ilTorinese

Due commedie in anteprima al Tff

Due commedie in anteprima internazionale per l’apertura e la chiusura del 38° Torino Film Festival BALLO BALLO (Explota Explota) di Nacho Álvarez UN ANNO CON GODOT (Un Triomphe) di Emmanuel Courcol


Il Torino Film Festival, in un anno così difficile e complicato, cerca di riportare il sorriso al cinema e lo fa con due commedie europee di grande impatto.
Ad aprire il festival, il 20 novembre, sarà BALLO BALLO (Explota Explota), una commedia musicale costruita sulle note dei più grandi successi di Raffaella Carrà, che segna l’esordio nel lungometraggio del regista uruguaiano Nacho Álvarez.
UN ANNO CON GODOT (Un Triomphe), opera seconda del regista francese Emmanuel Courcol, è invece il film che, il 28 novembre, chiuderà la manifestazione.
“Sono molto fiero di avere due film europei in anteprima internazionale che si rivolgono al grande pubblico – sottolinea Stefano Francia di Celle, direttore del Torino Film Festival. Sono certo che saranno in grado di dare un importante slancio al rapporto tra spettatori e sale, grazie alle molteplici chiavi di lettura. I film sono legati a due icone molto accoglienti, Raffaella Carrà e Kad Merad: entrambi portano messaggi di inclusione sociale, positività e amore per l’arte, sottolineando l’incrocio di culture, da sempre un tema caro al TFF”.
BALLO BALLO (Explota Explota) è ambientato negli sfavillanti anni ’70 in Spagna, periodo segnato però anche da una rigida censura dei costumi. La protagonista, Maria, è una ragazza piena di vita e voglia di libertà, con la grande passione del ballo e il sogno di diventare una star della televisione. Dopo avere abbandonato il suo promesso sposo davanti all’altare di una chiesa di Roma, torna a Madrid e, con un colpo di fortuna, riesce a entrare nel corpo di ballo del programma di maggior successo del momento, “Las noches de Rosa”. Lì si innamora di Pablo, figlio del temibile censore televisivo Celedonio, che sta seguendo le orme del padre nell’emittente televisiva.
Accompagnati dalle hit di Raffaella Carrà, in un turbinio di musiche e di coreografie in technicolor, scopriremo se vale davvero la pena andare contro ogni regola e avere il coraggio di cambiare radicalmente la propria vita.
Nel cast Ingrid García-Jonsson, Verónica Echegui, Fernando Guallar, Giuseppe Maggio, Fran Morcillo, Fernando Tejero, Pedro Casablanc, Carlos Hipolito E Natalia Millán.
“Sono entusiasta di presentare la mia opera prima in Italia, in particolare al prestigioso Torino Film Festival – dichiara il regista Nacho Álvarez. Con “Ballo Ballo” vorrei rendere omaggio, con uno sguardo latinoamericano, a quella straordinaria donna che gli italiani sono così fortunati ad avere. Questo film è un inno alla libertà e alla gioia di vivere, due cose che purtroppo quest’anno abbiamo perso ma che è tempo di ritrovare! Olé Raffaella, Olé Ballo Ballo!”
BALLO BALLO è una produzione INDIGO FILM con RAI CINEMA, TORNASOL, EL SUSTITUTO PRODUCCIONES AIE in coproduzione con RTVE, con la collaborazione di AMAZON PRIME VIDEO.

