per sostituire le circoscrizioni stesse che, a loro volta, hanno già conosciuto un processo parziale di accorpamento, ispirato a criteri non troppo logici. Le circoscrizioni, invece, deveno essere salvaguardate, perché rappresentano spesso il primo campo di azione di giovani esponenti politici che possono proporre idee innovative, oltre ad essere un prezioso strumento di ascolto dei cittadini e delle loro necessità”.

 

Mara Martellotta