UN ANNO CON GODOT (Un Triomphe), presentato nella selezione ufficiale dell’ultimo Festival di Cannes, è una commedia ispirata a un’incredibile storia vera. Prodotto da Dany Boon (Giù al Nord) e Robert Guédiguian, diretto da Emmanuel Courcol (sceneggiatore di Welcome e Nel nome della terra), ha per protagonista un attore di teatro (Kad Merad) che per sbarcare il lunario accetta di tenere un seminario in carcere.
Sorpreso dalle doti di alcuni detenuti, decide di mettere in scena con loro Aspettando Godot di Samuel Beckett, e di farlo in un vero teatro. Tra mille difficoltà inizia così una straordinaria avventura umana, la cui conclusione imprevista lascerà tutti a bocca aperta.
“Ho sentito da subito – afferma il regista Emmanuel Courcol – il potenziale emotivo, comico e drammatico al tempo stesso di questa storia. I detenuti protagonisti, pur essendo ‘lontani anni luce da Beckett’, come dice uno di loro, si rivelano in realtà più vicini all’universo di Aspettando Godot di quanto si possa immaginare, illuminando con la loro esperienza quotidiana i temi universali dell’assenza e dell’attesa”.
UN ANNO CON GODOT sarà distribuito in Italia da TEODORA FILM.

Violenze in casa, i carabinieri arrestano quattro persone

Ieri i carabinieri sono stati impegnati in diversi interventi per violenza tra le mura domestiche e in strada. In totale 4 persone arrestate e una denunciata.

In particolare a Forno Canavese I militari della Stazione di Barbania hanno arrestato un italiano di 23 anni, per maltrattamenti. Al culmine di un litigio con la madre, che gli aveva negato la somma di 70 euro per l’acquisto di droga, l’uomo l’ha minacciata con un coltello e l’ha colpita con diversi calci. E’ dovuto intervenire il fratello per sedare la lite e chiamare il 112. La vittima ha dichiarato ai carabinieri prontamente intervenuti sul posto che le liti e le minacce sono iniziate nel mese di luglio di quest’anno perché il figlio pretendeva la consegna giornaliera di 70/100 euro per l’acquisto di sostanza stupefacente. La donna è stata soccorsa e accompagnata all’Ospedale di Cirié per essere medicata.
A Venaria, i militari della locale Compagnia sono intervenuti per sedare una violenta lite familiare. All’arrivo degli uomini dell’Arma la vittima, una donna 61enne, ha denunciato che era costretta a subire continue minacce di morte e frasi denigratori da parte del marito, che è stato denunciato.
A Rivarolo Canavese, i carabinieri della locale Stazione hanno arrestato un 24enne italiano, in ottemperanza ad un ordine di custodia cautelare ai domiciliari emesso dal Gip di Ivrea.
L’uomo era stato denunciato lo scorso 20 dicembre per atti persecutori nei confronti della sua ex fidanzata. Dopo la fine della loro relazione, le aveva inviato decine di messaggi minatori oltre ad averla pedinata e minacciata. A seguito della denuncia gli era stato notificato un provvedimento di non avvicinamento alla sua ex.
Ora è arrivato l’aggravamento della misura dato che ha continuato a mantenere delle condotte persecutorie nei confronti della donna.
A Pinasca, i militari della Stazione di Villar Perosa hanno arrestato un italiano di 43 anni per maltrattamenti nei confronti dei genitori. Ubriaco li ha minacciati con un bastone perché voleva gli consegnassero del denaro. L’immediato intervento degli uomini dell’Arma, chiamati dai vicini di casa, ha permesso di evitare il e peggio e di bloccare l’uomo. Le vittime una volta alla presenza dei carabinieri hanno trovato il coraggio di denunciare di subire maltrattamenti simili da vari mesi.
Infine nella notte a Torino, a seguito di una segnalazione al numero unico di emergenza 112, le gazzelle del Nucleo Radiomobile sono intervenute in Via Spontini per sedare una violenta rissa tra extracomunitari e hanno arrestato un nigeriano di 52 anni per  violenza, resistenza , lesioni e lesioni aggravate. L’uomo, unitamente ad altri soggetti fuggiti prima dell’arrivo delle pattuglie, aveva malmenato un connazionale 32enne, procurandogli un trauma cranico. Inoltre per sottrarsi al controllo non ha esitato a colpire con calci e pugni i carabinieri intervenuti. L’uomo è stato arrestato.

I nuovi contagi sono 454. Tre vittime e due ricoveri in meno in terapia intensiva

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

 

28.819 PAZIENTI GUARITI E 495 IN VIA DI GUARIGIONE

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato che i pazienti virologicamente guariti, cioè risultati negativi ai due test di verifica al termine della malattia, sono 28.819 (+44 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 3526 (+5) Alessandria, 1653 (+2) Asti, 903 (+1) Biella, 2818 (+2) Cuneo, 2672 (+4) Novara, 14.641 (+26 ) Torino, 1373 (+3) Vercelli, 1036 (+1) Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 197 (+0) provenienti da altre regioni.

Altri 495 sono “in via di guarigione”, ossia negativi al primo tampone di verifica, dopo la malattia e in attesa dell’esito del secondo.

 

I DECESSI SONO 4180

Tre i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati nel pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessunoverificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è di 4177 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 684 Alessandria, 257 Asti, 212 Biella, 401Cuneo, 383 Novara, 1843 Torino, 226 Vercelli, 133 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 41 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

 

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Sono 38.957 (+454 rispetto a ieri, di cui 272 sono asintomatici. Dei 454: 93 screening, 232 contatti di caso, 129 con indagine in corso. Ambito: 9 RSA, 72 scolastico, 373 popolazione generale. I casi importati sono 3 su 454 ) i casi di persone finora risultate positive al Covid-19 in Piemonte, così suddivisi su base provinciale: 4633 Alessandria, 2146 Asti, 1282 Biella, 4026 Cuneo, 3714 Novara, 19.474 Torino, 1779 Vercelli, 1274 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 331 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 298 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

 

I ricoverati in terapia intensiva sono 22 (-2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 457 (+ 79 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 4.984

I tamponi diagnostici finora processati sono 799.421,di cui 437.982 risultati negativi.

E’ morto Cravero, austero e onesto senatore piemontese

Di Pier Franco Quaglieni / Dario Cravero è stato un medico e un senatore della Repubblica davvero fuori ordinanza, testimone delle fasi storiche del suo tempo, tra  il Novecento ed i primi vent’anni del nuovo secolo.
Una lunga vita dedicata a nobili e grandi ideali. Come medico istituì e diresse il Pronto Soccorso alle Molinette, come parlamentare fu tra i padri della Riforma sanitaria, come uomo fu impegnato nei Lion’s, nella Fidas di cui fu presidente,nella protezione civile il cui comitato presso la Presidenza del Consiglio lo
ebbe Presidente. Fu fra i fondatori dell’associazione ex allievi del Liceo “d ‘Azeglio“ , fu presidente onorario del Centro “Pannunzio” di cui fu socio per tanti anni. Era un uomo amabile, ma austero, semplice nella disponibilità umana, ma anche intransigente su certe scelte.  La mia amicizia con lui risale ai tempi di Valdo Fusi. Era come Fusi una persona indipendente, non riconducibile a schemi ideologici. Cattolico,  eletto nelle file della DC, sentì il valore della laicità dello Stato e della cultura. Era un cattolico che aveva letto “ Il Mondo “ di Pannunzio.  Io lo ricordo sempre equilibrato e pur appassionato a presiedere certi incontri importanti,  in cui leggeva anche i messaggi del Presidente della Repubblica. Lo ricordo alla festa per gli 80 anni di Pannella a cui partecipò con un bell’ intervento che piacque molto a Marco. Noi oggi, nei tempi difficili che viviamo, possiamo capire lo sforzo immane che fecero uomini come Cravero per darci il Servizio sanitario nazionale. Ma Cravero era anche un po’ un Don Chiosciotte che sapeva innamorarsi delle cause perdute , difendendole per amore di verità. Quando il Governo Berlusconi  intendeva chiudere l’Ordine Mauriziano di cui Dario era stato in passato Presidente, mosse mari e monti tra cui il grande giurista Vittorio Barosio, per difenderne la sopravvivenza in nome della storia. Berlusconi non osò  abolire totalmente l’ Ordine, (anche se lo
svuotò ) per l’intransigenza della battaglia ingaggiata da Cravero. E’ un onore essere stato tuo amico per tanti anni ed aver condiviso il
tuo impegno civile,  caro Dario. Sei stato unico ed irripetibile. Uomini del tuo livello oggi non ci sono più, con te scompare una generazione di gente seria,  capace, onesta, semplice e anche allegra. Un vecchio Piemonte che scompare, il cui esempio deve restare impresso nella nostra memoria di cittadini e di piemontesi.

Sgominata la banda che riforniva di droga San Salvario

Si definivano soci di un’attività agricola dedita alla coltivazione della canapa tessile, meglio nota come marijuana “legale”, in realtà vendevano sostanza stupefacente al dettaglio che autoproducevano in un terreno situato nel Torinese.

Sette persone sono state arrestate dagli agenti del commissariato Barriera Nizza per detenzione e spaccio di sostanza stupefacente, tutti cittadini italiani di età compresa tra i 35 ed i 40 anni. L’operazione, coordinata dal Dr.ssa Ruffino, dal Dr. Drammis e dal Dr. Sanini della Procura della Repubblica di Torino, ha portato al sequestro di oltre 63 chili di sostanza stupefacente.

L’attività d’indagine ha inizio la sera del 29 settembre quando, durante un servizio di pattuglia nell’area del quartiere San Salvario, gli operatori controllano in via Madama Cristina un soggetto, quarantunenne italiano, a bordo di una bicicletta. L’uomo, con precedenti per spaccio, viene trovato in possesso di una bustina di marijuana. La successiva perquisizione domiciliare permette il rinvenimento di circa mezzo chilo di marijuana e quasi 10000 euro in contanti, custoditi all’interno di una cassetta di sicurezza, insieme ad un bilancino di precisione.

Durante il controllo, il cellulare dell’uomo rivela un dettaglio inaspettato: tra le varie chat, dove si fanno espliciti riferimenti alla sua attività di pusher, emerge una foto raffigurante una serra agricola e tre soggetti con una busta di marijuana. Partono le indagini per indentificare i protagonisti nello scatto: un trentaduenne e un trentanovenne. Quando gli operatori perquisiscono le abitazioni in uso ad uno dei due, scoprono due serre artigianali: una di queste era montata in camera da letto e l’altra allestita all’interno di uno scatolone nascosto sotto al letto. Viene inoltre rinvenuta una cassa di legno contente un kit per la coltivazione di casalinga della marijuana – dai fertilizzanti agli opuscoli illustrativi – e una lista su cui erano stati trascritti nomi e cifre, presumibilmente promemoria dell’attività di compravendita. Ancora, 4800 euro in contanti e oltre 70 grammi di marijuana. Altri 630 grammi di marijuana e  una quindicina di hashish nell’appartamento del trentanovenne.

Per i due scattano gli arresti domiciliari.

L’indagine prosegue, vengono individuati altri 4 “soci”. Uno di questi, un quarantenne italiano, viene fermato all’interno propria autovettura, mentre effettuava una consegna, con otto buste di marijuana per circa 2,5 kg. Presso l’abitazione vengono sequestrati altri 12 sacchetti di sostanza stupefacente, 5 piante di marijuana e 1060 euro in contanti; oltre 35 kg di marijuana, suddivise in 47 diverse confezioni, 130 grammi di hashish e a un piccola serra attrezzata vengono scovati in cantina. L’uomo, arrestato per il possesso di stupefacente, dichiara agli agenti di svolgere l’attività di coltivatore di canapa tessile.

Ulteriori accertamenti permettono di individuare a Collegno una serra di coltivazione nella disponibilità del quarantenne. Il gruppo viene colto proprio mentre lavorava le infiorescenze, oltre 20 kg di marijuana in fase di essiccazione. Altre piante verranno sequestrate in una serra in provincia di Torino. Le tre persone trovate nell’appartamento di Collegno vengono poste agli arresti domiciliari.

Dagli accertamenti svolti nessuna traccia della presunta attività di coltivazione di canapa tessile. Mancavano le certificazioni volte ad escludere la presenza di sostanza drogante, la documentazione che riconducesse i terreni all’azienda mentre non c’era mai stata emissione di fatture o prove di contatti con aziende nel settore tessile.

I “soci” utilizzavano una chat Telegram “Vidal Pro Loco” per dividersi le consegne e individuare garage e magazzini per la coltivazione, lavorazione e lo stoccaggio di quella che altro non era che un’attività di produzione e spaccio di droga.

Grave bimbo di tre anni investito da uno scooter

Un bimbo  di tre anni è stato investito da uno scooter ed ora e’ ricoverato in condizioni gravi al Regina Margherita

L’incidente è avvenuto a Volpiano, nei pressi della casa  in cui abita con i genitori. Sembra che il bambino sia sfuggito per un attimo al controllo di suo padre che stava parcheggiando l’auto, quando è sopraggiunta la moto che lo ha investito.

I Radicali per la libertà a Hong Kong

Lunedì 12 ottobre, alle ore 12, presso la sede dell’Associazione Adelaide Aglietta a Torino (via san Dalmazzo 9 bis b) i radicali terranno una conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa “12 Lives Matter”, 12 giorni di manifestazioni politiche, culturali e artistiche in giro per l’Italia a sostegno dei 12 ragazzi di Hong Kong arrestati e detenuti in Cina da quasi due mesi.
I 12 giorni, uno per ogni ragazzo arrestato, comprenderanno, tra gli altri, presidi e approfondimenti con esperti, sinologi, giornalisti, manifestanti di Hong Kong, a Torino e in altre città italiane, per chiudersi sabato 24 ottobre con una manifestazione a Roma.
Illustreranno le iniziative Patrizia De Grazia, coordinatrice dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, e Igor Boni, presidente di Radicali italiani

L’isola del libro

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Joyce Carol Oates   “Ho fatto la spia”   -La nave di Teseo –   euro   20,00

E’ più importante restare fedeli alla propria famiglia, coprendone le colpe, o prima di tutto si deve essere fedeli alla verità e ai propri principi morali?

Questo è l’asse portante dell’ultimo corposo (489 pagine) romanzo della grande scrittrice americana che, a 82 anni, con oltre 100 libri pubblicati –tra saggi, poesie e romanzi- ha scandagliato a fondo i meandri dell’America contemporanea mettendone a nudo soprattutto i difetti.

“Ho fatto la spia” è la tormentata storia di Violet Kerriganultima di 7 figli di una famiglia irlandese, proletaria e cattolicaambientata nella cittadina di Niagara. Il suo ultimo giorno d’infanzia si sfracella ai suoi 12 anni quando la tragedia irrompe e lei sarà la chiave di volta.

Una notte 2 suoi fratelli maggiori tornano a casa ubriachi dopo aver investito e massacrato a suon di mazza da baseball uno studente di colore. Il giovane muore e Violet è l’unica a sapere cosa è  successo. Non vorrebbe, ma alla fine, quasi inconsapevolmente, è proprio lei a denunciarli e mandarli in prigione. Ha fatto la spia, è una traditrice, un “ratto” (nello slang americano è così che viene etichettato uno spione) e per questo viene ostracizzata dalla famiglia.

Da quel momento in poi padre, madri, fratelli e sorelle, le volteranno le spalle e non le perdoneranno mai l’aver tradito quelli che avrebbero dovuto essere i suoi affetti più vincolanti. Viene mandata a vivere lontano, da una zia, si trasforma in un’adolescente chiusa, ma dimostra anche tutta la sua resilienza.

Un romanzo travolgente, di  lucido realismo sociale, che scava nell’anima dei protagonisti e nelle pieghe di una società in cui imperano ancora machismo, razzismo e disuguaglianze sociali.

La storia è datata 2003, ma anticipa echi di cronaca più recente e racconta un episodio di pestaggio e omicidio bianco-razzista di un giovane nero, cosa che di fatto avviene ancora troppo frequentemente in America.

 

Isabelle Desesquelles  “Gli uomini muoiono le donne invecchiano”  -Edizioni Clichy-  euro 17,00

E’ un autentico gioiello questo libro di 197 pagine che racchiudono infinite traiettorie di vita, tutte narrate con estrema maestria, sensibilità, empatia e punte sovrane di ironia.

Dieci donne si raccontano e ruotano tutte intorno all’Eden, l’istituto di bellezza in cui Alice le accoglie, coccola e,all’occasione, consola.

Le statistiche evidenziano che gli uomini hanno vite più brevi, mentre alle donne tocca in sorte continuare ad andare avanti, tra rughe e acciacchi, dolori dell’anima, ricordi struggenti.

Sembra che abbiano in mano le carte migliori…ma non è detto che sia davvero così. Avventurandovi nei racconti delle protagoniste lasciatevi avviluppare dalle loro storie, imbastite intorno all’assenza di Eve, eroina romantica che non è riuscita a sopravvivere alla prematura e tragica morte del marito.

Le altre, in qualche modo tutte legate a lei -madre, sorella, cugine, nipoti e bisnipoti- continuano a vivere, guardandosi indietro ma cercando anche, faticosamente, di andare avanti.

I loro racconti parlano anche di noi e delle nostre vite, sviscerano sentimenti, affetti, dolori, gioie o rinunce in cui possiamo riconoscerci.

Un libro che parla di vita, quella interiore e più profonda, e ci regala frasi magnifiche ed emblematiche come questa: «Le prime settimane, sul viso dei bambini, si cercano le tracce dei genitori. Quando la fine si avvicina, prendiamo gli stessi identici tratti di nostro padre o nostra madre. La somiglianza alla nascita e alla morte. In mezzo, uno prova a vivere».

 

Sara Fruner   “L’istante largo”  -Bollati Boringhieri-  euro 15,00

L’autrice di origine trentina-che vive a New York dove insegna italiano alla New York University– ha già dato alle stampe libri di poesia, ed ora debutta nella narrativa con questo romanzo che parla di formazione e dell’incredibile e  profondo legame tra una nonna artista e il suo geniale nipote.

Lui è Macondo, ha 15 anni, un quoziente intellettivo che sovrasta la media, e il suo passato è racchiuso dentro una scatola che la nonna tiene nascosta nel suo studio, in alto.

Tra loro due c’è un patto: lui non parla della scatola e lei gli spiega tutto. Ma «non parlare della scatola vuol dire non parlare delle tre madri». Perché Macondo sa di averne avute tre, non ne ricorda neanche una, ma una foto sulla scrivania le ritrae tutte insieme. Ed è troppo curioso e  intelligente per aspettare che la nonna gli racconti tutto al compimento dei 18 anni.  

Così inizia la sua sottile indagine: spinto da soverchiante curiosità si mette a raccogliere indizi e aneddoti, frugando abilmente nei ricordi dell’entourage dell’incredibile nonna. L’anticonformista artista cilena Rocío Sánchez, la cui voce è stata azzerata da un intervento alla gola e che comunica scrivendo su foglietti.

Una storia che parla di legami profondi e famiglie che non hanno fondamenta biologiche, ma sono edificate ed innalzate con l’amore. Non tanto legami di sangue, ma di amore, che delineano la ricerca d’identità di Macondo.

 

George Gissing  “New Grub Street”  -Fazi-  euro 20,00

Ecco un autore britannico da riscoprire, attraverso questo suo romanzo del 1891, ora pubblicato per la prima volta in italiano.

Gissing, nato nel 1857 e morto nel 1903, è stato uno degli scrittori inglesi più noti del secondo 800.

Nato in una famiglia borghese, ha avuto una vita travagliata. Il padre farmacista muore quando lui  ha solo 13 anni, ed è l’inizio di una serie di passaggi in collegi. Poi si innamora di Nell, ragazza di malaffare che lui cerca di riportare in carreggiata anche rubando nel college; viene scoperto ed arrestato. Dopo la prigione emigra in America dove stenta a sopravvivere, deluso torna in Inghilterra e sposa la ragazza: ma il matrimonio non regge, lei è un’alcolizzata e morirà nel 1888. Gissing si arrabatta tra romanzi e racconti mal pagati, si sposa una seconda volta, ma sarà un altro fallimento. L’ancora di salvezza della sua vita saranno i viaggi che, da colto latinista e grecista, compie nella Magna Grecia e in Italia. Poi un’altra chance di felicità è nell’incontro con la traduttrice francese Gabrielle  Fleury con la quale vive a Parigi i suoi anni migliori, fino alla morte precoce nel 1903.

“New Grub street” è considerato il suo capolavoro. E’ il nome della strada londinese in cui vennero  aperte le prime stamperie e mette a fuoco il dilemma degli scrittori: bisogna coltivare la letteratura come espressione artistica e assoggettarsi a una vita modesta in nome dell’arte, oppure darsi alla più remunerativa arte commerciale?

I due protagonisti incarnano le due tendenze e Gissing ne intreccia i  destini. Da  un lato c’è il giovane Jasper Milvain, giornalista rampante e calcolatore che crede nell’importanza delle  pubbliche relazioni e nei matrimoni di convenienza, disposto a tutto pur diottenere il successo.

Dall’altra il talentuoso sognatore Edwin Reardon, penalizzato da uno scarso riscontro commerciale e vessato dall’arida moglie Amy, di ceto superiore che lo sprona ad accettare compromessi pur di  sfuggire alla povertà. E sullo sfondo la società vittoriana con i suoi pregi e difetti….

Vitamine Jazz in modalità virtuale

E’ iniziata in modo “virtuale” la quarta stagione di “Vitamine Jazz”, Il più articolato, ampio e longevo programma al mondo di esecuzioni di jazz dal vivo realizzate in un ospedale (198 incontri dal 2017).
La terza stagione, da marzo 2020 causa virus, ha visto la sua continuazione con le “Vitamine Jazz Virtuali” a cui hanno aderito stelle del jazz italiano e straniero (citiamo per tutti Ivan Lins, Emanuele Cisi, Roberto e Eduardo Taufic, Daniele di Bonaventura, Emanuele Francesconi. Roberto Beggio, Elis Prodon, Giulia Damico, Fulvio Chiara, Enzo Zirilli, Emanuele Sartoris, Carola Cora, Gilson Silveira, Max Gallo,Ugo Viola, Fabio Giachino, Diego Borotti e tanti altri).
Curato da Raimondo Cesa e varato al Sant’Anna (il più grande Ospedale d’Europa dedicato alle donne) dalla “Fondazione Medicina a Misura di Donna”, ha visto la partecipazione di oltre 240 jazzisti di fama nazionale e internazionale.
Le note del jazz hanno dato il benvenuto alla vita nei reparti maternità, hanno accompagnato i pazienti al day hospital oncologico durante le cure chemioterapiche e hanno ingannato il tempo dell’attesa nelle sale d’aspetto e al pronto soccorso.
Appena il maledetto virus lo concederà le note torneranno a riempire dal vivo i corridoi dell’ospedale.
“L’arte, come dimostrano le Vitamine Jazz e innumerevoli evidenze cliniche, è un alleato al percorso di cura. Il nostro è un lavoro collettivo che unisce scienza e arte e i risultati sono leggibili in ospedale”. Sono le parole della Prof.ssa Chiara Benedetto presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna e Direttore della Struttura Complessa Universitaria Ginecologia e Ostetricia 1.
Ha detto Diego Borotti durante uno dei suoi interventi musicali in ospedale:
“La musica dà il significato a ciò che pare non averne, dà espressione all’inesprimibile”.